Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
31-10-1976 - Giornata: 8 - Biella - Alessandro Lamarmora


Biellese AS - Alessandria Calcio US 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 32. Bercellino [Bi] , 58. Schillirò [Bi]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Romei Roberto, Di Brino Marcello, Borghi Ambrogio, Colombo Antonio, Vanara Elio, Rolfo Orano, Vianello Ennio, Marullo Michele, Pileggi Danilo [30. Ghezzi Ivan], Frigerio Emilio A disp.:Alberti Antonio, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario - D.T. Viviani Franco

Formazione avversaria
BIELLESE AS: Lauro, Francisetti, Romanello, Capon, Capozucca, Zandonà, Schillirò, Mosca, Bercellino, Delle Donne, Vanin. A disp.: Caligaris, Motta, Clemente. All.: Puia.

Arbitro: Agate (Torino)
Note
Ammoniti: Zandonà [B]; Rolfo [A]; Colombo [A]. Spettatori: 4 mila circa, di cui 2.850 paganti, per un incasso di otto milioni. Inizio gara ore 14.30.

Commento
Il calcio, a livello alessandrino, è in crisi. La squadra di Trebbi, in difficoltà con il Bolzano, è crollata nel secondo ”derby” stagionale a Biella: 2-0. Il risultato é di quelli che lasciano poco spazio alle recriminazioni. L’innesto dei giovani ha inciso in maniera limitatissima sul complesso, alla ricerca di una fisionomia ben definita per affrontare i futuri e, tutt’altro che facili, impegni. L’Alessandria ripete il campionato dell’almo zero? La risposta pare positiva, indipendentemente dai risultato conseguito con i lanieri. La massa degli sportivi è stanca dei risultati altalenanti: è delusa dalle promesse non mantenute. Il « Moccagatta », conseguentemente, continua a registrare vuoti paurosi, destinati ad ingigantirsi con il trascorrere delle domeniche. Scema la passione per il calcio, si accresce quella per la pallacanestro e pallavolo. Ciò, si accresce quella per la pallacanestro e pallavolo. 11 palazzetto dello sport vi de aumentare considerevolmente la massa degli appassionati a conferma che sport nuovi, per la città, possono attirare l’interesse della massa. I dirigenti della Vibac Basket quest’anno sono partiti lancia in resta approntando una squadra da primato. La formazione di Celada e Mangano dopo tre giornate di campionato guida la classifica della serie C: le previsioni della vigilia trovano conferma. Il pubblico risponde positivamente ai risultati e le prospettive future sono rosee: parlare di Vibac in serie B è tutt'altro che utopistico. La pallacanestro sta dimostrando che è possibile scuotere l'atavica freddezza dei mandrogni. Lo conferma la presenza delle centinaia di giovani e meno giovani sulle gradinate. Se il basket tiene banco, un altro sport non meno appassionante si affaccia alla ribalta: è la pallavolo. Uno sport non nuovo, ma che è prepotentemente sulla cresta dell’onda dopo una breve stasi. La Jacorossi, come la Vibac, ha impostato la stagione all'insegna della preminenza convinta, a sua volta, di strappare altri sportivi al calcio. La compagine di Franco Benzi si è notevolmente rinforzata con il ritorno di Tinuccio Piloni e l'acquisto dello straniero, il polacco Swierk. Le prime uscite della squadra sono state esaltanti, a conferma che le scelte operate sono giuste. La Jacorossi ha un traguardo definito anche se ambiziosissimo, la promozione in serie A. La società mandrogna ha lavorato essenzialmente in quest’ottica non badando a sacrifici. La prospettiva di avere la squadra nella massima categoria è tutt’altro che da scartare; Benzi ed i ragazzi ne sono convintissimi. I "provini” sinora effettuati parlano chiaro: Pilotti, Swierk per citare i due nomi più noti reggono all'urto degli avversari più titolati, dettano legge; hanno in