Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1975/1976
Serie C
21-09-1975 - Giornata: 2 - Treviso - Omobono Tenni


Treviso AC - Alessandria Calcio US 2 - 2 (1 - 0)
RETI: 43. De Bernardi [Tr] 57. Galassi S.[A], 58. Corigliano F.[A], 74. aut. Valdinoci A.[A]

Alessandria Calcio US Pozzani Flavio, Di Benedetto Glauco, Di Brino Marcello, Reja Edoardo, Colombo Antonio, Valdinoci Andrea, Marcolini Antonio, Borghi Ambrogio [46. Galassi Stefano], Corigliano Franco, Dolso Arrigo, Pulitelli Giancarlo A disp.:Maldera (II) Attilio Benedetto, (P) Zanier Adriano All.: Viviani Franco

Formazione avversaria
TREVISO AC: Paterlini, Cavasin, Schugur, Pasinato [50. Speggiorin], Frandoli, Melotti, De Bernardi, Zambianchi, Musiello, Colusso, Osellame. A disp.: De Ros, Salati. All.: Mialich Givanni

Arbitro: Lapi Giancarlo (Firenze)
Note
Espulsi 71. Dolso [A], 79. Frandoli [T]. Ammoniti: Corigliano [A], Reja [A], Dolso [A] Angoli: 5-1. spettatori: 6.000 (4.095 paganti, incasso L. 10.417.000) Giornata calda, quasi afosa, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 16.30 Due giorni prima di quest'incontro la dirigenza dell'Alessandria esonerò l'allenatore Losi sostituendolo con Viviani.

Commento
GRIGI PRESUNTUOSI: 2-2 NELL'ESORDIO A TREVISO Subito un gol nel primo tempo, gli uomini di Viviani capovolgono il risultato nella ripresa, ma non sanno amministrare bene il vantaggio Le polemiche si pagano sempre. Dunque ha già fatto molto l'Alessandria quest'oggi a pareggiare, per due a due, sul campo di un Treviso che pur non essendo un complesso trascendentale tuttavia appare ben equilibrato in ogni settore. Viviani, che è succeduto soltanto due giorni fa a Losi sulla panchina dell'Alessandria, non poteva mandare in campo una formazione che si dìscostasse di molto da quella varata finora dal suo predecessore e difatti l'unica grossa novità è stata rappresentata dal giubilamento di Rinero a centrocampo (il presidente Sacco infatti è intenzionato a cederlo), ma semmai qualche variante è stata portata nella disposizione in campo degli uomini: così una punta pura, Corigliano si è occupato del mediano di spinta avversario Pasinato mentre Marcolini fungeva da attaccante puro. Ben quadrata in difesa dove Valdinoci interpreta con autorità il ruolo di libero ed il trio Di Benedetto, Di Brino e Colombo, concede poco spazio alle punte avversarie, il vero guaio dell'Alessandria e apparso subito essere il centrocampo dove il solo Reja si dannava l'anima. Purtroppo Borghi, che ricordiamo come buon libero e come difensore sull'uomo, centrocampista lo è molto poco; Dolso si concede troppo frequenti pause (solo all'inizio del secondo tempo, prima di venire espulso, ha fatto qualcosa di veramente buono). Con Marcolini, almeno nel primo tempo fisso in attacco e Corigliano a correre dietro a Pasinato (l'uomo che aveva segnatlo i due gol vincenti la scorsa settimana per il Treviso a Vercelli) era chiaro che l'Alessandria prima o poi si sarebbe trovata in gravi difficoltà tanto più che il tandem di mezze ali del Treviso Zambianchi-Colusso si sa ben compensare in ogni zona del campo. Con i padroni di casa dunque a tessere azioni sempre più sicure e pericolose nelle file dell'Alessandria è cominciato ben presto a serpeggiare un certo nervosismo: la botta della rete segnata dal Treviso a due minuti dallo scadere del primo tempo ha fatto il resto. L'arbitro Lapi concedeva una punizione dal limite per un fallo di Borghi su Pasinato (Corigliano era in zona ma non in grado di intervenire) e De Bernardis sfruttava il tocco di Colusso per lasciar