Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
12-12-1976 - Giornata: 14 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Pergocrema 1932 US 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 75. aut. Vanara E.[A] 44. Lussana [Pe]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo [52. Marullo Michele], Di Brino Marcello, Vanara Elio, Romei Roberto, Colombo Antonio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Rolfo Orano, Borghi Ambrogio, Frigerio Emilio A disp.:Alberti Antonio, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario - D.T. Viviani Franco

Formazione avversaria
PERGOCREMA 1932 US: Gennari, Foresti, Ghiozzi, Togni, Bonizzoni, Maffioletti, Pelizzoli, Mazzoleri, Lussana, Algarotti [59. Rigamonti], Belometti. A disp.: Michelini, Mizzotti. All.: Veneri Giorgio

Arbitro: Angelelli Angelo (Terni)
Note
Ammoniti: 19. Pileggi [A], 25. Bonizzoni [P], 55. Algarotti [P].. Angoli: 4-2. Spettatori: 3.000 Pomeriggio di sole, ma rigido, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 14.30.

Commento
VIA LIBERA ALLA MATRIC0LA LOMBARDA L'Alessandria kamizake si.. suicida due volte Grigi irriconoscibili © Errori tattici e scadimento di condizione alla base della battuta d'arresto © La giornata negativa di Vsnara ha condizionato, unitamente all'esperimento di Colombo nel ruolo di libero, il rendimento del centrocampo © Le reti avversarie scaturiscono da grossolani errori del pacchetto difensivo Arriva la Pro Vercelli: Borghi e compagni chiamati a riscattare il tonfo casalingo La sfortuna non può essere invocata a giustificazione della sconfitta: il Pergocrema, matricola di lusso, ha centrato la terza vittoria esterna, inguaiando l’Alessandria. Un successo che non presta il fianco a recriminazioni. I lombardi, operando di contropiede, complice la difesa mandrogna, sono andati a segno due volte, mettendo ripetutamente in difficoltà la stabilità del pacchetto di retroguardia. I grigi, immeritatamente sconfitti a Trieste, meditavano giustamente la riscossa, in vista del "derby” della prossima domenica; invece è arrivata la mazzata. Quali le cause del crollo dopo la positiva trasferta di Alba e il chiaro successo casalingo con il Mantova? Le motivazioni che si possono addurre per spiegare il rovescio sono di ordine psicologico e tecnico. L’Alessandria le migliori gare, sinora, le ha disputate con le grandi, incespicando ogni qualvolta si giocava con antagonisti della stessa levatura. Basta scorrere i risultati per averne la conferma. La mentalità vincente, di cui sovente parla Viviani, viene meno ogni volta manca l’incentivo psicologico per rendere superlativa la prestazione. L'undici di Trebbi sceso sul terreno di gioco convinto di fare un sol boccone della matricola (privo pertanto della indispensabile concentrazione) ha finito con il favorire l’ospite pronto a sfruttare gli errori. Le reti subite confermano la rilassatezza dello schieramento difensivo, il nervosismo che per tanta parte della gara ha serpeggiato tra le file alessandrine. Capitan Borghi e compagni hanno pagato lo scotto di una superficialità che è da condannare. Le manchevolezze derivanti dalla mancanza di grinta, di determinazione, risultano aggravate dalla scelta del tipo di schieramento. Viviani e Trebbi lo hanno giustificato con motivazioni di ordine pratico, ma ciò non li assolve completamente dagli errori compiuti. L’Alessandria reduce dalla partita dei sedicesimi di finale di Coppa Italia a Vigevano (sospesa per nebbia) ricuperava Zanier tra i pali e lo stopper Colombo, oltre al nazionale Pileggi. Gli allenatori dopo avere ponderato a lungo il tipo di schieramento dell’antagonista, hanno giocato una carta di cui si parlava da tempo: Colombo nel ruolo di libero. L’esperimento, favorito da un infortunio ad Alberti, ha inciso pesantemente sull'intero complesso, in crisi per l’evanescenza di Vanara, di cui parleremo più avanti. L’esordio di Antonio con la maglia numero sei è parzialmente riuscito se si giudica la predisposizione, l’accortezza dell'atleta nel ricoprire un incarico