Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
04-02-1962 - Giornata: 21 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como AC - Alessandria US 4 - 2 (1 - 2)
RETI: 11. Ponzoni [Co] , 54. rig. Ponzoni [Co] , 74. Stefanini (II) F. [Co] , 86. Sartore [Co] 24. Cappellaro R.[A], 27. Migliavacca G.[A]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Sperati Domenico, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Vitali Alessandro, Rizzo Francesco (1943), Cappellaro Renzo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
COMO AC: Geotti, Ballarini, Galli, Landri, Colombo, Ghelfi, Stefanini (II) Franco, Sartore, Mascetti, Ponzoni, Meroni (II) Luigi. All.: Tortarolo Francesco – D.T.: Cappelli Giulio

Arbitro: Barolo Luigi (Venezia)
Note
Espulso 77. Vitali [A – gioco scorretto] Angoli: 5-3 Giornata primaverile. Inizio ore 14,30

Commento
L’Alessandria vinceva al riposo (2-1) SULL’ORLO DELL’ABISSO IL COMO SI SCATENA (4-2) Con un secondo tempo tutto slancio e volontà, con un finale apprezzabile anche sui piano. tecnico, il Como è riuscito a cogliere una preziosissima vittoria che lo rimette decisamente in corsa per la salvezza, Un successo fortemente voluto, quello degli azzurri lariani, un successo strappato con la forza della disperazione, quando ormai tutto sembrava perduto. Un nuovo passo falso, avrebbe voluto dire la retrocessione quasi certa, Questo clima di tensione, e questa necessità di vincere a tutti i costi, hanno finito col tramutarsi in paura di perdere, il panico ha giocato brutti scherzi ai lariani: altrimenti non potrebbero spiegarsi le due reti subìte in un batter d'occhio, nel modo più incredibile e banale, contro una Alessandria che dal canto suo proprio nulla aveva fatto per risalire la corrente. I due gol subiti, non hanno fatto altro che aggravare la situazione. Gli azzurri, ormai, avevano perso la testa, non riuscivano più a raccapezzarsi: davanti agli occhi avevano solo lo spettro della retrocessione. Avesse spinto a fondo l'Alessandria, o avesse disposto di una inquadratura di autentico valore, la sconfitta per i padroni di casa sarebbe stata inevitabile. Ma l'Alessandria ha mostrato un modesto impianto di gioco, l'attacco non è riuscito a sfruttare gli svarioni madornali della retroguardia azzurra ormai in «trance», e alle spalle i grigi (partiti con Schiavoni libero, Bassi sul centravanti e Soncini arretrato) hanno denunciato un punto debolissimo nel portiere Notarnicola, quanto mai incerto su ogni palla. Così il Como, che nel primo tempo aveva fornito una prestazione disastrosa, è venuto alla ribalta mostrando un volto ben diverso. Le azioni sono sgorgate continue per l'incessante prodigarsi a centro campo di Ghelfi, Ponzoni e Sartore, ai quali davano spesso una mano anche Landri (che aveva il compito di marcare Cappellaro per lasciare Colombo libero) i terzini Ballarini e Galli. In prima fila Meroni II ha cavato dal suo repertorio numeri di assoluto pregio (suo il merito principale del terzo e quarto gol), Stefanini II quando si è spostato al centro è riuscito finalmente ad inserirsi nei vivo dell’azione, mettendo a profitto il suo fiuto della rete, Sartore ha fornito una prova veramente rimarchevole per intelligenza di gioco e capacità tecniche, e Mascetti si è dato da fare pur rivelandosi ancora inesperto e fragile. In breve la cronaca. All'11' il Como va in vantaggio: Ponzoni batte una punizione dal limite, e con un tiro preciso scavalca la barriera insaccando all'incrocio dei pali. Al 23’, su un innocuo pallone, Geotti esce indeciso; si scontra con Galli, e nel rimpallo la sfera termina a Cappellaro che realizza a porta vuota. Al 27' Oldani sfugge a Ballarini, e centra da fondo campo: la palla traversa tutta l'area di rigore, giunge sulla destra a Migliavacca che insacca comodamente con un rasoterra. Il Como si scuote al 40', e il pareggio sembra raggiunto. Sartore, libero, a due passi dalla rete alessandrina, indugia e un difensore libera; Meroni II riprende, il portiere ribatte, la palla va a Stefanini II che dà ancora a Meroni, che spara e colpisce il palo a portiere battuto. Ripresa: al 29’ Stefanini II fugge sulla sinistra, entra in area e centra: il pallone incoccia nel braccio di Bassi; e l'arbitro concede il rigore. Ponzoni pareggia, spiazzando Notarnicola, Il