Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
13-02-1977 - Giornata: 22 - Cremona - Giovanni Zini


Cremonese US - Alessandria Calcio US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 3. Ghigioni [Cr] 56. Romei R.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Romei Roberto, Colombo Antonio, Vanara Elio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Marullo Michele, Borghi Ambrogio, Frigerio Emilio A disp.:Ghezzi Ivan, Rolfo Orano, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario. D.T.: Viviani Franco

Formazione avversaria
CREMONESE US: Bodini, Cesini, Barboglio, Pardini, Talami, Prandelli, Chigioni, Sironi, Nicolini, Frediani [61. Mondonico], Finardi. A disp.: Maiani, Minimi. All.: Angeleri Stefano.

Arbitro: Foschi Benito (Forlì)
Note
Ammoniti nessuno Spettatori: — Spettatori 5.000 circa di cui 3.527 paganti più gli abbonati con un incasso di 10.724.600 lire. Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Albese - Venezia 1-0 ALESSANDRIA: COLPO DA RE CREMONESE: LA PAURA FA X Continua la serie utile dei grigi con le grandi del campionato - Superato il Lecco, conquistano il terzo punto del girone di ritorno. Media inglese perfetta nel "tour de force” con le grandi: vittoria casalinga con il Lecco, pareggio nella tana della capolista Cremonese. Tre punti su quattro, un piccolo record per la compagine di Trebbi e Viviani, reduce da una lunga crisi. Se la partita con i lariani fu esaltante, quella con la Cremonese ha largamente ripagato la piccola schiera di tifosi al seguito della compagine. Una esibizione facilmente ripetibile al di là del risultato, un 1-1 molto discutibile, considerata la maschia gara degli atleti in maglia grigia. La capolista Cremonese ha tremato, rischiando la sconfitta clamorosa. L’Alessandria pare decisamente avviata a disputare un girone di ritorno sulla falsariga dei tempi andati, a riconquistare la fiducia dei tifosi rimasti sinora alla finestra in attesa di sapere se l’undici di Borghi è da retrocessione o se invece le cause delle battute a vuoto sono da addebitarsi a fattori di natura psicologica La compagine mandrogna sul terreno minato dello stadio di Cremona, davanti ad oltre quattromila spettatori rumorosi, instancabili nell'incitare i beniamini, ha confermato di tenere testa ad ogni avversario, meglio se ha i galloni del cornando. Il risultato positivo assume maggiore rilevanza pensando allo svantaggio maturato dopo appena tre minuti di gioco. Un gol a freddo lascia il segno, condiziona e rende nervosi. L'Orso grigio lo aveva sperimentato in altre occasioni, in casa con il Clodiasottomarina ed in trasferta con Juniorcasale e Udinese. Gli alessandrini invece hanno stretto i denti, riorganizzato le file senza lasciarsi trascinare dall’organismo, approdando al risultato positivo. 5 L’allenatore Trebbi e il general manager Viviani sapendo di essere chiusi dal pronostico (la Cremonese sinora aveva ceduto in casa e precisamente all’Udinese un solo punto) avevano impostato la partita sulla vigile attesa. « I grigio-rossi guidando la classifica — confermò Trebbi sabato — hanno un solo obiettivo: vincere. L'Alessandria conoscendo la forza dell’avversario scenderà in campo per non perdere ». L'intendimento del tecnico di attendere l’antagonista sulla trequarti per poi contrastarlo in contropiede, è durato esattamente tre minuti, il tempo necessario per assestare le marcature. Un banale infortunio di Pileggi ha mandato gambe all’aria i proponimenti della vigilia, determinando nel contempo il desiderio di scuotersi da dosso la jella perenne alleata. La riscossa dei grigi è iniziata nel momento stesso in cui Chigioni ha indirizzato nella