Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
18-03-1962 - Giornata: 27 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Simmenthal-Monza 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 26. Facchin [Si]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Sperati Domenico, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Vitali Alessandro, Rizzo Francesco (1943), Cappellaro Renzo, Sala Giuseppe, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Rigamonti, Adorni, Bacis, Ramusani, Ghioni, Melonari, Ferrero, Fantini, Traspedini, Bersellini, Facchin. All.: Lamanna hugo.

Arbitro: Annoscia Renzo (Bari)
Note
Inizio gara ore 15,30

Commento
Una confusa gara dei grigi PERDE L’ALESSANDRIA CONTRO IL MONZA Una prodezza di Facchin decide l’incontro del Simmenthal. Dopo due brillanti esibizioni a Modena e a Genova, l'Alessandria ha mostrato ieri il rovescio della medaglia, perdendo per 0-1 sul proprio campo con il Simmenthal Monza. Tanto ordinata, nitida e vivace era stata la manovra dei grigi sul terreno modenese ed a Marassi, tanto è apparsa slegata, lenta e confusa quella di ieri contro i monzesi. I giocatori alessandrini si sono impegnati anche stavolta, hanno corso e faticato senza pause, ma solo in rare occasioni hanno agito con convinzione e senso logico della manovra. Opposti a una compagine dura, asserragliata nella propria metà campò è intenta - per 80 minuti su 90 - a sbrogliare in qualche modo le situazioni difficili, i grigi si sono smarriti in senso direttamente proporzionale al passare del tempo e hanno finito per sbagliare proprio sul finire di gara le azioni più propizie per raggiungere il pareggio. II Simmenthal, con azioni quasi sempre disordinate ma veloci, ha messo il freno all'offensiva alessandrina bloccando innanzitutto i centri propulsori dei grigi, Sala e Vitali, con inesorabili marcature. Passati poi in vantaggio con un goal-sorpresa di Facchin, hanno ancor più serrato le maglie della loro difesa, badando unicamente a distruggere quanto i piemontesi riuscivano faticosamente a costruire. I lombardi sono riusciti in pieno nel loro intento, anche se nella ripresa hanno corso seri pericoli ed ora, con la prospettiva di due consecutivi confronti interni da disputare, possono addirittura fare un pensierino alle probabilità di inserirsi nella lotta per la terza posizione in classifica e quindi per la serie A. Sulla base però di quanto - tecnicamente e tatticamente - hanno saputo mettere in mostra ieri, una loro eventuale partecipazione alla battaglia per la A stonerebbe e di molto nel discorso ad alto livello cui finora hanno dato vita Genova, Verona e Modena. La partita. Si comincia con due inattese azioni d'attacco dei monzesi, sulla seconda delle quali il portiere alessandrino è chiamato a una gran de parata di pugno per deviare un tiro dell'ala destra Fantini. L'Alessandria gioca in tono dignitoso per ora, con buon i controllo di palla ed azioni ben congegnate. Queste premesse però svaniranno con l'orgasmo sopravvenuto dopo la rete realizzata dal Simmenthal. Al 4' Rigamonti è al lavoro per deviare con il corpo un pallone di Rizzo, il cui tiro però non era stato troppo pericoloso. Sala viene atterrato un minuto dopo, con un violento intervento, dal monzese Ferrero, cui l'allenatore aveva dato evidentemente la consegna di intralciare « a qualunque costo » le manovre del giovane interno piemontese. Per una decina di minuti l'Alessandria stringe d'assedio l'area avversaria: i tiri di Vitali, Rizzo ed ancora Vitali sono parati da Rigamonti o deviati in angolo dai difensori. Al 17’ un improvviso contropiede biancorosso, concluso con una staffilata di Bersellini alta di poco. Riprende a premere l'Alessandria e Rigamonti para con difficoltà (siamo al 20') un calcio d'angolo di Rizzo. Due minuti appresso una manovra Giacomazzl-Bettìni-Cappellaro mette in posizione favorevole Migliavacca: tiro-saetta e palla a lato. Arriva al 25’ il goal del Simmenthal. Giacomazzi, dieci metri avanti la propria area, scivola sul pallone nel tentativo di controllarlo. Ne approfitta Fantini, che aggira il terzino e dal fondo centra: in mezzo