Como ora è lanciato, Al 20' una grave indecisione dei difensori grigi. Stefanini II si precipita sulla palla e a due metri dalla porta viene atterrato, Questa volta è veramente rigore, ma l'arbitro per compensare il penalty concesso in precedenza fischia un fallo a favore degli ospiti. L'Alessandria capitola al 29'. Traversone di Ballarini, Mascetti di testa apre benissimo su Meroni II che spara dalla destra: Notarnicola devia e Stefanini II insacca comodamente a porta vuota. Rete capolavoro al 42’; Stefanini II fa fuori abilmente due avversari poi lancia e Meroni II che dal fondo pesca al millimetro Sartore che insacca al volo. (La Gazzetta dello Sport – Davide Castelli) Una partita che la tradizione vuole ricca di passione e animosità DOMANI AL MOCCAGATTA A CONFRONTO ALESSANDRIA - NOVARA Un infelice arbitraggio ha causato la sconfitta dei « grigi » a Como Siamo stati smentiti su tutta la linea. Le nostre parole di sabato scorso erano state di elogio per tutti e di piena soddisfazione per quanto avevamo osservato nelle due partite casalinghe. Indicavamo pertanto la via della rinascita come la più probabile, e la partita di Como come l'occasione concreta di un nuovo probabile successo. Tutte le previsioni e le speranze sono state capovolte, così che oggi ci troviamo come alla vigilia dell'incontro con la Lazio, con le stesse apprensioni di classifica che avevamo allora. E pensare che la partita di domenica ci offriva tutte le garanzie per una nuova affermazione! Il Como era entrato in un periodo di scadimento tale di forma, da ridursi ad arrancare in fondo alla classifica. Questa squadra andava alla ricerca di un successo che la galvanizzasse, ma ben pochi in verità pensavano che l'Alessandria potesse essere la squadra da battere. Invece l’Alessandria si è fatta battere con un risultato umiliante ed indegno. Ora la classifica è nuovamente incerta: solo quattro squadre sono alle nostre spalle al termine della seconda giornata del girone di ritorno. Il Novara ci ha superati di slancio, la Lucchese battuta otto giorni fa con la sua aria dimessa e rassegnata ci ha nuovamente raggiunti appaiandosi a noi in una assurda equivalenza di valori. Non è proprio possibile abbandonarsi per un momento all'entusiasmo o concedere qualcosa alla speranza perché si rimane subito castigati. Assurda sconfitta Si possono invocare attenuanti fin che si vuole, e queste indubbiamente ci sono, ma la sconfitta resta a segnare una delle partite più scialbe che la nostra squadra abbia giocato ad oggi. Il lettore sa come siamo noi stessi insorti più volte a difendere la squadra allorché, sconfitta, tornava a casa avendo però combattuto a testa alta. Basti ricordare gli incontri di Cosenza, di Napoli e di S. Benedetto: in quelle occasioni i nostri ragazzi erano stati veramente commoventi tanto che solo la sfortuna aveva voluto piegarli. Questa volta non è stato così. Neanche l'arbitraggio infelice ed ingiusto del sig. Barolo è sufficiente a spiegare il crollo e gli errori commessi. Quando eravamo sul 2-1 ci ha affibbiato contro un rigore veramente inesistente che tutti i giornali hanno classificato cervellotico, questo è vero, ma giunti al pareggio, la gara era ancora aperta tanto che il Como denunciava un senso di rassegnazione tale che sarebbe bastato rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo per ritrovare la via della vittoria. Fu invece a questo punto che la nostra squadra perdette il mordente fornendo una prestazione nettamente al disotto di ogni aspettativa. Neanche l'espulsione di Vitali, reo di un'indubbia scorrettezza (che l'arbitro in genere non punisce con l’espulsione), può essere addotta a giustificazione. Vitali aveva già dato il meglio di se stesso e non sarebbe più stato, in grado, con la sua presenza, di determinare in un determinato modo il risultato. La verità è che la nostra squadra dette l'impressione di sentirsi troppo sicura dei suoi mezzi, mentre così non era, giocando con un certo tono di sufficienza senza mai spingere a fondo. Le due reti segnate nel primo tempo, che l'avevano portata in vantaggio al termine della prima parte della gara, aumentarono nei nostri uomini tale senso di presunzione così che ritennero di poter condurre l’incontro al piccolo trotto fino in fondo tenendo soggiogati con la loro