Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
09-01-1977 - Giornata: 17 - Piacenza - Galleana


Piacenza FC - Alessandria Calcio US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 46. Gottardo [Pi]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Vanara Elio, Colombo Antonio [61. Rolfo Orano], Alberti Antonio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Marullo Michele, Borghi Ambrogio, Frigerio Emilio A disp.:Ghezzi Ivan, (P) Vezzulli Ivano All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Lazzara, Mutti, Schiano, Stanzial, Landini, Manera, Vergani, Regali, Gambin, Righi, Gottardo. A disp.: Boni, Meravigli, Labura. All.: Galbiati Italo

Arbitro: Tani Nando (Livorno)
Note
Ammoniti: Landini [P], Di Brino [A], Schianoi [P], Gottardo [P]. Spettatori: 3.706 (2.206 paganti e 1.500 abbonati) per un incasso lordo di 7 milioni 403.900 lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Padova – Treviso 0-1 SCIVOLONE A PICENZA. L'UNDICI E' IN CRISI All'Alessandria fatale l’inizio della ripresa : Gottardo, approfittando di una indecisione di Colombo, segna dopo venticinque secondi. Alessandria decisamente in serie nera. Il bilancio da dissesto: cinque partite, di cui tre in trasferta; bilancio: un punto, conquistato nel derby con la Pro Vercelli. Momento di appannamento generale della squadra? La sconfitta rimediata a Piacenza pare confermarlo. Siamo sull'orlo del collasso, oppure lo scadimento di forma è momentaneo? L'undici di Trebbi ha certamente perduto lo smalto della fase iniziale del campionato, quando, giocando male, riusciva a racimolare qualche punto. Lo scivolone di Udine, contro la forte capolista, era stato accettato con filosofia. Il pronostico chiudeva la squadra mandrogna, per cui nessuno fece drammi davanti allo 0-2 rimediato nei primi quattro minuti di gioco. Si puntava sulla seconda trasferta, in terra emiliana, per raddrizzare la classifica, ferma da troppo tempo a quota 14. I biancorossi nelle ultime gare hanno segnato un crescendo, ma niente di trascendentale. Una formazione da affrontarsi con decisione, con marcature rigide, per evitare di prestare il fianco alle incursioni rapide o ai contropiedi. Un antagonista abbordabile, niente complesso monstre, capace di stritolarti. E ’ invece accaduto che il Piacenza, senza assurgere a mete di gioco eccelse, ha schiacciato i grigi con il solito gol nei primi sessanta secondi della ripresa. La fase di avvio delle partite e la seconda frazione si dimostrano pericolose, terribili. Una battuta d’arresto che brucia se non altro per il modo in cui è maturata. L’Alessandria getta la spugna? Il momento inutile nasconderlo è critico; dalle retrovie incalzano le derelitte. Per una classifica corta perdere punti su punti diviene pericoloso. Guai rilassarsi, accettare supinamente i contraccolpi della dea dai denti verdi. L’Alessandria ha possibilità di uscire dal periodo buio ingranando la giusta marcia per concludere in una posizione accettabile lontano dalle sabbie mobili della retrocessione. Allenatori, giocatori devono stringere i denti, rimboccarsi le maniche, visto che i dirigenti neppure esistono o se ci sono, restano avvolti nell’ombra. Cosa si chiede a capitan Borghi e al suo manipolo? Concentrazione e determinazione, un gioco meno lezioso; centrocampo mobile e retroguardia ’’abbottonata”; agli attaccanti di fiondare in gol invece di cercare il dribbling per trovarsi davanti alla porta spalancata. Il complesso ha un difetto cronico. I giocatori portano, accompagnano la palla, invece di fare viaggiare le punte con palle tese. Manovrando con leziosità, l’avversario trae notevoli vantaggi; accetta il rallentamento, ma appena in possesso della sfera scatta •in profondità