Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
17-10-1976 - Giornata: 6 - Casale Monferrato - Natale Palli


Juniorcasale AC - Alessandria Calcio US 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 4. Motta [Ju] 16. Frigerio E.[A], 70. Marullo M.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Borghi Ambrogio, Colombo Antonio, Vanara Elio, Rolfo Orano, Ghezzi Ivan, Marullo Michele, Pileggi Danilo, Frigerio Emilio [30. Baretta Giancarlo] A disp.:Cucchiara Salvatore, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario - D.T. Viviani Franco

Formazione avversaria
JUNIORCASALE AC: Carraro, Gilardino, Riva, Favaro, Fait, Depetrini, Motta, Scorletti [70. Buscaglia], Ascagni, Palladino, Marocchino. A disp.: Anzolin, Aimone. All.: Vincenzi Guido

Arbitro: Parussini Walter (Udine)
Note
Ammoniti: Vanara [A], Ghezzi [A]. Spettatori: 6.000 Giornata di pallido sole, terreno reso pesante dalla pioggia dei giorni precedenti Inizio gara ore 14.30

Commento
UN «DERBY» ALL'INSEGNA DEL NERVOSISMO Gol «rapina» di Marullo e per la Junior è notte L’Alessandria espugna il terreno casalese dopo mezzo secolo © La paura di perdere ha condizionato le squadre © Di gioco se ne è visto poco, ma i grigi hanno saputo sfruttare ogni occasione per andare a rete © Al gol iniziale di Motta ha risposto Frigerio con una staffilata da 25 metri© Aperto il mercato d’autunno: sono in arrivo i rinforzi © Zanier, Di Brino,Dolso tra i partenti? © Pileggi in azzurro Mario Trebbi ha mantenuto la promessa. L'Alessandria é tornata imbattuta da Sant’Angelo Lodigiano come il tecnico aveva profetizzato alla vigilia della seconda trasferta in terra lombarda. L’incontro si é concluso sullo 0-0, ma se c’é una squadra che deve recriminare é quella grigia. Il pareggio accettato alla vigilia — i tecnici lo avrebbero sottoscritto ad occhi chiusi — sta maledettamente stretto, tanto da potere affermare che i grigi hanno perduto più che guadagnato un punto. La compagine di capitan Borghi stavolta ha sciupato una grossa occasione per accalappiare il primo successo esterno, per migliorare la media inglese ferma sul — 3 per la ” maledetta ” sconfitta nella giornata inaugurale del campionato con il Clcdiasottomarina. AL « Comunale » di Sant’Angelo si attendeva un exploit degli uomini di Soldo, invece sono usciti dal cilindro gli... alessandrini. Un avvio in sordina, poi il crescendo che ha fatto perdere la tramontana a Quintavalle e compagni. Ancor prima di analizzare l’andamento della partita e il comportamento dei singoli conviene esaminare la squadra nel complesso. L’Alessandria rinforzata dall’innesto di Rolfo, possiede una salda intelaiatura destinata a rafforzarsi ulteriormente con la venuta di Romei, ma difetta dell’opportunista, cioè dell’uomo capace di sfruttare la mole di lavoro svolta dai centrocampisti. Trebbi e Viviani posseggono ottime individualità, giocatori capaci di destreggiarsi con sicurezza al limite dell’area, carenti purtroppo al momento cruciale della conclusione. La partita di Lecco, la controprova di Sant’Angelo Lodigiano lo dimostrano. Domenica i grigi hanno creato non meno di quattro occasioni clamorose per andare a segno fallendole per precipitazione o indecisione. Abbiamo parlato di quattro azioni in profondità, ma ne potremmo aggiungere altrettante sfumate per un soffio. Trovasse l’Alessandria un elemento capace di sfruttare adeguatamente il lavoro del complesso, il pronostico sul comportamento della squadra sarebbe sin troppo facile. Sbagliare è umano, sciupare banalmente è un.... delitto. I mister dovranno lavorare parecchio per eliminare la sfasatura, per trovare l'uomo idoneo in grado di centrare il bersaglio. Sciupando si rischia, come accaduto nel finale della gara di domenica, di tornare a casa scornati dopo avere surclassato l'avversario. • La seconda trasferta della stagione ha ribadito che si è sulla buona