apparente autorità gli avversari ormai rassegnati. Illusione quanto mai fallace che la nostra squadra non può naturalmente coltivare e che potremmo giustificare solo per il Real Madrid nei momenti di vena particolare. Non tennero conto infatti degli errori e delle ingenuità che avrebbero potuto commettere e che avrebbero messo le ali ai piedi ai pur modesti avversari. Ed infatti così è stato. Uomini fuori forma E così nel generale grigiore, a distanza di soli otto giorni, sono rispuntate le pecche e gli scadimenti che la vittoria della domenica prima aveva mascherato. Avevamo ad esempio elogiata la difesa in blocco che in due partite non aveva incassato una rete e si era comportata con tanta sicurezza: non era ancora dimenticata la eco di questa generale soddisfazione che già domenica vedemmo un Notarnicola incerto in troppe occasioni* ed incapace di trattenere la palla (un gol subimmo proprio per tale motivo), uno Sperati quasi spento e privo comunque di quella bella freschezza che aveva convinto tutti, un Melideo appena mediocre. In prima linea le note non sono più allegre. Per intanto Soncini, sul quale abbiamo sempre fatto alcune riserve, domenica è ancora mancato in pieno all'attesa: egli ha accentuato i difetti più volte palesati ed ha girato a vuoto contro avversari che non avrebbero dovuto infastidirlo. Anche Rizzo ci è parso quasi spento e senza idee, afflitto da un senso di stanchezza che è certo preoccupante. Oldani, al terzo collaudo dal suo rientro, pare già spento: solo in due occasioni egli ha avuto il guizzo brillante e pericoloso che gli conosciamo, ma poi si è ritirato in un angolo del campo a svolgere quel giochetto di passaggi laterali senza grinta e senza convinzione che bene gli conosciamo. Vitali ha mostrato almeno una buona dose di volontà, anche se pure lui non riusciva ad elevarsi dalla mediocrità generale: quando venne espulso aveva già dato tutto quanto la sua resistenza gli consentiva. Cappellaro, come già avemmo occasione di dire, non attraversa un gran periodo di forma, ma sa perlomeno lottare e muoversi per tutto l’incontro, ed anche segnare. Certamente è stato il migliore della prima linea. Questo reparto dovrà essere ritoccato: attendiamo da Rava, che pure dispone di pochi uomini, qualche immissione di forze nuove che ci sappiano dare qualcosa di buono altrimenti saranno dolori. Le ultime sedute di allenamento hanno messo in evidenza il giovane Sala ed anche il bravo Cantoni. Siamo certi che l'attenzione dell'allenatore si fermerà su costoro. Intanto Bettini ha ripreso gli allenamenti ed il suo rientro in squadra dovrebbe essere imminente. La mediana si fa sempre onore Fra tante note negative, una positiva: la nostra mediana ha disputato, come di consueto, una magnifica partita. La formula Migliavacca - Bassi - Schiavoni è stata veramente indovinata e costituisce l'unico punto di forza e di sicurezza della nostra squadra. Ed è proprio in queste partite che meglio si traggono elementi per giungere a tali considerazioni. Migliavacca, prima di tutto è da segnalare, perché è stato il migliore in senso assoluto. Questo generoso nostro giocatore dal rendimento costante, che dopo tante peripezie ha trovato in squadra la giusta posizione, ora si è anche messo a segnare reti. E così domenica, per la terza volta consecutiva, è riuscito a scaraventare in rete un pallone non certo facile, con uno scatto ed un tiro in corsa tutt'altro che trascurabili. Tale ottima condizione di Migliavacca ci è veramente di conforto anche perché sappiamo con quanta serietà egli si dedichi alla squadra. Accanto a lui un irriducibile Bassi ed uno Schiavoni sempre attento e calmo (forse anche troppo). Come si vede, troppo poco di positivo nell'economia del gioco di squadra: con una difesa vacillante ed un attacco nel quale le mezze ali sono venute in pieno a mancare, non si può pretendere di dominare l'avversario vivendo sull'alloro del due a uno. Ed ora viene il Novara Torniamo sul nostro campo non nascondendo una particolare apprensione. Dopo una partita come quella giocata domenica a Como, avremmo bisogno di un avversario dimesso come fu la Lucchese di quindici giorni or sono. Scende invece il Novara proprio nel momento della sua più forte vena: da sette domeniche questa squadra, che sembrava destinata alla