all'area, spalle girate alla porta, c'è Facchin che effettua in mezza rovesciata, un tiro incredibilmente secco e preciso, mandando la palla in fondo alla rete. Uno splendido goal in verità, ottenuto però con un tiro che, ripetuto dieci volte di seguito, finirebbe con tutta probabilità dieci volte a lato. Reagisce l'Alessandria e al 29' un pallone di Vitali, fortissimo, esce sul fondo. Il serrate alessandrino prosegue e Rigamonti si produce in una arditissima uscita dì pugno su centro di Rizzo. Al 41', dopo un angolo di Bettini, Cappellaro tenta un'acrobatica rovesciata volante, ma la palla sfiora l'incrocio dei pali e si perde sulla gradinata. Ripresa. Al primo minuto un tiro da lontano di Bettini per poco non sorprende Rigamonti, ma per buona sorte del portiere la traiettoria è sbagliata. I grigi riprendono a premere con insistenza ed ottengono tre angoli quasi consecutivi: sull'ultimo, Ferrero falcia Sala nei pressi dell'area, ma la punizione non ha esito. Un tiro di Rizzo (20') a lato, uno alto di Cappellaro e quattro altri calci d'angolo testimoniano la continua pressione alessandrina. Al 31' grossa occasione per i grigi: azione Rizzo-Schiavoni-Vitali, il cui tiro però, da ottima posizione, si spegne sull'esterno della rete. L'ultima speranza dell'Alessandria va in fumo al 44'. Una punizione di Migliavacca crea in area lombarda una lunga mischia, con palloni respinti a casaccio dai difensori biancorossi e rimessi sotto porta dai piemontesi. A un dato momento Cappellaro e Vitali si ostacolano a vicenda, riprende Sala che rilancia l'ala destra: tiro preciso, a fil di montante, ma scarso di forza e Rigamonti blocca in tuffo con sicurezza. E' finita. (Stampa Sera - Giuseppe Barletti) RISOLVE FACCHIN L’imprevista battuta d’arresto dei grigi sconfitti di stretta misura da un non irresistibile Simmenthal con cui all’andata avevano diviso la posta in palio, è stata accolta dai tifosi con una sonora bordata di fischi, non del tutto immeritati, sebbene l’Alessandria abbia attaccato, specie nel secondo tempo, con estremo ardore. Di marca bianco-rossa la prima azione della giornata, a soli due minuti dall’inizio delle ostilità: Facchin solo davanti all’estremo difensore alessandrino lascia partire un preciso pallone ma Notarnicola è pronto a respingere di pugno. Al 10’ per atterramento di Sala in area, l’arbitro concede una punizione a due calci, ma l’azione finisce nel nulla. Al 13’ una fucilata di Bersellini colpisce la traversa; al 21’ Migliavacca con un buon tiro da fuori area tenta, ma invano, il gol. Questo giunge, a favore però del Monza, al 26’; Facchin spostatosi a destra riceve da Fantini un preciso pallone e lo indirizza fulmineo in rete sorprendendo notarnicola gettatosi in ritardo in tuffo. (Corriere dello Sport) Triste domenica per i tifosi alessandrini I “GRIGI” SCONFITTI 0-1 DAL SIMMENTHAL MONZA Siamo profondamente accorati al punto che preferiremmo questa settimana non dover scrivere il commento alla partita. Non eravamo preparati a dover prendere in considerazione l’ipotesi di una sconfitta e nessuno vi era preparato: così che nulla è più amaro che il dover improvvisamente mutare tono, rivedere i proprii programmi, ridimensionare i proprii entusiasmi. Cosa è avvenuto? Perché è stata perduta questa partita? Nessuno sa dare una risposta appropriata, nessuno sa spiegare un fatto simile. La verità è che quest’anno non avevamo ancora perduto stupidamente una partita in casa (quella col Genoa non conta perché l’avversario era nettamente superiore), mentre probabilmente esiste un destino beffardo che vuole far rispettare i suoi diritti. Ed il Monza era la squadra più adatta per giocarci questo colpo gobbo forte di una tradizione che aveva raggiunto l’apice lo scorso anno. Intanto la nostra bella tranquillità di classifica che avrebbe potuto anche portarci ad accarezzare ancora qualche segreto sogno, è andata a farsi benedire. Siamo ripiombati nella mediocrità, non lontani da una zona di pericolo che potrebbe divenire attuale da un momento all’altro. Se osserviamo la classifica non possiamo certo sentirci del tutto tranquilli: Catanzaro, Reggiana, Parma, Sambenedettese