Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
20-05-1962 - Giornata: 36 - Busto Arsizio - Comunale


Pro Patria et Libertate Calcio - Alessandria US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 64. Crespi [Pr] , 88. Regalia [Pr]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Rizzo Francesco (1943), Cantone Bruno, Cappellaro Renzo, Sala Giuseppe, Vitali Alessandro All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Della Vedova, Amadeo, Taglioretti, Rimoldi, Signorelli, Crespi, Muzzio, Rovatti, Regalia, Calloni Vittorino, Pagani. All.: Magni Alfredo

Arbitro: Angelini Piero (Firenze)
Note
Inizio gara ore 16.00

Commento
Ultimo appuntamento del campionato 1961-62 al « Moccagatta » Domani i grigi debbono a tutti i costi battere la Sambenedettese Solo così potranno avere la sicurezza matematica di non retrocedere E' andato tutto male, quando pareva che andasse tutto bene. E' questa la più amara sconfitta che vi debbo raccontare insieme a quella indimenticabile di Napoli alla vigilia di Natale. Persino un giornalista di solito sereno ed obiettivo, non facile agli entusiasmi come l'amico Barletti è stato costretto a scrivere: Pietro Magni al suo quarto anno consecutivo di attività come allenatore della Pro Patria, coglierà probabilmente al termine di questo torneo il frutto saporito del ritorno in serie A. E potrà, in cuor suo, rivolgere un sentito ringraziamento ai ragazzi dell'Alessandria che ieri hanno letteralmente (sia pure senza volontà alcuna) regalato la partita alla squadra lombarda gettando al vento quattro clamorose occasioni da gol Uopo averle equamente suddivise due per tempo. E d intanto, malgrado la stupenda partita siamo rimasti, a due giornate dal termine a 34 punti, raggiunti dal Novara, che pareva arrancasse con poche speranze nelle retrovie, con soli 4 punti di vantaggio sull'ultima (il Cosenza) e tre punti su tre squadre disperate: Reggiana, Prato e Catanzaro. Teoricamente tutti possono ancora raggiungerci creando il pericolo della necessità di uno spareggio. Ragion per cui ora si impone più che mai la necessità di far punti. E ' proprio destino di questo ineffabile campionato il far spasimare fino all'ultimo anche squadre come la nostra che non sono m ai state umiliate in casa o che hanno raccolto in trasferta strepitosi successi. La nostra marcia non è mai stata regolare m a ci ha portati a momenti di esaltazione e ad altri di abbattimento e di timore: esamineremo al termine le cause di simili scompensi: certo è che i punti raccolti sono troppo scarsi e non premiano certo una squadra come la nostra che sul piano tecnico ha sempre detto una autorevole parola. Le quattro grandi occasioni mancate La partita è stata vivace sino al termine, m a proprio negli ultimi cinque minuti si è verificato l'imprevisto: sentivamo intorno a noi esclamazioni di paura da parte dei tifosi bus tocchi, i quali, dopo lo scampato pericolo di reti che pareva impossibile non aver visto segnare, si auguravano di tutto cuore di veder finire la partita almeno sul piano della parità. Fino al momento in cui non riuscì a segnare, la Pro Patria non aveva effettuato un solo tiro a rete, mentre invece la nostra squadra cresceva di minuto in minuto e puntava ormai apertamente al successo completo abbandonando le iniziali intenzioni di difenderci per salvare almeno il risultato: i bustocchi, scesi in campo snervati e nervosi per la preoccupazione esasperante di dover vincere, erano disorientati e pareva stessero per crollare da un momento all'altro. Se un gol fosse stato segnato, la gara avrebbe cambiato volto e noi avremmo certo preso in mano l’iniziativa del gioco con baldanza, dal momento che sul piano tecnico e sulla organizzazione di gioco, non temevamo confronti. Ma quando si persevera nel momento della conclusione in errori tanto grossi, è fatale che al primo rovesciamento di fronte si debba perdere. La prima occasione si presentò dopo mezz'ora di gioco mentre la Pro Patria manovrava in attacco senza convinzione e frenata egregiamente dalla nostra difesa per nulla affannata: era Cantone, laborioso ed ammirevole per tutta la gara, a lanciare a Cappellaro il quale gli restituiva il pallone sul centro-sinistro del campo con un rapido allungo: Cantone si lanciava avanti con slancio, costretto ad una azione in velocità, e da solo, che non è certo