Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
21-01-1962 - Giornata: 19 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lazio SS 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 15. Oldani (II) T.[A], 52. Oldani (II) T.[A]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Sperati Domenico, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Vitali Alessandro, Rizzo Francesco (1943), Cappellaro Renzo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
LAZIO SS: Cei, Zanetti, Eufemi, Noletti, Seghedoni, Carosi, Bizzarri, Mecozzi, Pinti, Morrone, Moraschi. All.:Todeschini Paolo

Arbitro: Leita Pietro (Udine)
Note
Ammonito Carosi [L] Angoli: 3-1 Spettatori: 7.000 Inizio gara ore 14.30

Commento
Con un'entusiasmante prestazione i grigi si affermano sulla Lazio (2-0) DOMANI SUL CAMPO ALESSANDRINO E’ DI SCENA LA LUCCHESE Una vittoria così bella come quella di domenica contro la Lazio la attendevamo da parecchie settimane: anche per motivi di soddisfazione personale. Da troppo tempo andavamo affermando che la nostra squadra fuori casa disputava magnifiche partite. Senonché alla domenica successiva venivano puntualmente smentiti da una prestazione casalinga appena mediocre, così che le nostre note rimanevano nell'aria come una amara incredibile beffa. Ma questa volta è andata come doveva: il pubblico ha avuto la soddisfazione di vedere la sua squadra giocare come si conviene ad un padrone di casa autoritario e dotato di numeri sufficienti per incutere rispetto a chiunque. Il pubblico ha visto giocare l’Alessandria come giocò a Cosenza, a Napoli, a Reggio, a S. Benedetto. E la vittoria è venuta a sanzionare l’epilogo di una serie negativa che troppe sfortune avevano accompagnato. Vittoria piena e meritata, ardentemente voluta che ha il merito di stabilizzare in una posizione un poco più sicura l'Alessandria in classifica, ma che ha anche ridato fiducia a giocatori e pubblico, dimostrando che la nostra squadra non è afflitta da tutte le pecche che molti critici volevano ravvisare. Quando per tutta la durata di un incontro, si riesce a tenere le redini del gioco contro una compagine ambiziosa come la Lazio, gli è perchè ci sono dei meriti, ci sono uomini di valore che hanno ritrovato se stessi. Il campionato è lungo, ed oggi siamo solo a metà del suo cammino. Tutte le squadre attraversano un periodo di scadimento di forma o per stanchezza o per sfortuna: pensiamo che tale momento negativo per noi sia già trascorso e che si possa ora guardare con maggior fiducia all'avvenire. Il ritorno di Oldani Non possiamo non iniziare le nostre osservazioni in margine alla partita di domenica senza fare riferimento per prima cosa al lieto ritorno di Oldani in squadra. La settimana scorsa elencammo le nostre disgrazie, ultima delle quali, e la più grave, l’incidente subito a S. Benedetto da Vanara che ci privò delle prestazioni del giovanissimo prodotto del nostro vivaio lanciato in una promettentissima carriera. Ricordavamo che la società aveva convocato all'ultimo momento Oldani di stanza a Roma per il servizio militare, al quale Oldani avevamo rivolto una preghiera: di rendersi conto dell’importanza del momento e quindi di essere degno della fiducia che gli veniva concessa. Il miracolo è avvenuto: abbiamo ritrovato quel giocatore tecnico e sicuro che conoscemmo un tempo e che purtroppo avevamo quasi dimenticato. Il rientro di Oldani in squadra ha galvanizzato tutta la prima linea, ha portato un sapore nuovo, come se il gioco nascesse da fonti nuove di ispirazione. Egli si è buttato nella lotta freddamente, con il puntiglio che si addice a chi deve dimostrare di valere ancora molto, a chi deve soprattutto riguadagnarsi la fiducia. Così che tutta la partita ha portato innanzi tutto il suo nome, oltre che le reti siglato da lui con una vera e propria impennata di