Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
14-01-1973 - Giornata: 17 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Cremonese US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 40. Chigioni [Cr] , 90. aut. Guarnieri [Cr]

Alessandria US Croci Claudio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Mayer Bruno, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Salvadori Roberto, Musa Ezio, Manueli Luigi, Cini Sergio [85. Di Brino Marcello], Lorenzetti Giuseppe, Vanzini Franco A disp.:(P) Pozzani Flavio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
CREMONESE US: Rigamonti, Cesini, Perico, Barboglio, Guarneri, Sironi, Carminati, Delle Donne, Mondonico [46. Borsotti], Del Chiaro, Chigioni. A disp.: Strozzi. All.: Rota Battista.

Arbitro: Barboni Piero (Firenze)
Note
Ammoniti: Chigioni [C], Mayer [A], Carminati [C], Sironi [C] Angoli: 7-0. Spettatori: 8.000 (6.161 paganti, incasso L. 10.085.300. Cielo nuvoloso e visibilità buona; terreno in buone condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
IL TERRIBILE TRITTICO DEI GRIGI HA FRUTTATO QUATTRO PUNTI INVECE ... DI CINQUE. Considerato però come si erano messe le cose con la Cremonese, il bottino è senza dubbio consistente, tanto più che le dirette avversarie impegnate nella lotta per la promozione non hanno guadagnato proprio nulla. L’Alessandria è sempre in cima alla classifica con 25 punti, seguita dal Venezia (che ha pareggiato a Piacenza), dall’Udinese che ha diviso la posta con il Seregno e dal Savona che ha colto un prezioso punto in quel di Legnano. Restano da disputare, prima del giro di boa, altre due partite, una in trasferta (Legnano) e l’altra in casa (Venezia) per cui il traguardo dei 28-29 punti preventivati da Marchioro è sempre a portata di mano. Esauritosi l’eco del successo con la Triestina l’attenzione delle migliaia di fans si è polarizzata sull'incontro clou della giornata, quello con la Cremonese reduce da un mezzo passo falso casalingo con il Rovereto. Diradatasi la nebbia il pubblico è tornato sugli spalti: più di ottomila spettatori per un incasso superiore ai dieci milioni di lire. Nella formazione grigia una novità. Marchioro che si era ritirato ad Ovada dopo il vittorioso incontro, gettato il dado, schiera il centravanti Cini, acquistato nello scorso novembre e che sinora era rimasto in naftalina. Il ragazzo nell’allenamento infrasettimanale aveva convinto mettendo a segno due reti. C’è inoltre la conferma di Croci che conclude la serie delle tre partite consecutive. Il ragazzo contro i giuliani ha dimostrato sicurezza per cui il premio giunge propizio. Per il resto tutto invariato: lo schema dei grigi è già stato collaudato da una serie di contese ad alto livello. Sull’opposto fronte una Cremonese decisa a tutto, pronta a sputare l’anima pur di dare un dispiacere ai fans locali. I ragazzi di Rota, diciamolo subito, hanno ben meritato il pareggio dopo avere tenuto in ansia per cinquanta minuti i tifosi mandrogni. Nulla da obiettare sulla loro gara, disputata all’insegna della maggiore vigorìa fisica anche se in qualche occasione ne hanno approfittato: le ammonizioni dell’arbitro Barboni ne sono la conferma più lampante. La Cremonese ha adottato la tattica più idonea, vale a dire stretta copertura quando i grigi attaccavano e veloci contropiedi sostenuti da un ottimo centrocampo che filtrava le puntate avversarie, ancora prima che le punte grigie si affacciassero all'area di rigore. Un complesso solido, ben registrato su Guarneri, il quale comanda il gioco con una certa qual sicurezza. Davanti ad una squadra che si rinchiudeva a riccio per poi premere sull’acceleratore appena i suoi uomini entravano in possesso della palla, era indispensabile più che mai il movimento, sia per consentire agli uomini di smarcarsi, che per creare quei corridoi entro cui inserire la "punta gol”. La manovra ammirata in tante occasioni e venuta meno proprio per il comportamento di