Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
24-10-1976 - Giornata: 7 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Bolzano AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Romei Roberto, Colombo Antonio, Vanara Elio, Rolfo Orano, Vianello Ennio, Marullo Michele, Pileggi Danilo, Frigerio Emilio A disp.:Alberti Antonio, Fiocchi Giovanni, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario - D.T. Viviani Franco

Formazione avversaria
BOLZANO AC: Paese, Spagnolo, Concer, Savoldi, Zanoli, Scolati, Ventura, Broggio, Roda, Fogolin, Rondon [80. Gamba]. A disp.: Duchini, Perezzani. All.: Lamberti Francesco

Arbitro: Faccenda Natale (Salerno)
Note
Ammonito: Romei [A]. Angoli: 6-6. Spettatori: 1.548 paganti (incasso L. 3.470.000) Inizio gara ore 14.30

Commento
UN MATCH IN BIANCO La linea verde annaspa e i «biancorossi» sorridono L’Alessandria, ulteriormente ringiovanita con gli innesti di Romei e Vianelo, paga lo scotto dell'assenza di capitan Borghi in procinto di cambiare società. L'assenza dell'uomo di ordine aumenta la confusione mentre le tre punte stanno a... guardare. Il general manager Viviani costretto a vendere per fronteggiare gli impegni finanziari. I Sacco decisi a raccogliere unicamente i frutti se matureranno. I guai di ieri rispuntano: L'Orso Grigio saprà evitare i trabocchetti L'altalena dei risultati prosegue: una settimana sugli altari, l’altra nella polvere. Alla vittoria sulla Cremonese e al mancato successo sul Sant’Angelo ecco la poco edificante esibizione con il Seregno; alla vittoria nel "derby” con la Juniorcasale fa immediato riscontro lo squallido pareggio con il Bolzano. Quinto risultato utile, ma quante occasioni gettate al vento nel ristretto arco di un mese. Sciupare banalmente può costare lacrime nel momento in cui si tireranno le somme definitive della stagione. Una Alessandria incostante, capace di raggiungere u n discreto rendimento, oppure di affogare nel bicchiere d'acqua. Dall’undici di Trebbi, reduce dal successo del « Natal Palli », era giusto attendersi qualcosa di concreto, una prestazione agonisticamente valida, anche se la tecnica lascia alquanto a desiderare. Mister Trebbi l'ha definita « squadra sperimentale »: affermazione giusta se la si considera sotto il profilo del gioco collettivo. delle trame; dubbia invece se la si misura sul metro dell’impegno e della volontà. Il general manager Franco Viviani reduce dal mercato d'autunno ha presentato agli sportivi le novità di Romei e Vianello, togliendo nel contempo alla formazione titolare un uomo d’esperienza del peso di capitan Borghi. Il centrocampista è in procinto di salpare verso altri lidi, la serie B. Trattative sono in corso con la Sambenedettese anche se le probabilità dell’accordo sono tutt'altro che vicine. L'Alessandria, inutile nasconderlo, ha le casse sociali vuote, gli stipendi sono in pericolo. Il tecnico genovese davanti a tale prospettiva, tutt'altro che rosea deve dimostrare di essere maestro nell'arte tanto cara agli italiani, di arrangiarsi. Sfumata la possibilità di vestire in grigio il portiere novarese Moriggi (Zanier sarebbe passato agli azzurri in cambio di una cinquantina di milioni di lire) a Viviani è rimasta l'unica alternativa di aggiungere al quasi sicuro partente Dolso l’ex varesino Ambrogio con l'aggiunta di Barella. Dalle cessioni dei tre atleti ai quali potrebbe aggiungersi Barbieri, spera di ricavare i necessari 80-100 milioni di lire indispensabili per campare sino al prossimo giugno. L'ingegnere Remo Sacco ha deciso da tempo di non "scucire” neppure una lira per la squadra deciso a vederla perire. Degli anatemi degli sportivi se ne frega. L'importante per l’industriale spinettese è di ricuperare il denaro sprecato dai figli vendendo, se necessario, a man salva. Viviani conseguentemente