porta sguarnita il pallone che doveva essere il prologo di una larga vendemmiata. Capitan Borghi e il suo manipolo responsabilizzati dal colpo gobbo giocatogli dal destino hanno iniziato, in quel preciso momento, la lenta, quasi inesorabile riscossa che doveva portarli al pareggio e vicinissimi alla vittoria. L'undici di Angeleri è complesso saldo, certamente meno spumeggiante dell’Udinese, ma determinato nel gioco. Sfruttando il lavoro del centrocampo le punte si muovono con sicurezza in avanti alla ricerca del gol. La lenta elaborazione del gioco d’attacco favorisce la difesa, ma alla distanza ha il potere di stroncarla. Un complesso compassato, con idee chiare, conscio della superiorità derivante da una impostazione tattica lungamente studiata e collaudata. 1 ragazzi di Trebbi storditi dalla botta invece di rovesciarsi nell’opposta metà campo per cercare di porre rimedio allo svantaggio, hanno mantenuto lo stesso clichè in attesa del momento propizio per piazzare la botta. Davanti all’incalzare dei padroni di casa certi di avere in mano la situazione, gli alessandrini hanno stretto ulteriormente le file per evitare di finire con le ossa rotte. Capitan Borghi assestatosi a metà campo, ancor prima di sganciarsi in proiezioni offensive, ha badato essenzialmente a costituire una salda cerniera con la collaborazione di Vianello e Pileggi, onde consentire alla retroguardia di muoversi con minore affanno. Nell'opera di « restaurazione » una parte di primo piano spetta al piccolo Vianello, ragazzo dai sette polmoni per nulla preoccupato di lottare con avversari fisicamente dotati. Il contributo fornito dal centrocampista è notevolissimo sia nel gioco di interdizione che di impostazione. Con un Vianello al meglio della condizione il collettivo grigio aumenta la resa consentendo alle punte di muoversi disinvoltamente all'offensiva. La Cremonese certa di avere in mano l’avversario, ha premuto sull'acceleratore sfiancandosi in un duro quanto infruttuoso lavoro. La retroguardia alessandrina impostata su un Vanara, abile nel lavorare di cesello nei momenti critici e, con Colombo attentissimo a non lasciarsi bruciare dallo scatto di Nicolini, ha sfruttato la mobilità di Di Brino e del grintoso Romei per mettere la museruola a uomini del calibro di Finardi e Chigioni che sono, in ultima analisi gli uomini gol. Puntando sui colpi di spillo di Giglio insistentemente proiettato nel fianco della difesa avversaria, i mandrogni hanno badato a limitare il danno in attesa di sfruttare la miglior freschezza fisica legata al prevedibile calo degli avversari. Una impostazione tattica efficacissima come la ripresa si è incaricata di dimostrare. L’Alessandria concluso il primo tempo con lo svantaggio della rete fortunosa concessa ai padroni di casa, ha riaperto le ostilità con la lancia in resta decisa a riprendersi quanto le spettava. Puntando sulla mobilità di Giglio libero di muoversi sulla fascia laterale destra e sugli scatti di Frigerio, smanioso di ripetere l'exploit della scorsa domenica, i grigi hanno creato i presupposti per agguantare il pareggio giunto puntuale al termine di un lungo periodo di superiorità. Riportate in parità le sorti della partita tutto si è semplificato grazie ai grigio-rossi. La capolista, "freddata” dalla rete di Romei, si è letteralmente proiettata nella metà campo avversaria concedendo a Marutlo e Frigerio lo spazio per muoversi, per puntare verso la porta di Bodini. Lo sbilanciamento, accentuatosi con l'innesto da parte di Angeleri del valido Mondonico, ha evidenziato le doti migliori della squadra di Trebbi e di Viviani chiamata ad operare sul terreno che gli è congeniale: il contropiede. La