Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1972/1973
C. It. Semipro
29-06-1973 - Giornata: 1 - Roma - Flaminio
Finale


Avellino US - Alessandria US 2 - 4 (0 - 1)
RETI: 49. Bongiorni [Av] , 65. Palazzese [Av] 16. Maldera (II) A.[A], 67. Cini S.[A], 108. Lorenzetti G.[A], 112. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio [22. Mayer Bruno], Berta Massimo, Vanzini Franco [64. Dolso Arrigo], Salvadori Roberto, Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio A disp.:(P) Favot Sergio All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria
AVELLINO US: Violo, Codraro, Piaser, Zucchini, Piccinini [46. Marchesi], Fraccapani, Bongiorni, Zoff [91. Cattaneo], Palazzese, Pantani, Nobili. A disp.: Miniussi. All.: Gianmarinaro Antonio.

Arbitro: Levrero Pier Luigi (Genova)
Note
Espulso 99. Palazzese [Av]. Settemila spettatori di cui 5.677 paganti per un incasso di 10.335.500 lire che è stato diviso tra Alessandria, Avellino e Lega semiprofessionisti. Sospesa al 112. per invasione di campo. Omologata con il punteggio acquisito sul campo. Inizio ore 17.00 La Coppa venne consegnata solo il 22 agosto 1973 prima dell'inizio della partita amichevole tra Alessandria e Novara. Il presidente della Lega semiprofessionisti Avv. Cestani, consegnò la Coppa Italia al vicepresidente Paolo Sacco che la cedette a capitan Colombo per il rituale giro d'onore.