Cini. Sul ragazzo non si può certo esprimere un giudizio dopo una sola gara, ma una cosa è tuttavia certa: è troppo statico per cui finisce per ingenerare confusione laddove invece le idee dovrebbero essere quanto mai chiare. Per liberarsi di Guarneri è retrocesso qualche volta, ma il suo controllore non ha commesso l’errore di seguirlo preferendo attenderlo in zona. Il gioco dell’Alessandria si è sviluppato per gran parte dei novanta minuti proprio in funzione delle caratteristiche dell’ex genoano: gran lavoro sulle fasce e cross al centro. Rigamonti ed i suoi compagni andavano a nozze sulle palle alte che spiovevano da destra o da sinistra. Con il trascorrere dei minuti si è compreso che per l’Alessandria sarebbe stato oltremodo difficile superare il baluardo grigio-rosso. In un’area intasata gli spunti di Musa, di Vanzini e dello stesso Lorenzetti restavano lettera morta, tanto più che i grigio-rossi costringevano i grigi a viaggiare sempre sulle fasce laterali in fase di attacco. Si poteva tentare con tiri da fuori area per sorprendere Rigamonti, in caso contrario lo sperare di fare centro era impresa veramente proibitiva. L’Alessandria non disponendo di Bianchi, ha bussato lungamente davanti alla rete avversaria: nel primo tempo gli avanti mandrogni hanno effettuato quattordici tiri a rete, di cui nove nello specchio della porta; erano però palloni che mai hanno impensierito Rigamonti in quanto per lo più erano telefonati. La spinta in avanti porta con sè dei pericoli e il principale resta lo sbilanciamento che coinvolge lo stesso centrocampo. E’ così scaturita, improvvisa, la rete degli ospiti i quali al 40’ hanno raccolto il frutto della intelligente tattica. Del Chiaro sulla destra ha cincischiato poi, ha effettuato un dosato passaggio per lo smarcato Chigioni, affidato alle cure di Paparelli. Per 1’ala è stato un gioco da ragazzi, considerato che si trovava appostato a due passi da Croci, fiondare deciso e m andare la sfera in fondo al sacco. Da quel momento si è capito che per i grigi l’im presa di raddrizzare il risultato sarebbe stata veramente titanica. La ripresa ha ricalcato il clichè dei primi quarantacinque minuti: Alessandria tutta protesa all’attacco davanti al fortino grigio-rosso che riusciva a bloccare le nostre puntate ancora prima che i grigi entrassero in area. Restava la strada dei tiri improvvisi in quanto manovrando si finiva inevitabilmente di sbattere contro i cremonesi i quali con molta calma ribattevano colpo su colpo, ma purtroppo se ne sono veduti pochi. Neppure le frequenti avanzate sulle estreme, proprio per costringerli ad allargarsi, dava l’esito sperato. Musa che per lo più parte da lontano, è rimasto invischiato nella ragnatela avversaria, mentre il Vanzini sovrastato da un Cesini che Io francobollava a dovere, si batteva con quanto fiato aveva in corpo. Partendo da questi presupposti si è pensato al peggio, alla sconfitta che andava prendendo sempre più corpo m entre scorrevano inesorabili i minuti. A differenza di quanto accaduto nella prima frazione le nostre punte non facevano altro che fare spiovere palloni per la retroguardia la quale controllava poi faceva partire i suoi uomini gol. Il miracolo, perché tale è da definirsi, è giunto al novantesimo mentre gran parte del pubblico stava già sfollando imprecando contro il diciassette, numero veramente iellato. Nel calcio, come sovente accade, l’imprevisto è sempre dietro l’uscio. Basta distrarsi un attimo e ti trovi nei guai fin sopra i capelli. E’ questo il caso della Cremonese che sino a quel momento era riuscita ad intrappolare una squadra generosa, arcigna che voleva assolutamente evitare il tracollo. Ripetiamo come sono andate le cose. La palla viaggia da Berta a Manueli: il ragazzo ha davanti a sé una nutrita schiera di difensori che tengono a bada ogni compagno. Il passaggio sul compagno libero è una vera utopia, per cui la mezz’ala scarica deciso verso rete un pallone destinato