Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1969/1970
Serie C
14-09-1969 - Giornata: 1 - Tortona - Fausto Coppi


Derthona FBC - Alessandria US 0 - 3 (0 - 1)
RETI: 42. Dori F.[A], 65. rig. Tomy M.[A], 70. Magri P.[A]

Alessandria US Moriggi Avelino, Piacentini Lorenzo, Legnaro (I) Gaetano, Marella Giovanni, Colombo Antonio, Coppetti Giorgio, Villa (II) Silvano, Magri Pier Luigi, Tomy Mario, Chinellato Bruno, Dori Franco A disp.:Berta Massimo, (P) Zoppi Lorenzo All.: Manente Sergio

Formazione avversaria
DERTHONA FBC: Profumo, Muratori, Ghisoni, Gorla, Gastaldi, Vignolo, Moro [45. Romanini], Barciocco, Nordio, Cazzola, Colondri. A disp.: Zermeri. All.: Narducci Piero

Arbitro: Moretto Mario (San Donà di Piave)
Note
Ammoniti: Villa [A] Spettatori: 8000 Angoli: 8-6 Cielo nuvoloso, terreno leggermente allentato per la pioggia caduta in mattinata Inizio gara ore 16.00

Commento
STRAMAZZA IL DERTHONA SOTTO I COLPI DEI GRIGI Sotto la regia di Magri la matricola s’inchina – Successo pieno, superiorità indiscutibile – L’Alessandria dopo uno sbandamento iniziale ha disposto a piacimento dell’avversario – Non torppo convincente la prova delle punte – Secondo banco di prova: l’Udinese – Manente si è detto tuttavia soddisfatto dei suoi uomini Il risultato parla chiaro, il derby dei poveri si è giocato a binario unico. Diremo che la partita ha tradito non poco le aspettative in quanto ci si attendeva un incontro elettrizzante, disputato alla garibaldina o quasi. Grigi e leoncelli preoccupati di non subire reti hanno iniziato in sordina tenendo le spalle ben coperte. Narducci allenatore del Derthona schierava Colondri che è un mediano all’ala e, nella ripresa è ricorso pure a Romanini il cui ruolo è quello di difensore. Il tecnico aveva visto giusto: sapeva che incassare un gol voleva dire la fine di ogni speranza, e conseguentemente ha adottato le contromisure. Manente dal canto suo non ha voluto correre rischi organizzando il centrocampo e lasciando a Villa, Tomy e Dori il compito di fare breccia. Così dopo un avvio piuttosto equilibrato si è visto quanto valevano gli undici. Nei grigi, dalla cintola in su, era Magri, sempre con gli occhi aperti e su ogni palla in qualunque parte del campo ristagni; dietro Colombo: un francobollatore con i fiocchi, un vero castigo per il volenteroso Nordio che invano ha cercato di sfuggire alla sua stretta sorveglianza. Il perno, l’uomo «in più» dell’Alessandria è stato senza ombra di dubbio il ventinovenne Magri, un atleta con due polmoni alla Coppi: ove c’era la palla si notava la maglia numero 8. Dal suo piede sono partite le palle del primo e del terzo gol, da lui stesso siglato, a conclusione di una azione personale che si è avvalsa di una sola pennellata di Dori. Un gigante insomma che h a dettato legge in difesa, a centrocampo e all’attacco: l’atleta che l’Alessandria cercava da tempo. La difesa è stato il reparto più solido: Moriggi, Piacentini, Legnaro e Marella un ragazzo con i nervi saldi che ha sbarrato la via ai volenterosi attaccanti locali. Di Colombo abbiamo detto; non ha perso una battuta. In ombra invece Copetti al quale riconosciamo una tecnica certamente superiore a quella messa in mostra al «Fausto Coppi». Una giornata incerta ed i compagni ne hanno risentito un po’ tutti. Meno male che c’era M agri sempre pronto a mettere una pezza. Villa, atteso alla prova con un certo qual interesse non ci ha molto convinti. Nel primo tempo si è messo in mostra in occasione di due sole azioni- un po’ poco. Ci è sembrato ben lontano dalla prova sostenuta contro il Milan. Tomy al quale si deve concedere l’attenuante di un passeggero malessere si è buttato su ogni palla, ma senza troppa convinzione. Il torto più grave è quello di non insistere: perduto il pallone rinuncia a contrastare l’avversario. Ha avuto alcuni spunti brillanti come quello che h a originato il rigore, ma troppo poco per un atleta che possiede i mezzi per diventare uno dei goleador della C. Sarà dunque bene rivederlo all’opera prima di esprimere un giudizio definitivo. Sul settore sinistro Chinellato ha alternato buoni spunti a inspiegabili pause; Dori si è battuto come sempre, rallentando però le azioni a causa della mania di attendere l’avversario invece di liberarsi subito della sfera. Gli uomini di punta hanno dato a tratti la impressione di