tanto delicato; è fallito invece sotto il profilo della continua assistenza che Io stopper deve garantire ai centrocampisti. L’alessandrino è un giocatore di esperienza che sa trattare i centravanti avversari senza perdere come si suol dire, la tramontana. Arrestata l’azione cerca la impostazione con il lancio o l’inserimento sulla fascia, garantendo ai compagni di smarcarsi per ricevere il passaggio. Isolato nella posizione di libero, nulla ha potuto fare per mantenere l’indispensabile collegamento tra difesa e centrocampo. L'ex sampdoriano Romei pur dimostrandosi inesorabile franco bollatore di Lussana I si è confermato essenzialmente per le particolari caratteristiche di gioco, uomo di rottura invece che di ordine. La posizione di Giglio mantenuto in posizione di avanguardia ha finito per disorientare i compagni sovente risucchiati in avanti. Le responsabilità di Colombo in ordine alla sconfitta sono relative considerata la prestazione globale del collettivo e del centrocampo in particolare. La funzionalità di una compagine, come si sa, è legata alla redditività degli uomini ai quali compete il compito di provvedere sia a imbrigliare le manovre di offesa che a creare i presupposti per lanciare i compagni in zona gol. Orchestrando la manovra sulla fascia centrale si ha la possibilità di addormentare la partita o di imprimerle una certa vivacità. L'uomo cerniera dello schieramento grigio è Vanara, atleta coscienzioso, intelligente sotto il profilo tattico. L'esperienza accumulata in tanti anni di carriera, gli consente di anticipare le mosse altrui, di sfoderare il traversone improvviso, per spostare il gioco da un settore all'altro del campo. Sinora era sempre riuscito a mascherare certi acciacchi derivanti dalla lunga vita trascorsa sui campi di gioco, ma messo alla frusta, sollecitato in continuazione, ha perduto la lucidità indispensabile per essere il regista, l'uomo che determina il gioco. Lo scadimento di forma di Elio, indipendentemente dalla volontà dimostrata nell'arco dei novanta minuti di gioco, ha finito con il condizionare un complesso titubante nell’aggredire un avversarlo racchiuso nella propria metà campo, ma pronto a scattare all'offensiva approfittando dei varchi che si aprivano con una certa facilità. Un Vanara in forma accettabile non sbaglia decine di appoggi, non si lascia superare in dribbling; soprattutto riesce a governare la zona e a imprimere alla gara un ritmo più redditizio, meno rinunciatario. Venendo meno l’appoggio del "senatore” i compagni hanno accettato inconsciamente la tattica scelta dal compagno: portare il pallone invece di farlo viaggiare in continuazione per determinare orgasmo nelle opposte file. Il Pergocrema, squadretta ben preparata dal punto di vista atletico, determinata nell'inseguire il risultato, ha accettato la scelta dei padroni di casa adeguandosi in attesa degli avvenimenti. Handicappato Vanara costretto Borghi ad aumentare il raggio d'azione per mantenere i collegamenti, il nazionale Pileggi ha finito con lo smarrire il senso della posizione. A soffrire maggiormente della staticità degli uomini d’ordine sono risultate le punte Rolfo e Frigerio, indipendentemente dalle incertezze palesate durante la gara Trebbi e Viviani sulla scorta delle ultime esibizioni di Marullo hanno concesso all’ex novarese la prova d’appello, sperando, giustamente, in un riscontro positivo. Le speranze sono andate in parte deluse nonostante l’andamento della partita consenta un giudizio unicamente parziale. Rolfo è un atleta psicologicamente condizionato, di difficile ricupero. Con il Pergocrema, francobollato da Bonizzoni, ha sofferto la marcatura al punto da non riuscire nell'arco dei primi 45 minuti a scoccare un solo tiro verso la rete di Gennari. Uno spettacolo deludente da abbinarsi alla prova fumosa dello stesso Frigerio solitamente frizzante, generoso alle prese con retroguardie solitamente chiuse nell'area di rigore. 