Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
08-04-1962 - Giornata: 30 - Messina - Giovanni Celeste


Messina ACR - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 47. Ciccolo I N. [Me] , 73. Carminati [Me]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Sperati Domenico, Pizzolitto Radames, Bassi Giampiero, Fortin Alberto, Rizzo Francesco (1943), Verga Adelio, Cappellaro Renzo, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Breviglieri, Dotti, Stucchi, Radaelli, Bosco, Spagni, Carminati, Lazzarotti, Calloni Giampiero, Bernini, Ciccolo I Nicola. All.: Mannocci Umberto

Arbitro: Ferrari Sergio (Milano)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
DOMANI ALESSANDRIA-CATANZARO Precaria la situazione dei «grigi» in classifica dopo la sconfitta di Messina - Occorre vincere tutti i confronti casalinghi Tutto è avvenuto secondo le previsioni e così, per quella terribile legge che regola i destini in serie B, in otto giorni siamo ripiombati nelle apprensioni e nei timori. Alcuni imprevedibili risultati ottenuti da squadre che correvano i nostri stessi rischi hanno poi ancor più aumentato la precarietà della nostra situazione. Si pensi al caso della Reggiana che ha strappato la vittoria su quel campo del Napoli ove noi avevamo tanto bene combattuto andando tre volte in vantaggio! E così Cosenza e Como vincendo la partita casalinga sono saliti a 25 punti mentre la Reggiana ci ha raggiunti a quota 27 ed il Parma vincitore sul Brescia ci ha scavalcati andando a 28. Cinque sole squadre stanno dietro di noi in classifica con un distacco che in una sola domenica potrebbe essere colmato. Come si vede l'ultima fase di questo tremendo campionato comincia ora. Da oggi al 3 giugno, ultima giornata che ci vedrà a Roma contro la Lazio, dovremo lottare con tutte le nostre forze senza perdere una battuta perchè, al minimo passo falso, si aprirà il baratro. Per fortuna i nostri ragazzi sono tornati da Messina con il morale abbastanza buono ed in condizioni fisiche discrete, ad eccezione di Cappellaro che porta i segni di un duro colpo al ginocchio destro: al 36' del secondo tempo non reggendo più allo sforzo, se ne era infatti rientrato negli spogliatoi dopo aver constatato che il risultato era ormai acquisito per il Messina. Non ci rimane quindi che attendere le prossime partite sperando che la buona sorte ci aiuti a risolvere questo cruciale momento. Formazione inedita Mentre avevamo previsto che la squadra scendesse in campo nella consueta formazione, abbiamo successivamente constatato che alcune notevoli varianti venivano apportate. Permanendo l'indisposizione di Giacomazzi, si era aggiunta all'ultimo momento quella di Vitali che risentiva di un sia pur lieve stiramento, quella di Sala le cui condizioni fisiche consigliavano di concedergli un turno di riposo e quelle di Schiavoni veramente stanco per vari sintomi già da noi avvertiti nelle precedenti partite. Rava non aveva molto da scegliere dal momento che perdura la indisponibilità di Vanara e di Oldani. In prima linea aveva una sola riserva. Cantone, che non attraversa purtroppo un buon periodo di forma. E così si dovette richiamare il buon Migliavacca a coprire il ^ ruolo di un tempo con la maglia n. 10, ed il Pizzolito che da alcune settimane scalpitava in attesa del suo momento, a sostituire Schiavoni. Più difficile era colmare i vuoti sul lato destro: ma, dal momento che la gara doveva per sua natura essere più che altro difensiva, non vi era altra soluzione che inserire il mediano Verga nel ruolo di mezz’ala mantenendo Rizzo sulla destra e chiamando ad esordire un nostro prodotto che da qualche anno si distingue nei rincalzi per la generosità delle sue prestazioni e l’impegno commovente con cui si prodiga: il bravo e modesto Fortin. Questi non è un