Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1920/1921
1ª Categoria
21-11-1920 - Giornata: 4 - Alessandria - Campo degli Orti
Girone Eliminatorio


Alessandria US - Pro Vercelli SG 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 81. Baloncieri A.[A]

Alessandria US Fillide Cesare Stefano, Vercelli Luigi, Ticozzelli Giuseppe, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Papa (II) Nicola, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario Corrado All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria
PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Binaschi, Ara, Parodi, De Bianchi, Rampini (II) Alessandro, Gay (I) Arturo, Milano (III) Aldo, Rampini (IV) Pio, Borello. All.: Ara Guido.

Arbitro: Mauro Giovanni (Milano)
Note
Infortunio lieve a Rampini (IV) Pio [P] al 20.; Papa (II) Nicola [A] al 40. viene colpito da un calcio allo stinco destro e per tutto il secondo tempo staziona inutilizzato all’ala. Pubblico numerosissimo con colonia vercellese folta e rumorosa. Piccoli incidenti fra i supporters prima del match. Giornata di sole, terreno erboso. Inizio ore 14,45

Commento
DOPO UNA CONTESA DENSA DI FASI ELETTRIZZANTI ALESSANDRIA BATTE U.S. PRO VERCELLI: 1-0 Due campioni hanno primeggiato: Baloncieri e Rosetta La vittoria ai più forti in campo. L’avv. Giovanni Mauro – l’arbitro attento, severo, ed imparziale del grande match – ha dichiarato che mancavano esattamente 9 minuti al termine della partita quando Baloncieri ha scagliato, con un suo traversone imparabile, di 15 metri, dal suo posto di mezz’ala sinistra, l’unico goal valido nell’angolo opposto della casa di Barberis, il goal che ha dato meritatamente la grande vittoria al team alessandrino. Sconfitta amara, per i vercellesi giunta dopo una strenua difesa e proprio quando la foga e la superiorità dei grigi parevano essersi allentate, smussate, logorate nell’estenuante e vario sforzo di segnare. Quale spettacolo vide in quel momento il campo alessandrino! L’immensa moltitudine che lentamente si andava accasciando nel disappunto di veder svanire la vittoria dei suoi, che pur avevano dimostrato, durante il primo tempo, quando giocavano con il sole in faccia, di essere i più meritevoli del successo, l’immensa folla alessandrina è sembrata impazzire di gioia quando Baloncieri ha segnato il punto che passerà alla storia. Il “goal” che ha dato la vittoria ai “grigi”. E’ stato un goal magistrale, frutto di una prodezza individuale. Baloncieri, dal principio del giuoco sino al momento del suo vittorioso exploit, ha tutto tentato pur di violare la rete avversaria. Quando v’è riuscito, è giunto da sé alla meta, ha fulmineamente sorpreso e giuocato un rivale e, continuando rapido la sua azione, preciso, irresistibile, ha strappato il goal. La squadra di Carcano ha meritato di vincere per Baloncieri. Questo giuocatore, una volta di più ha brillato a sé. Fine palleggiatore, eppure mai ostinato nello sfoggio dei suoi virtuosismi; attivissimo nel porgere aiuto alla linea mediana e resistente sì da non mancare mai al proprio giuoco d’attacco, egli ha il pregio inestimabile della misura. Non eccede mai, non ha mai scatti nervosi da prima donna, non perde il suo tempo a discutere coi compagni. Si prodiga senza posa, e tuttavia, e anche dopo venti infruttuosi tentativi, attende calmo, senza nervosismi, l’occasione buona. Oggi la prima linea dell’Alessandria, non ha certo colpito, tutt’altro. Ma Baloncieri è stato implacabile. La rete di Barberis ha corso pericolo dieci volte, gravemente e sempre, per merito suo. Era giusto quindi che questo grande avanti dovesse segnare. Contro i suoi tentativi la difesa vercellese ha opposto una barriera che man mano è sembrata insormontabile. Quando l’intera suadra alessandrina ha dato qualche segno, non diremo di sfiducia, ma semplicemente di disappunto, come