Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
02-03-1969 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Novara AC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 19. Chinellato B.[A], 77. Daolio F.[A] 49. Gabetto [No]

Alessandria US Moriggi Avelino, Bagnasco Giancarlo, Piacentini Lorenzo, Daolio Fausto, De Luca Sergio, Lojacono Francisco Ramon, Corbellini Giuseppe, Chinellato Bruno, Tomy Mario, Berta Massimo, Dori Franco A disp.:(P) Rosso Giacomo All.: Pietruzzi Mario - D.T.: Cappelli

Formazione avversaria
NOVARA AC: Lena, Colla, Testa, Canto, Udovicich, Manini, Pedroni, Brignoli, Gabetto, Giannini, Bramati. All.: Facchini Carlo

Arbitro: Frasso Luigi (Capua)
Note
Ammonito Gabetto [N]. Angoli: 4-4 Spettatori: paganti 9.311 per un totale di L. 7.675.500, al quale va sommato il considerevole numero degli abbonati oltre 2000. Terreno buono, sole e clima mite Inizio gara ore 15.00

Commento
DOMINA E VINCE L'ALESSANDRIA CHE CONTINUA A SPERARE Superba prestazione dei « grigi », che hanno piegato un Novara deciso a vendere cara la pelle © Viva attesa per le decisioni della Lega semiprofessionisti: perchè si vuole derubare Lojacono e compagni dei due punti guadagnati a Sestri P. il 23 febbraio? ERA LA PARTITA DELLA VERITÀ’: Alessandria e Novara, due nobili decadute del calcio italiano, hanno mantenuto le promesse della vigilia. Davanti a dodici mila spettatori (quanti mesi era che non si vedeva al « Moccagatta » tanto pubblico?) "grigi” e "azzurri” si sono dati battaglia come si conviene a due squadre che non nascondono le loro ambizioni di classifica. La posta in palio era importante. Il Novara imbattuto da dodici domeniche voleva dimostrare di essere effettivamente in fase di rilancio; l’Alessandria, che le ultime prestazioni maiuscole non erano dovute al caso. Hanno vinto i grigi per due a uno. Pietruzzi a fine partita, negli spogliatoi, ha detto che la vittoria dei suoi ragazzi era meritata. Nulla da eccepire sulle paro le del tecnico che a causa della malattia di Cappelli è stato l’unico responsabile dalla panchina, della squadra. Successo meritato, ma, aggiungerei, voluto. L’undici mandrogno in questi ultimi mesi ha compiuto una metamorfosi notevole. Non più undici uomini svogliati che poco facevano per imporre la loro volontà. Quanto sembra lontano il ricordo delle scialbe esibizioni di Biella, di Savona, per citarne alcune. Lojacono e compagni meritano effettivamente il più entusiastico elogio per avere assimilato, nei migliori dei modi, gli insegnamenti impartiti. Tutti lottano dunque con caparbia volontà, non c’è più frizione tra i giocatori, ognuno sopporta gli errori del compagno senza motivo di tragedia. Una Alessandria nuova che con il successo sui cugini di Novara ha confermato il suo attuale stato di grazia. Fa piacere rimarcare questi lati posi rivi. La soddisfazione di Pietruzzi, l’oscuro ma volenteroso mandrogno, era più che legittima. Così dicasi dell’ing. Remo Sacco che h a sofferto più di ogni altro durante i novanta minuti della tenzone: dai vice Boidi e Cassinelli, di Rinaldo Borasio al quale dovrebbero essere affidate senza indugio gli incarichi delle "pubbliche relazioni”; di G inetto Armano, crucciato solo dal fatto che il Milan negli ultimi scampoli della partita, era riuscito a pareggiare il derby con Prati, di Gino Armano in compagnia dell’altro Armano — una vera stirpe — campione olimpionico di bob a quattro . Chiusa questa breve parentesi, necessaria per meglio inquadrare la cornice del derby, entriamo subito in... cronaca diretta. Il maggior merito dei grigi è senza