Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
C. It. Semipro
24-06-1973 - Giornata: 2 - Modena - Alberto Braglia
Semifinali


Modena FC - Alessandria US 2 - 2 (1 - 0)
RETI: 45. Matricciani [Mo] , 60. rig. Lodi [Mo] 70. Salvadori R.[A], 77. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio, Berta Massimo, Manueli Luigi [62. Dolso Arrigo], Salvadori Roberto, Bianchi Bruno [62. Cini Sergio ], Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Favot Sergio, Mayer Bruno, Snidaro Gian Carlo All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
MODENA FC: Piccoli, Lodi, Matricciani, Colusso [52. Balestri], Gibellini, Velani, Bombarda, Corni, Boccolari, Melotti, Tuttino. A disp.: Lusuardi, Frabelli, Strucchi. All.: Cavazzutti Armando

Arbitro: Ciulli Massimo (Roma)
Note
Spettatori: paganti 1500 per un incasso di 1.900.000 lire. Angoli: 6-7

Commento
ALESSANDRIA IN FINALE: COPPA ITALIA IN GRIGIO Venerdì ultimo atto per rassegnazione dell'ambito trofeo: saranno di fronte Alessandria e Avellino ® I ragazzi di Marchioro reduci dal pareggio di Modena (in sette minuti sono passati dallo zero a due al due a due) i grandi favoriti # Sospinti dal centravanti Cini, sono andati a rete Salvadori e Lorenzetti, m entre Musa ha fallito ben tre palle gol Dopo tanti anni di delusione finalmente una notizia lieta per i fans grigi: l’Alessandria pareggia a Modena e venerdì gioca con l’Avellino la finale di Coppa Italia semipro. Una finalissima che giunge proprio a puntino dopo la mancata promozione in serie B. Che l’undici di Marchioro stia attraversando un periodo veramente propizio, lo si era visto nelle ultime gare e ancor più a Venezia. Sotto un sole elle pareva liquefare il pallone, i ragazzi in maglia grigia hanno risalito — al « Braglia » — lo svantaggio di due reti sfiorando poi la vittoria clamorosa. I modenesi che assaporavano la conquista del successo sono stati costretti ad abbassare bandiera, a stringere i denti per non essere travolti. La delusione è stata cocente ed alla fine la contestazione è stata clamorosa: i dirigenti canarini e il neo allenatore Meucci assiso in tribuna, ne hanno fatto le spese. Tutto il mondo è paese: quando le cose non vanno per il giusto verso gli sportivi perdono facilmente la pazienza, in p articolare quando la torrida giornata contribuisce a rendere nervosi e irascibili. L’Alessandria ha fatto il proprio dovere ed il merito spetta unicamente ai ragazzi scesi in campo senza il conforto di una parola di incoraggiamento da parte dei dirigenti. Se a Venezia erano presenti solo il vice commissario Borasio, Carlo Sacco con gli avvocati Boidi e Cassinelli, al ’’Braglia” neppure l’ombra. Invano i giocatori hanno scrutato verso le tribune: c’era unicamente il segretario Santino Ciceri e a fianco di Pippo Marchioro l’esuberante Tinazzi. Eppure a Modena i grigi giocavano una gara che valeva il biglietto d ’ingresso alla finale di venerdì prossimo. C’era di che arrabbiarsi, mugugnare, tanto più che un centinaio di super tifosi, sfidando distanza e giornata afosa che invitava più ad un sonnellino che ad un lungo viaggio, erano giunti in Emilia con qualche bandiera e tanta rabbia in corpo. Il comportamento della dirigenza grigia è inspiegabile in quanto la Coppa Italia è pur sempre un traguardo ambito e di prestigio. Nel dopoguerra l’Alessandria ha m ai vinto una competizione di tale rilievo? La risposta la lasciamo agli interessati plaudendo alla prova gagliarda di Colombo e dei suoi compagni i quali, hanno giocato spronati più dall'orgoglio che dal denaro. Di questi tempi un ’affermazione del genere assume un valore notevole che non può essere ignorata più o meno volutamente. La seconda partita di semifinale (la prima era stata disputata giovedì al Moccagatta ed i grigi si erano imposti di misura con reti di Musa e Colombo) rappresentava una vera incognita in quanto i canarini si sarebbero impegnati al massimo, sfruttando il fattore campo. Il pericolo era in