Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
19-01-1969 - Giornata: 18 - Savona - Valerio Bacigalupo


Savona FBC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 77. Di Cristofaro [Sa]

Alessandria US Moriggi Avelino, Bagnasco Giancarlo, Rossi Alberto, Piacentini Lorenzo, Colombo Antonio, De Luca Sergio, Berta Massimo, Corbellini Giuseppe, Tomy Mario, Daolio Fausto, Dori Franco A disp.:(P) Rosso Giacomo All.: Pietruzzi - D.T.: Cappelli

Formazione avversaria
SAVONA FBC: Ghizzardi, Verdi, Canepa, De Rizzo, Pozzi, Anzuini, Restrelli, Dottelli, Dal Monte, Rossi, Di Cristofaro. All.: Rigamonti Vincenzo

Arbitro: Boscolo Enrico (Venezia)
Note
Ammoniti: Berta [A] Angoli:4-3 Spettatori: circa 3000 di cui 2500 paganti, per un incasso di L. 1.800.000 Inizio gara ore 14.30

Commento
SAVONA NAUFRAGANO LE SPERANZE GRIGIE La responsabilità questa volta ricade più sui giocatori che sul tecnico — Mai vista tanta abulia e assenteismo — Ai «grigi» manca la carica psicologica il guanto di ferro di Cappelli non è servito e i risultati negativi lo dimostrano Altra giornata infausta per la squadra alessandrina impegnata sul non impossibile campo di Savona. Non bisogna dimenticare che avevano fuori squadra per infortunio o squalifica quattro giocatori. L’obiettivo dei grigi, alla vigilia, era chiaro : vincere per affossare le polemiche, smentire i critici, dare in mano ai responsabili della conduzione tecnica un biglietto da visita eloquente per tacitare le malelingue. Che le intenzioni fossero quelle di mettere sotto i "bianconeri” lo ha confermato lo stesso d.t. Cappelli dopo la sconfitta: « L’Alessandria è venuta al "Bacigalupo" per vincere, ma non ha fatto nulla per realizzare questo suo proposito e non ci resta quindi che recitare il mea culpa. I ragazzi recriminano per un fuori gioco durante l’esecuzione della punizione che ci è costata il gol. Per conto mio sono scuse puerili ». Parlando poi della difesa savonese ha ancora aggiunto: « I miei giocatori non hanno fatto nulla per impensierirla. L'Alessandria non è dunque risorta come qualcuno aveva timidamente avanzato dopo la vittoria contro il Sottomarina. E’ stato lo stesso responsabile che lo ha riconosciuto senza mezzi termini. La sterilità dell’attacco ha consigliato durante la gara di puntare al pareggio: un punto è sempre gradito quando si gioca in trasferta. E’ invece accaduto che un ex, Di Cristofaro, con l’aiuto della barriera che ha leggermente deviato la sfera, ha punito i suoi vecchi compagni. Nuova sconfitta e addio sogni di gloria. Sei punti ci separano dalle prime che sono il Piacenza, la Udinese e il Treviso. Per realizzare il programma iniziale (quello della promozione per intenderci) occorre affrontare il girone di ritorno con una grinta che per il momento non intravediamo. Decisive a tale proposito saranno le due gare interne con il Verbania e il Treviso, una delle grandi dove, guarda caso, c'è un ex grigio, Magistrelli, che ha già messo a segno sette reti. Esaminata seppur affrettatamente la gara di Savona da cui è emerso che l’undici manca di un suo gioco e di un coordinatore, non resta che cercare le cause che hanno portato i grigi al centro della classifica, in una zona in cui si vivacchia senza troppi affanni. Sull’argomento ci siamo già pronunciati la scorsa settimana ed in modo chiaro. Con i fucili spianati i sostenitori di Cappelli erano già pronti a fucilare il povero « Gattopardo » nel caso di una vittoria contro i savonesi. Ci siamo augurati che ciò accadesse per due motivi: il primo per conoscere le argomentazioni di questi nostri amici avversari e in secondo luogo per ribadire, ancora una volta, che il successo non avrebbe spostato di