partire un bolide che si insaccava a fil di palo. L'Alessandria non poteva reagire e al riposo Viviani sostituiva Borghi (tra l'altro leggermente azzoppato) con Galassi, una punta, restituendo Marcolini al ruolo di tornante. Il centrocampo dell'Alessandria appariva così molto indebolito, ma dopo soli cinque minuti la sorte equilibrava i valori costringendo a uscire Pasinato infortunatosi nello scontro del primo tempo, che aveva dato il momentaneo vantaggio al Treviso. E Mialich lo sostituiva con Speggiorin che è una punta. Nel giro di un minuto, tra il 57' e il 58', l'Alessandria si trovava così prima a pareggiare e poi a passare in vantaggio. Proprio Galassi sfruttava un pallone filtrato sulla destra per battere in diagonale da pochi metri Paterlini mentre pochi attimi dopo era Corigliano che approfittava di un paio di incertezze dei difensori avversari e sfruttava così al meglio un pallone ricevuto da centroarea portando in vantaggio i grigi. A questo punto l'Alessandria forse presumeva troppo. Anziché cercare di addormentare il gioco continuava a costruire tante piccole battaglie su ogni pallone, un paio di giocatori venivano anche giustamente ammoniti, e al 71' Dolso, già richiamato ufficialmente in precedenza, si faceva espellere per un tanto inutile quanto plateale atterramento di Cavasin nella tre quarti campo avversaria. Tre minuti dopo il pareggio, forse un po' fortunoso ma in complesso giusto. Lo stopper Frandoli abbandonava la guardia di Pulitelli per spingersi in avanti e lasciar partire da una decina di metri fuori dall'area un tiro non trascendentale che però incocciava in pieno in Valdinoci. La palla cambiava direzione e finiva nell'angolo opposto a quello in cui Pozzani si preparava a riceverla. Lo stesso Frandoli, cinque minuti dopo, veniva espulso ed in questo modo l'arbitro Lapi, dopo che il conto dei gol si era pareggiato da solo, equilibrava anche il numero degli uomini in campo. Il finale era senza storia con l'Alessandria che questa volta giocava saggiamente a tenere la palla ed il Treviso che, ormai avendo dato tutto ciò che poteva, accettava dì buon grado la spartizione dei punti. (La Stampa - Ed. Sport - G.BAR) NELLA BOLGIA DI TREVISO ALESSANDRIA CON GRINTA La settimana calda dei Grigi, iniziata con la sentenza della CAF su caso Brindisi è proseguita poi con il divorzio tra Losi e l’Alessandria. La decisione di sostituire il tecnico ha colto di sorpresa sia l’interessato che i tifosi. Il tecnico contestato al termine della partita di Vigevano è caduto sulla classica buccia di banana rappresentato dalla richiesta di Paolo Sacco di sfoltire, seppure parzialmente, la rosa dei giocatori di prima squadra. Era un trabocchetto preparato per mettere in difficoltà il tecnico alle prese con una situazione alquanto difficile. Il gioco più dei risultati dimostrava chiaramente le carenze della preparazione tecnica. Giacomo Losi pur avendo condotto in prima persona la campagna acquisti aveva compiuto alcuni errori di base rinunciando ad un regista di vaglio per una serie di atleti che in pratica gli hanno complicato ulteriormente il lavoro. La scelta di Rinero come uomo d’ordine si è dimostrata, sin dai primi esperimenti, un fallimento. Losi esperto sui campi del Meridione aveva costruito una compagine per l’arrembaggio invece del gioco ragionato. « Abbiamo vinto tutte le partite di Coppa Italia - ha confermato il trainer - cosa si voleva di più? ». E’ vero si era vinto, ma con la Novese (squadra di quarta serie priva nella gara di ritorno di quattro titolari) e con il Vigevano, compagine a