Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
22-04-1962 - Giornata: 32 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Cosenza AS 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 49. Cappellaro R.[A], 52. Migliavacca G.[A], 81. Cappellaro R.[A]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Pizzolitto Radames, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Rizzo Francesco (1943), Cantone Bruno, Cappellaro Renzo, Vitali Alessandro, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
COSENZA AS: Amati, Orlando, Dalla Pietra, Pagni, Federici, Beltrami, Costariol, Ardit, Palma, Ippolito, Costa. All.: Todeschini Paolo.

Arbitro: Cirone Giuseppe (Palermo)
Note
Inizio gara ore 15.30

Commento
ANCHE IL COSENZA NETTAMENTE SCONFITTO DAI «GRIGI» Chiuso il primo ciclo delle partite casalinghe proprio come avevamo desiderato, nel migliore dei modi, e con due vittorie golosamente assaporate da tutti così come si gusta il più prezioso manicaretto in giornata di appetito. Cinque reti all’attivo e nessuna al passivo in otto giorni; quota 31 raggiunta in cima alla classifica in posizione di maggior respiro, questo il lieto bilancio. Ora restano da disputare tre incontri casalinghi (Napoli, Reggiana e Sambenedettese) e tre esterni (Parma, Pro Patria e Lazio); siamo certi che alcuni punti saranno ancora aggiunti alla nostra classifica, tanti da migliorare la posizione e finire in bellezza questo tormentato campionato. Il persistere delle assenze dalla squadra di uomini come Oldani, Vanara e Soncini è stato per fortuna rimediato dalla abnegazione di molti uomini che non hanno fatto rimpiangere gli assenti. Lo spirito che ha animato la squadra è veramente ammirevole ed ha donato agli sportivi la più bella gioia che in questa settimana cruciale essi potessero desiderare. I nostri ragazzi hanno sentito che suonava per loro la campana d'allarme e che era giunto il momento più importante di tutto il campionato. Hanno risposto all'appello profondendo tutte le loro energie, dimostrando anche che di energie ne avevano ancora molte in serbo avendo seguito istruzioni e consigli del bravo Rava che aveva saggiamente dosato le loro forze in tutti questi mesi passati. Ora attendiamo il domani con maggior serenità, anche se sappiamo che non ci si deve perdere in troppe illusioni perché i pericoli sono in agguato ad ogni minuto di gioco. Altalena di risultati e capitombolo del Cosenza Se è vero che in otto giorni siamo saliti da 27 a 31 punti, è però anche vero che queste due vittorie avrebbero potuto portarci in una posizione ancora più tranquilla se alcune squadre dietro di noi non avessero ottenuto insperati risultati: e così prima di tutti il Como che ha vinto l'intera posta a Prato, il Novara che ha portato via un preziosissimo punto a San Benedetto e la Reggiana che ha resistito al massiccio assalto del Verona finendo con un utile pareggio. Ad ogni modo abbiamo ora alle spalle dieci squadre fra le quali la Sambenedettese e la Reggiana che devono ancora venire a giocare sul nostro campo. II facinoroso Cosenza che ci aveva affrontato all'insegna della prepotenza, ben spalleggiato dal suo pubblico, domenica si è preso una lezione di tecnica ed anche di civismo. Umiliato da un 3 a 0 netto che non ammetteva discussioni, si è anche visto trattato coi guanti e dalla nostra squadra e dal pubblico generoso di Alessandria il quale non è venuto meno alle nostre aspettative. L'appello che la Società grigia aveva con noi lanciato su queste colonne sabato scorso; è stato raccolto da tutti con la più cordiale convinzione (ma forse di questo invito alla calma non vi era neanche bisogno). Il pubblico se pure non aveva dimenticato, ha trattato la squadra del Cosenza come tutte le altre, gioiendo soltanto della nostra bella vittoria che ha costituito, in fondo, la miglior punizione per gente tanto inospitale. Il Cosenza si trova ora in fondo alla classifica con 25 punti, a meditare sulla sua triste sorte: giunto appena quest'anno alla serie B già deve considerare con scarse probabilità la possibilità di rimanervi, e questo deve servire di lezione soprattutto per i suoi tifosi immaturi e poco sportivi i quali dovranno ricordare che per militare in una divisione nazionale occorrono anche requisiti di carattere morale. La scoperta dì un terzino. Domenica poco prima dell'inizio dell'incontro un momento di «suspence» nei nostri spogliatoi. Mentre i nostri giocatori di fianco alle tribune, stavano come di consueto, palleggiando per scaldare i muscoli, vedevano il buon Giacomazzi