Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1961/1962
Serie B
27-05-1962 - Giornata: 37 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Sambenedettese US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 12. Bettini S.[A], 88. Cappellaro R.[A] 26. Beni [Sa]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bassi Giampiero, Schiavoni Antonio, Vitali Alessandro, Cantone Bruno, Cappellaro Renzo, Sala Giuseppe, Bettini Sergio All.: Rava Pietro

Formazione avversaria
SAMBENEDETTESE US: Sattolo, Garbuglia, Ruffinoni, Nicchi, Capucci, Buratti, Merlo, Lavoraturnovo, Beni, Valentinuzzi, Macor. All.: Eliani Alberto.

Arbitro: Rancher Marcello (Roma)
Note
Alla fine della partita il portiere Sattolo è stato ricoverato all’ospedale Inizio gara ore 16,00

Commento
Scene di entusiasmo sul campo ilei "grigi,, L’ALESSANDRIA NEL «SERRATE» FINALE SUPERA LA DIFESA DELLA SAMB: 2-1 Incidente al portiere marchigiano Sattolo che si è scontrato con Cappellaro autore del goal decisivo - Strenua e ordinata resistenza degli ospiti contro i continui attacchi dei piemontesi - I giocatori festeggiano l'allenatore Rava a fine partita - Anche la Sambenedettese ha raggiunto la zona della salvezza Grazie al suo successo pieno sulla Sambenedettese, l'Alessandria sale a quota 36 che le garantisce la permanenza in serie B. Giustificate allora le scene di entusiasmo sugli spalti e in campo, con i « grigi » stretti, esultanti, attorno al loro allenatore Rava, non appena l'arbitro ha fischiato la fine. La vittoria è venuta al termine di un incontro impostato dagli alessandrini sul tema di un continuo arrembaggio con un impegno allo spasimo da parte di ognuno degli undici giocatori. Eppure, con la fisionomia che aveva assunto, l'incontro sembrava proprio destinato a finire in parità. Infatti dopo che nel primo tempo al 26' con Beni erano riusciti a bilanciare il goal segnato dall'alessandrino Bettilni al 12', i marchigiani si erano ritirati prudenzialmente nella loro metà campo attuando - sia pure con ordine - una tattica che lasciava ben pochi spiragli ai continui assalti alessandrini. La barriera, mobilissima innalzata da Buratti e soci dinanzi alla porta di Sattolo sembrava proprio invalicabile. Infatti soltanto l'unico involontario errore del suddetto Buratti (e soltanto a 2' dal termine) consentiva a Cappellaro di segnare la rete del successo. Qualcuno ha voluto gridare al fuorigioco - che non c'era - ma nella migliore delle ipotesi Bettini che, poi, servì il suo « cannoniere », era stato rimesso in gioco proprio da Buratti che involontariamente gli allargò sulla sinistra (con la coscia) il pallone. Nessuna nota di biasimo ai marchigiani: ad essi per raggiungere la «quota tranquilla» sarebbe stato sufficiente un pareggio ed a questo con eccellente impostazione hanno mirato. Per di più - ma a giudicare dai suoi sicuri interventi non è derivato alla squadra danno alcuno - nell'azione del primo goal alessandrino il portiere della Sambenedettese ha riportato, scontrandosi con Cappellaro, una contusione costale ed un colpo al capo; per misura precauzionale, suggerita dallo stato di lieve choc in cui si trovava al termine dell'incontro, Sattolo è stato ricoverato in osservazione all'ospedale civile. Ad ogni modo a rasserenare l'ambiente sono giunte ai marchigiani le notizie delle altre partite: anche la squadra di Eliani con i suoi 35 punti non ha più alcunché da temere. Resta, meritatamente, in serie B. La cronaca dell'incontro è la conferma più chiara che la Sambenedettese era giunta ad Alessandria per puntare al pareggio. Privi del velocissimo Sestili, i marchigiani hanno schierato al suo posto, all'ala sinistra, Macor, rivoluzionando l'attacco. Ben presto però ci si avvide che le due mezz'ali erano attaccanti solo di nome: furono subito richiamate indietro a dar man forte alla difesa. Unica novità tra i grigi il rientro di Bettini al posto dell'infortunato Rizzo. Dopo un inizio guardingo (il primo intervento dei portieri è di Sattolo al 9') l'Alessandria sospinta dalla gran vena