Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
Serie C
10-06-1973 - Giornata: 37 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Legnano AC 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 79. Vanzini F.[A] 11. Cascella [Le] , 58. aut. Mongitore [Le]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Vanzini Franco, Salvadori Roberto, Cini Sergio [46. Bianchi Bruno], Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Croci Claudio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
LEGNANO AC: Piaceri [20. Binelli], Talarini, Valentini, Bosani, Lesca, Cribio, Capocci, Proietti, Cascella, Cannata, Mongitore. A disp.: Mastrodonato. All.: Sassi Luciano

Arbitro: Ciulli Massimo (Roma)
Note
Angoli: 11-2 Spettatori: 3.000 di cui 2.491 paganti per un incasso di 4.501.600 lire. Inizio gara ore 17.00

Commento
L'ULTIMA DECISIONE AL SANT'ELENA: PER I GRIGI 90' TERRIBILI Il campionato si deciderà domenica: le sorti dell’Alessandria legate ai risultati di Pro Vercelli - Udinese e Verbania - Parma Deciderà l’ultima giornata: a novanta minuti dalla conclusione del campionato di serie C, girone A, la classifica presenta tre squadre appaiate a quota 50 e precisamente Venezia, Udinese e Parma; l’Alessandria incollata a 49. Quattro squadre in un fazzoletto dopo 37 partite, vale a dire 3330 minuti di gioco, a dimostrazione del livellamento delle formazioni scese in campo in questi nove mesi di campionato. Il pronostico è ancora più ingarbugliato delle scorse settimane, una cosa pare tuttavia certa: la necessità di ricorrere allo spareggio per indicare l’undici che il prossimo anno salirà nella serie cadetta. La penultima giornata invece di semplificare le cose le ha complicate ulteriormente. Il Venezia capolista non è riuscita a piegare la Solbiatese che nel girone di andata le aveva inflitto una sconfitta bruciante per 4-1. Fermati i neroverdi ne hanno approfittato Udinese, Parma e Alessandria. Il terzetto non ha avuto vita facile e per averne una conferma basta dare uno sguardo ai risultati: Udinese - Verbania 2-1; Parma - Rovereto 1-0; Alessandria - Legnano 2-1. Il passo delle grandi si fa sempre più difficoltoso con il trascorrere delle domeniche, a dimostrazione che lo sforzo incide sempre più sui muscoli degli atleti, concentrati al massimo per non perdere l'ultimo autobus per la serie superiore. Non si spiega altrimenti il declino del Parma che per mantenere il passo dell’Alessandria ha bruciato energie preziose. Gii emiliani che parevano i grandi favoriti stanno arrancando con una certa difficoltà come dimostra la sconfitta subita a Trieste e la vittoria di misura contro un Rovereto che cerca disperatamente di salvarsi dalla retrocessione. Gli ultimi novanta minuti pertanto riserveranno più di una sorpresa! La trentottesima di campionato presenta questi incontri: Venezia - Alessandria; Pro Vercelli - Udinese e Verbania - Parma. Sulla carta l’undici di Sereni ha la partita più facile in quanto affronta il fanalino del girone, ma l’esperienza insegna — e l’Udinese ne sa qualcosa — che è meglio diffidare dei disperati. Se i biancocrociati si giocheranno in riva al lago il loro torneo, l’Udinese si trova davanti ad una formazione con il dente avvelenato a seguito della squalifica dei terreno di gioco per sette domeniche. Sei giornate sono state condonate dalla F.I.G.C. per il suo giubileo, ma nonostante ciò le bianche casacche dovranno disputare sul neutro (pare Brescia) una partita che, in caso di sconfitta, potrebbe coinvolgerli nella bagarre della retrocessione. Le zebrette friulane troveranno pane per i loro denti. La partita clou resta quella tra Venezia e Alessandria che potrebbe favorire una delle due contendenti. II pareggio questa volta non serve a nessuno, né ai neroverdi, né ai grigi. Al S ant’Eiena si punterà, su entrambi i fronti, al successo pieno, indispensabile per accedere allo spareggio in quanto sarebbe veramente assurdo pensare di trovare una soia squadra al comando della