il suo forte. Il tiro parve perfetto, ma l’abile portiere — uscitogli contro disperatamente — riusciva a deviare in corner. Brivido che serpeggia tra la folla ammutolita. Ma ecco la seconda grande occasione : magnifica azione a cinque. Sala metteva in azione Vitali che con abile dribbling faceva fuori due difensori e poi lanciava a Rizzo. Da questi la palla era immediatamente allungata a Migliavacca che sopraggiungeva di corsa: senza esitare il nostro mediano tirava secco a rete, ma respingeva un difensore (Rimoldi?), riprendeva in corsa Cappellaro che tirava con forza in porta tagliando fuori il portiere. Balziamo in aria: sulla linea bianca il centromediano respingeva di piede! Al quarto d 'ora del secondo tempo era ancora Cantone a lanciare lungo in avanti a Rizzo, spostato al centro, ponendolo in condizioni ideali per tirare. Rizzo scattava bene, m a giunto al limite dell'area, cincischiava, forse per il timore dello scontro con il sopravveniente terzino, e faceva partire un tiro affrettato e centrale senza alcuna forza. Ma alla mezz'ora sfumava la quarta occasione, la più vistosa, quella che ci strappò un grido di dispetto. Da un rinvio di Schiavoni, Cappellaro partiva da m età campo allungando a Migliavacca: da questi a Cantone, il quale, in giornata felice, m andava con un lungo passaggio in avanti una magnifica palla ancora a Cappellaro leggermente spostato a sinistra: a fianco del centravanti vi era Vitali. Fra i due un solo avversario che rimaneva indeciso sull'intervento da fare sull'uno o sull'altro. Cappellaro fingeva di voler tirare ed invece passava a destra a Vitali il quale, se pure libero, scorgendo Cappellaro in ottima posizione, gli restituiva subito la palla: il centravanti era a 6-7 metri dalla porta: per lo slancio che aveva dominò la palla come potè e faceva partire un tiro violentissimo che si alzò di colpo colpendo sonoramente la traversa e finendo poi sul fondo! Disperazione da una parte e sollievo dall'altra, mentre i tifosi locali, ormai mogi e senza forze invocavano almeno un pareggio! Due reti: lacrime per tutti Omettiamo questa settimana l'esame del comportamento dei singoli perchè dovremmo ripeterci. Ancora una volta la squadra ha giocato bene: forse meno bravo ed inconcludente è stato Rizzo. Lo stesso Notarnicola, non impegnato per tutta la partita, è da assolvere per le due reti (tra l'altro molto belle) segnate dal Pro Patria. Nel giro di quattro minuti il risultato è stato capovolto: tutto ciò che l'Alessandria aveva fatto di buono per legittimare prima un pareggio e poi una vittoria, attraverso una gara accorta dal tono tecnico nettamente superiore, venne distrutto proprio mentre essa stava attaccando. Fu la mezz'ala Regalia che, sulla sinistra, fuggì in contropiede tagliando via Melideo e Bassi, resistendo all'attacco di Schiavoni, tanto da riuscire a centrare una bella palla sulla nostra area: giunse prima di tutte, la testa di Crespi il quale, con felice scelta di tempo girò seccamente la palla nell'angolo sinistro di Notarnicola che rimase impedito ad ogni reazione: una rete che suonò come beffa. Lacrime per tutti: di gioia da una parte, di disperazione dall'altra. La seconda rete non ha storia perchè fu conseguenza della prima, e venne mentre tutti i nostri ragazzi si erano gettati all'arrembaggio (Giacomazzi compreso) alla ricerca del pareggio. Più nulla vi è dunque da dire di questa partita che ci ha tanto amareggiati, dopo che per 85 minuti ci fece provare il legittimo orgoglio di vedere i nostri uomini, partiti sconfitti sulla carta, dominare con tanta sicurezza. Un addio con vittoria Ora si presenta l'ultima gara casalinga in un momento veramente delicato per noi. Se avessimo domenica portato a casa almeno un punto, potremmo affrontare domani questa partita con una certa serenità. Ma con i nostri 34 punti, non possiamo dormire sugli allori. Bisogna vincere. Domani il pubblico saluterà i suoi giocatori per l’ultima partita di campionato ma attenderà da loro l’ultima prova di abnegazione, l'ultimo, il più importante sacrificio dell’annata. Scende una delle squadre più discusse: la Sambenedettese che fino dal primo giorno del campionato parve tentennare, ma non ha tentennato mai, imbattuta per 10 partite consecutive, vittoriosa domenica sul suo campo contro il Genoa, con un punto più di noi in classifica. Come