Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
03-06-1973 - Giornata: 36 - Cremona - Giovanni Zini


Cremonese US - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 71. Mondonico [Cr] 5. Musa E.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Vanzini Franco [56. Manueli Luigi], Salvadori Roberto, Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
CREMONESE US: Rigamonti, Cesini [46. Velmini], Perico, Guarneri, Bosotti, Sironi, Mondonico, Del Chiaro, Carminati, Delle Donne, Chigioni. A disp.: Strozzi All.: Rota Battista

Arbitro: Lenardon Fiorenzo (Siena)
Note
Ammoniti: Guarneri [C] Angoli: 2-8. Spettatori: 4500 Giornata di sole, assai calda; fondo campo perfetto; Inizio gara ore 16.00

Commento
DOMINANO I "GRIGI MA I PALI SALVANO L'INCERTA CREMONESE L’Alessandria parte alla garibaldina e fa centro con Musa © Per Cini due palle gol: salva un difensore sulla linea, poi i legni si sostituiscono a Rigamonti Colpo di scena in tesla alla classifica del campionato di serie C, girone A: il Venezia, battendo con una rete di Modenese il Piacenza, ha scavalcato il Parma, sconfitto a Trieste. Udinese ed Alessandria, impegnate in trasferta, hanno diviso la posta per cui restano sempre in zona promozione. Gli emiliani, ormai in barca, hanno fallito pure un calcio di rigore e l’orizzonte si profila quanto mai buio i bianconeri friulani che giocavano a Seregno, hanno così raggiunto il Parma. L’Alessandria che poteva accorciare le distanze, dopo avere dominato largamente la Cremonese, è stata raggiunta quasi sul palo d’arrivo per un ’’liscio” di Paparelli che ha dato via libera allo scatenato Mondonico. A centottanta minuti dalla conclusione, il quartetto di testa conserva inalterate le possibilità di agguantare la serie B o, quantomeno, di giungere ad uno spareggio che potrebbe anche essere a tre. Dopo la trentaseiesima giornata la classifica è la seguente: Venezia p. 49, Parma e Udinese, 48, Alessandria 47. II prossimo turno vedrà la capolista sul campo della Solbiatese mentre le tre rivali giocheranno in casa. L’Udinese riceve il rassegnato Verbania, il Parma il pericolante Rovereto e l’Alessandria il tranquillo Legnano. Vogliamo azzardare un pronostico? Scontato appare il successo dei friulani mentre per il Venezia il pareggio non è da escludere. L’undici di Sereni che accusa la fatica, potrebbe trovare nel Rovereto un avversario quanto mai ostico, in grado di inchiodarlo sul nulla di fatto. Per l’Alessandria la vittoria — pur con tutti gli scongiuri del caso — pare invece certa per cui a novanta minuti dalla conclusione, la classifica potrebbe assumere questa fisionomia: Venezia e Udinese p. 50, Parma e Alessandria p. 49. Se il pronostico risultasse esatto tutte le soluzioni sono possibili. In questo caso, risulterebbero veramente decisivi i confronti dell’ultima giornata che vedranno i grigi impegnati al Sant’Elena con i neroverdi; i friulani al Robbiano di Vercelli con i bianchi e gli emiliani in trasferta a Verbania, fanalino di lusso, che, proprio nell'ultima giornata potrebbe accomiatarsi dal pubblico con un chiaro successo. Campionato incertissimo sino al fischio finale della lunghissima fatica che costringe i giocatori ad un estenuante stress. E’ la prima volta, dopo tanti anni, che il nome della squadra neo-promossa è ancora un... oggetto misterioso. L’Alessandria che è stata la prim'attrice, ha perduto la scorsa domenica una delle occasioni migliori per accorciare le distanze. La squadra in questo finale veramente incandescente, sta dimostrando di avere ricuperato le energie che pareva avere perduto nei mesi invernali. Nei momento cruciale non riesce però a scrollarsi di dosso la jella che non la abbandona dalla partita di Vigevano. In quell’occasione l’arbitro negò ai ragazzi di Marchioro un rigore nettissimo; successivamente a Udine, il direttore inverti una punizione che spettava ai grigi consentendo a Blasig di andare a segno. Al Robbiano di Vercelli dono avere colto un palo con Lorenzetti si vide negare un penalty per un fallo nettissimo su