Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1958/1959
Coppa Italia
14-09-1958 - Giornata: 1 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta
Terzo Turno


Alessandria US - FEDIT Roma 0 - 3 (0 - 0)
RETI: 55. Taddei G. [FE] , 57. Gaeta G. [FE] , 88. Gaeta G. [FE]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Boniardi Umberto [46. Russoni Bruno], Snidero Cirano, Pedroni Franco, Dorigo Aldo, Castaldo Ercole, Vonlanthen (II) Roger, Oldani (II) Tullio, Lorenzi Benito, Tacchi Juan Carlos All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria
FEDIT ROMA: Leonardi; Panizza (I) Rodolfo, Garzelli; Ceresi, Schiavoni, Basso; Valli, Barbolini, Gaeta, Santin, Taddei. All.: Crociani Walter.

Arbitro: Guarnaschelli Francesco (Pavia)
Note
Ammonito: Garzelli [F]. Angoli: 9-1. Spettatori: 2.000. Giornata tiepida e ventilata, terreno soffice ed erboso. Inizio gara ore 16:00. L’Alessandria fu successivamente ripescata, previo sorteggio, per pareggiare il numero di squadre ammesse al quarto turno eliminatorio.

Commento
I grigi eliminati dalla Coppa Italia LA SORPRENDENTE FEDIT ROMA VINCE AD ALESSANDRIA: 0-3 La Fedit Roma ha battuto la Alessandria per 3 a 0 nella partita di Coppa Italia disputata ieri sul campo alessandrino. Una sorpresa che nessuno s’aspettava, un risultato che suona l’allarme in casa dei grigiazzurri. Gli atleti di Pedroni hanno perso contro i «verdi» romani nel modo più logico possibile, cioè giocando peggio degli avversari. Specialmente nel secondo tempo, quando i «vecchi» della squadra hanno accusato la fatica, i giovani ospiti hanno potuto consolidare il risultato e permettersi anche il lusso di giocherellare per perditempo. Che succede nell’Alessandria? Presto detto: la squadra non ha gioco. La difesa si affanna in una inutile opera di arginamento, la mediana vive nella terra di nessuno non combinando granché e l’attacco, a parte i «dribbling» spesso inutili di Tacchi e l’attività convulsa di Lorenzi, non ha fatto vedere assolutamente nulla. Troppo poco per una Fedit volenterosa e pugnace, troppo poco. Sembrerà strano, ma gli ospiti romani non hanno carpito nulla di sottobanco; hanno vinto con merito per una maggior decisione, per la «grinta» del loro centroavanti Gaeta, per la precisione dell’ala sinistra Taddei, per il lavoro prezioso delle mezze ali, specialmente del giovane Santin. Nel primo tempo, terminato senza goals, le squadre si sono praticamente equivalse: una traversa colpita dal giovane Santin sta a dimostrare la decisione sotto rete dei romani; molti calci d’angolo a favore degli alessandrini, tutti infruttuosi. Oldani, il centroattacco piemontese, si destreggia bene ma accusa i suoi limiti, che si potrebbero definire in non eccessivo scatto e deficienza nel tiro a rete. Lorenzi non ha la «platea» di San Siro (ci sono sugli spalti poco più di mille e cinquecento spettatori), ma gesticola egualmente verso l’arbitro e verso gli avversari ed anche verso i compagni; al 34’ il toscano ha una palla-goal da un avversario ma, forse sorpreso, si lascia sfuggire l’ottima occasione. Si riprende con Russoni al posto di Boniardi. Senza varianti la Fedit; il dirigente-accompagnatore sostiene che, per battere l’attuale Alessandria, non occorrono innovazioni nella squadra. Ha ragione. Al 3’ Pedroni ferma con una mano un pallone calciato da Valli: il solito arbitro Guarnaschelli fa finta di niente; al 10’ Taddei segna con un tiro da lontano, all’11’ Gaeta raddoppia su calcio di punizione sorprendendo – come già il compagno poco prima – il portiere Stefani, al 42’ nuova rete di Gaeta e poi la fine. L’Alessandria è così eliminata