strada e che, ad ottobre, è possibile con alcuni ritocchi approntare definitivamente un complesso capace di affrontare le restanti partite con relativa tranquillità. Viviani aveva visto giusto, il riconoscimento gli è dovuto. Sant’Angelo e Alessandria hanno dato vita ad un incontro piacevole per la grinta dimostrata, per la voglia di superarsi. Sul terreno allentato dalla pioggia caduta nella notte e in mattinata, i ventidue atleti hanno dato vita ad una contesa interessante. I rossoneri reduci dal precedente pareggio casalingo con il Piacenza, una delle squadre favorite nella lotta per il primato, hanno fatto l'impossibile per mettere in ginocchio l'ospite deciso, dal canto suo, a non lasciarsi sopraffare. I mandrogni manovrando con la consueta tattica delle due punte fisse (Marullo e Frigerio) appoggiate da Rolfo che si muove sulla fascia destra, ma in posizione arretrata ed un centrocampo imperniato su un Borghi aitante e puntiglioso ha iniziato in sordina in previsione dello scontato arrembaggio dei padroni di casa. I ragazzi di Soldo scattati come furetti al fischio dell’arbitro hanno messo a dura prova la retroguardia costretta, per alcune incertezze, a fare la faccia dura davanti ad avversari baldanzosi, caricati a dovere. L’Alessandria il primo e unico grosso pericolo del primo tempo, lo ha corso dopo appena quattro minuti di gioco per uno scambio corto tra Vanara e Giglio. Della circostanza ne ha immediatamente approfittato Barberini per fare "saltare” l’intera retroguardia grigia. Un calibrato rasoterra che coglieva fuori dai pali Zanier mentre Perego, sorpreso, giungeva un attimo in ritardo sul pallone che attraversava l’intera luce di porta. Era questo l’unico sbandamento collettivo della retroguardia imperniata su un Vanara attento od un Colombo deciso negli interventi e pronto ad inserirsi nelle fluidificazioni. La "danza” del Sant’Angelo proseguiva per un quarto d’ora. Mentre Perego trovava uno stopper pronto a rendergli difficile il lavoro, Conti poneva chiaramente in difficoltà sullo scatto Di Brino. Il terzino per metà gara ha sofferto le pene dell’inferno. ma alla distanza è riuscito a trovare la giusta carburazione per bloccare la strada all’antagonista. Il Sant’Angelo ha retto al ritmo forsennato per un quarto d’ora poi il centrocampo alessandrino è riuscito gradatamente ad assumere il sopravvento, a fare valere la maggiore mobilità di Borghi e del giovane Pileggi le cui sgroppate costituiscono un costante pericolo per i difensori. I due sostenuti da Rolfa sulla destra e da Ghezzi pronto a coprire l’opposta fascia, hanno finito con l’imprimere alla contesa un marchio nettamente alessandrino. L’Alessandria dal 16’ al 35’ ha costruito tre occasionissime sfumate per un soffio, più perchè stava scritto in cielo che per incertezze degli esecutori. Passiamole brevemente in rassegna. Ghezzi al 16’ batte una punizione da sinistra, un pallonetto che supera la selva di teste e raggiunge Frigerio il cui scatto improvviso sorprende gli avversari. La mancina alessandrina si tuffa sulla sfera colpendola di testa: un pallone insidiosissimo se un difensore, casualmente, non lo deviasse in angolo. I ragazzi di Trebbi superato il timor panico iniziale partono in quinta ed i rossoneri tremano come al 19’. La manovra grigia scaturisce da una sgroppata di Pileggi che da sinistra scodella un preciso cross sul quale interviene Giglio. Il terzino in spaccata e con la punta del piede tocca la sfera che sibila a lato del montante alla destra di Colombo (il portiere lombardo) nettamente fuori causa. L’Alessandria cresce a vista d’occhio e le azioni si susseguono con ritmo crescente. Sono i grigi a dirigere la danza, il gol pare nell’aria. Borghi al 35’ "trova” Rolfo sulla destra: l’ex novarese è pronto a centrare per Pileggi il cui colpo di testa pare destinato ad infilarsi alle spalle dell’estremo difensore. Colombo