fermarsi di colpo e zoppicare lamentando un improvviso stiramento all'inguine. Fu una vera doccia fredda: il nostro capitano non poteva scendere in campo. Mancava un quarto d'ora all'inizio della partita: il giocatore più a portata di mano in quel momento era Schiavoni già seduto in Tribuna in qualità di spettatore. Un rapido mutamento dello schieramento e la squadra entrava in campo con Pizzolitto arretrato a terzino sinistro e Schiavoni nel consueto ruolo di mediano sinistro. La curiosità e le preoccupazioni che poteva fornire questa formazione, svanivano immediatamente fin dai primi minuti allorché potevamo constatare che Schiavoni si trovava in perfette condizioni tanto che disputò l'intero incontro sul piano normale del suo rendimento, sempre calmo e preciso, appostato nei punti cruciali e pronto anche ad avanzare nelle manovre offensive che per lunghi tratti l'intera squadra svolgeva. Dietro di lui un Pizzolitto che sembrava avesse sempre giocato terzino. Questo generoso giocatore che sta attraversando un ottimo periodo di forma dopo il rientro avvenuto da alcune domeniche in squadra, si è trasformato in estremo difensore fornendo una partita altrettanto bella e vigorosa. In tribuna Viri Rosetta che era venuto ad «osservare» Bassi per conto della Juventus si compiaceva anche per il buon gioco del modesto ma bravo Pizzolitto. La squadra pareva galvanizzata dalla sicurezza di questi due uomini (quanti palloni di testa hanno preso impedendo agli avversari ogni manovra a pallone alto?): al loro fianco un ottimo Melideo ritornato veramente il terzino dei tempi migliori, dal gioco essenziale e soprattutto lucido, che pare ormai indirizzato a vedere più lontano della sua area: il buon Rocco raggiunse la punta più alta del suo gioco allorché indirizzò un traversone di 40 metri e più sulla sinistra verso Cappellaro fornendogli l'occasione di segnare la folgorante terza rete. Ancora una volta Bassi non è venuto meno all'attesa ed ha primeggiato per quel suo gioco scarno e scattante che nulla concede all’avversario. Mercoledì per rendere omaggio a lui ed ai suoi amici, l’intera squadra si è recata al suo paese a disputare un incontro amichevole con il S. Giuliano Milanese, il Club nel quale egli crebbe come giocatore: è stata una lieta giornata di sport e di fratellanza, nella quale abbiamo visto il bravo e modesto Bassi più volte commosso per tanto affetto. Notarnicola ha vissuto otto giorni lieti cogliendo i suoi applausi per una gioia abbastanza rara: quella di disputare due incontri casalinghe consecutivi vedendo i suoi avanti segnare 5 reti e riuscendo nel contempo a mantenere inviolata la propria. Egli non ha avuto per la verità grandi difficoltà, ma almeno in un paio di occasioni si è dimostrato pronto e sicuro, contribuendo indubbiamente al pieno successo. Prima linea alla riscossa. Il primo tempo è stato veramente scialbo: preoccupati di fallire l’obiettivo, dimentichi delle più elementari norme di buon senso e di scaltrezza, i nostri attaccanti si rivelavano pieni di orgasmo ed irritati per la caparbia difesa che il Cosenza aveva organizzato con coperture strette che non lasciavano respiro e possibilità di manovra. Ma nella ripresa nel volgere di poche battute, tutto si è risolto: ritrovate lucidità ed intesa i nostri ragazzi superavano di slancio la difesa cosentina con due reti segnate in pochi minuti a conclusione di manovre veramente limpide. Fu per primo Rizzo a dare l'avvio, con una manovra da ala perfetta nella quale riuscì da fondo campo a liberarsi dell'avversario e a centrare un pallone dosato e preciso che Cappellaro bene appostato schiacciò in rete. Il secondo tempo di Rizzo è stato piacevole e certamente superiore alle sue ultime prestazioni. Noi ci compiacciamo di avere sempre sostenuto questo ragazzo, fragile nel morale ed a volte testardo nel manovrare il gioco con criteri suoi personali, ma certamente dotato di buona tecnica, di un formidabile tiro e di una bella visione del gioco. Cappellaro ha avuto un grande ritorno: allorché nel secondo tempo le maglie della difesa si sono allentate intorno a lui egli si è scatenato con quella esuberanza che gli è tipica e che porta l’allarme nei frastornati avversari in ogni sua manovra. La seconda rete da lui segnata fu veramente un gol alla Capellaro. Vedemmo soltanto una saetta improvvisa che si spense nella rete lasciando tutti di stucco e provocando una ovazione nel pubblico commosso. Piacevole e redditizia la partita di Cantone che finì 1’incontro in crescendo esibendosi anche in difesa ed