dalla Coppa Italia, ma questo non preoccuperebbe troppo se domenica non cominciasse il campionato. La squadra ha bisogno di trovare lo spirito dei giorni migliori, i «vecchi» devono tornare presto in forma ed infine, la difesa necessita di un terzino giovane, capace, se del caso, di aiutare i compagni. Si parla di un militare attualmente di stanza ad Alessandria, si chiama Di Bari ed è della Sambenedettese. I dirigenti grigiazzurri però aspirerebbero a qualcuno più forte: Zagatti del Milan? (Giulio Accatino, «La Stampa», 15 settembre 1958) Quello che s’è visto oggi al Moccagatta da parte dell’Alessandria, e soprattutto nel secondo tempo, è stato il non plus ultra del non gioco. Tutto in una volta, la squadra di Pedroni ha messo in mostra i suoi innumerevoli difetti, premessa allarmante per il campionato che sta per iniziare. La difesa ha fatto acqua da tutte le parti; la sua mediana è parsa ancora indecisa e fuori forma, con Dorigo e Snidero completamente estranei al gioco di squadra; all’attacco, la bella prova di mercoledì è stata cancellata d’un sol colpo con la prestazione odierna. Scomparso Lorenzi, lentissimo Vonlanthen, nulle le due ali, il solo Oldani ha cercato, a tratti, di venire a capo della situazione, senza però potersi avvalere della collaborazione dei compagni. Si potrebbe scrivere un volume sui difetti di questa Alessandria, ma ancora vogliamo credere di sbagliarci e quindi rinviare ogni giudizio al prossimo futuro. La grama giornata alessandrina non deve però togliere il merito alla Fedit, che ha dimostrato con questo incontro di essere una temibile squadra di Serie C. È mancato alla prova in questo complesso il tanto rinomato Barbolini, tutti gli altri hanno palesato – in mezzo a tante doti – un unico difetto: quello di elaborare troppo le azioni e ritardarne così la risoluzione. La cronaca. Inizia all’attacco il Fedit, che all’8’, per poco, non conclude con un tiro di Santin respinto dalla traversa; riprende Belli e salva in angolo di piede da Stefani. L’Alessandria si scuote e passa al contrattacco. Innumerevoli manovre, senza però una soluzione positiva. Il dominio dei grigi, siglato da ben otto calci d’angolo contro uno, è più che evidente. Al 10’ Tacchi «taglia» a Vonlanthen, che – spostato sulla sinistra – tocca di esterno al centro, dove Oldani fallisce l’intervento. Al 32’ Lorenzi, spostato sulla sinistra a metà campo, parte velocissimo su un passaggio di Tacchi. Giunge al limite dell’area, passa al centro a Oldani, che tira fuori di poco. Al 34’ Garzelli erroneamente manda la palla a Lorenzi il quale – solo – richiama con la sua azione Leonardi in uscita. Potrebbe essere la prima rete, ma Lorenzi temporeggia e interviene allora Ceresi, che obbliga la mezz’ala a toccare piano, per quel tanto che basta a Lonardi per parare senza alcuna difficoltà. Al 41’, centro di Castaldo, Leonardi respinge di pugno sui piedi di Tacchi. Questi mette fuori causa due avversari e poi tira in porta, sbagliando di poco. Si riprende con un’Alessandria irriconoscibile. Nessun tiro in porta dei grigi e, da parte rossoverde, le tre reti: 10’, azione in linea Valli-Barbolini-Taddei, il quale ultimo si sposta sulla destra, mal controllato da Pedroni che gli lascia spazio sufficiente per tirare in porta e realizzare la prima rete della giornata. Non passano due minuti; su punizione contro i grigi dal limite dell’area, tira Gaeta, che indirizza nell’angolo opposto, segnando. Sul 2-0, il gioco dei locali peggiora ancora. 