giocatore fornito di doti di classe o di particolare tecnica, ma è un tenace combattente che meritava questo riconoscimento. Si pensi che Fortin conduce una vita di sacrificio e di lavoro presso una ditta, tanto da alternare gli allenamenti con un regolare orario di dipendente. Non si trovano più ormai in questo mondo del calcio milionario esaltato da divismi fuori luogo, ragazzi di questo stampo. Quando venerdì pomeriggio venne improvvisamente convocato per il viaggio a Messina, ricevette l'ordine mentre stava lavorando. Giunse con gli occhi lucidi di commozione come un ragazzo che viene chiamato dall'insegnante per ricevere un premio. Alla fine del campionato si presenterà al servizio militare : porterà con sè il ricordo di questo suo debutto in prima squadra che lo renderà orgoglioso più di qualunque cosa. Il rientro di Pizzolito ed il debutto di Fortin Infatti non ha tradito le aspettative, ma è stato tra i migliori in campo. La sua è stata una partita giudiziosa combattuta per novanta minuti, ligia alla consegna ricevuta da Rava, gagliarda negli interventi e moderata nella scelta della propria posizione. Bravo Fortin. Anche i corrispondenti da Messina hanno all'unanimità indicato il suo nome fra coloro che più si sono distinti. Pizzolito rientrava dopo una lunga parentesi: erano già alcune settimane che nel campionato cadetti disputava eccellenti partite. E così domenica ha confermato di sapersi bene disimpegnare. Egli svolge un gioco pressoché identico a quello di Schiavoni in appoggio al centro sostegno, tanto che la mediana non ha risentito di alcun scompenso, rivelandosi sicuramente il reparto migliore della squadra. Non ho bisogno infatti di ricordare che Bassi ancora una volta è stato degno del nome che si è fatto. Preciso e calmo, ha preso in consegna il centravanti Calloni distruggendone ogni velleità. Le note meno positive riguardano purtroppo l'estremo reparto difensivo nel quale solo Melideo è riuscito a mantenersi a galla, anche se non ha disputato pure lui una delle migliori partite. La difesa è stata sottoposta ad un lavoro veramente logorante, questo è vero, dovendo sostenere tutto il peso di un incontro nel quale gli avversari attaccavano in continuazione, ma tutto ciò non impedisce dal dover affermare che Sperati, malgrado la buona volontà mostrata, non sia stato all'altezza della situazione. Il ragazzo è parso esaurito e quindi privo di quel mordente che lo aveva posto bene in luce in altre occasioni. L'ala Carminati lo ha messo più volte in difficoltà così che a tratti è caduto in qualche errore che provocava il panico in tutto il reparto. La stessa cosa può dirsi per Notarnicola, il quale, se pure ha avuto alcuni buoni interventi, non è apparso sicuro nelle uscite. Il primo gol subito è da elencarsi nella fatale serie di reti ingenuamente incassate dai nostri estremi difensori in questo campionato. Con tutto ciò non si vuole attribuire alla difesa maggiori colpe di quante ne possa avere, se si pensa che per tutto il primo tempo giocando sempre chiusa nella propria area, l’Alessandria seppe contenere tutti gli attacchi andando al riposo con la rete inviolata. Commentava infatti Piero Zagani sulla « Gazzetta del Popolo»: «Con l'Alessandria rinunciataria a quel modo, il Messina ha premuto invano nel primo tempo senza segnare, per la scarsa coordinazione degli attacchi e per l'effettiva bravura di Notarnicola, Bassi e compagni ». Le due reti Ma venne la ripresa che mostrava la nostra squadra più aperta ed il Messina più che mai intenzionato di vincere, con il vento alle spalle. Infatti alla prima occasione ha fatto subito centro. Calloni, raccogliendo un allungo di Lazzotti, agganciava la palla sulla linea di fondo, la centrava corta verso la porta dove giungeva puntuale Ci colo in netto anticipo su tutti