Musa. Ancora a Trieste altro palo di Lorenzetti e rigore negato nel corso di una conteso con gli alessandrini in cattedra. A Cremona le cose sono andate peggio: due pali, altrettanti salvataggi sulla linea di porta dei difensori grigio-rossi, un penalty non concesso per atterramento di Salvadori che aveva ormai oltrepassato la fatidica linea dell’arca di rigore. Quasi non bastasse ecco il clamoroso ’’liscio” di Paparelli che spiana all ’avversario la via verso la rete difesa da un Pozzani in forma splendida. La dea bendata, evidentemente, non vuole concedere nulla a questa vecchia Alessandria che sta battendosi con quanta energia ha in corpo. La conferma che i grigi hanno disputato una partita di quelle maiuscole si ha proprio dagli applausi scroscianti che lo sportivissimo pubblico locale non ha lesinato durante i novanta m inuti dell’elettrizzante contesa. Se i giocatori mandrogni hanno risposto pienamente alle aspettative altrettanto non si può dire dei tifosi i quali hanno abbandonato i beniamini al proprio destino. Domenica abbiamo cercato di scorgere sugli spalti almeno una bandiera grigia: nulla. Pure i fans del « Club Alè grigi » hanno piegalo in anticipo i loro stendardi compreso quello sul quale era scritto « Nella buona come nella cattiva sorte, forza grigi ». A Cremona era presente solo una sparuta schiera di fedelissimi, ai quali va il nostro plauso. Conte non abbiamo mancato di criticare la dirigenza grigia, ora non possiamo lasciare passare sotto silenzio l’assenteismo quasi totale di coloro che sono pronti ad applaudire solo quando la squadra svetta in testa alla classifica. Partendo proprio dal presupposto che l’Alessandria appartiene agli sportivi, era logico attendersi una maggior partecipazione popolare dei tifosi visto che, a 180’ dalla conclusione la Società è ancora in lizza per la tanto sospirata promozione. Il confronto con la Cremonese ha confermato, come abbiamo scritto, che l’Alessandria ha ritrovato la verve del periodo migliore. Prima di addentrarci nei commento dobbiamo evidenziare, doverosamente, la sfortunata esibizione del tanto discusso Cini. Il giocatore non ha dalla sua la fortuna: giocasse per un’intera stagione non riuscirebbe a fare centro perchè, nel caso la porta fosse sguarnita, troverebbe il filo d ’erba che gli devierebbe la traiettoria dei pallone. A Cremona come era accaduto in precedenza, è stato tra i protagonisti: ha giostrato senza concedersi un attimo di tregua, ha calciato in porta, ha effettuato numerosi cross, si è sganciato più volte. In breve la cronaca delle azioni che lo hanno avuto come protagonista. La partita è iniziata da soli quattro minuti quando Musa si vede respinta dal portiere una palla gol: Cini si avventa sulla sfera e centra la porta sguarnita. Sarebbe gol se il rientrante Perego con il petto non riuscisse miracolosamente a deviare in angolo il bolide. L’Alessandria insiste: Cini scende sulla destra poi effettua un preciso cross sul quale interviene Musa che controlla e insacca. 14': Cini parte da m età campo servendo Lorenzetti che lancia Musa il quale, rapidissimo, apre su Salvadori il cui tiro angolatissimo esce lambendo il montante. Ancora in evidenza al 64’: su un lungo lancio il centravanti parte e in progressione si avvia verso la rete di Rigamonti, ma Borsotti con perfetto placcaggio lo atterra. Non è ancora finita: all’80’ l’Alessandria usufruisce di una punizione che Lorenzetti batte cercando la testa di Cini. L’attaccante svetta, colpisce, cogliendo in contropiede il portiere che riesce solo a sfiorare la sfera che io supera finendo sul palo. La palla ricade sembra varcare la linea bianca, ma resta in gioco e ancora una volta Borsotti allontana la minaccia. Davanti a tanta scalogna non resta che imprecare alla sfortuna, accendere un cero, sperare che il destino sia maggiormente benigno verso questo attaccante che meritava qualcosa di più. L’Alessandria vista all’opera allo "Zini’, in particolare nel primo m o tempo, si è dimostrata veramente grande. Centrocampo solidissimo con