11 ragazzo pur cercando di liberarsi dal contatto di Foresti ha faticato nell'inserirsi con determinazione sulla fascia prediligendo la zona centrale verso la quale confluivano oltre a Rolfo, Giglio e Pileggi. Il prodigarsi di Viartello, uno dei pochi ad avere idee chiare, è naufragato davanti alle incertezze dei compagni, alla ricerca del preziosismo tecnico che serviva unicamente per facilitare l’azione difensiva dei lombardi. L'Alessandria nel primo tempo ha bussato alla porta del Pergocrema nella speranza di trovare la consolazione di ima stoccata improvvisa. Un assedio lungo quanto sterile mancando ai mandrogni la possibilità di manovrare, di porre in condizione un uomo di fiondare in gol. A fronte di una compagine alla ricerca del vantaggio senza troppa convinzione, I stava un avversario attento, j pronto a fare scattare le punte, ad avanzare gli uomini del centrocampo per trasformare l’offensiva nel classico colpo di fioretto. La prima avvisaglia di quanto sarebbe accaduto al termine dei novanta minuti si è avuta dopo soli 19’ di gioco quando Pelizzoli con un preciso traversone ha colto Mazzoleri completamente smarcato al centro dell'area: il mediano con un secco rasoterra ha infilato nell'angolino alla sinistra di Zanier. Fortunatamente per l'Alessandria il guardalinee aveva sbandierato un fuorigioco di posizione, salvando momentaneamente i locali dalla sconfitta che sarebbe maturata nel proseguo della gara. 11 campanello d'allarme purtroppo non è servito a rendere più guardinghi Borghi e compagni impegnati in un inutile arrembaggio che registra unicamente alcuni tiri "telefonati”, una punizione e molta confusione. Con il trascorrere dei minuti appare evidente che l'undici di Trebbi ha poche possibilità di sbloccare il risultato. Centrocampisti e attaccanti operano nel classico fazzoletto, manca l’apertura sulla fascia, il cross di ritorno al centro. Diciamo che i grigi avanzano in punta di piedi sperando in un rimpallo favorevole, in un acuto improvviso. Sono invece gli ospiti a sovvertire il pronostico, ad imporre la tattica del contropiede. A saggiare la consistenza della retroguardia è Algarotti il cui tiro costringe Zanier ad alzare sopra la traversa. Trascorrono due minuti e il Pergocrema coglie i frutti dell’intelligente condotta di gara. Quella che si snoda sulla destra è la più classica delle azioni operate in contropiede. Il terzino Foresti si libera con una finta di Frigerio, avanza appoggiando su Mazzoleri che gli restituisce la sfera. Il difensore centra e sul pallone si avventano sia Zanier che Romei: la sfera subisce una deviazione finendo sui piedi di Lussara che non ha difficoltà an andare a bersaglio. Un classico colpo di... ingenuità della difesa alessandrina beffata per le incertezze, le paure che hanno caratterizzato l’intero andamento della gara. Parte del pubblico invoca il nome di Marullo, il grande assente e Trebbi lo... accontenta inviando negli spogliatoi Giglio handicappato da una botta. La presenza del ragazzo pare scuotere gli alessandrini, animare l’andamento di una contesa compromessa sin dall'inizio. Il sogno è di breve durata. Gli orsacchiotti pur premendo il piede sull'acceleratore non trovano spazio mancandogli il supporto di un regista. Le manovre sono farraginose, prive di convinzione; è l’improvvisazione a regnare sovrana mentre necessita ordine per fare saltare il "lucchetto” della difesa avversaria. Seppure faticosamente l’Alessandria gioca le sue carte prima con un'azione Borghi - Di Brino e inzuccata di Rolfo e, successivamente con un’altra incornata di Frigerio su suggerimento di Pileggi che centra il bersaglio. L’alessandrino si era però appoggiato sulle spalle dell’avversario e l’incerto Angelelli annulla. Alla conclusione della contesa manca mezz'ora: il tempo per rimediare c’è se la squadra trovasse la coesione indispensabile. L’ombra della sconfitta annebbia purtroppo le idee, rende nervosi i giocatori, manda gambe all'aria ogni tattica. Si avanza in massa, si restringono gli spazi senza riuscire a liberare un solo giocatore davanti alla rete di Gennari. Aumenta la confusione e il vantaggio degli ospiti aumenta al 74’ per un ennesimo errore