Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1968/1969
Serie C
25-05-1969 - Giornata: 34 - Udine - Moretti


Udinese AC - Alessandria US 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 23. Calisti [Ud] 71. Chinellato B.[A]

Alessandria US Rosso Giacomo, Bagnasco Giancarlo, Rossi Alberto, Chinellato Bruno, Colombo Antonio, De Luca Sergio, Corbellini Giuseppe, Berta Massimo, Tomy Mario, Boccasso Graziano, Dori Franco A disp.:(P) Moriggi Avelino All.: Pietruzzi Mario

Formazione avversaria
UDINESE AC: Pontel, Moruzzi, Fedele, D'Antoni, Caporale, Galeone, Mantellato, Blasig, Calisti, Franzot, Splendore. All.: Camuffo Romolo

Arbitro: Lavetti Domenico (Bergamo)
Note
Angoli: 6-2. Spettatori un migliaio circa Giornata afosa inizio gara ore 16,00 NOTA: una parte della stampa attribuisce la rete alessandrina ad un autogoal di Galeone. Trattandosi di classico caso di deviazione fortuita (colpo di testa per respingere una punizione ma che finisce in goal), preferiamo attribuire il punto, associandoci comunque ad altri giornali, a Chinellato, autore del calcio di punizione decisivo.

Commento
L’ALESSANDRIA IMBATTUTA A UDINE (1-1) Nella ripresa il grigio Chinellato segna il goal del pari L'Alessandria ha ottenuto un meritatissimo pareggio sul campo dell'Udinese (1-1) al termine di una partita giocata con avvedutezza e spirito agonistico. Pur trovandosi in svantaggio dopo pochi minuti di gioco per una prodezza di Calistri, la squadra alessandrina non si è mai disunita e con una condotta di gara costante è riuscita a costruire la rete del pareggio. In realtà, la marcatura del grigio Chinellato, a metà ripresa, non è stata limpida per via della deviazione della barriera eretta davanti al portiere Pontel dopo una punizione dal limite. In precedenza però gli ospiti avevano colpito il palo con Tomy a portiere battuto su un altro calcio di punizione ed avevano creato in area friulana molte situazioni pericolose. Chinellato è stato il migliore dei piemontesi. La difesa è stata, in conclusione, il reparto più efficiente, quello che ha sorretto tutta la squadra. Il reparto attaccante ha agito in continuazione e in contropiede affidandosi soprattutto all'estro di Berta. (La Stampa) NIENTE DI NUOVO NEPPURE DA UDINE La difesa si salva, ma l’attacco fa cilecca – Un’autorete salva i grigi da una immeritata sconfitta - Tomy ancora in grigio? - Nessuna novità sul nome del futuro trainer PARTITA IN CLIMA DI SMOBILITAZIONE, è stata definita quella disputata domenica tra Udinese ed Alessandria. Le due squadre non hanno ormai più alcuna velleità di classifica, neppure a quanto sembra, per la platonica seconda poltrona. Si è giocato senza troppe preoccupazioni badando però, vizio ormai congenito, di non scoprirsi alle spalle. Di gol se ne vedono pochini anche tra queste squadre che non lottano né per il primato né per evitare la zona bassa della classifica. I grigi che schieravano - finalmente - il portiere Rosso e Boccasso al posto dello stanco Daolio, hanno saputo opporre un’accorta difesa. Sulle capacità della retroguardia non vi è nulla da dire. L’attacco invece rimane sempre il reparto rebus della squadra. Gioca, ma non segna e domenica il gol poteva venire solo da un mediano o da un’autorete. Sintomatico è il fatto che da quando è assente Lojacono i grigi non riescono più a trovare la via della rete. Il quintetto di punta per il prossimo campionato deve essere completamente riveduto: non basta infatti un Tomy per fare primavera, meglio i gol che sono poi quelli che contano. Tomy, a meno di imprevisti, dovrebbe rimanere pure la prossima stagione in grigio. Corrono voci che il centravanti potrebbe riprendere la via di Legnano per certe pendenze non saldate, ma crediamo che i dirigenti correranno ai ripari se quanto abbiamo appreso corrisponde al vero. Altra "voce” è quella che Moriggi sarebbe stato richiesto da diverse società che vanno per la maggiore e i responsabili non sarebbero alieni dal prenderle in considerazione se si tratterà di un vero affare. Sarebbe tuttavia un vero peccato visto che Moriggi è un difensore che potrebbe dimostrarsi assai utile per ritornare in Serie B. Il vero problema dell’Alessandria rimane tuttavia quello di assicurarsi tre elementi che secondo il nostro parere sono indispensabili; un libero in grado di coordinare veramente il gioco difensivo, un’ala e una mezz’ala di punta che sappia fare veramente la spalla al centravanti, sfruttando a sua volta le occasioni che gli si presentano. C’è poi il problema importantissimo dell’allenatore che è ancora aperto. I fatti hanno dimostrato - e non ci voleva molta scienza per capirlo - che all’Alessandria edizione 1968-’69 è mancato un tecnico capace di dare un vero gioco alla squadra. Ripetutamente, attraverso queste colonne, abbiamo espresso il nostro parere in proposito, ma senza ottenerne soddisfazione. Ci si attendeva che quanto andavamo scrivendo risultasse tutto inesatto, ma purtroppo il "miracolo” tanto atteso non si è verificato. Anche ora rimaniamo del parere che con un allenatore di polso i risultati sarebbero stati indubbiamente migliori. Si è invece voluto imporre un tecnico di grido, sul quale tutti avevano espresso le loro riserve, ed i risultati tutti li possono osservare. Speriamo dunque che gli errori siano serviti a qualcosa. (Il Piccolo - Il Gattopardo [Giuseppe Zerbino]) RISULTATI: Cremonese – Rapallo 2-1 Legnano – Triestina 0-0 Monfalcone – Pro Patria 3-0 Savona – Venezia 0-1 Solbiatese – Piacenza 2-3 Sottomarina – Macobiasti 1-0 Trevigliese – Biellese 1-1 Treviso – Novara 1-0 Verbania – Marzotto 0-0 CLASSIFICA: Piacenza p. 49, Triestina 43, Treviso 42, Solbiatese 41, Savona 40, Udinese, Alessandria 39, Novara 37, Monfalcone 36, Pro Patria, Legnano 34, Trevigliese, Venezia 33, Biellese 30, Verbania, Sottomarina 28, Marzotto 27, Cremonese 26, Macobiasti 22, Rapallo 19. MARCATORI: 20 reti: Longo (Solbiatese), 17 reti: Blasig (Udinese), 16 reti: Solbiati (Pro Patria), 14 reti: Mola (Piacenza), 13 reti: Ciclitira (Monfalcone), Bellinazzi (Venezia), 12 reti: Del Barba (Solbiatese), 11 reti: Lojacono (Alessandria), Magistrelli (Treviso). Il punto sul campionato La lotta promozione si è decisa nello spazio di pochi chilometri. Il successo del Piacenza a Solbiate, aggiunto al pari della Triestina a Legnano, hanno portato il divario tra le prime due a sei punti con quattro partite ancora da giocare. In coda lo scontro tra pericolanti ha visto la Cremonese prevalere sul Rapallo mantenendo una speranza di salvezza; i liguri, invece, sono virtualmente condannati. Il Sottomarina ha guadagnato un punto sulle altre vincendo con il Macobiasti nell’altra partita della disperazione. Nulla di fatto tra Verbania e Marzotto.