agguato, come l’andamento della contesa ha confermato. Marchioro, nonostante abbia il contratto in tasca con il Como, non ha voluto venire meno al suo impegno morale con la società. « Alla Coppa Italia ci tengo: è un traguardo che non voglio lasciarmi sfuggire in particolare ora che abbiamo perduto un campionato che doveva essere nostro senza alcuna coda di spareggi. A Modena faremo — aggiunse ancora il mister — quanto è nelle nostre possibilità per arrivare alla finale ». Partendo da questo presupposto, l’allenatore ha confermato la squadra di Venezia e di giovedì scorso, con la sola variante di Vanzini. Franco aveva chiesto di essere tenuto a riposo. « Sono un po’ stanco e se lo ritiene resto in tribuna. Se giochiamo la finale sarò così al meglio della condizione fisica ». Marchioro lo ha accontentato inserendo Manueli, affidando a Musa il compito che solitamente spetta a Vanzini: quello di mantenere i collegamenti tra la difesa e le punte. Il goleador alessandrino che non ha certo la stolta del rifinitore si è trovato ben presto a mal partito con un Lodi che si sganciava con facilità irrisoria presentandosi in prossimità dell’area di rigore di Pozzani. Era questa una vera spina nel fianco della difesa alessandrina alle prese con un Modena che intendeva ricuperare sveltamente la rete di svantaggio. Sul settore destro Di Brino affrontava un Bombarda scattante che sgusciava sulle fasce con facilità, ma che non sempre era in grado di appoggiare la palla come si conviene. Per sua fortuna aveva alle spalle un Matriciani che, pur sempre contratto da Manueli piuttosto abulico, avanzava con perentorietà alla ricerca della rete. Orchestrato da Colussi nella zona centrale, il Modena faceva gioco, in ciò favorito dalla posizione arretrata dei nostri centrocampisti piuttosto in difficoltà in quanto operavano per lo più in fase di copertura. La paura di perdere aleggiava sui grigi i quali, nelle sparute azioni offensive, dimostravano di non essere affatto secondi agli avversari. L’errore degli ospiti era più che evidente: pur disponendo di giocatori superiori si preferiva difendere strenuamente lo zero a zero. Il rischio era maggiore c le conseguenze giungevano puntuali proprio allo scadere del primo tempo. Punizione di Melotti, intervento di Berta che di testa respinge appena fuori dall’area di rigore dove è appostato M atriciani il quale, dal lato minore dell’area di rigore, da una trentina di metri, lascia partire una staffilata rasoterra che supera Pozzani. Il gioco sembra fatto e i canarini nella ripresa attaccano in continuità partendo da tutte le posizioni. All’inizio Maldera deve liberarsi in angolo; i salvataggi si susseguono a ritmo crescente. La difesa alessandrina resiste e al 14’ mette in movimento Salvadori sulla sinistra. La mezzala scende lungo la fascia laterale, entra in area strattonato da Lodi: Roberto resiste sotto lo sguardo impassibile dell’ arbitro Ciulli di Roma poi, conclude come può, con un tiro su Piccoli che respinge con difficoltà. Si passa così dal possibile 1-1 allo zero a due grazie a due sviste macroscopiche: la prima del guardia linea e la seconda dell’arbitro. Bombarda scatta in netto fuorigioco e, la difesa mandrogna si ferma mentre l’ala fila verso Pozzani che gli esce incontro per chiudere lo specchio della porta. Il portiere in tuffo devia con una m ano il pallone, ma l’ala, sullo slancio, finisce gambe all’aria e il direttore di gara indica il dischetto del rigore. Siamo al 15’ e i mandrogni giurano su antenati e genitori che Pozzani non ha commesso il fallo, ma le proteste non commuovono Ciulli. Lodi non fallisce la massima punizione e sugli spalti l’esplosione di gioia contagia anche i ragazzini della vicina piscina comunale. Il Modena ha praticamente in tasca il biglietto per la finale e, onestamente nessuno può recriminare. Le partite non finiscono al 60’ per cui Marchioro dalla panchina gioca le ultime carte, quelle buone per intenderci. Il tecnico