Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
18-02-1973 - Giornata: 22 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Seregno FBC 1913 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 29. Dolso A.[A], 81. aut. Paparelli E.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello [66. Leonarduzzi Valentino], Berta Massimo, Paparelli Ezio, Mayer Bruno, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Cini Sergio , Dolso Arrigo, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
SEREGNO FBC: Spreafico, Santi, Corbetta, Dellagiovanna, Dorini, Ferrerio [46. Arienti Gian Angelo], Mazzoleri, Cappelletti, Girol, Fagnani, Regonesi. A disp.: Terraneo. All: Brighenti Sergio

Arbitro: Clerico Alessio (Chiavari)
Note
Espulso: 74. Brighenti [All S] Ammoniti: Corbetta [S], Arienti [S] Angoli: 8-1 Spettatori 9000 circa, di cui 6709 paganti per un incasso lordo di lire 10.S19.100. Giornata di sole, vento freddo Inizio gara ore 15.00

Commento
LA VENTIDUESIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE C (GIRONE A) HA REGISTRATO LO IMPREVISTO IN VETTA ALLA CLASSIFICA: LA ’’LEPRE" ALESSANDRIA, PAREGGIANDO IN CASA, SI E ’ FATTA RAGGIUNGERE DAL PARMA. Ancora una volta, come due campionati orsono, il pericolo viene dall’Emilia: prima la Reggiana, ora i "bianco-crociati”. 11 Parma, battendo seccamente il Padova all’« Appiani » per 4-0 (dove aveva vinto solamente l'Alessandria), propone perentoriamente la propria candidatura alla serie B. E ’ dallo scorso anno che i grigi non riescono a trovare la via della vittoria al « Moccagatta »: Cremonese, Venezia, Piacenza ed ora il Seregno, sono riuscite a tornarsene a casa senza conoscere la dura legge del più forte. I risultati parlano chiaro ed è inutile fingere di ignorarli. L’attacco, bene 0 male, riesce sempre ad andare a segno, m a la difesa per una serie di concomitanze sfavorevoli incassa il suo gol domenicale con i guai che ognuno conosce. Gli emiliani rosicchiano punto su punto, dopo averci tallonati per circa un mese hanno coronato l’inseguimento con l’aggancio proprio nella giornata che li opponeva ad un avversario titolato. L’undici di Sereni ha superato con disinvoltura la prova del nove ed ora si accinge a quella del "fuoco ' recandosi al Moretti di Udine dove l’attende una squadra non meno desiderosa di tornare nel giro promozione. L’Alessandria che pure era reduce dal chiaro successo di Belluno si è lasciata intrappolare da un Seregno che proprio irresistibile non è. Il campionato ricomincia per l’undici di Marchioro la prossima domenica a Savona, vale a dire contro una formazione che non ha mai nascosto le ambizioni di grandezza. I liguri hanno vinto contro un rassegnato Verbania ed ora si accingono a ricevere degnamente la capolista, quella imbattuta, per intenderci. 1 grigi hanno scialato molto nelle ultime domeniche, ma indipendentemente da questa crisetta restiamo del parere che Berta e compagni abbiano nella manica l’asso della promozione. La squadra che abbiamo visto all’opera in tante occasioni non ha certo smarrito per strada l’abilità dei propri uomini. M archioro tra gennaio e febbraio, ha operato una serie di varianti, per concedere qualche turno di riposo agli uomini che più avevano risentito il logorio delTavvio. Ha incominciato con Vanzini, ha proseguito con Bianchi e Lorenzetti. Privato dell’infortunato Manueli ha insistito su Cini, il tanto discusso centravanti che non sempre ha avuto fortuna. Non siamo d ’accordo con coloro che fanno ricadere ogni responsabilità sull’ex genoano. Il ragazzo si è impegnato, ha cercato di inserirsi nel modulo alessandrino senza trovare quell’intesa indispensabile per muoversi in scioltezza Contro il Seregno lo abbiamo visto più demoralizzato del solito forse perchè aveva compreso la difficoltà nell'assolvere il suo compito. Lo