Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
18-02-1962 - Giornata: 23 - Brescia - Mario Rigamonti


Brescia AC - Alessandria US 0 - 3 (0 - 1)
RETI: 42. Vitali A.[A], 67. rig. Bettini S.[A], 74. Rizzo F.[A]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Verga Adelio, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Oldani (II) Tullio, Rizzo Francesco (1943), Vitali Alessandro, Sala Giuseppe, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
BRESCIA AC: Moschioni, Fumagalli, Ratti, Rizzolini, Santoni, Carradori, Gabbo, Lojodice, Mola, Recagno, Turra. All.: Bonizzoni Luigi

Arbitro: Roversi Gastone (Bologna)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
La squillante vittoria dell'Alessandria a Brescia (3-0) DOMANI AL «MOCCAGATTA» E’ DI TURNO IL PRATO Il pulman usciva dallo Stadio bresciano fra due ali di folla plaudente. Lo sportivissimo pubblico aveva atteso l'uscita dei nostri giocatori per applaudirli dopo averne ammirato il gioco. Noi ci gustavamo la scena provando il legittimo orgoglio di chi si sente partecipe di un momento così bello. Era terminata una delle più belle partite disputata dall'Alessandria in questo campionato: non possiamo dire che si sia tra stato della più bella, perchè almeno altre quattro sono state giocate sullo stesso piano tecnico ed agonistico anche se con meno fortuna. Solo rincontro disputato a Prato ci permise di dominare come domenica, ma altrettanto belle furono le partite di Cosenza, di Napoli, di San Benedetto e quel primo tempo di Como che faceva prevedere un altro trionfo. Questa vittoria netta e piena è venuta così a confermare ancora una volta quanto andiamo da tempo affermando, e cioè che la nostra squadra vale di più della posizione in classifica occupata fino a ieri. Dispiace invece constatare come il rendimento sia stato invece incostante ed alterno con punte positive altissime ed altre negative assai modeste. Una vittoria squillante Si pensi infatti che l’Alessandria non ha mai vinto fuori casa con minimi scarti o, per usare un termine di gergo, per il rotto della cuffia. Mai nessuno ha potuto accusarla di aver vinto con un colpo di fortuna o per la benevola concessione di un arbitro amico, ma quando ha vinto, si è imposta con tale autorità da mettere in ginocchio l'avversario tanto che anche il più irriducibile tifoso locale ha dovuto riconoscere che si trovava dinnanzi ad una squadra troppo superiore. Così è avvenuto a Novara, a Prato, domenica a Brescia e poteva avvenire a Napoli ove trentamila persone ci applaudivano già preparate ad una sconfitta inevitabile. Si potrà obbiettare che tutto questo non serve a nulla, che ha valore soltanto morale, ma intanto tutto ciò serve a confermare che la nostra è una delle squadre di serie B più dotate e cioè da elencarsi fra i complessi di maggior rango. Solo il Genoa si è preso il lusso infatti di ottenere fuori casa le vittorie piene ed indiscutibili come noi, mentre il Modena ed il Verona, per citare le squadre più lanciate in questo momento, non hanno mai lasciato il terreno avversario dopo aver profuso per novanta minuti l’espressione di una autorità che abbia convinto tutti. Vi è invece da osservare, con dispetto, che squadre come queste citate, siano riuscite fino ad oggi con una condotta più costante a tenere una posizione di classifica superiore alla nostra. Noi ci auguriamo comunque che il periodo negativo sia definitivamente superato così che la nostra squadra riguadagni il terreno perduto. La vittoria di domenica è stata troppo bella e piena perchè possa venire facilmente dimenticata, o peggio ancora, sciupata da qualche prestazione insufficiente. Questa vittoria ha molte spiegazioni Le scarne cronache dei giornali di lunedì non hanno evidentemente fornito una soddisfacente spiegazione della nostra piena vittoria. L'aver detto che l ’Alessandria ha giocato bene e che il Brescia è stato nettamente dominato, non significa nulla. Chiunque potrebbe pensare ad una squadretta abulica e spenta dominata facilmente da una Alessandria in vena di correre. Ma