se ormai serpeggiasse nelle due file la convinzione di non poter più segnare, Baloncieri, in vedetta, ha colto in fallo una delle già granitiche colonne della difesa bianca – Binaschi – e non ha perdonato. Il match è stato giuocato alla presenza di un pubblico imponente, su un terreno erboso e in giornata di sole. I vercellesi che in buon numero sono scesi a scortare la loro bianca squadra, erano in gruppi numerosi e incoraggiarono i loro poulains col suono strano di piccole cornette da … capotreno. A grandi linee il match si può così riassumere: superiorità iniziale dell’attacco alessandrino e due, tre, cinque tiri in goal di Baloncieri, miracolosamente parati da Barberis; improvvisi tiri di Carcano e graziosa … entente fra Barberis e i pali della sua casa; quattro corners al passivo del team di Ara contro zero all’attivo. Rare discese vercellesi, o per meglio dire discese iniziate troppo da lontano e condotte con faticoso sforzo, a palleggio, in linea quindi facilmente infrenate. Fillide, incerto e poco convincente nelle parate facili, sfoggia qualche arresto di classe, sorprendente per sicurezza e apparente superiore facilità. Un goal non concesso, perché marcato da Baloncieri 50 secondi dopo il fischio dell’arbitro, che aveva segnato un fuori giuoco. Segue un giuoco rapido, vivace, ricco di fasi emozionanti. Decisione ed impeto in tutti gli uomini in lotta. Pur senza rilevare durezze, né violenze, in seguito a bruschi incontri, Rampini IV dopo 20 minuti di giuoco e Papa II dopo 40, sono fuori combattimento per le rispettive squadre. Nel secondo tempo Vercelli sposta all’ala Gay e passa alla mezz’ala destra Rampini II, così come l’Alessandria deve mandare in prima linea il zoppicante Papa II e retrocedere al suo posto Capra. Col sole alle spalle Alessandria è assai meno minacciosa che nel primo tempo, mentre i bianchi come se risentissero meno degli avversari la fatica dei primi 45 minuti, assaltano con qualche prevalenza dopo essere stati costretti in corner un paio di volte ancora. Per questo rallentamenti dei grigi fi fa strada la previsione di un match pari. Si nota però che trovando un poco più larghe le maglie della difesa avversaria, il tiro centrale di attacco dei grigi combina a tratti in grande stile. E’ allora un accorrere precipitoso di Ara e Parodi, per turare falle pericolose. Appunto in un odi questi contrattacchi degli uomini di Carcano, si produce l’azione che ha procurato la vittoria dell’Alessandria. Ara da metà campo scende di corsa, per arginare un assalto avversario, verso il proprio goal. Ma la folata sembra passata. La palla staziona al centro, sempre però nell’area dei bianchi, e dopo una serrata azione fra Brezzi, Papa III , Parodi e Debianchi, sguscia a destra verso Ara e Baloncieri. Ara deve muoverle contro per impedire l’entrata a tempo di Baloncieri, ma siccome questi non desiste dal tentativo e il vercellese si trova a dover guardare in faccia il proprio goal, viene naturale che Ara, il quale giuoca a non meno di 25 metri e spostato all’esterno, verso la linea laterale, allunghi a Binaschi, esattamente a posto e piazzato, come terzino destro, una diecina di metri dietro Ara. Azione facile, confidenziale quasi, quella di Ara-Binaschi, Ma Baloncieri, guata. Eccolo che scatta prontissimo in direzione di Binaschi. Costui ha un indugio che gli è fatale, non solo, ma quando tenta l’azione fallisce il calcio. Baloncieri no nsi arresta, raccoglie la preda, la butta innanzi un poco a sinistra, riprende in corsa, piega leggermente all’interno e saetta in goal. Barberis non può nemmeno tentare la parata. Baloncieri è baciato anche da molti spettatori oltre che dai compagni e il delirio dura qualche minuto. In tanto tripudio Ara e Binaschi appaiono commossi, forse più dei loro giovani allievi. Il match è finto, perché i guizzi dell’attacco di