Commento
L’ALESSANDRIA U.S. HA VINTO LA PRIMA EDIZIONE DELLA COPPA ITALIA SEMIPROFESSIONISTI Un trofeo tra i più ambiti, se non il più ambito in sessant’anni di vita della Società. L’undici grigio, guidato per l’ultima volta da Pippo Marchioro, si è aggiudicato la Finale disputata venerdì al « Flaminio » di Roma contro l'Avellino neo promosso in serie B. Un successo indiscutibile, una magnifica prova dei ragazzi mandrogni che dopo avere concluso in parità il tempo regolamentare si sono imposti nei supplementari scatenando le ire dei seimila tifosi irpini che. al 111’, si sono letteralmente catapultati in campo cercando di fare giustizia dell’arbitro Levrero di Genova. Il tempestivo intervento della forza pubblica ha scoraggiato gli invasori, ma la partita non è più ripresa. Sui fatti del Flaminio deciderà oggi il giudice sportivo della Lega semiprofessionisti avv. Zoli. La Coppa Italia, artistico trofeo in argento, sarà consegnata all'Alessandria il 21 luglio a Firenze in occasione dell’assemblea delle società semiprofessionistiche. Marchioro e i suoi ragazzi hanno concluso in crescendo la stagione agonistica 1972-1973 che, iniziata sotto i migliori auspici, si è conclusa con molto amaro in bocca. La fallita promozione in serie B era stata come una mazzata per i fans che da sei anni attendono pazienti il ritorno nella serie cadetta. Non restava che la Coppa Italia per attenuare il clima di tensione, ma per conquistarla era necessario superare un Avellino che i dirigenti irpini avevano montato a dovere tanto che la gara al Flaminio doveva ridursi ad una semplice formalità. La troppa sicurezza, le dichiarazioni tronfie non sono riuscite ad agire negativamente sull'undici grigio che, conscio della propria supremazia ha liquidato la partita in modo perentorio. L’Alessandria vista all’opera negli ultimi mesi si è veramente confermata squadra degna di altri traguardi. Dopo il successo di Venezia, nell’ultima di campionato, i grigi hanno liquidato il Modena con una perentorietà che non lasciava dubbi sul confronto decisivo. « Torneremo con la Coppa », avevano detto i mandrogni al momento di salire in treno alla volta della capitale: la promessa è stata mantenuta anche se a seguito degli incidenti il trofeo giungerà alla società di via Gentilini con un certo ritardo. Per la partitissima al Flaminio erano presenti sugli spalti settemila spettatori di cui seimila giunti con ogni mezzo da Avellino. Un tifo da fare tremare, un baccano infernale, una coreografia impensabile sui nostri campi. Davanti ad un tifo così acceso le chances alessandrine apparivano notevolmente ridimensionate. Come avrebbero reagito Colombo e compagni? Sono bastati alcuni minuti di gioco poi l’Alessandria ha ritrovato la grinta dei giorni migliori. Adottando una tattica prudenziale, ma non rinunciataria si sono snodate le prime azioni offensive che hanno avuto l’effetto di un calmante sui tifosi irpini. Le ostilità sono state aperte da un’azione in profondità di Musa - Lorenzetti - Maldera con centro di quest’ultimo per Cini che di testa ha servito l’accorrente Vanzini che da due metri ha cercato l’angolino. Violo gli ha però risposto da gran campione deviando in angolo. Pronta replica dei biancoverdi che su punizione di Nobili costringono Pozzani a deviare il bolide sopra la traversa. Le azioni si susseguono con buon ritmo e al 14' l’Alessandria passa in vantaggio. C’è una punizione dal vertice dell’area di rigore per un fallo su M usa. La batte Lorenzetti che manda la sfera a spiovere nel centro dell’area dove Cini la sfiora liberando Maldera che di testa insacca. Il Flaminio ammutolisce di colpo, l’Avellino accusa il colpo. La gara potrebbe essere risolta se al 18’ Palazzese con una rovesciata assurda non colpisse Colombo fratturandogli il setto nasale. Il capitano è costretto ad abbandonare il campo e a sostituirlo Marchioro chiama Mayer. L'incidente scombussola non poco l’assetto difensivo alessandrino e nel contempo toglie al mister la possibilità di sfruttare l'utilizzazione dei due uomini che può inserire. La difesa grigia pur balbettando resiste al forcing avversario e al 28’ sfiora il raddoppio. Lorenzetti scende perentoriamente verso rete poi apre su Maldera che ha sul piede un pallone sfruttabilissimo. Il terzino indugia, perde il passo : l’azione sfuma. Gianmarinaro, tecnico dei biancoverdi, all’inizio della ripresa toglie un difensore innestando un centravanti, Marchesi che la società irpina ha ceduto al Cagliari. Gli avellinesi si scatenano mentre la retroguardia alessandrina trema. Trascorrono tre minuti e i biancoverdi passano. Su corta respinta di un nostro difensore la palla finisce a Pantani che ben appostato lancia Bongiorni il cui tiro ravvicinato non perdona Pozzani. Sugli spalti si riaccende il tifo; il grido « lupi - lupi » si leva possente. Marchioro corre ai ripari sostituendo Vanzini con Dolso al 18’, ma non può evitare il raddoppio degli avversari. E ’ Palazzese da fuori area con una bordata impressionante ad infilare il "sette” della porta alessandrina. Il tiro era veramente imparabile. Palazzese si precipita verso la propria panchina dove trainer e accompagnatori lo alzano da terra come un fuscello. Il risultato sembra non dover più mutare tale è il clamore, l'entusiasmo sugli spalti. La gioia degli irpini è di brevissima durata. Palla al centro, Dolso interrompe una trama offensiva porgendo a Lorenzetti che tocca a Cini che non fallisce: 2-2. I biancoverdi contestano asserendo che il centravanti era in fuori gioco, ma né l’arbitro né il guardalinee hanno dubbi. Si riprende