classifica a conclusione del campionato, L’Alessandria ha i mezzi per sovvertire 11 pronostico e ancor più la tradizione? E’ la domanda che si sono posti i tifasi al termine della elettrizzante contesa con i lilla legnanesi. Quest’anno i grigi la promozione l’hanno smarrita al Moccagatta. Gli otto pareggi interni pesano tremendam ente nella classifica; è questa una storia che si ripete da alcuni campionati. Nella parte finale i ragazzi di Marchioro hanno innestato la quinta e solo la sfortuna ha impedito loro di fare bottino pieno a Trieste e Cremona. La dea bendata non ha concesso proprio nulla a Colombo e compagni i quali, dopo il cedimento denunciato in febbraio e marzo hanno gradatamente risalito la china. L’ultima partita casalinga con il Legnano ha dimostrato che i grigi dispongono di un potenziale offensivo notevole; riserve si debbono invece avanzare per il settore arretrato. Se contro i lilla è stato necessario sudare le sette proverbiali camicie la responsabilità la si deve fare risalire alla papera di Pozzani che ha imitato Paparelli il quale aveva regalato alla Cremonese la rete dei pareggio. Quante volte l’Alessandria è stata costretta a risalire lo svantaggio di un gol? Troppe per una compagine che è partita con il ruolo di grande favorita. Nonostante questo handicap, i ragazzi hanno sempre dimostrato di essere in grado di sovvertire ogni risultato. Lo abbiamo notato contro il Rovereto e la scorsa domenica con il Legnano che pur non dannandosi l'anima, non ha mai concesso alcun vantaggio all’avversario. Dopo la rete subita nella parte iniziale della partita i grigi si sono letteralmente gettati allo sbaraglio investendo, molte volte disordinatamente, la retroguardia degli ospiti. I difetti dell’undici di Marchioro sono i soliti: mancando di ali pure, se si eccettua Vanzini, la manovra si restringe inevitabilmente al centro dell’area avversaria per cui passare diviene sempre problematico e a volte impossibile. La manovra lineare a centrocampo si fa sempre più asmatica in prossimità dell’area di rigore dove la punta di diamante resta Musa, sia che giochino Cini o Bianchi. Fortunatamente la classe di alcuni uomini consente di superare questo ’neo”. Non è la prima volta clic Vanzini, Lorenzetti, Bianchi o io stesso Salvadori riescono con impreviste impennate a mutare il risultato. L’Alessandria è forte proprio per la sua imprevedibilità, per quegli spunti che mettono in difficoltà qualsiasi retroguardia. Quando la condizione atletica è soddisfacente questa escalation è sempre possibile. Il confronto con il Legnano che non sembrava riservare sorprese, sul campo si è fatto tremendamente difficile, per non dire impossibile. I ragazzi in maglia grigia i quali non intendevano certamente gettare alle ortiche le ultime chances si sono rimboccate le maniche riuscendo, alla fine, ad avere ragione dell’avversario poco disposto ad accettare la legge del più forte. Chiuso il primo tempo in svantaggio Marchioro ha giocato la carta che gli restava, quella di Bianchi che è riuscito con la sua presenza a galvanizzare i compagni decisi a risolvere la disputa a loro vantaggio. Sostenuti da un centrocampo che è tra i più validi dell intero girone, le punte hanno letteralmente invaso l’area di Binelli, un ex, martellando lo da tutte le posizioni. Sembrava di assistere ad un film western: i ’’nostri” all’assalto dell’avamposto degli indiani. Il gol di Vanzini giunto dopo l’autorete di Mongitore, è stato il suggello di un periodo di incontrastato predominio. Il dispendio di energie è risultato elevato proprio perchè l’Alessandria non gioca un calcio ragionato. Un breve cenno ai protagonisti della contesa. Pozzani che a Cremona era stato tra i migliori è caduto in trance al momento della rete di Cascella: un infortunio certamente grave che non depone a suo favore. Maldera ha sputato l'anima in fase di fluidificazione rendendosi particolarmente utile a centro campo. Per Di Brino ripetiamo le cose scritte più