Rosetta e Rampini II, son strozzati a metà da Carcano e Vercelli, da Tico, Baloncieri, Brezzi e Papa, i quali ora difendono come leoni un patrimonio. Il valore del nuovo “team” alessandrino. Abbiamo veduto un team grigio più forte, anche senza Porrati e Lazoli I, di quello dell’anno scorso. L’Alessandria ha dominato nel primo tempo ed ha vinto non in virtù della migliorata sua linea di attacco, ma perché oggi essa conta due terzini che permettono alla seconda linea di svolgere il proprio giuoco. Un tempo l’Alessandria attaccava per tre quarti d’ora e per una “virgola” di un terzino perdeva la posta. Oggi Carcano, instancabile, pronto e preciso, Papa II una rivelazione quale half e Moretti, attivissimo, hanno potuto rifornire incessantemente l’attacco, senza preoccupazioni per gli errori dei terzini. I tre mediani hanno lavorato senza soste, ammirevolmente e, dietro ad essi, Vercelli, tutto impeto, possanza e velocità se non ancora finissimo e preciso, e il buono e poderoso Ticozzelli , che ha trovato il compagno ideale che gli permette di piazzarsi come ultimo baluardo, hanno spazzato sempre – meno bene nel secondo tempo – il terreno da pericolosi … ingombri. E’ questa sicurezza difensiva, che rinfranca e inquadra il team, quella che ha battuto oggi l’undici di Ara. Adesso, Carcano è qualcuno in campo dall’inizio al termine della contesa, poiché non deve più retrocedere faticosamente, dopo il suo estenuante lavoro di sostegno, a rimediare alle gaffes dei terzini. L’attacco non ha, ripetiamo, meravigliato. Se è vero che Bay è migliore di Capra, non è meno vero che i due uomini che giuocano alle ali non sono di altissima classe. Il trio centrale ha oggi svolto, invece, un giuoco vario. Alle prese con una difesa formidabile, Brezzi, Papa e Baloncieri hanno cercato di svolgere un gioco che rifuggiva dal continuo contatto coll’avversario. Baloncieri, e così avrebbe voluto fare anche Brezzi, tentava l’entrata a tempo, l’azione di sorpresa, imperniata sul rapido spostamento del pallone in direzione dell’atout che si portava scientemente fuori dal controllo del diretto avversario. Papa III aveva l’incarico di ingaggiare il “corpo a corpo”, Brezzi di raccogliere e di inviare a Balon o alle ali. Ma l’ex genoano non vuole più galoppare come sapeva fare l’anno scorso e non riesce ad essere, se non a sprazzi, il giuocatore che in passati, memorabili matches è sembrato tanto grande. Baloncieri, l’anima del team, in uno con Carcano, è stato il miglior grigio in campo. Tra le file degli sconfitti. L’U.S. Pro Vercelli ha conosciuto l’amarezza della sconfitta a cagione del suo deficiente attacco. Non bisogna dimenticare l’incidente occorso a Rampini IV, ad usura del gesto controbilanciato da quello capitato a Papa. Ma dobbiamo dire che gli attaccanti vercellesi hanno fatto meno del previsto. L’undici di Ara ha bisogno di un calciatore come Rampini II alla mezz’ala. Guai alla squadra che non possiede negli uomini del trio centrale, almeno un tiratore potente in goal. Ed oggi proprio la Pro Vercelli ha in Rampini IV un inside ancora troppo leggero; in Milano III un buon cavallone, incapace però di fulminee puntate e in Gay un elemento bon-à-tout-faire, ma né preciso né troppo pericoloso nei tiri in goal. Gay può fare bene anche all’ala destra, ma Rampini II deve essere spostato, se la Pro Vercelli vuol avere un uomo che nell’area di rigore dia dei grattacapi ai terzini e al portiere avversari. Borello, buon elemento, non ha potuto salvare la situazione che è stata .. torbida fin quando Rampini II è stato tagliato fuori, e Milano, Gay e Rampini IV hanno tentato palleggi in linea contro avversari ben altrimenti decisi e potenti. Magnifica invece la seconda linea. Ara, in grande forma, è stato brillantissimo e redditizio. Come giuocatore e anche come capitano meritava una sorte migliore. Parodi, che