Berta, Salvadori e Lorenzetti in evidenza, attacco che manovra a pieno campo sfruttando le fasce laterali dove Vanzini non ha difficoltà a ’’saltare” un Cesini piuttosto dimesso. Mentre Vanzini opera sulla sinistra, sul settore destro si incunea in continuità Cini mentre Musa, al centro, si muove in continuazione creando spazi, calciando da ogni posizione. Salvadori in perfetta form a si sgancia in continuazione sui due settori puntarlo decisamente verso l’area avversaria: potrebbe segnare al quarto d ’ora, ma il tiro è troppo angolato. Trascorrono pochi minuti poi brucia il diretto avversario entrando in area per fermarlo è necessario uno sgambetto. Lcnardon, magnanimo in questa occasione, porta la palla sulla linea per una punizione. Se Salvadori appare scatenato, Berta non gli è da meno: im posta le azioni, retrocede per dare manforte alla difesa, settore che appare piuttosto in difficoltà quando i grigiorossi si portano in avanti. Dal canto suo, Lorenzetti, fa il regista a centrocampo smistando palloni sia per Musa che per Cini. La retroguardia denuncia invece qualche sbandamento in quanto Colombo non sempre riesce a tenere a freno lo scattante Mondonico. L’ala ha lo scatto bruciante e calcia da tutte le posizioni. Il tallone d’Achille della squadra sta appunto in Colombo che deve ricorrere sovente alla collaborazione di Paparelli. Più sicuro invece Maldera che controlla il centravanti Carminati che è pur sempre un cliente da tenere costantemente sotto sorveglianza. Di Brino se la vede con Chigioni una estrema assai mobile sulla quale il terzino deve intervenire con decisione. Bravissimo è invece Pozzani che tra i pali dimostra sicurezza: pure nelle uscite non sbaglia un intervento. Per i -«rimi 45 i grigi dettano le regole, gli applausi del pubblico, si sprecano. Dopo il gol di Musa, il goleador si ripete con un tiro angolatissimo, ma questa volta la base del palo si sostituisce a Rigamonti. L’Alessandria potrebbe passare altre volte, ma più che la poco abilità delle punte gioca un notevole peso l’imponderabile. Nella ripresa la Cremonese si fa più intraprendente e Mondonico è l’uomo che trascina i suoi all’arrembaggio. Colombo dura fatica a controllarlo. La retroguardia resiste con un certo ordine e potrebbe resistere alle ondate offensive se non accadesse al 74’ l'imprevedibile ’’liscio’ di Paparelli che spiana all’ala destra grigio-rossa la via del gol. La cronaca della partita si esaurisce sull’ultima sfortunata conclusione dei centravanti Cini. Facile indovinare il disappunto del tecnico al termine della contesa. Marchioro è visibilmente contrariato mentre sul volto dei giocatori si legge il disappunto per quanto accaduto in campo « L’Alessandria ha giocato una grande partita; abbiamo creato almeno una decina di azioni da gol; colpito due pali. Con la malasorte che ci perseguita - dice Marchioro - non riusciremo mai ad acciuffare la promozione. E’ incredibile quanto sta accadendo: agii avversari basta una sola azione, noi invece dobbiamo attaccare in continuazione e, quando centriamo lo specchio della porta sbuca sempre un difensore che alla meno peggio rimedia ». Il tecnico appena a conoscenza della sconfitta del Parma allarga le braccia sconsolato. La speranza torna a fare capolino dietro l’uscio; se almeno in queste due ultime gare la fortuna aiutasse i grigi le cose potrebbero cambiare. L’ultima gara, quella di Venezia potrebbe aprire le porte almeno allo spareggio. « L'importante è non mollare, aggiunge ancora il mister, forse sotto lo striscione d’arrivo potremmo trovare una lieta sorpresa ». Se lo augurano gli sportivi che domenica torneranno al Moccagatta per incitare l’Alessandria la quale affronta il Legnano. L’attenzione sarà rivolta, ovviamente, verso Solbiate e Parma. Forse l’ultima parola non è ancora stata detta. Comunque finisca questo campionato è giunto ii momento di pensare alla conduzione tecnica per il prossimo anno. Il Commissario straordinario Remo Sacco per il momento non ha ancora scoperto le proprie batterie. Marchioro, richiestissimo