in un clima arroventato, ma nulla lascia presagire il finale giallo. Si passa ai supplementari. Palazzese al 9' fermato poco ortodossamente da Mayer reagisce con una gomitata e Levrero senza indugiare gli indica la via degli spogliatoi. Le squadre sono piuttosto guardinghe in quanto non intendono farsi infilare in un momento così delicato. Esauriti i primi 15’ senza altre emozioni, si passa al restante quarto d'ora. La minaccia del ricorso ai calci di rigore fa capolino al Flaminio. E’ però di breve durata. Dopo appena due minuti dall’inizio Salvadori sulla destra scende con decisione, innesta la quinta, si libera con eleganza di tre avversar, poi porge la palla a Lorenzetti che di testa incorna e insacca. Trascorrono altri quattro minuti e Lorenzetti replica. Lanciato da Berta ha davanti a sé un solo avversario, finge il passaggio a Musa, poi centra il bersaglio: siamo sul 4-2 e la partita non dovrebbe riservare più sorprese. A rovinarla ci pensano cinque esagitati che invadono il terreno di gioco subito affrontati dai carabinieri che li immobilizzano. Ne seguono altri, che non hanno migliore fortuna. Levrero con i suoi collaboratori è costretto a rifugiarsi negli spogliatoi. Sul rettangolo piovono intanto sassi, bottiglie, aste di bandiere. Le squadre restano sul terreno di gioco, ma è impossibile riprendere. La decisione è all'avvi. Oli il quale deve solo convalidare il risultato, acquisito al momento dell’invasione o assegnare la vittoria ai grigi per 2-0. Negli spogliatoi la gioia del successo è stata offuscata dalla mancata premiazione sul campo. Il presidente della Lega semiprofessionisti Cestina era pronto a consegnare la Coppa che faceva bella mostra ai bordi del campo su un drappo tricolore. Per motivi precauzionali si è preferito rinviare la cerimonia. Un giudizio su quest’ultima gara della stagione? L’Alessandria ha confermato i pregi ed i difetti che ogni sportivo conosce. Centrocampo solidissimo imperniato su Berta, Salvadori e Lorenzetti; attacco imprevedibile in grado di andare a segno in ogni momento della contesa. Note meno liete sulla difesa che ha sofferto tremendamente quando l'Avellino premeva con insistenza. Dovendo stilare una graduatoria di merito diremo che i migliori sono stati Salvadori, Berla, Lorenzetti, Musa e a tratti Maldera. Negativa consideriamo la prova di Paparelli nel ruolo di stopper ed incerta quella di Mayer. Paparelli che ha speso molto nell’arco del campionato si è trovato più volte a mal partito per cui è stato costretto a giocare più sull’uomo che sull’avversario. Alcuni falli erano immutabilissimi. Lo stress del lungo campionato ha inciso notevolmente su quegli uomini dotati di minore tecnica che si affidano per lo più alla preparazione atletica per sopperire alle deficienze sul piano del gioco puro. L’elogio per la grande affermazione va tuttavia esteso ai protagonisti dell’ultima partita perché nessuno si è tirato indietro. Molti hanno lottato al limite della forza fisica appellandosi all’orgoglio e, alla fine l’hanno spuntata. Giocare 111’, avendo nelle gambe 38 partite di campionato, dodici di Coppa Italia è una impresa tutt’altro che disprezzabile. Con questo successo di prestigio l’Alessandria e il suo allenatore Marchioro hanno definitivamente chiuso la stagione. Gli atleti appena rientrati in sede sono partiti per le vacanze. Diversi il prossimo anno non indosseranno più la casacca grigia e tra di questi, Roberto Salvadori, Massimo Berta e Sergio Cini. Il forte centrocampista milanese è stato ceduto al Torino, Berta è tornato a Foggia mentre Cini è finito al Lanerossi Vicenza. Tre atleti sono pertanto balzati dalla serie C alla A. Le cessioni di Salvadori e di Berta hanno creato non poche perplessità del clan grigio in quanto gran parte dei successi sono dipesi proprio dai due centrocampisti. Diremo di più: l'Alessandria ha rallentato il passo quando questi ragazzi hanno accusato il dispendio di energie del girone di andata. Superato il periodo critico hanno ridato alla squadra la sicurezza per finire in bellezza. Se a Venezia il match winner era stato ’’Fumino” Berta, al Flaminio di Roma la palma è passata a Salvadori. Per l'Alessandria una rinuncia dolorosa in quanto si tratta di uomini difficilmente sostituibili. Entrambi meritavano la promozione in A, ma una squadra che ha grandi progetti non può certo non tenere ben evidente l’utilità del loro impiego. Il Commissario Straordinario Sacco ha promesso che saranno sostituiti degnamente: gli sportivi se lo augurano di cuore in quanto dopo la cocente delusione vogliono, tornare nella serie cadetta , che pare sempre più lontana. Sul piede di partenza pare siano altri atleti come Lorenzetti, Musa, Pozzani. La lunga mano di Cappelli si fa sentire in queste operazioni in corso all'Hilton di Milano. Speriamo che le mosse siano fortunate, in caso contrario la contestazione sarà quanto mai pesante. Partito Marchioro per Como i dirigenti sono alla ricerca del nuovo allenatore. L’assunzione dovrebbe essere questione di ore. Sulla lista di Sacco figurano diversi nomi e precisamente Volpi (Savona), Giovambattista Fabbri (Giulianova), Robotti (Prato) e buon ultimo Sergio Manente che conosce l’ambiente in cui dovrebbe operare. Come accadde negli scorsi anni, il trainer giunge sempre a campionato ultimato quando il mercato volge al termine o quasi. Le grandi società puntano gli sguardi sui possibili papabili diversi mesi prima: in Alessandria si rischia sempre l’ultimo minuto correndo Talea di dovere affrontare il mercatino di novembre con tutte le incognite del caso. Il nostro