Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
13-05-1962 - Giornata: 35 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Reggiana AC 2 - 1 (1 - 0)
RETI: 25. Cappellaro R.[A], 65. Cappellaro R.[A] 61. Volpi [Re]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Rizzo Francesco (1943), Cantone Bruno, Cappellaro Renzo, Sala Giuseppe, Vitali Alessandro All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Ferretti, Martiradonna, Robbiati, Ferri, Grevi, Corsi, Tribuzio, Greatti, Volpi, Catalani, Savoldi. All.: Piccioli Angelo.

Arbitro: D'Agostini Alessandro (Roma)
Note
Giornata di pioggia, terreno pesante Inizio gara ore 16,00

Commento
CAPPELLARO RISOLVE PER L’ALESSANDRIA IL DURO CONFRONTO CON LA REGGIANA: 2-1 La partita si è disputata su un campo pesante per la pioggia • Buone parate di Notarnicola • Entusiasmo dei tifosi grigi L'Alessandria doveva vincere la partita di ieri con la Reggiana a qualunque costo: la situazione in classifica abbastanza soddisfacente alla vigilia dell'incontro poteva diventare precaria in caso di insuccesso. Nessun dubbio sulla legittimità della vittoria della compagine piemontese che si è imposta nettamente sia come volume di gioco sviluppato, sia come occasioni da rete create. Specie nel primo tempo la sua pressione è stata continua e un distacco di almeno un paio di goals sarebbe stato più che normale. Senonché a compendio della sua superiorità, essa era riuscita una sola volta a violare la rete difesa da Ferretti, al 25’ per merito di Cappellaro. Ed ecco che nella ripresa la Reggiana che si è sempre battuta con grande accanimento, su un'azione in contropiede riusciva a raggiungere il pareggio con Volpi all'11'. La rete era stata ottenuta, mercé il concorso di parecchie circostanze che hanno visibilmente danneggiato l'Alessandria: il centrattacco reggiano era partito in posizione di fuori gioco, la difesa dei grigi era perciò rimasta ferma. Dopo tanto attaccare e premere l'Alessandria si ritrovava al punto di partenza, non solo ma per qualche minuto dovette stringere i denti per fronteggiare la nutrita offensiva degli emiliani e si profilò il rischio di una sconfitta che veramente avrebbe avuto il sapore di una beffa. Poi la squadra si riprese, il suo meccanismo di gioco tornò a funzionare e al 19' Cappellaro riusciva a segnare una rete che doveva risultare decisiva. L'Alessandria ha giocato una partita piena di slancio e di volontà, il suo attacco, nonostante il terreno pesante, ha impostato numerose azioni di buona fattura: il quintetto di punta ha avuto in Sala l'inesauribile tessitore e in Cappellaro il risolutore, ma anche gli altri hanno avuto dei buoni spunti. In difesa buono il comportamento di Giacomazzi, quanto al mediocentro Bassi è stato il solito irriducibile mastino che non dà tregua al centravanti avversario. Eccellente il lavoro svolto dal portiere Notarnicola: alcuni possono fargli una colpa del goal subito nel secondo tempo (ma per esso può invocare tutte le attenuanti), in compenso ha sfoggiato delle parate d'alta classe: citeremo soltanto le due più significative, una al 25' del 1° tempo quando su violento tiro di Greatti, nel lontano angolo il portiere si distendeva tutto in tuffo deviando con le punte delle dita in corner, l'altra al 5' della ripresa quando respingeva in tuffo un tiro di Savoldi scoccatogli da due metri. Poche note di cronaca. Le due squadre si sono presentate in campo con identico schieramento difensivo: l'Alessandria con Cantone (n. 8) su Catalani (n. 10) e Schiavoni (n. 6) in funzione di battitore libero (per qualche tempo ha scambiato il suo ruolo con il mediocentro Bassi), la Reggiana allineava Corsi (n. 6) su Cappellaro (n. 9) e Grevi (n. 5) battitore libero. L'Alessandria attaccava decisamente fin dall'inizio, ma le sue ondate d'assalto si infrangevano contro l'ermetica difesa granata. I grigi riuscivano a segnare al 25' su un brusco rovesciamento di fronte: allungo in