Cremonese nella foga di cercare il successo ad ogni costo ha rischiato di naufragare: solo un pizzico di fortuna le ha impedito di uscire dal campo a testa china. Novanta minuti di gioco all'insegna del combattimento con i padroni di casa in evidenza nei primi quarantacinque ed i grigi sugli scudi nella restante parte della contesa. Una succinta cronaca della partita meglio consentirà al lettore di avere la « fotografia » esatta di quanto è accaduto in campo. L’Alessandria inizia con cautela, ancor prima dell'avversario teme l’avverso destino dei primi minuti di gara. La precauzione risulta purtroppo inutile. Il grigiorosso Frediani calcia una punizione a qualche metro dall'area di rigore: Nicolini di testa cerca il passaggio ad un compagno facendo spiovere la sfera verso il lato minore dell’area di porta. Zanier abbandona frettolosamente i pali per sventare l’insidia, ma Rileggi lo anticipa cercando il rimando lungo. L'alessandrino sbuccia la sfera ed il tiro si trasforma in passaggio millimetrico per l’accorrente Chigioni pronto ad indirizzare nello specchio della porta completamente libero da ogni ostacolo. La "papera” stronca Pileggi: il ragazzo ne risentirà per l’intero arco della contesa. La Cremonese stringe i tempi; la possibilità di assicurarsi un buon margine di vantaggio pare a portata di mano. L’occasione, complice il segnalinee si presenta al 10' nel momento in cui Chigioni in posizione di netto fuori gioco si aggiusta la sfera con una mano saettando su... Colombo. Zanier si segna con il gomito e respira. L'Alessandria come si comporta? Uscire dal guscio significherebbe morte sicura, per cui Borghi e compagni preferiscono attendere gli avvenimenti, limitandosi a stroncare gli accenni offensivi. La pressione dei lombardi lascia poco spazio a eventuali rovesciamenti di fronte per cui i grigi si assestano sulla fascia centrale richiamando a turno Frigerio o Marnilo per chiudere gli spazi. Il lavoro ai fianchi dell’avversario per "addormentare” la partita dà i suoi frutti con il trascorrere dei minuti anche se i padroni di casa hanno improvvise fiammate. Il pacchetto difensivo tiene ottimamente senza dovere ricorrere alle maniere forti. Il solo Borghi da segni di nervosismo e l'arbitro Foschi lo ammonisce (analoghi provvedimenti adotterà nei confronti di Pileggi e Romei dimenticando di comportarsi con lo stesso metro con i grigiorossi) ma i compagni non si lasciano tradire dall’ansia del gol ad ogni costo. Concluso il primo tempo senza ulteriori danni i mandrogni indossano l’abito degli arditi assaltando all’inizio della ripresa la roccaforte lombarda. Trascorrono appena 40" e Di Brino ha la grande occasione per centrare il bersaglio. La palla passa da Marullo a Borghi indi il capitano allarga con un lungo traversone a Giglio veloce nell’inserirsi in area e a servire lo smarcatissimo Di Brino. Il terzino ha davanti la porta, ma invece di indirizzare la sfera nel raggio d’azione la spedisce alle stelle. E' il primo campanello d’allarme per la Cremonese. Azione bis al 48'. A dare il la all’offensiva è Marullo con un corto passaggio a sinistra per Vianello. L’alessandrino è bravo nel resistere alle cariche, nel trovare lo spazio per un perfetto traversone su Frigerio fermo a non più di due metri dalla rete di Bodini. La mancina cerca l’aggancio con il sinistro, ma deve accontentarsi di fulminare con il destro, ma chiaramente fuori bersaglio. Un peccato: l’azione meritava miglior fortuna. L’Alessandria invece di demoralizzarsi continua decisa a mantenere il dominio del centrocampo e della geometria delle manovre. La Cremonese neppure si accorge che il pareggio è nell’aria. Tocca a