invece con una prodezza, alzando d’istinto le braccia, respinge salvandosi dall’incursione. Nel finale sono gli alessandrini a mantenersi in fase offensiva, a sfruttare la migliore carica atletica. La riconferma la si ha all'inizio della ripresa: si attendono i locali ed invece escono alla ribalta i grigi. I piemontesi iniziano a spron battuto con tre incursioni di Pileggi, Ghezzi e Marullo. Il Sant’Angelo prudentemente rinuncia a scoprirsi, preferisce controllare per evitare di trovarsi ad inseguire il risultato. I ragazzi di Trebbi assunto il dominio del centrocampo si proiettano in avanti; costruiscono triangolazioni; cercano Io spiraglio giusto. La migliore occasione della giornata si presenta al 68’ a conclusione di una superiorità indiscutibile. E’ Rolfo ad avviare l’offensiva inserendosi In area, difendendo la palla con accanimento per smistarla al centro dove nel frattempo si è inserito Frigerio. L'alessandrino smarcato ha sul piede la palla gol a non più di tre metri dalla porta. Basta un tocco per collocarla in rete, invece accade l'imprevedibile. L'ala invece di controllare il cuoio io colpisce al volo con i.... tacchetti di una scarpa: ne esce un tiro sbilenco che si perde sul fondo. Il pubblico ammutolisce poi. ringrazia il numero 11 per l’insperato regalo. Poteva essere la rete vincente, invece... il Sant’Angelo preoccupato e sostenuto a gran voce dal pubblico cerca di riordinare le file, di scrollarsi di dosso l’avversario e per poco ci riesce all’82’ quando Perego inseritosi in area da destra crossa: Corti cerca di agguantare la sfera, ma pressato finisce a terra. Giocatori e pubblico invocano la massima punizione, ma l’arbitro appostato a due passi ferma il gioco assegnando un fallo a vantaggio degli ospiti. Era rigore? Dalla tribuna, onestamente, si è visto Corti cadere in quanto tallonato da vicino da un grigio. Ai danni dell’attaccante non è stato operato alcun intervento proibito. Un altro arbitro, probabilmente, avrebbe agito diversamente mettendo gli alessandrini in chiarissima difficoltà anche se avevano dominato sino a quel momento. L'ultimo brivido è di marca alessandrina. Frigerio a sei minuti dalla conclusione scatta in contropiede, guadagna terreno, ma al limite dell'area Mascheroni lo cintura impedendogli di proseguire verso rete. Le poche note di cronaca dimostrano chiaramente la superiorità alessandrina, la migliore impostazione tattica. Con un pizzico di buonasorte potevano uscire dal "Comunale” con un punto in più, ma nel calcio i se e i ma non servono, sono indispensabili i gol. La compagine di Trebbi invece fatica a trovare la strada giusta per andare a bersaglio. Si sperava molto in Rolfo, ma l’ex novarese più che il match winner è il rifinitore delle azioni. L'ala ricorda Baisi se non altro per la preferenza a manovrare sulla fascia invece che al centro. 11 neo acquisto impiegato a centrocampo, ha svolto una preziosa opera di raccordo tra centrocampo e punte creando le premesse per porre i compagni in condizione di muoversi verso rete. Purtroppo Marullo è apparso lento nei movimenti: sorvegliato a vista ha sofferto la marcatura, riuscendo unicamente ad imporsi per alcune inzuccate per altro fuori bersaglio. 11 centravanti nella ripresa, allentatasi la guardia rossonera, ha offerto qualche spunto più deciso senza trovare la "castagna” per tentare il gol da fuori area con tiri improvvisi. Possedesse lo scatto di Frigerio il... discorso sarebbe assai interessante. L’ex comasco quando è in vena sa tenere la difesa sotto continua pressione. 