sportivo pretende dal centravanti i gol, tanti gol e se questi non vengono si arrabbia, inveisce. Sovente perde di vista le cause vere per cui la squadra perde colpi, non riesce più a cogliere il bersaglio. Domenica a Cini sono state addossate responsabilità che non sono sue con il risultato di farne un capro espiatorio di un periodo difficile che coinvolge l’intero complesso e non un singolo. Prendiamo ad esempio il centrocampo che ha sempre costituito il punto di forza dell’Alessandria. Salvadori che a Belluno era stato uno dei protagonisti non si è ripetuto accusando il complesso del Moccagatta. Forse avrebbe bisogno di riposo, ma Marchioro, per ii momento non può concederglielo. Lo stesso discorso vale per Berta che è l’instancabile maratoneta che "guida" il gioco. Al momento attuale gli mancano i ricambi validi ed anche se li avesse non mancherebbero i pignoli che lo accuserebbero di avere tolto di squadra l’uomo valido. Mentre per le punte sin dalla prossima domenica disporrà di pedine ricaricate a dovere, per la retroguardia dovrà attendere il momento più propizio. L’Alessandria è stata grande ed ha entusiasmato quando i centrocampisti hanno dominato la situazione; ora invece questi ultimi chiedono una tregua. Il momento difficile che si sta attraversando lo si individua proprio in questi fattori e il punto di riferimento lo fornisce la partita con il Seregno: sino a quando Dolso ha retto nella fascia centrale, tutto è filato per il meglio anche se gli avanti non sempre hanno saputo tradurre in reti il gran lavoro dei compagni. Lo stesso Musa, il goleador principe del girone A è incappato in una di quelle giornate piuttosto nere: ha occupato costantemente una posizione arretrata facendo mancare ogni sostegno al lavoro di Vanzini e dello stesso Cini. Sui traversoni i grigi avevano sempre il settore opposto a quello in cui operava Vanzini compietamente sguarnito o quasi. Necessitavamo di un’altra ala, m a Musa, purtroppo era sempre lontano perchè giocando a centrocampo alla ricerca di uno spazio da cui partire in profondità si trovava spesso escluso dal vivo dell’azione. Il discorso torna inevitabilmente su Bianchi, sui lunghi cross, sul fiuto del gol. L'ex veneziano contro il Piacenza aveva accusato, in modo più che evidente l'handicap di una preparazione affrettata e spinta al massimo per raggiungere il meglio. Marchioro poteva, insistendo, stroncarlo: ha preferito la strada migliore consentendogli un ricupero che certo darà i suoi frutti. Il pareggio, il sesto che si registra al Moccagatta, più che ad incapacità dei grigi è da addebitarsi ad una serie di ingenuità scaturite proprio per il logorio psicologico denunciato da alcuni ragazzi. L’orgasmo ha poi giocato un ruolo non indifferente nel corso della contesa e in particolare dopo che Maldera aveva colpito il palo. La svolta la si è proprio avuta in quel momento. La difesa ad oltranza del gol di vantaggio, dopo che era sfumata la possibilità di chiudere definitivamente il conto con l’avversario, è stata fatale. Ciò è accaduto proprio perchè negli atleti era venuta meno la fiducia in se stessi. Passando alla disamina dei singoli atleti evidenziamo le consuete incertezze difensive proprio nei momenti cruciali e se vogliamo un pizzico di sfortuna. Sull'azione che ha consentito ai lombardi di raggiungere il pareggio si è notata molta confusione e poca chiarezza. Non è la prima volta che un fallo del genere accade. Quando si contrasta con linearità questi pericoli sono ridotti al minimo; quando invece si è costretti a difendersi in un fazzoletto perchè il centrocampo non riesce più a filtrare le manovre avversarie le complicazioni sono all’ordine del giorno. Il tutto è accaduto quando Dolso, che aveva disputato un buon primo tempo, nella fase iniziale della ripresa è calato vistosamente tornando