dovrebbe curare di più il passaggio e non sempre calciare di forza, ha stupito per la resistenza. Quanto a Debianchi, ha giuocato non sfoggiando lo stile di Degara ma lavorando e rendendo come forse non abbiamo mai visto far tanto dal suo predecessore. Superbo Rosetta. Veloce, forte, potente, coraggioso, questo ragazzo è stato il migliore uomo tra i vercellesi e forse anche il migliore uomo in campo. Binaschi deve lavorare. Manca di sicurezza e di potenza e per ora non è se non il maestro nell’arte di sapersi piazzare. Sicuro, calmo e prontissimo il piccolo coraggioso Barberis. Dei due tempi il primo è stato il migliore, perché i 22 uomini lo hanno disputato con impeto e foga e con sfoggio raro di azioni martellanti. Alessandria, colla sua magnifica vittoria si erge da oggi minacciosa e superba in faccia alle avversarie tutte che guardano al titolo. (La Gazzetta dello Sport – Emilio Colombo) IL CAMPIONATO DI FOOT-BALL E LE SUE SORPRESE La prima sconfitta della Pro Vercelli L’HANDICAP DELL’ALESSANDRIA. Un urlo formidabile, delirante, lanciato da migliaia di appassionati, trepidanti fino ad allora per l’esito dell’accanita partita, ha salutato al 35.o minuto della ripresa il “goal” della vittoria che Baloncieri con un shoot meraviglioso è riuscito a segnare per la sua squadra. Invero, per quanto avessero dominato nel primo tempo con schiacciante superiorità le bianche casacche ancora invitte, i “grigi” non erano riusciti a trasformare almeno in un punto la loro provata prevalenza emersa in tante azioni brillantemente condotte dagli avanti. Una ingiustificabile sfortuna pareva perseguitare i forwards nelle loro discese e susseguenti tiri alla porta avversaria, parte dei quali furono salvati miracolosamente dalla difesa ed altri dai pali della rete. La Pro Vercelli, che forse non si attendeva una serie ininterrotta di irruenti attacchi portati dalle ali e dal trio centrale, è rimasta scombussolata dalle impetuose folate degli instancabili grigi ed ha dovuto ripiegare in una assidua estenuante difesa sotto la porta di Barberis. Spronati dai loro supporters e ben guidati dal vecchio e glorioso capitano Guido Ara. I bianchi hanno tuttavia alla loro volta abbozzato qualche discesa in linea, ed il felino e minaccioso Rampini II ha tentato collettivamente ed isolatamente di sorprendere gli avversari. Ma questi tentativi sono andati inesorabilmente infranti. Nella ripresa, allorché Papa II, il poderoso half sinistro sostituente l’assente Lazoli, è tornato in campo assai malconcio per un rude calcio alla gamba destra, invano attenuato dal para-stinco, la compagine grigia ha dovuto modificarsi, venendo passato Capra alla mezz’ala sinistra, Papa III half e Papa II all’ala sinistra. Ma quest’ultimo, dopo un primo tempo magnifico, perdette, per l’increscioso incidente, tutta la sua bella combattività, riuscendo pressoché nullo nelle rare azioni tentate coi compagni, cosicché la Pro Vercelli, ancora in piena efficienza, favorita dalla forza e inferiorità numerica, dimostrò un lieve sopravvneto del quale, però, non seppe profittare adeguatamente. Quando, dopo un gioco piuttosto incerto e falloso, dovuto anche alla vivacità della battaglia sostenuta fino allora con impeto e bramosia da ambo le parti, le sorti parevano decise per un match nullo, ecco un ritorno offensivo rapido, rabbioso, tenace dei grigi, trasformarsi in un “goal” superbo, segnato con bravura insuperabile dal modesto Baloncieri. Il delirio del pubblico è fantastico. Esso si abbandona per qualche minuto alle più calorose dimostrazioni di giubilo. Applausi, grida, trombe sirene ed altre musiche di carattere ,,, straussiano suggellano la vittoria alessandrina, perché nei restanti 9 minuti di gioco la Pro Vercelli, già fiaccata, non seppe trovare la via del pareggio. Eppure essa poteva aspirare almeno a questo risultato