Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
25-02-1973 - Giornata: 23 - Savona - Valerio Bacigalupo


Savona FBC - Alessandria US 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 53. aut. Capra [Sa] , 86. Gottardo [Sa] , 87. Panucci [Sa]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Mayer Bruno, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Cini Sergio , Dolso Arrigo [46. Lorenzetti Giuseppe], Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Savona: Paterlini, Brignole, Budicin, Rossi, Capra [61. Vivarelli], Gava, Ardemagni, Corbellini, Panucci, Bosca. Gottardo. A disp.: Ghiso Jorge

Arbitro: Bianchi Piero (Firenze)
Note
Ammoniti: Dolso [A], Vanzini [A] Corbellini [S], Gava [S], Ardemagni [S] Angoli: 6-4 Spettatori: 12.000 circa, per un incasso di 16 milioni; giornata serena, con temperatura primaverile ed un a leggera brezza di tramontana che soffiava nel \| senso longitudinale del campo. Terreno in perfette condizioni anche se un poco spelacchiato al centro. Inizio gara ore 15.00

Commento
CROLLA A SAVONA L'IMBATTIBILITA' il PARMA PASSA IN TESTA A CONDURRE L’incredibile sconfitta maturata in soli due minuti © i grigi erano andati in vantaggio con un’autorete di Capra Fatale la 23esima giornata, quarta di ritorno: i grigi non solo hanno perduto l'imbattibilità, ma pure il comando della classifica. Il destino dell’Alessandria si è compiuto al « Bacigalupo » di Savona in soli 120 secondi, tale il tempo intercorso tra la rete del pareggio di Gottardo e il gol vincente di Panucci. Una sconfitta che brucia, ma che evidenzia lacune ingigantitesi con il trascorrere delle domeniche e che analizzeremo. Caduto l’undici mandrogno ad opera della compagine di Volpi, il Parma, uscendo indenne dal « Moretti » di Udine, ha superato i grigi insediandosi in vetta. I ragazzi di Sereni stanno veramene entusiasmando; non subiscono reti, mantenendo un passo che nulla ha da invidiare a quello dei bersaglieri. La classifica del girone a quindici giornate dalla conclusione del campionato è di quelle che promettono un finale emozionante: Parma 32, Alessandria 31, Savona 30, Udinese e Venezia 28. Cinque squadre in un fazzoletto, tutte intenzionate a giocarsi le chances disponibili alla ripresa delle ostilità fissata per marzo. Domenica prossima il campionato si concede un turno di riposo: gioca infatti la nazionale semiprofessionistica in Somalia e Salvadori rappresenterà l’Alessandria in maglia azzurra. La squadra del momento è indubbiamente il Parma che, dopo avere colto due preziosi punti a Padova, è tornata imbattuta dal Friuli. L’Alessandria che non ha certo abdicato al primato deve, questa volta, rimboccarsi le maniche per uscire dall’impasse in cui è precipitata in questi ultimi mesi. Il big-match di Savona era un test indubbiamente valido per la compagine di Marchioro che si era preparata adeguatamente in quel di Loano grazie all’ospitalità dell’Azienda Autonoma di soggiorno della simpatica cittadina ligure. Il mister aveva lungamente studiato le mosse per imbrigliare il generoso avversario che avrebbe fatto carte false pur di riuscire a spuntarla sulla capolista. All’ultimo momento gli è venuto meno Bianchi: una crisi di fegato io ha indotto a ridare fiducia al discusso Cini; per il resto tutto invariato. La grande novità era rappresentata dalla staffetta Dolso - Lorenzetti. Marchioro aveva tenuto celata la mossa sino all’ultimo momento. Dolso meritava la conferma mentre Lorenzetti, dopo i due turni di riposo, smaniava di riprendere il posto per rinverdire i propri allori. Non vi erano altre alternative considerato l’ottimo stato di form a di Vanzini. Il punto critico dello schieramento restava il centrocampo dove Berta e Salvadori risentono, in modo evidente, dell'usura di un campionato sempre giocato all’insegna della generosità. La forza dell’Alessandria è sempre stata il centrocampo, settore che filtrava il gioco degli avversari alleggerendo il j compito dei difensori, dando nel contempo una spinta non indifferente alle punte. L’infortunio a Manucli e il conseguente periodo di annebbiamento delle condizioni fisico-psichiche dei maratoneti alessandrini hanno determinato uno sfasamento visibile pure a... occhio nudo. Si sperava che i due ragazzi, stringendo i denti, sarebbero riusciti a raggiungere indenni il riposo obbligato del 4 marzo. Purtroppo il miracolo non è avvenuto ed è giunta, quasi scontata la sconfitta di Savona. Un insuccesso che non