altre parole la mentalità vincente. La squadra alessandrina inizia sabato 13 il campionato decisa a farsi rispettare, ad onorare ia fiducia. Gli appassionati sono chiamati all'appuntamento con la Jacorossi pronta ad onorare il blasone e il ruolo che la stagione le affida. Chiediamo venia agli appassionati dei calcio: Vibac e Jacorossi meritano l’onore della prima pagina se non altro perché riescono a contenere il cedimento dei calcio. Sono sport nuovi o quasi, per Alessandria, ma subito hanno conquistato simpatia se non altro perché posseggono la mentalità vincente. Esaurita la breve e doverosa parentesi, torniamo ai grigi croce e delizia di migliaia di appassionati, costretti dagli avvenimenti ad ammainare bandiera. Sul periodo "buio” dell'Alessandria molto si è scritto e parecchio si scriverà domani. L'Orso risollevatosi sotto la gestione Paolo Sacco - Ballacci è precipitato nel baratro nello spazio di una stagione. A scavargli la fossa è stata la stessa dirigenza nel momento in cui la squadra dopo sette anni di purgatorio era riuscita a risalire nella serie cadetta. Ottenuta la promozione, sulle ali dell’entusiasmo era indispensabile instaurare rapporti nuovi di fiducia tra squadra e dirigenti; tra dirigenti e sportivi. Purtroppo dal quartier generale di Spinetta Marengo sono giunte indicazioni sbagliate per non dire provocatorie. L'ing. Remo Sacco ancora esacerbato dalla "guerra” che gli aveva scatenato il primogenito ha scaricato le responsabilità del malinteso sugli alessandrini invece che sul giovane rampollo. Nominato l'avv. Lino Boidi amministratore unico lo ha posto immediatamente in condizione di compiere salti mortali per tenere a galla il vapore grigio. Per rinforzare la squadra necessitava il’innesto di un attaccante, ma invece del giocatore d’esperienza giunse dal Varese, in prestito, Franceschelli. L’allenatore Sergio Castelletti ancora prima di pagare errori propri scontò le decisioni errate imposte dall’alto. L’avvento di Paolo Sacco al timone grigio dopo il burrascoso esautoramento dell’avv. Boidi contribuì a rendere ancora più drammatica la situazione di una società priva di staff dirigenziale responsabile. Lo dimostra il siluramento di Castelletti sostituito dal bravo Giorcelli chiamato a rimpiazzare il tecnico con poteri limitati. Negli intendimenti di Paolo Sacco infatti la formazione doveva essere varata a... distanza da Ballacci in predicato, a fine stagione, di tornare alla guida dei grigi. Il tecnico bolognese in realtà non tenne fede alla parola per cui Giorcelli si trovò condizionato all’interno della squadra da un gruppo di senatori capitanati da Reja, Barbiero e Volpato. Concluso il campionato con Io spareggio di San Siro con la Reggiana (nella circostanza l'Orso grigio fu tutt’altro che fortunato) il ”presidentissimo”, mal consigliato e "pilotato” da amici per nulla disinteressati, andò letteralmente allo sbaraglio acquistando giocatori per un totale di 640 milioni di lire che in pratica valevano un terzo del valore impegnato. Paolo a dire il vero non fu il solo a sbagliare; a confondergli le idee contribuì in modo determinante l’allenatore Losi che si preoccupò essenzialmente di circondarsi di uomini fidati invece di agire unicamente nell'interesse della squadra. L’altra è cronaca abbastanza recente: esonerato il romanista giunse Viviani. Il "presidentissimo” che a luglio non aveva badato a spese al momento dei reingaggi, trovatosi in difficoltà, fu costretto ad ottobre a svendere o quasi i "pezzi” considerati sino alla vigilia del campionato, pregiati. L'Alessandria partita con il ruolo di grande favorita rischiò l’osso del collo. La squadra attraverso una serie di disavventure