essere cloroformizzati. Una sola partita, come giustamente ha detto Manente, (complimenti per avere dato un volto nuovo alla squadra) non serve da test per giudicare una squadra. Meglio attendere il confronto di domenica prossima con l’Udinese, un avversario ben più pericoloso del Derthona. Dopo la breve carrellata sui singoli giocatori, due righe di commento sulla gara. Inizio prudente delle due squadre poi l’Alessandria si porta in avanti riuscendo a mettere in imbarazzo la retroguardia del Derthona che ha nel libero Gorla il suo migliore uomo. I leoncelli incoraggiati dal pubblico amico si fanno pericolosi e al 22’ Moriggi sempre attento e sicuro corre il più grosso pericolo di tutta la gara. Su lancio di Colondri la sfera perviene a Moro che indirizza a rete: la palla colpisce la traversa e finisce tra le braccia del portiere. Se i tortonesi avessero segnato forse il derby avrebbe potuto prendere un’altra piega, ma con i se non si fa la storia. Lo scampato pericolo «sveglia» Tomy e compagni che al 42' riescono a passare. Il gol lo sigla Dori, ma la paternità spetta a Magri. La mezz’ala ricupera nella sua metà campo il pallone, avanza poi serve Tomy ben appostato al centro dell’area di rigore che smista sul libero Dori che in sacca con un tiro rasoterra. Nella ripresa il raddoppio al 20’ con Tomy che infila Profumo dal dischetto del calcio di rigore e il gol della sicurezza con Magri al 25’. Il jolly alessandrino parte da metà campo avanza, poi scambia con Villa, entra in area e, al volo fa secco l’esterrefatto portiere dei bianconeri. Un gol da manuale che manda in visibilio i tifosi. Il gioco è fatto ed i tortonesi si dannano l’anima per mettere a segno il gol della bandiera. I grigi allentano le maglie e Moriggi deve aprire bene gli occhi per evitare sgradite sorprese. Meno male che i leoncelli non hanno molto frecce al loro arco e tutto finisce bene per gli ospiti che assaporano il primo successo stagionale senza avere dovuto spremersi come limoni. Una vittoria indubbiamente importante che galvanizza gli uomini, ma che non deve trarre in inganno. Il Derthona è stato grande solo nella volontà, m a non nel gioco per cui l’Alessandria non h a fatto altro che raccogliere i frutti della superiorità tecnica. La squadra deve solo migliorare e Manente che avrà fatto tesoro dell’ esperienza, non mancherà di metterla a profitto. L’importante, alla fin fine è che si sia incominciato bene e, il tre a zero è certamente un buon auspicio per la . . . promozione. (Il Piccolo – Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) Alla distanza si impone la squadra di Manente: 3-0 I GRIGI TRAVOLOGNO IL DERTHONA IN UN DERBY BELLO E COMBATTUTO Ottomila spettatori – I vincitori, nonostante il vistoso punteggio, hanno mostrato lacune sia all’attacco che a centrocampo – L’inesperienza costa cara ai neopromossi tortonesi Un derby tutto dell'Alessandria: 3 a 0, oltretutto nella giornata d'esordio e sul campo dei rivali tortonesi. Per i quattromila tifosi grigi al seguito della squadra esistono le premesse per un magnifico campionato. Ci sembra però che il risultato abbia in parte deformato la realtà del gioco. La forza e la superiorità dell'Alessandria, ovviamente, non si discutono, ma non si può tra¬ lasciare di accennare all'ingenuità tecnica ed agonistica del Derthona; resta il fatto, inoltre, che i grigi si sono imposti soltanto alla distanza più per demerito degli avversari che per la propria potenza o combattività. Il primo gol, infatti, è scaturito in seguito ad un grossolano errore di. un terzino, Ghisoni, che mancava in pieno un intervento in area permettendo così a Dori di impossessarsi della sfera e di realizzare; in precedenza, non dimentichiamolo, il Derthona aveva colpito una traversa con il portiere Moriggi oramai fuori eausa. Il raddoppio è avvenuto nella ripresa su calcio di rigore per un fallo dello stesso Ghisoni su Tomy il quale si incaricava della trasformazione. Il rigore c'era: sette arbitri su dieci, peraltro, non lo avrebbero concesso. Tomy era un paio di metri dentro l'area: Ghisoni è entrato con decisione proprio quando il centravanti si spostava per una finta per cui l'ha trovato già di posizione e lo ha mandato a terra. La terza rete, infine, si è avuta su un'azione fra Magri e Tomy, la più bella forse dell'incontro: in questa occasione