Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
04-02-1973 - Giornata: 20 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Piacenza FC 2 - 2 (1 - 1)
RETI: 39. rig. Musa E.[A], 67. Musa E.[A] 11. Migliorati [Pi] , 62. Migliorati [Pi]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Salvadori Roberto, Bianchi Bruno, Manueli Luigi [31. Leonarduzzi Valentino], Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Piacenza: Lazzara, Cornaro, Guidetti, Righi, Fagan, Ballotta, Rossi, Burlando, Vastola, Del Barba, Migliorati. A disp.: Casagrande, Avere. All: Cella Gincarlo

Arbitro: Scolari Luciano (Verona)
Note
Ammoniti: Rossi [P] Angoli: 5-3 Spettatori: 10.000 circa, di cui 7436 paganti, per un incasso di L. 12.301-300 Terreno di gioco in perfette condizioni Inizio gara ore 14.30

Commento
MUSA (DOPPIETTA) SALVA I GRIGI DALLA PRIMA SCONFITTA STAGIONALE Quinto pareggio consecutivo dei grigi: dopo Rovereto, Cremonese, Legnano, Venezia ecco il Piacenza guastafeste. L’Alessandria subisce e finisce 2-2 dopo avere rischiato il crollo clamoroso. Fortunatamente c’è sempre un Musa che sa inventare il gol e, bene o male, la capolista riesce ad uscirne con l’aureola dell'imbattibilità. Il campanello d’allarme sta squillando e Marchioro ha deciso, forse tardi, di correre ai ripari. Nell’ultimo mese di campionato i grigi hanno perduto la bellezza di tre punti sul campo amico e la media, inglese incomincia a fare acqua: —2. Fortunatamente il Parma non è passato a Legnano, dopo avere rischiato la sconfitta — e marcia a —3 — mentre il Savona, piegata l’Udinese ha mantenuto il —4. I friulani sono quelli che stanno peggio con un —5 che non depone certo a vantaggio di una squadra che si batte per la promozione. All’inizio del girone di andata i grigi toccarono quota —2, ma si risollevarono vincendo ire volte in trasferta. Il bilancio dice che non si può scialare oltre se non si intende perdere l’autobus della promozione per cui sin da domenica si deve quantomeno vincere a Belluno il che non è poco considerato che quest'ultimo è reduce del 2-0 ai danni del Verbania che sembra ormai spacciato nonostante la buona volontà dei solerti dirigenti. L’Alessandria, ci pare inutile nasconderlo, sta pagando lo scotto della prima parte del campionato condotto ad un ritmo piuttosto sostenuto. Alcuni uomini denunciano l’usura del continuo sforzo atletico e psicologico. Sinora l'undici grigio ha incontrato sulla propria strada squadre disposte a vendere l’anima al diavolo pur di fare piegare le ginocchia alla capolista. Gli avversari si impegnano al massimo per nulla preoccupati del domani. Il dispendio di energie è pertanto enorme e nonostante l’oculata distribuzione della preparazione, si finisce per denunciare il logorio. Lorenzetti, ad esempio, è uno di quelli che appare più svuotato: il calo, iniziato a Rovereto, si è accentuato con il trascorrere delle domeniche, Marchioro considerandolo un po' l’uomo faro ha indugiato, ma contro il Piacenza ha preso atto della crisi che travaglia la forte mezz’ala. Quando un giocatore non riesce ad azzeccare un passaggio, significa che è carente come tecnica oppure ha le idee piuttosto annebbiate. Dato che Lorenzetti non è un brocco è evidente che sta accusando il logorio. Per la prossima domenica, pare che il mister abbia la soluzione di ricambio pronta: Dolso, il quale dopo essere rimasto per lungo tempo ai bordi del campo smania dalla voglia di riguadagnarsi il posto, indosserà la maglia numero dieci. Gli uomini in difficoltà sono diversi c tra costoro inseriam o Bianchi, Manueli e Salvadori. Per Bianchi è necessario soffermarsi brevemente. L’ex veneziano ha iniziato il campionato con una preparazione affrettata; ha dovuto insomma bruciare le tappe per coprire il ruolo lasciato vacante da Mammì. Inserito si è subito trovato a proprio agio, ma il non avere potuto allenarsi gradatamente, si fa sentire tanto che un turno di riposo se lo merita. Marchioro ha una soluzione ideale, quella di Vanzini: Franco da atleta coscienzioso quale è, ha accettato di restare in disparte senza fare troppi drammi. Si è allenato con profitto c la form a atletica lo sorregge nuovamente. Con