autorità. Quando Oldani è in vena può sostenere il confronto con qualunque giocatore, tanto è egli dotato di requisiti tecnici. E possiamo aggiungere che se egli vuole può sempre. Tutto dipende dal carattere, dalla serietà, dall'abbandonare le facili distrazioni che spesso lo portarono alle delusioni più amare. E dispiace veramente constatare come in periodo in cui la commissione azzurra convochi con facilità tanti e tanti giocatori, elementi come questo debbano essere esclusi unicamente per avere tenuto un rendimento incostante a causa di una condotta spesso volutamente non ortodossa per un giocatore. Egli ha disposto come ha avuto dei difensori che gli vennero opposti, andando via oltre che con facilità, anche con una padronanza della palla in corsa che non è certo comune. La seconda rete da lui segnata al secondo tempo è stata il frutto di queste sue personalissime doti. Fu un gol spettacolare ed esaltante realizzato da un magnifico Oldani che riuscì a fare tutto da solo fidando unicamente sulla sua velocità, sul controllo del pallone, sulla freddezza che gli permise di attirare fuori il portiere per poi batterlo nel momento giusto. E che non si sia trattato di una semplice circostanza fortunata, Oldani ce lo ha dimostrato poco dopo compiendo una identica azione che non realizzò ugualmente per un soffio, e per un rimbalzo imperfetto del pallone. Ora egli deve impegnarsi a mantenere questo ritmo di gioco: non può mancare nè tradire la fiducia dal momento che è stato capace di dimostrare quanto vale. Non deve assolutamente succedere quanto accadde dopo il suo brillante rientro a Prato. E questione solo di volontà. E tutti reclamano da lui questa dimostrazione di attaccamento verso la sua squadra che ha così bisogno del suo apporto. Tutti bravi Ma la partita di domenica è stata un poco la sagra delle affermazioni, delle rivincite, delle riprove che ciascuno voleva fornire circa il proprio valore. Siamo lieti di aver scritto proprio la settimana scorsa di non aver mai voluto partecipare alle discussioni e polemiche da molti condotte circa la preparazione e la tenuta atletica della squadra proprio perchè l’avevamo sempre vista giocare nelle partite esterne con un unico ritmo assai sostenuto dal primo all'ultimo minuto. Questa partita ci ha dato ragione: non si tratta dì preparazione nè di problema di formazione, ma solo di un pizzico di fortuna che a noi mancava. Se un problema vi era, quello riguardava unicamente il delicato compito del portiere: per questo motivo vogliamo ora dare atto a Notarnicola della onesta partita da lui giocata senza tentenna)- menti od incertezze. Anche se egli non fu impegnato da situazioni particolarmente pericolose, si trovò però in momenti ugualmente difficili nei quali bastava un tardivo intervento od una presa non perfetta per compromettere ogni cosa. Il nostro portiere è stato bravo in ogni momento evitando così che si potessero determinare situazioni pericolose per noi. La sua prestazione ci ha così fatto dimenticare quell'infelice momento di S. Benedetto che ci costò la partita. Avanti al nostro portiere due ottimi terzini. Il lettore avrà certo constatato di presenza come Melideo sia veramente migliorato dopo il suo ritorno in squadra e ci fornisca ormai partite sul tipo di quelle che giocava lo scorso anno. Opposto ad un’ala di tutto rispetto fornito di malizia e di esperienza, non è più caduto nella facile illusione delle finte, ma si è tenuto sempre al suo posto controllando l’avversario e salvando decine di situazioni con interventi più che tempestivi. Accanto a lui un bravissimo Sperati degno veramente di mantener vivo in questo momento il buon nome del nostro vivaio. Fornito di un fisico robusto ed agile oltre che di una notevole grinta, Sperati, che sappiamo essere ragazzo serio e puntiglioso, dovrà darci ancora molte soddisfazioni. Ci