volle: è un generoso che non si arrende neppure quando l’avversario lo sovrasta. Paparelli e Colombo, libero e stopper, denunciano evidenti difficoltà quando fronteggiano avversari piuttosto veloci. I nostri non sono scattisti per cui devono ricorrere al mestiere per salvarsi. Berta non era in giornata: ha corso, distribuito numerosi palloni, ma sovente lo ha tradito il nervosismo. La stanchezza trasforma l’atleta in una specie di istrice; basta un nonnulla per provocare la reazione che in molti casi non trova giustificazione alcuna. Il buon Massimo ha però una scusante, quella di essere stato tra i maggiori interpreti di questo campionato. Le benemerenze non si possono dimenticare. Il ’’senatore” Vanzini pur non disputando una partita monstre è risultato tra i più generosi: si è buttato su ogni palla; ha cercato l’intesa con i compagni sacrificandosi in un lavoro di spola quanto mai massacrante se si evidenzia la calura. La rete messa a segno ad undici minuti dalla conclusione è stato un premio più che meritato. Ripresosi dal periodo nero che sembrava avergli tarpato le ali, Salvadori sta dimostrando in questo finale di possedere veramente la stoffa del grande centrocampista. Gli osservatori che da alcune domeniche lo tengono d’occhio hanno espresso giudizi più che lusinghieri sul ragazzo Due grosse società si interessano all’ex verbanese, il Bologna e il Cagliari ie quali sarebbero disposte ad acquistarlo ad occhi chiusi se la quotazione non fosse particolarmente elevata. Veniamo ai due... centravanti, Cini e Bianchi. Il primo non ha ripetuto la gara di Cremona; ha accusato qualche incertezza in particolare in fase conclusiva mentre Bianchi e apparso più vivo e intelligente nella manovra. All’ex veneziano mancano doti di fondo e con il tra scorrere dei minuti ha falcata diviene piuttosto incerta. Resta sempre un uomo d’ordine in grado di calibrare il passaggio al compagno mentre Musa difficilmente sa rinunciare alla palla. Il goleador che è una spina nel fianco delle difese avversarie non sa rinunciare alla conclusione strepitosa. Difende strenuamente la palla quando invece potrebbe appoggiarla; lascia sguarnita la fascia laterale del campo da cui potrebbe invece partire fidando nel suo notevole slalom. Non è insomma l’uomo squadra anche se i suoi gol hanno contribuito in misura notevole a mantenere i grigi in zona promozione. Abbiamo lasciato per ultimo Lorenzetti che sta disputando un eccellente finale. Del radazzo si conoscono pregi e difetti: ha un tocco di palla a volte delizioso, una chiara visione del gioco, ma difetta di continuità. Per il resto non lo si può discutere. Peccato che in serie C renda di più il gioco di sciabola che quelìo di fioretto di cui è maestro. La nostra settimanale chiacchierata potrebbe esaurirsi a questo punto se il campionato non dovesse consumare il suo ultimo atto. Alle porte bussola partita di Venezia, un avversario tradizionalmente indigesto per i grigi che negli ultimi due viaggi al Sant’Elena hanno racimolato due sconfitte per 1-0. Marchioro dice che le tradizioni sono fatte apposta per essere sfatate: non ha torto. Pure contro il Legnano valeva la identica tradizione, eppure i grigi sono riusciti a fare piegare le ginocchia ai lilla che schieravano ben ere ex, Binelli, Lesca e Proietti. A Venezia può anche avvenire il miracolo se i ragazzi insisteranno con la stessa determinazione evidenziata nelle ultime par lite disputate al Moccagatta. Il tifosi è riacceso e centinaia di tifosi affronteranno la prossima domenica la trasferta. La squadra, da quanto si è appreso, partirà con molte probabilità domani giovedì: per l'ultima gara è stato ripristinato il ritiro . I giocatori hanno accolto la decisione di M rchioro senza mugugnare: la posta in palio è troppo importante per cui vale bene un sacrificio. La formazione anti-Venezia dovrebbe essere la stessa che nella ripresa ha giocato contro il Legnano. I dubbi, gli unici, riguardano il portiere Pozzani e la