a centro campo in tocchi che denotano in lui una buona attitudine al bel gioco ed una continuità nelle sue prestazioni che è di tutto rilievo: peccato che nei momenti conclusivi gli sia mancata quella prontezza al tiro che costituisce purtroppo il suo lato negativo, ma il buon Cantone merita un elogio per la sua abnegazione e la dignitosa modestia con la quale egli si prodiga a favore dei compagni che, tutti, gli vogliono bene. Vitali ha sfoggiato intelligenza, mordente ed anche altruismo maggiori che nella partita contro il Catanzaro : nelle occasioni in cui egli si portò a manovrare sulla sinistra creò i presupposti per splendide azioni, la più bella delle quali culminò con la rete segnata da Migliavacca. Con una finta si fece largo spiazzando la difesa e poi indirizzò a Migliavacca un pallone spiovente che il nostro mediano trasformò in rete con un colpo di testa veramente eccezionale. Questa rete premiò la partita bella e generosa giocata da Migliavacca come sempre con cuore e con continuità veramente impressionanti. Un leggero miglioramento in Bettini a confronto della partita giocata contro il Catanzaro: ma siamo purtroppo ancora lontani dal ritrovare in campo il vero Bettini: questo periodo negativo della nostra pur forte ala dovrebbe essere avviato verso il termine. Per la verità il ragazzo già osannato dal pubblico e poi tanto amaramente criticato, è entrato ora in una fase tutta particolare nella quale, a parer nostro, le critiche debbono essere lasciate da parte, ma deve subentrare l'incoraggiamento generoso che ne possa ricaricare il morale. Se pure egli si è reso colpevole di distrazioni o di mancanze che possono avere influito sul suo rendimento, da qualche tempo dà segni chiari di impegnarsi a fondo e di fare del suo meglio: quando non riesce in qualcosa non si deve imputare alla mancanza di volontà, ma si deve aumentarne l'incoraggiamento a far meglio. Solo in questo modo Bettini potrà ritrovare se stesso e dare ancora alla sua squadra in questo incandescente finale di campionato qualche bella soddisfazione. (Il Piccolo - 28/04/1962 - Barbagrigia) I GRIGI, DOPO UNO SCIALBO PRIMO TEMPO, SI AFFERMANO NELLA RIPRESA Per l'Alessandria (3-0 al Cosenza) un passo avanti verso la salvezza - Cappellaro (due) e Migliavacca cannonieri di turno L'Alessandria ha compiuto ieri un altro, deciso passo avanti sulla strada della salvezza battendo per 3 a 0 il Cosenza, più che mai ultimo in classifica. Era un'occasione d'oro quella che si presentava ieri al grigi, ma ci sono voluti quarantacinque affannosi e deludenti minuti di gara, quelli del primo tempo, per avviare la squadra di Rava sui sentiero giusto. Preoccupati di fallire l'obiettivo, nervosi e pieni d'orgasmo, i giocatori dell'Alessandria hanno disputato la prima parta del confronto in modo quasi irritante, dimentichi di ogni elementare norma del buon gioco del calcio, raggruppati a volte in azioni confuse ed in altre situazioni assenti e sfasati, come in cerca di qualcuno che li potesse aiutare. Nella ripresa, invece, nel volgere di poche battute, tutto si è risolto. Messisi in azione con maggior grinta, ritrovate lucidità e intesa, gli alessandrini hanno superato di slancio la difesa rossoblu con due reti quasi consecutive, entrambe ottenute di testa a conclusione di manovre precise e ficcanti. La prima segnatura è arrivata al 4'; su rimessa laterale di Migliavacca, la palla è passata a Rizzo che ha vinto il duello con il proprio terzino e dalla linea di fondo ha scodellato la palla, dosatissima, verso Cappellaro appostato a tre passi dalla porta rossoblu: mentre il portiere seguiva immobile e sorpreso la traiettoria, il centravanti ha schiacciato di testa la palla, infilandola in rete a fil di montante. Il tempo di annotare una splendida azione di Vitali e Bettini, con tiro ribattuto dal centrosostegno, poi il secondo goal, nato ancora da una rimessa laterale. Vitali, sul lancio di Bettini, ha raccolto la sfera ed ha inviato al centro un traversone perfetto sul quale è giunto di testa, con buona scelta di tempo Migliavacca, insaccando imparabilmente da quattro metri. Il Cosenza ha tentato di reagire, si è scoperto nell'intento di forzare la difesa avversaria ma ha corso altri grossi rischi di capitolare senza - per contro - riuscire ad impensierire la retroguardia piemontese dove il solito attentissimo Bassi si metteva ancora una volta in evidenza. Al 23' Bettini, ben lanciato da Vitali, ha fallito un goal in modo clamoroso mentre la cosa è riuscita a puntino al centravanti Cappellaro dodici minuti