Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
27-02-1977 - Giornata: 24 - Seregno - Ferruccio Trabattoni


Seregno FBC 1913 - Alessandria Calcio US 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 28. Romei R.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Romei Roberto, Colombo Antonio, Vanara Elio, Pileggi Danilo [89. Alberti Antonio], Vianello Ennio, Marullo Michele, Borghi Ambrogio, Frigerio Emilio A disp.:Rolfo Orano, (P) Vezzulli Ivano All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
SEREGNO FBC 1913: Banfi, Ventura, Facoetti [62. Sesani], Solbiati, Galimberti, Saibene, Canzi, Pillon, Bonati, Erba, Vanazzi. A disp.: Spreafico, Paolillo. All.: Gei Renato

Arbitro: Lombardo Salvatore (Marsala)
Note
Ammoniti: Romei [A]; Vanazzi [S]; Erba [S] Spettatori: 3.000 circa. Giornata primaverile Inizio gara ore 15.00

Commento
Recuperi: Piacenza – Pergocrema 2-2 Albese – Venezia 1-0 I GRIGI VEDONO . . . NERO: ARRIVA LA JUNIORCASALE L'Orso (IN PARADISO) ORDINA LA MOBILITAZIONE L'’Alessandria un applauso a scena aperta lo merita; un applauso scrosciante, con tanti hurrà. Probabilmente la scena si ripeterà domenica allo stadio « Moccagatta », prima dell’inizio del derbyssimo con la Juniorcasale. Dimenticavamo, il prossimo turno vedrà di fronte due squadre sulla cresta dell'onda: i grigi protagonisti del girone di ritorno e i nerostellati formazione garibaldina. Parlavamo di riconoscenza. Capitan Borghi e i suoi compagni stanno dimostrando quanto possa la volontà, la concentrazione, il senso di responsabilità. Poco più di un mese orsono veleggiavano in una posizione critica. Le sconfìtte di Udine e di Piacenza parevano avere lasciato il segno sulla formazione di Franco Viviani e Mario Trebbi. La squadra giocava con una certa disinvoltura, racimolava consensi, ma pochissimi punti. Gli stessi giocatori parevano sgomenti davanti alla serie di risultati negativi; la ruota della fortuna continuava a girare in senso contrario e non c’era amuleto valido per porvi rimedio. Concluso il girone di andata con la vittoria di Venezia, l’Alessandria affrontò il ritorno con migliore predisposizione d'animo, decisa a capovolgere il corso del destino. Sconfitti a Clodiasottomarina, nel momento in cui si profilava un crollo clamoroso, ecco la serie superlativa di risultati: la vittoria sul Lecco, il pareggio allo ’’Zini” di Cremona, la conferma con il Sant’Angelo Lodigiano cd infine l’exploit sul rettangolo del Seregno. L'Orso grigio ha racimolato nelle ultime cinque partite sette punti; in media inglese 0, vale a dire un cammino all’insegna della regolarità quasi che l’obiettivo fosse il primato della classifica. Un miracolo? Sotto un certo aspetto la risposta è positiva. Niente di extraterreno, bensì la consapevolezza dei giocatori di possedere il peso tecnico, la caratura per contrapporre agli avversari uguali capacità, stessa determinazione. L'Alessandria ritrovata la fiducia nei mezzi sta dimostrando di essere formazione quadrata, capace di lottare con la intima convinzione di riuscire a saltare l’ostacolo. 11 miracolo ha altre sfacettature non meno importanti. La prima concerne i ragazzi capitanati da Borghi e sostenuti dalla ’’bandiera” grigia, cioè Antonio Colombo. Privi di un presidente, di un affiatato consiglio, a corto di liquidità (l’ultimo stipendio risale, se non andiamo errati, a dicembre) il collettivo grigio ha risposto alle sollecitazioni di Trebbi e Viviani con uno spirito degno del barone De Coubertin, il fondatore delle olimpiadi. L’undici ha affrontato gli. squadroni e le altre compagini senza prospettiva alcuna di prò. fitto economico. I tempi d’oro in cui la società di via Gentilini elargiva premi da un milione ad ogni atleta sono lontani, si perdono nella notte dei tempi. I ragazzi giocano unicamente per tenere fede all’impegno assunto, per premiare gli sportivi. Diciamo che Borghi e colleghi hanno assunto un obbligo morale verso l’intera massa degli sportivi, quelli allontanatisi momentaneamente dal calcio per le ben note diatribe sorte con i responsabili del sodalizio. 