Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
01-04-1973 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Cossatese AS 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Berta Massimo, Paparelli Ezio, Leonarduzzi Valentino, Vanzini Franco, Manueli Luigi, Bianchi Bruno [67. Cini Sergio ], Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
Cossatese: Molli, Porzio, Audero, Borgato, De Girardi, Sala, Rossini, Pellizzari, Poirè [68. Ragliani], Sollier, Cavagnetto. A disp.: Munzi All: Padulazzi Bruno

Arbitro: Fuschi Enzo (Pescara).
Note
Ammoniti: Borgato [C], Sollier [C], Pellizzari [C] Spettatori: circa 7000, di cui 4540 paganti, per un incasso lordo di L. 7 milioni 630.600. Angoli: 5-1 Bella giornata di sole e fondo campo in ottime condizioni Inizio gara ore 15.00

Commento
ESPLODE LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI: NE FANNO LE SPESE I GRIGI E IL MISTER Il deludente pareggio con la Cossatese ha scatenato la bagarre© La squadra, irriconoscibile, rischia la sconfitta nel finale Lo squallido pareggio (zero a zero) con la Cossatese ha scatenato l’ira della stragrande maggioranza dei settemila spettatori presenti al « Moccagatta ». Il risentimento è poi sfocialo in manifestazioni piuttosto turbolente, ma senza danno per alcuno. L’Alessandria ha disputato la peggiore partila del campionato; peggio di quella con il Piacenza. Un simulacro di squadra ha tentato per novanta minuti di avere ragione dei dopolavoristi della Cossatese i quali man mano che trascorrevano i minuti acquistavano sicurezza per resistere al disordinato forcing dei grigi. Ai fischio finale gli abbracci si sono sprecati: era l'esultanza di giocatori che dalla contesa traevano solo la soddisfazione della conquista del punto e conseguentemente delle 13 mila lire di premio. Conviene ricordare che la comitiva azzurra era giunta non su un pullman dotato di ogni confort — compresa la televisione — ma sulle auto dei dirigenti e amici. Quasi una scampagnata alla ricerca di un po’ di ossigeno per la magra classifica. Questi sono i ragazzi che hanno inchiodato Berta e compagni sul pareggio, senza avere corso eccessivi rischi. L’Alessandria regalando un punto è stata scavalcata dal Parma il quale riesce sempre a segnare una rete in più dell’avversario. Davanti aveva una Cremonese che da diversi anni se ne tornava dal Tardinì almeno con un punto. I biancocrociati hanno vinto di misura, forse aiutati dalla dea bendata, ma le reti le hanno messe a segno. Il Parma conduce, ad undici giornate dalla conclusione, con un punto di vantaggio su un ’Alessandria per nulla irresistibile, se vogliamo essere onesti. Alle nostre spalle si sono fatte avanti Udinese e Venezia le quali hanno superato i rispettivi ostacoli; è invece scomparso il Savona che si è fatto trafiggere sul proprio terreno da un Vigevano che non ha abbandonato la speranza di restare in serie C. Diamo uno sguardo alla classifica: Parma 38 punti, Alessandria 37, Venezia e Udinese 35. Proseguendo sullo stesso metro, esiste il rischio di farsi assorbire dal greppo, il quale resiste nella speranza che una delle big accusi la fatica. Undici partite infatti non sono molte, ma neppure poche tenendo presente che il caldo renderà sempre più difficile il cammino verso il traguardo del 17 giugno. L’Alessandria che ha affrontato la Cossatese, non era neppure l’ombra di quella ammirata né a Padova né in casa con l’Udinese. Un undici deconcentrato, con le idee maledettamente confuse, incapace di costruire una sola manovra. A Marchioro era venuto a mancare Salvadori — la cui assenza si è fatta sentire 'in modo pesante — e Mayer. Il nazionale che accusava una botta ricevuta a Tortona era stato sostituito da Manueli mentre la maglia del libero, che lamenta una sciatalgia, è andata a Leonarduzzi. Un avvicendamento che poteva essere normale se Manueli, non avesse dim ostrato di essere molto lontano dalla form a tipo. Una mezz’ala spenta nei ' riflessi, incapace di esibir- ! si in quelle sgroppate sulle fasce laterali come si con- I viene ad un giovane che > intende guadagnarsi i palloni. Il centrocampo è risultato piuttosto approssimativo, confusionario tenuto presentò che è venuta meno la prova di Lorenzetti. Se nel girone di andata, proprio a Cossato, ! aveva fornito una delle esibizioni migliori, domenica si è auto affossato. Doveva essere il cervello della manovra offensiva, il distributore efficiente di palloni, ma in realtà ha dimostrato idee molto confuse al punto che in rarissime occasioni è riuscito a pescare un