di Sala e Cantone si lancia in avanti. Il premio viene al 12' allorché Sala serve Vitali sulla destra e questi crossa: Sattolo manca l'intercettazione andando a cozzare contro l'accorrente Cappellaro: la palla sguscia verso Bettini che fulmina in rete. Il portiere resta a terra intontito ma ben presto si riprende e torna tra i pali; nulla lascia presagire (nemmeno poi durante il riposo) che a fine gara dovrà essere ricoverato in ospedale. Continua intanto la pressione del grigi (attivissimi Sala, Cantone, Bettini, Cappellaro e Vitali) ben sostenuti da Migliavacca. Sattolo interviene due volte (su Cappellaro e Vitali). Poi, in contropiede la Sambenedettese ottiene un corner: sul tiro dalla bandierina Merlo riceve ed allarga sulla sinistra a Beni la cui fucilata è imprendibile per Notarnicola. E' stata questa in tutta la partita l'unica incertezza dei difensori grigi. Da questo momento la cronaca diventa monotona: sino al termine della partita si assiste infatti al continuo martellante assalto degli alessandrini (avanzano persino Melideo e Giacomazzi) alla porta ospite. Ma la guardia dei marchigiani è organizzata e decisa; Sattolo dal canto suo quando deve intervenire non palesa incertezze. Cosi nella ripresa sfumano molte audaci puntate di Bettini, Vitali e Cappellaro. Sul finire gli attacchi alessandrini diventano assedio e la Sambenedettese al 43' capitola. Subito dopo che Notarnicola ha sfrattato dal campo un bel micio bianco sbucato non si sa da dove ed accovacciatosi tra l'erba del terreno di gioco, arriva il sospirato goal. Avanzano i grigi, un rimpallo tradisce Buratti il quale, sbattendogli il pallone sulle gambe, serve Bettini, questi allunga al centro a Cappellaro che evitando Sattolo, in disperata uscita, realizza. Lasciamo i grigi alla loro gioia e ci rechiamo negli spogliatoi della Sambenedettese: qui mentre Eliani afferma che entrambi i goal alessandrini non sono validi (il primo per carica al portiere, il secondo per fuorigioco) il portiere Sattolo si accascia in preda allo choc. II medico ne ordina l'immediato ricovero in ospedale. (Stampa Sera - Giuliano Califano) SATTOLO ALL’OSPEDALE Con lo stesso punteggio conseguito nel girone di andata dalla Sambenedettese gli alessandrini hanno battuto oggi i rossoblu. Il primo gol della giornata si è avuto al 12’. Nella ripresa, solo a due minuti dalla fine i grigi hanno raggiunto la sudata ma peraltro meritata vittoria avendo stretto d’assedio per circa 45’ la porta rossoblu. Alla fine della gara il portiere Sattolo rimasto contuso in uno scontro di gioco, veniva trasportato all’ospedale di Alessandria dove i sanitari hann oriscontrato uno stato commotivo con trauma cranico e ricoverato con prognosi di 20 giorni. (Corriere dello Sport) CON UNA BELLA VITTORIA CON LA SAMBENEDETTESE I “GRIGI” SI SONO ACCOMIATATI DAL LORO PUBBLICO Finale a tinta rosa e saluto affettuoso del nostro pubblico alla squadra che per l'ultima volta giocava al Moccagatta. Era questa la miglior cosa che potessimo desiderare: in quell'applauso caldo e commosso che abbracciava tutti i nostri ragazzi stretti intorno a Rava a centro campo, vi era la sintesi di tutte le ansie e di tutto il tifo di una intera annata. Quando anche Rava, invocato dal pubblico e chiamato a gran voce dai suoi giocatori entrò in mezzo al campo, sentimmo una ondata di commozione sovrastarci: l'uomo che per tante domeniche vedemmo soffrire in silenzio, si era in quel momento rivestito dei panni di una autorità che gli viene dal nobile lignaggio dei grandi campioni ed andava a salutare anche lui il suo pubblico. Sono questi i bei momenti lieti ed esaltanti del gioco del calcio. Ora più nessun calcolo, vi dobbiamo fare, amico lettore; con i trentasei punti accumulati l'Alessandria ha raggiunto una magnifica posizione di classifica al di fuori di tutte le lotte e le incertezze. Il campionato per noi è finito. Il finale è stato bello e degno di una squadra di tutto rispetto, ha messo in mostra per l’ultima volta una impennata d’orgoglio, la zampata che ha chiuso la