si salvò per il rotto della cuffia grazie alla indiretta collaborazione di Vigevano, Trento e Belluno. Le speranze di una ripresa, seppure graduale, al termine della stagione hanno subito in questi mesi un duro salasso. La famiglia Sacco per nulla preoccupata dalle sventure della squadra ha bloccato totalmente ogni forma di contributo creando le premesse per una disastrosa annata. Franco Viviani, promosso senza contratto, al ruolo di generai manager al recente mercatino d’autunno ha cercato, disperatamente, di correggere il deficitario andamento societario con alcune cessioni, li tentativo è naufragato davanti a compratori intenzionati a spendere il minimo o a procedere a prestiti o scambi. Il preventivo della vigilia di rinsanguare la cassa sociale almeno con una ottantina di milioni è rimasto senza un riscontro pratico. Sfumata la possibilità di dirottare Zanier al Novara in cambio di Moriggi e una cinquantina di milioni di lire: naufragato il possibile passaggio di Borghi alla Sambenedettese non è rimasta al mister che la carta di Arrigo Dolso. Il giocatore non avendo sinora firmato il contratto può essere ceduto entro il 30 novembre: resta il problema di vedere se ci sarà una società disposta a sborsare la cifra richiesta. una quarantina di milioni. Sulla richiesta Viviani ha detto di non transigere, ma davanti alla borsa semivuota saprà resistere? La domanda è interessante considerati i tempi per nulla allegri che la società alessandrina attraversa. La disponibilità di Arrigo può servire al rilancio dell'Alessandria? Il quesito è vecchio, se ne parla dai tempi in cui alla guida tecnica della società sedeva mister Marchioro. li centrocampista è un estroso: può risolvere da solo una o più partite o coinvolgere nel caos l’intera squadra; Dai suo estro dipende il buon funzionamento del complesso, sovente il risultato. Il curriculum di Arrigo è costellato da alti e bassi, da momenti di esaltazione e di incomprensione. I dubbi di ieri sono quelli di oggi, una risposta è difficile per non dire impossibile. Le richieste del giocatore d'altronde sono salate: si paria di quattordici milioni e con i tempi che corrono Viviani e Coscia devono meditare a lungo prima di decidersi sul da farsi. Nell'attesa di giungere ad un chiarimento è indispensabile stringere le file, evitare scossoni. La sconfitta di Biella, giunta dopo una serie di cinque risultati utili non mancherà di raffreddare ulteriormente l'ambiente della tifoseria. Al Lamarmora i grigi sono scesi in campo con la formazione base: Zanier, Romei, Di Brino, Borghi, Colombo, Vanara, Rolfo, Vianello, Marulio, Pileggi, Frigerio. Il tecnico per fare spazio a Borghi ha lasciato fuori squadra Giglio confermando nel contempo Rolfo che sinora, a dire il vero, ha contribuito assai poco al rilancio delle fortune alessandrine. La squadra ha praticamente retto il confronto sino al momento del gol bianconero messo a segno, secondo i giocatori ed i tecnici, in netta posizione di fuori gioco. La rete dei padroni di casa, come sovente accade, ha messo in crisi l’intero schieramento mandrogno. I collegamenti sono ben presto saltati; l’attacco è rimasto completamente isolato tanto che solo in rare occasioni è giunto in prossimità dell’area di rigore. L’incidente a Pileggi (quattro punti di sutura ad una arcata sopraccigliare) ha tolto al complesso uno dei pochi giocatori che avesse idee chiare in proposito. L’Alessandria con il trascorrere dei minuti è andata gradatamente alla deriva poi. la seconda rete, ha tolto definitivamente ogni speranza di concludere positivamente. Se la retroguardia non ha brillato per vivacità (il secondo gol è nato da una indecisione di Romei) il