compagno con un lancio in profondità. Sin dalla vigilia Marchioro aveva predicato che era necessario aggirare il bunker della Cossatese con azioni a largo respiro; in caso contrario sarebbe stata fatica vana il bussare alla porta di Molli. Mancando il sostegno efficiente di un centrocampo manovriero le puntate sono risultate farraginose, prive di mordente. Il solito Berta ha cercato di porre ordine, m a il nervosismo lo deve avere tradito in quanto le aperture sulle fasce erano, nella maggior parte dei casi, approssimative, tanto da costringere il beneficiario di passaggio a difficili ricuperi. L’uomo che doveva dare un contributo notevole alla conclusione era il goleador Musa. Un triste spettacolo che ha scatenato le ire dei tifosi. Non uno scatto in profondità, palle perdute con facilità irrisoria; non un accenno al ricupero. Perduta la sfera la mancina scrollava mestamente la testa quasi per scusarsi con se stesso della propria incapacità. Sono quattro domeniche che Musa non solo non si inserisce o tenta di assecondare la manovra corale, m a se ne disinteressa con una leggerezza che lascia perplessi. Cosa gli sia accaduto è difficile da stabilire: il confermarlo in squadra costituisce un grave handicap tenuto in evidenza che in siffatte condizioni, si concede il vantaggio di un uomo all’avversario. Un giocatore può anche non essere in giornata, ma non per questo deve arrendersi o estraniarsi completamente dal lavoro dei compagni che, bene o male, si battono alla ricerca del gol. Il comportamento di Musa è da biasimare perchè non si tratta di una esibizione a sé stante, ma di una serie di partite. Una diagnosi si rende quanto mai utile perchè no- si può certo gettare al vento un intero campionato per cause che sfuggono alla maggioranza dei tifosi. La seconda punta, vale a dire Bianchi, si è mosso a corrente alternata. E' apparso pesante e non sempre in possesso di quel tocco che lo evidenziò in precedenti esibizioni. A differenza di Musa ha cercato l'inserimento, ma più che la manovra elaborata era indspensabile il colpo di spada. Quanti tiri a rete sono stati scoccati da fuori area? Pochissimi e tutti fuori dallo specchio della porta difesa da Molli. Solo in una occasione, il redivivo Musa ha cercato la conclusione con un forte tiro ma l’estremo difensore ha risposto con uno stupendo intervento salvandosi poi sull’accorrente Cini con una ulteriore respinta. II solito Vanzini ha tentato in più di una occasione di creare la palla gol, ma purtroppo era solo in quel suo insistere in avanti. Il generoso "senatore” ha cercato pure la soluzione personale, ma in quelle occasioni la fortuna non si è schierata al suo fianco. In fase offensiva Franco era il solo ad avere quella chiarezza tattica che mancava ai suoi diretti collaboratori. Nonostante il lavoro, non sempre ha trovato il compagno libero pronto a cercare la conclusione con tiri veramente efficaci. Una squadra assai disarticolata in fase di propulsione che ha accusato, oltremisura, il peso dell’assenza di quel Salvadori che quando dà forfait crea grossi problem i a centrocampo. Nulla da eccepire in difesa dove Paparelli ha dominato, imitato da un Leonarduzzi che pur essendo alla prima gara veramente impegnativa, si è guadagnato i galloni. Il ragazzo ha mostrato chiarezza a calma, in particolare nei momenti di maggiore pressione degli azzurri. Non si è limitato alla sola interdizione: ha cercato in ogni occasione di impostare per i compagni tanto è vero che sono risultate pochissime le palle sciupate. Maldera, sino al momento dell’incidente non ha demeritato: ha avuto qualche spunto efficace, ma quando si è trattato di concludere ha denunciato quelle incertezze palesate in altre occasioni. Lo stesso discorso vale per Di Brino un combattente nato il quale non si lascia certamente sorprendere quando si tratta di difendere la propria area di rigore. Proiettato in avanti cade in quegli errori che denunciano la scarsa predilezione al momento della conclusione. Il discorso si conclude con Pozzani che in due occasioni ha fatto tremare i settemila spettatori. Nel primo tempo è uscito a vuoto, nella ripresa si è lasciato sorprendere da un colpo di testa che poteva causare il gol beffa. Sono incertezze che preoccupano non poco anche se nelle ultime quattro partite (Trento, Parma, Derthona e Cossatese) è riuscito a mantenere integra la propria rete. Quelli di domenica possono essere definiti anche errori veniali, ma quando l’avversario riesce a concludere in gol allora... Non è la prima volta che il