piace soprattutto quando insegue l’avversario: in quel momento egli sfoggia doti di scatto che lo impongono all'attenzione di tutti. Parlando di scatto non si può fare a meno di ricordare, in un ideale accostamento, il nostro Bassi per il quale ormai le parole di elogio sono superflue. Bassi è avviato sulla strada del successo: sappiamo che molti sono interessati a seguirlo e che sovente qualche osservatore d’altra società scende ad Alessandria per lui. E lui continua a darci dentro, più taciturno che mai, espressione vivente di un senso del dovere e di una serietà assolutamente rari in ragazzi di vent'anni. Solo che Bettini ed altri rivolgano a lui l’attenzione e si impongano di prenderlo ad esempio, potremo ritrovare una squadra degna di ammirazione. Le gioie di capitan Vitali e del vice Migliavacca Fu a S. Benedetto che in omaggio al suo passato di giocatore dell’Alessandria, venne conferita a Vitali, assente Giacomazzi, la carica di capitano. Questo riconoscimento 10 rese felice come un ragazzo (e forse Vitali è proprio ancora un ragazzo): egli si presentò in campo come trasformato. Domenica, il capitano è tornato sul campo, di fronte al suo pubblico per riconfermare che non è solo uomo di classe (il che è sempre stato indiscutibile) ma anche combattente volonteroso. Ha nuovamente disputato una grande partita, senza soste e senza risparmio, suggerendo a tutti le migliori azioni, fornendo i migliori palloni per 11 successo. Il suo capolavoro venne nel primo tempo, allorché dalla sinistra alzò un tiro fatto apposta per essere scaraventato in rete: lo raccolse Rizzo e lo girò in porta alla perfezione, trattenuto a stento da Cei e non bloccato, buttato in rete dall’accorrente Ol dani. Per Vitali si presentano grandi giornate nel girone di ritorno. Anche per lui vale quanto dicemmo per Oldani. Speriamo che egli sappia dosare le sue forze e scegliere sempre i momenti opportuni per manovrare, sul campo, le sue indiscutibili doti di intelligenza e di intuizione. Accoppiate naturalmente ad una espressione di carattere. Migliavacca vive a sua volta il grande momento: in posizione di mediano egli ha trovato modo di rivelare il meglio di se stesso. Il che avviene ormai da molte domeniche e gli consente di disputare sicuramente il miglior campionato da quando veste la maglia grigia. Domenica aveva da controllare l’uomo più pericoloso della Lazio, quel Moroni che tutti temono perchè estroso e veramente dinamico. Migliavacca lo ha bloccato con una autorità che non lasciava adito a dubbi o discussioni. Il nostro elogio si estende però a tutta la squadra, anche se Soncini non ha ancora trovato il meglio della sua condizione e se Rizzo si rivela ogni tanto acerbo e privo di continuità nel ritmo. La giornata positiva ha dimostrato che la squadra c’è, e non chiede altro che di essere incoraggiata e seguita dal pubblico. Domenica il pubblico non è stato abbondante, forse a causa di un certo senso di sfiducia che lo ha preso. Per fortuita però che i tifosi che occupavano ogni ordine di posti, hanno preso ad un certo momento ad incoraggiarla con il famoso « forza grigi » che dopo tanto tempo è tornato a riempirà l’aria con il suo vibrante ritmo. Ora si deve continuare a vincere L’inizio del girone di ritorno ci offre la possibilità di giocare un’altra partita in casa. Dobbiamo cogliere questa occasione al volo per sfruttare il momento favorevole e dimostrare ancora che le crisi sono finite che la squadra è in ripresa. Scende la Lucchese, una squadra modesta e senza troppe pretese che è stata in grado però alla nostra prima partita di campionato di darci un fiero dispiacere sconfiggendoci con un secco due a zero. Si tratta di una squadra veloce che potrà anche metterci in difficoltà col suo ritmo scatenato e garibaldino. Pensiamo però che il maggior peso di classe della nostra