ai suoi... vecchi amori. Un complesso di circostanze — non una — hanno contribuito al crollo della squadra che subissata dai fischi ha finito per disunirsi ulteriormente andando gradatamente alla deriva. N eppure l’inserimento di Leonarduzzi chiamato a sostituire Di Brino — che sino al 21’ della ripresa non aveva affatto demeritato — per bloccare le tre punte giallo-blu è servito a potenziare il settore arretrato. Una giornata veramente storta, sull’esempio di quelle con la Cremonese e ancor più con il Piacenza. Negli spogliatoi non è mancata la ramanzina o il ’’cicchetto’ di Marchioro al quale il pareggio è rimasto evidentemente nel gozzo. « Incredibile: malasorte e ingenuità ci sono state fatali. Dovevamo vincere in carrozza ed invece ci troviamo con il solito pareggio ». Quando gli facciamo rilevare che per una buona mezz’ora i ragazzi sono andati letteralmente in barca reagisce: « I ragazzi devono pure tirare il fiato. Dopo ventidue partite contro avversari che giocano allo spasimo quando affrontano l'Alessandria, qualche tentennamento è giustificabile. Potete muovere degli appunti contro qualche singolo giocatore, non certo contro l’intera squadra. Si fa presto a criticare; si vorrebbe sempre assistere ad incontri spumeggianti. Ciò non è possibile. Pure le grandi hanno i loro periodi storti, le loro difficoltà ». Dal suo ragionamento si deduce che continua ad avere fiducia nell'Alessandria? « Come non potrei averne? Il campionato è lungo ed anche nel girone di andata abbiamo iniziato tentennando, poi abbiamo fatto buone cose ». In altre parole il mister non intende affatto vendere la pelle dell’orso prima del 13 giugno. Il discorso scivola, inevitabilmente su Cini. « Ribadisco che il ragazzo si muove bene, ma ha delle difficoltà, questo è chiaro. Avevo detto nelle scorse settimane che se non avesse convinto compiutamente mi sarei regolato di conseguenza. Cosi farò ». La prossima domenica rivedremo Bianchi e Lorenzetti? « E ’ ancora presto per annunciare la form azione che affronterà il Savona. Dico che ci saranno dei mutamenti. S tate certi che affronteremo i liguri decisi a farci rispettare: ora che il Parma divide il primato giocheremo più concentrati di prima ». Anche se Marchioro indugia il rientro di Bianchi appare scontato. Per Lorenzetti farà un pensierino, ma con tutte probabilità sarà tra i protagonisti della prossima trasferta. Si tornerà all’antica se il giudice sportivo non punirà M usa che è incorso in una nuova ammonizione. Sarebbe un vero guaio se per la partita in Liguria dovesse mancare l'uomo gol. L'attacco dovrebbe pertanto schierarsi con Vanzini, Salvadori, Bianchi, L orenzetti e Musa. Bianchi sprizza salute da tutti i pori e l’occasione per un rientro in grande stile non se lo lascerà certo sfuggire. Archiviata la rara ’’diabolica” con il Seregno il cui allenatore Brighenti (espulso d all’arbitro per proteste) ha avuto parole sincere per l’Alessandria, si pensa alla prossima domenica. Marchioro partirà con la comitiva domani mattina alla volta di Loano dove nel pomeriggio i grigi disputeranno la solita amichevole con la squadra locale. L’Azienda Autonoma di soggiorno della città rivierasca grazie anche all’interessamento dell’alessandrino Franco Grassano, si è gentilmente offerta di ospitare la comitiva grigia. Loano porta fortuna all’Alessandria per cui è invito è stato accolgo con viva soddisfazione. L ontano dalle polemiche, piuttosto accese, l’Alessandria si preparerà al rilancio in attesa del big-match con il Parma in programma al Moccagatta il 18 marzo prossimo. « S tate certi che l’Alessandria farà pienamente il proprio dovere, ci diceva il mister, anche se il confronto è di quelli impegnativi. I ragazzi proprio in queste occasioni hanno dimostrato il loro vero carattere . Sarà il Savona a dovere cercare la vittoria: un compito che è sempre difficile. I grigi non si lasceranno in filare con facilità: proprio nel momento della verità nessuno si tirerà indietro. Il resto lo devono fare gli sportivi che numerosi scenderanno nella vicina città ». Da parte di Berta e dei suoi colleghi ci sarà la determinazione di tornare grandi: e ciò è senz’altro un dato veramente positivo. La ventitreesima rappresenta un turno ’’caldo” non solo per i grigi: anche il Parma avrà da dannarsi l’anima contro una Udinese che al Moretti ha ceduto due soli punti. Il quattro marzo il campionato resterà fermo per una domenica: il dispendio delle energie non dovrebbe costituire una remora per gli atleti impegnati nella bagarre. Partendo da questo presupposto a Savona e a Udine si dovrebbe assistere a due scontri che possono ben valere un campionato anche se il cammino della speranza riserverà molte sorprese. L’Alessandria conscia della propria forza è decisa a ricuperare il terreno perduto; non re sta che seguirla da vicino con il caldo incitamento di sempre. I ragazzi faranno quanto è nelle loro possibilità per non d eludere le migliaia di appassionati. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Ancora un pareggio casalingo degli uomini di Marchioro I GRIGI IN CRISI FERMATI DAL SEREGNO Uno a uno - Realizzato un gol con Dolso (29'), gli alessandrini hanno creduto di avere vinto - Ne hanno approfittato i lombardi - Il pareggio all'81' su autogol di Paparelli - Fischi del pubblico deluso Una brutta giornata per l'Alessandria, che è stata raggiunta al comando della classifica dal Parma, autore di un clamoroso exploit a Padova, ed e stata costretta al pari (1-1) da un evanescente Spreafico. E dire che tutti avevano scommesso per un facile successo del « grigi ». Questi, che una settimana fa, avevano offerto a Belluno una prestazione autorevole, disinvolta, oggi hanno giocato su un piano di assoluta mediocrità. Marchioro ha voluto dar fiducia all'« undici » di domenica scorsa, lasciando fuori squadra due pedine importanti, Lorenzetti e Blanch), che, a quanto pare, necessitano di riposo; era assente anche Manueli, Infortunato. Che cosa si può dire, dunque? Che senza questi uomini in cani po la manovra dell'Alessandria muta completamente. Si nota ima mancanza di affiatamento, l'affiorare di un lungo « stress », una fatica fisica e psicologica. Berta e soci sono, in fin dei conti, ancora imbattuti. Questo primato logora Indubbiamente i nervi, ma partite come quella con 11 Seregno sono da vincere in carrozza. E Invece l'Alessandria non ha combinato nulla di buono. Ha iniziato al piccolo trotto, dando l'impressione di snobbare l'avversarlo. Cosi s'è continuato con una serie di azioni fiacche, prima tra gli incitamenti, poi tra i fischi del pubblico deluso. II Seregno nel primo tempo, temendo una possibile aggressione dei padroni di casa, non è praticamente esistito in fase offensiva, ha giocato su un livello alquanto modesto. L'Alessandria non ha saputo approfittare della favorevole situazione. La difesa è apparsa meno convinta del solito, il centro campo ha funzionato a corrente alternata, ha avuto paura di scoprirsi; sono mancati a contrasto, la spinta abituale, 1 necessari sganciamenti. L'attacco, di conseguenza, il più delle volte si e espresso in modo confuso. Ci riferiamo all'opaco Musa a soprattutto all'inesistente Cini. Il centravanti è apparso del tutto spaesato, annullato da Donni; non è mai riuscito a « legare li con i compagni. Ha fatto veramente rimpiangere la concretezza di Bianchi. Difficile, invece, dare un giudizio su Dolso, che dovrebbe fungere da « cervello » della squadra. Ha segnato un gran bel gol, ha cercato* di rendersi utile con Hanoi intelligenti e aperture di classe, ma ha messo.in mostra i difetti di sempre: rallenta troppo il gioco, gradisce i preziosismi ed