retrocessione, è imbattuta. Giunge ad Alessandria con evidenti e seri propositi, mentre noi ci accingiamo a questa partita con la necessità assoluta di vincere per mantenerci fuori della zona del pericolo. Sarà quindi una difficile partita, tirata fino allo spasimo, contro un avversario che vuole anche vendicare la sconfitta subita in casa nel girone d'andata. In quel momento eravamo noi in piena forma tanto che a Novara dominammo tutto l'incontro con l'autorità di una squadra di rango. Auguriamoci di poter vedere i nostri ragazzi in ripresa, di vederli giocare bene, con animo e con volontà. Non possiamo dire di più: la speranza non ci abbandona, anche se il timore che ci accompagna è altrettanto sensibile. (Il Piccolo, 10/02/1962, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA SCONFITTA SUL CAMPO DEL COMO: 2-4 Tra le cause che hanno condannato ieri al Sinigaglia la squadra dell'Alessandria: il fattore campo, la collaborazione e pro Como (e il rigore sul risultato del 2-1 a favore dell'Alessandria ne è la prova) dell'arbitro e la giornata nera del portiere Notarnicola. Tre determinanti fattori che hanno fatto perdere ai piemontesi l'occasione di portar via dallo stadio comasco due preziosi punti per la loro classifica. Dopo alcune schermaglie senza conseguenze, il Como passa primo in vantaggio all'11. Per un fallo ai danni di Mascetti, i lombardi fruiscono di un calcio di punizione dal limite: batte Ponzoni che con un tiro ad effetto lascia secco Notarnicola. Il successo di alla testa al lariani che invece di insistere alla ricerca del raddoppio permettono agli ospiti di riorganizzarsi e passare a loro volta all'offensiva. Al 23' Cappellaro, approfittando di uno scontro tra Geotti e Galli che si danneggiano a vicenda, sospinge in rete il pallone del pareggio. Passano solo 3' e l'Alessandria mette ko il frastornato Como. In una bella azione manovrata dell'attacco del grigi si inserisce Migliavacca, che con un tiro radente centra il bersaglio. Nella ripresa, al 10', l'episodio del rigore. Stefanini tira addosso a Melideo un pallone che batte sul braccio del difensore alessandrino. Da notare che nell'area del grigi al momento dell'azione non c'era neanche un giocatore comasco: l'arbitro inspiegabilmente accorda ai lombardi il calcio di rigore, che Ponzoni non ha difficoltà a realizzare. Il Como, galvanizzato dalla beneficiata, si rimbocca lo maniche e va alla carica. Fugge Meroni sulla destra al 29'; tira in porta, Notarnicola para ma non trattiene, entra Stefanini II e segna a porta vuota. L'Alessandria successivamente rimane in dieci uomini per l'ingiustificata espulsione di Vitali, e al 41' deve incassare il quarto goal. E' questa una delle poche franche azioni dei padroni di casa, autore Stefanini che dà a Meroni, questi a Sartore che di piatto coglie bene il bersaglio. (La Stampa Sera) RISULTATI: Catanzaro - Verona 1-3 Cosenza - Reggiana 0-1 Genoa -Messina 3-0 Lucchese - Lazio 1-0 Napoli - Modena 2-0 Novara - Brescia 2-1 Parma - Sambenedettese 0-0 Pro Patria - Bari 1-0 Simmenthal Monza - Prato 1-1 CLASSIFICA: Genoa p. 32; Verona, Modena 25; Lazio 24; Parma, Pro Patria, 23; Prato, 22; Messina, Catanzaro, 21; Reggiana, Novara, Brescia, Napoli, Simmenthal Monza 20; Alessandria, Lucchese 19; Sambenedettese 17; Como, Cosenza 15; *Bari (-6) 13 Bari 6 p. di penalizzazione. MARCATORI; 13 RETI: Firmani (Genoa); 10 RETI: Cappellaro (Alessandria), Mentani (Novara); 9 RETI: Ciccolo (Messina), Rambone (Catanzaro); 8 RETI: Bean (Genoa), Greatti (Reggiana), Morrone (Lazio); 7 RETI: Gratton E. (Lucchese), Muzzio (Pro Patria), Pagliari (Modena); 6 RETI: Catalano (Bari), Corelli (Napoli), Macor (Sambenedettese), Postiglione (Verona) Il punto sul campionato La capolista Genoa, anche senza forzare, supera il Messina: reti di Giacomini, Pantaleoni e Galli. Dopo un primo tempo giocato in sordina e di marca modenese, il Napoli si è scatenato nella difesa segnando due gol e vincendo la partita. Con questa sconfitta il Napoli si è fatto agganciare dal Verona che ha espugnato il campo del Catanzaro con le marcature di Majoli, Postiglione e Maschietto. Settimo risultato utile consecutivo per il Novara che ha avuto ragione dell'avversario dopo aver subito un gol a pochi minuti dall'inizio della sfida: autore delle due reti il mediano Zeno.