settore di punta continua a registrare stasi paurose. Dopo l’exploit di Casale nel derby (due reti in novanta minuti) gli alessandrini sono ripiombati nel nulla. Rolfo, Marulio, Frigerio continuano ad avere all’attivo le presenze in campo; i gol li lasciano agli... altri. L’Alessandria ha realizzato negli otto incontri sinora disputati quattro reti di cui una messa a segno dal libero Vanara. Sulla breccia restano unicamente gli anziani da Zanier a Vanara. da Colombo a Borghi. E gli altri? Vivacchiano come l’ex novarese Rolfo e il centravanti Marulio. L’ala dopo l’exploit di Sant’Angelo Lodigiano ha rinfoderato la grinta; promette buone cose alla vigilia, ma sul campo continua a brillare unicamente per l’assenteismo. A Biella come al Moccagatta con il Bolzano ha giocato al risparmio lasciando ad altri incombenze più impegnative. Sarebbe ingiusto scaricare le responsabilità unicamente su Rolfo: Marulio e Frigerio lo hanno imitato in peggio. Su! centravanti alessandrino ci siamo espressi ripetutamente e il giudizio è immutato. L’attaccante continua a snobbare la maglia che indossa convinto di essere un campione affermato, di essere il "signor Marulio”. In realtà è un mediocre, un giocatore da serie dilettantistica. Il giocatore pur possedendo discrete qualità tecniche le sciupa banalmente rinunciando a lottare su ogni pallone. Diciamo che vive di rendita sui gol "rapinato” al Natal Palli o sulla rete vincente con la Cremonese. Troppo poco per un ragazzo diciottenne che invece di esprimerei al meglio, di soffrire, preferisce vedere gli altri compagni boccheggiare. Trebbi e Viviani non possono attendere oltre il risveglio del ragazzo: gli hanno concesso sin troppe prove d’appello. Marnilo sin quando non dimostrerà di avere grinta e carattere deve restarsene dietro le quinte. L’Alessandria ha bisogno di uomini disposti a lottare, a battersi con il cuore in mano, a sfiancarsi. Il ragazzo purtroppo non possiede le caratteristiche richieste: è un peso morto per l’intero "pacchetto" offensivo. La statisticità del centravanti finisce invariabilmente per coinvolgere nella mischia Frigeno, un giocatore soggetto a prestazioni a corrente alternata. L’apporto della mancina è determinante nell'economia della manovra grigia. I tecnici devono suonare la sveglia, stringere le file, adottare se necessario il pugno di ferro. I tifosi restano esterrefatti davanti ad affermazioni del genere: « Insufficiente e confusionaria sul piano del gioco a centrocampo, assente all'attacco dove Rolfo, Manilio e Frigerio non hanno neppure tentato di assolvere ad un qualsiasi compito, la formazione grigia ha limitato il passivo grazie agli sforzi di Borghi, Colombo e Vanara, cento anni in tre, forti, tignosi, esperti, dannatamente restii a lasciarsi superare dalle folate della Biellese. £ con loro Zanier, portiere esperto e dall'occhio pronto, assolutamente senza colpe anche in occasione dei due gol ». E’ quanto scrive Pieracarlo Alfonsetti della "Gazzetta del popolo”, osservatore disinteressato del derby. Analoghi i commenti dell’inviato della « Stampa Sera » e dei corrispondenti locali. Un’Alessandria alle corde, sottotono, incapace di battersi con determinazione, di rendere la vita difficile all'avversario. La sconfitta ha messo a nudo le numerose pecche dei grigi ed i pochissimi pregi. Una squadra da rivedere, da registrare nei vari reparti considerato che il periodo degli esperimenti è finito con la chiusura del calciomercato di ottobre. Troppe le pecche evidenziate negli ultimi incontri nonostante l’immissione di altri due giovani come Romei e Vianello. Trebbi e Viviani devono rimboccarsi le maniche, decidere finalmente quale è il giocatore