profondità di Rizzo, largo cross spiovente di Migliavacca e Cappellaro con perfetta scelta di tempo anticipava il portiere e sfiorando il pallone di testa metteva in rete. Nel secondo tempo la Reggiana raggiungeva il pareggio all'11': su un allungo in profondità di Tribuzio, partiva Volpi in posizione di fuori gioco, la difesa dei grigi rimaneva ferma e il centravanti granata precedeva il portiere, uscitogli incontro dopo qualche esitazione. L'Alessandria superava il momento di comprensibile difficoltà suscitato dall'inopinato smacco e al 19’ raggiungeva la vittoria, su azione susseguente a calcio d'angolo quando Cappellaro da fuori area sparava in porta tra il cumulo dei difensori, trovando lo spiraglio utile per segnare. (StampaSera – Giovanni Faccioli) CAPPELLARO GOLEADOR L’Alessandria ha incasellato oggi a spese della Reggiana, con cui aveva diviso la posta in palio nel firone di andata, due preziosi punti ai fini della salvezza che si può, in tal modo, ritenere acquisita. E’ stato il centravanti Cappellaro a dare la vittoria alla sua squadra con due splendidi gol, uno per tempo, mentre altri due avrebbe potuto realizzarne se la fretta e la imprecisione non gli avessero fatto fallire il bersaglio. Vittoria meritata quella dei grigi, che hanno profuso nella lotta tutte le loro migliori energie impegnandosi a fronteggiare gli avversari, un poco deboli in difesa ma decisi ed intraprendenti. La prima rete è stata realizzata a metà del primo tempo da Cappellaro che ha insaccato di testa un centro di Migliavacca. Nella ripresa, all’ 11’, Volpi è scattato in profondità, mentre tutti i difensori alessandrini si fermavano ad invocare il fuori-gioco, ed ha battuto facilmente Notarnicola. I padroni di casa sono però tornati in vantaggio dopo soli 8’ ancora per merito di Cappellaro che ha raccolto ed insaccato una corta respinta della difesa reggiana su calcio d’angolo. Al 30’ e al 31’ Vitali e Cappellaro hanno mancato due occasioni facilissime. Corriere dello Sport – Giovanni Camagna) CON UNA ENTUSIASMANTE PRESTAZIONE I “GRIGI” HANNO BATTUTO LA REGGIANA (2-1) Cappellaro secondo dei “cannonieri” Tutto bene, e nel migliore dei modi. La prova di volontà ardente che l’Alessandria ha mostrato contro la Reggiana, ha fatto dimenticare le prestazioni di queste ultime settimane. La vittoria è così stata ben più completa di quanto indichi il risultato, tanto che possiamo finalmente complimentarci con la nostra squadra che nel momento più delicato di questo fine campionato ha raggiunto una posizione di quasi totale tranquillità. Mancano tre giornate al termine: siamo a metà classifica in seconda posizione (dopo il Messina cioè) fra le squadre che non aspirano alla promozione: già, perché l'unica frattura d’un certo rilievo che si trova in questa strana classifica, è quella che si è creata fra il gruppo di testa e l'altro, frattura di 3 punti. Dietro a noi ansimano a stretto contatto di gomito 11 squadre. Un gruppetto di 5squadre (Bari, Lucchese, Parma, S.Monza e Sambenedettese) è ad un punto da noi, poi il Novara a 32 punti, poi Reggiana e Prato a 31, Como e Cosenza e 30 a Catanzaro a 29. Anche questa settimana un risultato inaspettato: il pareggio ottenuto dal Cosenza a Napoli. Finale di campionato veramente esaltante per la incertezza che mantiene fino alla fine, con la probabilità di qualche clamoroso spareggio fra squadre in lotta per la promozione, o fra altre in lotta per non retrocedere. Un grande giocatore: Cappellaro. Ci diceva un anziano critico domenica sul campo che queste nostre due ultime annate calcistiche, se pure hanno com portato momenti di ansia e di scarse soddisfazioni, passeranno alla storia dell’Alessandria per una comune caratteristica: la affermazione di due centravanti che saranno per molto tempo rimpianti. Per troppi anni abbiamo avuto quintetti di punta sterili che inseguivano a fatica la via del gol, proprio per la mancanza di un condottiero che