Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
20-03-1977 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Biellese AS 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Romei Roberto, Di Brino Marcello, Ghezzi Ivan, Colombo Antonio, Alberti Antonio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Marullo Michele, Vanara Elio [64. Giglio Angelo], Frigerio Emilio A disp.:Rolfo Orano, (P) Vezzulli Ivano All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
BIELLESE AS: Caligaris, Francisetti, Romanello, Capon, Capozucca, Zandonà, Schillirò [73. Fumagalli], Mosca, Bercellino, Delle Donne, Pellerei. A disp.: Accorsi, Clementi. All.: Puia Giorgio

Arbitro: Armienti Roberto (Imola)
Note
Ammoniti: 60. Colombo [A], 73. Francisetti [B]. Spettatori: 1.800 circa di cui 1.245 paganti per un incasso di 3.272.700 lire. Inizio gara ore 15.00

Commento
MARULLO E FRIGERIO SPARANO... A SALVE L’Alessandria attacca per novanta minuti senza trovare il gol: la Biellese si difende e rimedia il pareggio che cercava. Una traversa di Giglio, troppo poco per una squadra che ha macinato gioco per l’intera partita, senza centrare il bersaglio. L’Alessandria recrimina, la Biellese strizza l’occhio. Il risultato in bianco accontenta gli ospiti, meno i padroni di casa in continua pressione per novanta minuti in prossimità dell’area di Caligaris. I derby non si addicono all’undici di Trebbi? E’ una domanda spontanea alla luce della gara con la Juniorcasale e della recente esibizione con i ’’bianco-neri”. I ’’grigi” hanno macinato, a testa bassa, una mole di gioco impressionante, tenendo l’antagonista sotto uno stillicidio di azioni, senza trovare la palla vincente. E’ il tema consueto delle partite casalinghe, quando l’avversario rinuncia deliberatamente a tentare la carta vincente, accontentandosi del pareggio. Vanara e il suo manipolo le migliori partire le hanno disputate con avversari del calibro della Cremonese, del Mantova e del Lecco, squadre incapaci di votarsi unicamente alla divisione della posta. La Biellese, sconfitta nel derby della scorsa domenica con l’Albese, ha rinunciato sin dalle prime battute ad ogni tentativo di mettere in soggezione i mandrogni. Lasciati in avanguardia Scrillirò e Bercellino, ha costruito una fitta ragnatela nella trequarti per imbrigliare le manovre, per distruggere senza preoccuparsi di costruire. Una tattica consueta e fruttifera. Alla compagine alla ricerca del punteggio pieno resta una sola strada: aggredire per passare nei primi venti minuti. Trascorso il fatidico termine le idee si annebbiano, la ricerca della rete avviene affannosamente a vantaggio della squadra in trincea. Un derby in tono minore, disputato davanti alla consueta ristretta schiera di fedelissimi (poco più di 1200 spettatori paganti) e su un campo reso viscido dalla pioggia, tambureggiante per la durata dei novanta minuti di ’’singolar tenzone”. I contendenti con il trascorrere dei minuti hanno finito con il confondersi con la tipica giornata più autunnale che pimaverile. Le recriminazioni a fine gara non sono mancate: è stato tirato per il bavero l’arbitro (il sig. Armienti di Imola ha un modo tutto particolare di valutare i falli e di distribuire le ammonizioni) e il pizzico di sfortuna. L’Alessandria di fortuna ne ha trovata poca durante il cammino: accade di rado un regalo della dea bendata. II gol Frigerio o Marnilo devono sudarselo, conquistarlo attraverso un lavoro oltre modo oneroso. Valutando in maniera distaccata il derby numero due della stagione occorre precisare che alla squadra di Trebbi mancava Borghi. Il capitano è l’uomo capace di vedere il gioco, di orchestrare ! compagni, di inculcare nei compagni la freddezza indispensabile per aggirare barriere munite. L’assenza di Ambrogio si fa sentire nei momento in cui la partita va ragionata. Gettarsi allo sbaraglio rischiando il contropiede (nel finale la Biellese non ha mancato di cercare il colpo a sorpresa) oltre ad essere pericoloso, determina confusione, insicurezza