Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
29-04-1973 - Giornata: 31 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Solbiatese AS 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 36. Manueli L.[A], 79. Vanzini F.[A]

Alessandria US Croci Claudio, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Berta Massimo, Colombo Antonio, Salvadori Roberto, Vanzini Franco, Manueli Luigi [79. Dolso Arrigo], Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
SOLBIATESE AS: Caccialanza, Vincenzi, Larini, Rossi, D'Antoni, Crespi, Rosa, Volpati, Fumagalli, Invernici, Tosetto. A disp.: Camazzolo, Antognoli. All: Trapanelli Piero

Arbitro: Terpin Roberto (Trieste).
Note
Ammoniti: Vincenzi [S], Berta [A] Spettatori 3000 circa, di cui 1.332 paganti, per un incasso di lire 2.381.600. Angoli: 7-6 Terreno perfetto, malgrado la pioggia caduta in mattinata; cielo coperto e poi alla fine rischiarato da un pallidissimo sole. Inizio gara ore 16.00

Commento
BERTA, SALVADORI E VANZINI SPRINT : L’ALESSANDRIA RITROVA LA VITTORIA Convincente successo sulla Solbiatese per due a zero © Ei risultato sbloccato da una rete di Manueli Parma 44, Udinese 41, Alessandria e Venezia 40: questa classifica dopo la 31” giornata. A sette giornate dalla conclusione dalla lunga maratona non si conosce ancora, con certezza, il nome della squadra che salirà in serie B, Il dilemma potrebbe essere sciolto domenica sera: se gli emiliani usciranno indenni dal Sant'Elena avranno in tasca o quasi la promozione; se perderanno l'incertezza regnerà sovrana in quanto nelle restanti sei gare potrebbe accadere di tutto. La trentaduesima avrà un peso determinante sul futuro del girone A della serie C. Nell’attesa di conoscere l’esito di Venezia - Parma, non resta che soffermarci su quanto accaduto nelle ultime due domeniche. L’Alessandria, dopo il pareggio interno con il Padova, si è trasferita nel Friuli per incontrare l’Udinese. Per i grigi è stata una Pasqua piuttosto amara in quanto dopo avere subito una rete nel primo tempo ad opera di Blasig, hanno dominato la ripresa senza riuscire a passare. Quasi allo scadere è giunto il raddoppio: una vera beffa. Mentre i mandrogni abbassavano bandiera al Moretti, la capolista Parma era costretta alla resa da un Piacenza che ha ritrovato lo sprint dei tempi migliori. L’undici di Cella piegati gli emiliani è riuscito, la scorsa domenica, ad inchiodare i bianconeri sullo zero a zero. Ne hanno subito approfittato i grigi (vincitori sulla Solbiatese) e il Venezia che ha superato, seppure di stretta misura, il mai domo Verbania. Il Parm a invece, seppure faticosamente, l’ha spuntata sul Trento. La situazione attuale potremmo definirla fluida, considerato che ben quattro squadre continuano a sperare nonostante i ragazzi di Sereni si trovino in una posizione di classifica tranquilla. Marchioro dopo la terza sconfitta di questo campionato, aveva collaudato la squadra mercoledì in coppa Italia, contro lo Spezia. Tra i pali Croci, all'attacco Cini al centro con Bianchi all’ala, in sostituzione dell’infortunato Musa. Il provino era riuscito magnificamente tanto che il tecnico non aveva nascosto l’intenzione di ripeterlo contro la Solbiatese: tutto è rimasto in grembo a Giove in quanto la Lega ha punito Bianchi con una giornata di squalifica. Un turno di riposo forzato che ha indotto il mister a rivedere i propri piani. Mentre non ha avuto dubbi nel concedere fiducia a Croci, che si era ben comportato contro lo Spezia, per quanto concerne ii quintetto attaccante ha atteso sino all'ultimo sperando di ricuperare Musa. La fortuna gli ha dato una m ano e con il goleador all'ala ogni incertezza è scomparsa. La Solbiatese, scesa al Moccagatta con l’obiettivo di