non è stato così: il Brescia aveva battuto otto giorni prima la Lazio e scendeva in campo con la certezza di raddoppiare. Forse era troppo sicura, certo è che gli uomini che allineava ed il tono con cui iniziava il gioco, non potevano davvero creare molte illusioni in noi. In verità invece lo squadrone azzurro giocò con troppa sufficienza e di conseguenza imprimendo alla gara un ritmo non certo indiavolato. Le marcature si determinarono spontanee, tanto che i nostri uomini si trovarono a contenere ogni velleità aggressiva dell'avversario con facilità e sicurezza. La nostra prima linea giocava... alla Vitali e cioè alternando momenti entusiasmanti con pause di assaporante calma. Gli uomini si muovevano in apparente disordine, ma in realtà sfuggivano ad ogni controllo che l'avversario avesse preordinato. Il tutto riuscì indovinatissimo per quella squadra che non era scesa in campo per combattere alla garibaldina contro di noi, ma semplicemente per giocare con calma ed autorità. Se quei nostri mutamenti di fronte fossero stati fatti contro squadre tipo la Sambenedettese od il Catanzaro, tanto per intenderci, poco male ne sarebbe derivato, ma contro un Brescia convinto di giocare stando in cattedra, la girandola servì ad irritarne gli uomini, e costringerli ad un gioco che non garbava loro. Così che il Brescia andò spegnendosi lentamente, dopo un assalto rabbioso che durò solo per gli ultimi cinque minuti del primo tempo ed i primi dieci del secondo tempo. Un portiere che si chiama " Desiderio„ Il Notarnicola applauditissimo al termine, allorché lasciò il campo impugnando la valigia grigia bordata di azzurro, compì domenica almeno quattro prodezze che solo un portiere di classe eccelsa od in condizioni di forma smagliante può compiere : furono quattro parate frutto d ’intuizione e di prontezza scaturite da quattro tiri che l'avversario scoccò in quei dieci minuti di attacchi da brivido che per fortuna si spensero proprio per mancanza di convinzione. Se una rete avesse incassato Notarnicola in quei momenti, nessuno avrebbe potuto rimproverargli alcunché, ma sarebbe stato il pareggio e sull'uno a uno forse la partita avrebbe cambiato volto. Il che purtroppo in molte altre gare è avvenuto. Come si vede, le spiegazioni della vittoria sono molte, ma una delle principali è sempre quella che si riferisce allo stato di grazia del portiere. Domenica tutti gli sportivi bresciani ce lo hanno invidiato, perchè hanno compreso che da lui aveva preso le mosse la vittoria magnifica. A Notarnicola possiamo unire nell'elogio i due terzini anche se sono, stati meno impegnati e se non hanno dovuto combattere una delle loro più dure partite. E' comunque di conforto per noi l'aver constatato la splendida forma dell’intramontabile Giacomazzi e la ritrovata freschezza di Melideo che da un mese ci fa ricordare quel promettentissimo terzino dell’anno scorso. Verga e la mediana Avevamo lasciato Verga piuttosto perplessi dopo le tre partite disputate in prima squadra, in quanto non avevamo più ritrovato quell'ottimo elemento che conoscemmo nelle calde giornate di Cuneo. L'improvvisa indisposizione di Migliavacca afflitto da un attacco di sciatica, aveva creato serie preoccupazioni dal momento che siamo ormai tutti convinti che Migliavacca nel ruolo di mediano destro sia insostituibile. Possiamo dire invece con gioia d'aver ritrovato un ottimo Verga, padrone sicuro del centrocampo, intelligente nel gioco di appoggio sull'attacco, imbattibile nel controllo dell'uomo (gli era stato assegnato quella vecchia volpe di Loiodice). Se pure non ha ancora raggiunto l'autorità e l'esperienza di Migliavacca, Verga è un elemento da incoraggiare e da seguire anche per l'indiscutibile affiatamento che ha con l'amico Bassi: il quale Bassi ha dominato in lungo ed in largo impressionando anche il pubblico bresciano. Accanto a lui... il solito Schiavoni che dal primo giorno di campionato non molla di un millimetro il suo rendimento. E così anche questa volta la mediana si è meritata il pieno punteggio. La prima linea senza