Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
25-02-1962 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Prato AC 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 2. Cappellaro R.[A] 22. Campanini [Pr]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Sperati Domenico, Giacomazzi Giovanni, Verga Adelio, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Oldani (II) Tullio, Rizzo Francesco (1943), Cappellaro Renzo, Sala Giuseppe, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
PRATO AC: Gridelli, De Mura, Vannelli, Galeotti, Verdolini, Magi, Galtarossa, Taccola, Cella, Rossi, Campanini. All.: Meucci Cesare

Arbitro: Cirone Giuseppe (Palermo)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
PERSEGUITATI DALLA MALASORTE I GRIGI COSTRETTI AL PAREGGIO CON IL PRATO Due giocatori infortunati e un rigore sbagliato - Domani a Modena Tutti i giornali hanno parlato lunedì mattina di grande sfortuna che ha perseguitato l'Alessandria per tutto rincontro, ma ciò forse non è sufficiente per fornire esattamente il concetto. Eravamo convinti che l'epoca della malasorte fosse definitivamente passata per noi, ma dobbiamo proprio convenire che in campo calcistico nulla è mai certo, così come nulla può essere con certezza anticipato. Dopo una serie favorevole, nella quale avevamo ripreso quota riuscendo a risalire la corrente, abbiamo avuto un altro intoppo che, oltre a non lasciarci raggiungere la m eta prestabilita, ci ha anche menomati nelle forze disponibili dei giocatori. Per fortuna scriviamo queste note dopo alcuni giorni dalla partita, nel momento cioè in cui il dispetto è già svanito e si può ragionare con maggior calma: dobbiamo dunque concludere che in fondo vi è anche da rallegrarsi, almeno per aver potuto constatare che la squadra, anche se tartassata da troppe disgrazie, ha ancora una volta dato prova di una particolare vitalità e di essere sulla strada di un netto e progressivo miglioramento. Poco a poco le squadre che noi abbiamo sempre ritenute inferiori a noi, e che per aver attraversato un periodo felice del campionato ci avevano distanziati, sono state raggiunte: forse solo più il Prato, proprio l'avversario di domenica, è ancora avanti a noi in classifica se pure di un solo punto. Nulla da dire invece per squadre come il Genoa, il Verona, il Modena, la Lazio ed il Napoli che dispongono di un organico e di una inquadratura tecnica certamente superiore; ma, se i nostri ragazzi continueranno a giocare come hanno dimostrato in queste ultime sei partite, e se non avranno distrazioni come a Como, o incontri sfortunati come quello di domenica, riusciranno senz'altro a darci ancora delle belle soddisfazioni raggiungendo vette che tempo fa erano un sogno sperare di raggiungere. Inizio folgorante Tutto questo diciamo perchè non possiamo dimenticare quei primi minuti di gioco nei quali rivedemmo la squadra che era stata applaudita otto giorni prima a Brescia. Stesso gioco, stessa rapidità di manovra, stessa precisione e pericolosità nelle conclusioni. E ' stato detto, e non a torto, che se nulla di grave fosse avvenuto ai nostri uomini, avremmo potuto ripetere la folgorante vittoria già ottenuta nel girone di andata a Prato. La squadra ospite era scesa in campo con u n ’aria dimessa e rassegnata, non certo consona ad una squadra che stava in classifica dinnanzi a noi: e noi ci chiedevamo come avesse potuto dopo quel durissimo 4-0 subito in casa, racimolare tanti punti e mantenersi per mesi e mesi nelle alte posizioni della classifica. Presa in velocità da un gioco ficcante e dalla inventiva fertile dei nostri, la compagine avversaria arrancava faticosamente senza accennare a volontà di riscossa onde poter imporre un suo gioco personale. Messa in ginocchio dopo pochi minuti dall’azione rapida Sala-Bettini e dal conclusivo tiro al volo di Cappellaro (definito stupendo dal non dimenticato Felice Borei in veste di giornalista su Stampa Sera), il Prato riprese a giocare con l'aria di chi cerca di incassare meno reti che può, convinto della inutilità di una qualsiasi riscossa, e già dopo pochi minuti infatti stava per subire una seconda rete ad opera di Oldani lanciatissimo, se non fosse intervenuta la mala sorte