fa uscire Manueli e Bianchi, schierando Dolso e Cini. La mossa tattica è indovinatissima perche i modenesi che avevano rinunciato al regista Colussi si rinchiudono nella loro m età campo per difendere il risultato. L’errore è evidente ed i grigi balzano improvvisamente sul podio. I centrocampisti Salvadori e Berta assumo no la regia sotto la supervisione di Lorenzetti che smania dalla voglia di dimostrare al pubblico e ai tecnici presenti che il caldo non lo impressiona. Il tanto vituperato Cini, spostato sul settore destro, scatta a ripetizione come un’ala pura inviando palloni su palloni al centro dove è appostato Musa. Il ritmo dei grigi è impressionante ed i locali si fanno in quattro per arginare le furie scatenate. Il tourbillon viene iniziato da Musa al 18’ con palla a Cini: il centravanti si libera immediatamente su Lorenzetti che staffila rasoterra, ma Piccoli seppure con difficoltà neutralizza. Il gol è nell'aria ed infatti giunge puntuale al25’ ad opera di Saivadon. La mezz'ala scende sulla destra e, fuori area, scambia con Cini che gli restituisce la sfera: gran tiro e il pallone si insacca. Il Modena arranca faticosamente avendo speso più del previsto nella fase iniziale per assicurarsi l'effimero vantaggio. Il vero matador è Cini: il centravanti si libera sulla destra scende verso porta poi effettua un lungo traversone per Musa. L’ala resiste alla carica dell’avversario, salta il portiere, ma la sfera gli rimpalla male e non riesce più a controllarla. La palla esce a filo di montante. I grigi non si preoccupano di quanto i canarini sembravano avere idee molto confuse. II pareggio lo sigla Lorenzetti al 32’. Imposta l’azione Berta, tornato nuovamente l’uomo faro, che cerca Cini. Il centravanti, molto intelligentemente, colpisce di testa appoggiando sull’accorrente Lorenzetti che fulmina in gol Per gli emiliani il sogno e sfumato in soli sette minuti. L’Alessandria detta legge e per fermare gli scatenati attaccanti ospiti i modenesi ricorrono alle maniere forti: per fermare Lorenzetti sono costretti a strappargli la maglia di dosso. Serpeggia il nervosismo e l’arbitro Ciulli è costretto a mettere mano al taccuino. Cini al 34' costruisce la più bella azione della giornata con un improvviso scatto in progressione sulla destra che semina il suo angelo custode. L’alessandrino potrebbe concludere direttamente a rete, ma preferisce effettuare un lungo, e preciso cross per Musa che ha il solo torto di stopparlo con sicurezza. Piccoli esce alla disperata e di pugno riesce a respingerlo: una vera disdetta. Dolso che occupa una posizione molto accorta scatta al 35’ seminando gli avversari poi entra in area: il tiro attraversa l’intera luce della porta senza che alcuno intervenga. Sono sempre gli alessandrini alla ribalta. Nuovo tentativo di Cini al 31’ ma questa volta Talami lo atterra al limite dell’area di rigore. Lorenzetti tocca corto a Musa la cui saetta esce lambendo il palo. Il finale è tutto di m arca alessandrina. Questa volta è Dolso a servire Musa il quale intravedendo Colombo libero gli appoggia il pallone. Lo stopper entra nell’area di porta e tira: ancora Piccoli in elevazione salva sopra la traversa. Lorenzetti che sembra una furia scatenata viene bistrattato in area a due minuti dal term ine e Ciulli decreta una punizione a due che non viene sfruttata. Il fischio finale trova pronti i modenesi alla contestazione non verso gli alessandrini, ma ai dirigenti locali. Nello spogliatoio dei grigi l’atmosfera è tesa per un altro motivo: attraverso la porta d ’accesso giungono le parole concitate dei giocatori i quali lamentano il totale disinteresse dei massimi responsabili della società. M archierò interpellato finge di ignorare la domanda replicando che l’Alessandria dopo un primo tempo incerto ha confermato di essere veramente complesso degno della Coppa Italia. Non resta che interpellare Santino Ciceri il quale molto diplomaticamente risponde: « Per precedenti inderogabili