a vantaggio dell’antagonista. Lo si è visto chiaramente durante le due frazioni di gioco. Lo stesso Vanara, caparbio e deciso, nel contrarre che nell’impostare l’offesa, si è trovato a disagio con compagni che parlavano una lingua diversa. La compagine alessandrina ha sbagliato in molte cose, per non dire troppe. Le condizioni proibitive del terreno imponevano chiaramente un gioco di prima; lanci in profondità, accelerazioni improvvise per disorientare i lanieri. Pileggi, Ghezzi e lo stesso Vianello hanno invece continuato ad insistere negli scambi brevi, muovendosi su un fazzoletto e sempre sulle linee laterali quando gli avversari premevano da tutte le parti. Rallentando l’azione si è costantemente favorita la tattica difensiva dei biellesi decisamente orientati a difendere il punto invece di approfittare delle debolezze avversarie. Gli attaccanti controllati rigidamente hanno combinato ben poco se si eccettua alcuni svarioni dei difensori. Costretti dai bianconeri a muoversi al limite dell’area di rigore gli alessandrini hanno insistito nel dribbling stretto o in cross sui quali le teste degli ospiti svettavano di diversi centimetri. Il tema tattico della partita è racchiuso in queste elementari constatazioni. L’Alessandria ha dei limiti e uno di questi è rappresentato dall’impossibilità di muoversi con triangolazioni veloci tali da consentire a Frigerio di sfruttare lo scatto nello spazio libero. L’ala mancina su un terreno pesante e scivoloso, « martoriato » da un difensore come Francisetti, pronto a stenderlo sotto lo guardo dell’impassibile direttore di gara, raramente è riuscito a trovare il corridoio per scattare e scoccare il tiro. Lo stesso Marullo preso in custodia da un Capozucca, abile, oltre che a lavorare di mani, nell'anticiparlo ha combinato ben poco nell’interesse di un collettivo spaesato e incerto. La confusione è aumentata nella ripresa. I grigi sotto la spinta impellente di fare risultato, han no smarrito le misure, proiettandosi in avanti senza temi tattici, a completo vantaggio degli ospiti, rapidi nel costruire l’azione di contropiede. Una generosità eccessiva ed inutile. Le giuste critiche rivolte all’arbitro, le riserve sulla poca fortuna non giustificano i troppi passi falsi registratisi nell’arco del campionato allo stadio Moccagatta. L’organico non concede troppo a Trebbi e Viviani. II parco giocatori si conosce; non si può certo ricorrere a Rolfo per risolvere il problema. Sono problemi da affrontarsi e da risolversi a fine stagione esistendo la volontà di costruire una compagine capace di rinverdire gli allori del passato. Al momento il convento non offre altre alternative anche se sul piano della critica le deficienze vanno rimarcate se non altro per giustificare un pareggio interno. L’allenatore le marcature le aveva azzeccate in pieno affidando ad esempio Bercellino allo stopper Colombo e Schillirò a Romei, lasciando invece a Di Brino la mancina Pellerei operante in posizione arretrata d'appoggio. La Biellese a differenza di quanto accaduto nell'andata ha impostato la partita sull’attesa lasciando sovente le punte isolate tanto che l'ex juventino raramente è stato in grado di vivacizzare la contesa con uno spunto personale. Il solo Schillirò ha provato l’inserimento improvviso trovando un Romei in prima battuta o un Vanara in seconda pronto ad affontarlo con notevole cipiglio. L’Alessandria pur bussando ripetutamente davanti alla rete di Caligaris si è trovata alla fine con le briciole del punticino e molto rammarico per quanto avrebbe potuto fare. Avesse trovato un Pileggi più grintoso e un Vianello capace di imprime. re all’azione un ritmo maggiormente sostenuto, il discorso sarebbe stato diverso, ma del senno di poi sono piene le fossa. Neppure si può invocare l’attenuante di Vanara uscito nella ripresa per fare posto a Giglio. Il difensore è riuscito a rendere, a tratti, piacevole la gara, ma purtroppo è mancato nel momento decisivo, vale a dire nell’ultimo — e più difficile — passaggio. Abbiamo parlato di costante superiorità alessandrina: la cronaca ancor più del commento si incarica di ribadirlo attraverso l’arido discorso delle cifre. I mandrogni consci del pericolo che li attende partono lancia in resta. Apre le ostilità Marnilo al primo minuto vincendo un duello con Capozucca. Il centravanti ha via libera mentre sulla sinistra Frigerio è pronto a raccogliere^ il suggerimento. L’alessandrino a disagio sul terreno viscido effettua il tiro in profondità favorendo l’uscita di Caligaris. Frigerio ricupera la sfera sfuggita al difensore senza trovare lo spiraglio. La Biellese conscia del pericolo accentua ulteriormente il difensivismo. Riparte Ghezzi all’l1’, scende sulla linea di fondo effettua il cross: Caligaris non trattiene la sfera viscida e Frigerio ha davanti la porta spalancata; botta rasoterra, ma sulla linea Francisetti riesce a deviare in angolo. E’ il primo di una lunga serie di tiri dalla bandierina visto che alla fine saranno undici. L’Alessandria cala di tono e la Biellese accetta la tregua senza stuzzicare l’avversario. Addormentare la partita, giostrare a centrocampo è nei suoi intendimenti. Il risveglio dei' grigi si registra dopo la mezz’ora con il guizzante Frigerio rapido nell’invitare all’azione Di Brino con un invitante pallonetto. 11 portiere faticosamente riesce a ribattere e l'azione sfuma. La partita si spegne praticamente sulla fallita incursione del terzino grigio. Vanara e compagni premono, cercano di attirare fuori dal guscio l’antagonista, ma è fatica vana. Tra i pali Zanier è disoccupato, lavoro di ordinaria amministrazione consistente nel rimettere il pallone. Una domenica di assoluto riposo a conferma della poca propensione degli ospiti di creargli difficoltà. Il livello agonistico non muta nella ripresa anche se la pioggia e il venticello consigliano il movimento per evitare di buscarsi la polmonite. I grigi partono tuttavia alla baionetta sperando di cogliere l’avversario impreparato all’abbordaggio. Frigerio al 47’ batte una punizione dal limite appoggiando su Ghezzi. Il centrocampista dimostra di possedere un pizzico di dinamite e la sfera sfiora il palo mancando di un soffio il bersaglio. Finalmente al 55’ la Biellese esce dal guscio approfittando di un calo del centrocampo aIessandrino. Romanello sulla sinistra si libera di un paio di avversari centrando per lo smarcato Schillirò appostato al limite dell’area di rigore, invece del tiro ficcante ne esce una ciabattata con palla sopra le gradinate. Un vero suicidio. Ne! frattempo Vanara, colpito senza troppi complimenti lascia il posto a Giglio alla ricerca di una riconferma dopo lo sciagurato derby con la Juniorcasale. E' il momento dei lanieri che al 63’ riescono finalmente ad impegnare per la prima volta Zanier con un tiro di Romanello. Sarà l’unico vero intervento del portiere grigio in occasione del derby. Francisetti insiste nello stendere Frigerio e finalmente l’arbitro che in precedenza aveva ammonito Colombo si decise ad estrarre il cartellino giallo. L’Alessandria spara le ultime cartucce mentre le lancette dell’orologio avanzano inesorabili. Di Brino sulla destra si libera rapidamente del pallone a vantaggio di Pileggi pronto ad effettuare il cross. Sulla palla volano Giglio e due difensori bianconeri, ma l’alessandrino è il più lesto colpendola con precisione. La sfera si innalza, supera il portiere dando netta la impressione di finire in fondo al sacco, invece carambola sulla traversa spegnendosi sopra la rete. Potrebbe rimediare Frigerio al 74’, ma l’ala trovatasi il pallone tra i piedi davanti a Caligaris pasticcia e per ben due volte non riesce a superarlo. Nel finale si assiste od alcune veloci proiezioni dei bianconeri affidate all’estro di Fumagalli (l’ex Monzon tortonese) troppo solo per dare fastidi ad uno Zanier disoccupatissimo. Si conclude sotto una pioggia scrosciante con un beneaugurante « volemoci bene ». Il pubblico sfolla insoddisfatto e i motivi per mugugnare ne ha a josa mentre i mister