della difesa. Mazzoleri calcia una punizione da fuori area: è un tiro senza eccessive pretese se sulla palla non si elevasse Vanara mentre alle spalle sopraggiunge Zanier. L’alessandrino colpisce di testa e la sfera rotola in rete spegnendo le residue speranze di un pareggio seppure raggiunto in zona Cesarmi. Succintamente abbiamo illustrato come è maturata la seconda sconfitta della stagione, sconfitta che potrebbe avere conseguenze tutt'altro che trascurabili nell'imminenza del prossimo derby con la Pro Vercelli. Sapranno Trebbi e Viviani porre rimedio nel breve volgere di una settimana? Conoscendo la squadra, la volontà che anima giovani e anziani il prossimo derby è da giocarsi ad armi pari. L'Alessandria, a differenza delle precedenti partite, ha un incentivo: fermare la marcia di una squadra che nelle ultime domeniche ha chiaramente dimostrato di possedere uomini e bagaglio tecnico per insediarsi ai primi posti della classifica. I grigi inoltre, a causa delle due sconfitte sono nuovamente precipitati in una zona critica della classifica: un altro capitombolo significa compromettere quanto di buono si è fatto sinora. Probabilmente i tecnici torneranno allo schieramento tradizionale con Colombo stopper e Alberti libero irrobustendo la difesa con l’innesto di Romei a fianco di Di Brino. La scelta di Vanara appare, al momento delicata. Il giocatore sarà il primo a rinunciare al posto in squadra se le condizioni fisiche non saranno ottimali? Conoscendo Elio si può rispondere positivamente alla domanda anche se l’assenza creerà nuovi problemi per i tecnici chiamati a trovargli un sostituto capace di orchestrare il dialogo dei compagni. L’Alessandria archiviato l'imprevisto scivolone deve necessariamente rimboccarsi le maniche, stringere i denti, migliorare la classifica. La necessità è ancor più incombente pensando alle partite che attendono gli alessandrini dopo la sosta di Natale: Udinese prima e Piacenza successivamente. Sono trasferte da fare accapponare la pelle, ma come dice Viviani a « fasciarsi la testa c ’è sempre tempo ». La pelle dell’Orso in altre parole non è stata ancora venduta. Chiudiamo con le ultime novità a livello dirigenziale. Si parla con insistenza di passaggio delle consegne, entro fine anno, di novità. L’ing. Remo Sacco, secondo le voci dei soliti bene informati avrebbe deciso di passare la mano ad un altro gruppo. Trattative in tal senso sono state avviate da tempo anche se poco è trapelato. Esistono possibilità di rivoluzionamento al vertice? La domanda l’abbiamo rivolta ad alcuni degli "addetti ai lavori” senza ottenere risposte concrete. Qualcosa si muove, ma è difficile stabilire se il lavorio si concluderà a tempi brevi oppure alla fine della corrente stagione. La famiglia Sacco pare intenzionata a mollare, ma si riuscirà a trovare le persone disposte ad affrontare il duro sacrificio finanziario richiesto? Molto dipenderà dalle prestazioni della squadra, dalle valutazioni dei singoli giocatori. Non resta che attendere gli sviluppi per sapere se la vecchia Alessandria si accinge ad imboccare una strada nuova o se invece si continuerà a percorrere l'attuale. Nell'attesa l’appuntamento è per la prossima domenica al Moccagatta per il derbissimo con i cugini vercellesi: stavolta la vittoria è d’obbligo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA SENZA IDEE SCONFITTA DALLA MATRICOLA PER 0-2 Due gol annullati, uno per parte L'Alessandria abulica, senza Idee, senza un'azione degna di gioco, è uscita quest'oggi sconfitta per due a zero dal «Moccagatta» nell'incontro con una squadra, la matricola Pergocrema, non certo trascendentale e pericolosa, che si è preoccupata di mantenersi bene in difesa e di condurre veloci contropiede. Due reti: una nel primo tempo segnata da Lussana allo scadere dei quarantacinque minuti, grazie ad un'incomprensione in difesa tra Romei e Zanier, l'altra, nella ripresa per un'autorete di Vanara, intervenuto quando invece il portiere stava per uscire a raccogliere il pallone. «Due errori, due occasioni per loro ed