un Vanzini che si muove sulle fasce laterali e, che nel contempo sorregge il centrocampo, tutto il complesso ne risente in modo positivo. Quanto valga il ’’senatore” lo ha dimostrato nelle partite in cui è stato chiamato in causa. Ricordandole ci si accorge che con lui in squadra sono state conquistate le vittorie più significative, incominciando da quelle di Padova e con l’Udinese. Più difficile ci pare il ricambio di Manueli e di Salvadori centrocampisti che costituiscono l’ossatura dell’Alessandria. L’incidente di cui è stato protagonista Colombo incomincia a pesare in quanto non consente a Marchioro di operare le scelte indispensabili per rafforzare una difesa piuttosto allegra visto che sinora ha subito ben sedici reti. Indubbiamente troppe per la squadra che ha ambizioni di promozione, del resto più che giustificate. Contro il Piacenza il mister, dimostrando molto coraggio, ha lanciato il ventiduenne nel ruolo di libero e, la soluzione si è dimostrata quanto mai azzeccata. Cosa sarebbe accaduto se si fosse lasciato tentare dal desiderio di avvalersi di un attaccante tipo Dolso? I ragazzi di Cella hanno dimostrato che la posizione in classifica è veramente bugiarda. Con due ali scattanti come Rossi e Migliorati hanno subito posto in difficoltà una retroguardia che non poteva contare sul pieno apporto di Berta. Attaccando con tre punte gli emiliani hanno creato notevoli difficoltà alla difesa dei padroni di casa, indubbiamente indebolita dall’assenza di Mayer squalificato per una giornata. A dare una mano al tecnico è giunto l'infortunio a Manueli alla mezz’ora del primo tempo. Gli ospiti stavano conducendo per uno a zero e i grossi pericoli non erano affatto mancati. Pareva proprio che i rossi volessero raddoppiare per mettere al sicuro il risultato. Uscito Manueli che sino a quel momento non aveva certo brillato per chiarezza di idee, né per intuizione, ha fatto l’ingresso in campo Valentino Leonarduzzi. Con un libero naturale, Maldera si è piazzato alle costole di Migliorati mentre Di Brino — non troppo in vena — si è occupato di Rossi. Contemporaneamente Paparelli è divenuto stopper su Vastola, una vecchia volpe dalla quale occorre guardarsi con tutta la circospezione possibile. E’ bastato questo "ritocco” per garantire una maggiore tenuta quanto mai necessaria per il cedimento del centrocampo. Non è che i problem i siano scomparsi, ma almeno sul piano della condotta tattica si è rimediato ad un errore che poteva risultare veramente fatale. Nel primo quarto d ’ora di gioco il Piacenza aveva fatto il bello e cattivo tempo. Di Brino e Berta si erano trovati in netta difficoltà ogni qualvolta Rossi e Migliorati scattavano sulle fasce laterali. Sfruttando la maggiore velocità e lo spazio che veniva loro concesso dominavano. I termini si erano invertiti al punto che gli emiliani sembravano i primi della classe e, gli alessandrini, gli ultimi. Se difesa e centrocampo facevano a gara nello sbagliare, all’attacco non si giocava certo a colpi di fioretto. Bianchi, in fatto di volontà, lottava con quanto fiato aveva in corpo, mentre Lorenzetti cercava inutilmente di trovare una posizione dalla quale scattare a rete. Cini, seppure carente nello scatto, cercava lo smarcamento, ma aveva davanti un Fagan che non scherzava. Non restava che Musa osservato a vista da Guidetti il quale, ogni qualvolta non riusciva a bloccarlo, non esitava a ricorrere alle mani. Con un undici che pareva la brutta copia di quella ammirata in altre occasioni, il pareggio sembrava cosa utopistica; non parliamo poi dei due punti. La grande fortuna dell’Alessandria è di disporre sempre di un uomo in più rispetto al contendente. Non è la prima volta che accade e, domenica il satanello di turno era proprio il goleador Musa. Il ragazzo ha innato il fiuto del gol, peccato che in qualche occasione non sappia essere altruista come dovrebbe. Gioca d’istinto per cui il ragionamento sovente non io accompagna, con tutte le conseguenze negative del caso. Possedesse pure questa.... virtù non avrebbe rivali né in serie C e neppure in B. Musa dunque è stato 1 artefice della clamorosa rimonta e, se fosse stato meno