Marullo trovare il tocco felpato. Il centravanti invece di bordeggiare a rete, allunga la sfera tra due avversari per Frigerio che finta il tocco lasciando il compito a Giglio. Il terzino scorto al centro dell’area Romei, inseritosi all’offensiva, gli porge la sfera su un piatto d'argento: l’ex sampdoriano ringrazia e insacca con tanta rabbia in corpo. La Cremonese incredula accusa, ma stringe i denti. Alla compagine di Angeleri pare impossibile che la povera Alessandria abbia tanta birra in corpo. La reazione è immediata: azione sulla sinistra e gran botta di Sironi da fuori area: Zanier para senza trattenere la sfera, ma nessuno è pronto. Contropiede pilotato da rileggi e Marullo poi il tecnico lombardo gioca la carta Mondonico per imprimere alle punte maggiore consistenza. E’ una mossa logica, ma il desiderio di travolgere ad ogni costo l’ospite si trasforma in un pericoloso boomerang. Sollecitati dal pubblico i grigiorossi si rovesciano nella metà campo alessandrina tentando disperatamente il ricupero. L’Alessandria mostra nel frangente l’esperienza e la calma di Vanara, Colombo e Di Brino al quale si aggiunge Giglio retrocesso a dar manforte ai compagni. Il solito Chigioni al 67’ si scatena poi appoggia su Nicolini. E' una bordata tremenda sulla quale si avventa Zanier deviando in angolo. Il gol aleggia nell’aria, i tifosi lo pregustano, pare questione di secondi. Sono invece i grigi ad operare pericolose incursioni in contropiede. Marullo e Frigerio non si fanno pregare: si distendono nell'area avversaria e la difesa si salva ripetutamente per il rotto della cuffia. Gli alessandrini operando nella maniera più naturale danno l’impressione di riuscire a domare l’avversario. Nel frattempo la pressione dei cremonesi è costante quanto sterile. Alcune conclusioni a lato poi l’azione improvvisa degli alessandrini con Frigerio. Siamo all’81’ e Giglio con un lungo lancio in profondità imbecca il compagno pronto a scattare verso la rete avversaria. La mancina grigia stringe al centro incontrando sulla traiettoria il portiere Bodini uscito precipitosamente dai pali per stringergli lo specchio. Frigerio lo aggira con una finta, entra in area centrando nella porta sguarnita verso la quale si proiettano i difensori per tamponare la falla. E’ lo stopper Talami in scivolata a respingere la fiondata salvando la squadra da una sicura sconfitta. Sul contropiede alessandrino che si conclude la gara anche se mancano alla conclusione nove minuti. Nessuna delle squadre vuole rischiare più del lecito: l’Alessandria avendo in tasca il punto pensa a non sciuparlo; la Cremonese si fa prudente in retroguardia temendo di finire k.o.. L’applauso finale del pubblico accomuna gli atleti, i grandi protagonisti di una gara disputata all'insegna del combattimento. L’Alessandria esce dal giro "proibito" con un bottino insperato: tre punti su quattro, una media da promozione. Con la Cremonese ha fatto la parte del leone a dimostrazione che buon sangue non mente. Il collettivo grigio merita un elogio per la caparbietà dimostrata durante l’arco dei novanta minuti. Solo una compagine atleticamente preparata, concentrata può porre in soggezione un avversario del calibro della Cremonese da ben diciannove gare imbattuta. Difficile scegliere i migliori: ognuno si è battuto al meglio della condizione sopperendo con l'entusiasmo alle carenze tecniche. Una squadra decisamente orientata a riconquistare una posizione di assoluta tranquillità. Una breve carrellata sui singoli. Il portiere Zanier incolpevole sull’azione del gol di Chigioni ha effettuato nella ripresa almeno due interventi da campione respingendo palle destinate alle sue