entrambe le volte una rete», ha commentato il general manager Viviani, quasi a voler rendere meno grave una sconfitta che, ha continuato Viviani, «ci ha lasciato tutti avviliti perché partite come quelle di oggi devono servire a far punti e non a giocar male». Ma non è una giustificazione. I grigi oggi hanno giocato veramente male per tutto l'arco dei novanta minuti (nel primo tempo non un tiro in rete), mancando le marcature e sbagliando tutti i passaggi. Marullo era stato lasciato in panchina (è entrato nella ripresa per sostituire l'infortunato Giglio), ma Rolfo, fatto scendere al suo posto, si è rivelato una grossa delusione: è stato soltanto capace di esibirsi in spettacolari ruzzoloni. D'altra parte quando è entrato Marullo non ha tatto niente di meglio. Giocando cosi, è indubbio, non si può vincere, eppure in vista del derby di domenica con la Pro Vercelli i due punti per l'Alessandria sarebbero stati preziosi. Evidentemente raggiunta quota 13 i grigi non riescono più ad avanzare in classifica. Quattro a due i corner, in favore dell'Alessandria: ammoniti l'alessandrino Pileggl (ma non si è capito proprio perché), Bonlzzoni e Algarotti della Pergocrema. Primo tempo praticamente senza storia. Al 19' su azione Pelizzoli-Mazzolerl, gli ospiti segnano ma per un fuorigioco di posizione l'arbitro annulla. Al 21' punizione dal limite di Borghi che supera col pallone la barriera, accorre Frigerio, esce Gennari, scontro tra portiere e attaccante, ed entrambi finiscono a terra. Al 42' Zanier alza in corner un tiro lungo ed insidioso di Algarotti, due minuti dopo la rete. Foresti prende la palla a Frigerio e serve Mazzoleri; rimessa al centro per Foresti che manca l'aggancio, esce Zanier mentre interviene anche Romei e, a porta sguarnita, Lussana insacca facilmente. La fisionomia muta poco nella ripresa, al 55' Di Brino serve Rolfo che calcia bene, ma Gennari alza in corner. Al 60' azione Pileggi-Frigerio che di testa segna. Forse si è appoggiato su un avversario, l'arbitro annulla. Al 74' l'autorete di Vanara e undici minuti dopo Rolfo perde l'ennesima ottima occasione. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Per usare un'espressione frusta, il Pergocrema ha vinto e convinto. Semmai c'è da chiedersi perché ha deluso l'Alessandrta. E' stata una giornata incolore dei piemontesi o li ha obbligati ad una prestazione negativa la compagine cremasca? Come sempre la verità, forse, sta nel mezzo. Può darsi che Trebbi abbia sbagliato il dispositivo tecnico-tattico (utilizzando tardi Marullo ed affidando compiti di stopper e libero rispettivamente a Romei e Colombo) cosicché la prova dei suoi è risultata « grìgia » secondo casacche. Ma si deve altresì ammettere che la vivacità, il brio, il ritmo dei gialloblu avrebbe messo a disagio qualsiasi squadra. Come appunto è accaduto al Moccagatta. Sceso in campo con intenzioni piuttosto prudenziali, il Pergocrema ha presto capito d'aver di fronte un avversario per niente irresistibile. Senza cambiare, molto opportunamente, condotta di gara, i ragazzi di Veneri hanno aggredito l'Alessandria, impostando le azioni... dalla cintola in su, sull'asse Togni-Mazzoleri-Belometti (quest'ultimo spesso arretrato ma pronto all'affondo) era d'obbligo il passaggio, sia degli attacchi alessandrini sia delle controffensive degli ospiti. Invano l'undici di casa tentava di sganciare Giglio per scavalcare tale barriera; quando ci riusciva, dietro, sugli argini, c'erano difensori insuperabili. Via via emergente, il Pergocrema è diventato pure pericoloso. E già al 20' avrebbe raccolto il frutto della supremazia se l'arbitro non l'avesse defraudato di un gol regolarissimo oltreché bello. Lo spunto è nato da Pelizzoli; Tata, evitato Vianello, ha crossato all'indietro per Mazzoleri che, al volo, ha insaccato rasoterra assai angolato. Il segnalinee più che il «fischietto» (presunto offside di posizione?) ha annullato. Anziché demordere e scoraggiarsi, Tognì e C. sì sono ricaricati e la contesa si è ancor più animata. Proprio un attimo prima del riposo e preceduto