precipitoso, i grigi potrebbero avere un punto in più, un che se il Piacenza non meritava la grande beffa. Il cannoniere mandrogno ha bissato la sua terza doppietta stagionale salvando i compagni dall’affondamento. La prima rete l’ha firmata su calcio di rigore nonostante Lazzara avesse in tutto il forte tiro scoccato alla sua destra. Il portiere ha tentato di attanaglia re la sfera, ma quest’ultinta era veramente carica di dinamite. Il gol capolavoro è giunto nella ripresa quando ormai i rossi parevano irraggiungibili tanta era la foga che mettevano in evidenza contro un avversario rassegnato ad accetta re quanto il destino gli riservava. Siam o al 22' della ripresa e le , cose si sono m esse piuttsto male: per la imbattuta capolista. Sul Moccagatta si proietta sinistra l’ombra della sconfitta dopo un anno e mezzo di ottimo servizio. Lorenzetti, ha finalmente un guizzo proprio davanti all’area di rigore e la bionda mezz’ala riesce a ’’filtrare ” la palla per M usa che abbassa il capo, si ’incolla” la palla al piede e in slalom lascia surplace Guidetti e un altro piacentino (B allotta?) poi si avvia verso Lazzara che tenta l'uscita disperata. La mancina mandrogna lo anticipa con un pallonetto che si adagia nell’angolino. Un gol che scatena il putiferio sugli spalti de! Moccagatta stipati da diecimila tifosi (di cui 7.400 paganti) per un incasso che supera largamente i dodici milioni di lire. L’Alessandria torna a sperare e per una decina di minuti si pensa alla trip letta del goleador che ha raggiunto quota undici. Il miracolo potrebbe accadere — perchè tale sarebbe stato — al 35’ quando M usa riparte in contropiede con tre avversari alle costole. Alla sua destra tutto smarcato è Cini, m a il ragazzo preferisce fare tutto da solo e sciupa fatalmente. Ultima speranza al 37’ quando Cini fa spiovere la sfera sui piedi di Lorenzetti che si avventa sul pallone con quanta forza ha in corpo e legna: Lazzara compie il salvataggio da gran campione e il due a due è ormai definitivo. Un’Alessandria che ha vissuto sulle individualità, da una p arte, e un Piacenza che si è affidato al gioco corale, per nulla catenacciaro, sempre pronto a gettarsi in avanti senza preoccupazione per quanto poteva accadere alle spalle. Occorre rendere merito ai ragazzi di Cella che hanno o n o rato la maglia della loro città. H anno osato, m a senza rischiare, hanno accettato le impennate dei grigi sempre pronti a ripartire alla ricerca del successo che per ben due volte hanno avuto a portata di m ano. Non hanno raccolto quanto seminato unicamente perchè hanno trovato un Musa con la solita marcia in più. L’esempio della coperta ridotta che ti lascia sempre scoperto una p arte del corpo è classico. L’Alessandria ha sempre in serbo un uomo in grado di raddrizzare il risultato anche quando tutto pare perduto. Sentiamo Marchioro il quale come sempre non cerca di nascondersi dietro il dito. Dice: « E' evidente che qualche giocatore denuncia un logorio fisico e psicologico. L'allenatore esaminata la prestazione dei singoli deve p rendere le pro p rie contro misure con un normale avvicendamento. Sul risultato nulla da recriminare, abbiamo visto un grande Piacenza. Temevo fa loro velocità per cui mi ero premurato di portare in panchina Leonarduzzi. Era questa l’unica m ossa possibile per evitare ulteriori complicazioni. Occorre avere del coraggio nel lanciare un giovane nella mischia: non mi pento di averlo fatto . ». E di Cini cosa può dirci? « Il ragazzo ha avuto buoni spunti, replica ii mister, per cui gli concedo ancora fiducia. Deve però segnare qualche gol, in caso contrario rivedrò i miei piani ». Per domenica rivedremo Vanzini? « Franco è un ragazzo che rende molto perchè non è solo una buona punta: sa retro cedere a centro campo, manovrare e inserirsi al m omento giusto. Non mi sono dimenticato di quanto ha dato. Il periodo di riposo lo ha ricaricato per cui credo sia pronto per il rilancio ». La squadra, mister, attraversa un periodo piuttosto critico. Gli avversati ansimano alle spalle... « Effettivamente attraversiamo un momento nebuloso dal quale sono certo di uscire. La squadra ha conoscete per cui non ho titubanze