dopo. Scambio Migliavacca-Melideo, palla che corre diagonalmente verso sinistra dove si è spostato Cappellaro. Il centravanti, vinto lo scontro con Federici, ha azzeccato un tiro al volo, in corsa, di eccezionale potenza e precisione ed ha battuto per la terza volta il portiere cosentino. In tribuna, applaudito, «coccolato» dal tifosi per i quali rappresenta - e lo sarà ancora per lungo tempo - l'immagine più nitida dei grandi calciatori del passato, Gianni Rivera. La mezz'ala campione d'Italia è da qualche giorno a casa, ieri era ospite dei nonni, sulla collina ed aveva trascorso un mattino felice, «di quelli che da tanto tempo non avevo più», ha detto il diciottenne asso del Milan. Poi Rivera ha commentato l'acceso finale di questo torneo di Serie B, ricordando come anche ai suoi tempi l'affanno e l'ansia fossero di casa, ad Alessandria, sul finire del campionato. Ha avuto quindi parole di schietto elogio per Bassi, «un tipo che forse non bada troppo allo stile ma che sa il fatto suo come e più di tanti centromedìani di lui maggiormente famosi». (La Stampa) CONDANNA DEFINITIVA Con una franca vittoria l’Alessandria ha acquisito due preziosi punti per la salvezza ed ha riscattato in pieno la sconfitta di stretta misura e non del tutto meritata subita a Cosenza. Per la squadra calabrese l’insuccesso odierno suona forse come una condanna definitiva, poiché ben poche speranze può nutrire allo stato attuale circa la sua permanenza nel rango dei cadetti. Non è stata una gara brillante, peraltro condotta con grande ardimento dalle due antagoniste; è mancato però l’ordine e scarsa è apparsa la tecnica. Nel secondo tempo l’Alessandria si è nettamente ripresa e già al 3’ è pervenuta alla segnatura della prima rete. Rizzo, liberatosi con fatica di Dalla Pietra, centra a Cappellaro in quel momento nelle vicinanze del palo e del tutto smarcato: il centravanti di testa, con un tocco preciso, indirizza nella rete calabrese tra lo sbigottimento di Amati. Cinque minuti dopo Vitali, il più attivo in campo tra i grigi, centra a Migliavacca, che pure di testa infila fulmineo nella rete del Cosenza. Al 22’ Bettini fallisce la più facile occasione della giornata; non così Cappellaro al 35’: il centrattacco grigio su lancio di Migliavacca evita Pagni e da 30 metri lascia partire una cannonata che l’estremo difensore neppure vede. (Corriere dello Sport) RISULTATI: Bari – Messina 2-0 Catanzaro – Lucchese 2-1 Genoa – Brescia 2-2 Modena – Parma 0-0 Prato – Como 0-1 Pro Patria – Lazio 4-1 Reggiana – Verona 1-1 Sambenedettese – Novara 1-1 Simmenthal Monza – Napoli 0-1 CLASSIFICA: Genoa p. 48, Verona 37, Pro Patria 36, Modena 35, Lazio, Napoli 34, Messina 33, Brescia 32, Alessandria, Lucchese 31, Sambenedettese 30, Reggiana, Como, Simmenthal Monza, Prato, Parma 29, Bari (-6), Catanzaro 28, Novara 27, Cosenza 25. Bari 6 p. di penalizzazione. MARCATORI: 20 RETI: Bean (Genoa), 16 RETI: Cappellaro (Alessandria), Firmani (Genoa), 14 RETI: Ciccolo Nicola (Messina), 11 RETI: Mentani (Novara), 10 RETI: Catalano (Bari), Rambone (Catanzaro), Gratton (Lucchese), Campanini (Prato). Il punto sul campionato Il Napoli, andando a riprendersi a Monza due dei punti perduti nel recente doppio turno casalingo completamente negativo, ha riproposto autorevolmente la sua candidatura alla promozione. Il pareggio interno del Modena e quello del Verona a Reggio hanno consentito infatti agli uomini di Pesaola di rosicchiare nei confronti di due serie concorrenti un punto prezioso. La Lazio, frattanto, con il brutto capitombolo di Busto, ha praticamente annullato tutto quanto di buono aveva fatto finora, e si trova nelle condizioni di dover nuovamente iniziare, a sole sei giornate dal termine, un gravoso inseguimento. La lotta per la serie A, pertanto, si presenta incertissima, con Verona e Pro Patria in fuga e Modena, Lazio e Napoli decise ad approfittare dei loro passi falsi, mentre il Genoa, pur pareggiando in casa, ha acquisito la certezza matematica della promozione. Passando alla lotta per non retrocedere, critica si è fatta la situazione del Cosenza, sconfitta con un sonoro punteggio dall’Alessandria; le vittorie del Bari, del Catanzaro e soprattutto quella del Como a Prato rendono infatti improbo il compito dei silani, nettamente staccati dalle dirette avversarie. Frattanto anche Prato e Simmenthal, sconfitti di misura sul loro campo, si trovano ora in piena zona minata con immediato pericolo di vedersi superate ancora da altre concorrenti se non si riprenderanno al più presto (Corriere dello Sport).