forse a sorvolare la traversa o finire tra le braccia di Rigamonti. Sulla traiettoria è in agguato Guarneri che ha condotto la danza con molta bravura il quale temendo qualche interferenza, preferisce colpire la sfera per deviarla in angolo. La sua è indubbiamente una grave imprudenza in quanto il pallone che sembra proprio carico di dinamite, colpito di striscio si alza quasi a candela insaccandosi sulla sinistra dell'esterrefatto portiere lombardo. Lasciamo al lettole immaginare l’esplosione sugli spalti: è veramente la fine di un incubo. «La sconfitta, diceva uno spettatore, arriverà prima o poi, ma non al Moccagatta, sarebbe veramente una grossa disdetta considerato che sinora siamo stati veramente i più forti». La ’’preghiera” del fans è stata accolta e l’Alessandria, grazie a Guarneri, può guardare ai domani con minori patemi d’animo. Dopo il gol dell’1-1, l’arbitro Barboni non ha avuto a disposizione che alcuni secondi: il tempo di mettere la palla al centro e di fischiare la fine. Un pareggio senza dubbio che torna utile alla compagine dell’ing. Sacco tanto più che le dirette inseguitrici non han no saputo approfittare di questo terzo mezzo passo falso della capolista. Gli applausi per gli alessandrini si sono sprecati perché se c'era una squadra che non meritava la sconfitta era proprio quella di Marchioro, che, pur severamente impegnata, non ha mai rinunciato alla lotta, ad inseguire il risultalo positivo. Qualcuno obietterà che se fosse stato presente Bianchi le cose sarebbero forse andate in modo diverso: rispondiamo che del senno di poi son piene le fosse. Lo ha ammesso onestamente io stesso mister: « Forse il rientro di Cini è stato troppo affrettato, ma dovevo pure vedere quanto vale e quali risultati dà il suo apporto al gioco corate. Non tutto è andato per il verso giusto, ma se ognuno di noi conoscesse il dopo non si commetterebbero errori ». Qualcosa da recriminare sulla prestazione dei ragazzi? «Non ho da muovere alcun appunto. Si sono battuti senza risparmio di energie sino alla line raggiungendo il pareggio... ». Una suddivisione dei punti fortunata, aggiunge un collega. Marchioro non si scompone e aggiunge: « Non metto mai limiti alla Divina Provvidenza. Si vede che lassù era scritto così. Cosa posso farci se Guarneri ha deviato in porta il tiro di Manueli? ». Poi aggiunge: « Si vede che questo è il nostro anno, quello della promozione per intenderci ». Riprendiamo la chiacchierata. Il gol di Cini, domandiamo, era regolare? « Lo era per il semplice fatto che Rigamonti si era lasciato sfuggire di mano la sfera. L’arbitro non ha ritenuto di convalidarla segno che non era del mio parere. Ad ogni buon conto è questa una discussione accademica. L’importante è che sia stato regolare quello dei pareggio ». Non ritiene che gli alessandrini abbiano giocato per lo più con palle alte favorendo così la retroguardia grigio-rossa? « Sfruttavamo le fasce laterali e i cross delle ali cercavano la testa di Cini. Si poteva operare diversamente, ma le complicazioni sarebbero forse state maggiori ». E della Cremonese cosa può dire? « E’ stata all altezza del momento. La squadra ha molta personalità ed i suoi attaccanti si sganciano sempre al momento giusto. Rendo merito a Rota perchè sinora è stata tra le formazioni che mi hanno maggiormente impressionato ». Concludendo, nessuna recriminazione?. « Come potrei? Un punto è sempre buono specie considerando l'andamento della contesa. L’importante è di avere superato indenni quel numero 17 che per poco ci costa l’imbattibilità in campionato e del Moccagatta. Superato lo scoglio guardiamo al domani, a Legnano prima e al Venezia poi che ci farà visita l'ultima giornata del girone di andata ». Il mister medita la vendetta se non altro per ricuperare il punto in media inglese perduto contro la formazione di Guarneri. Cosa dicono gli altri. Sentiamo il doti. Cappelli che segue ogni gara dell’ Alessandria. « Non meritavamo la sconfitta