si trova nella scomoda posizione di operare unicamente con i buoni propositi, di evitare gli ostacoli, di guidare — seppur tra mille difficoltà la barca alessandrina verso la salvezza. Per fronteggiare la tutt'altro che allegra situazione è riuscito ad accaparrarsi, con modica spesa, due giovani elementi, il difensore Romei dalla Sampdoria e il centrocampista Vianello dal Varese. Aggiungiamo che il mister ha agito saggiamente, indipendentemente dalle possibili reazioni che giungeranno a breve o lunga scadenza. Romei è un ragazzo diciannovenne fisicamente dotato alla ricerca di un rilancio. Lo scorso campionato ha disputato alcune partite in serie A poi è finito nuovamente nel limbo della Primavera. Viviani lo ha voluto in grigio proprio per la grinta che lo contraddistingue, per la volontà che lo anima. Quasi analogo il discorso per Vianello, altro diciannovenne, "protetto” da Sogliano: il ragazzo lo scorso campionato ha vestito la maglia del Seregno senza eccessiva fortuna. Sull'argomento il direttore sportivo varesino è assai polemico. Sostiene Sogliano che Angeleri non seppe sfruttarlo nella giusta posizione incidendo negativamente sotto il profilo psicologico al punto da limitare le vere possibilità dell'atleta. Perfezionato il trasferimento in grigio dei "diciannovenni”, il mister cerca di sanare il deficit generale del sodalizio ponendo sul mercato due pezzi pregiati come Dolso e Borghi e altrettanti giovani. Diciamo che sta percorrendo una strada obbligata non avendo altre possibilità per rimediare alla dura eredità che Sacco gli ha lasciato in custodia. Difficile fare previsioni su quanto accadrà domani, se cioè almeno uno dei due resterà ancora in grigio. Lo sapremo a mezzanotte di martedì alla chiusura delle liste. Attuando la politica del ringiovanimento obbligato della compagine sarebbe sciocco nascondersi i pericoli. Le « linee verdi » presentano risvolti positivi e negativi perchè sulle stesse incidono molteplici fattori. Domenica con il Bolzano è essenzialmente mancato all'Alessandria il giocatore d'ordine a centrocampo. L'assenza di Dolso si fa sentire praticamente dall'inizio della stagione. Trebbi e Viviani dovendo rinunciare all'apporto di Borghi hanno schierato una formazione inedita almeno sotto il profilo tattico: Romei difensore sul pericoloso Rondon e Giglio a fungere da mediano. Diremo che la mossa tattica si è mostrata fallimentare almeno per quanto riguarda la prestazione di Giglio. Il difensore catapultato a centrocampo si è smarrito, ha finito con occupare posizioni verso le quali gravitavano altri compagni. La presenza di Giglio ha creato confusione senza arrecare alcun beneficio al rendimento globale del complesso grigio. Le caratteristiche del ragazzo si conoscono: è un fluidificante che predilige la fascia laterale lungo la quale può esprimere al meglio le proprie caratteristiche. Collocato invece sul centrocampo fatica a dialogare con i compagni, a trovare lo spazio per incunearsi a rete. I tecnici alessandrini stante l'obbligo di proseguire la stagione con l'attuale organico posseggono tuttavia l'uomo capace di risolvere, almeno parzialmente, parte dei problemi che li assillano. Alludiamo all'avanzamento di Vanara in funzione di regista. L'esempio di Mazzia è confortante. Attualmente Elio è uno dei pochi giocatori che sa ragionare con la palla ed è proprio la consapevolezza di riuscire laddove i compagni faticano a porlo sovente in difficoltà. Impiegato nel ruolo di libero il "senatore” abbandona sovente la posizione per incunearsi nel vivo del centrocampo avversario scoprendo il fianco all'avversario. La difesa grigia domenica si è trovata diverse volte in chiara difficoltà per gli inserimenti del "libero" a sostegno della manovra offensiva. Vanara potrebbe essere il toccasana della situazione