nell’affermare che usciti da questo impasse riprenderemo spediti la strada che porta al traguardo del 13 giugno. L’organico consente di potere disporre di ricambi validi sotto tutti i profili ».' Il programma della settimana? « Mercoledì pomeriggio partiremo per Conegliano Veneto dove giovedì disputeremo una partita di allenamento. Verranno in ritiro i titolari ad eccezione di Bodina, militare, che ci raggiungerà venerdì, Manueli e Salvadori convocati per la nazionale. Approfitterò di questa circostanza per osservare alcuni giovani in procinto di passare il prossimo anno ai grigi. Non bisogna dimenticare il vivaio ». Fiducioso per la trasferta in quel di Belluno? « Perchè non dovrei esserlo, risponde deciso il mister, se intendiamo vincere il campionato? Chissà che da questa trasferta non esca qualcosa di buono. Una vittoria, ad esempio, non guasterebbe. Abbiamo scialato sin troppo, ora dobbiamo ripartire a tutto gas ». L’Alessandria inutile nasconderlo guarda al p rimato della Reggiana che restò imbattuta nel campionato 1970- 1971 per venticinque giornate. Non mancano che cinque turni al record e Berta e compagni non hanno alcuna intenzione di lasciarselo sfuggire. Restare imbattuti ancora per un mese e più significa pure riguadagnare terreno sui diretti antagonisti. Non re sta che seguire la lunga trasferta sperando di tornare con buone notizie prima di affrontare il Seregno e poi il Savona. La prima domenica di marzo il campionato si fermerà un turno e i grigi... respireranno. (Il Piccolo - Il Gattopardo) La capolista ancora in fase negativa I GRIGI DUE VOLTE IN SVANTAGGIO STENTANO CON IL PIACENZA: 2-2 Un doppietta di Musa (il terzo di questo campionato) ha evitato la sconfitta della squadra di Marchioro I grigi fanno soffrire i tifosi. Anche oggi con il Piacenza, che occupa il terzultimo posto in classifica gli uomini di Marchioro non sono andati oltre il pareggio (2 a 2), 11 che significa che per la terza volta consecutiva hanno perso un punto in casa. Ed è doveroso aggiungere che se anche i piacentini avessero portato via l'intera posta, non vi sarebbe stato nulla da recriminare. La squadra di Cella infatti, si è portata in testa per prima con un gol di Migliorati, subendo il pareggio per un rigore messo a segno da Musa, è nuovamente andata In vantaggio con lo stesso Migliorati ed è stata ripresa dal solito Musa. Inoltre 1 rossi lombardi non hanno mal subito passivamente l'iniziativa degli alessandrini, ma hanno anzi controllato gran parte dell'incontro, mettendo spesso In difficoltà Pozzani e compagni. L'Alessandria dunque attraversa un periodo negativo. Non è il caso di parlare di crisi, in quanto l'imbattibilità ed il primato in classifica (grazie anche al pareggio del Prama e Legnano) sono rimasti nelle mani della società piemontese. Si-può Invece indicare nell'appannamento di alcuni giocatori, in uno scadimento più fisico che tecnico, 11 motivo di queste serie di risultati inferiori si previsto, che coincidono con impegni casalinghi. Contro il Piacenza Marchioro è stato costretto ad allineare una difesa Inconsueta per la squalifica di Mayer. Con Paparelli libero, Maldera stopper su Vastola, Di Brino terzino su Migliorati e Berta su Rossi, l'Alessandria ha dato parecchi brividi ai propri sostenitori. Paparelli non era più abituato al ruolo di ultimo baluardo della difesa davanti a Pozzani, DI Brino confuso sullo scattante e mobilissimo Migliorati, Berta fuori posizione cercando la spinta offensiva, invece di contrastare le veloci azioni di Rossi. Ci sono voluti un gol e parecchi spaventi perché Marchioro al 32' decidesse di attuare un piano già prestabilito, immettendo Valentino Leonarduzzi al posto di Manuell che fra l'altro era rimasto vittima di una distorsione. Il giovane, classe 1951, proveniente dalla Fiorentina ed esordiente In serie C, si è innestato nel ruolo di libero, mentre Paparelli è passato stopper, Maldera su Migliorati e Di Brino su Rossi. In questa maniera la difesa ha preso meglio le misure del Piacenza, anche se si è ancora verificato qualche sbandamento. L'esordio di Leonarduzzi è stato comunque positivo se si considera la sua logica inesperienza