Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
17-04-1977 - Giornata: 31 - Mantova - Danilo Martelli


Mantova AC - Alessandria Calcio US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 52. Baglini [Ma] 75. Frigerio E.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Romei Roberto, Di Brino Marcello, Ghezzi Ivan, Colombo Antonio, Alberti Antonio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio [70. Rolfo Orano], Marullo Michele, Borghi Ambrogio, Frigerio Emilio A disp.:Baretta Giancarlo, (P) Favot Sergio All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
MANTOVA AC: Ciaschini, Lolli, Pierini, Mazzanti, Moretti, Innocentin, Quadrelli, Blasig, Baglini, Piccotti, Mongitore. A disp.: Lucetti, Gaudenzi, Scalcon. All.: Bonafin Giulio

Arbitro: Vitali Renzo (Bologna)
Note
Ammonito Frigerio [A] Spettatori 1500 paganti 1.314 per un incasso di 3.339.000 lire. Inizio gara ore 15.30

Commento
FRIGERIO GIUSTIZIERE Alessandria: lassù qualcuno mi ama. Sesto risultato utile consecutivo a Mantova # Quindici minuti di melina per addormentare i biancorossi © L’INTER oggi al «Moccagatta» (inizio alle ore 16,30) Viviani e Trebbi, il duo grigio, l’avevano annunciato alla vigilia e ribadito poche ore prima della partita: il pareggio è nei piani, un altro punto per preparare l’amichevole con l’Inter e la prossima casalinga con la Triestina. Il pronostico si è avverato, la X della schedina dice che l’Alessandria prosegue la serie utile della parte discendente del campionato. Squadra da battere quella mandrogna? Pensiamo di sì osservando il ruolo di marcia del girone di ritorno: dodici partite giocate, quindici punti incasellati, due sole sconfitte. La media? E’ da promozione, almeno per questa parte della stagione: — 2. Quanto valga l’Alessandria dei giovani lo ha capito a proprie spese il Mantova, partito con ambizioni di alta classifica, di promozione. Nella città virgiliana si vivono ore piuttosto grame, dopo che l’undici di Bonafin (ex allenatore della Novese) ha tradito le aspettative. Il pubblico diserta il « Martelli », preferisce apprendere il risultato dalla radio e leggere quanto è accaduto, sui giornali. Tutto il mondo è paese, se la ruota non gira per il verso giusto son dolori. I biancorossi lombardi reduci dal pareggio di Piacenza avevano nei programmi il ritorno alla vittoria per cancellare la serie poco edificante di sconfitte e pareggi rimediate sul terreno amico. Lo pensavano i mille spettatori giunti al « Martelli » per salutare un successo scacciacrisi e nel contempo un ulteriore passo in avanti nella graduatoria. La speranza è andata delusa, a far festa — alla fine — sono stati gli alessandrini abituati a racimolare punti in trasferta. Subita la prima sconfitta del girone d! ritorno a Clodiasottomarina (20.ma giornata) sono passati indenni sui campi di Cremona, Seregno, Bolzano, Pro Patria e buon ultimo di Mantova. Cinque gare sette punti. « Avessimo saputo prima del cedimento della Cremonese, dice scherzosamente Zanier, potevamo impegnarci maggiormente e trovarci a lottare per le prime posizioni ». Scherzi a parte i ragazzi di Viviani e Trebbi dimostrano di saperci fare. Le carenze atletiche, di gioco sono superate dalla volontà, dal desiderio di emergere. L’Alessandria ha preso gusto a mettere in difficoltà gli avversari, a fare la voce grossa. La classifica gli da ragione, trentadue punti non sono pochi, poi c’è la possibilità di salire oltre i quaranta. Una escalation di primattrice, un susseguirsi di imprese tali da esaltare giocatori e tecnici. A costo di risultare noiosi torniamo a ripetere quanto scritto più volte: sarebbe un suicidio smantellare la squadra nel momento in cui esiste la possibilità di gettare le basi per un rilancio delle fortune alessandrine. L’intelaiatura è valida, basta collocare alcune pedine al posto giusto per inserire automaticamente la formazione tra le favorite del prossimo torneo. La compagine di Trebbi, reduce del pareggio di Massa Carrara dove ha conquistato la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, è scesa in campo priva di Giglio, ma con capitan Borghi. Pur avendo nelle gambe la fatica del mercoledì calcistico, i ragazzi in maglia grigia hanno distribuito saggiamente le forze cercando di raggiungere il risultato positivo con il minor dispendio di energie. Nel collettivo qualcosa non ha funzionato