dal Como, attende di conoscere la sua sorte. Il tecnico resterebbe volentieri in grigio. Al seguito della squadra abbiamo notato domenica Volpi che è stato sostituito a Savona da Tagnin e Longoni che guidò lo scorso anno il Lecco alla conquista della serie B. La loro presenza, almeno cosi ci è stato detto, non deve trarre in inganno: sull’allenatore non è stato deciso nulla. Un vero peccato perché questo è il momento più propizio per impostare i programmi futuri (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA A CREMONA UN'OCCASIONE PERSA In vantaggio al 5' con Musa, i grigi sfiorano piu' volte il raddoppio - Mondonico al 71' agguanta il pareggio Altra occasione mancata per l'Alessandria. Contro la Cremonese oggi, Lorenzetti e compagni non sono andati oltre il pareggio (1-1), dopo aver condotto dal 5' al 71' ed aver dominato tutta la frazione iniziale di gioco. E' stata una partita strana, con i grigi che sembravano dover stravincere, tanto che la Cremonese pareva addormentata e succuba dell'avversaria. Il caldo intenso e l'afa hanno dato l'impressione che i cremonesi non potessero risollevarsi dal gol subito in apertura di gioco. Invece c'è stato un autentico cambio di guardia nella ripresa e l'Alessandria ha dovuto piegarsi e concedere il pareggio, perdendo un punto preziosissimo. Marchioro ha preferito rimettere Cini al centro dell'attacco e bisogna dire che, seppur troppo in ritardo, il lungo attaccante ha dato l'impressione di potersi inserire meglio nel gioco e di essere in una condizione fisica più brillante. In tandem con Musa, il numero 9, appoggiato anche da Vanzini e da un centrocampo dove gli spunti di Lorenzetti e di Salvadori sono ancora incisivi, è finalmente risultato pericoloso. Purtroppo, alla miglior situazione in attacco, l'Alessandria ha fatto notare un reparto difensivo piuttosto stanco, in difficoltà quando si tratta di controllare uomini dal dribbling stretto come Mondonico e Chigioni. Soltanto Pozzani non ha commesso errori ma è stato invece molto abile in alcune occasioni senza avere colpe nell'azione che ha portato la Cremonese al pareggio. I grigiorossi hanno per contro confermato quelle che sono state le loro caratteristiche per tutto il campionato: una squadra dalle ottime possibilità, con alcune individualità di rilievo, che gioca però a corrente alternata, spinta soltanto dall'estro ma non dalla convinzione di essere in grado di contrastare qualsiasi rivale. Questa condizione ha forse determinato l'andamento del confronto, molto sbilanciato, ma anche emozionante e non privo di episodi rimarchevoli. L'inizio è stato tutto di marca alessandrina. Già li i piemontesi con un po' più di fortuna avrebbero potuto segnare. Su tiro di Lorenzetti il portiere Rigamonti ha deviato, facendo ripiombare la palla in area. Ha ripreso Cini che, a portiere battuto, è riuscito a lanciare il pallone verso la rete, ma Perego ha respinto di petto proprio sulla linea della porta. Comunque un minuto dopo l'Alessandria è riuscita a passare. Ancora Cini, sulla destra, è giunto sin quasi sul fondo ed ha poi lasciato partire un cross teso: Musa, arrivato in corsa, non s'è lasciato sfuggire l'occasione (con tutta la difesa cremonese ferma a guardare) ed ha infilato con precisione la porta. I grigiorossi non hanno avuto alcuna reazione al gol subito e l'Alessandria, imponendo il proprio ritmo ed il proprio gioco, ha potuto continuare ad attaccare alla ricerca del raddoppio. All'8' Vanzini ha tirato sull'esterno della rete, poi al 14' una bellissima combinazione Musa-Salvadori si è conclusa con un gran colpo del centrocampista fuori di poco. Sei minuti dopo Musa, stazionando opportunamente sotto la porta di Rigamonti, è riuscito a conquistare un bel pallone, superando l'accorrente portiere. Il pallone però, calciato d'esterno, è andato a battere contro il palo ritornando in campo, spazzato poi dal libero Borsotti. La prima azione pericolosa della Cremonese si è potuta registrare al 37'. Del Chiaro è avanzato, ha scambiato con Chigioni ed è ripartito