che a centro, campo deve registrare il gioco e chi invece ha il compito di tentare la via della rete. 11 giro di vite preannunciato al termine della partita interna con il Seregno (il pareggio fu riacciuffato in exstremis da Vanara) si rende indispensabile per evitare che la squadra imbocchi una via sbagliata, pericolosa. Le prove incolori, rinunciatarie devono essere bandite; guai ad insistere, a cercare scusanti. I mister alessandrini hanno l’occasione buona per suonare la diana sin dal prossimo giovedì in occasione degli ottavi di finale della Coppa Italia semiprofessionisti. L’Alessandria sarà impegnata a Vigevano, capolista del girone lombardo di quarta serie. La partita è tutt'altro che facile considerato il momento favorevole dei lomellini decisi a tornare in C. L’undici di Trebbi dovrà limitare i danni per sfruttare il fattore campo nella gara di ritorno. Avremo delle novità? Stando alle prime indicazioni ['allenatore apporterà sicuramente delle varianti indispensabili per garantire al centrocampo una maggiore solidità e ali'attacco incisività. L’Orso grigio non può lasciarsi sfuggire l’occasione di continuare la marcia nella Coppa vinta l’anno in cui fu lanciata. L’obiettivo è raggiungibile nella misura in cui la compagine sarà pronta a rispondere alle sollecitazioni dei tecnici. Sin da giovedì sapremo se Biella deve considerarsi una parentesi o se invece è un pericoloso campanello d’allarme. La compagine di Borghi non può concederei altre distrazioni alla luce dell’attuale classifica che vede una quindicina di squadre raggruppate nello spazio di tre-quattro punti. Inutile pertanto sottolineare che la Vittoria con la Pro Patria nel prossimo turno è d'obbligo in attesa di affrontare la trasferta tabù di Treviso (Il Piccolo) Biellese vince, grigi alla deriva Due a zero - Primo successo interno dei "lanieri" con reti di Bercellino e Schilirò Con un gol per tempo e senza neppure tanti sforzi, la Biellese ha battuto l'Alessandria nel 23° derby [in realtà 17°, N.d.S] della loro storia ed ha finalmente raggiunto la prima vittoria in casa. Il successo dei lanieri non è stato infatti mai messo in forse, in quanto i grigi hanno palesato ancora una volta la loro precaria situazione. Più che del successo della Biellese resta negli occhi l'immagine di un'Alessandria ormai alla deriva, costretta ogni domenica ad imprese pressoché disperate. La squadra di Trebbi e Viviani, ormai orfana di dirigenti, sta vivendo forse uno dei periodi più tristi della sua gloriosa storia. Nonostante l'ambiente cerchi di minimizzare certe pesanti situazioni, è innegabile che la squadra risenta di tutti i disagi derivati da questo vuoto di potere. Tutti sanno che la famiglia Sacco continua a sostenere finanziariamente la società, ma la presenza dei due soli dirigenti accompagnatori non pare sufficiente a sferzare il morale dei giocatori. L'assenza del dirigenti trova riscontro sul campo nella più totale mancanza di gioco. Sarebbe lungo ora fare tutta la storia di giocatori acquistati troppo affrettatamente e poi venduti al miglior offerente, sta di fatto che anche rimescolando le carte in tavola la sostanza non cambia. Il mercato-bis di ottobre ha portato ad Alessandria due giovanissimi, Romei terzino dalla Sampdoria e Vianello mezzala dal Varese che al loro debutto tra i grigi non hanno destato particolari impressioni. Gli altri hanno pasticciato come al solito rendendosi in alcuni casi (vedi Rolfo e Marullo) protagonisti di prestazioni addirittura pietose. Come al solito sono i meno giovani a salvarsi. Oggi il trio Borghi-Colombo-Vanara ha supplito con tanta grinta e tanta passione alle carenze difensive della squadra, risultando alla