data la formazione della sua squadra discesa fra noi completissima. L’ “handicap” degli alessandrini, mancanti di Porrati e Lazoli, entrambi ancora contusi in precedenti partite, e la lotta sostenuta nel secondo tempo contro avversari inferiori per l’incidente di Papa II, non bastarono ai vercellesi nemmeno per strappare il match nullo. COME GIUOCARONO LE DUE SQUADRE. Se tale esito è venuto a mancare lo si deve in parte attribuire al gioco tattico e violento della Pro Vercelli, sempre represso dall’oculata imparzialità dell’arbitro e molto dalla scarsa efficienza degli attaccanti i quali, ad eccezione dei fratelli Rampini, sempre pronti e decisi nel creare dell’imbarazzo all’avversario in qualunque discesa, non hanno poi saputo amalgamarsi efficacemente per strappare il successo finale. Borello e De Bianchi, buone promesse del “foot-ball” sono ancora incerti e mai sicuri, come pure faragginosi e non sempre attenti Milano III e Gay. Per quanto educati alla scuola dei compagni famosi il loro spirito di emulazione non ha raggiunto ancora quella perfezione che rende i forwards veramente battaglieri e pericolosi, tali da strappare comunque la vittoria anche nelle più ardue competizioni. E questo è il lato debole della Pro Vercelli, la quale dispone tuttavia di una forte linea mediana snodantesi incessantemente a sostegno della difesa quando il pericolo è maggiore e abile nell’alimentare l’attacco con sicurezza e furberia. Fortissima la difesa con Rosetta, dal calcio sicuro e potente e Binaschi, la vecchia e pur sempre valorosa recluta, ricomparsa sulle “pelouses” dopo lunga assenza. Barberis ha parato tutto ed ha stupito i suoi stessi ammiratori. Il “goal” di Baloncieri era assolutamente irraggiungibile. L’Alessandria ha giocato molto bene specialmente nel primo tempo, allorché disponeva della sua piena energia. Fillide, dopo la buona prova di domenica scorsa godeva la piena fiducia dei compagni ed è stato un tenace difensore della sua rete, salvando alcuni rabbiosi tiri assai pericolosi. Certo gli occorrerà in lungo allenamento per tornare alla forma antica. Ticozzelli, il possente terzino, va riprendendo il grado di forma necessari oal suo ruolo. Oggi ha lavorato attivamente e attentamente: sorpreso dai forwards bianchi nelle loro discese, non ha dato loro tregua alcuna sbarazzando il campo con lunghi rimandi. Vercelli invece ha deluso alquanto, ma si è poi ripreso con sicurezza rimediando ai primi errori. Gli halfs Moretti e Carcano, e Papa II quando questi ha giocato, sono stati instancabili e poderosi nel loro arduo compito. Carcano specialmente è stato valoroso capitano, incitatore e animatore sia nelle occasioni propizie che nel pericolo. I forwards, il pregio migliore della squadra grigia, hanno rovesciato goals su goals e se la sorte ha tenuto fin quasi alla fine sospesi gli animi non se ne può fare ad essi alcuna colpa: le bizzarrie del caso giocano talvolta di questi brutti tiri. Riassumendo, la vittoria dell’Alessandria, frutto di tenacia e costanza indomita, è ben meritata ed a cagione della prima sconfitta vercellese dell’annata, sconfitta precisa e regolare. SUPERIORITÀ GRIGIA NEL PRIMO TEMPO Un pubblico enorme assisteva a questo incontro clamoroso: parecchie e parecchie migliaia di spettatori, venuti da ogni dove, affollavano l’ampio parterre e le comode tribune alessandrine. La colonia vercellese, larga e rumorosa, ha seguito i suoi poulains con ardente entusiasmo. Qualche incidente di piccola importanza tra i più arrabbiati supporters caratterizzò la rumorosa attesa. Alle 14,45 ha principio il gioco. La palla è agli alessandrini che hanno il sole negli occhi, sole tornato a risplendere anch’esso dopo una lunga nuvolaglia. Gli attacchi grigi si iniziano serrati e veloci ed al 5.o minuto la Pro Vercelli è in corner, senza risultato. Anzi subito dopo