a far scontrare la nostra ala con il suo portiere, con le conseguenze ben note. Da quel momento l’Alessandria doveva giocare per tutta la partita con uno dei suoi uomini più validi in meno. Ma neanche il pareggio raggiunto dal Prato per una mezza disgrazia occorsa alla nostra difesa, nè l'uscita di quel magnifico difensore che è pur sempre Bassi, con gli uomini ridotti a nove, svegliarono questa modesta squadra da un torpore tutto particolare determinato da un senso di fatalismo o di timore che la dominarono per tutto 1'incontro. E così l'Alessandria con nove uomini portò a termine il primo tempo senza mai correre seri pericoli, senza essere costretta a rifugiarsi in difesa ad oltranza, ma ritrovando sempre la possibilità di distendersi all'attacco e di manovrare come se disponesse ancora dei suoi undici elementi. Prova ultima di quanto andiamo affermando è costituita da quel massiccio assalto che riuscì ad organizzare verso il termine del primo tempo, e che culminò in un violento tiro in porta sferrato dal terzino Giacomazzi e che sibilò sul palo della porta avversaria. In nove dunque, permettendosi di andare a rete con il proprio terzino. Il fatale secondo tempo Per tutta la durata dell’incontro il Prato ha sferrato un unico tiro in porta dal quale è uscita la sua rete. Fu un pallone beffardo che coinvolse dapprima Bassi il quale non riuscì a colpirlo bene di testa, ma a deviarlo di striscio sulla destra, poi Sperati il quale cercò di ostacolare il tiro riuscendo soltanto a sfiorar la palla con la punta del piede imprimendole così una traiettoria diversa da quella che avrebbe dovuto avere in partenza, e da ultimo Notarnicola il quale balzò col pugno teso sul pallone per respingerlo ma che a causa della deviazione leggera non riuscì a toccarlo, mentre avrebbe forse potuto saltare con entrambe le mani protese. Da quel mo mento il Prato come squadra d'attacco non è più esistita. La nostra prima linea ha ricominciato a giocare con continuità a tratti entusiasmante sorretta da un Bettini che specie nel primo tempo si prodigò oltre ogni limite e che nel secondo tempo ridusse la sua mole di lavoro e la freschezza del suo gioco per una dura botta ricevuta sopra l'occhio destro. Accanto a lui un Sala magnifico che sta di domenica in domenica migliorando il suo gioco sempre lucido ed incisivo, accompagnando le prestazioni con una resistenza ed una mobilità che lo portano in ogni angolo del campo. Così pure dicasi per Cappellaro che, se pure non ha ancora ritrovata la pienezza della sua form a è sempre mobile e volenteroso oltre che pericoloso' per qualunque difesa. Peccato che nel secondo tempo non abbia potuto realizzare due reti nate da sue azioni personali e condotte fino al margine della segnatura con lucidità e prontezza, che solo per un soffio o per aver trovato il portiere sulla sua traiettoria non gli permisero la realizzazione. Comunque questi tre uomini dovrebbero armai costituire punti fissi della nostra prima linea perchè hanno ormai saputo creare un tipo di gioco assai redditizio e di gran peso nella economia della squadra. La mancata vittoria Abbiamo riunito nell’elogio anche Bettini, se pure egli domenica un poco per precipitazione ed un poco per disgraziata coincidenza non ha realizzato la rete della vittoria che aveva in pugno: già, perchè malgrado gli incidenti che ci hanno ridotto il numero di uomini validi e le reti mancate per questo o quel motivo, si presentò ugualmente l'occasione di segnare il goal della vittoria. Tutto questo avvenne in un momento in cui Cappellaro, in una delle sue ennesime incursioni in area venne atterrato durante il susseguirsi degli attacchi del secondo tempo. L 'arbitro una volta tanto aveva interpretato con una certa generosità il fallo (pareggiando questo gesto subito dopo con un fallo ben più evidente che non fu sanzionato da rigore) concedendo la massima punizione. Bettini era un poco stordito per il colpo ricevuto in precedenza, ma con ampi gesti indicò che era ben disposto ad assumersi la responsabilità del tiro. D’altro canto era troppo recente il ricordo del suo folgorante gol segnato a Brescia otto giorni prima perchè si potesse anche solo per un momento porre in dubbio a sua