tornarsene a casa almeno con un pareggio, ha impostato la gara in modo accorto. Ha giocato rinchiusa nello propria metà campo, pronta però a scattare in avanti ogni qualvolta si presentava l’occasione per avvicinarsi alla rete di Croci. Un avversario piuttosto scorbutico che non si è mai disunito, neppure quando era in svantaggio di una rete. Marchioro ha disposto le marcature nel modo consueto: Paparelli libero, Colombo stopper, Di Brino su Rosa che arretrava sovente; B erta su Tosetto che, seguendo l’esempio del compagno, tornava verso la propria area consentendo l’avanzamento del diretto controllore. Nel campo opposto Cini se la vedeva con D’Antoni; Musa con uno scorbutico Vincenzi che lavorava più di mani che di piedi e Vanzini con un Larini che non gli concedeva spazio seguendolo come u n ’ombra. Nella fascia centrale Lorenzetti, Manueli ed ancora Salvadori. Per una ventina di minuti i locali hanno avuto buon gioco nel tenere a bada un’Alessandria che attaccava con tre punte di cui un’ala tornante (Vanzini) e due centravanti visto che Musa, più che stazionare sulla destra, preferiva spostarsi in continuazione al centro ostacolando non poco Cini. Il centravanti come aveva dimostrato mercoledì, ha bisogno di spazio per muoversi; quando sente il compagno a distanza breve è costretto a vagolare per il campo alla ricerca di una zona meno affollata. I lombardi pur evitando di spingere a fondo per non scoprirsi, riuscivano a tenere in soggezione l’avversario che in fase difensiva era piuttosto balbettante in quanto raramente gli uomini di centrocampo si sganciavano per seguire i compagni. Accadeva che mentre l’Alessandria attaccava, ben sei uomini restavano immobili o quasi nella loro m età campo. Le respinte dei nerazzurri finivano inevitabilmente in zona m orta ed i primi ad intervenire erano sempre i lombardi. La fase di studio si protraeva sino al ventesimo quando Musa su punizione faceva tremare i pali della porta di Caccialanza, con una bordata al fulmicotone. L’Alessandria che sino a quel m omento aveva attaccato senza troppa convinzione si scuoteva. Erano Berta e Salvadori a trascinare i compagni alla riscossa mentre Vanzini scorrazzava senza tregua per il campo a ricuperare palle per i compagni dell’attacco. Gli inconvenienti lamentati nella parte iniziale restavano, ma il maggior movimento — piuttosto caotico a centrocampo — consentiva ai locali di imbastire azioni maggiormente incisive. Sbloccato il risultato con il goal di Manueli, i grigi insistevano fallendo il raddoppio in più di una occasione. Era proprio in questa fase di assedio alla rete dei nerazzurri che si evidenziava maggiormente la mancanza di uno stoccatore, capace di sfruttare quella gran messe di gioco. La ripresa non ha avuto praticam ente storia: Alessandria protesa in avanti a cercare la rete della sicurezza e la Solbiate se guardinga e quanto mai decisa a riportare le sorti della partita in parità. Il conto poteva essere saldato sin dal 67’ se Di Brino non avesse sprecato balordamente con un tiraccio una di quelle occasioni che si possono considerare d ’oro. Dopo aver corso un rischio piuttosto serio su cross di Volpati, finalmente la rete di Vanzini venuta a prem iare uno dei migliori giocatori in campo. E’ indubbio che i ragazzi di Marchioro sono in ripresa anche se sotto il profilo atletico si ha la sensazione che qualche uomo accusi la fatica. Fortunatam ente la maggior classe riesce a sopperire alle deficienze che continuano a permanere nonostante questa vittoria giunta ad un mese dall’ultimo successo pieno. L’ultima... vittima illustre fu, come ricorderete, il Parma, dopodiché i grigi smarrirono la giusta via inanellando una serie di risultati negativi che ha lasciato il