11 ragazzo è stato tra i più attivi in fase offensiva bruciando sullo scatto più di un avversario. Peccato ignori, durante le incursioni, i compagni. L'insistenza nel dribbling finisce inevitabilmente per essergli fatale. Altro punto debole dell'ala è il gioco d’istinto: ragionasse maggiormente le soddisfazioni sarebbero doppie. Riusciranno Viviani e Trebbi ad indurlo ad essere meditativo? Il gol clamorosamente fallito nella ripresa dimostra che il ragazzo si lascia sovente trascinare dal desiderio di eccellere, di cercare il tocco da campione quando basterebbe la zampata meno vellutata per raggiungere il bersaglio. Il Borghi d'oggi è nettamente superiore per concentrazione e volontà a quello della scorsa stagione. L’ex varesino si muove a proprio agio, copre vaste zone, si trova all’appuntamento con il pallone. L’Alessandria trae dalla vena del "senatore" forza, convinzione nei propri mezzi. "Girando" capitan Borghi anche i compagni manovrano con scioltezza e tranquillità, li giovane Pileggi piuttosto in ombra nella casalinga con la Cremonese si è ampiamente riscattato con una prova decisa, di carattere. Il diciottenne si è mosso in proiezione offensiva sfiorando ripetutamente il gol. Nella ripresa ha saputo, intelligentemente, inserirsi negli spazi liberi operando improvvise incursioni sul settore destro. 11 ragazzo con il trascorrere dei minuti ha impresso alle proiezioni offensive un ritmo elevato tale da scompaginare le maglie della retroguardia lombarda. Rinfrancato dalla prestazione del collega pure Ghezzi ha disputato una gara all'insegna del combattimento. Il centrocampista ha operato a largo raggio operando in fase di collegamento con i reparti avanzati senza trascurare i compagni di retroguardia. Praticamente senza pecche i veterani della retroguardia, lo stopper Colombo e il libero Vanara. Sono giocatori che uniscono all’esperienza un buon talento per cui è difficile coglierli in fallo. Messo alla frusta da Perego, il buon Antonio lo ha tallonato instancabilmente senza rinunciare ogni qualvolta si presentava l’occasione di inserirsi negli spazi per aumentare la potenzialità degli incursori. Analogamente Vanara sa muoversi alle spalle dei compagni chiudendo invariabilmente le falle. Il "vedo” nonostante il trascorrere delle primavere sa difendersi dall'usura del tempo mettendo a frutto le astuzie del mestiere. Una nota di merito spetta a Giglio, un terzino fluidificante pronto ad inserirsi in area, a cercare la conclusione. Domenica è andato vicinissimo al gol in almeno due occasioni. Il difensore con il trascorrere delle domeniche acquista fiducia nei propri mezzi, maggior grinta nei contrasti. Un ragazzo al quale difetta unicamente l’esperienza. Il giudizio su Di Brino è scontato: è un giocatore caparbio, un lottatore nato. Duramente impegnato da Corti lo ha "lavorato” con insistenza riuscendo alla distanza a scoprirne i punti deboli, a chiudergli la strada verso la rete grigia. La rassegna si conclude con Zanier i cui interventi, nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa, sono risultati decisi. Riepilogando, una squadra con ampie possibilità di ben figurare nel difficile campionato anche se al momento difetta di quell'indispensabile pizzico di potenza necessario per andare in gol. Mister Viviani ha assicurato che alla riapertura delle liste qualcosa si farà per garantire ai grigi una vita meno difficile. Probabilmente arriverà un regista se l’accordo con il recalcitrante Dolso non sarà raggiunto. Arrigo pare seriamente intenzionato a cambiare casacca, a risalire verso la serie B. Il generai manager grigio è al lavoro per trovargli un degno sostituto qualora il giocatore trovasse una sistemazione in altra società. Una cosa appare certa: la cessione del giocatore sarà perfezionata solo se l’offerta sarà adeguata, in caso contrario si cercherà di appianare la divergenza finanziaria. L’Alessandria in attesa della riapertura delle liste è forzatamente costretta a proseguire con la stessa grinta dimostrata a Sant’Angelo Lodigiano. Il calendario propone domenica ai grigi il Seregno, la scorsa domenica trafitto in casa da' Mantova. La compagine lombarda nelle cui file milita l’ex grigio Pillon, cercherà il riscatto, ma