maglia numero tredici. Se la contendono Cini e Manueli, ma con molte probabilità sarà quest’ultimo a spuntarla. Dopo questo big-match rivedremo ancora un a volta i grigi al Moccagatta in occasione della partita di Coppa Italia con il Modena. La Lega non ha ancora comunicato, se il primo incontro di semifinale si disputerà al Moccagatta o al Braglia. Apriamo una breve parentesi sull’Alessandria edizione 1973-74. La partenza di Marchioro verso Como p are scontata qualunque sia l’esito del campionato. Al tecnico alessandrino era pervenuta pure una richiesta dalla Pro Vercelli, ma ovviamente opterà per la squadra comasca che, come è noto milita in serie B. II mister avrà nel corso della settimana un colloquio con rin g . Sacco: prima di mettere nero su bianco vuole conoscere 'e intenzioni dei massimi dirigenti. Marchioro sarebbe dispostissimo a resta re ancora un anno alla guida dei grigi, ma la cosa sembra assai improbabile. La politica degli attuali responsabili della società ci o are a questo proposito assai lacunosa: la girandola dei tecnici non serve Der impostare un programma serio e a lunga scadenza. Sul sostituto si avanzano molti nomi, ma il più papabile sembra Longoni che pure domenica era in tribuna. L’ex allenatore del Lecco h a dimostrato un particolare interesse per i grigi anche se i dirigenti mantengono il silenzio più assoluto sulle loro intenzioni. Considerato il particolare andamento del campionato non intendono turbare l’ambiente nel momento in cui la serie B potrebbe divenire una realtà. Dopo la gara di Venezia si dovrebbe avere una panoramica più completa sulla futura conduzione tecnica. L’Alessandria se fallirà nuovamente l’obiettivo che si era prefissa negli ultimi tre anni ritenterà e, speriamo, in modo più concreto. Il pubblico ha dimostrato in questo campionato di meritarsi la serie cadetta sia come calore che come contributo finanziario. Ai grigi in partenza per Venezia inviamo un sincero « in bocca al lupo » (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA VITTORIOSA SUL LEGNANO ORA SPERA NELLE SORPRESE E NELLO SPAREGGIO Anche contro il Legnano, i grigi pur manifestandosi superiori in ogni reparto hanno stentato a raggiungere il successo « Non ci credo più. La B mi sembra sempre più lontana: ora ci serve una vittoria a Venezia e sperare che Parma e Udinese compiano passi falsi con Verbania e Pro Vercelli. Non è detta l'ultima parola, ma è chiaro, ormai, che il nostro destino è legato alle prestazioni delle altre squadre ». Queste parole le ha pronunciate con accento accorato, a line partita, Paolo Sacco, figlio del presidente dell'Alessandria, e riflettono un po' lo stato d'animo di tutto l'ambiente. L'Alessandria oggi ha dato l'addio in campionato al suo pubblico battendo il Legnano, ma solo un miracolo potrà consentirle di raggiungere la promozione. Con il pareggio del Venezia a Solbiate e la vittoria casalinga del Parma e dell'Udinese, tre squadre, Venezia, Udinese e Parma comandano la classifica a punti 50 e l'Alessandria segue immediatamente il trio di testa ad una lunghezza. Un finale di campionato, quindi, incertissimo e drammatico e con ogni probabilità si renderà necessario uno spareggio per designare la squadra vincitrice del girone. Purtroppo la stagione dell'Alessandria può indurre ad un'amara riflessione: se la squadra di Marchioro non salirà in B non potrà accampare attenuanti: « Il campionato lo abbiamo gettato via noi — dice ancora Paolo Sacco — abbiamo perso qualche punto in casa in modo incredibile. E ora ci troviamo a soffrire come mai fino all'ultimo, quando dovremmo invece comandare tranquillamente la classifica ». E in fondo, pur conclusosi felicemente, l'incontro di oggi ha riflettuto in pieno la sconcertante marcia della compagine alessandrina in questo torneo. Anche contro il Legnano, un undici non certo irresistibile e che nulla aveva da chiedere al campionato. l'Alessandria, pur manifestandosi superiore in ogni reparto, ha stentato alquanto