fine i migliori di parte grigia. A parziale scusante di questa sconfitta i grigi non possono neppure addurre l'uscita di Pileggi dopo 29 minuti per una testata di Capozucca. Ghezzi infatti l'ha sostituito senza demeritare. I guai dell'Alessandria non sciupano comunque il successo della Biellese, che ha dominato dall'inizio alla fine gli avversari. La squadra di Puia ha oggi in parte cancellato la sua fama di squadra da trasferta, offrendo finalmente una prova convincente anche al « Lamarmora ». L'inserimento del giovane Vanin proveniente dal Piacenza, le solite zampate di Bercellino e la buona vena di Schilirò, al suo primo gol casalingo da quando è approdato lo scorso anno a Biella, sono stati gli ingredienti di questo franco successo. Non tutto fila liscio nella manovra dei bianconeri, ma l'impegno costante non manca: si sono visti di fatto sforzi ininterrotti per acciuffare questo primo successo. La squadra di Puia non ha faticato comunque più di tanto a conservare il vantaggio raggiunto col gol di Bercellino e ad incrementarlo addirittura nella ripresa con una prodezza appunto di Schilirò, oggi scatenato, come raramente capita di vedere. Ed è proprio una serpentina travolgente di Schilirò ad aprire le ostilità (19'). L'ala evita alla Garrincha tre difensori ma conclude a lato da posizione favorevole. Dieci minuti dopo l'incidente che costringerà Pileggi ad abbandonare e al 31' il primo gol biellese. Romanello centra per Bercellino, il centravanti in fuorigioco piuttosto evidente approfitta dell'incertezza dei difensori alessandrini, che attendevano forse il fischio dell'arbitro, e con la punta del stnistro mette in rete. Ancora una grossa occasione per la Biellese al 36', ma Schilirò non sa sfruttare una respinta di Zanier che gli piove sui piedi e spara a lato. Inizia la ripresa e la Biellese mette subito al sicuro il risultato. Vanin approfitta di una grossolana ingenuità difensiva di Romei e Vanara e serve Bercellino: deviazione per Schilirò che ben appostato in area non fallisce questa volta la grossa occasione. Il gol galvanizza ancor più l'ala che al 63' supera in « tunnel » Vanara, aggira anche Di Brino (ubriacato dalle giravolte dell'avversarlo diretto) ed impegna Zanier in una difficile parata. Poi la Biellese tira i remi in barca e vive di rendita. (La Stampa) RISULTATI: Bolzano – Pro Vercelli 1-1 Clodiasottomarina – Albese 2-0 Cremonese – Udinese 1-0 Juniorcasale – Padova 3-1 Mantova – Venezia 0-0 Pro Patria – Lecco 1-1 Seregno – Pergocrema 1-2 Treviso – S.Angelo 1-0 Triestina – Piacenza 1-1 CLASSIFICA: Mantova, Udinese p. 13, Lecco 12, Cremonese 11, Bolzano, Treviso, Pergocrema 9, Juniorcasale, Biellese, Pro Vercelli, Piacenza 8, Triestina, Alessandria, S.Angelo 7, Pro Patria, Albese 6, Clodiasottomarina, Venezia, Padova 5, Seregno 4. MARCATORI 6 reti: Pellegrini (Udinese), 5: Motta (Juniorcasale), Zandegù (Lecco), 4: D'Urso (Bolzano), Jacovone (Mantova), Dri (Triestina), Ghidoni (Venezia). Il punto sul campionato La Cremonese batte l'Udinese allo Zini grazie ad un'autorete ottenuta in situazione di superiorità numerica e si riporta sotto alle prime entrando d'autorità nella lotta per la serie B. I grigiorossi ora sono quarti a due soli punti dalla coppia di testa (il Mantova ha raggiunto le zebrette friulane ma lo 0-0 con il Venezia è deludente) e ad uno solo dal Lecco (per i lariani un pareggio per 1-1 sul sempre difficile terreno della Pro Patria). La Juniorcasale vince finalmente in casa e dopo un avvio di gara in sordina cresce e supera meritatamente il Padova. Sconfitta per l'Albese a Chioggia dove resiste per un tempo poi crolla di fronte ad un Clodia apparso particolarmente in vena.