augurio è che le previsioni pessimistiche risultino prive di fondamento. Il pubblico mandrogno merita una squadra che sappia ricompensarli delle molte delusioni a cui è andato incontro negli ultimi anni. La conquista della Coppa Italia pare di buon auspicio per il domani. Auguriamoci veramente che la jella che ha perseguitato i colori grigi sia restata al Flaminio di Roma e che il prossimo campionato che andrà in scena a partire dal 16 settembre sia finalmente quello sognato dalle migliaia di fans. (Il Piccolo - Il Gattopardo) ALESSANDRIA-AVELLINO SOSPESA Invaso il Flaminio dai tifosi campani In parità (2-2) dopo 90' nella finale di Coppa Italia dei semiprofessionisti - Al secondo gol di Lorenzetti (con Musa in sospetto fuorigioco) 20 persone sono entrate in campo - Sette fermati L'Alessandria ha vinto la Coppa Italia semiprofessionisti al termine di una gara combattuta, difficile, e con un finale giallo, cioè un'invasione di campo, con lancio di numerose bottigliette di vetro, con fuga dell'arbitro e dei suoi collaboratori negli spogliatoi a sette minuti dalla fine del secondo tempo supplementare. Non è stata neppure effettuata la premiazione sul campo come prescrive il regolamento. Il timore di altri incidenti ha consigliato di spostare la cerimonia nell'intimo degli spogliatoi, mentre la folla — circa cinquemila avellinesi accorsi per festeggiare i loro beniamini — rumoreggiava ed inveiva contro le forze dell'ordine debitamente sistemate nell'interno e all'esterno del campo per evitare ulteriori incidenti. L'esplosione della protesta è stata improvvisa. Nessuno poteva temere tanto. La partita era stata combattuta ma mai cattiva. S'erano registrati gol validi e gol «mangiati», ma tutto pareva orientato verso il solito finale tranquillo. Al momento del «dramma » le due squadre erano in parità 2 a 2. Aveva segnato per prima l'Alessandria con il terzino Maldera che di testa girava in rete una punizione calciata da Lorenzetti (20'), e aveva pareggiato al 48' Bongiorni con un tiro al volo molto bello. Al 65' i biancoverdi avellinesi realizzavano ancora con Palazzese che sorprendeva Pozzani con un tiro da oltre venti metri. Ai grigi sono bastati pochi secondi per acciuffare il 2 a 2. Il merito era di Dolso che serviva Lorenzetti; tocco a Cini e gol. I campani gridavano al fuori gioco, ma fuori gioco non era. Il pubblico — tutto di parte avellinese — si indispettiva, urlava il suo disappunto L'Avellino attaccava e l'Alessandria si difendeva. Male diremmo, perché il reparto meno efficiente della squadra piemontese è proprio la retroguardia. In un paio di occasioni di Brino e Paparelli si sono arrangiati alla meglio, lasciando nella gente l'impressione di falli rimasti impuniti. A nostro avviso solo il fallo di Brino su Bongiorni poteva rischiare il penalty, ma Levrero è stato di diverso avviso. Si arriva al 90' con il risultato di parità. Occorrevano i tempi supplementari. La situazione tattica non mutava. Nell'Alessandria perdeva efficienza Lorenzetti, il migliore ed il più attivo sino allora, ma gli avellinesi non sapevano tradurre in gol la loro superiorità territoriale. Al 99' l'episodio decisivo: su contropiede fuggiva Palazzese platealmente trattenuto da Mayer. Levrero fischiava la punizione, ma Palazzese a gioco fermo colpiva con una gomitata al volto il suo avversario diretto. Era un fallo evidente ed intenzionale. Poiché Palazzese era già stato ammonito, veniva espulso. Giocare in dieci diventava difficile per l'Avellino. E difatti al 108' una limpida azione alessandrina portava il gol: era Salvadori l'autore della manovra. Il neo granata (che è parso il più tecnico ed il più in palla fra i grigi) avanzava a serpentina superando ti e avversari e dava al centro area dove Lorenzetti riusciva a colpire di testa battendo imparabilmente Violo. Era il gol decisivo. Per gli spettatori si trattava di una autentica mazzata. Ma non era finita: 113' era ancora Lorenzetti il protagonista, avanzava tra avversari ormai fermi come birilli, fintava il passaggio a Musa in fuori gioco, ma calciava direttamente a rete segnando. Per Levrero era gol, per il pubblico era il motivo della contestazione. Cinque, dieci, quindici ragazzi invadevano il campo saltando il recinto dal lato opposto alle tribune. Intanto dagli spalti piovevano decine e decine di bottiglie di vetro, pesanti e pericolose. Giocatori e guardalinee correvano verso il centro del campo seguiti dall'arbitro Levrero, subito circondato da alcuni dirigenti e da un nugolo di carabinieri. Cominciava la caccia agli invasori. Nessuno è riuscito a raggiungere l'arbitro, ed i suoi collaboratori, i quali raggiungevano gli spogliatoi senza danni. I pochi scalmanati venivano bloccati ed allontanati a forza dagli agenti dell'ordine, ma la partita non riprendeva più. I giocatori delle due schiere sono rimasti in campo in prudente attesa, ma Levrero non è rientrato. Così la finalissima della Coppa Italia semiprofessionisti finiva in modo drammatico. La vittoria dell'Alessandria è fuori discussione, come certe sono le sanzioni che il giudice sportivo dovrà comminare ai danni dell'Avellino, che inizierà la prossima stagione (è stato promosso in serie B) con una pesante squalifica del campo. Alcuni accenni di contorno. Al 20' del primo tempo è uscito dal campo l'alessandrino Colombo colpito al volto da un calcio involontario di Palazzese. Una curiosa novità: Salvadori che è stato acquistato dal Torino è un centrocampista elegante, sicuro nel palleggio (La Stampa - Ed. Sport - Giulio Accatino) VINCITRICE COPPA ITALIA SEMIPRO: Alessandria

