Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
29-05-1977 - Giornata: 36 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Piacenza FC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Romei Roberto, Di Brino Marcello, Ghezzi Ivan [59. Tascheri Aldo], Colombo Antonio, Vanara Elio, Pileggi Danilo, Vianello Ennio, Barbieri Lorenzo, Borghi Ambrogio, Rolfo Orano A disp.:(P) Favot Sergio, Giglio Angelo All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Lazzara, Mutti, Stanzial, Righi [72. Meraviglia], Landini, Labura, Vergani, Regali, Bonafè, Gambin, Dioni. A disp.: Candussi, Barbieri. All.: Galbiati Italo

Arbitro: Savalli Francesco (Trapani)
Note
Ammoniti: 45. Romei [A], 48. Landini [P], 62. Mutti [P], 81. Tascheri [A] Spettatori: 2.000 circa di cui 1.528 paganti per un incasso di 3.234.000 lire. Inizio gara ore 16.30

Commento
CON MARULLO E FRIGERIO E' UN'ALTRA . . MUSICA Senza i «gemelli» impossibile il gol Le assenze obbligate del centravanti (squalificato) e dell'ala (infortunata) incidono fortemente sul rendimento del complesso. Nella buona come nella cattiva sorte i ’’gemelli gol” alessandrini si trovano uniti. Squalificato per una giornata Marnilo, si pensava ad un exploit di Frigerio, invece ... L’ala nell’ultimo allenamento di sabato, toccata duro da un compagno, ha accusato il riacutizzarsi della botta rimediati» nello scontro con il portiere vercellese in occasione del « derby ». Una vera disdetta non solo per Friz, ma per l’intera squadra, impegnata questa sera, mercoledì, nella gara di ritorno della Coppa Italia in programma a Lecco. Trebbi, a differenza di quanto accadeva in passato, hanno accolto la mazzata filosoficamente. La classifica gli da ragione, all’orizzonte non si profilano pericoli di sorta. Nell’impossibilità di avvalersi di almeno uno dei ’’gemelli” sono ricorsi a Rolfo concedendogli piena fiducia e al giovane centravanti Barbieri appena rientrato dal servizio militare. Nell’occasione hanno portato in panchina anche il giovane Tascheri, un ragazzo di sicuro avvenire. Scelte obiettivamente giuste considerate le ristrettezze in cui operano. L’Alessandria privata in un solo colpo di Marnilo e Frigerio ha accusato il colpo. Le previsioni si sono realizzate puntualmente anche se il Piacenza ha disputato una gara tranquilla badando essenzialmente a portarsi a casa almeno un punto. Se per Barbieri vale 1’ attenuante dell’ esordio, della preparazione affrettata, aggravata nel finale dai crampi, altrettanto non si può dire di Rolfo. Lo si attendeva sui terreni asciutti, ma neppure il favorevole andamento delle condizioni metereologiche è servito. L’ex novarese è ben lontano dalla forma degli anni andati. Si muove con circospezione, è incapace di svincolarsi dalla guardia dell’avversario. Mancandogli il dribbling bruciante e lo scatto, difficilmente trova lo spazio vitale per muoversi, per dialogare in velocità con i compagni. Stoppa male la palla, volta costantemente la schiena alla porta, non cerca il dialogo. A compendio di una gara chiaramente insufficiente aggiungiamo la grande occasione fallita all’inizio della ripresa, l’unica che ha messo nei guai l’intera retroguardia emiliana. Dalla breve analisi sull’ala traspare chiaramente l’impossibilità di Barbieri di dare un saggio delle proprie possibilità. Il ventiduenne, pur senza entusiasmare ha mostrato riflessi pronti: tratta la palla di prima negli scambi costringendo i colleghi a sveltire la manovra, ad assecondarlo. Nella confusione generale determinatasi anche per la cattiva giornata dei centrocampisti impossibile fornire un giudizio sul giovane. Occorre rivederlo in azione in altra occasione possibilmente a fianco di un compagno capace di lanciarlo, di creargli lo spazio per inserirsi verso la rete avversaria. Abbiamo parlato di centrocampo in sordina. La forza dei grigi risiede negli uomini appostati sulla fascia centrale, cioè Ghezzi, Vianello e Borghi con il saltuario apporto di Pileggi. Il numero quattro grigio ha accusato sin dall'inizio un malore di natura imprecisata per cui il rendimento ne ha sofferto enormemente: gli inserimenti sono risultati affannosi, le triangolazioni al rallentatore. Nella prima frazione di gioco è mancato Vianello, lo stantuffo dell’intero settore. 