esitiamo a definire ’’aiutato" dai nostri stessi giocatori. Il primo tempo era filato via liscio con i bianco-blu protesi in avanti, ma senza troppa convinzione. Nei liguri difettava la presenza di uno stoccatore in grado di perfezionare e concludere a rete, per cui la supremazia territoriale si rilevava steri le. L’Alessandria raccolta nella propria centrocampo, mirava a controllare tenendo in avanti solo due punte: Cini e Musa. Con Vanzini tornante, il nostro attacco operava su un solo settore, quello sinistro, in quanto l’opposto era costantemente sguarnito. La manovra si dimostrava al quanto difficile in quanto era semplice passare, tenuto conto che Dolso raramente si inseriva come punta vera, preoccupato più di badare alle spalle che in avanti. Gli spunti individuali non difettavano in quanto si sa che la vena di Musa è sempre inesauribile. Nella prima frazione di gioco qualche ottima trama in profondità con una bella rovesciata di Cini a lato, o nulla più. Non restava che attendere la ripresa per conoscere cosa sarebbe accaduto con l’innesto di Lorenzetti, accolto all’apparire in campo, da calorosi incitamenti. Gli schemi degli alessandrini si sono rivelati assai pili consistenti tenuto conto che i padroni di casa, temendo il peggio, sono apparsi assai più prudenti. L’autorete del gol alessandrino imbastita da Cini che se ne va lungo la fascia di sinistra poi, effettua un cross per Vanzini che saetta su Paterlini in uscita, il quale non trattiene la sfera che finisce allo stopper che pasticcia e insacca, scatena la prima violenta reazione dei savonesi. L ’undici di Volpi non accetta la beffa e riparte in quarta. E’ proprio in questo frangente che si nota la fragilità del centrocampo clic arretra fin sulla linea dei terzini. Davanti alla rete di Pozzani si accendono frequenti mischie tanto che il difendere il gol diviene subito impresa disperata. Troppi giocatori operano in un fazzoletto dentro la nostra area di rigore: sarebbe più saggio costringere l’avversario a girare al largo se la calma non lasciasse il posto all’orgasmo. Musa retrocede con troppa facilità; Cini torna portandosi appresso l’angelo custode; Lorenzetti costretto a giocare davanti alla propria area di rigore favorisce l’avanzamento di Rossi che in fase di impostazione non è secondo a nessuno. li Savona dilaga nella nostra area piccola dove invece di controllare la sfera si cerca unicamente ralleggerimento con passaggi tutt’altro che calibrati. Il campanello d’allarme suona una prima volta quando Panucci colpisce il palo, alla sinistra di Pozzani, con una grande cannonata. Se Marchioro disponesse di centrocampisti con le idee chiare, potrebbe richiedere maggior ordine e freddezza in difesa, ma così non è. I grigi si difendono affannosamente senza portare la palla fuori dalia propria area di rigore per cui le incursioni avversarie si susseguono a ritmo frenetico. G.unge il gol del pareggio di Gottardo favorito da un pallonetto che carambola su Di Brino e un minuto dopo nientemeno che la rete della sconfitta. Basta una incertezza di Mayer per consentire a Panucci di fare chinare la schiena per la seconda volta all’estremo difensore grigio. L’Alessandria come sosteneva Marchioro non ha disputato una di quelle partite tipo Piacenza, per intenderci, ma neppure ha evidenziato quella freschezza di idee che avevamo ammirato in altre occasioni. Ricordiamo a questo proposito Cossato, Parma, Padova, Udinese, Pro Vercelli, che furono tappe assai significative per la compagine grigia. Prendete ad esempio le punte: con quanti tiri a rete hanno impensierito Paterlini? Se si eccettua l’azione di Cini - Vanzini l’estremo difensore ligure ha svolto interventi di ordinaria amministrazione. Sull’uno a zero occorreva mantenere l’iniziativa e non cederla all’avversario al quale spettava l’impresa di rimontare lo svantaggio. Purtroppo si è preferito vivere sull’effimero vantaggio consentendo agii stessi difensori locali di avanzare in appoggio ai loro compagni. Sono bastati due errori e quella che pareva una preziosa vittoria si è tramutata in una cocente sconfitta. Negli spogliatoi non sono stati fatti drammi. Lo stesso Commissario straordinario Remo Sacco appariva tranquillo: « Sono amareggiato per la sconfitta ma se debbo essere sincero, ha aggiunto, l’imbatlibilità pesava eccessivamente sui ragazzi. Il cammino è ancora lungo e sono certo che l’Alessandria saprà farsi valere ». Neppure Marchioro si è... strappato