da un gran tiro di Algarotti alzato sopra la traversa, il vantaggio cremasco. L'esecuzione: Foresti sullo scatto bruciante ruba la palla e manda al centro un cross che inganna un po' tutti; con il portiere disorientato, Lussana allunga la traiettoria segnando agevolmente. Nella ripresa l'Alessandria – che è vissuta del prodigarsi di Vanara e di Borghi – pigia sull' acceleratore, immettendo fresche energie con il più agile Marullo. Dal dinamismo dell'innesto trova maggior mobilità anche l'azzurro Pjleggi. Tuttavia dalia panchina cremasca arriva la contromossa. Va dentro Rigamonti che si prende cura di Rolfo e Bonizzoni passa ad imbrigliare Marullo. Il Pergocrema soprattutto non commette l'errore di barricarsi; anzi sì dimostra abile nel contropiede. Dal suo forcing comunque l'Alessandria non cava molto: un colpo di testa da parte di Rolfo, sventato in angolo (56') ed una rete fasulla di Frigerio (60') falloso (appoggio sulle spalle di Bonizzoni) nella conclusione. A tacitare ogni pretesa dei grigi ed a spegnerne le velleità il raddoppio al 75'; Mazzoleri batte la punizione; pallone in area dove si ergono in grappolo Lussana, Zanier e Vanara; è la nuca del difensore che precede tutti insaccando suo malgrado. E' un'autorete. E' un infortunio, d'accordo. Ma è un successo pienamente meritato. Il Pergocrema lo ha particolarmente voluto nel primo tempo, lo ha saggiamente amministrato con … interessi nella seconda fase della partita. Non sarà facile nemmeno per complessi di rango superiore uscire indenni dalla tana dell' orso grigio. Specie se l'Alessandria saprà correggere la mentalità di ex « diva ». Nel calcio non si vive di ricordi o di blasone. Quando, rimboccandosi le maniche in umiltà. Borghi e C. si sono prodigati come categoria richiede, qualche sprazzo di luce s'è pur accesa nelle file alessandrine che annoverano individualità di spicco. Certo il Pergocrema della circostanza, ordinato, puntiglioso, ben assestato nei vari reparti, non era lì a concedere lustro a chicchessia. Tutto il collettivo ha giostrato a dovere, tanto che riesce impossibile indicare singoli elementi come migliori. E' nel suo insieme che la prova gialloblu è stata esemplare. Nei momenti della bagarre, inoltre, Gennari ha sfoderato limpida classe. Seppure non impegnato eccssivamente in parate dirette, il giovanissimo portiere ha confermato di dominare l'area volando di palo in palo nelle mischie, respingendo a pugno o abbrancando con estrema sicurezza, insomma, una saracinesca. Anche per questo si sono spente le speranze dell'Alessandria nei minuti finali, con un Pergocrema padrone del rettangolo di gioco, quasi per testimoniare i diritti di una vittoria legittima. Ed interamente da gustare (La Provincia di Cremona). RISULTATI: Bolzano – Biellese 1-0 Clodiasottomarina – Seregno 1-1 Cremonese – Albese 1-0 Lecco – Venezia 4-0 Pro Patria – Triestina 1-1 Pro Vercelli – Piacenza 1-1 S. Angelo – Mantova 1-1 Treviso – Juniorcasale 1-0 Udinese – Padova 1-1 CLASSIFICA: Lecco, Cremonese, Udinese p. 21, Mantova 18, Pro Vercelli 17, Treviso, Bolzano, Piacenza 16, Juniorcasale 15, Pergocrema, S.Angelo 14, Triestina, Alessandria 13, Biellese 12, Seregno 10, Albese, Venezia, Padova 9, Clodiasottomarina, Pro Patria 8. MARCATORI: 8 reti: Motta (Juniorcasale), Pellegrini (Udinese), 7: Zandegù (Lecco), 6: Marullo (Alessandria), Cavagnetto (Pro Vercelli), Canzi (Seregno), Dri (Triestina). Il punto sul campionato L'Udinese pareggia con il Padova al Moretti e viene raggiunta da Lecco e Cremonese entrambe vincitrici contro le rispettive avversarie. Il 4-0 inflitto dai lariani al Venezia è costato la panchina ad Ardizzon, mister dei lagunari. Le inseguitrici del terzetto di testa si distaccano: infatti sia Mantova che Pro Vercelli non sono andate più in là di un 1-1 deleterio ai fini della classifica. In coda nulla si muove (o quasi): Clodia, Pro Patria, Padova e Seregno hanno messo in carniere un punto con il pareggio di prammatica rosicchiando qualcosa ad Albese (sfortunata a Cremona dove è battuta solo su rigore) e Venezia.