segno nella classifica: pareggio a Tortona poi in casa con la Cossatese; sconfitta a Vigevano, nuovo pareggio con il Padova e nuovo passo falso ad Udine. Cinque partite con soli tre punti all’attivo su dieci e un solo gol per di più su rigore. Battendo la Solbiatese in modo abbastanza convincente la lunga parentesi negativa pare chiusa: i sintomi lo lasciano credere. Passando da una breve analisi dei singoli, diremo che la riconferma di Croci ha ridato maggior consistenza al reparto difensivo. Il ragazzo può commettere errori dovuti all’inesperienza, ma sia tra i pali che nelle uscite dimostra di avere riflessi pronti. Durante i novanta minuti ha compiuto uria sola ingenuità: su un forte tiro ha cercato di bloccare il pallone invece di respingerlo e, la sfera, gli è sfuggita passando di un soffio sopra la traversa. Per il resto tutto okey. Su Di Brino abbiamo scritto molto in questo campionato: un terzino che ha la tempra del lottatore, che sputa l’anima e che non delude mai. La lacuna maggiore la si riscontra quando, fluidificando, viene a trovarsi con l’opposta retroguardia. Il ragazzo perde allora la sicurezza e la visione del gioco cadendo in errori che a volte sono veramente elementari. Nonostante questo handicap merita sempre la sufficienza se non altro per la grinta che mette in mostra ogni qualvolta è chiamato ad affrontare un impegno di particolare entità. Una delle cause che hanno determinato la riscossa dei grigi la si deve ricercare nella giornata di vena di Berta e Salvadori. Massimo dopo un breve periodo di appannamento ha ritrovato lo sprint delle giornale migliori. Difficile stabilire quanti chilometri abbia percorso per tenere a bada un Tosetto per nulla rinunciatario e contemporaneam ente inserirsi per governare il gioco nella fascia centrale. Con una spalla come Salvadori tutto fila per il giusto verso in quanto la visione in campo è sempre perfetta. Non si scopre ora Salvadori: il ragazzo ha la stoffa per fare molta strada e di questo parere ò pure Bearzot che lo ha nuovamente convocato per la nazionale dei semiprofessionisti unitamente a .Manueli. Quest’ultimo dopo alcune gare piuttosto incerte sta gradatamente riprendendo quota: si è mosso con maggiore sicurezza sfruttando con maggiore decisione le fasce laterali; ha azzeccato il tiro goal con convinzione. Per quanto concerne Colombo il giudizio è positivo: io stopper sta crescendo con il trascorrere delle partite. L’incidente che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per un lungo periodo ha pesato tremendamente su tutta la squadra ed in particolare durante il periodo invernale. Il capitano ha i mezzi per fare veramente grandi cose in questo finale di campionato che si preannuncia piuttosto caldo. Paparelli ha giocato con la consueta foga elevandosi come l'ultimo baluardo. Di Vanzini dovremmo ripetere le solite cose. L’Alessandria comunque vadano le cose deve erigere un.... monumento a Franco che nonostante la non più verde età sta impressionando per la tenuta e la volontà con la quale si batte. Un vero gladiatore che non si arrende davanti agli avversari spigolosi, che contrasta con decisione; che si trasforma in centrocampista, difensore od attaccante, a seconda delle circostanze. Dopo una lunga astinenza ha ritrovato la via del gol: il fatto dovrebbe essere di buon auspicio visto che Franco, indipendentemente dalla posizione attuale della squadra, continua a credere nella serie B. La nostra rassegna prosegue con Lorenzetti il quale dopo la brillante prestazione di Udine ha giocato con la consueta determinazione senza riuscire a trovare lo spunto folgorante. Si direbbe che soffre del complesso derivante dalla contestazione di alcuni tifosi ultras. Il ragazzo ha un