i capelli anche se la sconfitta gli è giunta tra capo c collo come una vera doccia fredda in pieno polo nord. « Il nostro errore più grave, dice, è stato quello di non avere controllato la palla: bisognava giocarla, impostare le azioni, costringere l’avversario a tenere gli occhi aperti pure in difesa. Si è invece creata una bolgia davanti a Pozzani c l’avversario con due reti che mi sembrano incredibili è riuscito a fare centro. Se la palla fosse stata giocata il successo non sarebbe sfuggito. La vittoria pareva veramente a portata di mano, ma ormai non si può certo porti rimedio ». L’Alessandria si trova ad una svolta del campionato. Cosa ne pensa il mister, anche alla luce dell’odierna partita? « Abbiamo perduto l’imbattibilità, ma non certo la volontà di aggiudicarci il primato. Posso affermare in piena coscienza che non siamo affatto spacciati e io dimostreremo alla ripresa del campionato. La ruota della fortuna ha girato sinora in senso contrario: credo che in futuro ci sarà più benigna o quanto meno che ci lasci lavorare in tranquillità. Il campionato è ancora lungo e la possibilità di ricuperare non difetta. Non dimenticate che il Parma verrà al Moccagatta e quel giorno, statene certi, non ci lasceremo sfuggire l’occasione propizia per dimostrare chi è veramente il più forte ». Marchioro maschera assai bene la delusione e risponde ai pochi colleghi che lo attorniano — gli altri sono impegnati con Volpi che sta vivendo con i ragazzi la domenica più bella del campionato — con sicurezza e un certo qual distacco dalle critiche che lo sommergeranno. Gli domandiamo perchè Bianchi non ha giocato. « Il ragazzo sarebbe entralo contro il Savona ma una crisi di fegato lo ha costretto a concedere fiducia a Cini. Il centravanti ha disputato una gara giudiziosa, si è smarcato assai bene, ha rimesso al centro il pallone che ha consentito a Vanzini di impegnare severamente Paterlini. L’Alessandria ha, complessivamente, disputato un incontro onesto tanto che posso affermare che siamo caduti in piedi. Il giorno della nostra riscossa non è lontano ». Sulla staffetta Dolso - Lorenzetti, cosa può dirci? « Era stata preparata in anticipo: Dolso doveva impegnarsi al massimo nel primo tempo e Lorenzetti nel secondo. Certo con Lorenzetti la manovra si è fatta più incisiva perchè il ragazzo sa lavorare pure per gli altri.». La difesa ha subito altre due reti, non le sembrano troppe? «E’ il solito discorso che facciamo, ogni domenica. Avete qualche suggerimento da darmi?. Valutando attentamente le partite sinora giocate posso dire che non sempre la colpa la si può fare ricadere sui difensori o sul portiere. Sembra un assurdo ma è proprio così ». La battuta d ’arresto non provocherà uno choc? « I ragazzi sono professionisti seri. Abbiamo perduto una partita e non il campionato. Prima o poi sarebbe accaduto. Considerato l’andamento del confronto con il Savona speravo di avere superato l’ostacolo. N on è accaduto, pazienza. Il Cammino da percorrere è ancora lungo e l’ultima parola non è stata ancora detta ». Con la battuta d’arresto di Savona i grigi sono scesi in media inglese a —3 mentre il Parma che guida la graduatoria è fermo a —2. Per risalire la china si devono vincere le partite casalinghe e ottenere almeno tre vittorie fuori dal Moccagatta, Marchioro ne ha promesso quattro : un a l’ha ottenuta a Belluno per cui tenendo fede alla particolarità dovrebbe trovarsi entro il prossimo mese, aprile a zero, che sarebbe poi la media promozione. Il ricupero è possibile nella misura in cui saprà ritrovare i centrocampisti. Domenica si gioca a Vercelli la partita di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Italia. Il mister ne approfitterà per concedere un turno di riposo a Berta, Vanzini, Maldera e a qualche altro. Avendo vinto nell’andata per quattro a zero le preoccupazioni non sono molte. Giocheranno sicuramente Croci, Bodina, Leonarduzzi, Di Tomaso e con molte probabilità Manueli: il ritorno del ragazzo potrebbe consentire al mister di adottare le misure necessarie per contrastare il passo al Parma che ora deve sobbarcarsi l’onere di fare da lepre. L’Alessandria è partita ieri mattina per Aosta per un periodo di ossigenazione: 1' ragazzi ne hanno veramente bisogno se non altro per farsi il morale e ricuperare le energie spese in abbondanza in questi mesi. (Il Piccolo - Il Gattopardo) RESA DELL'ALESSANDRIA A SAVONA I liguri si affermano negli ultimi cinque minuti Partita