11 diciannovenne molto ha speso durante l'arco della stagione, contribuendo in molte occasioni alle fortune della squadra. Lo stress di un campionato giocato per molte domeniche all’insegna della vittoria ad ogni costo, ha logorato i nervi dei più giovani. Giustificato pertanto il calo di Vianello. un ragazzo generoso, pronto ad impegnarsi anche se la fatica annebbia le idee. L’ex varesino nella ripresa, ad esempio, è cresciuto alla distanza concludendo in bellezza, cercando di scuotere i compagni con una serie di sgroppate alcune delle quali veramente perentorie. Una escalation interessante indipendentemente dal rendimento globale inferiore alle previsioni della vigilia. Detto di Ghezzi e Vianello è indispensabile soffermarsi su capitan Borghi, l’uomo d’ordine, ii suggeritore delle manovre d'attacco. Ambrogio contrariamente alla prova della scorsa domenica con l'Udinese è apparso... sfocato, rallentato. Lo impegno c’è stato, ma a corrente alternata. La responsabilità di dovere dirigere .una pattuglia per nulla animata da propositi battaglieri ha smorzato l’entusiasmo. Diminuendo il contributo del capitano il disordine è aumentato originando ai limiti dell’arca avversaria un assembramento di giocatori che invece di favorire l’offesa la condizionava. Lo stesso Pileggi è uscito ridimensionato dal confronto. Il nazionale appostato a metà campo, ha concretizzato le azioni migliori sulle fasce centrali perdendo lo smalto nelle manovre a breve raggio. Qualche buono spunto l’ha avuto, ma con il Piacenza era necessario, indispensabile disporre di uomini capaci di manovrare in velocità per cercare di scardinare lo schieramento creato davanti al portiere Lazzara. Nell’impossibilità di passare su azioni manovrate delle punte, dalle retrovie sono avanzati a turno Romei, Colombo e lo stesso Vanara, sostenuti da Di Brino. Un assedio a tratti snervante, ma con idee approssimative. La gara ha subito un risveglio unicamente nei momenti in cui i grigi pigiando il piede sull’acceleratore hanno affondato i colpi operando di prima, con rapidi scambi. Il risultato finale di 0-0 è lo specchio leale della contesa, ravvivata unicamente dalle decisioni o indecisioni dell’arbitro Savalli giunto dalla lontana Trapani? Le scelte dell’ AIA cioè dell’Associazione Italiana Arbitri risultano a volte inconcepibili. Inviare un direttore di gara dal meridione, non certo tra i migliori, per una partita senza interesse per la classifica è assurdo. Una spesa inutile, un aggravio per le società senza una reale contropartita. Ebbene il buon Savalli pur dirigendo senza infamia e senza lode è riuscito ad ammonire quattro giocatori responsabili di falli veniali. Il film della partita disputata davanti a circa duemila spettatori è alquanto limitato. Nel primo tempo registriamo sul taccuino due azioni di rilievo a conferma dell’equilibrio dei valori in campo. Il Piacenza, due soli uomini nel ruolo di punte avanzate, Gambin e Dioni con Bonafé a fungere da regista nell’impostazione, approfitta al 25esimo di un rapido inserimento di Vergani per mettere in difficoltà la retroguardia alessandrina. L’ala partendo da lontano sfrutta la fascia poi scambia con Regali, pronto ad effettuare il cross per la testa del solitario Dioni. L’ala approfittando della momentanea libertà concessagli da Romei, colpisce di testa indirizzando il pallone nell’angolino alla sinistra di Zanier. Il portiere d’intuito allunga una mano riuscendo a deviare la sfera oltre il palo. Un brivido percorre la schiena dei supporteli alessandrini, alquanto preoccupati di una possibile reazione degli emiliani. E’ un fuoco di paglia. I ragazzi di Galbiati evitano di rischiare oltre il dovuto, temono il contropiede per cui si accontentano delle puntate di alleggerimento per dare fiato ai compagni di retroguardia. L’Alessandria indaffarata a mantenere il controllo del gioco: con una selva di passaggi laterali, è ingabbiata ogni qualvolta si approssima all’area di rigore. Per sbloccare la situazione quasi allo scadere avanza l’irrequieto Vanara. Il libero partendo da centrocampo, scambia con Ghezzi cercando di sorprendere l’estremo difensore. La intenzione è ottima, ma Lazzara è ben appostato tra i pali. Le repliche grigie finiscono invariabilmente in prossimità della zona calda o tra le braccia di Lazzara abile nello sfruttare le palle alte. Viviani e Trebbi riusciranno t a suonare la diana nella ripresa? Lo sperano i fans grigi, abituati alla lunga serie di risultati positivi conquistati al ’’Moccagatta”. Il tono della contesa resta dimesso, il clichè non muta. L’Alessandria continua a mantenere il presidio della propria metà campo sperando nel risveglio delle punte chiuse da un duplice sbarramento. I locali tuttavia potrebbero agguantare il successo se Rolfo non rovinasse le . . . uova nel paniere. I grigi usufruiscono al 49’ di una punizione dal limite dell’area, la batte lo specialista Borghi da tempo alla ricerca di una rete su calcio piazzato. 