si vede, non è l’avversaria ideale per noi: uomini tenaci a prova di bomba fanno parte di questa squadra, tanto che sarà dura impresa il piegarli. Si annuncia così un 'altra giornata di ardente tifo alla quale siamo tutti impegnati, ciascuno per la sua parte, a portare il contributo necessario ad incrementare fiducia e forza per la indispensabile vittoria. Probabilmente Rava non apporterà mutamenti nella formazione, salvo il rientro in squadra di Bettini che si è rimesso di buona lena pare deciso a riconquistare fiducia. Attendiamo dunque, vicino ai nostri ragazzi, la grande giornata di domani. Se tutto andrà bene, tireremo un lieto sospiro: il domani sembrerà più sereno, ed i problemi del nuovo campionato appariranno più leggeri anche se le responsabilità e le preoccupazioni peseranno con il loro fardello di illusioni e di sacrifici, mentre i quotidiani parlano di giri vorticosi di centinaia di milioni la cui strada non passa per Alessandria (Il Piccolo, 26/05/1962, Barbagrigia) LA PRO PATRIA BATTE L'ALESSANDRIA E VA AL SECONDO POSTO L'incredibile sconfitta dei grigi: 0-2 Piero Magni, al suo quarto anno consecutivo di attività (due in serie C e due in serie B) come allenatore della Pro Patria, coglierà probabilmente al termine di questo torneo il frutto saporito del ritorno in serie A. E potrà — in cuor suo — rivolgere un sentito ringraziamento ai ragazzi dell'Alessandria che ieri hanno letteralmente (sia pure senza volontà alcuna) regalato la partita alla squadra lombarda gettando al vento quattro clamorose occasioni da goal dopo averle equamente suddivise due per tempo. E' stata una partita vivace e regolare sino al termine ma proprio nei minuti finali ha avuto il dono dell'imprevisto; una compagine, quella alessandrina, che cresceva di minuto in minuto e puntava ormai apertamente al successo completo mentre l'avversaria, scesa in campo snervata e disorientata, pareva sul punto dì crollare. Ebbene, a sei minuti dal fischio di chiusura, il mediano bustocco Crespi è schizzato in area piemontese e, raccogliendo con perfetta « misura » un centro parabolico di Regalia, lanciato da Muzzio sul settore sinistro, ha infilato nella porta piemontese il primo goal per i blucerchiati. Quattro minuti più far di, mentre i grigi tentavano con un veemente finale di riportarsi in parità, gli avanti della Pro Patria, finalmente a pieno agio nello sviluppare la tattica loro più congeniale, quella del contropiede, hanno superato per la seconda volta la difesa dell'Alessandria con una manovra rapida rasoterra tra Muzzio, Rovatti e Ragalia conclusa dal centravanti con un'inesorabile diagonale. Così si è conclusa una delle gare di calcio più bugiarde della stagione, con la Pro Patria vittoriosa per 2 a 0 dopo aver corso il rischio (in verità, mette il rischio di finire sconfitta almeno con uno scarto altrettanto vistoso. Tutto ciò vien detto, beninteso, senza voler minimamente scalfire il buon diritto dei tigrotti di aspirare alla promozione e senza togliere un grammo di merito al loro brillante campionato. E' stata per gli uomini di Magni una giornata balorda che però, contrariamente a quanto succede nel film omonimo, si è conclusa felicemente per loro, amai nel migliore dei modi. Quattro occasioni, si è detto all'inizio, ha perso l'Alessandria per portarsi in vantaggio: e non si accenna che alle più grosse, quelle che fanno diventare verdi di rabbia i sostenitori della, compagine che le sciupa e tirare un grosso sospiro ai tifosi dell'altra che scampa al pericolo. La prima è arrivata dopo mezz'ora di gioco a ritmo blando, con la Pro Patria che attaccava senza convinzione e l'Alessandria che si difendeva senza affanno. Cantone lanciava Cappellaro che gli ritornava la sfera in zona vuota; l'interno piemontese puntava a rete con bello slancio ma il suo tiro, quasi perfetto, era deviato con il corpo dal portiere avversario che era uscito dai pali con il coraggio della disperazione. Dopo un timido accenno di reazione da parte dei lombardi (un corner di Pagani era deviato ancora in angolo da Giacomazzi che rischiava nel frangente l'autorete) erano di nuovo i grigi a scattare veloci in contropiede nella metà campo blucerchiata. Impostava l'azione Sala cercando Vitali, questi si liberava in dribblings di un paio di difensori e lanciava Rizzo che a sua volta metteva in azione