una virgola il nostro punto di vista. Scorrendo i giornali del lunedì abbiamo notato una cosa che ci ha particolarmente allarmati e amareggiati. Indipendentemente dalle responsabilità che riteniamo dei tecnici, la squadra mandata in campo ha brillato unicamente per il suo assenteismo. La maggior parte degli atleti era priva di volontà, quasi rassegnata al proprio destino: ha subito passivamente quasi che il risultato non interessasse. E’ davvero inspiegabile il comportamento di questi giovani, molti dei quali credono di essere piccoli divi, ma che in realtà — e i fatti 10 dimostrano — non hanno alcun diritto a tale qualifica. A Cappelli, magra soddisfazione, non possiamo che riconoscere la lealtà con la quale ha giudicato quegli uomini in cui aveva riposto tanta fiducia. All’Alessandria manca dunque quella carica necessaria e indispensabile per raggiungere risultati non eccezionali, ma di un certo rilievo. La dirigenza grigia, come era nelle previsioni, ha confermato la fiducia al direttore tecnico: una decisione che riteniamo grave per le conseguenze che potrebbe avere. Contro Cappelli non abbiamo alcun rancore personale e per questo motivo ribadiamo ancora una volta che la sua gestione, secondo il nostro punto di vista, presenta molte lacune. I motivi gli sportivi li conoscono per cui ci pare inutile ritornare su un argomento che abbiamo dibattuto sin troppo. Il pugno di ferro dimostrato dal tecnico milanese non è servito a nulla anche se continuiamo a credere che il parco giocatori alessandrino non è per nulla disprezzabile. Al punto in cui siamo giunti, la conclusione ci sembra ovvia. Visto ormai che la strada della promozione è impercorribile non resta che puntare sui giovani, quelli nostri, non su quei piccoli divi avuti in prestito da altre società. Il valorizzarli non serve certo per il futuro della società che non può fallire — il prossimo anno — il bersaglio della scalata in serie B. Le speranze di compiere tale passo oggi, con gli errori che sono stati commessi, sono ridotte al lumicino e nel nostro caso l’unica possibilità di tenerlo acceso è un doppio successo contro il Verbania e il Treviso. E’ possibile ciò? Risponderemmo di sì se l’Alessandria avesse un suo gioco e undici atleti con maggior grinta capaci di lottare e soffrire. Tirando le somme non possiamo dunque che augurarci che la situazione molto critica migliori veramente. Dal canto nostro ribadiamo quanto abbiamo scritto negli scorsi mesi. La polemica che abbiamo condotto aveva ed ha l’unico scopo di dare agli sportivi una squadra veramente degna delle I tradizioni della Città della paglia. Quanto dovevamo dire l’abbiamo detto senza peli sulla lingua, assumendoci ogni responsabilità senza ricorrere a sigle fasulle o a note di redazione. Neppure abbiamo voluto creare dei casi come quello di Lojacono. ma solo esporre dati di fatto. La parola, ripetiamo, spetta ora unicamente alla squadra e agli sportivi che pagando il biglietto hanno il diritto di esprimere liberamente il loro pensiero. Siamo stati portavoce della maggioranza e tali continueremo ad essere, pronti però ad appoggiare la squadra, se ciò fosse necessario. Non ci resta che attendere la fine del torneo per tirare le somme. Come si vede né il gattopardo né gli sportivi vogliono lo sfacelo dei « grigi », ma unicamente il loro rilancio che però non è avvenuto non per errori nostri. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA BATTUTA A SAVONA DA UN TIRO DI UN SUO EX GIOCATORE: 0-1 La partita decisa da Di Cristofaro la cui punizione sarebbe stata deviata dalla barriera - I piemontesi hanno schierato una formazione difensiva Il Savona è riuscito ancora una volta a spuntarla con una rete ottenuta su punizione battuta poco fuori dell'area di rigore dall'ex grigio Di Cristofaro il cui tiro ha mandato la palla a battere sul viso di Corbellini schierato a far barriera. Il bravo Moriggi colto di sorpresa non e riuscito a salvare la sua rete dalla capitolazione avvenuta al 32' del secondo tempo. L'Alessandria, scesa in campo con uno schieramento tattico nettamente difensivo, ha dimostrato chiaramente di puntare al pareggio che avrebbe anche potuto ottenere se avesse giocato con più accorgimento. Nella ripresa il Savona, facendo appello alle residue energie, si è spinto con caparbia volontà all'attacco per conquistare di slancio una vittoria che stava per sfuggirgli. La partita, molto cavalleresca, è stata nel suo complesso interessante anche se povera di contenuto tecnico. Ancora una volta l'allenatore del Savona, Rigamonti ha messo in campo un inedito reparto attaccante senza riuscire a risolvere il problema della ormai congenita sterilità. I giocatori di cui dispone U tecnico savonese son quelli che sono e hanno ormai dato la misura dei loro limiti. Per sua fortuna, il Savona ha in difesa uomini sicuri come Ghizzardl, Verdi, Anzuini e Pozzi, i quali allo slancio accoppiano la bravura, lasciando ben difficilmente via libera agli avversari. L'Alessandria è una squadra generosa dal gioco chiaro e piacevole ma anch'essa attraversa evidentemente un periodo di crisi. I giocatori grigi soltanto in pochissime occasioni hanno saputo rendersi pericolosi per Ghizzardi. Il pareggio, al quale puntavano non sarebbe stato demeritato. Degli alessandrini hanno riscosso favorevoli consensi oltre a Moriggi (battuto da un tiro imparabile), Piacentini, Corbellini e Daollo. All'incontro hanno assistito circa tremila spettatori compresa una numerosa rappresentanza di alessandrini scesi a Savona convinti di salutare un successo, sia pure parziale, del loro beniamini. (La Stampa - Ed. Sport - Matteo Fiorito) Risultati: Cremonese - Venezia 2-1 Legnano - Marzotfo 1-2 Rapallo - Novara 0-2 Solbiatese - Triestina 2-3 Sottomarina - Piacenza 1-1 Trevigliese - Pro Patria 2-1 Treviso - Astimacobi 3-0 Udinese - Monfalcone 3-1 Verbania - Biellese 2-1 CLASSIFICA: Udinese, Piacenza, Treviso p.25; Triestina 23; Novara, Solbiatese 21; Trevigliese, Savona 20; Alessandria, Monfalcone 19; Pro Patria 18; Legnano 17; Biellese, Verbania 16; Venezia 15; Cremonese 14; Sottomarina, Marzotto 12; Rapallo, Astimacobi 11 Marcatori: 12 Reti: Longo (Solbiatese), Blasig (Udinese); 10 reti: Ciclitira (Monfalcone); 9 reti: Ulivieri (Legnano); 8 reti: Solbiati (Pro Patria), Bellinazzi (Venezia); 7 reti: Magistrelli (Treviso); 6 reti: Del Barba (Solbiatese), Giacomini e Paina (Triestina); Il punto sul campionato Vittoria del Novara a Rapallo: una rete in fuorigioco ha dato l'avvio alla vittoria dei piemontesi, nel tentativo di pareggiare i liguri si sono protesi troppo in attacco ed hanno subito in contropiede la seconda rete. Solo ad otto minuti dalla fine il Verbania è riuscito, contro la Biellese, a fare suo un risultato che era rimasto in dubbio tanto si erano equivalse, nella ripresa, soprattutto, le iniziative e le conseguenti possibilità di successo. Il Sottomarina opposto alla capolista Piacenza non ha tradito le aspettative disputando la più bella gara del campionato. Il gol della vittoria della Cremonese è arrivato a quattro minuti dalla fine contro il Venezia grazie al mediano Vecchi. Nulla da fare per l'Asti a Treviso: i piemontesi sono trovati al cospetto di una squadra decisa a non fallire l'appuntamento con la vittoria. Con una rimonta incredibile la Triestina ha vinto sul campo della Solbiatese, il gol decisivo ha portato la firma di Ridolfi.