e il gol è la somma della lunga azione d'assedio durante la quale si era impegnata duramente l’opposta difesa. La Cremonese è una bella squadra». Pure l’ing. Sacco non recrimina: i ragazzi si sono battuti con quanto fiato avevano in corpo e quando uno non si arrende mai ci si deve togliere tanto di cappello. L’Alessandria in altre parole ha la stoffa della serie B, anche se in qualche occasione non tutto fila per il giusto verso. Non si resiste diciassette gare senza sconfitte se non si possiede gioco e grinta. Proprio partendo da questi presupposti Marchioro non ha fatto drammi: le altre squadre stanno peggio dei grigi il cui attacco riesce sempre a rimediare almeno un gol. Domenica si va a Legnano contro l’undici di Binelli e Proietti. Questi smania dalla voglia di ben figurare contro gli ex compagni. Troverà tuttavia pane per i suoi denti in quanto Berta e la sua brigata vogliono ricuperare il punto perduto in casa poi c’è da vendicare la ingiusta sconfitta subita lo scorso anno sul neutro di Busto Arsizio. Come si vede non mancano i motivi per rendere interessante la contesa prima del grande scontro con i neroverdi. Per l’Alessandria il campionato continua senza divagazioni (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) SERIE C- Pari dei grigi al 90' in vetta tutto immutato "SUSPENCE" PER L'ALESSANDRIA Uno a uno contro la Cremonese al Moccagatta - Gioco geometrico dei lombardi e gol a sorpresa al 40' realizzato da Chigioni. Pressione dei padroni di casa, salvati all'ultimo minuto da un'autorete di Guarnieri - Deludente e sfortunato esordio di Cini I grigi hanno tremato contro la Cremonese, agguantando il pareggio soltanto al 90' grazie a Manueli che con un gran tiro ha costretto il libero Guarneri ad intervenire davanti al proprio portiere con il risultato di segnare un'autorete. Così l'Alessandria ha evitato la prima sconfitta di questo campionato mantenendo insieme all'imbattibilità, invariato il distacco di tre punti dal Venezia e di quattro dall'Udinese, visto che entrambe le inseguitrici hanno pareggiato. A questo punto si può affermare con una certa tranquillità che questo è l'anno buono per Marchioro e la sua squadra, poiché anche le partite più difficili e «storte» vengono superate positivamente. Il risultato di 1 a 1 è sostanzialmente giusto, anche se la Cremonese può imprecare alla sfortuna. I lombardi sono andati in vantaggio al 40' del primo tempo con un gol dell'ala sinistra Chigioni. Una rete molto bella, marcata di testa su un preciso suggerimento di Del Chiaro, anche se venuta su un contropiede in un periodo di netta supremazia dell'Alessandria. Insomma gli uomini di Rota si sono trovati a condurre a sorpresa e lo hanno fatto con molta autorità, respingendo ogni attacco degli alessandrini senza perdere la calma. Marchioro ha mandato in campo per la prima volta il centravanti Cini, escludendo dall'attacco Bianchi, non per demerito ma per una scelta tecnica. Un esordio quello dell'ex genoano piuttosto difficile e sfortunato, concluso con dei terribili crampi che lo hanno costretto ad abbandonare a cinque minuti dal termine, sostituito dal terzino Di Brino. Lo stesso trainer alessandrino ha riconosciuto di non aver scelto il momento migliore per mettere Cini in squadra. «Se dovessi rifare la partita — ha detto Marchioro — certamente farei giocare Bianchi. Ma con il senno del poi non si risolve nulla. Del resto la società ha comperato un giocatore di valore ed era mio dovere utilizzarlo». Fatto sta che l'Alessandria si è trovata a giocare prevalentemente sulle fasce laterali con la possibilità di mandare molti cross alti verso il centro dell'area cremonese. Cini avrebbe dovuto raccoglierli e spingerli verso la rete di Rigamonti. Il centravanti è invece Stato neutralizzato dall'abilissima difesa lombarda e dal lungo portiere grigiorosso. Bianchi probabilmente avrebbe creato maggiori varchi per i compagni e con questi più possibilità di segnare. Imbrigliata