dubbio quello di essere scesi in campo senza l ’orgasmo che possedeva, come un demone, gli azzurri. Per mezz’ora Lojacono e compagni hanno comandato la danza. Non avevamo m ai visto un centrocampo così solido: Chinellato e Berta, Daolio, si davano un gran da fare: peccato che l’attacco non sempre sia riuscito a mettere a profitto tanta superiorità. Corbellini, come lo stesso Pietruzzi ci ha confermato a fine partita, non era nel pieno delle sue capacità fisiche: un noioso disturbo gli impediva di scattare. Accusava fitte dolorose tanto è vero che prima della doccia dovette sdraiarsi per un a decina di minuti sulla brandina. Tomy alle prese con un a vecchia volpe come Udovicich che univa l’abilità tecnica a quella manuale (leggi spinte a tergo e abbracci) pur lavorando molto non ha concluso molto. Alla fine è apparso deconcentrato e la conferma la si è avuta quando lasciato tutto solo verso l’area avversaria si è lasciato sfuggire un’occasione veramente più unica che rara per mettere al sicuro il risultato. Rispetto alle ultime prestazioni è indubbiamente migliorato: rimane tuttavia un centravanti che ha bisogno di molto spazio per manovrare, per fare valere il suo spunto e tiro che sono del tutto rispettabili. L’altra punta, Dori, ha faticato le sette proverbiali camicie per svincolarsi dalla guardia di Colla, un terzino che alle capacità tecniche unisce un pizzico di cattiveria. Tra due elementi piuttosto nervosi era logico attendersi le scintille: non sono mancati gli scontri duri, le cattiverie. L’ex veneziano pur non demeritando non ha espresso il meglio di sè; più di ogni altro ha sentito il peso psicologico della presenza del suo angelo custode. Solo quando è riuscito a svincolarsi dalla stretta guardia ha improvvisamente ritrovato la verve delle giornate migliori. Difesa e centrocampo, come abbiamo detto, hanno dato il meglio. Precisi per non dire puntigliosi hanno ribattuto palla su palla. Di rilievo alcune puntate in avanti dei terzini in appoggio all’attacco. Piacentini, come già a Sestri Ponente, si è dimostrato particolarmente solido. Capitan Lojacono dalla cannonata che non perdona ha il merito di esserei sempre stato presente nei momenti critici. La freddezza che dimostra in campo ha benefici influssi su tutti i compagni nei momenti di particolare tensione, una squadra ben avviata e capace di ottenere risultati sempre più lusinghieri. Dopo tanta attesa gli sportivi possono finalmente tornare a sperare nella promozione anche se il compito appare ancora oggi quanto mai difficile e arduo. Domenica i grigi saranno in trasferta a Valdagno, contro un Marzotto che si sta dibattendo tra le sabbie mobili della classifica. Ancora una volta, l’ennesima, l'Alessandria deve fare punteggio pieno nella speranza di accorciare le distanze. Il Piacenza che pare avere una marcia in più degli avversari andrà a No-; vara e gli azzurri dopo la sconfitta con l’Alessandria, come ha sottolineato l’allenatore Facchini, faranno tutto il possibile per metterlo sotto. Il Novara, visto al « Moccagatta », ha le carte in regola per fermare la capolista anche se sarà un compito di non facile attuazione. Solo vincendo a Valdagno si potrà rosicchiare un punto alla prima della classe che ha infilato tre reti al malaccorto Rapallo. Nelle zone alte della classifica c’è da segnalare lo scivolone del Treviso sul campo della Solbiatese, una cliente sempre difficile in particolare quando gioca tra le mura casalinghe. Ed ora una breve parentesi sulla mancata omologazione della gara con il! Rapallo sospesa a otto minuti dal termine