bocca a tutti. Il campionato non ci fa più trepidare, ha finito di essere una incognita: la realtà è definitiva, si cura. Siamo comodamente salvi, assestati alla giusta quota per poter dire che l'Alessandria è ancora squadra di valore fra le tante che scalpitano sopra e sotto di lei. Una bella partita. A ben pensarci l’incontro con la Sambenedettese, come già quello di otto giorni prima a Busto Arsizio, ha messo in evidenza gli aspetti migliori della nostra squadra, il che dimostra che i nostri uomini sono stati tenuti ad un giusto regime di giri, con una preparazione dosata e proporzionata alle necessità di compiere l'ultimo definitivo sforzo che il campionato richiedeva. La sconfitta di domenica a Busto ci aveva amareggiato ma era comunque servita a vedere molti uomini in perfetta forma il che fu utile anche sotto l'aspetto commerciale, dal momento che gli osservatori in queste domeniche non si contano più. Altrettanto è avvenuto domenica e sarebbe stata una grande beffa vedere ancora una volta la nostra squadra privata della vittoria. Si consideri infatti che i nostri avversari sono stati nettamente dominati per tutto 1'incontro tanto che riuscirono ad effettuare quel solo tiro in porta che ci costò il goal. Tutto era cominciato bene: dopo 10 minuti già eravamo andati in vantaggio con una saetta di Bettini e pareva che la serie dovesse continuare. Ed infatti continuò se si pensa che dopo altri 10 minuti potevamo raddoppiare per merito di Vitali che era riuscito a tirare secco rasoterra battendo nettamente il pur bravo Sattolo, ma colpendo il palo che ci negò la seconda rete.A proposito di Bettini dobbiamo dire che l'abbiamo rivisto in squadra con grande piacere, e ciò per vari motivi. Innanzi tutto egli è giocatore ormai di intera proprietà dell'Alessandria e costituiva quindi capitale da valorizzare. In secondo luogo, avendolo seguito in questi ultimi tempi, avevamo notato in lui una diversa volontà ed un netto miglioramento anche sotto l’aspetto morale. Il ragazzo era sfiduciato al punto che temeva anche il suo pubblico: ora questa crisi dovrebbe essere superata. Non diciamo che domenica abbia disputato una grande partita, ma che è stato almeno sufficiente oltre al bel gol che è riuscito a segnare. Egli possiede tali mezzi atletici e tecnici che, se si convincerà di poter diventare un ottimo giocatore, potrà imporsi in futuro. Vitali ha ripetuto una buona prestazione dimostrandosi sempre lucido ed utile per i compagni, sfortunato come sempre nella conclusione. Il secondo tempo fu tutto nostro: momenti di vero e proprio assedio con un altro palo preso da un altro giocatore cui è negata la gioia di un gol: Cantone. Vedemmo gesti di disperazione sul campo e di malumore serpeggiare fra i tifosi. Quel secondo palo parve un segno tangibile che si dovesse finire l'incontro sul piano della parità. Fino a quel momento Cantone era stato l'uomo d'ordine di tutto il reparto: combattivo e mobile, aveva fornito ai compagni d'attacco i palloni più belli che li avevano posti in condizioni ideali per andare a rete. Ma, come già a Busto, quando si trovò a sua volta in condizione di segnare, ecco che per un soffio non poté assaporare la più bella delle soddisfazioni. Ma tutto ciò ha invece un valore relativo: ciò che conta è il progresso che questo nostro modesto e buono concittadino è riuscito a dimostrare nelle altre partite consecutive che Rava giustamente gli ha fatto disputare. Elementi preziosi come Cantone in un campionato lungo e sfibrante tornano sempre utili perché sanno portare il proprio servizio, la propria dedizione potremmo dire, a favore di tutta la squadra, con un altruismo che è veramente commovente. Il cannoniere Cappellaro. A fianco a Cantone, con pari abnegazione, con una particolare freschezza e combattività, ha giocato ancora il ragazzino Sala, osservato golosamente dalla Tribuna da numerosi occhi di varie società. Dopo questo campionato assolutamente positivo, Sala è pronto per il grande salto in una grande Società: non ci resta che augurargli una