impegni il presidente ed i suoi collaboratori non hanno potuto intervenire ». Rimane perlomeno strano che uno staff così numeroso fosse impegnato altrove. Era proprio impossibile inviare almeno un esponente della società? Non insistiamo oltre sulla polemica nella speranza che il Commissario straordinario ing. Remo Sacco provveda. Sarebbe un vero peccato gettare alle ortiche un traguardo come quello della Coppa Italia che ha visto l’Alessandria tra le grandi protagoniste. La finale con l’Avellino che ha superato di stretta misura il Giulianova si disputerà il giorno di San Pietro e Paolo (venerdì). I grigi giocheranno sicuramente con la volontà di portarsi a casa una Coppa che servirà a lenire la delusione della mancata promozione in serie B. Per l'ultima gara della stagione Venerdì prossimo (festività di ss. Pietro e Paolo) si terrà presso l’aeroporto di Casale una grande manifestazione aerea a carattere internazionale alla quale prenderanno parte aviogetti italiani, della marina militare degli Stati Uniti nonché le gloriose ’’Frecce tricolori”. E’ la prima manifestazione organizzata in tandem dalla sezione casalese dell’Associazione Arma Aeronautica e dall’Acro Club Casale, sotto gli auspici dell’on. Mario Tanassi ministro della Difesa e presidente della manifestazione e del generale S. A. Enrico Marescalchi, comandante della 1“ Regione aerea. Il program m a presenta notevoli attrattive: sarà presente la US Navy con è la prima rete dei grigi. (ZAN1NI) ne Marchioro non dovrebbe portare sostanziali modifiche allo schieramento delle ultime domeniche. Rientrerà sicuramente Vanzini il quale vorrebbe togliersi una soddisfazione: segnare una bella rete. Qualche dubbio si nutre infine per Paparelli che appare stressato dall’interminabile serie di gare. Il nostro augurio è che i grigi sappiano farsi veramente onore. Non conosciamo la forza dell’Avellino neo promosso in serie B, ma quella dei grigi i quali hanno dimostrato negli ultimi mesi di essere complesso più da serie B che da C. Il desiderio di Marchioro di regalare alla società, che lo ha frettolosamente liquidato, la Coppa, sta per tradursi in realtà. Sarebbe una bella soddisfazione per il tecnico il quale seppure dopo traversie di varia natura non ha mai smobilitato né sul piano psicologico né su quello Dratico. Ha proseguito sulla sua strada da serio professionista convinto di avere sempre operato nell’interesse dell’Alessandria che, comunque vadano le cose, non dimenticherà facilmente. Le soddisfazioni non gli sono mancate e tra pochi giorni potrebbe avere quella di essere portato in trionfo dai propri giocatori che lo hanno sempre difeso assumendosi la piena responsabilità delle loro azioni. Concludendo non resta che augurare ai grigi di aggiudicarsi la magnifica coppa di argento messa in palio dalla Lega Semiprofessionisti (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA VA IN FINALE Dopo aver vinto la gara di andata, ieri ha pareggiato a Modena rimontando due reti - I grigi si lamentano: "Perché i nostri dirigenti continuano ad ignorarci?" Rimontando due reti dì svantaggio sul campo del Modena, l'Alessandria si è qualificata per la finale di Coppa Italia semiprofessionisti. Dopo aver battuto gli emiliani al «Moccagatta» (2-1) nel primo dei due incontri di semifinale giovedì scorso, i grigi hanno dovuto faticare non poco oggi, per garantirsi definitivamente la qualificazione: Diversi i volti dei due tempi di gioco e numerosi i capovolgimenti di situazione. Nel primo tempo un'Alessandria in evidente difficoltà riesce a stento a limitare un passivo che, senza un pizzico di fortuna, avrebbe anche potuto essere più pesante. Nella ripresa, per un quarto d'ora, si registra ancora il predominio della squadra locale; poi, dopo un secondo gol dei gialloblù, l'Alessandria ha un improvviso risveglio, grazie alla mossa vincente di Marchioro, che richiama in panchina Manueli e Bianchi e li sostituisce rispettivamente con Dolso e