siglasse con il suo estro e la sua personalità le più belle reti, giocando unicamente in funzione del suo ruolo tipicamente offensivo. Lo scorso anno scoprimmo Fanello e fu un trionfo per lui e per noi. Su tutti i campi d 'Italia l'Alessandria presentava l'uomo-gol con l'ambizione e l'orgoglio di possedere lo stoccatore più animato dalla prontezza fulminea nella realizzazione. Quando Fanello se ne andò, fu come se un'epoca lieta e feconda fosse finita e si presentassero le giornate grige e sterili di un tempo. Ma è venuto Cappellaro a ridonarci la gioia e l'ambizione di una supremazia nel più impegnativo ruolo che neanche il nome di Firmani ha potuto offuscare. Un grande giocatore, un ragazzo generoso e buono, fedele alla sua squadra alla quale si è dedicato con la serietà e l'attaccamento con cui un figlio si dedica alla propria famiglia. Egli ha imposto la sua personalità ed il suo gioco a tutta la compagine, ha fuso la potenza dei suoi mezzi con la intelligenza del suo discernimento, donandoci un grande campionato. Domenica egli ha disputato una delle più belle partite della sua carriera segnando due gol formidabili e sfiorandone altri per un soffio. I tifosi hanno gioito non solo per la vittoria che egli ha saputo donare, ma anche, con un senso di fierezza, sono stati lieti per lui, per la soddisfazione che ha provato, per la splendida figura che ha fatto. Sono questi gli aspetti che rendono incomparabile il gioco del calcio, perché sanno unire in una unica affettuosa cornice tifosi ed atleti nei momenti più esaltanti della vittoria. Vittoria della volontà. Tutti i nostri ragazzi hanno meritato un sincero elogio per la volontà e la abnegazione che hanno profuso nella lotta contro una avversaria che pareva all'inizio rassegnata e modesta, ma che in realtà si è lottata caparbiamente fino all’ultimo per nulla doma ed in grado sempre di farci provare qualche brivido. Quando raggiunse il pareggio nel secondo tempo per l'imperdonabile errore di un segnalinee che non rilevò un fuori gioco tanto evidente, la Reggiana credette di aver raggiunto il suo obiettivo e si chiuse in una difesa serrata, spigolosa e dura, pronta a vendere cara la pelle: solo la stupenda girata a rete di Cappellaro riuscì a piegarla, se pure non a domarla, tanto che ebbe ancora qualche spunto disperato. Fu in quei momenti che venne fuori la saldezza della nostra difesa: Melideo dimostrò ancora una volta l'ottimo momento di forma che sta attraversando, tanto che brillò per la decisione e l'anticipo del suo gioco gagliardo caratterizzato da un tempismo incomparabile, mentre Giacomazzi ritrovò una vena ed una sicurezza che erano state spente da qualche domenica. Notarnicola ha disputato una meravigliosa partita: intuizione e prontezza nello scatto sono state le sue doti che gli hanno permesso di deviare palloni talmente pericolosi da far chiudere gli occhi allo spettatore smarrito. Egli ha potuto così farsi perdonare la grande incertezza provocata dal fuori gioco non segnalato che ci costò il gol. Vitali, Sala e Cantone. Tre uomini, fra gli altri, in verità tutti meritevoli d’elogio, hanno contribuito al nostro successo. Vitali ha disputato una partita maiuscola, fra le più belle ed intelligenti mostrando sul terreno pantanoso copiosi saggi della sua vivida classe, con suggerimenti che erano per tutti inviti a nozze e soprattutto risfoderando una inconsueta sicurezza nello scartare l'uomo se pur attenuata da momenti di aperto altruismo nei quali preferiva passare subito la palla. Quanti chilometri hanno percorso i due interni Sala e Cantone? E ' difficile a dirsi: certo è che hanno giostrato per 90 minuti con una continuità di movimenti veramente impressionanti. Sala ha confermato d ’essere non solo una bella promessa, ma di costituire una realtà, sicuro com'è ormai nel gioco, deciso e lucido sempre negli interventi; Cantone, che ha un bel tocco di palla, mantiene una visione del gioco che lo porta