11 grande merito del generai manager Viviani e dell’allenatore Trebbi, comunque si concluda la stagione agonistica, è di essere riusciti, seppure tra mille contrattempi a plasmare un’Alessandria giovane, vigorosa, determinata quale mai si era vista. Una formazione proiettata nel futuro con notevoli possibilità: basterebbe a fine stagione sostituire alcune pedine per avere finalmente la squadra della riscossa. Una gestione oculata oltre a confermare il contratto agli attuali responsabili del settore tecnico si porrebbe immediatamente al lavoro per impostare la campagna acquisti. L’Alessandria d’oggi come confermano i risultati ha notevoli possibilità in quanto strutturata su un telaio collaudato (Zanier, Di Brino, Vanara. Colombo, Borghi) e su giovani interessanti a partire da Giglio per giungere attraverso Romei a Alberti a Pileggi, Vianello, Marullo e Frigerio per citare gli splendidi protagonisti dell’attuale cavalcata attraverso le quattro stagioni caratterizzanti il massacrante tour del campionato semiprofessionistico. 1 ragazzi in maglia grigia battagliano su due fronti con uguale determinazione: Il campionato e la Coppa Italia. Impegnati mercoledì scorso negli ottavi di finale della competizione, vinta il primo anno dai grigi, si sono imposti per 2-0 sul Pro Sesto ripetendosi domenica al ’’Ferruccio” di Seregno per 1-0. Non è stata confermata la legge del 2-0, ma si sono gettati i presupposti per disputane un grande derby all’insegna del combattimento. La squadra alla luce dei risultati sinora conseguiti merita effettivamente l’appoggio delle migliaia di fans da tempo sull'Aventino. E’ un premio spettante ad ognuno dei protagonisti, da Viviani a Trebbi; dal segretario Coscia (un impegno il suo gravosissimo quanto prezioso) al massaggiatore Viganò, da capitan Borghi ai suoi compagni compresi i giovanissimi in attesa di essere chiamati a vestire la gloriosa maglia grigia. L’Orso grigio sfruttando il fattore umano è riuscito al di sopra delle diatribe a resistere, a fare quadrato, a creare le premesse dell’atteso e aspicato rilancio. Le delusioni, le critiche,- sono un ricordo lontano: nessuno tuttavia le deve dimenticare. Sarebbe un gravissimo errore. Mister Viviani coadiuvato da Trebbi nelle vesti di allenatore resistendo alle facili lusinghe, alle tentazioni raccoglie i frutti di una politica di ringiovanimento iniziata all’insegna della contestazione. La cosiddetta « linea verde » instaurata lo scorso campionato in occasione della partita con il Padova vinta per 2-0 sta confermando la validità anche se i frutti sono raccolti a lunga scadenza. Una società operante a livello provinciale per sopravvivere ha una sola possibilità: puntare sui giovani, valorizzare le nuove leve. Accettando di seguire le consorelle delle metropoli si rischia inevitabilmente il suicidio. Le sventure dei grigi sono iniziate nel momento in cui si è cercato di trasformare il sodalizio in un grande barnume con incentivi favolosi oppure con l’acquisto di nomi affermati, di presunti campioni. Per riportare la normalità si è dovuto ricostruire l’organigramma ex novo operando una selezione che non ha mancato di suscitare critiche e malumori. Viviani acconsentendo di buon grado a compiere l'epurazione ha reso un grosso favore ancor prima che agli sportivi allo stesso ingegner Remo Sacco il padrone ombra dell’ Alessandria U. S.. Ristrutturata la base societaria, iniziata la politica delle nuove leve (Marullo 18 anni, Pileggi, Alberti, Romei e Vianello 19 anni, Giglio 22 anni. Frigerio 24 anni) giungono i primi risultati, i frutti da tempo attesi, a volte sognati. E’ necessario insistere, battersi affinchè si prosegua sulla direttrice tracciata; cambiare rotta significa gettare alle ortiche quanto di buono si è ottenuto attraverso sacrifici e rinunce, negli ultimi anni. Restino i Sacco alla guida del sodalizio o giungano nuovi dirigenti è indispensabile procedere con la stessa chiarezza di idee. L’Alessandria ha conquistato domenica a Seregno, un campo minato, ostico, la quarta vittoria stagionale in trasferta. Un record rispetto alla scorsa stagione conclusa con un solo successo lontano dal “Moccagatta” a spese di un Belluno derelitto, votato, sin dalle prime battute dell'annata alla retrocessione. L’allenatore Trebbi c il generai manager Viviani, sull’esempio delle precedenti esibizioni la partita l’hanno impostata a tavolino gettando con forte anticipo le premesse del successo finale. I lombardi nelle cui file milita l'ex grigio Pillon attendevano il confronto con grande interesse. Sfruttando la recente serie positiva gli azzurri puntavano ai due pumi per tamponare la classifica, per cercare di scrollarsi da dosso le papabili candidate alla serie D. Un confronto al calor caldo, una tenzone delicata. 