spalle. L'estremo difensore ha assolto compiutamente il compito imitato da Giglio costantemente impegnato sulla fascia in un lavoro di spola massacrante. L’alessandrino muovendosi in continuazione ha costretto l’avversario a non abbandonarlo un solo istante aprendo preziosi corridoi. Alla distanza è uscito perentoriamente creando le premesse per lo svolgimento delle incursioni pericolose senza dimenticare, nella parte finale, il costante appoggio ai compagni della difesa. Finardi prima e Mondonico poi, hanno trovato in Di Brino il classico mastino costantemente incollato alle spalle, pron. 10 all’anticipo, allo scatto per bloccare le incursioni. Marcello ha disputato una gara accorta, presente nel vivo delle incursioni avversarie ha fornito un apporto considerevole tale da pesare, alla conclusione, sul risultato. L’ex sampdoriano Romei guardia del corpo di Chigioni ha trovato la via del gol: un inserimento intelligente e una conclusione da consumato professionista. Il ragazzo ha molta birra in corpo ed assolve al compito con grande determinazione senza concedere troppo alla platea. Un difensore con un pizzico di cattiveria per nulla impaurito dalla fama degli avversari. Note positive pure per Antonio Colombo, vecchia bandiera dei grigi. Lo stopper ha lottato duro per avere ragione di Nicolini, un centravanti dotato di ottime qualità. Tenendolo sotto stretto controllo gli ha impedito di muoversi sotto porta, di rendersi pericoloso. 11 vecchio e valido Vanara ha veramente lavorato di cesello nei momenti di maggiore pressione grigio-rossa. E' uscito dalle mischie con eleganza, ha chiuso con sicurezza i varchi. La responsabilità del gol ha pesalo sinistramente su Pileggi alla ricerca della riabilitazione Negativo nel primo tempo ha ricuperato nella ripresa. Sugli scudi il motorino Vianello, un ragazzo modesto quanto prezioso. L'ex del Seregno ha funzionato da porno consentendo a Marullo e Frigerio di muoversi in attacco in scioltezza. I « gemelli » grigi si sono confermati: Marullo ha lavorato parecchio, Frigerio ha tenuto, senza interruzione, la retroguardia lombarda sotto pressione. Infine il capitano, Ambrogio Borghi. Il contributo del regista è notevole anche se in qualche occasione i nervi lo tradiscono. L’interessato replica: « In campo è necessario farsi rispettare, altro che nervoso ». Forse ha ragione lui visto che l’arbitro tutelava più la capolista dell'ospite. Chiuso il capitolo degli incontri ad alto livello si torna alla normalità. Domenica arriva il Sant’Angelo e Trebbi medita la vendetta sulla vecchia squadra. I ragazzi stavolta non dovrebbero deluderlo. Auguri. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA IN FORMA PAREGGIA A CREMONA: 1-1 L'Alessandria si è confermata anche a Cremona squadra castiga grandi Dopo aver sconfitto nettamente domenica il Lecco con pretese di promozione, oggi ha conquistato in casa della capolista «un magnifico pareggio, dimostrando oltretutto una notevole capacità di reazione. Nel primo tempo, infatti subita al 3' una rete, a freddo per un grossolano errore di Pileggi, l'Alessandria è stata costretta a difendersi dalla maggiore potenza d'attacco dei locali ed ha concluso cosi i primi 45' in svantaggio. Nella ripresa però capitan Borghi e i suoi uomini hanno reagito con notevole grinta imponendo la loro volontà di rimonta ai cremonesi e sfiorando più volte il gol prima e dopo la rete del pareggio, realizzata da Romei. La Cremonese, squadra quadrata, ha dimostrato nel primo tempo di saper meglio imporre il proprio gioco ma dopo il ritrovato equilibrio dei grigi che hanno dato prova di temere troppo gli avversari. Inizio veloce dei grigio rossi ed al 