zero punti dopo le prime due giornate di Campionato. Successi senza gloria spacciati per imprese altisonanti; i fatti più delle parole lo hanno dimostrato chiaramente. Giacomo Losi può accampare a sua difesa ben poche scusanti proprio perchè, ha avuto la possibilità di scegliersi le pedine. II guaio è, che la decisione è giunta tardiva, a pochi giorni dall’inizio delle ostilità. Agendo una decina di giorni prima si sarebbero evitati molti guai. Esonerato mister Losi la scelta è caduta su Franco Viviani, in forza la scorsa stagione al Chiasso squadra svizzera di serie B. In precedenza il tecnico allenò Novara e Como con alterna fortuna. « La panchina dell’Alessandria è ambita da tutti — ha subito affermato Viviani — anche se è considerata una polveriera. Conosco i pericoli, sono cosciente delle difficoltà, ma sono fiducioso. L’Alessandria ha gli elementi per emergere ». La diagnosi dell’allenatore sulla squadra si è dimostrata realistica. « L’Alessandria è bene impostata in difesa, ma all’attacco alcuni giocatori denunciano una condizione approssimativa. Il centrocampo non é compatto. E’ un complesso senza troppi cambi di marcia ». Ed eccoci alla partita, all’esordio ufficiale in serie C. L’avversario dei grigi è carico avendo vinto a Vercelli: ovvio che intenda ribadire il felice momento. Il mister si limita ad effettuare alcune mosse tattiche: Borghi passa a centrocampo per irrobustire la zona, Corigliano si schiera con la maglia n. 9, ma in realtà ha il compito di coprire la fascia sinistra per consentire a Dolso di muoversi a centrocampo con maggiore determinazione. La precauzione si dimostra indovinata perchè i locali fanno veramente sul serio. La matricola affidata alle cure di Mialich vuole il risultato pieno pur manovrando con una certa accortezza. Il Treviso opera con Zambianchi a centrocampo, le due ali sulle fasce, ma pronte a convergere al centro giocando il centravanti in posizione arretrata con compiti di impostazione nell’ultimazione dell’azione. Le folate offensive prendono consistenza con il trascorrere dei minuti, ma Dolso, Borghi, Corigliano tengono banco mentre Reja si trasforma in un propulsore chiamando in causa Marcolini e Pulitelli. Il contropiede resta l'arma migliore per cercare di trafiggere i padroni di casa sovente sbilanciati nelle azioni offensive. Dolso chiamato a svolgere un lavoro di interdizione e appoggio si muove disinvoltamente avvantaggiato dalla posizione di Corigliano che gli copre la fascia di sinistra. Con determinazione Borghi insiste su ogni pallone, marca stretto e ogni qualvolta si presenta l’occasione cerca il compagno per inserirsi nella manovra offensiva. Emerge Reja che opera a tutto campo, retrocede in difesa e riparte ingranando la quinta per cogliere in contropiede l'avversario. Marcolini lo asseconda nel lavoro e ne nascono degli ottimi scambi. Appare disorientato Pulitelli sacrificato in un lavoro d'offesa arduo dovendo lo stesso muoversi tra un nugolo di avversari. LA RIMONTA. La tattica dei grigi sembra avere successo anche perchè in difesa primeggia Colombo che lascia ben poco spazio al diretto avversario. Di Benedetto e Di Brino martellano decisi a vantaggio di Pozzani chiamato in causa solo raramente. La partita pare incanalata sul risultato bianco, ma giunge una punizione provocata da Borghi. Zambianchi appoggia corto su De Bernardi: la bordata supera la barriera insaccandosi quasi a fil di palo. L’Alessandria reagisce positivamente, stringe le file, controlla con determinazione nell’attesa di passare al contrattacco. Viviani costretto a seguire