Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
10-04-1977 - Giornata: 30 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Albese US 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 14. Marullo M.[A], 69. rig. Marullo M.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Romei Roberto, Colombo Antonio, Alberti Antonio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Marullo Michele, Ghezzi Ivan, Frigerio Emilio A disp.:Baretta Giancarlo, (P) Favot Sergio, Rolfo Orano All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
ALBESE US: Eberini, Strumia [9. Rossi], Soro, Saioni, Mattaini, Fantini, Pavoni, Rampanti, Carelli, Luciani, Tilotta. A disp.: Ticconi, Gentiluomo. All.: Benedetto Ezio

Arbitro: Savalli Francesco (Trapani)
Note
Espulso: 81. Luciani [Alb] Ammoniti: 23. Soro [Alb], 41. Marullo [Ale], 57. Carelli [Alb], 74. Rampanti [Alb]. Spettatori: 3000 circa di cui 2.325 paganti per un incasso di 5 milioni 134.000 lire Albese in 10 dal 53. per l'uscita di Tilotta per infortunio. Inizio gara ore 15.30

Commento
IL MARULLO SHOW UBRIACA TALBESE Due reti del centravanti mettono a tacere le ambizioni dei langaroli © L'Alessandria assisa al quinto posto in classifica, affronta in trasferta la Massese per le semifinali di Coppa Italia Pasqua di resurrezione per l’undici di Viviani e Trebbi: due a zero all’Albese con doppietta di Marullo e l’alta classifica è a portata di mano. Mai l’Alessandria negli ultimi campionati era salita tanto in alto. Diamo uno sguardo alla classifica: Cremonese punti 45; Udinese p. 42; Treviso p. 37; Juniorcasale e Lecco p. 35; Alessandria, Triestina, Bolzano e Piacenza n. 31. Il quinto posto in classifica seppure in coabitazione con altre squadre all’inizio della stagione nessuno se lo sognava. Un campionato maiuscolo con un avvio difficile ed un girone di ritorno a livello delle grandi. La politica dei giovani instaurata da Viviani due anni orsono, ha trionfato e la conferma si è avuta domenica: nonostante le assenze forzate di capitan Borghi e Vanara i grigi hanno liquidato l’Albese con un netto due a zero. Sorridono soddisfatti i tecnici, tirano un sospiro di sollievo i tifosi, preoccupati di quanto accaduto nella fase centrale della stagione, costellata da sconfitte a volte immeritate. Viviani commenta: « Si è raggiunto la quota salvezza, ma dovevamo arrivarci prima ». Con un pizzico di buonasorte l’Alessandria potrebbe trovarsi allo stesso livello del Lecco e della Juniorcasale e il tutto con la modica spesa di venti milioni impegnati nella campagna acquisti. La dimostrazione lampante della necessità di operare con raziocinio, di sfruttare al massimo le nuove leve per contenere le spese e risanare il bilancio. Il generai manager Franco Viviani, con l’acutezza dei toscani, ha dimostrato quanto valga l’esperienza, il contatto diretto con i grandi club per gettare le basi di una società che potrebbe sin dalla prossima stagione tentare la grossa carta della scalata alla serie B. Le cassandre sono state messe a tacere con i risultati, cioè con ; fatti invece delle vuote parole. L’ing. Remo Sacco ha trovato l’uomo giusto; non deve lasciarsi sfuggire l’occasione per gettare le fondamenta di un edificio capace di resistere ai movimenti ondulatori e sussultori di cui è costellato il calcio italiano. L’Alessandria sta raccogliendo i frutti di una politica saggia, iniziata tra mille difficoltà. Ricordiamo lo scetticismo della scorsa stagione nei confronti della cosiddetta « linea verde » instaurata da Viviani. I risultati iniziali non furono sempre confortati dai due punti, ma si arguì che prima o poi sarebbero stati raccolti i frutti. Passando in rassegna la formazione grigia si ha l’esatta visione del processo innovativo instaurato: Alberti, Ghezzi, Pileggi, Marullo, Vianello, Romei e lo stesso Frigerio