bagaglio tecnico non indifferente che però non riesce ad esprimere: più che del mister avrebbe bisogno di uno psicologo, in quanto riteniamo che il giocatore ha mezzi indubbiamente superiori a quelli che riesce ad evidenziare sul campo. L’occasione per dimostrare quanto vale l’avrà sin dalla prossima domenica a Vercelli. Sulla prestazione di Cini abbiamo detto: ha bisogno di spazio e Musa non è la sua spalla ideale. Questo nostro parere è pure condiviso da Marchioro al quale non è sfuggito il diverso comportamento del centravanti in occasione delle due ultime partite. Mentre contro lo Spezia, Cini ha dimostrato maggiore determinazione e incisività, con la Solbiatese ha faticato maledettamente per non sfigurare sia sul piano dell'impegno che dell’incisività verso la rete avversaria. Superato Io scoglio interno si preannuncia il derby con la Pro Vercelli. L'Alessandria si presenta al « Robbiano » con l’imperativo della vittoria: se fallisce, l'ultima fiammella si spegnerà definitivamente. Su questo punto sono tutti d’accordo, dal presidente Sacco a Marchioro. Il mister disporrà di Bianchi, ma con molte probabilità dovrà fare a meno di Berta che, avendo raggiunto il massimo delle ammonizioni, subirà una giornata di squalifica. Una defezione che giunge nel momento più delicato dell’intero campionato. Il tecnico dovrà pertanto studiare attentamente le proprie mosse qualora dovesse provvedere alla sostituzione del forte centrocampista. Il campionato è giunto per i grigi ad una svolta importantissima: solo i due punti possono fare rinascere le speranze che accompagnano i fedelissimi dell'Alessandria. Per il derby con i vercellesi l’apporto dei tifosi è veramente indispensabile. Mai come in questo momento gli sportivi debbono stringersi attorno alla squadra, dimenticando il passato. La strada della promozione passa per Vercelli: forza, dunque, come ai tempi migliori (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA VINCE 2 A 0 NON TUTTO E' ANCORA PERDUTO Battuta la Solbiatese al Moccagatta, ma il bottino poteva essere superiore. L'Alessandria torna ad assaporare il gusto della vittoria, ma ti Parma non cede. Perde un punto l'altra concorrente, l'Udinese, e si fa avanti il Venezia. La situazione in vetta non si chiarisce ancora, i grigi, a sette turni dalla conclusione, sono più che mai legati alle disavventure altrui. «Siamo in una fase — dice l'allenatore Marchioro — che un nostro successo non basta più, occorre il crollo degli avversari. Non è impossibile, noi pazienza e coraggio ne abbiamo da vendere». Ad Alessandria però, malgrado la franca vittoria (2 a 0) sulla Solbiatese, si crede poco alla promozione. Ampi spazi vuoti allo stadio, pubblico più propenso all'ironia che all'incitamento. Soltanto dirigenti e giocatori non mollano. L'appuntamento decisivo à rinviato a domenica prossima. Il Parma potrebbe cadere a Venezia e rilanciare, oltre alla squadra lagunare, anche quella alessandrina. Ciò che conta intanto è avere ritrovato la grinta dei mesi scorsi e aver saputo reagire ad una preoccupante serie di passi falsi e brusche docce fredde. Il declino dell'Alessandria sembra per ora scongiurato, la lotta sarà difficile, ma le ambizioni resistono ancora. Per l'ex portiere grigio Ciceri, ora segretario delle squadre giovanili, l'Alessandria ha doti tecniche e atletiche superiori agli avversari. «Purtroppo — afferma — lo stress psicologico non è sopportato da tutti. Questa è la spiegazione dell'appannamento delle ultime settimane». Contro la Solbiatese, la formazione grigia ha mostrato sintomi di guarigione. Non era un avversario trascurabile: forte in difesa, deciso, spesso spigoloso, con alcuni elementi di classe (Crespi e Rosa) e attaccanti veloci e