a dovere, le cause però sono facilmente identificabili. Le fluidificazioni di Giglio oltre a costringere i compagni ad un maggior movimento risultano determinanti per le punte. Mancando il sostegno, il costante appoggio Marnilo e Frigerio faticano a trovare lo spazio vitale per muoversi, per effettuare gli scambi. La conferma si è avuta al « Martelli » nei primi quarantacinque minuti, sotto l'imperversare delle offensive dei bianco-rossi. Sulla formazione pesa oltre alla defaiance obbligata di Giglio, lo scadimento di forma di alcuni giovani. Il Vianello ad esempio grande protagonista della fase centrale del campionato, accusa lo stress di prestazioni generose, dei continuo andirivieni per il campo a sostegno della difesa o delle punte. Il diciannovenne pur conservando la carica agonistica di un tempo dimostra di avere idee alquanto confuse, di non possedere lo stacco indispensabile per essere veramente una pedina capace di manovrare il pallone con la dovuta furbizia. Scemando la prestazione del ragazzo l’intero centrocampo ne risente ed il gioco collettivo accusa pause assai deleterie. Se Vianello perde colpi alla distanza, Fileggi fatica per essere veramente il factotum della fascia centrale. Aggiungeremo che gli è venuto meno lo smalto. Sapendosi osservato ad ogni partita finisce con l’innervosirsi, con il perdere la freddezza necessaria per fare emergere le doti peculiari. Scende con sicurezza sulle fasce, ma appare incerto se costretto a manovrare a favore dei compagni. Preferisce cercare il dribbling tra due avversari invece di appoggiare la sfera su un compagno. Piuttosto debole sui palloni alti dovrebbe sfruttare maggiormente la falcata per gli inserimenti negli spazi liberi. Deve infine eliminare le pause, le incertezze che denotano una scarsa convinzione nei mezzi. Il nazionale ha la stoffa, le qualità per salire, ma deve accompagnare le doti naturali con un pizzico di agonismo. Vivere sull’eco degli allori di Londra, oppure sfruttare dissennatamente quanto faticosamente costruito negli scorsi mesi è un grave errore. Il ragazzo ha intelligenza, capacità per superare il momento difficile onde tornare ad essere la promessa. L’Alessandria handicappata dall’appannamento di alcune pedine — cedimenti in certo qual modo previsti trattandosi di ragazzi in fase di formazione e non di calciatori finiti nel vero senso della parola — deve necessariamente mascherare i difetti con scelte tattiche appropriate. 11 Mantova intenzionato a chiudere la partita con notevole anticipo è scattato in avanti senza trovare a sua volta la freschezza di idee per mettere sotto un antagonista compassato, quasi assente dalla realtà della tenzone. Rovesciandosi affannosamente nella metà campo alessandrina ha finito per favorire la difesa avversaria invece di metterla in difficoltà. I biancorossi per 45' hanno premuto davanti alla rete difesa da Zanier mancando agli appuntamenti più facili, una specie di sagra dell’errore. Trebbi e Viviani le pedine per bloccare le incursioni dei padroni di casa le avevano collocate al posto giusto. Lo stopper Colombo sul centravanti Baglini, la roccia Rome; su Quadrelli, un attaccante che ama tocchettare ripetutamente invece di aprire rapidamente sui colleghi, il puntiglioso Ghezzi su Mongitore un attaccante che si muove a corrente alternata. Al terzino Di Brino toccava Blasig, un panzer capace di trovare la bordata improvvisa. Il pacchetto di retroguardia mandrogno, appostato in prossimità dell’area di rigore, ha atteso gli antagonisti al varco cercando di creare una specie di maglia per filtrare il gioco. La tattica prescelta ha dato, nonostante il gran premere dei padroni di casa, vale a dire il momento della generale distrazione, buoni frutti. L’Alessandria ha corso, è vero, alcuni grossi rischi, ma considerato l’obiettivo prescelto era giocoforza affidarsi alla sorte. Il Mantova nel primo tempo le occasioni per andare in gol le ha avute sciupandole banalmente per cui se c’è una squadra che deve recitare il mea culpa è solamente la virgiliana. Trafitti dall’uno-due di Blasig e Baglini i grigi hanno proceduto sul consueto modulo, evitando di uscire allo scoperto per evitare di farsi superare in contropiede. Ogni qualvolta la squadra premeva leggermente sull’acceleratore i lombardi mostravano chiaramente le debolezze del centrocampo e difensive. Sono