rigenerato, sono realtà evidenti. Sono ragazzi la cui quotazione nello spazio di una stagione è raddoppiata. Altri giovani elementi e tra questi Tascheri, attendono di essere inseriti per assicurare la continuità del vivaio. Il team Viviani - Trebbi ha vinto una battaglia per nulla facile, resi stendo alle critiche nei momenti balordi, mantenendo i nervi saldi quando tutto pareva con giurare contro i colori alessandrini. Qualunque sia l'esito del la stagione, i tecnici hanno dimostrato di sapere lavorare con profitto, in sintonia, senza creare dualismi. I dubbi della vigilia della stagione, incentrati sulle possibili « crepe » a livello di conduzione della compagine sono eliminati dall’ottimo andamento del campionato che ha catapultato l’undici mandrogno tra le migliori formazioni del girone A della serie semiprofessionistica. Nelle scorse settimane scrivemmo: « all’Alessandria bastano leggeri ritocchi per trasformarla in compagine capace di battersi per le prime poltrone. Sarebbe un errore imperdonabile perdere l’occasione, smartellarla nel momento in cui Si intravedono traguardi ambiziosi ». Restiamo della stessa opinione, indipendentemente dai risultati conseguiti nelle ultime due casalinghe concluse con altrettanti successi a spese del Treviso (i veneti hanno interrotto domenica la lunga serie di 26 risultati utili della Cremonese infliggendo alla capolista la seconda sconfitta della stagione) e dell’Albese. Cosa intendono fare .i Sacco alla luce del comportamento della squadra? La risposta è difficile, emblematica conoscendo l’ing. Remo Sacco decisamente orientato a dimenticare il calcio e in particolare i colori alessandrini. Ragionando con la mentalità dell’industriale la soluzione è una sola: confermare la fiducia al duo Viviani - Trebbi concedendogli la possibilità di formare una squadra — senza sborsare cifre da capogiro — capace di ripetere l’exploit degli scorsi anni. Il tifoso affamato di calcio tornerebbe compatto allo stadio contribuendo a contenere il costo dello spese di gestione. Sarebbe sciocco smobilitare, aggravando un momento difficile e delicato. I responsabili dell'attuale conduzione, lavorando in sincronismo, possono operare quello che definiremmo la corsa verso la pacificazione cittadina. Giriamo la proposta all’industriale di Spinetta Marengo augurandoci sappia cogliere gli aspetti positivi dell’operazione. Ignorare i meriti di Viviani e Trebbi, la fatica del segretario Coscia sarebbe un delitto. L’Alessandria, grazie all’ultima vittoria nel derby, ha scavalcato la fatidica quota dei trenta punti insediandosi in una posizione decisamente tranquilla, lontana dai pericoli di un coinvolgimento nella bagarre salvezza. La Pro Patria, terzultima in classifica dista ormai sette punti essendo stata sconfitta sul proprio terreno dal Sant’Angelo Lodigiano. A partire dalla prossima domenica, trasferta di Mantova, si giocherà in tranquillità senza la preoccupazione di dovere aggiungere i due punti. Ne basterà uno per mantenersi in media, per avviarsi verso il traguardo di giugno in scioltezza. Parliamo del derby, il più cattivo di quelli sinora disputati al ’’Moccagatta”. I ragazzi di Benedetti, sconfitti nel girone di andata, hanno attuato una tattica intimidatoria, avvantaggiati dalle incertezze dell’arbitro che, solo nel finale ha fatto la faccia dura distribuendo ammonizioni ed espellendo l’azzurro Luciani. Difficile stabilire le cause di tanto nervosismo. L'Alessandria priva del regista Borghi e dell’esperto Vanara si è affidata all’entusiasmo dei giovani per aggredire l’antagonista. Gli ospiti chiaramente intenzionati di strappare un punto, sin dalle prime battute hanno scoperto le batterie evidenziando due giocatori di rugby, il terzino Soro e il libero Fantini che hanno letteralmente neutralizzato Frigerio con interventi da brivido. Sarebbero