i grigi sciupati i due punti della prima giornata devono assolutamente vincere per migliorare la classifica e il morale in vista del derby del 17 ottobre a Casale. La formazione di Trebbi ricalcherà quella delle ultime domeniche, d'altronde gli undici protagonisti hanno dimostrato di saperci fare. L’obiettivo di domenica sono i due punti e possibilmente qualche gol: una sola rete in 360’ è poca cosa. Superando il Seregno la squadra si presenterebbe al derby nelle condizioni ideali per disputare con i "cugini” novanta minuti all'insegna dell’agonismo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Per le squadre piemontesi un'altra brutta giornata IL CASALE K.O. CON L'ALESSANDRIA CERUTTI MINACCIA GROSSE MULTE «Sono stufo di rischiare le coronarie ogni domenica, adesso dico basta. Qui c'è gente che si è montata la testa e che pagherà caro. Prenderò dei provvedimenti economici durissimi, peggio per loro ». L'amaro e giustificato sfogo del presidente dello Juniorcasale Giancarlo Cerutti vale più di qualunque altro commento. I casalesi, lo si intuisce chiaramente dalle espressioni di rabbia del massimo dirigente della società, hanno alzato bandiera bianca anche nel tradizionale derby con la Alessandria con un 1-2 che significa per gli uomini di Vincenzi la terza sconfitta consecutiva, la seconda di seguito sul terreno di casa, dopo quelle di quindici giorni fa con l'Albese. Cerutti non ha proprio torto. Una partita si può perdere in mille modi, ma i nerostellatl hanno scelto il modo peggiore per rinunciare al cospicuo premio partita (350 mila lire) che era stato promesso in caso di successo. In pratica dopo il fulmineo gol segnato in apertura, i casalesi sono andati progressivamente in barca, in una totale confusione di schemi, e, colpiti di rimessa con una bomba di Frigerio da fuori area che ha sorpreso Carraro infilandolo come un pollo (ormai gli capita veramente troppo spesso), hanno poi letteralmente regalato agli avversari il gol della vittoria. L'Alessandria non ha demeritato questa vittoria, né se l'è meritata: semplicemente ha fatto quel poco che è nelle sue attuali possibilità ed è stata lesta a trasformare in gol l'unica palla che il suo centravanti Marullo sia riuscito ad indirizzare nello specchio della porta avversaria. Sono tempi di magra per il calcio semiprofessionistico in generale e per quello piemontese in particolare, ma le squadre di Trebbi e Vincenzi sono proprio mal ridotte. Entrambe hanno immesso forze fresche, giovani in cerca di affermazione, giocatori poco conosciuti e che si suppone smaniosi di affermarsi; invece è tutto il contrario. L'aver raggiunto un posto di titolari in squadre che, bene o male, hanno un certo seguito, li fa forse credere dei padreterni, mentre sono appena dei mediocri alle prime armi. Oggi a Casale c'era Vycpalek, venuto ad osservare gli juventini in prestito allo Junior: ha abbandonato il campo a partita non ancora conclusa con aria molto poco convinta ed a ragione. Tentare ora anche un'analisi in chiave strettamente tecnica della partita è difficile, per non dire impossibile. La stessa povertà di azioni, la cronaca ridotta all'osso, fatto piuttosto anomalo per un derby, dicono già molto su quello che i giocatori in campo e forse gli allenatori in panchina hanno fatto e disfatto. Cinque minuti ed è gol: Motta serve Scorletti, che nonostante il marcamento aggressivo di Borghi riesce a ripassare a Motta: botta a colpo sicuro da due passi e gol. Nulla fino al 16', quando arriva il pareggio alessandrino. Frigerio conquista una palla a centrocampo, scende in solitudine e da 25 metri sferra un tiro centrale senza troppe pretese che sorprende in modo netto l'ingenuo Carraro. Ripresa ancor più noiosa con due sole vere emozioni. La prima, che causa l'uscita, immediata dal campo del presidente Cerutti ormai allo stremo delle forze, la provocano Gilardino e Favaro, che ostacolandosi a vicenda regalano a Marullo il facile gol della vittoria (siamo al 70'); la seconda a due minuti dalla fine, quando Colombo libera sulla linea di porta a portiere battuto su botta di Ascagni da fuori area. Per un derby è troppo poco. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Vergnano) LE FASI DI GIOCO Motta, Frigerio, Marullo i tre goleador della gara Derby non ricco di fatti di cronaca, se si escludono le azionì-goal. Si inizia con qualche minuto di ritardo dì fronte a circa 6.000 spettatori. Notiamo in tribuna la presenza di Vladimiro Caminiti e di Cestmir Vycpalek. La prima azione veramente pericolosa della partita già si concretizza in goal. Una triangolazione Motta-Scorletti crea una mischia in area grigia. Il mediano subisce anche un fallo, ma riesce a far giungere il pallone nuovamente a Motta che in mezza rovesciata, da non più di cinque metri fredda il portiere avversario. Dopo un bel controllo aereo di Ascagni è ancora Motta a mettersi in evidenza sfruttando un clamoroso 'liscio’ di Di Brino. Al 16’ pareggio degli alessandrini. Frigerio fa tutto da solo e giunto indisturbato a poco meno di trenta metri dalla porta di Carraro lascia partire una gran staffilata che si infila al centro della porta sfiorando la traversa . Annotiamo ancora al 40’ un bel cross di Depetrini che pesca Motta. Questi in tuffo, di testa, si vede parare un pericoloso pallone da Zanier. All’inizio del secondo tempo esce l’autore del pareggio grigio Frigerio, rilevato da Baretta (nostro conterraneo. È di Balzola). Se ne deduce che Trebbi innalzi barricate, sostituendo un attaccante con un mediano. Al 23' pericolosa azione nerostellata, con gran tiro di Marocchino che viene parato ma non trattenuto da Zanier. Motta si butta sul pallone senza agganciare e anche quest'azione sfuma. Due minuti dopo la seconda rete alessandrina. L ’azione è imbastita da Baretta che offre a Borghi. Questi pesca Marullo che entra in area palla al piede, affrontato da Guardino e Favaro. I due difensori nerostellati pasticciano e Marullo ne approfitta. Zampata e rete. La Juniorcasale inizia un lungo quanto sterile arrembaggio. Nel frattempo Buscaglia rileva Scòrletti (71’). Solo a pochi secondi dalla fine due brividi. Colombo ribatte un pallonetto di Ascagni a portiere battuto e, sugli sviluppi dell’azione, l'arbitro chiude un occhio su un fallo di mano in area dì Favaro pressato nel rinvio da Marullo. Il pallone non ha però tempo neppure di tornare nell’area grigia. Dopo il fischio di Parussini, le bordate di... fischi dei tifosi. È un finale amaro, forse neppure previsto. (Il Monferrato - Sandro Zaio) RISULTATI: Biellese – Udinese 1-3 Bolzano – Albese 0-0 Clodiasottomarina – Lecco 1-2 Cremonese – Pergocrema 2-1 Mantova – Pro Vercelli 2-0 Pro Patria – Piacenza 1-2 Seregno – S.Angelo 0-1 Treviso – Venezia 3-1 Triestina – Padova 4-0 CLASSIFICA: Udinese, Mantova p. 11, Lecco 9, Cremonese 8, Bolzano, Treviso, Piacenza 7, Pergocrema, Alessandria, S.Angelo 6, Triestina, Albese, Pro Vercelli, Biellese 5, Pro Patria, Juniorcasale, Seregno, Padova 4, Venezia, Clodiasottomarina 3. MARCATORI 6 reti: Pellegrini (Udinese), 4: D'Urso (Bolzano), Jacovone (Mantova), Dei (Triestina), Ghidoni (Venezia). Il punto sul campionato Nella giornata delle cinque vittorie esterne l'Udinese passa a Biella con un gol (il primo) “fantasma” visto dall'arbitro ma contestato dai lanieri. Il Mantova tiene il passo scardinando solo nei minuti finali la saracinesca della Pro Vercelli. Abbastanza facile e scontata la vittoria del Lecco a Sottomarina mentre quella del Piacenza a Busto Arsizio è stata favorita dal suicidio tattico del tecnico della Pro Patria che, in vantaggio, ha inserito un'altra punta favorendo la rimonta piacentina. Tranquillo successo del Treviso al “Tenni” contro la derelitta Venezia e goleada dell'ambiziosa Triestina ai danni del Padova.