Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
12-06-1977 - Giornata: 38 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Venezia Calcio 3 - 1 (2 - 1)
RETI: 13. Frigerio E.[A], 25. Ghezzi I.[A], 52. Marullo M.[A] 9. Ghidoni [Ve]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Romei Roberto, Di Brino Marcello, Alberti Antonio, Colombo Antonio, Vanara Elio, Ghezzi Ivan, Vianello Ennio, Marullo Michele, Borghi Ambrogio [81. Baretta Giancarlo], Frigerio Emilio A disp.:Barbieri Lorenzo, (P) Favot Sergio All.: Viviani Franco e Trebbi Mario

Formazione avversaria
VENEZIA CALCIO: Minio, Santarello, Busnardo, Bassanese, Lesca, Rossi, Ghidoni, Camozzo, Aschettino, Scarpa, Burla [53. Cagnin]. A disp.: Seda, Gregolin. All.: Ardizzon Mario

Arbitro: Adamu Tonio (Cagliari)
Note
Ammoniti: Busnardo [V] Spettatori: 1.200 circa di cui 830 paganti per un incasso di 1.933.100 lire Inizio gara ore 16.30

Commento
APPLAUSI AL VECCHIO ORSO GRIGIO Gli sportivi hanno tributato ai giocatori e ai tecnici una lunga, interminabile ovazione al termine della vittoriosa partita col Venezia (3-1). Manullo e Frigerio i "gemelli" Stadio ’’Moccagatta”, ore 18,45. L’arbitro Antonio Adamu di Cagliari ha fischiato la fine di Alessandria - Venezia da pochi istanti e il pubblico dei "fedelissimi” (mille persone) saluta con un lungo applauso i beniamini, i tecnici. L’ovazione si ripete nel momento in cui i giocatori, dopo la foto ricordo, si avviano ai sottopassaggio. I tifosi si spellano le mani, continuano ad applaudire mentre Franco Viviani risponde con entrambe le mani imitato da Mano Trebbi, dai ragazzi in maglia grigia. E’ una scena inconsueta per il vetusto ’’Moccagatta”, pare di essere piombati in un altro mondo. Cosa è accaduto di tanto importante? Gli sportivi esprimendo rumorosamente il loro consenso agii splendidi protagonisti della stagione appena conclusa, hanno inteso richiamare l’attenzione dei componenti la famiglia Sacco, la grande assente. L’Alessandria attraverso difficoltà di ogni genere ha chiuso l’annata andando oltre le previsioni, dimostrando che armonia, appoggio dei tifosi, valgono ben più di una manciata di banconote da diecimila. La compagine guidata da Franco Viviani e Mario Trebbi, capovolgendo i pronostici della vigilia, ha ribadito quanto possa l’attaccamento ai colori sociali, la volontà di lottare per la maglia indossata. La dimostrazione di stima e di fiducia degli appassionati aveva un significato preciso: salvare il calcio alessandrino attraverso una politica sana, senza intrallazzi di corridoio. La classifica finale parla a favore dei mandrogni: 41 punti conquistati di cui ben 24 nel girone di ritorno. I tecnici attraverso una paziente opera sono riusciti ad amalgamare giovani e anziani; a creare all’interno della società una vera famiglia. Il fischio finale di Adamu che ha posto fine alla contesa e al campionato ci richiama ad una dura realtà: cosa accadrà domani? L’Alessandria seguita durante le 38 tappe della stagione ha ribadito quanto scritto più volte sulle colonne de "IL PICCOLO : con tre - quattro innesti l’obiettivo promozione sarebbe a portata di mano. Purtroppo la speranza per lungo tempo cullata è destinata a dileguarsi come la nebbia settembrina ai primi raggi di sole. La squadra sarà smembrata, i ’’pezzi” migliori saranno ceduti al migliore offerente con introiti notevoli. Le quotazioni di Pileggi (300 milioni), Frigerio (250), di Marnilo (200) sono oltremodo eloquenti. Nella realtà non Scadrebbe nulla di eccezionale se ai migliori venissero adeguate contropartite in materiale umano. Le prime indicazioni parlano invece di cessioni indiscriminate o quasi è di acquisti di giovani senza una sicura base. Quanto si temeva sta per verificarsi? La risposta purtroppo è positiva. Mister Franco Viviani, il generai manager, il dirigente, l’allenatore non è più stato confermato per la prossima annata. Il tecnico genovese ne! colloquio avuto domenica con il Sacco ha ricevuto il classico benservito, un platonico riconoscimento. Dall' ing. Remo Sacco, uomo esperto nel mondo dell’industrnia: s'attendeva qualcosa di più concreto, reale. Eppure a Franco Viviani non è stata concessa altra soddisfazione che quella di avere guidato l’Orso grigio attraverso l’arco di due difficili, irripetibili stagioni. Il mister ha accettato, molto correttamente il gioco. Domenica sera nell’intervista concessa all'Alessandria ha ringraziato e augurato ai Sacco fulgidi traguardi, il ritorno alla serie