bastate alcune puntate più decise per sfiorare il gol e andare a bersaglio. I grigi acciuffato il pari hanno mutato tattica rinunciando ad una possibile vittoria per votarsi definitivamente alla difesa del punto. Orchestrati da Borghi installatosi sulla fascia centrale la formazione ha dato vita ad una stucchevole melina tenendo praticamente il controllo della palla per un quarto d’ora. Il patto di non belligeranza subito accettato dai padroni di casa, in ultima analisi soddisfatti di aggiungere un altro punto alla classifica, ha scatenato le ire del pubblico. Le proteste hanno assunto toni drammatici, ma nessuno dei ventidue in campo ha battuto ciglio. Solo il triplice fischio finale di Vitali ha posto fine, ufficialmente, alla gara conclusasi praticamente nel momento del pareggio degli ospiti. Poteva fare meglio l’Alessandria? Senza la fatica della partita di Coppa c’era la possibilità di fare ammattire i mantovani, ma Viviani e Trebbi hanno compreso che è meglio accontentarsi del poco al nulla. « Perchè suicidarsi? L’obiettivo è di avvicinarsi ai quaranta punti, di proseguire in scioltezza senza intoppi sino a fine stagione. La squadra rinfrancata, continua Viviani, occupa una posizione di classifica di tutta tranquillità. La fiducia nei ragazzi era ben riposta ». Il pareggio conseguito a Mantova consente ai grigi di veleggiare nella parte alta della classifica, di giocare evitando i continui patemi della parte centrale della stagione. Brevemente i punti salienti della partita. Il Mantova attacca con un gioco lezioso, molti passaggi laterali e qualche spunto in velocità. Moretti al 19’ mette in movimento Baglini che apre sulla destra per Quarantelli: il centro trova ben appostato Di Brino. Contropiede e punizione in favore dei grigi. Batte Borghi e Marzanti inganna l’uscente Ciaschini: la palla finisce a lato. I biancorossi tengono saldamente il controllo del centrocampo ed al 27’ Mongitore rompe la monotonia con una bordata da fuori area: Zanier non trattiene la sfera sulla quale si avventa Baglini. Il rilancio al centro trova solo delle... maglie grige pronte ad allontanare la minaccia. La serie prosegue due minuti dopo per una incertezza di Colombo. Quadrelli su invito di Pierini entra in area, stringe verso la rete di Zanier scoccando la bordata. L'estremo difensore in uscita è bravo nel respingere. L’Alessandria si limita a controllare, a cercare qualche alleggerimento senza eccessive pretese Marnilo è completamente chiuso dal più mobile Moretti che lo tallona senza concedergli spazio mentre Frigerio trova in Lolli un valido antagonista. 11 Mantova stringe i tempi, cerca affannosamente di uscire dall’anonimato. E’ Blasig al 34’ a scodellare un invitante pallone per Mongitore, ma il pallonetto vola sopra la traversa, nettamente. Si riprende con l’Alessandria in avanti. Di Brino fluidifica sulla destra — l’arretramento di Blasig gli consente di portarsi sovente in avanti — avanza effettuando un calibrato cross per la testa di Frigerio. L’ala alessandrina appoggia sullo smarcato Pileggi che saetta a fil di palo: Ciaschini devia in angolo. Una grossa occasione buttata alle ortiche. Non sbagliano invece i padroni di casa un minuto dopo e precisamente al 49’. Mongitore da fuori area porta lo scompiglio servendo lo smarcatissimo Blasig in attesa al limite del lato minore di porta: il virgiliano al volo lascia partire una fiondata da brivido centrando la traversa. La palla torna in gioco e sul rimbalzo Bagliani, libero, ha la possibilità di intervenire di testa e mettere la sfera nella rete sguarnita. 11 Mantova respira o quanto meno dà l’impressione di essere soddisfatto. L’Alessandria pare imitarlo, si attende la riscossa, la temono i biancorossi che serrano le file. Il primo brivido ai tifosi locali lo procura Di Brino. L’astuto Borghi sciabola sulla destra imbeccando il difensore che da ottima posizione sciabola a iato. Cosa pretendere di più dal Marcello che il piede calibrato proprio non ha? Si fa vivo Vianello con un azzeccato pallonetto per la testa di Marnilo. E’ l’unica azione di rilievo del centravanti: la sua testa svetta più alta di tutti e Ciaschini deve far appello ad un eccezionale colpo di reni per evitare che la palla lo superi di un soffio sotto la traversa. Trebbi accelera i tempi chiamando in causa Rolfo. Le tre punte a dire il vero non entusiasmano, anzi