ponendo in crisi l’intero pacchetto difensivo. Inutile insistere con il cosidetto ’’gioco corto” senza possedere l’uomo capace di ingranare la quinta, di staccare l’avversario in velocità. Gli attaccanti all'asciutto da due domeniche devono convincersi che è utopistico pretendere, manovrando in un fazzoletto, di andare a rete. Il gioco del calcio è fatto di scatti, di dribbling ma anche di tiri verso lo specchio della porta. Pretendere di pareggiare o vincere sperando unicamente nelle disgrazie altrui, è dissennato per non dire suicida. L’Alessandria in altre parole deve rivedere il suo impianto di gioco, eliminare i! superfluo a vantaggio della praticità e della concretezza. Insistendo sull’attuale tematica sarà arduo uscire dal momento di stallo per incamminarsi su una strada meno irta di difficoltà. Analizzare la partita di Piacenza conclusasi con la vittoria dei padroni di casa per 1-0. I mister Trebbi e Viviani apportano, rispetto alla precedente partita in terra friulana, due varianti, gli inserimenti di Alberti nel ruolo di libero e di Pileggi ala tattica. Escluso Romei — il giocatore prim a della gara aveva manifestato il desiderio di essere tenuto a riposo risentendo di un leggero infortunio — si punta su Giglio nel ruolo di terzino - fludificante in appoggio alla manovra delle punte. Lo scambio tra Vanara. da uomo di centrocampo a difensore e Borghi, non presta il fianco a critiche considerato l’appoggio di Ambrogio in fase di conclusione. La migliore Alessandria considerata la carenza dell’organico ridotto all’osso. Le consegne sono precise: marcare da vicino l’avversario, non concedere spazio, evitare gol da k.o. in apertura di gioco. Gli orsacchiotti consci dell’importanza della trasferta, si presentano in campo decisi a mettere la museruola agli emiliani. Le primissime battute sembrano confermarlo. Pileggi ricupera la palla a centrocampo smistandola a Frigerio pronto a servire Marnilo. Il centravanti si ’’beve” due avversari al limite dell’area di rigore scoccando il tiro. Lazzara cerca di bloccare in tuffo la sfera che gli sfugge. Frigerio è lesto neli’inserirsi per sfruttare la favorevole quanto inaspettata conclusione. L’estremo difensore esce a valanga agganciando prima le gambe dell’attaccante e poi il pallone. L’alessandrino rovina a terra restandovi per alcuni minuti. Gli spettatori ammutoliscono temendo il peggio, ma Tani, incredibilmente fa segno di proseguire. E ’ la seconda volta nello spazio di due domeniche che Frigerio viene bistrattato dentro l’area senza ottenere soddisfazione. Più jellato di così... L’Alessandria passa nel volgere di due minuti dal possibile vantaggio all’altrettanto incredibile pericolo di trovarsi a rincorrere il risultato. L’arbitro decreta una punizione al limite dell’area grigia. Incaricato del tiro è Righi che invece di centrare il bersaglio di prima, fa spiovere un pericoloso pallonetto al centro dell’area. Gottardo, la punta numero uno piacentina, si eleva sopra tutti inzuccando. La sfera si schiaccia contro la traversa tornando in gioco, riprende Landini, ma Zanier è pronto al centro della porta a neutralizzare evitando il peggio. E’ il prim o sintomo che la retroguardia mandrogna ha i piedi di piombo. Lo stopper Colombo è nettamente in difficoltà davanti agli scatti di Gottardo; pure sui palloni alti fatica a contrastarlo. Il piacentino ha vita facile anche se l’alessandrino si appella alla esperienza per riuscire a limitare il danno, Lo stesso Di Brino, seppure con miglior grinta e fortuna suda le sette camicie per contenere Gambin. L’Alessandria si scuote dal torpore; lo scampato pericolo pare avere riflessi benefici. Sospinti da Borghi e Vianello i grigi si stendono con sicurezza in avanti