portiere alessandrino incorre in questi svarioni sui quali è indispensabile fare un piccolo esame di coscienza. Il pareggio ha. determinato, come abbiamo detto all’inizio, la buriana. I tifosi alessandrini che hanno la critica facile, erano intervenuti a suon di fischi quando Marchioro aveva fatto uscire Bianchi per fare posto a Cini il quale non ha affatto demeritato. Certo mossa più saggia sarebbe stata quella di inviare negli spogliatoi l'infortunato Maldera: in questo caso si poteva retrocedere Berta a terzino, spostare Bianchi all’ala con Cini al centro. Il sacrificato poteva pure essere ’'l’agnostico” Musa che a dire il vero è stato quello che si è impegnato -solo l’indispensabile. Non sappiamo quali concetti abbiano consigliato al tecnico di sacrificare Bianchi. Il mister infatti quando è uscito dallo spogliatoio per la consueta intervista, ha anticipato i presenti annunciando che non avrebbe risposto ad alcuna domanda. Ai giornalisti non è restato che prendere atto della dichiarazione che trascriviamo: « Abbiamo toccato il fondo, questa la verità. Non riesco a dare una spiegazione plausibile al comportamento dei ragazzi. Martedì parlerò con loro da uomo a uomo per sentire cosa dicono ». Marchioro si è allontanato mentre i giocatori più previdenti sceglievano l'uscita secondaria — quella destinata» all’arbitro — per allontanarsi alla chetichella senza farsi notare dagli sportivi che facevano ressa davanti all’ingresso principale. La ’’bolgia” infernale è stata invece affrontata dal mister e da LorenzetL. Sul capo dei due sono piovuti epiteti vari e solo il mister ha replicato con una frase sibillina ’’avete ragione”. Lorenzetti, ripetutamente invitato a tornarsene a Roma, ha preferito non aprire bocca per non provocare altre scintille. Non sono mancati gli ultras che hanno accompagnato l’allenatore sino all’auto: Alcuni hanno dato qualche manata di troppo sulla carrozzeria, ma senza provocare danni. Alessandria - Cossatese ha avuto una conclusione movimentata e, questa volta, l’arbitro è risultato veramente estraneo. Una puntualizzazione che ci pare necessaria considerato che in passato non siamo mai stati troppo teneri con il direttore di gara. Il momento è di quelli delicati: conviene prenderne atto tanto più che sul campo abbiamo visto giocatori disputare la ’’loro’ partita e non quella che era stata decisa sulla carta. La settimana si preannuncia calda tanto più che è indispensabile ricuperare il punto perduto in media inglese che fa scivolare i grigi a —4. I dirigenti alessandrini, ing. Sacco in testa, intendono puntare alla serie B visto e considerato che l’organico è sempre di tutto rispetto La Cossatese, squadra modesta, ha dimostrato, ad esempio, che sovente basta la grinta per mettere alle corde l’avversario. All’Alessandria manca al momento attuale oltre alla freschezza, lo spirito di battersi veramente per raggiungere vittoriosi il traguardo finale. Il campionato non è allatto perduto, ma lo si può regalare se si insiste sullo stesso metro Sarebbe un vero peccato lasciarsi sfuggire un’occasione cosi propizia (Il Piccolo - Il Gattopardo) COSSATESE CON RABBIA SENZA NERBO I GRIGI: 0-0 Il Moccagatta ancora avverso ai padroni di casa, frastornati dall'agonismo e dalla sicurezza degli ospiti - "No comment" di Marchioro - Due giocatori biellesi derubati negli spogliatoi « Non è il nostro posto », ha detto il factotum della Cossatese Alltettt, alludendo alla serie C prima che la partita cominciasse. Infatti, la sua squadra effettua le trasferte sulle automobili del dirigenti, si allena quando può, è davvero l'esempio del dilettantismo più puro. Nonostante ciò, si permette il lusso di fermare l'Alessandria, di giocare una partita egregia sul piano dell'interdizione e di sfiorare persino il gol del successo strepitoso. Il tutto con pieno merito, senza . rubare nulla ai padroni di casa. Gli unici derubati, invece, sono stati due suoi giocatori, Sala e De Girardi, cui i soliti ignoti hanno alleggerito ti portafogli per complessive 23 mila lire, E' bene dire subito che l'Alessandria ha giocato in modo nettamente inferiore alle sue normali possibilità, dando l'impressione di una squadra abulica, senza idee, con troppi uomini fuori forma e "sovrastata sul plano fisico da un'avversaria che non faceva complimenti ma neppure abusava in scorrettezze. Semplicemente, la Cossatese disponeva di un altro spirito, si muoveva sul campo con la sicurezza e la rabbia di chi vuole raggiungere il risultato a tutti i costi, mentre i grigi, anche se il copione