candidatura. Lunga rincorsa, ma palla calciata male: tutti trattenevano il respiro, ma si sentì un urlo di delusione. La palla assoluntamente a fianco del palo uscendo a lato. In quel momento, la vittoria che si era offerta a noi ci sfuggì di mano e si impose, per volere di una sorte superiore ad ogni volontà, quel pareggio che suonava come beffa alla superiorità di una squadra p u r ridotta di numero per gli acciacchi che l'avevano colpita. Un attimo di disperazione in tutti, e poi la partita riprese, diretta in modo ben evidente a sanzionare un risultato ormai acquisito dal destino. Ciò dimostra che a volte la sorte impone la sua volontà e che non è sufficiente essere superiori giocare meglio per essere i vincitori in una gara altamente agonistica. Vagava intanto per il campo il giovane Rizzo che aveva, unico fra tutti, incocciata una nera giornata. Non era la volontà che gli faceva difetto, ma il gioco stesso che non gli riusciva come abitualmente gli riesce. La prima linea priva già del pur bravo Oldani aveva in Rizzo una mezz’ala dal gioco incerto e purtroppo sovente sbagliato. Ma noi siamo fra coloro che credono in questo giovane giocatore, propensi sempre a giustificare questo suo gioco acerbo e qualche volta poco concludente. Anche se questa volta le sue pause e le sue incertezze sono andate al di là di semplici episodi, ma per tutta la partita hanno caratterizzato una prestazione negativa, siamo certi che Rizzo sia un elemento prezioso da incoraggiare, tanto che pensiamo esso meriti ancora quella fiducia che gli è stata accordata fino ad oggi. La condizione degli altri Al sabato sera una violenta febbre influenzale aveva colto all'improvviso il bravo Melideo costringendolo a letto, cosicché venne recuperato in extremis lo Sperati il quale scese in campo anelante di ben figurare e di non far rimpiangere il titolare: possiamo considerare positiva la prova dello Sperati il quale, specialmente nel secondo tempo si è battuto assai bene dimostrando scatto e freschezza. Buona pure la prova di Giacomazzi il quale, durante l'assenza di Bassi ha saputo infondere ai compagni di squadra, insieme all'ottimo Schiavoni, fiducia e spirito: proposito di Schiavoni confermiamo come sempre la prestazione di questo ottimo giocatore il quale si spostò a centro campo in luogo di Bassi riuscendo molto bene a sostituire il nostro centromediano. Altre note positive per Verga sulla cui partita abbiamo raccolto una impressione favorevole generale dagli sportivi. Molto bene ha fatto il nostro allenatore ad accordargli ancora fiducia dal momento che persisteva la indisponibilità di Migliavacca. Verga è combattente di istinto, ma è anche dotato di notevoli qualità tecniche tanto che lo abbiamo visto spesso spingersi all’attacco servendo la prima linea con passaggi rasoterra ben dosati ed intelligenti. All'inizio dell'azione del gol, nella quale è assai dubbio stabilire se Notarnicola abbia responsabilità o meno, il nostro portiere si è bene disimpegnato nelle poche occasioni che hanno richiesto il suo intervento. Questa è la squadra di domenica nelle linee essenziali del suo gioco e della sua prestazione: gioco positivo che, come già abbiamo detto, ha comunque dimostrato ottima condizione ed adeguata preparazione malgrado il logorio estenuante di questo estenuante campionato. La difficile trasferta di Modena Ora si parte per la trasferta forse più difficile di tutto il girone di ritorno. Andiamo ad affrontare quel Modena il quale aveva colto un pareggio sul nostro campo quando non era ancora, o meglio non si. era ancora rivelata la squadra solida che oggi conosciamo. Si tratta di una compagine dal rendimento costante e dalla inquadratura assai robusta, che non conosce alti e bassi, in lotta decisamente per la promozione spalla a spalla con le più dotate compagini della serie B. Ma la nostra squadra proprio contro questi colossi di solito riesce a ben figurare, cosicché non ci sarebbe da stupirsi se domenica dovesse conquistare anche un punto contro ogni pronostico. Vitali, costretto a letto da una noiosa influenza, dopo la intelligente prestazione di Brescia rientrerà in squadra probabilmente nel ruolo di ala destra al posto dello sfortunato