Cappellaro Già, perchè non bisogna dimenticare che la prima linea si è presaci lusso di dominare e di segnare, pur essendo priva del suo uomo di maggiore peso, quel magnifico Cappellaro che a Caldirola, insieme a Migliavacca, era stato m andato per godersi alcuni giorni di meritato riposo. Dopo vari anni tornava a guidare la prima linea Vitali che in tale ruolo aveva toccato l'apice delle sue prestazioni proprio in quella storica partita di S. Siro nella finale per la promozione in serie A contro... il Brescia. Vitali ha giocato come al solito: non da centravanti di punta nè da gran lavoratore, m a con intelligenza e scaltrezza. La rete segnata, se pure un poco fortunosa stata la risultante di una azione insidiosa e di un tiro con effetto che avrebbe ingannato qualunque portiere. Accanto a lui, in primo piano due splendide ali: Oldani dal gioco ficcante ed insidioso, Bettini dal gioco potente, dal movimento costante dal tiro irresistibile. Il gol da lui segnato su rigore fu un colpo di folgore, il tiro che fece in corsa da quaranta metri quam do già eravamo sul tre a zero fu il capolavoro della giornata. Le giovanissime mezze ali Sala e Rizzo, hanno costituito l'ammirazione del pubblico. Sala è ormai sulla ribalta dei protagonisti imponendosi per quella sua bella continuità di gioco e quella inesauribile vena che lo rende partecipe di tutte le azioni: Rizzo, se pure a tratti ancora acerbo, promette di divenire mezz'ala di classe per quella modernissima concezione di gioco che ne caratterizza l'impostazione. Ha segnato la più bella rete della giornata con un tiro a mezza altezza dosato e preciso oltre che inatteso. Questa la squadra che abbiamo visto a Brescia, che abbracciammo al termine dell'incontro mentre Nani Franzosi senza voce si complimentava con tutti a nome del buon Rava indisposto e costretto alla solitudine di una cameretta di albergo alessandrino, aggrappato ad una radio tanto avara di notizie di serie B. Rinnovare il successo sul Prato Domani sul terreno amico scenderà quel Prato che nell'andata fu prostrato da noi con la famosa vittoria del 4-0. Da quel giorno quella squadra, m essa alla frusta risorse; da un intero campionato sta dimostrando su tutti i campi quanto vale e la classifica lo conferma. Non incontreremo certo Io stesso Prato frastornato e dimesso di ieri: ma sarà una squadra ben decisa soprattutto a vendicare l'amara sconfitta subita. Dovremo pertanto dimenticare quanto è avvenuto nel girone di andata e giocare convinti di doverci meritare l’intera posta senza dubbi e senza vantaggi morali. D'altro canto l'Alessandria è troppo impegnata ormai in una questione di prestigio per difendere il buon nome delle recenti vittorie, per permettersi qualche distrazione. Ci auguriamo di vedere nuovamente tutto il nostro pubblico a far cornice intorno alla squadra in una atmosfera di entusiasmo che riscaldi il cuore e sproni alla vittoria. Fedele al principio che la squadra che vince non si tocca, Rava manterrà probabilmente lo stesso schieramento di Brescia. Nessuno penserà seriamente, speriamo, ad esclusioni volute di uomini del calibro di Migliavacca e Cappellaro che sono gli insostituibili titolari dei rispettivi ruoli. Ma è spontanea la considerazione che due domeniche di riposo sono meglio di una sola e che le cure per disturbi sciatici possono aver miglior sorte se il giocatore dispone di una settimana in più di riposo. Queste sono comunque le nostre impressioni, non certo vincolanti del parere di quel tecnico Rava che in questi giorni, col solito scrupolo, cura la preparazione della nostra squadra. La via dell'ascesa per la vetta è sempre aperta: alle spalle del Genoa tutte le posizioni sono ancora incerte e quindi tutte le imprese ancora possibili. Attendiamo con trepidazione ma anche con fiducia questo incontro, convinti che l'abnegazione ed anche la fortuna sono nostre alleate. (Il Piccolo, 24/02/1962, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA S'IMPONE A BRESCIA 0-3 Ottima prova degli alessandrini contro gli sfocati azzurri bresciani