com pagine dovrà prevalere. La nostra sarà una partita polemica che dovrà confermare la buona condizione dei nostri ragazzi ed anche vendicare quella sconfitta del girone di andata che bruciò, alla nostra prima uscita, molte nostre illusioni. Dovrà comunque venire la vittoria. Attendiamo soprattutto alla prova Oldani per quanto ci vorrà ancora dimostrare, ed il valoroso Cappellaro costretto a disertare in settimana la chiamata azzurra per la botta ricevuta al ginocchio. Vogliamo vedere Cappellaro ancora una volta portare lo scompiglio in campo avversario e possibilmente segnare con uno dei suoi violenti tiri che lasciano a bocca aperta. Deve essere la vittoria della volontà per i giocatori, e di commossa gratitudine per il pubblico fedele (Il Piccolo, 27/01/1962, Barbagrigia) Clamoroso rientro di Oldani che segna due reti ALESSANDRIA-LAZIO 2 A 0 Brillante partita dei grigi che bloccano l'oriundo Morrone con il tenace Migliavacca Inutile offensiva laziale nella ripresa - Tra i romani buona prova del giovane Noletti Quattro assenze importanti nella Lazio, un rientro felice — quello dell'ala Oldani — nell'Alessandria: ecco due motivi del successo grigio per 2 a 0 sullo quotata squadra romana. Gli altri però, forse di minor contenuto tecnico, parlano di cuore, di tenacia, di grinta, le armi insomma che hanno permesso al piemontesi di disputare una delle loro prove più gagliarde ed appassionanti. Oldani, ventitreenne ala acquistata due stagioni fa dal Corbetta, era praticamente a riposo dall'inizio del torneo. Militare a Roma, un po' scarso di temperamento, il ragazzo si era smarrito, aveva perso smalto e vigore atletico e l'allenatore Rava lo aveva messo, giustamente In un angolo, in attesa che rinsavisse. Le vicende del torneo hanno disposto diversamente e lunedi scorso Oldani è stato avvertito che stavolta sarebbe arrivato per lui il momento di rimediare alle inefflcenze del passato. Il ragazzo assicurò che avrebbe giocato con grande impegno per essere di giovamento alla compagine. E' stato di parola: le due reti della vittoria sulla Lazio portano entrambe la sua firma e se la prima l'ha colta sfruttando il lavoro altrui, la seconda Oldani l'ha realizzata da campione consumato, fuggendo, palla al piede, da metà campo, controllando la sfera con abilità e battendo con tocco disinvolto l'accorrente Gei. Sullo stesso metro di Oldani hanno giocato tutti gli altri grigi (ieri in maglia rosso carminio e pantaloncini blu, un bell'accostamento di colori); Migliavacca, nel compito di tutore di Morrono è stato superlativo, Vitali ha organizzato le azioni d'attacco corno avesse... cinque anni di meno, Bassi, Sperati, Schlavoni, Melideo e Notarnicola si sono battuti al limite massimo del rendimento. Ed i conti sono finalmente tornati, anche se a... revisionarli era giunta nientedimeno che la Lazio, la seconda grande dei pronostici ante-campionato. Ebbene, la Lazio di ieri non ha fatto paura. La sua difesa è stata più volte superata ed il suo attacco quasi mai ha saputo infrangere la barriera che Rava aveva predisposto per fronteggiarlo. Nella squadra romana è emerso tuttavia il gioco d'un ragazzo appena ventenne, il milanista Noletti. Ha spaziato in campo dal primo all'ultimo minuto, presidiando la zona centrale con la grinta e l'esperienza di un classico medio centro metodista. E' stato iniziatore di tutte le manovre portiere della Lazio Gei precede l'alessandrino Vitali azzurre, instancabile, continuo, sempre corretto. Bravo, davvero. All'avvio, le azioni di una certa consistenza sono per la Lazio, mentre i grigi (o i rossi?) stanno cautelati. Alla prima manovra decisa, però, l'Alessandria va in vantaggio. Vitali si esibisce in finezze spostato a sinistra, poi traversa secco; dalla parte opposta irrompe Rizzo che spara a bersaglio: Cei ferma senza trattenere ed Oldani, giungendo