Oldani. Eravamo riusciti dopo la disgrazia occorsa a Vanara, a riformare con il recupero di Oldani e di Bettini, una splendida coppia di ali, ma la sorte ancora una volta ha voluto carpirci il frutto di un paziente lavoro. Oldani è ricoverato in Ospedale con un ginocchio in condizioni preoccupanti a causa di una grave distorsione che lo terrà lontano dal campo per molto tempo. Le nostre speranze devono quindi rivolgersi Vitali, benché egli continui a preferire il gioco di centrocampo anziché quello di ala. Siamo però certi che il suo apporto di giocatore intelligente ed esperto sarà di giovamento a tutti i compagni di linea. Bassi si è rimesso dalla ferita al capo e rientrerà quindi sicuramente in quel ruolo che lo conosce come elemento insostituibile. Non ci risultano altre variazioni nella formazione. Partiamo nutrendo soltanto fiducia e speranza, ma non vogliamo più parlare di fortuna alleata come avvenne sabato scorso, perchè fummo subito castigati. Ci basta pensare che la squadra giochi come negli ultimi tempi, disinvoltamente e con chiarezza di idee per avere la certezza di una sua buona prestazione. Lo spirito agonistico se lo porta con sè come una bandiera, e ciò ci basta (Il Piccolo, 03/03/1962, Barbagrigia) L'ALESSANDRIA, SENZA FORTUNA, PAREGGIA CON IL PRATO: 1-1 Gravi incidenti all'ala destra Oldani e la centromediano Bassi L'Alessandria ha dato l'impressione, fin dai primi minuti di gioco, che avrebbe superato con la massima facilità l'ostacolo del Prato. Non erano ancora trascorsi due minuti che i grigi si trovavano in vantaggio con una meravigliosa rete realizzata dal centravanti Cappellaro. La squadra tutta si muoveva con scioltezza dimostrando una netta superiorità di valori individuali e come gioco di squadra. La partita ha dato l'impressione ben presto di perdere di interesse per la troppo notevole differenza dei valori in campo e per il vantaggio conquistato dai grigi nelle prime battute di gioco. Al 10' invece il primo, grave incidente che doveva poi avere forti ripercussioni su tutta la squadra piemontese. L'ala destra Oldani, uno dei più efficienti in maglia alessandrina, lanciato da Rizzo, nel tentativo di raggiungere la palla prima del portiere Gridelli si scontrava con lo stesso producendosi una. grave distorsione al ginocchio. L'incidente, al primo momento, sembrava insignificante ed il giocatore stesso ha dato l'impressione di potere riprendere, ma poco dopo Oldani abbandonava definitivamente il campo. H Prato, dopo questo incidente, si scuoteva di dosso il timore dell'avversario e cominciava a controbattere tutte le offensive del grigi avvantaggiato dalla superiorità numerica. In un contrattacco l'ala sinistra pratese Campanini, da circa venti metri, faceva partire una vera cannonata che il terzino Sperati deviava involontariamente nella propria rete con uno strano effetto. Questo avveniva al 21' minuto di gioco ed era il pareggio. Al 23', secondo grave incidente ad un giocatore grigio, Il centro mediano Bassi si scontrava involontariamente con il proprio compagno Schiavoni producendosi una grave ferita alla testa che lo obbligava ad abbandonare il campo. Bassi rientrava soltanto nel secondo tempo, tutto fasciato ed in condizioni fisiche notevolmente ridotte. L'Alessandria, che fin dalle prime battute aveva dato la impressione di potere passare con molta facilità, si trovava nel giro di pochi minuti con la partita completamente compromessa. Calcisticamente uno svantaggio di due giocatori è molto difficile da superare. Fortunatamente per i grigi, il Prato di tale frangente non sapeva approfittare. La squadra toscana ha dato l'impressione di accontentarsi del pareggio anche se aveva a portata di mano la vittoria. L'Alessandria, che aveva arretrato in difesa Rizzo e Sala, lasciava soli all'attacco Cappellaro e Bettini i quali, con una partita generosa, riuscivano a tenere impegnata tutta la difesa avversaria. Questi sono stati i fatti di rilievo della partita. Dobbiamo riconoscere che soltanto la sfortuna ha tolto all'Alessandria una meritata vittoria. I grigi hanno dimostrato in questa partita una grande generosità che ha loro permesso di mantenere una superiorità di gioco anche se in situazione! di svantaggio