Cini. La compagine alessandrina ha così un'immediata spinta in avanti, che le consente di mettere più volte in pericolo la porta di Piccoli e pareggiare infine le sortì della partita. Incontro denso di emozioni, dunque, anche se tecnicamente povero, e sfortunato addio del Modena ad una Coppa Italia nel¬ la quale la squadra di Cavazzutti cercava un rilancio morale dopo il negativo campionato. Quattro reti messe a segno, nessuna da un attaccante vero: Matriciani e Lodi per il Modena, due terzini; Salvadori e Lorenzetti per l'Alessandria, due centrocampisti. Il fatto non è casuale: il Modena, infatti, pur dovendo impostare un incontro d'attacco ha dovuto rinunciare alle sue «punte»: a Boscolo, perché è infortunato ed a Gravante perché è militare. Non è dunque stata sufficente alla compagine di Cavazzutti la volontà dei difensori, che sono andati a segno due volte ma hanno sprecato anche tante occasioni e sono mancati poi nel ritmo sulla distanza dei 90 minuti. Per l'Alessandria la crisi del- Nell'altra semifinale L'Avellino supera il Giulianova: 1-0 Avellino, 24 giugno. L'Avellino, battendo il Giulianova per 1-0, si è qualificato per la finale di Coppa Italia semi-professionisti, che si svolgerà il 29 giugno prossimo. La rete è stata segnata dal centravanti Agostino al 2' della ripresa. l'attacco è storia vecchia: il centrocampo costruisce sempre una gran mole di lavoro che trova difficile concretizzazione da parte degli uomini incaricati di agire nell'area avversaria. Musa, il cannoniere, è l'unico attaccante che sembra in grado, da solo, di risolvere una partita: quando il suo rendimento è scarso, come oggi, tutto l'attacco ne risente ed ecco che uomini come Lorenzetti e Salvadori sono chiamati ad assolvere un compito che non è il loro. La cronaca della partita segna quattro reti ed un gran numero di azioni sfumate banalmente. Nel primo tempo, dal 3' al 10', i giocatori, sui due fronti, sprecano almeno cinque palle-gol: al 3' Boccolari insiste nel dribbling e l'azione sfuma; al 6' Tuttino riceve in piena area un passaggio calibratissimo dallo stesso Boccolari, ma sbaglia incredibilmente; al 7' Musa mette di un soffio a lato su uscita di Piccoli; all'8' Gibellini tira addosso a Pozzani; al 9' è il giovane Bombarda a calciare sul portiere in uscita; al 10' Maldera si fa ribattere in corner un tiro da pochi passi. La prima rete è siglata al 46', quando Matriciani, da fuori area, mette la sfera violentemente alle spalle di Pozzani (1-0). Al 15' della ripresa Bombarda si scontra con Pozzani in uscita: Ciulli decreta il rigore, piuttosto dubbio per la verità, ed il terzino Lodi s'incarica di trasformar lo in gol (2-0). Marchioro tenta subito la carta di Cini e Dolso e l'Alessandria potrebbe immediatamente accorciare le distanze con Lorenzetti: la mezz'ala però s'inceppa e piazza la palla tra le braccia di Piccoli. Al 25' Salvadori scambia con Cini e segna la prima rete dei grigi (2-1). Al 32' da Salvadori a Cini che tocca lateralmente in area, a Lorenzetti. Questi colpisce di precisione e realizza la rete del pareggio a fil di palo (2-2) evitando l'incognita dei tempi supplementari. Al termine dell'incontro, piccola polemica dei giocatori piemontesi che — portavoce Lorenzetti — lamentano l'assenza dei responsabili grigi: «Abbiamo raggiunto la finale di Coppa — dicono —, eppure da un po' di tempo non si vede più nemmeno l'ombra di un dirigente». (La Stampa - Ed. Sport - Salvatore Rotondo) QUALIFICATA: Alessandria

Semifinali

Modena FC - Alessandria US 2 - 2 (1 - 0)

RETI:

45. Matricciani [Mo] , 60. rig. Lodi [Mo] 70. Salvadori R.[A], 77. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US

Formazione avversaria

MODENA FC: Piccoli, Lodi, Matricciani, Colusso [52. Balestri], Gibellini, Velani, Bombarda, Corni, Boccolari, Melotti, Tuttino. A disp.: Lusuardi, Frabelli, Strucchi. All.: Cavazzutti Armando

Arbitro: Ciulli Massimo (Roma)

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