cadetta troppo frettolosamente abbandonata. La signorilità di Viviani, spiace ammetterlo, è stata mal ripagata. La scorsa primavera aveva cercato inutilmente di gettare le basi per una squadra capace di inserirsi nella lotta promozione con un esborso minimo di capitale. Nessuno gli prestò fede. Gli appunti accuratamente raccolti dal mister sono rimasti sulla carta. Perchè davanti a risultati tanto concreti si è preferito dargli il benservito? Le ipotesi sono diverse. Accenniamole brevemente. Paolo Sacco intende tornare alla guida della società collocando i suoi uomini di fiducia (1). Conoscendo Viviani una coabitazione con questi ultimi sarebbe risultata impossibile. I Sacco non intendono (altra tesi) correre il rischio di trovarsi nuovamente sulle soglie della serie cadetta: accettando il piano di Viviani la probabilità aveva buone fondamenta. La personalità del mister offuscava quella dei veri responsabili del sodalizio? Il tecnico era riuscito a crearsi una ristretta e capace cerchia di collaboratori ma per raggiungere lo scopo era stato costretto a « tagliare » molti rami secchi. La verità difficilmente si saprà. Resta il rammarico di essersi lasciati sfuggire ancora una volta un elemento validissimo sull’esempio di Pippo Marchioro. Evidentemente ai Sacco le persone dotate di carattere, buon senso danno fastidio. La coppia Viviani-Trebbi pertanto si scinde. L’esperto nocchiero se ne va (ma sarà il solo?) altrove in cerca di fortuna con la coscienza tranquilla per avere bene operato per la società che lo assunse per riparare i danni di un allenatore che aveva fatto spendere all’Alessandria circa 700 milioni di lire senza alcuna valida contropartita. Durante i due anni oltre a potenziare le strutture societarie, ha riallacciato trattative con i grandi clubs, dalla Juventus al Torino, dal Genoa alla Sampdoria; dal Milan all’Inter; dal Como al Varese per finire alla Roma, al Perugia e al Palermo. Bastano le poche indicazioni per dimostrare quanto Franco Viviani ha fatto per rimettere sul giusto binario il carro piuttosto malconcio dell’Orso grigio. Le lacrime del mister, domenica sera, erano sincere; erano lo sfogo di un uomo decisamente orientato a ridare decoro alla società di via Gentilini attraverso un processo lento,, ma graduale. Peccato si sia sciupato, dopo una così bella stagione, il lavoro paziente di tanti mesi. Nel clan alessandrino episodi del genere sono tutt’altro che nuovi. Bene hanno fatto gli sportivi a tributare a Viviani e al suo giovane collega una dimostrazione di solidarietà, di simpatia, di apprezzamento. Lo meritavano, unitamente ai giocatori, gli altri grandi protagonisti. Franco Viviani ha fatto le valigie: resterà Mario Trebbi ? L’ex milanista chiamato lo scorso settembre dal tecnico genovese ha lavorato con dedizione, senza nulla chiedere. Ha seguito i ragazzi, li ha incoraggiati, li ha richiamati. E’ riuscito a smussare gli angoli, gli attriti, favorendo la grande rimonta del girone di ritorno. Sono in molti a fare il nome di Trebbi come allenatore per la prossima stagione, ma quali garanzie forniranno i Sacco? Accettare l'incarico ignorando quanto gli metteranno a disposizione significa scavarsi o quasi la fossa. Il prossimo sarà un campionato troppo importante per affrontarlo ad occhi ben dati senza assicurazioni possibilmente scritte sulla carta. Con l’istituzione della C1 e C2 si rischia di finire nel limbo dei semiprofessionisti con scarse possibilità di riaffiorare, a breve scadenza, nella serie superiore. Il tecnico designato a guidare l’Alessandria ha una incombenza precisa: guidare la squadra entro il ristretto novero di compagini ammesse alla C1. Gli sportivi non perdoneranno ad alcuno l’ennesimo tradimento. « Abbiamo tollerato troppo, ha detto uno sportivo al termine della partita, attendendo un ravvedimento che non è venuto. Saremo in pochi, ma sempre in numero sufficiente per un’azione di forza atta a dimostrare a coloro che comandano che i sostenitori dei grigi non dimenticano le promesse, gli impegni ». Vedremo nelle prossime settimane se al Trebbi 1 saranno forniti i mezzi indispensabili per affrontare il nuovo campionato con minori preoccupazioni e ansietà. La scorsa stagione il numero degli sportivi ha subito un ridimensionamento notevole: ancora più marcato lo sarà in futuro se si continuerà a bidonare lo sportivo come purtroppo si è fatto anni orsono. Esaurita la logica e doverosa premessa soffermiamoci sull’ultima gara della stagione 