numerico. Essi sono stati sempre più pericolosi, perché più rapidi nella costruzione offensiva di gioco. Cappellaro e Bettini all'attacco hanno giostrato In condizioni di netta inferiorità, perché ognuno aveva sempre, come minimo, due avversari addosso con un terzo arretrato in attesa di eventuali sorprese. In questa situazione i due grigi sono riusciti ad impensierire i loro avversari ed a fare breccia creando delle difficili situazioni al portiere Gridelli che è riuscito, da parte sua, a disimpegnarsi con abilità in molte difficili occasioni. La difesa dell'Alessandria ha avuto un lavoro.gravoso, ma è riuscita a neutralizzare gli attaccanti toscani che poco hanno impegnato il portiere Notarnicola. Questi i fatti determinanti dell'incontro, che se vede nel grigi i vincitori morali, vede nell'allenatore toscano il grande sconfitto, non potendosi accettare in alcun modo le concezioni tecniche viste da parte pratese. Tutti gli alessandrini hanno lottato con il massimo delle ioro energie. In condizioni nettamente sfavorevoli hanno addirittura sfiorato la vittoria dimostrando una spiccata tenacia, tipicamente piemontese. Tutti hanno disputato una bella partita, buona sul piano tecnico, eccellente su quello agonistico. Da parte dei toscani, si è visto assai poco. La squadra non ha saputo trarre i vantaggi che la fortuna le ha offerto. Ha dimostrato buona volontà il Prato, ma molta mediocrità tecnica. Al 2' un lancio in profondità di Sala trovava pronto Bettini. L'ala superava con abilità il terzino avversario ed effettuava un perfetto cross. Sulla palla piombava Cappellaro che al volo insaccava imparabilmente. Rete di perfetta esecuzione. Al 10' l'incidente di Oldani che obbligava l'ala ad abbandonare li campo. Al 21' il pareggio, conquistato con un forte tiro della ala sinistra Campanini, tiro deviato dal terzino Sperati. Al 23' l'incidente del centromediano Bassi. Poi, benché numericamente superiore, il Prato non riesce a superare la difesa grigia. Azioni alterne di nessun rilievo. Nel secondo tempo rientra in campo Bassi con il capo completamente fasciato. Al 5' una caparbia azione di Bettini per poco non frutta una rete. Al 9', calcio di rigore in favore dei grigi, per atterramento di Cappellaro. Rigore concesso con leggerezza, perché Cappellaro drammatizzava lo scontro in effetti non irregolare. S'incaricava del tiro Bettini, che sbagliava grossolanamente. Da questo momento sino alla fine, molti piccoli incidenti con l'Alessandria sicura in difesa e pericolosa all'attacca il fischio finale del modesto arbitro Cirone trovava ancora i grigi all'attacco, alla ricerca della vittoria. (La Stampa Sera Felice Borel) RISULTATI: Alessandria-Prato 1-1 Catanzaro-Cosenza 1-1 Genoa-Parma 3-0 Lucchese-Messina 2-1 Napoli-Brescia 1-1 Napoli-Brescia 1-1 Novara-Modena 0-0 Pro Patria-Simmenthal Monza 2-2 Reggiana-Como 0-0 Sambenedettese-Lazio 1-0 Verona-Bari 2-1 CLASSIFICA: Genoa p. 37; Verona 30; Modena 28; Lazio 26; Pro Patria, Napoli, Prato 25; Alessandria, Messina, Parma. 24; Reggiana, Lucchese, Brescia, Catanzaro 23; Novara 22; Simmenthal Monza, Sambenedettese 21; Como 18; Bari, Cosenza 16 Penalizzato 6 punti MARCATORI 14 gol: Firmani (Genoa) 12 gol: Ciccolo (Messina) 11 gol: Bean (Genoa), Cappellaro (Alessandria), Mentani (Novara) 9 gol: Rambone (Catanzaro) 8 gol: Gratton E. (Lucchese), Greatti (Reggiana), Morrone (Lazio), Pagliari (Modena) 7 gol: Corelli (Napoli), Macor (Sambenedettese), Muzzio (Pro Patria), Postiglione (Verona) 6 gol: Bolzoni (Genoa), Bonacchi (Bari), Campanini (Prato), Catalano (Bari), Fraschini (Napoli), Recagno (Brescia) Il punto sul campionato Nulla da fare per il Parma contro la capolista Genoa: troppo netta la superiorità dei rossoblu e troppo il divario tra i singoli giocatori: le reti sono state segnate da Bean, Firmani e Bolzoni. Il divario sulla seconda è di setti punti, ovvero il Verona vittorioso nell'incontro con il Bari: decisivo Cicogna al 70'. Il confronto, moto acceso, tra il Novara e il Modena è stato caratterizzato da due calci di rigore parati. La partita tra Pro Patria e Monza si è conclusa sul punteggio di parità: i padroni di casa sono andati due volte in vantaggio ma si sono fatti rimontare.