Finale

Avellino US - Alessandria US 2 - 4 (0 - 1)

RETI:

49. Bongiorni [Av] , 65. Palazzese [Av] 16. Maldera (II) A.[A], 67. Cini S.[A], 108. Lorenzetti G.[A], 112. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US

Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio [22. Mayer Bruno], Berta Massimo, Vanzini Franco [64. Dolso Arrigo], Salvadori Roberto, Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio

A disp.:(P) Favot Sergio

All.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria

AVELLINO US: Violo, Codraro, Piaser, Zucchini, Piccinini [46. Marchesi], Fraccapani, Bongiorni, Zoff [91. Cattaneo], Palazzese, Pantani, Nobili. A disp.: Miniussi. All.: Gianmarinaro Antonio.

Arbitro: Levrero Pier Luigi (Genova)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Finale

Avellino US - Alessandria US 2 - 4 (0 - 1)

RETI:

49. Bongiorni [Av] , 65. Palazzese [Av] 16. Maldera (II) A.[A], 67. Cini S.[A], 108. Lorenzetti G.[A], 112. Lorenzetti G.[A]

Alessandria US

Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio [22. Mayer Bruno], Berta Massimo, Vanzini Franco [64. Dolso Arrigo], Salvadori Roberto, Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa EzioA disp.:(P) Favot SergioAll.: Marchioro Giuseppe

Formazione avversaria

AVELLINO US: Violo, Codraro, Piaser, Zucchini, Piccinini [46. Marchesi], Fraccapani, Bongiorni, Zoff [91. Cattaneo], Palazzese, Pantani, Nobili. A disp.: Miniussi. All.: Gianmarinaro Antonio.

Arbitro: Levrero Pier Luigi (Genova)

Note

Commento

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Pozzani Flavio, Maldera (II) Attilio Benedetto, Di Brino Marcello, Paparelli Ezio, Colombo Antonio [22. Mayer Bruno], Berta Massimo, Vanzini Franco [64. Dolso Arrigo], Salvadori Roberto, Cini Sergio , Lorenzetti Giuseppe, Musa Ezio

A disp.:(P) Favot Sergio

All.: Marchioro Giuseppe