in avanti, impegnando con un forte tiro centrale Pozzani in una grande parata. Fatta eccezione per questa azione, il primo tempo s'è concluso con i grigi sempre ben in linea, con un gran gioco di triangolazione e di spostamenti di fronte, senza però che questa supremazia si potesse trasformare in un secondo gol. L'ingresso in campo delle due squadre nella ripresa ha subito fatto delineare un profondo cambiamento. Evidentemente la sosta ha spento l'Alessandria che, forse pagando le energie spese, è apparsa trasformata, quasi domata dalla Cremonese che invece ha avuto un crescendo impressionante. Al 50' il mobilissimo Mondonico ha superato Colombo, impegnando Pozzani in una parata a fil di palo. Al 56' Marchìoro ha sostituito l'ormai debilitato Vanzini con Manueli, che avrebbe potuto servire per dare più azione al gioco, ormai confuso, dei grigi. Invece al 71' c'è stato il pareggio della Cremonese, al termine di una bellissima azione. Una respinta della difesa grigia e il libero Borsotti a sua volta ha rilanciato improvvisamente il pallone in avanti. Il lungo lancio è pervenuto a Mondonico, Paparelli ha fallito l'intervento sbucciando la palla. Il numero sette cremonese è avanzato molto veloce tagliando fuori Pozzani ed ha mandato la sfera molto in avanti sulla sinistra. L'ha raggiunta ed ha tirato in diagonale, mentre Colombo non poteva fare altro che vederla piombare in rete. La partita sì è accesa così ancora di più. Mondonico è stato protagonista almeno di un paio d'azioni da gol, fallite d'un soffio. Al 79' l'Alessandria potrebbe ancora portarsi in vantaggio, ma la sfortuna le impedisce di segnare. Una punizione di Lorenzetti viene intercettata di testa da Cini. Il portiere Rigamonti, troppo avanti, riesce soltanto a sfiorare il pallone che per uno strano effetto va sin sulla linea della porta dove sembra fermarsi per una eternità e poi carambola contro il palo tornando in campo. Su Salvatori, Perego ha la meglio e riesce a respingere. E' questo il momento conclusivo. Più nessuna delle due squadre ha forze da spendere e il fischio di chiusura suggella il pareggio. E' destino che i grigi nell'affannosa lotta per la promozione si vedano costretti a soffrire fino alla fine. Le speranze sono poche con tre squadre, Venezia, Udinese e Parma davanti, ma ci sono ancora due partite da giocare e l'ultima proprio col Venezia (La Stampa - Ed. Sport - Cristiano Chiavegato) RISULTATI: Derthona Belluno 2 2 Solbiatese - Cossatese 2-2 Savona - Legnano 1-1 P. Vercelli Padova 0-1 Triestina - Parma 1-0 Venezia - Piacenza 1-0 Verbania - Trento 1-1 Seregno - Udinese 1-1 Rovereto - Vigevano 1-0 CLASSIFICA: Venezia p. 49; Parma, Udinese 48; Alessandria 47; Savona 40; Cremonese, Padova, 38; Seregno 37; Piacenza 35; Legnano, Trento, Solbiatese 34; Triestina, Belluno, 33; Pro Vercelli 32; Rovereto, Derthona, Cossatese, Vigevano 30; Verbania 20 MARCATORI: 15 reti: Musa (Alessandria); 12 reti: Sega (Parma) e Prunecchi (Rovereto); 11 reti: Inferrera (Belluno), Rizzati (Parma), Blasig (Udinese); 10 reti: Mondonico (Cremonese), Corbellini (Savona) e Schillirò (Vigevano) Il punto sul campionato Vittoria ineccepibile della Triestina ai danni del Parma, caduta pesantemente senza attenuanti al termine di una partita ricca di emozioni. Il Venezia ha ottenuto la vittoria balzando in vetta alla classifica: i lagunari, contro il Piacenza, non hanno avuto vita facile. Col prezioso pareggio di Seregno, l'Udinese ha continuato a coltivare speranze di promozione: i friulani hanno dimostrato la validità del loro impianto di gioco. La Pro Vercelli è stata sconfitta, dal Padova, a un minuto dalla fine del match, da un rigore discutibile. La Cossatese ha sprecato un'ottima occasione per ottenere la vittoria sulla Solbiatese. Grazie ad un gol di Fazzi il Rovereto ha sconfitto il Vigevano. Il Savona, contro il Legnano, ha avuto un compromettente inizio spingendosi costantemente all'attacco con rapide triangolazioni e passava in vantaggio con Panucci al 22' ma Cascella riusciva a cogliere il pari al 34'.