bastate alcune ammonizioni di Savalli di Trapani, per ricondurre la gara entro la normalità, ma l’uomo in giacchetta nera ha continuato ad ignorare gli interventi fallosi, a volte cattivi. Con il passare del tempo era ovvio che la gara degenerasse trasformandosi in una corrida, una specie di caccia all’uomo. A pagarne lo scotto alla distanza è stata la squadra responsabile di avere dato fuoco alla miccia, cioè l’Albese. I langaroli per un eccesso di sicurezza si sono trovati in nove uomini per due infortuni a Strumia e Tilotta, il primo sostituito dal diciottenne Rossi nonché per l’espulsione di Luciani responsabile .di un fallo su Romei. L’Alessandria sull’esempio della precedente partita con il Treviso ha controllato la partita limitandosi a sfruttare le occasioni favorevoli. Avvantaggiata dalla posizione chiaramente difensiva degli ospiti ha costruito a centrocampo una salda intelaiatura per filtrare il gioco in attesa di potere inserire le punte in zona gol. L’undici di Trebbi confermandosi utilitaristico al massimo ha finito con l’imporre il miglior peso tecnico. Sbloccato il risultato nel primo quarto d’ora di gioco i grigi hanno giocato sul velluto in attesa del momento propizio per piazzare la botta della sicurezza. Gli azzurri sono usciti dal guscio solo nel finale con alcune azioni di alleggerimento rimandando la possibilità di attaccare a fondo nella ripresa. Uscito Tilotta alla ripresa delle ostilità l’Albese ha pravalentemente rinunciato ad insistere nella tattica offensiva cercando di contenere lo svantaggio. Perforata la seconda volta su calcio di rigore ha insistito nella stessa tattica. Una partita a senso unico a vantaggio dei padroni di casa i quali senza sputare l’anima hanno aggiunto altri due punti al carniere. L’incontro ha evidenziato alcuni duelli all’ultimo sangue, ma il più interessante è quello tra Frigerio e « l’indiano » Soro. L’alessandrino in almeno quattro occasioni ha avuto la possibilità di puntare decisamente verso rete, ma il terzino lo ha letteralmente « bruciato » con interventi da brivido. L’ala seppure bistrattata ha insistito e in seconda battuta Fantini ha perfezionato 11 lavoro del compagno sotto lo sguardo dell’arbitro. La lunga serie di scorrettezze le ha pagate nella parte finale Luciani, un giocatore che sino a quel momento si era comportato onestamente. Sono cose che accadono sui campi di gioco lasciando stupefatto lo spettatore. Il derby ha rilanciato dopo un lungo periodo di astinenza il centravanti Marullo autore della doppietta. L’alessandrino ha sfruttato le occasioni confermandosi opportunista ad oltranza. Veniamo alla cronaca telegrafica della partita. I grigi in formazione rimaneggiata per le assenze dei veterani Borghi e Vanara iniziano alla garibaldina centrando il bersaglio dopo due minuti di gioco con una azione Marullo - Frigerio. ma l’arbitro giustamente annulla per fuorigioco della mancina. Lo schieramento prudenziale dei ragazzi di Benedetti si evidenzia sin dalle prime battute. Carelli opera in posizione arretrata, Tilotta e Pavoni si mantengono in posizione avanzata controllati rispettivamente da Colombo e Di Brino. Trascorrono quattordici minuti e i grigi passano in vantaggio. Ghezzi scende sulla sinistra effettuando un lungo traversone sull’opposto versante per Giglio: il terzino tenta la conclusione o il passaggio disorientando Saioni e favorendo Marullo prontamente inseritosi. II centravanti raccoglie la sfera e con un secco rasoterra brucia Eberini. L’Alessandria rinfrancata gioca in scioltezza evidenziando l’ottimo stato di forma di Frigerio pronto a sciabolare in avanti, ma Soro nulla gli perdona. Azionissima dell'alessandrino al 25’ pronto a districarsi tra le maglie azzurre con l’abilità di un giocoliere. Tre avversari sono « saltati » come birilli, ma non Fantini