con perfetta scelta di tempo, infila. Siamo al 15' e l'Alessandria vin ce per 1 a 0. Nella reazione laziale, Notarnicola para un tiro a volo di Morrone (19') ma non corre altri rischi. E' ancora l'Alessandria a farsi minacciosa ed ai 30' sfiora nuovamente il goal. Seghedoni sbaglia un rinvio verso Carosi, prende Cappellaro, tocca a Rizzo, palla ad Oldani che restituisce a Rizzo: stangata bassa che Cei para a fatica. Al 31' una deviazione di un difensore su tiro di Bizzarri, impegna a fondo Notarnicola che si disimpegna molto bene. Otto minuti appresso entusiasmante intesa, con tocchi tutti al volo, tra Migliavacca, Cappellaio e Rizzo: para in presa alta Cei. Il finire del tempo e per i piemontesi che al 42' ed al 43' mettono a disagio la difesa azzurra senza però concludere. Con il fischio di ripresa la Lazio si scatena. Sono sei minuti di forcing molto robusto ed al 7' l'Alessandria segna per la seconda volta. Cappellaro, in fase difensiva, toglie la palla a Carosi e lancia verso Oldani, appostato solo soletto due metri entro la propria metà campo. L'ala scatta, corre a perdifiato (ma senza perdere la sfera) i 40 metri che lo separano da Cei e batte il portiere in uscita con tiro angolato. La Lazio si disunisce, attacca ma in modo confuso ed invano il grande Noletti cerca di far gioco e luce. Sbagliano un po' tutti i romani, segnatamente Morrone e Pinti, i due avanti azzurri maggiormente controllati dai difensori alessandrini. Nell'infuriare dell'offensiva laziale I grigi organizzano per tetti contropiede ed è proprio la porta romana a correre i rischi più gravi. Al 21' una gran legnata di Oldani (lanciato da Rizzo) va alta ed al 27' ancora l'ala sinistra manca dì un niente la conclusione in una manovra quasi identica a quella del secondo goal. La Lazio non si arrende e attacca senza soste ma il muro alessandrino non cede. Al 32' Morrone calcia una magnifica punizione cui risponde Notarnicola con una gran parata. Gli ultimi minuti sono per i piemontesi che al 44' falliscono con Rizzo il terzo goal: il ragazzo raccoglie d'intuito un'abile centro di Vitali e da quattro metri tira in pieno sul portiere. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Lazio 2-0 Bari-Modena 2-0 Brescia-Como 1-0 Catanzaro-Reggiana 1-1 Genoa-Lucchese 4-2 Prato-Novara 2-2 Pro Patria-Cosenza 0-0 Sambenedettese-Napoli 1-0 Simm. Monza-Parma 0-0 Verona-Messina 0-0 CLASSIFICA: Genoa p. 30; Modena 23; Lazio 22; Verona 21; Messina, Pro Patria, Parma, Brescia, Prato 20 Catanzaro 19; Simm. Monza e Napoli 18; Reggiana, Alessandria, Lucchese 17; Novara 16; Sambenedettese, Cosenza 15; Bari, Como 13 Penalizzato 6 punti MARCATORI 20 gol: Bean (Genoa), Cappellaro (Alessandria) 17 gol: Ciccolo (Messina), Firmani (Genoa) 14 gol: Morrone (Lazio) 13 gol: Catalano (Bari), Mentani (Novara), Postiglione (Verona), Traspedini (Monza) 12 gol: Cicogna (Bari), Pagliari (Modena) 11 gol: Corelli (Napoli), Gratton E. (Lucchese), Rambone (Catanzaro) 10 gol: Bizzarri (Lazio), Campanini (Prato), Muzzio (Pro Patria) Il punto sul campionato Tutto a favore del Genoa — che ora ha sette punti di vantaggio sul Modena — nell'ultima giornata d'andata della serie B. Mentre I rossoblu hanno regolato par 4 a 2 la Lucchese, il Modena ha perso nettamente a Bari, piegato dai goals di Cicogna e Giammarlnaro e la Lazio ha ceduto ad Alessandria. Anche il Verona ha fornito una parziale delusione, non riuscendo — contro il Messina — a svincolare il risultato dallo 0-0 iniziale. Buona nel complesso la prestazione del Novara a Prato, Il « 2-2 * colto dagli azzurri in Toscana dice che la squadra di Facchini è In definitiva ripresa, pronta a proseguire la corsa verso una migliore classifica. Il Como, sconfitto a Brescia da una rete di Cullo, è stato raggiunto dal Bari ed ora divide In condominio l'ultimo posto, a quota 13. (La Stampa)