1976-’77. L’Alessandria ha mantenuto il ruolino di marcia impostosi superando a vele spiegate la quota dei quaranti punti. I giocatori alla vigilia della gara lo avevano promesso ai tecnici e agli sportivi. « Vogliamo accomiatarci dal pubblico, dagli amici che ci hanno seguito — disse Frigerio — con una vittoria. Faremo l’impossibile per accontentarli, per lasciare un buon ricordo ». L’Orso grigio ha superato, senza eccessivi affanni, il già condannato Venezia per 3-1. I grigi ricuperato in extremis Borghi, ma forzatamente assente Danilo Pi leggi (sostituito da Ghezzi) hanno subito assediato l’area nero verde per assicurarsi il vantaggio necessario per vincere in tranquillità. I lagunari, pur condannati (Il Piccolo - Il Gattopardo) BEL FINALE DEI GRIGI MA FUTURO INCERTO Un'Alessandria frizzante — almeno nei primi quarantacinque minuti —, con un Frigerio in grande giornata, ha avuto ragione oggi, al «Moccagatta», nell'ultima partita di questo sofferto campionato, di un Venezia ormai da settimane condannato alla retrocessione ma non rassegnato. I grigi hanno vinto per tre reti ad una, ma il punteggio avrebbe potuto essere più consistente se un pizzico di sfortuna non avesse Impedito a Frigerio di realizzare in molte delle innumerevoli occasioni avute. Hanno segnato una rete ciascuno Frigerio, Manilio — i gemelli del gol, che hanno così concluso in parità la classifica dei cannonieri alessandrini — e Ghezzi, dopo che il Venezia, in un'azione inficiata da un fuorigioco non rimarcato dal signor Adamu di Cagliari, era andato in vantaggio al 9'. Una vittoria che ha congedato onorevolmente i grigi dal pubblico amico, in verità sempre più scarso. Al fischio finale, comunque, i tifosi non hanno lesinato gli applausi per i giocatori e per i poeta dirigenti (il general manager Viviani, il segretario Coscia, l'allenatore Trebbi e Gianni Piderà) rimasti a sostenere questa squadra abbandonata per tutto il campionato dall'ingegnere Remo Sacco e famiglia, con un comportamento che ha dell'incredibile e lascia purtroppo poche speranze per il futuro dell'Alessandria. Viviani, che tanti meriti ha acquisito in questi mesi di sofferenze, ha dichiarato che per lui l'avventura alessandrina si è conclusa oggi. Senza dubbio, la sua mancanza si farà sentire, anche se uno del figli dell'ingegner Remo Sacco pochi giorni fa ha assurdamente ammesso di avere sperato in prestazioni disastrose per «punire» il general manager, reo forse di aver creduto nell'Alessandria contro ogni aspettativa logica. Incerta anche la riconferma di Trebbi. E' quasi scontato anche che abbandoneranno Alessandria per tornare alle squadre di origine Vianello, Romei, Rollo e forse Giglio. Vi sono offerte per Fileggi, Manilio e Frigerio, che molto probabilmente saranno ceduti per motivi di... bilancio. Ovvio, quindi, che Trebbi resterà soltanto se avrà garanzie che pedine così Importanti saranno degnamente rimpiazzate. E qui, allora, il discorso torna alla famiglia Sacco. Quali decisioni prenderà? Difficile dirlo e l'avvenire dell'Alessandria — lo ripetiamo — è tutt'altro che roseo. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Albese - Pro Vercelli 0-1 Biellese - Mantova 0-0 Clcdiasottom. - Pro Patria 0-1 Cremonese - Juniorcasale 1-3 Lecco - Triestina 3-1 Sant'Angelo - Padova 5-3 Seregno - Piacenza 1-0 Treviso - Bolzano 0-0 Udinese - Pergocrema 1-0 CLASSIFICA: Cremonese p.55; Udinese 51; Treviso 48; Lecco 44; Juniorcasale 43; Bolzano, Alessandria 41; Triestina 39; Pro Vercelli 38; S. Angelo L. 37; Mantova Piacenza, Padova, Pro Patria 36; Seregno, Pergocrema 35; Biellese 34; Albese 33; Clodiasottom. 24; Venezia 18 Marcatori: 20 reti: Motta (Juniorcasale); 18 reti: Cavagnetto (Pro Vercelli), Pellegrini (Udinese); 15 reti: Nicolini (Cremonese); 14 reti: D’Urso (Bolzano) Il punto sul campionato Dopo due anni l'Albese è retrocessa in Serie D, la squadra è uscita sconfitta dal match con la Pro Vercelli, gol realizzato dal solito Cavagnetto in una gara nella quale i locali sono scesi in campo sorretti dalla forza della disperazione. La Biellese ha pareggiato con il Mantova e ha raggiunto la salvezza giocando novanta minuti da disperati La Junior ha vinto sul campo festoso della Cremonese, giocando una buona partita, senza strafare, giocando con attenzione in difesa. Un gol di Ballabio, dopo tre minuti, di gioco, ha permesso al Seregno di battere il Piacenza e raggiungere la salvezza. L'Udinese ha chiuso il campionato al secondo posto battendo il Pergocrema.