pronto ad atterrarlo al limite con un fallo plateale, da ammonizione. Savalli invece si limita a concedere la punizione sorvolando sulle intimidazioni e creando i presupposti per il finale incandescente. Allo scadere l’Albese cerca d.i riequilibrare le sorti della partita partendo in avanscoperta con Pavoni: Zanier è costretto ad uscire deviando in angolo. Sul tiro dalla bandierina ottimo stacco del giovane Rossi e palla a lambire il montante alla sinistra del portiere. Apertura di ripresa di netta marca alessandrina con Vianello in azione sulla destra e pronta apertura a Ghezzi. Il tiro del centrocampista costringe Eberini ad esibirsi in un difficile intervento. Su un’azione degli azzurri Tilotti si infortuna e gli ospiti si trovano in dieci. Colombo libero da impegni fluidifica in avanti a sostegno delle punte in difficoltà contro una difesa arcigna e un centrocampo che fa melina per evitare maggiori danni. Il solo Pavoni in avanti nulla può fare contro la retroguardia locale. Il raddoppio giunge al 69’ su una tutt'altro che discutibile interpretazione dell’arbitro. Giglio scende sulla fascia laterale sinistra effettuando un lungo cross. Sul pallone si portano Eberini e Frigerio: il portiere trattiene l'attaccante e i due ruzzolano a terra. Savalli deciso indica il dischetto del rigore. Esplodono le proteste degli albesi: Eberini ha cinturato l’attaccante avversario? I! portiere fa il diavolo a quattro buscandosi l’ammonizione. Finalmente Marullo può battere dal dischetto la massima punizione. L’estremo difensore intuisce la traiettoria, ma si tuffa in leggero ritardo e il pallone lo supera L’Alessandria ha in mano le redini dell’incontro andando a segno nuovamente con Frigerio, ma la rete è annullata per fuori, gioco. Gli animi si surriscaldano e ogni contatto è uno scontro vero e proprio. Romei al 81’ si libera bene sulla sinistra, elude la sorveglianza di Luciani che lo falcia al limite dell’area. L’arbitro senza indugio gli indica la via dello spogliatoio. Facile immaginare la soddisfazione nel clan grigio, i commenti del post partita. Viviani rimpiange i punti perduti in casa; Trebbi invece si limita a prendere atto del successo e della netta supremazia dei grigi nei due incontri con i cugini che hanno fruttato quattro punti. L’Alessandria si è confermata la vera bestia nera degli azzurri. I grigi in ottima forma non hanno tempo per godersi il successo, oggi giocano a Massa Carrara la partita di ritorno dei quarti di finale. Nell’andata i piemontesi sudando le sette proverbiali camicie riuscirono a passare con un gol di Rolfo all’89’. L’ex novarese sarà probabilmente alla guida dell’attacco avendo Marullo rimediato un colpo a una gamba. La formazione subirà qualche modifica essendo certo il rientro di capitan Borghi che ha scontato la giornata di squalifica. L’obiettivo degli alessandrini è il pareggio. Riusciranno a compiere il grande exploit e approdare alle semifinali? La volontà c’è, da parte di tutti, tecnici e giocatori (Il Piccolo - Il Gattopardo) Risultati: Bolzano - Juniorcasale 0-0 Clodiasottom. - Biellese 2-0 Pergocrema - Lecco 2-1 Piacenza - Mantova 0-0 Pro Patria - S. Angelo L. 1-0 Pro Vercelli - Padova 1-1 Seregno - Triestina 1-1 Treviso - Cremonese 1-0 Udinese - Venezia 4-0 CLASSIFICA: Cremonese p.45; Udinese 42; Treviso 37; Lecco, Juniorcasale 35; Triestina, Bolzano, Piacenza 31; Alessandria, Mantova 29; Albese, Pro Vercelli, Seregno, S. Angelo L., Pergocrema 28; Biellese, Padova 27; Pro Patria 24; Clodiasottom. 22; Venezia 13 Marcatori: 16 reti: Motta (Juniorcasale); 14 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli); 13 reti: Pellegrini (Udinese); 12 reti: Nicolini (Cremonese); 10 reti: Marullo (Alessandria), Bercellino (Biellese), D'Urso (Bolzano); 9 reti: Gottardo (Piacenza), Dri e Andreis (Triestina), Basili (Udinese)