a dovere, l'Alessandria ha scalpitato, perdendo quella dose di equilibrio necessaria per superare un'avversaria come la Cremonese. Musa è rimasto praticamente inutilizzato, mentre Vanzini, Manueli, Salvadori ed a volte Berta hanno lanciato al centro tanti palloni, tutti preda di Guarneri e compagni. A centrocampo, Lorenzetti ha cercato di portare ordine, senza però riuscirvi. In tutta la partita, pur non mancando le emozioni, i tiri in porta sono stati pochissimi. I grigi hanno attaccato sin dall'inizio ma soltanto al 29' hanno messo in pericolo la porta di Rigamonti con un calcio centrale del libero Mayer, peraltro non troppo difficile da parare. Cinque minuti dopo Musa si è messo in evidenza con un bello spunto personale ma il suo tiro è finito ben distante dalla porta. Al 40' il gol della Cremonese. Avanza Sironi che tocca di misura per Del Chiaro sulla destra. L'interno guadagna qualche metro e passa al centro un bel pallone alto. Arriva in corsa Chigioni che di testa spiazza completamente Croci e segna. Esultanza per i cremonesi e sgomento per l'Alessandria che però non perde la fiducia e continua ad attaccare. Nella ripresa, dopo soli due minuti di gioco, Vanzini ha un'ottima occasione per pareggiare. Lorenzetti gli mette sul piede un buon pallone a pochi metri dalla porta ma l'ala sinistra spedisce fuori, sull'esterno della rete. Vanzini un minuto dopo replica tirando dal limite ma ancora con sfortuna. Si prosegue con i grigi in pressing e la Cremonese attenta a difendersi e ad alleggerire con qualche contropiede. Al 66' Cini riesce a strappare il pallone a Rigamonti mentre il portiere sta per rinviare e segna. L'arbitro fiorentino Barboni annulla per carica al numero 1 cremonese. Si prosegue così sino alla fine. Guarneri salva un paio di volte sulla linea della porta e si giunge ad un minuto dal termine con la convinzione che nulla riuscirà più a cambiare il risultato. Al 90' il colpo di scena. Manueli caparbiamente sull'ultimo pallone giocabile si sposta nella parte centrale del campo ed avanza sino al limite dell'area lombarda. L'interno si aggiusta il pallone e lascia partire un gran tiro. Sulla traiettoria interviene Guarneri che tocca di striscio di testa e devia leggermente battendo cosi Rigamonti. E' il pareggio che arriva puntualmente con una gran lesta per i tifosi alessandrini. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) RECUPERI:: Derthona - Parma 0-0 RISULTATI: Belluno - Derthona 2-0 Cossatese - Solbiatese 0-0 Legnano Savona 0 0 Padova - Pro Vercelli 3-0 Parma - Triestina 2-1 Piacenza Venezia 1-1 Trento - Verbania 3-1 Udinese - Seregno 1-1 Vigevano - Rovereto 0-0 CLASSIFICA: Alessandria p.25; Venezia 22; Udinese 21; Savona, Parma, Cremonese, 20; Legnano 19; Trento, Seregno, Padova 18; Cossatese 17; Pro Vercelli, Rovereto, Belluno, Solbiatese, 15; Derthona, 14; Piacenza, Triestina Vigevano 11; Verbania 9 *una gara in meno MARCATORI: 8 reti: Prunecchi (Rovereto), Musa (Alessandria), Inferrera (Belluno) 6 reti: Bergamo (Trento); 5 reti: Bianchi (Alessandria), Mondonico (Cremonese), Paioni (Pro Vercelli), Fumagalli (Solbiatese) Il punto sul campionato Quattro delle prime sei della classe fanno 1-1, la quinta 0-0, così l’unica che guadagna qualcosa è il Parma grazie al 2-1 sulla Triestina. La Pro Vercelli è stata sconfitta sul campo del Padova da una squadra locale scatenata. Bella prova del Savona a Legnano: difesa senza pecche, mobile il centrocampo: è mancato solo il gol. Il Venezia è riuscito a pareggiare sul campo del Piacenza a un quarto d'ora dalla fine: la gara è stata combattuta e interessante, dominata per oltre un'ora dalla squadra locale. Un Verbania generoso non ha avuto fortuna sul terreno del Trento: nonostante la loro tenacia, i piemontesi sono usciti battuti. Punto perso la Cossatese che si è dovuto accontentare del pari con la Solbiatese. Con due gol di Inferrera al 17' e al 62' il Belluno ha condannato alla sconfitta il Derthona.