istintivamente in tutti i passaggi obbligati, ad intercettare, a combattere, a distribuire. Peccato che abbia fallito due ottime occasioni per segnare, il che avrebbe premiato la sua modestia e la sua serenità, e nello stesso tempo l’avrebbe liberato da quel complesso che pare impadronirsi di lui ogni volta che deve tirare a rete. Anche Pizzo ha fornito una prestazione più convincente delle precedenti, se pure costretto ancora a giocare all'ala per l'indisponibilità delle nostre ali. Egli non deve dimostrare di saper giocare al calcio, perché è giocatore nato, ma solo di saper mantenere il ritmo, di aver maggior m ordente e soprattutto spirito di sacrificio. Domenica non è stato troppo servito dai compagni: in una occasione vedemmo Cappellaro scartare mezza difesa e poi perdere la palla in un ennesimo dribbling mentre Rizzo di fianco, liberissimo, era in condizioni ideali per tirare. La mediana non ha bisogno di particolari elogi, essendo notoriamente il punto di forza della nostra squadra per la continuità con cui gioca tutte le partite. Schiavoni, calmo ed intelligente, Migliavacca combattivo, tenace e sempre inserito in ogni azione sono le più belle realtà della squadra. Stringendo i denti dunque l ’Alessandria è riuscita a vincere in una bella lotta, condotta fino allo spasimo, superando quell'attimo di smarrimento che venne dall’immeritato pareggio e conquistando poi la vittoria doppiamente preziosa. (Il Piccolo, 19 maggio 1962 - Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Simmenthal Monza 4-1 Como – Verona 1-1 Genoa – Pro Patria 2-2 Messina – Parma 2-0 Modena – Catanzaro 3-2 Napoli – Cosenza 1-1 Novara – Lazio 1-0 Prato – Brescia 2-0 Sambenedettese – Lucchese 2-2 CLASSIFICA: Genoa p. 50, Verona 40, Pro Patria 39, Lazio, Napoli, Modena 38, Messina 35, Alessandria, Brescia 34, Bari (-6), Lucchese, Simmenthal Monza, Sambenedettese, Parma 33, Novara 32, Reggiana, Prato 31, Como, Cosenza 30, Catanzaro 29. Bari 6 p. di penalizzazione. MARCATORI: 20 reti: Bean (Genoa), 18 reti: Cappellaro (Alessandria), 17 reti: Firmani (Genoa), 15 reti: Ciccolo (Messina) 12 reti: Pagliari (Modena), 11 reti: Catalano, Cicogna (Bari), Morrone (Lazio), Mentani (Novara), Traspedini (Simmenthal), Postiglione (Verona). Il punto sul campionato Le due grandi del sud hanno registrato ieri un passo falso che potrebbe avere gravi ripercussioni nella rincorsa verso la A, poiché ora, ad appena tre giornate dal termine, guadagnare un solo punto è un impresa molto improba. Il Napoli, senza i suoi cannonieri, non è riuscito ad aver ragione del tenace e commovente muro cosentino, piegato solo su calcio di rigore (anche se gli azzurri hanno l’attenuante dell’infortunio di Gilardoni). E’ questo un punto prezioso che gli azzurri si sono fatti strappare, e che ora dovranno cercare di riguadagnare nel prossimo decisivo confronto di Verona. La Lazio, dal canto suo, non è riuscita nel suo dichiarato intento di mantenere sul risultato bianco l’incontro di Novara, ed una volta incassato il gol non è stata più capace di riequilibrare le sorti avendo un attacco limitato a tre soli uomini veramente di punta. Anche per gli uomini di Facchini si impone pertanto una reazione pronta e decisa. I passi falsi di Lazio e Napoli hanno reso perciò ancora più preziosi i pareggi esterni di Verona e Pro Patria, che ora attendono il prossimo turno casalingo in una posizione di notevole vantaggio. Il Modena, dal canto suo, con la vittoria sul Catanzaro, più netta del punteggio, ha riagganciato Napoli e Lazio, e si tiene pronta a sfruttare le incertezze degli avversari. Nella zona retrocessione, il Bari, con la chiara vittoria sul Monza, si è portato quasi al sicuro. Drammatica invece la situazione del Catanzaro, fermato a Modena. Una buona boccata d’ossigeno è stata presa dal Prato ed anche dal Cosenza, con il pareggio di Napoli. In piena zona minata sono invece ripiombati Como e Reggiana. (Corriere dello Sport)