3' arriva la prima rete: calcio di punizione, Zanier esce per raccogliere ma fileggi lo previene per liberare, calcia ma corto e Chigioni ha gioco facile nel colpire di nuovo fa palla superando il portiere alessandrino. E' una doccia fredda per i piemontesi, che non reagiscono con sufficiente In i risliila, subendo spesso la pressione avversarla, anche se al quanto sterile. Al 29' un Uro di Prandelti, pericoloso, va oltre la traversa ed al 42' Borboglio, su punizione, lascia a Sironi. che calcia a lato. In pratica nessun tiro n porta per l'Alessandria. Le cose cambiano nella ripresa Sono trascorsi appena 40 secondi e Di Brino si mangia il gol del pareggio alzando un magnifico palio al 3' una rete a freddo per un grossolano errore di Fileggi. l'Alessandria è stata costretta a di fendersi dalla maggiore potenza d'attacco dei locali ed ha concluso così I primi 45 minuti In svantaggio Nella ripresa però capitan Borghi e i suoi uomini hanno reagito con lodevole grinta tamponando la loro volontà di rimonta ai cremonesi e sfiorando più volte il gol prima e dopo la rete del pareggio, realizzata da Romei. La Cremonese, squadra quadra la. ha dimostrato nel primo tempo di saper meglio Imporre il proprio gioco, ma dopo II ritrovato equilibrio dei grigi, che ancora una volta hanno dato prova di temere troppo gli avversari net primi minuti di gioco e di essere vulnerabili pertanto In questa fase, ha subito l'iniziativa alessandrina perdendo efficacia e lucidità nelle ottoni conclusive. I grigio rossi oggi In maglia blu. comunque, dinanzi al timore di subire una sconfitta, hanno saputo accontentarsi del pareggio evitando di scoprirsi pericolosamente alla ricerca di un successo ad ogni costo. Un pareggio, abbiamo detto. vittoria: Frigerio, lanciato da Giglio, supera il portiere e calcia, sulla linea bianca, miracolosa mente, lo stopper Talami salva Sull'1-1 il fischio finale di Foschi (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Lecco – Albese 0-2 Clodiasott – Bolzano 0-0 Triestina – Mantova 0-1 Biellese - Padova 2-1 Treviso – Pergocrema 1-1 P.Patria – P.Vercelli 2-2 Piacenza – S.Angelo 2-0 Seregno – Udinese 1-1 Juniorcasale – Venezia 1-0 CLASSIFICA: Cremonese p.33; Udinese 32; Lecco 28; Treviso, J. Casale 27; Piacenza* 26; Pro Vercelli 24; Mantova,Biellese 22; Bolzano, Triestina 21; Pergocrema* 20 Alessandria 20; S.Angelo L. 19; Seregno 18; Pro Patria, Albese 17; Clodiasottom. 16; Padova 15; Venezia 9 *una gara in meno Marcatori: 15 reti: Motta (Juniorcasale); 12 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli); 9 reti: Pellegrini (Udinese); 8 reti: Bercellino (Biellese) e Zandegù (Lecco). 7 reti: Marullo (Alessandria) e D’Urso (Bolzano): 6 reti: Ganzi (Seregno). De Bernardi (Treviso). Dri (Triestina), Ghidoni (Venezia). Il punto sul campionato Ennesima prodezza di Motta che ha salvato il Casale, a dieci minuti dalla fine della partita, dal disastro contro il Venezia: gli ospiti sono scesi in Piemonte desideroso di non far giocare i locali. La Biellese ha sconfitto il Padova che ad onor del vero non avrebbe demeritato il pareggio, sfiorato verso la fine del primo tempo: sesto risultato utile consecutivo per i piemontesi che hanno migliorato la loro posizione in classifica. E’ successo tutto nel corso del secondo tempo, ed è finito in parità tra le due Pro anche se i piemontesi sono stati raggiunti verso la fine del match. Il Lecco ha perso la prima partita in casa contro un avversario che, sulla carta, non avrebbe dovuto temere: l’Albese, i padroni di casa hanno dimostrato di attraversare un difficile momento e, subito un gol alla metà del primo tempo, non è più riuscito a recuperare il gol subito.