prima di raggiungere la vittoria. Una colossale «papera» di Pozzani all'll' aveva consentito inaspettatamente al Legnano di andare 'in vantaggio. E' andata così: un cross da destra di Capocci sembrava facile preda di Pozzani. Il portiere, però, che già aveva bloccato in uscita la palla, se la faceva sorprendentemente passare tra le gambe: era svelto il centravanti Cascella a sgusciare fra il portiere e lo stopper Colombo e a infilare 'in rete a porta vuota. Un autentico infortunio, un gol che gelava l'entusiasmo dei « fedelissimi » (quattromila persone o poco più) venuti a salutare i grigi al loro commiato in campionato. L'Alessandria, pur premendo costantemente, faceva un po' dt confusione: un gioco asfittico, una manovra troppo accentrata era il limite dei grigi. Il centravanti Cini, poi, pressoché nullo, era la palla di piombo al piede del quintetto attaccante. La regia di Lorenzetti, la buona disponibilità di Musa e di Panzini, le sgroppate improvvise di Salvadori non approdavano a risultati apprezzabili. Al 20' il Legnano sostituiva il portiere Piaceri, azzoppatosi, con il n. 12 Binetti. un ex grigio che si metteva subito in luce respingendo in volo un tiro da due passi di Lorenzetti. Dopo un contropiede dei lilla che con Mongitore sfioravano il raddoppio, l'Alessandria si produceva in serrate: al 37' segnava Maldera di testa, ma l'arbitro Ciulli lo pescava in fuori gioco (a noi dalla tribuna è parso che il guardalinee avesse convalidato il punto, ma Ciulli era irremovibile) ed annullava. Ci provava qualche minuto dopo Salvadori di testa, ma Binelli bloccava in tuffo abilmente la precisa deviazione dell'interno alessandrino. La ripresa, giocata praticamente ad una porta sola, sanciva comunque la superiorità della squadra dì Marchioro. Con l'innesto di Bianchi al centro dell'attacco al posto dell'abulico Cini e con 10 sfruttamento più continuo e razionale delle fasce laterali, l'Alessandria riusciva a sopraffare l'avversario costringendolo sulla difensiva. Pareggiavano, per la verità un po' fortunosamente, i grigi al 55' (autorete di Mongitore che, schierato in barriera, deviava nella propria porta una fucilata di Lorenzettì su punizione, spiazzando nettamente Binelli) e pervenivano al successo a 11 minuti dal termine con Vanzinì, che concludeva con un gran tiro sotto la traversa un'azione iniziata da Lorenzettì e proseguita da Musa. Un successo, quindi, ineccepibile, anche se sofferto: i grigi si meritavano gli applausi del loro pubblico. Domenica, però, sono chiamati ad un'ardua, quasi impossibile impresa: « Vincere a Venezia? Facilissimo. », ha detto Marchioro alla fine: ma la sua aveva tutta l'aria di essere una battuta. (La Stampa - Ed. Sport - Guido Lajolo) Risultati: Belluno - Cremonese 0 1 Trento - Derthona 1-1 Vigevano - Vercelli 0-0 Parma - Rovereto 1-0 Padova - Savona 0-0 Cossatese - Seregno 1-1 Piacenza - Triestina 1-0 Solbiatese - Venezia 1-1 Udinese Verbania 2-1 CLASSIFICA: Parma, Udinese, Venezia p. 50; Alessandria 49; Savona 41; Cremonese 40; Padova 39; Seregno 38; Piacenza 37; Trento, Solbiatese 35; Legnano 34; Pro Vercelli, Triestina, Belluno 33; Derthona, Cossatese, Vigevano 31; Rovereto 30; Verbania 20 Marcatori: 15 reti Musa (Alessandria); 12 Reti Sega, Rizzati (Parma), Prunecchi (Rovereto); 11 Reti Inferrera (Belluno), Schillirò (Vigevano) Il punto sul campionato Il Venezia è stato costretto sul pari sul campo della Solbiatese: i lagunari hanno peccato di ingenuità contro una squadra che avrebbero battuto facilmente. Il parma ha faticato per battere il Rovereto arcigno, tutto contratto in difesa, deciso a conseguire il pareggio. Il Verbania a Udine non è mai stato domo, ha giocato la gara a viso aperto senza ostruzionismi, mettendo nei guai la più quotata avversaria. Un Trento tranquillo, ha concesso al Derthona un punto prezioso nella lotta per la salvezza. Il Savona ha conquistato a Padova un punto prezioso, potendo una quasi ipoteca sulla conquista del quinto posto.