Milano III, Gay e Rampini scendono nell’area avversaria e Fillide deve uscire per sventare la prima avvisaglia. Il pallone è quindi raccolto da Capra che fugge veloce verso la rete di Barberis e centra di precisione. Avviene una mischia che fa trepidare gli spettatori e due volte il pallone tirato da Papa III e da Brezzi, è respinto in pieno meravigliosamente. Il pubblico è trasportato subito dalla vivacità del gioco e applaude a lungo. Baloncieri, il migliore in campo, non desiste dai suoi reiterati attacchi e impegna costantemente la difesa bianca. La Pro Vercelli è infatti tutta quanta protesa in uno sforzo disperato per contenerne l’irruenza e deve subire al 15.o ed al 20.o minuto altri due corners infruttuosi. Carcano con un calcio di punizione per poco non sorprende Barberis mentre la 27.o minuto è Borello che con tiro raso a terra per poco non segna il primo punto. In un nuovo calcio di punizione per fallo di Ara, Baloncieri devia di poco con colpo di testa; la palla ritorna in campo e staziona a lungo nell’area dei bianchi che affannosamente riescono ancora ad allontanare il pericolo. Al 30.o minuto è fischiato il quarto corner contro la Pro Vercelli, ma anch’esso non dà alcun risultato. La superiorità alessandrina esiste, ma non riesce a concretarsi. Capra, superate alcune difese, tira in goal, ma la palla rasenta il palo per tornare a metà capo e quindi sotto la rete di Fillide. Poi i grigi sono alla loro volta in corner, sventato dalla vigile difesa che sospinge subito i suoi “avanti” nell’area avversaria provocando una nuova melée, che per la precipitazione e l’ansia di segnare è sciupata con un tiro laterale. Poco prima della fine del primo tempo Papa II riceve un violento calcio in uno stinco da Gay ed è portato fuori a braccia per le cure del caso. Il gioco ha una lieve sosta. Poi l’arbitro concede i 10 minuti regolamentari di riposo. IL GOAL DI BALONCIERI. Vivaci sono ora le discussioni ed i commenti sul valore delle due squadre in campo. L’Alessandria, che è stata prevalentemente all’attacco con bravura e costanza, è ancora la favorita nel pronostico per il risultato finale. Ma alla ripresa, Papa II ricompare in campo zoppicante e dolorante per la ferita e la sua efficienza è completamente nulla. I supporters dei grigi, che sognavano una clamorosa vittoria per il precedente andamento della partita sono alquanto scorati e non nascondono una viva preoccupazione anche per gli spostamenti dovuti operare nella squadra per rimediare alle conseguenze dell’invalidità di Papa II. Non per questo, però, i giocatori alessandrini si disaminano, poiché sono ancora essi i primi ad attaccare ed a costringere all’ 8.o minuto i vercellesi in corner. Nella susseguente discesa assistiamo ad una bella azione di Rampini II, culminata in un tiro in goal, che Fillide è riuscito a parare brillantemente. Gli attacchi vercellesi, ben sostenuti dagli halfs ora infittiscono e si fanno più sostenuti ed aggressivi, ma difettano nell’azione conclusiva e nel tiro in goal. E così la palla ritorna sotto la rete di Barberis che al 17.o minuto salva di nuovo in corner. Brezzi con un colpo di testa manda il pallone fuori lateralmente. Un calcio di punizione contro l’Alessandria è frustrato dalla vigilanza di Ticozzelli. Le azioni individuali di Capra e di Bay non danno risultati. Quindi il giuoco ondeggia nei due campi saltuariamente. Gli attacchi alessandrini poco sostenuti ora dalla linea mediana si fanno meno precisi e ordinati, mentre la fine si approssima inesorabilmente. Ma il pubblico segue sempre con trepidazione l’avvicendarsi delle varie fasi, incita e chiama i suoi favoriti all’ultimo sforzo di volontà e di energia per il sospirato punto che suggelli degnamente il memorando incontro. Gli spettatori non hanno ancora perduta la speranza nella vittoria. E Baloncieri si incarica