importante, partita nervosa. Ha finito per vincere la squadra dai nervi più saldi e cioè il Savona, che ha fatto cadere l'Alessandria dal trono» del girone A della serie C, favorendo il Parma, il quale con il pareggio di Udine ha portato a termine l'operazione sorpasso iniziata praticamente a metà del girone di andata. Il risultato, 2 a 1 per i liguri, punisce un'Alessandria piuttosto confusionaria, in difesa, incapace di mantenere il vantaggio che aveva saputo conquistare ali'8' della ripresa quando era passata a condurre per un'autorete di Capra. Sul piano puramente delle cifre, il Savona ha pienamente meritato la vittoria: una traversa, un palo, un paio di occasioni mancate sono il bilancio a suo favore. Tuttavia, se l'Alessandria, più squadra e forse individualmente più tecnica, « avesse portato via almeno un punto, non ci sarebbero potute essere recriminazioni. E' stata una partita a due facce. Nel primo tempo le I squadre si sono studiate senza osare l'attacco a fondo. Evidentemente la posta in palio era troppo importante per rischiare. Nella ripresa, invece, l'involontaria marcatura di Capra ha scatenato il gioco e si è assistito ad un'autentica battaglia, giocata però cavallerescamente senza inutili ed antipatici scontri. Volpi ha fatto scendere sul terreno la formazione migliore a sua disposizione con Panucci al centro dell'attacco, Vivarelli in panchina e Capra nei ruolo di stopper al posto dell'infortunato Canepa. Dall'altra parte Marchioro ha invece dovuto forzatamente rinunciare a Bianchi, non in perfette condizioni fisiche, e confermato Cini con la maglia n. 9. Il trainer dei grigi ha altre sì apportato una novità con l'istituzione della «staffetta» Dolso-Lorenzetti, facendo giocare un tempo ciascuno ai due centrocampisti. Le marcature sono state abbastanza indovinate da entrambe le parti: per quanto riguarda riguarda la cronaca, c'è ancora da segnalare al 30' del primo tempo un tiro cross di Rossi che era andato a battere di striscio sulla traversa costringendo Pozzani ad intervenire deviando in corner. Ora, dopo tanti attacchi, dopo ventidue giornate di imbattibilità in campionato, i grigi hanno perso. Alla ribalta del girone si affaccia un'altra «stella», quella del Parma. Il Savona, eroe della giornata, è anche a ridosso, mentre l'Udinese insegue a tre lunghezze. Il torneo vive quindi un finale accesissimo, che fa prevedere una. lotta strenua, fino all'ultima giornata, per la promozione. Il successo di oggi vale un «aggancio» in vetta alla classifica e vale forse tutto il campionato già di per se stesso. Per quanto riguarda l'Alessandria, la sconfitta è dura, sia perché venuta da una diretta rivale, sia perché è maturata alla Hitchcock nel finale di una partita incandescente e stressante. Bisogna però dire che, superato il complesso dell'imbattibilità che condizionava sicuramente la squadra, i grigi potrebbero andare incontro alle prossime partite più sereni, anche perché da questo momento non sono più la squadra da battere. Questo arduo compito spetta, da domenica prossima, al Parma. (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) Risultati: Cossatese - Belluno 0-1 Derthona - Triestina 0-0 Piacenza - Rovereto 0-0 Seregno - Vigevano 0-0 Solbiatese - Padova 2-1 Trento - Legnano 0-1 Udinese – Parma 0-0 Venezia - Pro Vercelli 3-1 Verbania - Cremonese 0-1 CLASSIFICA: Parma p. 32; Alessandria 31; Savona 30; Venezia, Udinese 28; Cremonese 26; Solbiatese 25; Legnano, Seregno, Trento, Padova 24; Cossatese 23; Belluno 22; Rovereto, Pro Vercelli, Derthona, 20; Triestina 18; Piacenza, 17; Vigevano 15; Verbania 9. Marcatori: 12 reti: Musa (Alessandria); 11 reti: Prunecchi (Rovereto); 9 reti: Inferrerà (Belluno); 8 reti: Rizzati (Parma); 7 reti: Serato (Venezia); 6 reti: Bianchi (Alcssandria), Sega (Parma), Bergamo (Trento). Il punto sul campionato La sfortuna si è accanita sull'Udinese che cercava di diminuire il distacco dalla capolista Parma, giocando un primo tempo tutto di attacco andando vicino alla segnatura. Incontro della paura e risultato inevitabile tra Dertohna e Triestina tra due squadre che non sono riuscite ad esprimere un gioco redditizio. Un autorete di Sollier ha condannato alla terza sconfitta la Cossatese sul proprio campo, consentendo al Belluno di incamerare due punti preziosi. Vittoria del Venezia contro la Pro Vercelli in un match nel quale non sono mancate emozioni. Pareggio tra Seregno e Vigevano in un match senza emozioni.