1 tecnici grigi invece di lasciarsi travolgere dagli avvenimenti hanno operato nei modo più saggio comandando sin dall’inizio marcature strettissime, uomo su uomo per evitare o meglio, contenere, la prevedibile reazione dei padroni di casa. La chiave di volta della partita è risultata la carta Fileggi messo alle costole dì Facoetti (ex derthoniano) schierato in campo con la maglia numero tre, ma in realtà uomo motore della forza lombarda. L’alessandrino ha operato con intelligenza risucchiando l’avversario fuori dalla mischia per poi proiettarsi, sfruttando la maggiore mobilità, in fase di appoggio o d’offesa. Il trainer azzurro per nulla preoccupato, ha insistito per due terzi della gara sul tema tattico prescelto, concedendo ai grigi un notevole vantaggio. Seppure sollecitato dai supporters locali ha ignorato il gioco del centrocampista grigio che, con il trascorrere dei minuti, acquistava peso tecnico a vantaggio della manovra dei colleghi. Definita a centrocampo la posizione di Pileggi i tecnici si sono preoccupati di bloccare le punte avversarie affidando l’ala destra Canzi a Colombo (lo stopper grigio praticamente non gli ha fatto toccare palla nell’arco dei novanta minuti) il centravanti Bonati ad un Di Brino tutto pepe e scattante come non mai e la punta maggiormente insidiosa Vanazzi allo scorbutico Romei che, oltre alla soddisfazione di bloccarlo, si è tolta anche quella di andare a bersaglio beffando l’intera retroguardia azzurra. Alle spalle a vigilare con la consueta accortezza e decisione il senatore Elio Vanara. ’’Chiù, sa” la serranda davanti alla rete di Zanier, Vianello e Borghi si sono, attestati a centrocampo, mentre sul settore destro, come uomo di spola e di sostegno si portava il terzino Giglio atteso in zona da Pillon. Confermata la regia al capitano e il raccordo al ’’settepolmoni” Vianello (altro ex in campo avendo militato nella scorsa stagione nelle file lombarde) il compito di arditi è stato assunto dai ’’gemelli-pierini” Marullo e Frigerio. Le prime battute della partita hanno subito confermato l’ intenzione 'degli alessandrini di controllare la reazione dei padroni di casa prima di affondare i colpi nella retroguardia azzurra. Nel calcio esiste un certo margine di imponderabilità e la partita lo ha dimostrato appena esaurita la fase di studio. E’ bastato un calcio d’angolo per scoprire il punto debole dell’Alessandria: il portiere Zanier. Ascoltiamolo, « Sul calcio d’angolo battuto da Bonati sono uscito deciso per bloccare la sfera: invece del consueto pallone ho trovato una sfera sgusciarne che è sfuggita di mano. Fortunatamente sul tiro di Vanazzi era pronto Di Brino a parare con il corpo la sfera diretta in porta. A mettermi in difficoltà, lo ripeto, è stato il pallone piuttosto sgonfio. Contrariamente a quanto avete pensato ero tutt’altro che ’’suonato”, in giornata no. Solo con il trascorrere dei minuti — conclude Zanier — ho preso confidenza con la palla evitando di bloccarla. Certo la cosa ha suscitato un certo qual orgasmo, ma nella ripresa penso di essermi comportato decisamente meglio ». Spiegata ... l’infausta giornata tracciamo in succinto un quadro di quanto accaduto sul rettangolo di gioco durante i novanta minuti. Il Seregno sciupata la grossa occasione al 12’ illustrata dal portiere alessandrino ha ritentato quattro minuti dopo. Galimberti abbandonata la guardia di Marullo ha fluidificato sulla destra "saltando” Vianello poi giunto al limite dell’area di rigore ha sparato la bordata. Sulla palla tesa Zanier si è tuffato senza riuscire a bloccarla: nuovo brivido, ma Romei prontamente intervenuto ha allontanato la minaccia. Terzo pericolo al 16’: Vanazzi "ruba” la palla a Romei, si sposta verso