finalmente di esaudire l’ardente richiamo. Avuta la palla, su passaggio di Bay, supera prima Ara, che ha un attimo di indecisione, dribbla Rosetta e scaraventa quindi con potente calcio nell’angolo destro della rete il pallone, conquistando il sospirato goal. L’entusiasmo allora trabocca in una manifestazione imponente che si prolunga clamorosa. Il valoroso forward nazionale è portato dai suoi compagni in trionfo, abbracciato e baciato. Ristabilita un po’ di calma, incuorati dal successo, i grigi scendono ancora e Brezzi e Baloncieri per poco non segnano, un minuto dopo, un secondo punto. Ormai le sorti della giornata sono decise. Gli alessandrini si stringono in difesa, Rosetta abbandona il suo posto e passa al centro-avanti per rendere più decisi gli attacchi, ma essi trovano un insormontabile ostacolo in Carcano, Ticozzelli e Vercelli. Ancora un calcio di punizione contro i bianchi, altre due parate di Barberis che per poco non si lascia sorprendere e poi la fine sospirata è fischiata, mentre il pubblico invade il campo acclamando a lungo i vincitori. Ha arbitrato egregiamente l’avvocato Mauro di Milano. (La Stampa – Giovanni Camagna) VITTORIA! […] Chi ha assistito allo svolgersi delle travolgenti azioni durante i 90 minuti di giuoco, può immaginare la forza della nostra squadra il giorno che i nostri giuocatori saranno in piena forma. Perché Domenica i grigi giuocarono bene, ma non benissimo. Dobbiamo attendere da essi qualche cosa di più e di meglio. Una vera rivelazione è apparso il Papa al posto di mediano, tanto da domandarci cosa sarebbe stato della Vercelli se questo magnifico elemento avesse potuto esplicare per intero il suo giuoco. Eccellente apparve il Fillide, l’attento e calmissimo portiere, che da oltre due anni non toccava più un pallone ed in genere buoni tutti gli altri. (Il Grigio, organo ufficiale dell’Alessandria U.S. - 27/11/1920) RISULTATI: Casale – Biellese 3-0 Valenzana – Amatori G.C. 3-0 CLASSIFICA: Pro Vercelli p. 6, Alessandria*, Casale 4, Biellese, Valenzana 3, Amatori G.C.* 0. Ogni * = una gara in meno. Il punto sul campionato Mentre la Pro Vercelli cadeva ad Alessandria, il Casale non faticava ad aggiudicarsi la sfida con la Biellese con un netto 3-0. In questo modo la classifica si è accorciata con i bianchi avanti, incalzati da grigi e neri che hanno, rispettivamente due ed una partita da recuperare. A questo punto appare già chiaro, ma lo si sapeva anche prima che Biellese, Valenzana e Amatori sono destinate a fare le comparse.

Girone Eliminatorio

Alessandria US - Pro Vercelli SG 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

81. Baloncieri A.[A]

Alessandria US

Fillide Cesare Stefano, Vercelli Luigi, Ticozzelli Giuseppe, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Papa (II) Nicola, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario Corrado

All.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Binaschi, Ara, Parodi, De Bianchi, Rampini (II) Alessandro, Gay (I) Arturo, Milano (III) Aldo, Rampini (IV) Pio, Borello. All.: Ara Guido.

Arbitro: Mauro Giovanni (Milano)

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Girone Eliminatorio

Alessandria US - Pro Vercelli SG 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

81. Baloncieri A.[A]

Alessandria US

Fillide Cesare Stefano, Vercelli Luigi, Ticozzelli Giuseppe, Moretti Emilio Carlo, Carcano Carlo, Papa (II) Nicola, Bay (I) Primo, Baloncieri Adolfo, Brezzi Guglielmo, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario CorradoAll.: Humphreys Percy

Formazione avversaria

PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Binaschi, Ara, Parodi, De Bianchi, Rampini (II) Alessandro, Gay (I) Arturo, Milano (III) Aldo, Rampini (IV) Pio, Borello. All.: Ara Guido.

Arbitro: Mauro Giovanni (Milano)

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