i nostri e di testa collocava in rete. Purtroppo il nostro portiere rimaneva a sua volta per un momento indeciso, e quel momento era fatale per tutti. Nulla da fare invece, a nostro avviso sul secondo gol segnato al 23' da Carminati con un tiro secco e rasoterra dopo una discesa portata avanti con una serie di passaggi di assoluta precisione da Ciccolo a Lazzotti, da questi a Calloni e da Calloni all'ala destra. Cosa avveniva intanto nella nostra prima linea? Nel primo tempo si era visto pochino, ed anche quel poco era stato mal condotto. Generosa ed interessante come sempre la prova di Cappellaro più impreciso del solito però. Ed inoltre tremendamente solo in mezzo a tre o quattro avversari. L’unico che poteva dargli aiuto era Bettini, ma Bettini si è mostrato ancora una volta spento e giù di corda. Forse ha giocato anche con volontà, certo è che ha combinato poco o nulla se non qualche tiro molto scentrato. Su Bettini abbiamo già detto molto e non sapremmo più cosa aggiungere. Rizzo può definirsi il giocatore più discusso della partita di domenica. Vi è chi lo ha approvato e chi solennemente criticato per quella sua tendenza ad arretrare sul centro campo lasciando la posizione. Si può dire con sicurezza che egli non è tendenzialmente un'ala e che è portato quindi a cercare spazio nel centro campo e non all'estrema; piuttosto è parso ancora una volta timoroso nel contatto con l’uomo il che gli fa perdere troppe volte la palla e con essa la possibilità di portare a termine molte buone azioni. Onesta la partita di Migliavacca che si è prodigato generosamente come il solito giocando naturalmente più da mediano che da mezz'ala. Altrettanto buona la partita del Verga fino a quando egli doveva marcare l’uomo e dare man forte alla difesa: se doveva manovrare da mezz’ala e distribuire il gioco, naturalmente non era più lui e si avvertiva che in maglia numero 8 era un ripiego. Questo il bilancio della partita che poteva finire in un pareggio e non di più (due sole volte il portiere avversario è stato impegnato, mentre il tiro più bello è stato effettuato da Pizzolito ad un minuto dal termine con una cannonata da circa 40 metri che lambì il palo), ma che è finita con una sonora sconfitta. Campana d’allarme: il Catanzaro Ricordiamo tutti l'amara partita dello scorso anno con il Catanzaro che ci umiliò. Per questo dobbiamo considerarci in allarme. Ed in allarme dobbiamo considerarci per l'importanza della posta. Queste due partite casalinghe si debbono vincere ad ogni costo, altrimenti si aprirà la strada della durissima lotta per la salvezza. Domenica giocatori e pubblico, compatti in una sola volontà, saranno sul campo uniti nella stessa fede della vittoria. Molte incertezze ancora sulla formazione: non si può ancora sapere se rientrerà Giacomazzi ancora afflitto da un noioso mal di gola. Se non dovesse rientrare è molto probabile che venga schierato al suo posto Pizzolito o Schiavoni. In prima linea i rientri di Vitali e Sala dovrebbero essere sicuri mentre si spera che Cappellaro sia in grado di scendere in campo. Mercoledì nell'allenamento risentiva ancora della dura botta sofferta, ma già poteva correre e calciale sia pure debolmente. Come si vede, c'è proprio da star in apprensione fino all’ultimo. Quando alle 15,30 di domani l'arbitro fischierà l'inizio ed avremo constatato di poter disporre di questi uomini ci sentiremo un poco più sicuri. Poi comincerà il timore per tutto il resto (ed è ciò che conta di più). La vittoria deve venire assolutamente. Attendiamola con ansia e con fiducia. (Il Piccolo, 14/04/1962, Barbagrigia) Incidente a Cappellaro nella ripresa L'ALESSANDRIA SFORTUNATA A MESSINA: 2-0 Buona difesa dei grigi nel primo tempo Un infortunio occorso a Cappellaro, quando l'Alessandria stava tentando di organizzare