imponeva un attacco deciso, lo mettevano in pratica attraverso una manovra troppo elaborata, e soprattutto con cali di rendimento notevoli. Basti pensare che proprio la Cossatese, in apertura e chiusura di partita, riusciva a sfiorare il gol nonostante il suo schieramento quasi totalmente difensivo. I grigi, pur premendo per quasi tutti i 90', ottenevano più o meno le stesse conclusioni a rete; evidentemente, qualcosa non funzionava e il pubblico se n'è reso conto subito. Non si tratta di tifosi troppo teneri con la loro squadra, visto che la fischiano alla minima difficoltà. Occorre tenerne conto nel giudicare la prova dell'Alessandria. I i piocaiori sono caduti presto preda del nervosismo, messi di fronte ad un avversarlo che non faceva complimenti (ma, ripetiamo, restando nei limiti concessi dal regolamento) e che non dava tregua sfoggiando autorevolmente l'arma dell'anticipo. Per superare un slmile avversarlo, occorreva innanzitutto conservare la calma, mentre i grigi l'hanno per. ditta quasi subito di fronte ad una partita che si presentava scorbutica. Esistono delle attenuanti ma il comportamento corate della squadra deve essere criticato con fermezza. Si salvano i « vecchi » Paparelli e Vanzinl, il quasi esordiente Leonarduzzi e Di Brino, grazie a qualche proiezione offensiva; ma il resto scompare, non dà certo (almeno nella giornata odierna) l'impressione di una squadra che abbia le carte in regola per puntare alla scalata in serie B. L'allenatore Marchioro è persona intelligente; domenica scorsa ha detto a chiare lettere di non essere soddisfatto, oggi, addirittura, ha preferito non parlare. Lo farà martedì a tutti I giocatori e molto probabilmente si esprimerà con fermezza. Il Parma ha vinto ed è solo al comando. Per continuare a sperare occorre che certi passi falsi non si ripetano. Visto lo zero a zero, la cronaca si riduce a poche cose. Dopo appena due minuti, la Cossatese aveva l'occasione per portarsi in vantaggio, ma Pelllzzari, di fronte all'uscita decisa da Pozzani, preferiva « evitare » il colpo di testa. Cominciava così l'offensiva dell'Alessandria, ma manca va assolutamente di convinzione II più vivace era Vanzini, controllato a stretto » da Porzio, che gli lasciava pochissimo spazio, mentre Musa, opposto a Audero (lucido e combattivo come al tempi migliori) faceva letteralmente una figura penosa. A centro campo Lorenzetti spariva molto presto mentre Manueli risultava opaco e velleitario. Uno stato di cose che consentiva ad una difesa elastica e ben disposta di opporsi senza troppe preoccupazioni. La ripresa aveva la stessa fisionomia. Pochi varchi per i grigi all'assalto e sbaglio colossale di Vanzini a porta vuota al 50'. Ma l'occasione più bella per l'Alessandria era al 78', quando Audero sbucciava il pallone e permetteva a Musa di presentarsi libero davanti a Molli: tiro immediato elle il portiere ribatteva. Ma Molli si superava quando riusciva a respingere ancora in acrobazia sull'accorrere di Cini. Tutto qui per l'Alessandria, mentre la Cossatese (86', sfiorava il gol con un colpo di testa di Cavagnetto. (La Stampa - Ed. Sport - Beppe Bracco) Risultati: Legnano - Solbiatese 1-1 Parma - Cremonese 2-1 Piacenza - Seregno 1-1 Pro Vercelli - Triestina 0-0 Savona - Vigevano 1-2 Trento - Padova 1-1 Udinese - Belluno 2-1 Venezia - Rovereto 1-0 Verbania - Derthona 1-0 CLASSIFICA: Parma p. 38; Alessandria 37; Venezia, Udinese, 35; Savona 32; Cremonese 29; Seregno, Trento, Solbiatese 28; Padova 27; Legnano 26; Pro Vercelli Belluno, Cossatese 25; Triestina 23; Rovereto, Piacenza, Derthona 22; Vigevano 20; Verbania 13 Marcatori: 13 Reti Musa (Alessandria) 11 Reti Prunecchi (Rovereto) 9 Reti Inferrera (Belluno) Rzzati, Sega (Parma) Il punto sul campionato Il Parma, vittorioso con la Cremonese, è tornato in vetta al campionato: merito e fortuna insieme hanno propiziato il successo degli emiliani. Pareggiando in casa con la rimaneggiata Triestina, la Pro Vercelli ha offerto una delle più brutte prestazioni della stagione, andando non otre il nulla di fatto. Il Vigevano ha vinto nel finale sul campo del Savona in un match caratterizzato da scorrettezze e nervosismo fin dall'inizio. Il Verbania ha vinto a spese del Derthona: ha deciso Cavallino al 67' dopo un primo tempo avaro di spunti di rilievo. Il derby dell'alto milanese, tra Legnano e Solbiatese è stato quanto mai deludente, sia per la mancanza di intesa da parte delle due squadre, sia di gioco. L'Udinese ha regolato il conto con il Belluno, squadra tranquilla in classifica.