11 capitano invece di cercare la sciabolata preferisce fare spiovere il pallonetto. Svetta la testa di Di Brino pronto a suggerire l’inserimento al compagno Rolfo. 11 centravanti, a due passi da Lazzara, ha il pallone della grande occasione. Basterebbe "accarezzarlo” per correggere la traiettoria. La semplicità è fatale all’alessandrino incapace di controllare la sfera. La azione sfuma sul fondo e le reazioni del pubblico risultano alquanto pepate. Ne raccogliamo una al volo. « Rolfo in campagna necessitano di manodopera ». L’attaccante ripreso dagli spettatori sì smarrisce definitivamente e per l'Alessandria le possibilità di centrare il bersaglio svaniscono. L’ala in verità ha ancora uno spunto, ma Mutti lo blocca al limite (o dentro?) l’area. Protesta il piacentino e il direttore di gara Io ammonisce. La punizione del solito Borghi resta senza risultato. Le squadre con il trascorrere dei minuti rinserrano le fila, la paura della sconfitta convince i protagonisti ad evitare sbilanciamenti in profondità a vantaggio del contropiede avversario. Dalla panchina nel frattempo partono gli ordini: esce Ghezzi piuttosto sfasato ed entra lo esordiente Tascheri, inviato ad occupare il settore destro. L’inserimento del ragazzo per una decina di minuti pare scuotere l'ambiente. I compagni lo sfruttano con alcune palle e il "tredicesimo” si impegna tentando di aggirare lo schieramento emiliano. E’ un fuoco di paglia. Si torna a calcare la tattica della parte iniziale della partita. Il Piacenza preferisce controllare invece di offendere anche se ha schierato un’ala Meraviglia in sostituzione di Righi. L’Alessandria copia l’avversario esibendosi in una serie di inutili passaggi laterali invece di giocare le ultime chances per tentare di aggiudicarsi l’intera posta. L’andamento della partita scade notevolmente a vantaggio degli ospiti che intravedono la possibilità di tornarsene a casa imbattuti. Nel finale Vianello si scatena sulla fascia destra, resiste agli interventi degli avversari scodellando al centro un buon pallone: manca l’aggancio Barbieri, riprende Borghi il cui tiro è facile preda di Lazzara. Le ultime battute non aggiungono nulla alla partita, le squadre sono paghe del risultato, evitano la beffa della sconfitta. Negli spogliatoi alessandrini Trebbi e Viviani accettano il risultato, riconoscono le pecche del centrocampo. « Un altro punto per la classifica è bene accetto — commenta il generai manager Viviani — considerate le assenze della coppia Marnilo-Frigerio. Con i ’’gemelli” il discorso sarebbe stato diverso ». L’obiettivo di Viviani era di concludere a quota quarantuno, numero dispari. Per accontentarlo è necessario pareggiare la prossima domenica all’ ’’Appiani” di Padova. I biancoscudati sono la grande rivelazione del girone di ritorno e rappresentano un osso duro, ma Zanier replica: « Un punto ci torna comodo per accontentare il mister intenzionato a chiudere sopra i quaranta punti ». I grigi dopo la trasferta di Padova, ultima di campionato, concluderanno tra le mura amiche affrontando il fanalino di coda Venezia. Nell'attesa di affrontare gli ultimi 180’ l'Alessandria gioca stasera, mercoledì, a Lecco la partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia. Nell’andata capitan Borghi e i suoi ragazzi subirono una sconfitta di misura (0-1) per cui la strada verso la finale è alquanto incerta dovendo rinunciare all’infortunato Frigerio e al nazionale Pileggi. L’Alessandrino è nuovamente convocato per la rappresentativa azzurra semiprofessionista. Danilo rinuncerà pertanto alla trasferta. Era impossibile ottenere una deroga per consentirgli di prendere parte alla gara trattandosi di una convocazione per saggiare unicamente il grado di forma degli atleti? La Lega evidentemente ignorava la concomitanza della gara di Coppa. Mister Trebbi mancandogli due pedine di notevole rilevanza sarà costretto nuovamente a confermare all’ala sinistra Rolfo o il giovane Tascheri. Alla guida del quintetto di punta rientrerà invece Marnilo avendo scontato la giornata di squalifica. L’undici mandrogno potrebbe