il contrattacco nel tentativo di riequilibrare il risultato dopo il fulmineo goal di Ciccolo in apertura di ripresa ha praticamente segnato la sorte della partita che i grigi di Rava erano riusciti a controllare con sufficiente disinvoltura per tutto il primo tempo. Fin dall'inizio l'Alessandria ha attuato un rigido sistema di copertura arretrando i due laterali e affidando a Fortin il compito di presidiare la zona alle spalle del suo centromediano. L'Alessandria tuttavia, non ha rinunciato a portare qualche pericoloso contropiede sotto la porta messinese affidandosi alla mobilità delle due ali', soprattutto di Rizzo, che ha operato anche in funzione di interno per curare il collegamento a centro campo e all'intraprendenza dello stesso Cappellaro, particolarmente temuto per le sue doti di tiratore scelto. Il Messina, evidentemente favorito da questo atteggiamento prudente dell'avversario, si è portato subito sotto la rete alessandrina sfiorando il goal in un vaio di occasioni. I difensori piemontesi tuttavia hanno sventato le minacce facendo muro davanti a Notarnicola, che mai è stato impegnato in interventi particolarmente difficili. Alla ripresa però i piani dell'Alessandria andavano all'aria prima che i-suoi difensori potessero organizzarsi per respingere gli attacchi dei messinesi. Lazzotti proprio al 1' di gioco rimetteva dalla linea laterale del campo una palla di cui si impadroniva Galloni, che smistava prontamente all'accorrente Ciccolo. Colpo di testa da due passi e goal imparabile. " L'Alessandria tardava a mettersi in azione e quando lo faceva rimaneva vittima delle circostanze perdendo il suo miglior attaccante. Il Messina poteva cosi segnare ancora al £8' con una puntata imprendile di Carminati, mentre Cappellaro. visti inutili i suo sforzi, preferiva abbandonare definitivamente il campo qualche minuto dopo. Nel complesso una partita modesta. Il Messina ha meritato di vincere, anche se probabilmente la presenza di Cappellaro avrebbe potuto cambiare il corso della partita. Ma questo resta da dimostrare. Dell'Alessandria i migliori sono apparsi lo stesso Cappellaro finché è rimasto in campo, Rizzo e il mediano Bassi; del Messina il terzino Dotti, Radaelli e Giocolo. Buona la direzione del milanese Ferrari. (La Stampa Sera) RISULTATI: Bari-Lazio 0-0 Como-Catanzaro 4-0 Cosenza-Simm. Monza 3-1 Genoa-Prato 4-1 Lucchese-Novara 3-0 Messina-Alessandria 2-0 Modena - Sambenedettese 0-0 Napoli-Reggiana 0-1 Parma-Brescia 1-0 Verona-Pro Patria 0-1 CLASSIFICA: Genoa p. 45; Verona 35; Lazio, Napoli, Pro Patria, Modena 32; Messina, Brescia, 31; Lucchese 30; Simm. Monza, Prato Sambenedettese 29; Parma 28; Alessandria, Reggiana 27; Catanzaro 26; Novara, Como, Cosenza 25; Bari 24 *Penalizzazione 6 punti MARCATORI 19 gol: Bean (Genoa) 15 gol: Firmani (Genoa) 14 gol: Ciccolo (Messina) 13 gol: Cappellaro (Alessandria), Mentani (Novara) 10 gol: Campanini (Prato), Gratton E. (Lucchese) 9 gol: Catalano (Bari), Morrone (Lazio), Rambone (Catanzaro) 8 gol: Corelli (Napoli), Facchin (Monza), Greatti (Reggiana), Mannucci (Lucchese), Pagliari (Modena), Traspedini (Monza) Il punto sul campionato Grande prestazione della capolista Genoa che ha superato agevolmente il Prato con quattro reti segnate da Bean, di cui due su calcio di rigore. I rossoblu hanno incrementato il proprio vantaggio sulla diretta inseguitrice il Verona battuto, tra le mura amiche, dalla Pro Patria: match winner Pagani. Disco rosso per il Novara a Lucca: contro i rossoneri addirittura scatenati la squadra piemontese non è mai esistita. La Reggiana ha imbrigliato il Napoli con le classiche armi da squadra provinciale: la velocità e il contropiede. Nessun goal, pochi tiri in porta, scorrettezze, intemperanze nella scialba partita tra Bari e Lazio, terminata a rete inviolate.