il lato minore dell’area di porta scoccando il tiro. L'estremo difensore grigio si . .. ripete lasciandosi sfuggire la sfera sulla quale interviene Canzi mancando incredibilmente l'aggancio. Il pubblico lombardo rumoreggia, impreca contro le fatali indecisioni dei propri attaccanti. Ad insidiare la rete degli alessandrini prova pure Pillon trovando la complicità di Zanier in chiara difficoltà ogni qualvolta è chiamato a bloccare il pallone. Il Seregno intravedendo la possibilità di passare insiste come al 24’ quando Canzi apre sulla destra, ma per Vanazzi il suggerimento' è imprendibile. L’Alessandria riordina gradatamente le file uscendo dal guscio per saggiare la consistenza avversaria. Inaspettata la rete degli ospiti al 28’ a conferma che nel calcio è vietato sbagliare. L'arbitro Lombardo di Marsala concede uria punizione ai grigi ad un metro dall’area di rigore. Capitaci Borghi tocca corto per Frigerio pronto a staffilare a rete. Banfi deve distendersi sulla sinistra per bloccare il pallone. La violenza del tiro è tale da non consentirgli di afferrare la sfera sulla quale è pronto ad intervenire Marullo che la indirizza verso lo specchio della porta. Romei e Ventura scattano decisi verso il pallone e l’alessandrino riesce ad agganciarlo quasi su! palo e a sospingerlo in fondo al sacco. Per il Seregno e i suoi tifosi è una bastonata tra capo e collo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA PASSA Con una prestazione molto accorta, facendo leva in particolar modo sull'esperienza di 'elementi sempre validi come Vanara e Borghi, l'Alessandria è.riuscita ad espugnare il Ferruccio di Seregno ottenendo due punti preziosi e forse insperati. Non ha fatto molto sotto il profilo del giocò e della manovra vera e propria, la compagine piemontese, e tuttavia diciamo che ha avuto il compito discretamente agevolato dall'avversario che si è trovato di fronte, " L'unica rete della giornata è scaturita al 28' del primo tempo ed è stata messa a segno dal laterale Romei che ha approfittato di una palla sfuggita alla parata di Banfi sul calcio di punizione dal limite ed ha insaccato con facilità. In chiusura del primo tempo i padroni di casa hanno accentuato la pressione; ma la difesa piemontese ha chiuso attentamente qualsiasi varco. (La Stampa - Ed. Sport - G.R.) Risultati: Biellese Piacenza 3-1 Bolzano - Padova 3-2 Clodiasott. - Venezia 1-0 Cremonese - Lecco 1-0 Juniorcasale Udinese 1-1 Pro Patria - Mantova 1-0 S. Angelo L. P. Vercelli 1-0 Treviso - Albese 4-0 Triestina - Pergocrema 2-0 *una gara in meno CLASSIFICA: Cremonese p.36; Udinese 34; Lecco 30; Treviso 29; Juniorcasale, Piacenza 28; Pro Vercelli 26; Bolzano 25; Triestina, Biellese, Alessandria 24; Mantova 23; Pergocrema 22; S. Angelo L., Albese 21; Pro Patria 20; Seregno 19; Clcdiasottomarina 18; Padova 17; Venezia 11 Marcatori: 15 reti: Motta (Juniorcasale); 13 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli); 9 reti: Pellegrini (Udinese); 8 reti: Marullo (Alessandria), Bercellino (Biellese), Zandegù (Lecco) Il punto sul campionato Grande prova di orgoglio della Junior che ha bloccato, sul pari, l'Udinese, i casalesi sono stati apprezzati sotto il profilo della tecnica e della grinta. Con due uomini fuori uso dopo solo mezz'ora e per di più con una rete al passivo, la Pro Vercelli è riuscita a tenere testa al S.Angelo evitando che la sconfitta assumesse le proporzioni della beffa. Anche se il Treviso, contro l'Albese, ha sbloccato il risultato nel primo tempo, solo grazie a un rigore, il grosso bottino è arrivato nella ripresa. La Biellese ha sconfitto il Piacenza con una impennata di orgoglio: andata in svantaggio al quarto d'ora della ripresa, dopo un primo tempo caratterizzato da fasi alterne, ha subito reagito e ha ribaltato il punteggio a suo favore. Una Triestina rimaneggiata nei ranghi, soprattutto a centrocampo, è riuscita a dominare senza troppo faticare un Pergocrema manovriero e veloce, ma troppo povero di forza penetrativa. Vittoria assai importante in ottica classifica della Cremonese, contro il Lecco: padroni di casa che hanno dominato per tutto il primo tempo, riuscendo a passare in vantaggio al 16' per merito di Nicolini.