la difesa locale, oramai stremata, è stata superata con una facilità addirittura irrisoria. Un bel risultato, quindi, che però non deve affrettare i sogni di gloria del clan alessandrino: la squadra va riveduta contro un avversario più solido prima? che si possa esprimere un giudizio valido. Si sono rivisti, infatti, molti dei pregi ma anche alcuni dei difetti della scorsa stagione nonostante Manente abbia presentato una squadra « nuova » per almeno due terzi; una certa apatia da parte di Tomy, ad esempio, lucido ed entusiasmante in alcuni episodi, completamente estraneo-al gioco in altri; l'incertezza di Moriggi nelle uscite, l'autoritario rendimento di capitan Piacentini e di Colombo, i migliori in campo insieme con Dori e, in parte, Magri. All'inizio della gara, l'Alessandria ha dovuto addirittura fare muro contro il generoso assalto degli uomini di Narducci e ci è riuscita grazie appunto a Piacentini, implacabile su Cazzola, e di Colombo che ha neutralizzato Nordio l'unico elemento del Derthona in grado di segnare o comunque di creare i presupposti del gol. In questi frangenti, al contrario, si è notata la fragilità del libero Marella che. l'Alessandria ha acquistato dal Legnano in cambio di Lojacono: Marella richiama alla memoria De Luca, stesso passo, stessa indecisione, forse una maggiore mobilità ma in compenso una minore aggressività. Un altro dei calciatori grigi che hanno deluso è risultato Coppetti completamente assente a centrocampo, lui che doveva essere il mediano di spinta; forse si è trattato di una giornata negativa, certo che Berta (rimasto in panchina col numero 13) può dare ben altro rendimento. Discreto Chinellato, molto bene inizialmente Magri nonché Dori, il solito inesauribile gladiatore. Scarso ed impreciso l'apporto di Villa II. Il Derthona è mancato alla prima prova più che altro per ingenuità; ha aggredito sin dall'inizio l'Alessandria come se avesse dovuto vincere ad ogni costo. In realtà il Derthona, non dimenticando di essere l'ultimo arrivato della C, avrebbe avuto tutto da guadagnare in un pareggio per cui era necessario che agisse con maggiore prudenza puntando al controllo del centrocampo. Sprecate le forze nel primo tempo (i ragazzi di Narducci sono stati anche sfortunati: la traversa di Moro, ad esempio) nei restanti 45', i neo-promossi hanno agito affannosamente senza mai concretizzare le loro fatiche. Molti degli elementi chiave della squadra (Cazzola, in particolare, quindi Ghisoni, Gastaldi, Colondri) hanno reso al di sotto delle loro possibilità: i migliori sono sembrati Gorla e Nordio mentre Profumo non ha alcuna responsabilità delle reti. Il Derthona, che ha come traguardo la salvezza, ha comunque dimostrato di possedere coraggio, grinta e tanta volontà: l'inesperienza, naturalmente, dovrà essere pagata, alla distanza però la squadra dovrebbe essere in grado di dare altre soddisfazioni ai propri tifosi che ieri l'hanno sostenuta con un tifo davvero ammirevole. (La Stampa – Giorgio Gandolfi) Risultati: Lecco - Triestina 1-0 Legnano - Novara 4-1 Monfalcone - Treviso 0-0 Padova - Biellese 1-0 Seregno - Sottomarina 2-0 Solbiatese - Pro Patria 1-0 Trevigliese - Marzotto 0-0 Udinese - Verbania 2-0 Venezia - Rovereto 0-2 CLASSIFICA: Alessandria, Legnano, Seregno, Rovereto, Udinese, Lecco, Padova e Solbiatese, p.2; Marzotto, Treviso, Monfalcone e Trevigliese 1; Biellese, Pro Patria, Triestina, Sottomarina, Verbania, Venezia, Novara e Derthona 0 MARCATORI: 2 reti: Proietti (Legnano); 1 rete: Gerosa e Lojacono (Legnano); Magri, Tomy e Dori (Alessandria), Pedroni (Lecco), Gabetto (Novara), Silva e Redaelli (Seregno), Gottardo (Solbiatese), Mariani e Berzaghi (Udinese), Miorandi e Barba (Rovereto). Il punto sul campionato Crollo del Novara a Legnano: i padroni di casa hanno dato una grande lezione di calcio a una delle più accreditate per la promozione con una doppietta di Proietti e gol di Gerosa e Lojacono; nel finale il gol della bandiera di Gabetto. Un'autorete di Comotto, su tiro effettuato da Zandoli, ha dato al Padova la vittoria sulla Biellese che non ha dato l'impressione di essere una squadra in forma. Il Verbania è stato battuto dall'Udinese con un secco 2-0. La seconda e ultima vittoria esterna della giornata è del Rovereto che espugna il S. Elena di Venezia; per i trentini hanno segnato Miorandi e Barba.