instancabili (Fumagalli e Invernici). Di fronte ai nerazzurri, l'Alessandria ha accusato un po' di nervosismo, poi si è distesa con ordine ed è riuscita ad imporre un buon gioco. La retroguardia non ha avuto un solo sbandamento per la notevole prova dì DI Brino, Paparelli e Colombo. A centrocampo Berta, Salvadori e Lorenzetti hanno elaborato decine di manovre offensive con un costante appoggio a Vanzini e lanci alle punte Cini e Musa. Le reti a favore dei grigi potevano anche essere il doppio: un palo di Musa, un'incursione in area sprecala da Di Brino, un salvataggio del portiere Caccialanza probabilmente con la palla che aveva già superato la linea bianca sono alcune delle più vistose occasioni che non hanno avuto l'esito sperato. Una volta tanto l'Alessandria non si trova però a rimpiangere le reti sfumate. Il suo dominio è stato per lunghi periodi incontrastato, la vittoria mai in pericolo. Poteva già andare in vantaggio all'8': azione di Salvadori per Di Brino che tocca a Lorenzetti: la palla è deviata in extremis dal terzino Larini. La Solbiatese si difende con spinte e atterramento. I grigi stentano a sfuggire alla stretta morsa. Giungono però vicino al gol al 19'. Fallo di Vincenzi su Musa: la punizione viene battuta dall'ala alessandrina con una staffilata che coglie il palo. Dopo un gran tiro di Rosa e una triangolazione Musa-Lorenzetti-Vanzini, si arriva al primo gol. 36': Vanzini lancia Manueli che si smarca abilmente e da pochi passi scuote la rete alle spalle di Cacclalanza. Prima del riposo si mettono ancora in luce Salvadori e Vanzini. La loro manovra provoca l'intervento del portiere nerazzurro che blocca la palla forse già entrata in porta Nella ripresa continua la spola del centrocampisti con un maggiore apporto di Berta e di Di Brino. Al 55' Musa è trattenuto due volte in area poi, al 69', lo stesso Musa crea un varco nella retroguardia avversaria e libera Di Brino. Il terzino grigio ha un bersaglio facile ma tira maldestramente oltre la traversa. L'Alessandria sembra desistere, una incursione di Volpati e Rosa, al 71', la risveglia bruscamente. Pochi minuti dopo t grigi raddoppiano: Irresistibile puntata di Musa, che ancora una volta crea il caos in casa degli ospiti, tiro da distanza ravvicinata; Caccialanza non può bloccare e respinge alla meglio: irrompono Cini e Vanzini e quest'ultimo insacca con facilità. (La Stampa - Ed. Sport - Eros Mognon) Risultati: Rovereto - Belluno 0-0 Savona - Cossatese 1-0 Legnano - Derthona 2-1 Udinese - Piacenza 0-0 Pro Vercelli - Seregno 0-1 Parma - Trento 1-0 Cremonese - Triestina 5-0 Verbania - Venezia 0-1 Padova - Vigevano 1-1 CLASSIFICA: Parma p. 44; Udinese 41; Alessandria, Venezia 40; Savona 36; Cremonese 33; Seregno 32; Legnano 31; Trento, Padova 30; Piacenza, Solbiatese 29; Pro Vercelli 28; Rovereto, Triestina, Derthona, Belluno, Cossatese, 27;. Vigevano 26; Verbania 16 Marcatori: 14 Reti Musa (Alessandria); 12 Reti Prunecchi (Rovereto); 10 Reti Inferrera (Belluno); Sega, Rizzati (Parma) Il punto sul campionato Andata in vantaggio, dopo appena dieci minuti, con un gol di Volpi il Parma ha faticato per tenere a bada la reazione del Trento e portare il vantaggio fino alla fine. Il match di Udine è stato caratterizzato da un forte acquazzone che ha limitato le azioni dei protagonisti in campo. Meritata vittoria del Savona, immeritata sconfitta della Cossatese: entrambe le squadre si sono battute con ardore meritando gli applausi del pubblico. Una brutta Pro Vercelli è stata soffitta tra le mura amiche, dal Seregno: una manovra al rallentatore che il Seregno ha accettato volentieri. Il Legnano ha battuto il Derthona realizzando due reti e creando cinque palle gol, tre delle quali hanno colpito i pali.