L'imprevisto successo dell'Alessandria a Brescia (3-0) ha preso l'avvio dalla scarsa avvedutezza del lombardi. La causa principale di questo sovvertimento delle previsioni va ricercata in uno di quegli errori di valutazione che commettono i giocatori di una squadra nei riguardi dell'avversario quando essi sono reduci da un successo su una compagine di prestigio. E' quanto è oggi al Brescia, che aveva otto giorni fa prevalso sulla Lazio. Gli azzurri hanno sottovalutato i grigi e li hanno presi sotto gamba, così l'Alessandria ha avuto buon gioco nell'impostare con criterio la gara ed è stata abile nel volgerla a proprio favore. Delle due squadre, quelle che dimostra di saper manovrare meglio è l'Alessandria; i suoi attaccanti si affacciano sempre più frequentemente in area lombarda e mettono in difficoltà i difensori bresciani. Tra alterne vicende, con una certa prevalenza alessandrina, si giunge al 41' del 1° tempo Rizzo, dalla destra, imposta un'azione e quindi passa a Bettini; questi scambia con Vitali poi il centrattacco grigio, spostato sulla destra, intravvede finalmente un corridoio lasciato libero dalla difesa bresciana e tira: il pallone, con Moschioni lanciato a vuoto, batte sulla faccia interne del. montante ed entra in rete. Quattro minuti dopo, su rinvio della difesa alessandrina, il Brescia sflora il pareggio: Recagno raccoglie e spedisce al volo; Notarnicola alza di pugno e si salva in calcio d'angolo. All'inizio della ripresa il Brescia attacca in prevalenza, anche perché gli ospiti giocano coperti e badano a mantenere il vantaggio acquisito. Per due volte (al 1' e al 10') Notarnicola si salva nuovamente in calcio d'angolo. La pressione dei bresciani è veemente ma la difesa dei grigi è attenta e non denuncia sbandamenti. Al 18' Gallo crossa al centro: Turra intercetta e di testa passa a Mola (giocatore esordiente della Serie B), che con un pallonetto da 15 metri dalla porta tenta invano di sorprendere il portiere avversario. Contropiede alessandrino e irruzione in area di rigore bresciana di tre uomini in maglie grigia. Fumagalli e Moschioni il affrontano e il terzino bresciano trattiene per la maglia Bettini: l'arbitro vede e decreta il giusto rigore. Lo stesso Bettini trasforma. Per il Brescia ormai tutto è Anito. La squadra lombarda non ha più alcun potere di reazione e così al 28' Rizzo, servito egregiamente da Oldani, scocca dal limite dell'area il tiro che frutterà il più bel goal della giornata. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI : Bari-Cosenza 2-0 Brescia-Alessandria 0-3 Como-Novara 1-1 Lazio-Modena 1-0 Messina-Catanzaro 5-0 Napoli-Lucchese 1-0 Prato-Pro Patria 1-1 Reggiana-Parma 1-1 Simmenthal Monza-Genoa 0-2 Verona - Sambenedettese 0-0 CLASSIFICA: Genoa p 35; Verona 28; Modena 27; Lazio 26; Messina, Pro Patria, Napoli, Parma, Prato 24; Alessandria 23; Reggiana, Brescia, Catanzaro 22; Novara, Lucchese 21; Simm. Monza 20; Sambenedettese 19; Como 17; Bari 16; Cosenza 15 Penalizzato 6 punti MARCATORI 13 gol: Firmani (Genoa) 11 gol: Ciccolo (Messina), Mentani (Novara) 10 gol: Bean (Genoa), Cappellaro (Alessandria) 9 gol: Rambone (Catanzaro) 8 gol: Greatti (Reggiana), Morrone (Lazio), Pagliari (Modena) 7 gol: Corelli (Napoli), Gratton E. (Lucchese), Macor (Sambenedettese), Muzzio (Pro Patria) 6 gol: Bonacchi (Bari), Catalano (Bari), Postiglione (Verona) Il punto sul campionato Sono bastati al Genoa tre minuti per vincere il confronto con il Monza ed altri venti per far diventare il risultato ineccepibile sotto tutti i punti di vista. Il Verona, secondo in classifica,si è fatto fermare, tra le mura amiche, dalla Sambenedettese. Il Napoli, in netta ripresa, ha sconfitto, di misura, la Lucchese: decisiva la rete di Fraschini. Dopo due sconfitte esterne consecutive la Lazio è tornata al successo imponendosi sul Modena, terzo in graduatoria, con la marcatura di Longoni. Il Novara ha saldamente affrontato il Como e ha pareggiato meritatamente una sfida che sulla carta era da considerarsi perduta: i gol sono stati realizzati da Mentani e Stefanini.