considerato che l'Alessandria d’oggi non regge con le tre punte. La promozione dell’alessandrino a regista trova inoltre conforto da un'altra constatazione tecnica. I grigi dispongono di un centrocampista che manovra a largo raggio: Vianello. L'ex varesino sino al momento in cui il fisico ha retto ha spaziato per il rettangolo operando a sostegno dei reparti arretrati e delle punte. Il maratoneta ha avuto la sfortuna di esordire in una giornata "nera” per l'intero complesso per cui il gran movimento è servito ad enucleare unicamente l'incapacità dei Compagni di smarcarsi, di alleggerirgli la fatica. Il ragazzo grazie al movimento costituisce un ottimo punto di appoggio per il futuro regista. Un Vanara a centrocampo, con possibilità di tirare il fiato, costringerebbe i compagni ad operare con migliore raziocinio. L’accoppiata Vanara - Vianello ha la possibilità di contribuire. forse in misura determinante, ad alleviare i patemi d'animo dei tecnici. L'Alessandria impegnata contro i biancorossi ha peccato oltre che in svogliatezza, per il pauroso disordine sulla parte centrale del terreno di gioco dote nascono le azioni in profondità, dove si opera l'elaborazione delle geometrie offensive. Con Giglio nettamente handicappato. Fileggi notevolmente inferiore all'attesa la squadra si è seduta accettando supinamente il risultato di parità, rinunciando ad un forcing ordinato, costruttivo. II giovane centrocampista abituato per natura a lavorare le palle ha accentuato ulteriormente la stasi del gioco a vantaggio dell'undici alto-atesino. L'Alessandria si è praticamente trovata divisa in due tronconi: tre giocatori statici in avanti ad attendere suggerimenti che non potevano venire e la restante parte della squadra stretta attorno a Colombo o Vanara. A dire il vero Di Brino ha cercato ripetutamente di "cucire” i brandelli, di operare suggerimenti partendo sulla fascia laterale, ma davanti ad una retroguardia che sovrastava per altezza e mobilità i nostri uomini gol c’è stato poco da fare. Rispetto al derby casalese si è assistito ad uno spaventoso cedimento di Frigerio intestardito unicamente nel dribbling: poco lesto a cercare spazio per iniziare il dialogo con gli altri due colleghi. Marullo a sua volta costretto ad operare in un’area gremitissima di giocatori ha perduto la tramontana al punto di retrocedere ripetutamente sulla linea difensiva grigia portandosi appresso un terzino e io stopper biancorosso. Il ragazzo, inutile nasconderlo si evidenzia unicamente per la svogliatezza che si impadronisce nel momento in cui scende in campo. Giocasse con la determinazione che solitamente accompagna i giovani e un pizzico di intelligenza tattica il potenziale offensivo grigio aumenterebbe di un determinante venti per cento. Purtroppo il centravanti credendosi un campione snobba gli antagonisti con il risultato di trovarsi a bocca asciutta. Il quadro, disarmante, si conclude con la prestazione emblematica del novarese Rolfo. La venuta dell’attaccante era stata accolta con una certa soddisfazione nel clan grigio: con il trascorrere delle giornate l’acquisto si rivela un vero fallimento. L'ala alessandrina per novanta minuti ha cozzato cocciutamente contro il terzino Spagnolo che, inevitabilmente Io bloccava. Davanti ad un ostacolo del genere c’era una sola possibilità: manovrare a distanza cercando di superarlo con rapidi scambi invece che con sterili dribbling. Purtroppo Rolfo non lo ha compreso c le azioni sul settore destro sono inevitabilmente finite nel nulla. L'Alessandria pur manovrando in pressing per trequarti della partita si è trovata senza il frutto del gol indispensabile per assicurarsi due preziosi punti. L’impossibilità degli avanti di giungere in zona gol ha indirettamente contribuito a creare confusione nel settore difensivo. I