la gara oltre la rete metàllica - il telegramma della Lega non era infatti giunto per cui la panchina è rimasta deserta - adotta le contromisure del caso: toglie un centrocampista, Borghi e inserisce una punta, Galassi. L’undici di Viviani inizia con decisione, pigia sull’acceleratore alla ricerca dello spiraglio giusto evidenziando un Galassi tutto pepe che si batte con tutta la rabbia che ha in corpo. Il pareggio è nell'aria, pare inevitabile. L’iniziatore dell’azione vincente è Colombo che scende sulla destra effettuando un lungo cross sul quale Pulitelli interviene di testa correggendo per Galassi pronto ad inserirsi. Il giovane si destreggia abilmente, colpisce al volo in mezza rovesciata ed il pallone finisce in fondo al sacco. Entusiasmo nel clan grigio. Pallone al centro e secondo gol. Stavolta è Reja ad impossessarsi della sfera, a puntare verso fondo campo da dove effettua un traversone sul quale interviene Galassi di testa. La difesa respinge affannosamente su Corigliano che calcia, nuova respinta e altro tiro vincente del centravanti con palla sotto il ventre del portiere. L’Alessandria comincia a fare melina, ma i padroni di casa sono tutt’altro che disposti ad accettare il risultato, il centrocampo grigio privo di Borghi tentenna, Musiello e compagni ne approfittano per dilagare verso Pozzani. E’ un assedio disordinato contenuto con una certa autorevolezza dal pacchetto difensivo. Il guaio è che si è dissolto il velo protettivo centrale consentendo ai biancocelesti di muoversi con maggior decisione. Aumenta il nervosismo e a farne le spese è Dolso autore di un fallo inutile. L’alessandrino già ammonito raggiunge in anticipo gli spogliatoi. I veneti insistono ma non passerebbero se la fortuna non li baciasse in fronte: tiro balordo di Frandoli, centrale, facile preda di Pozzani se Valdinoci evitasse di deviarlo. Il pallone cambia direzione ed è gol. Sul campo invece del calcio si disputa una partita di caccia all’uomo, si va insomma a gara nello scalciare. Ci prova Frandoli ai danni di Galassi, Lapi a due passi vede, estrae il cartellino rosso indicando al trevigiano la via degli spogliatoi. Sugli spalti si accende la mischia. I grigi controllano con decisione sfiorando nel finale il colpo basso con Galassi il cui tiro viene ribattuto dalla difesa. (Il Piccolo - Il Gattopardo) RISULTATI: Clodia – Bolzano 1-0 Cremonese – Pro Vercelli 2-0 Juniorcasale – Monza 1-1 Lecco – Pro Patria 1-1 Mantova – Albese 1-1 S.Angelo – Padova 2-0 Seregno – Vigevano 1-0 Trento – Venezia 1-0 Udinese – Belluno 2-1 CLASSIFICA: Clodia, Udinese p. 4, Juniorcasale, Monza, Seregno, Treviso 3, S.Angelo, Cremonese, Albese, Lecco, Mantova, Pro Patria, Trento, Padova 2, Alessandria, Bolzano 1, Venezia, Vigevano, Belluno, Pro Vercelli 0 Ogni * = una gara in meno. MARCATORI: 2 RETI: Basili (Clodia), Pardini (Mantova), Marini (S.Angelo), Pasinato (Treviso); Il punto sul campionato Il ritorno del fattore campo ha fatto sdì che nel secondo turno di campionato non ci fosse nemmeno una vittoria esterna. Le sei capoliste sono diventate due: alle vittorie di Clodia e Udinese su Bolzano e Belluno hanno fatto da contraltare la sconfitta del Padova a S.Angelo, e i pareggi del Treviso (con l'Alessandria) e di Juniorcasale e Monza (nello scontro diretto). I nerostellati hanno raddrizzato nel finale con Depetrini una partita che sembrava compromessa. La Cremonese interrompe un periodo negativo e coglie il primo successo tra le mura amiche relegando la Pro Vercelli all'ultimo posto assieme a Venezia, Vigevano e Belluno tutte a quota zero.