sono a 25 punti come noi, mentre Novara e Lucchese ci seguono a 24. Le tre che per ora tengono le posizioni da condanna, sono B ari (21), Como e Cosenza: mancano però undici partite al termine del torneo. Pensiamo quindi quanti mutamenti di classifica possono ancora venire e come possa essere pericoloso per noi trovarci da un momento all’altro in zona di pericolo. Cosa è accaduto? E’ da domenica che ce lo andiamo chiedendo: cosa mai è accaduto perché la nostra squadra che pure attraversa un momento felice e di buona condizione, abbia potuto perdere in casa contro una squadra per nulla irresistibile come il Monza? Tutti i commenti che abbiamo letto sui vari giornali del lunedì non ci hanno persuaso. Si è trattato di giudizi sempre affrettati, frutto di sensazioni immediate, ma non di un esame che sia sceso veramente a fondo nel problema. Diciamo subito che la nostra netta impressione è che si sia trattato di un episodio e che la sconfitta non sia frutto di un improvviso scadimento della squadra. Non è possibile infatti pensare che dopo la superba vittoria di Brescia, la sfortunata prova casalinga con il Prato ricca però di tanti esempi di abnegazione, la battaglia di Modena premiata da un meritato pareggio, e la stupenda prova di Genova, la nostra squadra sia improvvisamente piombata in un grigiore generale provocato da uno scadimento di forma collettivo. Diciamo invece che molti uomini hanno incocciato in una giornata negativa e che la squadra nel suo complesso male ha sopportato lo scontro contro un tipo di avversario che ha avuto l’unico merito di impedirle di giocare. Quella difesa stretta e chiusa, basata sulla prestanza fisica di molti uomini asserragliati in area, ha finito per prevalere sul nostro gioco. Forse l’incontro sarebbe finito, fra il generale dispetto su uno zero a zero: è venuta invece una rete inaspettata per tutti a castigare le nostre ambizioni, ed allora quel caparbio gioco difensivo del Monza si è accentrato insieme con l’esasperante ossessione di quei palloni buttati fuori quasi con arroganza che servivano a far perdere tempo e ad interrompere le azioni intraprese. La nostra squadra ebbe esattamente sessantacinque minuti di gioco a disposizione per pareggiare. E di azioni in verità ne imbastì parecchie, purtroppo però tutte confuse e senza mordente. Per minuti e minuti i nostri si buttarono avanti allo sbaraglio, m a era come se urtassero contro un muro. Purtroppo Vitali ebbe un paio di occasioni eccezionali ma le sciupò malamente mandando a lato. Eppure Vitali fu uno dei pochi che si diede da fare riuscendo a combinare anche cose buone. Secie nel primo tempo egli cercò di dare ordine al gioco, anche se non curò sempre il gioco di ala destra che in questa partita sarebbe forse stato il più utile. Dal lato opposto purtroppo un Bettini troppo spento che insisteva in inutili dribbling senza mai riuscire a creare spazio per il tiro. Peccato che il nostro Bettini abbia mostrato una metamorfosi tanto negativa in otto giorni. L’alternarsi di buone prestazioni con altre insufficienti da parte di questo giocatore è veramente preoccupante. Cappellaro dal canto suo ha continuato la sua serie di prestazioni oneste da gran combattente: chiuso fra due o tre uomini, sovrastato nel gioco di testa, egli ha sofferto le pene d’inferno per non aver mai potuto sfondare. Le mezze ali, se pure si sono prodigate, hanno subito a loro volta le conseguenze del gioco confuso e frammentario degli altri. Rizzo ha navigato a metà campo cercando raccordi ed intese che raramente riusciva a trovare, mentre si dava da fare per piazzare qualche tiro utile venendone sempre irrimediabilmente impedito. Sala, volenteroso come il solito. non ha potuto mettersi in evidenza con la consueta mole di gioco, perché ha risentito anche lui della cattiva giornata di tutta la squadra. E così tutta la prima linea, che otto giorni prima a Genova era stata la protagonista dell’incontro, ha fornito una delle più inconsistenti prestazioni del campionato, malgrado l’impegno profuso. Bassi: uno su undici. Anche negli altri reparti le note non sono state molto più liete: purtroppo i due mediani laterali che in una partita di attacco come quella da disputarsi domenica avrebbero dovuto essere i padroni del centro campo, sono mancati alle aspettative. Migliavacca pur disputando l’ incontro con la consueta volontà e mole di lavoro impareggiabili, non è riuscito, nella generale confusione, a trovare la giusta posizione che gli permettesse di trovarsi sempre puntuale sul pallone o sull’uomo da contrastare. Altrettanto dicasi di Schiavoni per il quale vi è anche qualcosa da aggiungere: costretto a giocare davanti a Bassi e quindi sempre in appoggio all’attacco, egli denuncia i suoi limiti. Nella manovra da svolgere a centro campo, alle spalle della prima linea Schiavoni non può sempre essere l’uomo calmo, preciso, a posto nella marcatura, che conosciamo ed apprezziamo. Il buon Schiavoni ha dato tutto quanto poteva, ma non può dare di più. Egli ha fornito troppe buone prove per meritarsi anche un cenno di biasimo, come purtroppo abbiamo sentito da qualcuno del pubblico facile a dimenticare. Grande su tutti, unico e commovente, Bassi. La natura lo ha dotato di un senso dell’intuizione e di uno scatto non comune. Ci consolammo nel vederlo al secondo tempo dominare il campo con tanta autorità, superiore a tutti gli uomini in campo, applaudito ad ogni intervento. Quale sarà l’avvenire di Bassi? Noi glielo auguriamo radioso e sicuro, così come se lo merita. La difesa ha tentennato. Notarnicola ha parato bene, ma non ci ha convinti sulla azione del goal. Sperati ci parve in difficoltà, Giacomazzi sofferente per un noioso strappo all’inguine. Partita da dimenticare, senza tragedie e scalpore, ma da dimenticare, perché ha scolorito la bella serie di successi che l’Alessandria da tempo conquistava. (Il Piccolo, 24 marzo 1962 - Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Napoli 1-0 Brescia – Lucchese 2-0 Lazio – Genoa 0-0 Messina – Como 2-0 Modena – Reggiana 1-0 Novara – Pro Patria 0-0 Parma – Verona 0-2 Prato – Catanzaro 0-0 Sambenedettese – Cosenza 2-1 CLASSIFICA: Genoa p. 40, Verona 34, Modena 31, Lazio, Messina, Napoli, Pro Patria, Brescia 28, Simmenthal Monza, Prato 27, Catanzaro 26, Alessandria, Reggiana, Parma, Sambenedettese 25, Novara, Lucchese 24. Bari (-6) 21, Como, Cosenza 20. Bari 6 p. di penalizzazione. MARCATORI: 14 reti: Firmani (Genoa), 13 reti: Ciccolo (Messina), 12 reti: Cappellaro (Alessandria), Bean (Genoa), 11 reti: Mentani (Novara), 9 reti: Rambone (Catanzaro), Gratton (Lucchese), 8 reti: Morrone (Lazio), Pagliari (Modena) Macor (Samb.). Il punto sul campionato Con la prodezza compiuta sul campo del Parma, molto restio a cedere punti, il Verona ha fatto un passo gigantesco verso la promozione. Tale traguardo appare ormai raggiunto dalla compagine di Biagini che anche oggi ha sviluppato un gioco brillante ed autoritario. Alle sue spalle il Modena ha ripreso la sua marcia piegando di stretta misura la Reggiana, che era in serie positiva da otto giornate; ora gli emiliani hanno staccato le dirette inseguitrici e rinnovano così, dopo il tracollo di Messina, le speranze di entrare nel massimo campionato. Lazio e Napoli, raggiunte ora da altre squadre, si dovranno sottoporre ad un inseguimento che fin da adesso si preannuncia duro ed oneroso. La Lazio ha perso ieri un’ottima occasione contro il Genoa, denunciando scarsa forza di penetrazione. Il Napoli, invece, ha visto interrompere la “serie “Pesaola” sul campo del Bari da un gol beffardo di Cicogna direttamente dalla bandierina, che ha consentito ai pugliesi di saltare al terz’ultimo posto della graduatoria. Anche la Samb (ora da dieci partite imbattuta) ha compiuto un bel balzo che l’ha portata nel grosso del gruppo. Il Cosenza, pur giocando generosamente, non ha resistito al veemente inizio dei marchigiani e così e tornata a reggere il fanalino di coda, insieme al Como, piegato nettamente a Messina. Il Simmenthal, dal canto suo, è andato a vincere ad Alessandria confermando così il suo brillante momento. Giusto il pareggio tra Novara e Pro Patria e chiarissimo il successo del Brescia sulla Lucchese, con due reti del redivivo De Paoli. (Corriere dello Sport)