schierarsi con Zanier; Romei, Di Brino; Ghezzi, Colombo, Vanara, Giglio, Vianello, Marullo, Borghi, Rolfo (Tascheri). Avvicinandosi la conclusione della stagione si attende con ansia di conoscere cosa accadrà in casa alessandrina la prossima stagione. Il general manager Franco Viviani è stato contattato dal presidente del Novara Tarantola, ma l’interessato — stando alle sua parole — è indeciso sul da farsi. Resterebbe volentieri all’Alessandria, molto dipende dalle intenzioni dei Sacco. Ritornano i figli dell’ingegnere o si proseguirà sullo stesso metro? Ogni previsione al momento è azzardata. Di certo si sa che all’Alessandria sono giunte diverse richieste per i giocatori maggiormente distintisi, da Pileggi a Frigerio, da Marullo a Zanier; da Borghi a Di Brino. Al momento nessuna decisione è stata presa, si attende la fine del campionato per tirare le somme, per vagliare le offerte, per tracciare il programma. Il prossimo sarà un campionato duro in quanto solo le prime dodici squadre resteranno nella C1, la categoria di lusso dei semiprofessionisti. (Il Piccolo - Il Gattopardo) SCIALBA ALESSANDRIA CONTRO IL PIACENZA: 0-0 Un'Alessandria alquanto scialba — effetto forse del caldo, che oggi si è fatto sentire — non è riuscita, al « Moccagatta », ad avere ragione di un Piacenza certamente non troppo pericoloso e preoccupato, più che altro, di conservare il pareggio alleggerendo la pressione, quando c'è stata, con rapidi contropiede e tiri lunghi verso la porta di Zanier. Si è finito così con uno 00 che non può certamente aver soddisfatto i tifosi, invero sempre più scarsi (1528 i paganti). L'assenza tra i grigi dello squalificato Manilio (che, pur con tutti i suoi limiti, riesce ancora a muovere il reparto d'attacco) e dell'infortunato Frigerio, uno degli uomini più validi dell'Alessandria '76-'77, si è indubbiamente fatta sentire, influendo in modo negativo sull'andamento della partita. Anche perché l due sostituti — l'esordiente Barbieri al n. 9 e Bolfo all'ala — non hanno fornito una prestazione idonea a compensare l'assenza dei « gemelli del gol » (Manilio e Frigerio sono accoppiati in testa alla classifica dei cannonieri alessandrini). Se per Barbieri è necessaria certamente una prova d'appello (bisognerà inoltre vedere se il ragazzo, che ha appena concluso ti servizio militare, possa dar meglio e di più in coppia con Frigerio), per l'ex novarese Rolfo si è avuta ancora una volta la conferma che da lui poco Trebbi e Viviani possono aspettarsi. A parte un gol « mangiato » quando sarebbe bastato accarezzare il pallone per spedirlo in rete, Rollo ha dato una prova totalmente negativa, anche perché si è dimostrato un po' troppo rinunciatario. E' evidente, quindi, che il suo comportamento e l'esibizione dell'esordiente hanno privato l'Alessandria della possibilità di sbloccare il risultato da uno scialbo 0-0. (La Stampa - Ed. Sport - F.M.) Risultati: Albese - Mantova 0-0 Biellese - Triestina 1-1 Bolzano - Pro Patria 0-1 Clodia - Juniorcasale 0-1 Cremonese - Venezia 1-0 Lecco - Padova 1-1 Sant'Angelo - Pergocrema 0-0 Treviso - Seregno 2-2 Udinese - Pro Vercelli 3-0 CLASSIFICA: Cremonese p.53; Udonese 47; Treviso 45; Lecco, Juniorcasale 40; Triestina 39; Bolzano, Alessandria 38; Piacenza 36; Mantova, Padova, S. Angelo L. 35; Pro Vercelli, Pro Patria 34; Pergocrema, Albese 33; Biellese, Seregno 32; Clodiasottom. 24; Venezia 17 Marcatori: 18 reti: Motta (juniorcasale) e Pellegrini (Udinese); 16 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli). 14 reti: Nicolini (Cremonese): 13 reti: D’Urso (Bolzano) e Dri (Triestina); 12 reti: Frigerio e Manilio (Alessandria), Gottardo (Piacenza) Il punto sul campionato Dopo 26 anni la Cremonese è tornata in Serie B a conclusione di uno splendido ed entusiasmante campionato, condotto per buona parte del su svolgimento in testa alla classifica: la vittoria sul Venezia: il gol della vittoria è stato di Nicolini al 77'. Grazie al gol del capocannoniere Motta la Junior ha colto la vittoria sul campo del Clodia: la partita non aveva particolare significato e si p sviluppata sul binario della noia. L'Albese con il pareggio odierno ha compiuto un importante passo avanti verso la salvezza, ma il punto conquistato contro il Mantova, ha lasciato a tutti l'amaro in bocca. L'Udiense ha ottenuto una netta vittoria contro la Pro Vercelli: i bianconeri hanno dominato in lungo e largo facendo largamente spreco di occasioni da rete.