e se il ragazzo saprà correggersi in futuro, qualora venisse nuovamente impiegato, dal brutto vizio di passare 11 pallone indietro al proprio portiere. Nel centrocampo l'Alessandria ha mostrato un Lorenzetti fuori fase. Forse il numero 10 risente della fatica accumulata sinora e più di quanto non dimostri del malanno muscolare che ne aveva messo in forse la presenza in campo nella partita odierna. Anche Berta e Salvadori non sono stati all'altezza delle loro migliori prestazioni, mentre si è visto un Bianchi più efficace in altre occasioni. Per quanto riguarda Cini, 11 centravanti ha ottenuto la fiducia di Marchioro, ma non può continuare a vivere su questa. L'allenatore del grigi è un uomo che sostiene le proprie tesi, ma allo stesso tempo abbastanza pratico da non Intestardirsi su un giocatore. Si è salvato dunque Musa autore del suo terzo «doppietto» in questo campionato. L'ala, sulla quale si dice esista un'opzione della Juventus è certamente l'uomo, di maggior classe ed opportunismo in questo momento nell'Alessandria, anche se non si pub dire che sia un altruista. Musa fa gioco a sé e bisogna dir grazie quando segna. Circa il Piacenza, la squadra lombarda si è dimostrata più agguerrita del previsto. Migliorati è stato quasi diabolico e con lui hanno giocato bene Rossi, Vastola, Burlando e Righi. Certamente la sua posizione in classifica non corrisponde al valore dimostrato oggi. Comunque se continuerà cosi, certamente saprà togliersi dalla scomoda situazione di terzultima della classe. E veniamo ai gol, visto che di azioni di grande rilievo (a parte una rovesciata che Lorenzetti ha tirato addosso a Luzzara a pochi metri dalla porta all'82') non ce ne sono state. All'20 passa in vantaggio il Piacenza. Azione molto veloce del rossi, la difesa alessandrina rimane in surplace e Migliorati in corsa mette a segno. Pareggio del grigi al 38' su rigore. Musa viene spinto alle spalle da Guidetti in piena area e l'arbitro assegna il penalty. E' lo stesso Musa che trasforma con un tiro sulla destra a fil di palo, intuito da Lazzara che però non arriva sulla palla. Nella ripresa al 62' va ancora in vantaggio il Piacenza: cross di Rossi dalla destra, Migliorati in corsa di testa sbuccia la palla e batte Pozzani che forse avrebbe evitato il guaio uscendo tempestivamente. Pareggio ancora per Musa. Azione personale al 67' del numero 11 che riceve un pallone da Berta. Musa scatta, resiste a due cariche piuttosto dure, si trova da solo davanti a Lazzara e lo batte per la seconda volta. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Verbania - Belluno 0-2 Rovereto - Cossatese 4-0 Padova - Derthona 1-0 Legnano - Parma 0-0 Alessandria - Piacenza 2-2 Triestina - Seregno 1-0 Pro Vercelli - Solbiatese 0-0 Vigevano - Trento 0-1 Savona Udinese 1-0 Cremonese - Venezia 1-0 CLASSIFICA: Alessandria p. 28; Parma 27; Savona 26; Udinese 25; Venezia Cremonese, Padova 23; Legnano Trento 21; Seregno Solbiatese, Cossatese, 20; Belluno 19; Derthona 18; Rovereto, Pro Vercelli 17; Triestina, 16; Piacenza 14; Vigevano 13; Verbania 9. Marcatori: 11 reti: Musa (Alessandria): 9 reti: Inferrerà (Belluno) e Prunecchi (Rovereto); 6 reti: Bianchi (Alessandria), Fumagalli (Solbiatese), Bergamo (Trento), Sega (Parma), Serato (Venezia); 5 reti: Mondonico e Chigioni (Cremonese); Proietti (Legnano), Tombolato (Padova), Maioni (Pro Vercelli), Corbellini (Savona, (Vigevano) Il punto sul campionato Grazie a una punizione calciata da Vivarelli, il Savona ha battuto l'Udinese all'85': i locali hanno voluto vincere il match a tutti i costi dimostrando di essere una delle compagini più interessanti della categoria. Il Padova ha superato, di misura, il Derthona grazie ad un gol di Scalabrin al 14': gli ospiti si sono visti soltanto nella seconda frazione di gara. La Cossatese è affondata sul campo del Rovereto, nessuno si attendeva una batosta simile, i biellesi infatti conseguivano risultati positivi da nove turni. Il Parma è uscito indenne dal campo del Legnano grazie a una difesa imperforabile. Sul campo neutro di Bergamo, la Cremonese si è imposta sul Venezia con il minimo scarto, grazie a un gol siglato da Chigioni al 74'.