brillante carriera conservando di lui il ricordo commosso di un biondino in maglia grigia sempre in movimento e sempre lucido nella sua manovra. Di Renzo Cappellaro abbiamo già detto tutto: possiamo soltanto aggiungere che è stato bello, reciprocamente, il saluto che egli ed il pubblico si sono tributati. Dopo un primo tempo oscuro nel quale, solo, sempre contro due uomini, si dibatté invano alla ricerca del pallone utile, allorché sentì approssimarsi la fine della partita e con essa il commiato forse definitivo dal pubblico di Alessandria, si protese con maggior forza e trovò l'attimo buono per segnare il gol risolutivo, di prepotenza, così come aveva sempre fatto. A loro volta gli appassionati esplosero abbracciandolo in un applauso. Dopo la partita su iniziativa di un anziano abbonato lo attesero fuori, vecchi e giovani e si fecero firmare da lui le tessere dell'abbonamento, come in una sottoscrizione a ricordo. Non so per quanti anni parleranno di lui ad Alessandria, ma anche per quanto tempo il buon Renzo parlerà degli alessandrini: « E ' stata l’annata più bella della mia carriera » ci diceva domenica sera con una lacrima che gli brillava nell'occhio. Quasi certamente sarà ceduto per quella crudele legge che non consente alle città povere di respingere le offerte vantaggiose per i suoi giocatori: gli auguriamo, ovunque vada, di trovare le gioie meritate che ha trovato qui. Note buone anche per i reparti arretrati che hanno disputato una onesta gara sul piano di rendimento costante: da Migliavacca (che non è più l'unico sgobbone ma divide tale funzione con Sala e Cantone) e Schiavoni sempre autoritario e giudizioso, a Bassi sempre più scattante e… taciturno, al Melideo dei tempi migliori, a Giacomazzi commovente per volontà, ammirevole per classe (quando impareranno i giovani a stoppare la palla e colpire al volo, da lui?). Di Notarnicola disoccupato non possiamo dire nulla: forse la cosa più interessante che gli vedemmo fare fu l'inseguimento al bel gattino bianco che giocherellava nell’erba davanti alla sua area (Il Piccolo, 1 giugno 1962 - Barbagrigia) RISULTATI: Bari – Novara 3-1 Brescia – Cosenza 1-1 Genoa – Reggiana 3-1 Lucchese – Modena 1-1 Parma – Como 4-0 Prato – Napoli 1-1 Pro Patria – Messina 0-1 Simmenthal Monza – Catanzaro 1-2 Verona – Lazio 1-0 CLASSIFICA: Genoa p. 52, Verona* 42, Pro Patria, Modena 41, Lazio 40, Napoli* 39, Messina, Brescia 37, Alessandria 36, Bari (-6), Simmenthal Monza, Parma, Sambenedettese 35, Lucchese, Novara 34, Catanzaro 33, Prato, Como 32, Reggiana, Cosenza 31. * = una gara in meno. Bari 6 p. di penalizzazione MARCATORI: 20 reti: Bean (Genoa), 19 reti: Cappellaro (Alessandria), 17 reti: Firmani (Genoa), 15 reti: Ciccolo (Messina), 13 reti: Catalano (Bari), 12 reti: Cicogna (Bari), Gratton (Lucchese), Pagliari (Modena), Traspedini (Monza), Postiglione (Verona). Il punto sul campionato Il “giallo” continua. Sugli opposti fronti della promozione e della retrocessione, infatti, la penultima giornata di questo pazzo campionato ha tirato fuori dalla sua scatola due clamorose vittorie esterne che hanno fatto sì da lasciare tutto allo “statu quo” se non peggio. La sorpresa più clamorosa è stata quella di Busto dove il Messina ha colto la sua prima vittoria esterna del campionato, “gelando” l’entusiasmo dei bustocchi che con questa partita speravano di potersi assicurare almeno il diritto allo spareggio. Il Verona, invece, con il successo sulla Lazio ha messo quasi tutti e due i piedi nella serie , poiché, nella peggiore delle ipotesi, le basterebbe un punto nelle due partite che ha da disputare per assicurarsi il diritto all o spareggio; diritto questo che anche il Modena (con il permesso del Bari) sembra essersi assicurato con il pari di Lucca. Invece irraggiungibile dalla Lazio alla quale non resta che confidare in una “débacle” generale della sue avversarie. Per la retrocessione, al sicuro Bari ed Alessandria, teoricamente sono in ballo sette squadra, conseguenza questa dell’exploit del Catanzaro. (Corriere dello Sport)