grigi esprimono più o meno velatamente il malcontento. L’unico ad accettare il risultato è l’allenatore bianconero Puja: riconosce la superiorità territoriale dei grigi, aggiunge (beato lui) di non avere corso pericoli e conclude: « Nel finale si poteva andare in gol: il pari meglio rispecchia l’andamento della contesa ». Archiviato il derby numero due con un magro bottino di un punto la compagine di Trebbi torna in Lombardia per affrontare la Pro Patria. I bustocchi nell’andata furono « matati » dalla quaterna di Marnilo per cui cercheranno di rifarsi. La classifica gli impone un risultato positivo. L’Alessandria a sua volta deve stare con gli occhi aperti: dalle retrovie il Padova ha rosicchiato un punto portandosi a quota 22 a diretto contatto con un quartetto formato da Pergocrema, Seregno, S. Angelo Lodigiano e Pro Patria. I ragazzi di Trebbi e Viviani pur occupando una posizione di relativa tranquillità devono insistere per superare al più presto il tetto dei trenta punti oltre il quale l’aria sarà meno... contaminata. L’allenatore Trebbi si era prefisso dopo il derby con la Juniorcasale di racimolare cinque punti in altrettante partite. Attualmente è in perfetta media grazie ai pareggi di Bolzano e Biella: restano a disposizione la trasferta di Busto Arsizio e le due gare interne con Treviso e Albese, per conquistare i restanti e possibilmente aggiungerne qualcuno in più. Nel prossimo turno si attende il risveglio dei goleador grigi all’asciutto da ben tre turni. l ’ultima rete fu realizzata da Romei a Seregno. Il centravanti Marullo, si ricorderà incontrando i bustocchi della scorpacciata del girone di andata, quando con la collaborazione di Borghi, riuscì a guadagnare in una sola giornata la posizione di testa della classifica dei goleadors? Il ragazzo da troppe domeniche è alla ricerca del gol per compiere un passo avanti tra i cannonieri, così dicasi di Frigerio che ha una gran voglia di migliorare la propria posizione. Il rientro di capitan Borghi influirà positivamente sul centrocampo e, speriamo, sulle punte. Per vincere occorrono i gol... (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANRIA ATTACCA LA BIELLESE IMPONE IL PARI Al Moccgatta il derby finisce 0-0. Eccellente condizione fisica dei grigi, manca però l'uomo-gol Un « derby » che non prometteva molto questo Alessandria-Biellese, ma che alla lunga ha mantenuto ancor meno del previsto. Da due squadre che vivacchiano In una poco brillante posizione non si poteva pretendere in verità troppo ed in effetti il punteggio finale (0-0) rispecchia l'andamento di una partita che l'Alessandria ha dominato dal primo all'ultimo minuto, riuscendo però a rendersi pericolosa assai raramente e creando per il. resto solo grossa confusione attorno alla porta ospite. Sotto il diluvio ed alla presenza di poco più di mille infreddoliti testimoni, gli uomini di Trebbi hanno cercato per novanta minuti filati di trovare una breccia nel muro difensivo, che i bianconeri hanno levato davanti al proprio portiere rinunciando in pratica ad ogni « chance » offensiva per arginare ad ogni istante e con ogni mezzo gli assalti che i grigi portavano con Insistenza pari alla confusione. Priva di Borghi, uomo d'ordine del centrocampo, la squadra di casa si è fatta sotto con punte, centrocampisti e difensori che si ammassavano sotto la porta cespite ostacolandosi spesso a vicenda e favorendo il compito dei difensori biellesi che avevano gioco facile a tappare ogni possibile varco verso il proprio portiere. Il terreno ai limiti della praticabilità ha indubbiamente favorito maggiormente la Biellese, votata unicamente ad un continuo lavoro di rottura, mentre ha ostacolato altrettanto chiaramente l'Alessandria, squadra portata a cercare il gol attraverso una manovra elaborata più che con soluzioni di forza. Oggi sarebbe stato utile possedere un buon tiratore, un giocatore In grado di risolvere la gara con tiri di lunga gittata. Invece la palla veniva Immancabilmente trascinata fino alle