i fraseggi inutili. Deve invece cercar di trovare in campo grinta e convinzione. L'incontro odierno, come si è detto, più che un appuntamento agonistico è sembrato un normale allenamento infrasettimanale: molta noia, poche emozioni da giocatori decisi a giostrare al piccolo trotto. Il Seregno certo non ha cercato di ravvivare il ritmo. Del resto, non gli conveniva. Si è limitato a controllare gli spenti « a fondo » dei grigi. Si pensava che l'Alessandria aumentasse il bottino nella ripresa (al 29' aveva realizzato Dolso). Era una attesa, una richiesta lecita. Invece, peggio che mai. Il Seregno s'è reso più vivace, i locali sono ccmpletamente scomparsi dalla scena. Un'annebbiamento, un relax durato ben trentasei minuti, ma che si è pagato a caro prezzo. Marchioro ad un certo punto ha tentato inutilmente di migliorare il centro campo togliendo il terzino DI Brino e inserendo Leonarduzzi. Il gol casuale del Seregno su autorete ha risvegliato l'Alessandria. E' sembrato impensabile pareggiare con avversari che fino ad allora non avevano effettuato un solo tiro pericoloso. Troppo tardi, però, per tentare una riscossa: qualche Inserimento, una mischia furibonda sotto la porta di Spreaflco ed il fischio finale. A Marchioro i tifosi hanno riservato al rientro negli spogliatoi un'accesa contestazione, soprattutto per aver impiegato l'abulico Cini. Il trainer, scuro in volto, ha parlato di Ingenuità, di malasorte, di comprensibile stanchezza della squadra. Più che recriminare, comunque, conviene conservare una certa qua] tranquillità e colmare in fretta le evidenti lacune. Ecco i principali cenni di cronaca. Al 29' il gol dell'Alessandria: Dolso fa tutto da solo, scende verso la porta del Seregno e da venti metri lascia partire un gran Oro rasoterra, che si insacca nell'angolo alla sinistra del portiere. Al 65' Maldera colpisce di testa la traversa. Lo imita poco dopo Cini, che impegna Spreaflco in un difficile intervento. Al 73' l'arbitro espelle il trainer degli ospiti, Brighenti, reo di avergli indirizzato un gesto dalla panchina. L'allenatore si è poi scusato, a fine gara, con il signor Clerico, affermando di aver voluto soltanto richiamare ad ima maggiore attenzione un suo giocatore. All'81 il gol del Seregno. Berta commette un fallo di mano al limite dell'area. La punizione è calciata da Girol: c'è una respinta di Berla, un tiro di Mazzoleni; la palla è ancora intercettata da Girol, poi la sfortunata deviazione di Paparelli. (La Stampa - Ed. Sport - Ferruccio Cavallero) Belluno - Solbiatese 0-0 Cremonese - Trento 0-1 Legnano - Cossatese 0-1 Padova - Parma 0 4 Pro Vercelli - Piacenza 1-0 Rovereto - Derthona 3-2 Triestina - Udinese 0-0 Verbania - Savona 1-3 Vigevano - Venezia 0-0 CLASSIFICA: Parma, Alessandria, p. 31; Savona 28; Udinese 27; Venezia 26; Cremonese, Trento, Padova 24; Seregno, Solbiatese, Cossatese 23; Legnano 22; Pro Vercelli, Belluno 20; Rovereto, Derthona 19; Triestina 17; Piacenza 16; Vigevano 14; Verbania 9. Marcatori: 12 reti: Musa (Alessandria); 11 reti: Prunecchi (Rovereto); 9 reti: Inferrerà (Belluno); 8 reti: Rizzati (Parma) 6 reti: Bianchi (Alessandria), Sega (Parma); Fumagalli (Solbiatese), Bergamo (Trento) e Serato (Venezia). Il punto sul campionato Il Padova è caduto malamente sul terreno del Parma ed è apparso frastornato sotto la manovra incalzante della squadra ospite. Il Savona, squadra sempre più sorprendente e ammirevole, ha affondato il Verbania: i liguri sono riusciti a dominare soltanto nell'ultimo quarto d'ora ma il divario è stato nettissimo. Il Vigevano non è riuscito a vincere contro il Venezia che ha imposto, per lunghi tratti di gara, la sua supremazia di gioco a metà campo. Seconda sconfitta casalinga del Legnano ad opera della Cossatese non certo brillante sotto il profilo del gioco ma atleticamente prestante.