regolamentare. La Lega semiprofessionisti ha motivato la decisione con il fatto che i liguri hanno preannunciato un ricorso. Nel corso della settimana i giornali sportivi hanno fatto sapere che le "voci di corridoio” propendono per una ripetizione della gara per « errore tecnico ». Non pensiamo che la Lega voglia derubare i grigi dei due punti guadagnati sul campo; sarebbe una vera rapina consumata ai danni di Cappello e Pietruzzi e dei loro uomini che si sono dannati l’anima. Non ci rimane che attendere questa sera il responso. L’Alessandria ha preannunciato un ricorso alla C.A.F., ma speriamo che i responsabili fiorentini abbiano buon senso. (Il Piccolo - Il Gattopardo) L'ALESSANDRIA SCONFIGGGE IL NOVARA E INSEGUE IL PIACENZA Daolio decide a 13' dalla fine Un bel « derby » con due squadre che hanno fatto onore al gioco del calcio. Ha vinto l'Alessandria di misura ma con merito, cosi come sarebbe stato giusto, qualora l'impresa fosse riuscita, il pareggio del Novara. La gara ha offerto moltissimi spunti di cronaca, clamorosi errori, azioni improvvise e ficcanti che sconvolgevano le difese e mettevano gli attaccanti in posizione di realizzare. Il computo finale vede almeno cinque occasioni da rete fallite dai grigi e tre dagli azzurri. Al goal iniziale di Chinellato ha risposto nella ripresa Gabetto; poi nel finale Daolio ha sorpreso la retroguardia avversaria e principalmente Lena infilando il goal della vittoria. L'Alessandria ha confermato di essere una grossa squadra. Possiede molte buone individualità ed un gioco d'assieme al quale ben poche squadre potranno resistere. Specialmente nel primo tempo e nella parte finale della gara, i grigi hanno sfoggiato un centro campo di ferro con un Daolio impeccabile e fortissimo anche nei tackle, un Berta inesauribile nel gioco d'interdizione e di rilancio, un Chinellato finalmente al meglio della condizione ed anche del rendimento. La difesa era registrata dal solito Lojacono mentre Bagnasco e Piacentini emergevano per la loro autorità e.gli inserimenti nelle azioni di contropiede. Moriggi svolgeva i suoi compiti con la consueta bravura. De Luca controllava Gabetto con un implacabile « lavoro » di gomiti (e proprio Gabetto è stato ammonito dall'arbitro quando molti altri, specialmente De Luca e Dori, meritavano di finire sul taccuino dell'arbitro, palesemente casalingo). Le tre punte alessandrine hanno alternato momenti di autentica classe ad altri opachi, ingenui. Tomy e ancora sprecone ,» troppo nervoso ma Dori e Corbellini rappresentano dei continui pericoli per gli avversari e controllarli non è facile specialmente quando partono in velocità. Il Novara è apparso troppo timoroso nel primo tempo, più rinfrancato e saldo nella ripresa dopo aver agguantato il pareggio, ingenuo quando ha subito il secondo goal ed ha fallito ripetutamente la possibilità di rimediare un pareggio che sarebbe risultato prezioso ai fini della classifica e del morale. Mentre la difesa ha retto con disinvoltura al non indifferente compito, il centrocampo è risultato evanescente, le punte troppo sole e slegate. Manini e Giannini non hanno saputo reggere al ritmo imposto dagli avversari, Brignoli è apparso troppo guardingo preferendo l'azione aggirante quando quella centrale avrebbe ottenuto migliori risultati considerato che De Luca e Lojacono si trovano in difficoltà contro scattisti, come sono in effetti Gabetto e Pedroni (quest'ultimo il migliore dell'attacco). La squadra di Facchini, comunque, pur rendendo, come si è detto, meno del consueto ha dimostrato di valere la posizione che occupa in