alla ricerca della rete che potrebbe determinare le sorti della partita. Il duo Marnilo - Frigerio si esibisce in una incursione che la difesa biancorossa sventa in calcio d ’angolo. Il centravanti alessandrino si ripete un minuto dopo sulla destra destreggiandosi tra una selva di avversari: uscito allo scoperto centra e Lazzara esce di pugno per sventare la minaccia. L’Alessandria ha imboccato la strada giusta? L’andamento della contesa pare confermarlo. Il Piacenza è chiaramente in difficoltà. Il centrocampo dei locali fa acqua e le punte sono isolate. Avanza Manera al 28’ e la retroguardia grigia va in letargo. Il biancorosso entra in area benché ostacolato da Colombo e Alberti rotolando a terra: è rigore? L'arbitro non indugia un solo istante ad estrarre il cartellino giallo ammonendo il piacentino per simulazione di fallo. L’Alessandria si spegne alla mezz’ora con un’azione di Frigerio sulla sinistra. La mancina grigia si inserisce ottimamente, attira su di sé due difensori mentre sulla destra va a smarcarsi Marnilo. Basterebbe un tocco laterale per mettere in posizione di tiro l’attaccante, ma Frigerio preferisce insistere nel dribbling e il tentativo si smorza sul piede di un difensore. Il Piacenza accentua la superiorità nel finale costringendo gli ospiti ad arretrare nella propria area di rigore. La supremazia biancorossa sfocia in una serie di punizioni senza esito poi. nel finale, ultimo tentativo di Frigerio di andarsene solitario, ma Manera lo stende al limite dell’area. Punizione per Borghi che spedisce la sfera sopra la traversa. Concluso il primo tempo senza danno si attende una ripresa altrettando vigorosa dei piemontesi. Esiste la possibilità del colpo clamoroso; l’avversario non è affatto monstre. Invece della riscossa arriva la beffa del solito gol che l’Alessandria concede con troppa facilità in apertura di gioco. Il tocco d’avvio è di Marnilo per Pileggi che lancia in profondità, ma nessuno è pronto. Ricupera Manera avanzando palla al piede servendo con un lungo lancio Gottardo . spostato al centro. Sull’avversario intervengono Colombo che ha un attimo di indugio e Alberti, ma il biancorosso li supera entrambi scoccando un rasoterra angolatissimo che supera Zanier in tuffo insaccandosi sulla sinistra del portiere. Sono trascorsi esattamente 25 secondi, il tempo di accendersi la sigaretta. Alla conclusione mancano 44’, il tempo indispensabile per rimediare se la squadra sapesse esprimersi con grinta e decisione affidandosi ad un gioco maschio, sfruttando le palle lunghe invece del solito appoggio millimetrico. I grigi invece perdono terreno, il centrocampo annaspa e le punte si smarriscono. Marnilo ritorna sovente entro la propria metà campo; Giglio cincischia sulla fascia centrale senza riuscire a mettere in posizione di scatto il compagno. Si smarrisce pure Pileggi il cui apporto è nebuloso. Nelle file alessandrino serpeggia il nervosismo. Capitan Borghi ha un diavolo per capello e l’arbitro deve intervenire ripetutamente. Lo sbilanciamento in avanti dell’undici di Trebbi favorisce le incursioni dei piacentini che mancano al 54’ il raddoppio. E ’ il solito Gottardo a condurre la danza: l’ala scende sulla sinistra poi centra per lo smarcatissimo Manera; (ma costui chi lo marca?) che avrebbe tutto il tempo per controllare la sfera. Il centrocampista preferisce la conclusione al volo spedendo alle stelle, un'occasione irripetibile. Si infortuna Colombo al 61’ ed entra Rolfo. Per l’ex novarese potrebbe essere uno scampolo di gara decisiva per migliorare la quotazione personale. Il ”14esimo" si esibisce in uno scatto sulla linea di fondo ’saltando” due avversari costretti ad atterrarlo a pochi centimetri dall’area di rigore. E ’ l’unica azione maiuscola, poi l’attaccante scompare nel marasma generale. L’Alessandria cerca di distendersi in avanti, ma è un gioco lezioso, al rallentatore. I piacentini retrocedono al limite dell’area di rigore, chiudono i corridoi ripartendo con traversoni a lunga gittata. Borghi si esibisce in una punizione bomba che lambisce la traversa, ma è l’unico tiro verso la porta di Lazzara. Il Piacenza invece non scherza come al 66’ quando Schiano calcia una punizione. La retroguardia alessandrina è ancorata al terreno, nessuno si muove allo scatto di Gottardo che l’aggira colpendo di testa. Fortunatamente la punta sbuccia il pallone che esce a lato. L’undici di Borghi tenta affannosamente di trovare lo spiraglio o il rimpallo favorevole, ma la speranza resta tale. Gli emiliani non si fanno sorprendere, i due punti sono troppo importanti per essere scialati. Un esame critico si impone. Su Colombo ci siamo soffermati all’inizio: lo stopper attraversa un periodo nero; un appannamento riteniamo passeggero. Il ’’senatore” Elio Vanara si è battuto con la consueta grinta rischiando ripetutamente i garretti, ma è lontano dalla forma migliore. Diciamo che il rendimento non supera il 60-70 per cento delle possibilità. Il centrocampista avrebbe bisogno di un turno di riposo, ma i tecnici non possono permettersi il lusso di lasciargli tirare il fiato. Alberti ha commesso qualche errore, il ragazzo tuttavia merita considerazione. Da Pileggi logico attendersi qualcosa di più. Ha disputato un primo tempo accettabile (alcuni ottimi scambi), ma nella ripresa è rimasto coinvolto nello scadimento generale. Il nazionale sotto continua osservazione da parte dei tecnici può dare molto di più. Era la prima partita dopo una lunga assenza; concediamogli l’attenuante attendendolo ai prossimi cimenti. Nulla da eccepire sulla esibizione di Vianello, un ragazzo che il cuore getta effettivamente oltre l’ostacolo. Marnilo e Frigerio, ovvero croce e delizia dei tifosi come lo era un tempo Arrigo Dolso approdato a Benevento con Reja. Nella fase iniziale entrambi hanno avuto ottimi punti e buone conclusioni a rete. Il « Friz » ha il difetto di insistere eccessivamente nel dribbling è un difetto congenito difficile da eliminare. Nella ripresa entrambi i goleador sono rimasti imprigionati nella rete avversaria. Qualche scatto, dribbling in abbondanza, ma tiri a rete nessuno. Perchè non tentare dal limite dell’area senza attendere di trovarsi a diretto contatto con il portiere? E’ la domanda che certamente Trebbi e Viviani rivolgeranno ai ragazzi al primo appuntamento settimanale. L’Alessandria per sopravvivere ha bisogno di gol e non di accademia come purtroppo sovente accade. La settima di fuoco apertasi con il rovescio di Piacenza prosegue con il retour match odierno con il Vigevano. La partita valida per essere ammessi agli ottavi di finale dèlla Coppa Italia semiprofessionisti è in programma oggi mercoledì alle 14,30 allo stadio Moccagatta. Nell’andata i grigi si imposero a Vigevano per 2-1 grazie alle reti messe a segno nel primo tempo da Borghi e Marullo nella ripresa. Un provino importantissimo approssimandosi l'impegno casalingo con il Padova squadra direttamente interessata al capitolo retrocessione. Trebbi e Viviani rinunceranno sicuramente a Colombo infortunato: lo sostituirà Romei tenuto domenica a prudenziale riposo. Dubbi si nutrono sulla presenza di Vanara che ha riportato una botta a Piacenza. Nelrimpossibilità di usufruire di Elio il candidato alla maglia numero quattro è Ghezzi. L’Alessandria nella parte iniziale potrebbe schierarsi con Zanier, Giglio, Di Brino, Ghezzi, Romei, Alberti; Pileggi, Vianello, Marnilo, Borghi, Frigerio. Nella ripresa, se l’andamento del confronto sarà favorevole potrebbero fare la comparsa due giovani, il terzino Rai teli e l’attàccante Tascheri. A disposizione Trebbi avrà inoltre Baratta, Rolfo e Fiocchi. I tecnici insistono sui giovani e fanno bene considerato il particolare momento. L’obiettivo dei grigi è di superare il turno: basta il pareggio o la vittoria per proseguire l’avventura in Coppa Italia, una manifestazione che l’Alessandria Vinse alla prima edizione battendo nella finalissima al Flaminio di Roma il neo promosso Avellino per 4-2. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Battuti e sfortunati a Piacenza: 1-0 I GRIGI SEMPRE PIU' A FONDO In un incontro agonisticamente combattuto anche se tecnicamente poco valido, l'Alessandria ha perso l'occasione di tornarsene a casa almeno con un punto ed ora è nella zona bassa della classifica. Se i piemontesi avessero osata contro il Piacenza avrebbero certamente notato dividere la poste. Invece Trebbi ha Impostato la partite sulla difensiva infoltendo eccessivamente il centrocampo lasciando agli spunti di Frigeri e di Vlanello il compito di disturbare le retrovie placcatine. L'Alessandria ha comunque disputato un ottimi, primo tempo. In questa prima parte della gara il Piacenza ha stentato ad organizzarsi. Probabilmente al è fatta sentire la mancanza del regista Bonafè. Nella ripresa l'Alessandria è calata notevolmente di tono. Subito il gol a freddo (al 46') non è più riuscita ad impostare il proprio gioco; ne ha approfittato Il Piacenza che ha preso te mano le redini dell'Incontro minacciando più volte la rete di Zanier. Sul cedimento degli ospiti ha probabilmente influito anche l'Infortunio toccato a Colombo al 61'. sostituito da Rollo. Il gol degli emiliani giunge al 46'. Batta l'Alessandria. Il pallone perviene a a terra a tre quarti di campo piacentino. Allungo a Gottardo che scatta, supera in velocità ben quattro avversari e fa secco Zanier in uscita, rete stupenda. L'Alessandria accusa il colpo. Al 61' è ancora Borgo in evidenza calciando una punizione fuori di poco; al 63' Spiano tocca a sorpresa su punizione dal limite per Gottardo che manca di testa il colpo risolutore a pochi metri dal portiere; al 75' ottimo scambio in velocità «Gottardo-Gambin, gran tiro di quest'ultimo che sfiora il montante. Gli attimi dieci minuti di gioco sono dell'Alessandria che tenta disperatamente di raggiungere il pareggio, ottiene diverse posizioni e calci d'angolo ma non il gol che in definitiva avrebbe anche meritato. (La Stampa) Risultati: Juniorcasale-Clodiasott. 3-1 Mantova-Albese 0-0 Padova-Lecco 0-0 Pergocrema-Santangelo 1-0 Pro Patria-Bolzano 2-0 Pro Vercelli-Udinese 2-0 Seregno-Treviso 1-1 Triestina-Biellese 1-0 Venezia-Cremonese 0-1 CLASSIFICA: Cremonese p.27; Udinese 25; Lecco* 22; Piacenza 21; Treviso, Pro Vercelli, Juniorcasale 20; Mantova 19; Triestina 18; Bolzano, Pergocrema 17; Sant'Angelo L. 16; Alessandria, Albese 14; Patria 13; Biellese 12; Seregno* 11; Padova, Clodiasottomarina 10; Venezia 9 *una gara in meno Marcatori: 11 reti: Motta (Juniorcasale). 9 reti: Pellegrini (Udinese). 8 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli). 7 reti: Maritilo (Alessandria), Zandegù (Lecco). 6 reti: Bercellino (Biellese), Canzi (Seregno) e Dri (Triestina) Il punto sul campionato Successo della Pro Vercelli contro la capolista Udinese, in una gara costellata da un susseguirsi di emozioni da ambo le parti. Povera Biellese, una condanna cosi beffarda non se la meritava proprio sul campo della Triestina: su una punizione di Dri, una deviazione involontaria di Fossati, ha ingannato il portiere. In un pomeriggio gelido il Casale si è imposto contro il Clodia apparso superiore alle aspettative e meritevole di ben altra classifica.