difensori stante l'impossibilità di Rolfo, Marullo e Frigerio di trovare lo spazio per impensierire l’estremo difensore ospite hanno accentuato la spinta difensiva sganciandosi, in alcune occasioni pericolosamente, in avanti. Era quando il Bolzano attendeva. Le incursioni di Colombo. Vanara e Di Brino hanno consentito alle punte avversarie di imbastire alcuni pericolosi contropiedi stroncati ricorrendo a placcagli o ad altri interventi al limite del regolamento. La compagine di Trebbi pur avendo tenuto sotto controllo la partita ha così rischiato di perderla. Fortunatamente nell'unica azione Veramente pericolosa Zanier con un gran balzo ha evitato le beffe di una sconfitta che avrebbe ingigantito i difetti di una squadra che ha un solo obiettivo ben definito: restare a', disopra delle mischie della bassa classifica. La graduatoria resta al momento accettabile: sette punti in altrettante partite era l’obiettivo che tecnici si erano proposti all'inizio della stagione. Potevano essere di più stante le occasioni presentatesi in questo primo scorcio di campionato. Viviani e Trebbi devono risolvere al più presto gli annosi problemi del centrocampo sui quali ci siamo brevemente soffermati. Sin dalla prossima partita di Biella è indispensabile riordinare le idee, eliminare gli squilibri. L’Alessandria per i motivi accennati è nella necessità di stringere i denti, di battersi ad ogni partita al meglio delle possibilità agonistiche e tecniche. Le prestazioni altalenanti devono essere eliminate per evitare di perdere occasioni che difficilmente si ripeteranno. La difficile vita dell’Orso grigio continua a dispetto di coloro che pur avendone le possibilità continuano a manovrare nell'ombra, a tessere pericolose ragnatele che potrebbero rilevarsi disastrose per la stessa sopravvivenza della società. L’undici di capitan Colombo, seppure con le carenze denunciate ha sinora onorato il blasone, non altrettanto fanno i cosidetti "padroni” del sodalizio Sacco dovere tornare per la ennesima volta su un argomento noto ad ogni sportivo. Lo abbiamo fatto prendendo spunto dall'attuale campagna di compravendita in cui l'Alessandria è costretta a vendere, per non dire svendere i giocatori per fronteggiare scadenze ed impegni indilazionabili nel tempo. Il tentativo di distruggere la società è palese anche se mascherato da una certa politica di attendismo che non trae in inganno nessuno. La famiglia Sacco responsabile del disastroso declino delle maglie grigie non ha alcun diritto di mettere in ginocchio una società che in passato gli servì per raggiungere determinali obiettivi. Lo sportivo alessandrino pur paziente potrebbe un giorno non Ionia, i no scuotersi dal torpore passando all'offensiva. La reazione, seppure tardiva, è tutt'altro che da escludere se « il padrone delle ferriere » insisterà nell'attuale politica. L’Alessandria, come è stato scritto, rappresenta un bene comune della città, della provincia e non di una famiglia. L'ing. Remo Sacco ed in particolare l’ex presidente Paolo non lo dimentichino, nel momento in cui assumeranno altre future e certamente discutibili decisioni. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SEMPRE SPENTI: 0-0 Non sono riusciti ad andare oltre il pareggio, un deludente zero a zero, i grigi dell'Alessandria impegnati quest'oggi al Moccagatta, contro un Bolzano accorto in difesa e qualche volta pericoloso all'attacco. Un pareggio che tutto sommato, anche se ha scontentato i tifosi, invero pochi (1548 1 paganti per un incasso di 3.470.000 lire) deve ritenersi soddisfacente considerata l'opaca prova dell'Alessandria che nelle ultime partite, pur non perdendo, ha racimolato soltanto sette punti. L'allenatore Trebbi, d'accordo con il general manager Viviani, aveva deciso di utilizzare sin da oggi i neo acquisti Romei