soglie dell'area avversarla dove nessuno però era In grado di filtrare. Unico vero merito della squadra grigia, l'aver insistito fino alla fine in questo arrembaggio ostinato, sintomo comunque di una condizione fisica eccellente anche se non sempre sostenuta dalla necessaria chiarezza di idee. Detto della partita dell'Alessandria si è già in pratica parlato anche della partita della Biellese. Infatti l bianconeri, in cerca di un punto che allontanasse i timori di una crisi e i fastidi di una contestazione ormai Imminente da parte di tifosi che non capiscono i grandi meriti che la squadra di Puja acquisterebbe solo riuscendo a rimanere in serie C, hanno lasciato completamente l'Iniziativa agli avversari puntando su una difesa ordinata e grintosa al limite del lecito Non poteva Schilllrò in questi suoi encomiabili tentativi cercare l'aiuto né di Bercellino né di Pellerey, in quanto l due erano prima di tutto troppo impegnati ad inseguire per 11 campo 11 diretto avversarlo e poi non sono mal sembrati nella giusta condizione per provocare il benché minimo timore nella retroguardia di casa. Puja a fine partita era decisamente soddisfatto, mentre, ovviamente, Trebbi e Viviani imprecavano contro tutto e tutti Prima conclusione all'22. Un centro teso di Ghezzi non è fermato da Caligarla (incerte all'inizio alcune sue parate) ma Frigerio, forse sorpreso per l'errore del portiere, manda a lato il più facile del palloni. Al 29' è il « vecchio » Vanara che ci riprova su passaggio di Frigerio: questa volta Caligaris blocca a terra, ripetendosi bravamente tre minuti dopo con una respinta di pugno che devia la palla prima che Di Brino la spinga in rete di testa. Si riprende a giocare ed il tema della partita non muta. L'Alessandria rischia solo qualcosa di più in difesa, in quanto ormai è completamente sbilanciata in avanti, alla ricerca del gol-partita. Si accendono mischie furibonde da cui 1 giocatori escono come tante statue di fango. Dopo l'opportunità (l'unica) capitata ai biellesi al 63', l'Alessandria sfiora nel modo più clamoroso la segnatura al 73', quando Giglio devia a filo traversa con grande abilità (forse avesse sbagliato sarebbe stato gol) un cembro di Fileggi. Un minuto dopo ultima emozione, ma Frigerio disillude tutti impappinandosi in modo clamoroso e permettendo a Francisetti di dare un calcio al pallone ed alle ultime speranze dell'Alessandria. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Vergnano) Risultati: Albese - Clodiasott. 0-0 Lecco - Pro Patria 1-0 Pergocrema - Seregno 0-0 Piacenza - Triestina 1-1 Padova - Juniorcasale 2-1 Pro Vercelli - Bolzano 1-2 S. Angelo L. - Treviso 0-0 Udinese Cremonese 1-1 Venezia - Mantova 3-1 CLASSIFICA: Cremonese 41 Udinese 39 Treviso 34 Lecco 34 Juniorcasale 31 Piacenza 30 Bolzano 28 Triestina 27 Mantova 27 Pro Vercelli 26 Alessandria 26 Albese 26 21 Biellese 25 Pergocrema 23 Seregno 23 S. Angelo L. 23 Pro Patria 23 Padova 22 Clodiasott. 19 Venezia 13 Marcatori: 15 reti: Motta (luniorcasale); 14 reti: C#vagnetto (Pro Vercelli); 11 reti: Pellegrini (Udinese); 9 reti: Bercellino (Biellese), D’Urso (Bolzano) e Gottardo (Piacenza). 8 reti: Marullo (Alessandria), Nicolini (Cremonese), Zandegù (Lecco), De Bernardi (Treviso), Dri e Andreis (Triestina), Ghidoni (Venezia). Il punto sul campionato L’incontro tra le squadre che miravano alla Serie B è stato incertissimo fino al fischio finale: l’Udinese nell’ultimo quarto d’ora ha dato tutta se stessa per segnare il gol della vittoria ma l’incontro con la Cremonese è terminato in parità. Soltanto a 9’ dal termine del match il Piacenza è riuscito a raddrizzare le sorti dell’incontro casalingo con la Cremonese. Su un terreno ridotto ad un acquitrino, l’Albese non è riuscita ad andare oltre lo zero a zero con il Clodiasttomarina, interrompendo cosi la striscia di vittorie. La Pro Vercelli ha incassato la quarta sconfitta di fila dal Bolazno, avversario di non eccessiva levatura: le due reti subite sono state dovute a una difesa non registrata.