classifica. A volte può dare l'impressione di vacillare, di crollare ma anche in svantaggio sa subito riprendersi e rilanciarsi nella mischia con spirito combattivo e idee abbastanza lucide. L'infortunio subito da Testa nel momento cruciale della gara e che ha costretto Facchini ad arretrare Bramati sulla linea dei terzini, ha avuto il suo peso nell'economia della gara: il Novara stava attraversando il suo periodo migliore mentre l'Alessandria sembrava spenta nel riflessi e nelle iniziative. Forse la momentanea assenza del terzino ha rinfrancato i grigi che infatti hanno ripreso a macinare azioni come all'inizio dell'incontro. L'Alessandria è andata in vantaggio al 19': calcio d'angolo, cross al centro, un difensore respingeva, riprendeva la palla Chinellato che da fuori area tirava con decisione. La sfera rimbalzava sul terreno, sgusciava fra una selva di gambe e finiva alla destra di Lena, fermo a guardare, come Testa che si spostava proprio mentre arriva il pallone lasciandolo cosi passare. Il pareggio del Novara giungeva al 4' della ripresa: cross dalla destra di Pedroni in area, Daolio e De Luca sbagliavano clamorosamente l'intervento, Gabetto si impossessava della palla e realizzava da una decina di metri. Al 15' usciva Testa che rientrava alcuni minuti dopo zoppicante: soltanto nel finale riprendeva regolarmente il suo posto. Al 20' Dori colpiva un palo ed un minuto dopo Giannini con un calcio a gioco fermo. Al 32' il secondo goal dell'Alessandria: l'azione partiva da Lojacono che lanciava Berta, questi si portava quasi all'altezza della bandierina e rimetteva dalla parte opposta dove Daolio era completamente solo. Lena accennava ad un'uscita poi rimaneva fra i pali e cosi il colpo di testa di Daolio lo trovava completamente sbilanciato. Al 41' Tomy sbagliava clamorosamente la possibilità di portare a tre le reti: ricevuto il pallone, partiva tutto solo e giungeva in area dove tirava contro Lena allungatosi in una disperata uscita. (La Stampa - Ed. Sport - Giorgio Gandolfi) Risultati: Astimacobi-Venezia 3-1 Biellese-Marzotto 3-1 Monfalcone-Cremon. 1-1 Piacenza-Rapallo 3-0 Pro Patria-Legnano 0-0 Solbiatese-Treviso 1-0 Sottomar.-Trlestina 2-2 Trevigliese-Savona 1-1 Udinese-Verbania 1-1 CLASSIFICA: Piacenza p.34; Treviso 31; Udinese, Alessandria 30; Novara, Solbiatese, Triestina 29; Savona, Monfalcone 26; Pro Patria, Trevigliese 24; Venezia 22; Legnano 21; Biellese, Verbania 20; Astimacob 18; Cremonese, Sottomarina 17; Marzotto 15; Rapallo 14 *una gara in meno Marcatori: 14 reti: Longo (Solbiatese), Blasig (Udinese) 12 reti: Solbiatese (Pro Patria) 11 reti: Bellinazzi (Venezia) 10 reti: Tomy (Alessandria), Del Barba (Solblatese) 9 reti: Ulivieri, Magistrali, Palna 8 reti: Lojacono 7 reti: Bramati, Fregonese 6 reti: Pandolfi, Medeot, Mola, Goffi, Giacomini Il punto sul campionato Tentata invasione di campo ad Asti nel match tra i locali e il Venezia, il fattaccio è avvenuto al 44' del primo tempo: l'incontro è stato di notevole caratura atletica ma i giocatori biellesi si sono preoccupati soprattutto del risultato. Netta vittoria del Piacenza opposto al Rapallo, i biancorossi sono rimasti al comando della classifica, il dominio è stato maggiore di quando di quanto dica il risultato. A 13' dalla fine il Savona, a Treviglio, si è visto sfuggire di mano la vittoria che era riuscita a propiziarsi attraverso una condotta accorta e giudiziosa. La Solbiatese ha meritatamente vinto contro il Treviso dando vita ad azioni ficcanti e veloci. La Biellese, dopo sei giornate, è tornata alla vittoria sconfiggendo il Marzotto.