Migliavacca; il mediano stangava a rete, la palla era ribattuta da Rimoldi, riprendeva in corsa Cappellaro e da dieci metri lasciava secco Della Vedova ma non Signoroni che, appostato sulla linea, salvava di piede un goal sicuro. Subito all'avvio del secondo tempo la Pro Patria (strigliata a dovere da Magni negli spogliatoi) tentava di imporre il proprio ritmo. I lombardi ottenevano un angolo e Bassi sbrogliava al 5' un'intricata situazione, poi tutto ritornava normale, con la Pro Patria che arrancava in un gioco trito e senza brio, e l'Alessandria che faceva muro con baldanza sempre crescente. Al 15' i grigi mandavano in fumo con Rizzo l'occasione numero tre. L'infaticabile Cantone (che assieme a Migliavacca ed a Sala costituiva una mobilissima cerniera a metà campo) pescava Rizzo con un preciso passaggio, l'ala scattava giusto, sola e senza controllo alcuno, ma appena giunto al limite dell'area si impappinava, perdeva l'attimo propizio e sballava la conclusione, chiudendo con un tiro affrettato e insignificante una manovra impeccabile. Chi attendeva a questo punto il rabbioso serrate della Pro Patria restava ancora una volta deluso. La squadra bìancoblù, quasi fosse in soggezione sotto gli occhi di grossi personaggi in tribuna (il presidente dell'Inter cav. Angelo Moratti, altri consiglieri neroazzurri, l'allenatore granata Santos ecc.) continuava a balbettare su temi insufficienti, dando l'impressione di essere, in crisi. La riprova si aveva prima al 18', quando una fitta trama fra Rizzo, Migliavacca, Sala e Cantone liberava Cappellaro il cui tiro però si perdeva sul fondo, ed in modo ancora più chiaro al 22' quando, i grigi si mangiavano il più, facile dei goals. Dopo un rinvio di Schiavoni, Cappellaro scattava da metà campo, toccava a Migliavacca che metteva in azione Cantone il cui passaggio faceva tornare la sfera al centravanti. Cappellaro entrava in area leggermente spostato a sinistra mentre Vitali lo fiancheggiava dalla parte opposta; i due avevano tra loro un solo ostacolo, Sìgnorelli, che restava però indeciso nell'intervento sull'uno oppure sull'altro dei due rivali. Cappellaro fintava il tiro in goal e passava lateralmente a Vitali che a sua volta, per maggior sicurezza, restituiva la sfera al compagno: Cappellaro, da cinque metri, forse leggermente trascinato dallo slancio, non riusciva ad agganciare la palla alla perfezione ed,il suo tiro montante colpiva la traversa perdendosi poi sul fondo. Finiva così la serie incredibile delle occasioni fallite dall'Alessandria e cominciava al 39' quella più breve ma decisamente più redditizia di quelle sfruttate a dovere: dalla Pro Patria, però. (La Stampa Sera Giuseppe Barletti) RISULTATI: Brescia-Messina 2-1 Catanzaro-Bari 3-0 Como-Lucchese 2-1 Lazio-Prato 4-0 Modena-Cosenza 2-1 Novara-Parma 1-0 Pro Patria-Alessandria 2-0 Reggiana-Simm. Monza 0-1 Sambenedettese-Genoa 2-1 Verona-Napoli rinv. CLASSIFICA: Genoa p. 50; Pro Patria 41; Lazio, Verona, Modena 40; Napoli 38; Brescia 36; Messina, Simm. Monza, Sambenedettese 35; Alessandria e Novara 34; Bari, Lucchese e Parma 33; Como 32; Reggiana, Prato, Catanzaro 31; Cosenza 30 Verona e Napoli hanno disputato una partita in meno Bari 6 punti di penalizzazione MARCATORI 20 gol: Bean (Genoa) 17 gol: Cappellaro (Alessandria), Firmani (Genoa) 15 gol: Ciccolo (Messina) 13 gol: Mentani (Novara) 12 gol: Pagliari (Modena) 11 gol: Catalano (Bari), Cicogna (Bari), Corelli (Napoli), Gratton E. (Lucchese), Morrone (Lazio), Postiglione (Verona), Rambone (Catanzaro), Traspedini (Monza) 10 gol: Bizzarri (Lazio), Campanini (Prato), Muzzio (Pro Patria) Il punto sul campionato Grazie ad una prestazione maiuscola la Sambenedettese ha sconfitto il Genoa al termine di una gara tirata e veloce: la capolista, in vantaggio nel primo tempo, ha peccato di presunzione certo avere in mano la partita. Nove sono stati i punti di vantaggio, con una gara da recuperare, di vantaggio sulla Pro Patria. Grossa delusione per le migliaia di spettatori che gremivano i settori dello stadio per assistere a Verona-Napoli: la pioggia caduta per tutta la mattinata ha ridotto il terreno di gioco ad una specie di palude e l'arbitro ha ritenuto opportuno rinviare il match. Netta affermazione della Lazio ai danni del Prato con un improvviso e potente tiro di Landoni da fuori area e al raddoppio di Longoni.