e Vianello, ma era stato costretto a lasciare fuori campo Borghi, che sembra interessi in questo scorcio di calcio mercato autunnale ad una squadra di serie B; per gli stessi motivi prudenziali non sono stati utilizzati Ghezzi e Baretta. Romei e Vianello, diciamolo subito, sono stati le uniche note positive di questa partita: hanno dimostrato di sapere il fatto loro, hanno giocato bene nei rispettivi ruoli, si sono impeganti a fondo e senza dubbio potranno essere di grande utilità per l'Alessandria '76-'77. Con martedì, chiuso il calcio mercato, si saprà se Borghi e Dolso (quest'ultimo non ha ancora firmato il contratto e potrebbe essere ceduto) continueranno a far parte della rosa dei titolari ed allora Trebbi potrà sapere su quali giocatori contare per la formazione definitiva. Certo oggi, molti hanno deluso, dimostrando, oltre che scarsa tecnica, anche poco agonismo e combattività. Rolfo, in particolare si è dimostrato troppo fermo e non ha vinto neppure un contrasto col diretto avversario; Frigerio, Pileggi e Marullo hanno troppo cincischiato e, mentre il centrocampo era praticamente nullo, non hanno saputo sfruttare le poche azioni da rete. Tutto sommato, una partita da archiviare e, da scordare al più presto perché, se l'Alessandria dovesse ripetere prove tanto deludenti, certamente saranno poche le soddisfazioni per i tifosi e i dirigenti (fatta eccezione per il general manager Viviani e il segretario Coscia, rimane sempre un mistero chi siano questi dirigenti, anche se l'ingegner Sacco continua ad essere il «padrone» dell'Alessandria). Sei a sei i calci d'angolo, ammonito per gioco scorretto Romei, forse un po' troppo duro negli interventi. Scarse le note registrare sul taccuino, basti dire che nel primo tempo su entrambi i fronti non c'è stato un tiro a rete. L'unica azione degna di tanto nome, si è avuta al 35' con uno scambio Colombo-Frlgerio poi bloccato dall'Intervento del portiere del Bolzano. Poco di più nella ripresa. Al 55' azione Romei-Rolfo, il cui tiro di testa è parato; al 68' esce a lato il pallone calciato da Colombo e al 70' nulla da fare per Frigerio al termine di un'azione personale. Al 75' la più bella azione della partita: Vianello scende bene sulla sinistra e crossa al centro, ottimo il tiro di testa di Pileggi, ma un difensore devia in corner. All'89' brivido per gli alessandrini: punizione di Ventura, raccoglie Rota, il suo tiro insidioso è parato dal bravo Zanier. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) RISULTATI: Albese – Biellese 1-1 Lecco – Seregno 2-0 Padova – Pro Patria 0-0 Pergocrema - Mantova 1-1 Piacenza – Juniorcasale 0-2 Pro Vercelli – Treviso 1-0 S.Angelo – Cremonese 0-0 Udinese – Clodiasottomarina 1-0 Venezia – Triestina 0-0 CLASSIFICA: Udinese p. 13, Mantova 12, Lecco 11, Cremonese 9, Bolzano 8, Treviso, Pro Vercelli, Pergocrema, Alessandria, Piacenza, S.Angelo 7, Triestina, Albese, Juniorcasale, Biellese 6, Pro Patria, Padova 5, Venezia, Seregno 4, Clodiasottomarina 3. MARCATORI: 6 reti: Pellegrini (Udinese), 5: Motta (Juniorcasale), 4: D'Urso (Bolzano), Zandegù (Lecco), Jacovone (Mantova), Dri (Triestina), Ghidoni (Venezia). Il punto sul campionato La Pergocrema frena la capolista Mantova ed anzi rischia pure la vittoria: il pareggio dei virgiliani, infatti, è arrivato solo a causa di una disgraziata autorete. Così l'Udinese che vince di rigore con il Clodia si ritrova sola al comando. Incalza il Lecco che ha meritatamente battuto, dominandolo, il Seregno. La Pro Vercelli inaugura il nuovo corso tecnico (Montico in panchina al posto di Vatta) vincendo con il Treviso. Vince la noia ad Alba: i gol che hanno sancito l'1-1 finale sono stati gli unici “lampi” nel buio della gara. La Juniorcasale ferma a tre la striscia di sconfitte andando a violare il terreno del Piacenza