balbettano a confronto di una retroguardia sempre più chiusa. Piecotti tra i più intraprendenti tra i locali va via sulla destra, supera Alberti stangando: Zanier gli risponde da campione. Scampato il pericolo i grigi riportano in parità le sorti della contesa. C’è un fallo su Pileggi e Borghi batte la punizione, un tiro rasoterra, un invito ai compagni. Sulla sfera irrompe Frigerio che tocca con una coscia, corregge la traiettoria e per Ciaschini non c’è nulla da fare. Sull’uno a uno la musica cambia. L’Alessandria non accetta scherzi, in possesso della palla la mantiene con una serie di passaggi laterali, all’indietro per poi tornare a centro campo per ripetere la stessa solfa. I mantovani accettano, cercano il contrasto con poca convinzione. Il pareggio sta bene, perchè rischiare la beffa del gol a sorpresa. Il pubblico la pensa diversamente, incita, urla, impreca. Gli alessandrini non si lasciano commuovere continuando a divertirsi mentre il tempo trascorre. L’arbitro appena il cronometro sfiora i 45’ manda tutti negli spogliatoi: si annoiava pure lui. I piemontesi ringraziano tirano i remi in barca proseguendo nella serie utile. Sono sei, stona unicamente la sconfitta interna con la Juniorcasale. Un peccato, ma nessuno fa tragedie. L’Alessandria in attesa della Triestina ’’prova” con l’Internazionale. L’amichevole è in programma oggi mercoledì con inizio alle ore 16: dopo il Genoa un altro interessante appuntamento con le grandi. I prezzi sono popolari: tribuna 2000 lire, gradinate 1000 lire. Un invito agli sportivi ad essere presenti a portare il contributo alle casse piuttosto disastrose dei grigi. La compagine di Viviani e Trebbi merita la fiducia degli appassionati, il campionato lo conferma. L’appuntamento è al Moccagatta per un applauso ai protagonisti dello splendido girone di ritorno, sulla scia delle grandi, prima di passare agli alabardati. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA ACCIUFFA IL PAREGGIO A MANTOVA Il Mantova si è fatto raggiungere in modo incredibile dall'Alessandria a un quarto d'ora dal termine dopo aver dominato l'incontro. I biancorossi, infatti, hanno disputato un primo tempo a un buon livello, sfiorando a più riprese il gol, che è arrivato solo al 52' allorché Bagnini, di testa, ha ripreso la palla respinta dalla traversa su precedente sventola di Blaslg. Non pago del vantaggio, il Mantova si è spinto ancora all'attacco e al 73' Blasig, solo in area, ha sparato su Zanier, uscito dai pali. Due minuti dopo, l'Alessandria ha ottenuto il pareggio. Capitan Borghi ha battuto una punizione dal limite in direzione di Frigerio che ha toccato la sfera quel tanto necessario per spiazzare il portiere mantovano. A questo punto le due squadre, per timore di perdere, hanno giocato a centrocampo sino al termine. (La Stampa - Ed. Sport - P.R.) Risultati: Albese - Piacenza 2 0 Biellese - S. Angelo L. 1-1 Clodiasottom. - Treviso 0-1 Cremonese - Pro Patria 0-1 Juniorcasale - Pergocrema 0-0 Lecco - Udinese 1-1 Seregno - Bolzano 0 2 Triestina - Pro Vercelli 2-0 Venezia - Padova 0-2 CLASSIFICA: Cremonese p.45; Udinese 43; Treviso 39; Lecco, Juniorcasale 36; Triestina, Bolzano 33; Alessandria 32; Piacenza 31; Mantova, Albese 30; Padova, Pergocrema, S. Angelo L.29; Biellese, Pro Vercelli, Seregno 28; Pro Patria 26; Clodiasottom. 22; Venezia 13 Marcatori: 18 reti; Motta (Juniorcasale). 14 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli). 13 reti: Pellegrini (Udinese). 12 reti: Nicolinl (Cremonese). 10 reti: Marullo (Alessandria), Ori (Triestina). Il punto sul campionato Il Casale si è fatto bloccare, nella gara interna con il Pergocrema, sul pareggio: gli ospiti sono giunti in Piemonte con il chiaro intento di portare a casa un punticino. Scesa in campo in formazione ampiamente rimaneggiata l'Albese è riuscita nel compito di superare indenne il confronto casalingo con il Piacenza ed ha incamerato due punti preziosi. Una grossa papera e una decisione troppo severa dell'arbitro, hanno fatto correre alla Biellese il rischio di una immeritata sconfitta casalinga al cospetto del S.Angelo. Il Seregno ha sciupato tutto perdendo contro il Bolzano palesando limiti nell'impostazione del gioco. Non è stata una giornata fortunata per la Pro Vercelli incappata in una Triestina che ha fatto il minimo indispensabile per assicurarsi la posta in palio.