42’: buona azione di Santin, che tocca a Valli; questi dà a Gaeta, e rete senza che la difesa alessandrina intervenga. Al 34’ Gaeta usciva e restava fuori dal campo per circa 4’, a seguito di un calcio accidentale ricevuto alla coscia destra. (Franco Benzi, «La Gazzetta dello Sport», 15 ottobre 1958) Come preludio all’imminente campionato, l’Alessandria non poteva fornire al campo Moccagatta una prova più deludente in ogni settore e particolarmente all’attacco, in cui erano schierati i migliori elementi. Oldani, che si era imposto in allenamento ed aveva segnato otto reti giovedì sera, nella «amichevole» disputata con la Vignolese, una leggera compagine di quarta serie, pur avendo fornito una buona prova come condottiero, non è riuscito a piazzare un solo pallone a rete. E così dicasi dei suoi compagni di linea, che hanno attaccato a lungo con trame precise a metà campo; nulle, al momento di concludere. Tra l’altro, Lorenzi si è mangiato un sicuro punto a rete sguarnita. La mediana e la difesa hanno gareggiato in una serie di errori e di piazzamenti ed il quadro negativo dei grigi è apparso completo nella netta sconfitta subita. La Fedit di Roma, una pattuglia di Serie C di ardimentosi giovani, esuberanti, vivaci e a volte irruenti nel loro spirito agonistico da essere trasportati ad alcuni interventi fallosi, è apparsa ben sistemata in ogni reparto. Bene addestrati, vigorosi ed instancabili, abili nel controllare il pallone, tenaci nel sostenere l’urto avversario, i romani sono riusciti a controllare lo slancio combattivo dei grigi, che hanno nettamente prevalso nel primo tempo (realizzando ben otto calci d’angolo) per passare, con tale vivacità, ordine e sagacia da scuotere per ben tre volte la rete di Stefani. Vittoria netta, chiara, convincente che ha premiato i più meritevoli di questa accesa disputa. La cronaca, dopo questa ampia premessa, si può così brevemente riassumere: due veloci tentativi offensivi dell’ala destra Valli, cui fanno riscontro due brillanti azioni di Oldani, quindi un forte tiro di Santin respinto dal palo. La palla viene ripresa da Barbolini e a malapena Stefani riesce a deviare in angolo. Un minuto dopo è ancora Stefani che salva in tuffo un’altra pericolosa sventola. Poi i grigi assumono il comando delle azioni e lo mantengono saldo. Fugace reazione dei rossoverdi sotto l’estrema area degli ospiti. I tiri si ripetono insistentemente, ma nessuno giunge al bersaglio; calci d’angolo e di punizione si susseguono con insistenza, ma nessuno riesce a dosare il tiro del pallone, che finisce, sia pure per un soffio, a lato. Nella ripresa, gli ospiti passano decisamente all’attacco e già al 5’ la rete alessandrina è insidiata da un calcio di punizione battuto dal limite dell’area di rigore da Basso e quindi ripreso da Gaeta. Stefani interviene e libera, ma al 10’ Taddei, dopo una velocissima fuga, converge verso il centro e con un lungo, potente traversone rasoterra segna la prima rete. Due minuti dopo, su calcio di punizione da 25 metri, Gaeta lancia la palla rasoterra verso l’angolo destro di Stefani il quale, sorpreso, non riesce a trattenere la sfera di cuoio. Due minuti dopo, su calcio di punizione da 25 metri, Gaeta lancia la palla rasoterra verso l’angolo destro di Stefani il quale, sorpreso, non riesce a trattenere la sfera di cuoio: 2 a 0. Applausi a non finire per la squadra romana e fischi di disapprovazione per i grigi che ritornano sotto la rete avversaria, peraltro senza concludere. Al 25’ Tacchi, palla al piede, è travolto in area di rigore. L’arbitro concede il fallo dal limite, ma anche questa punizione finisce in nulla per il pronto intervento di Leonardi. Altri calci di punizione e d’angolo contro la Fedit; fortunosa parata di Leonardi su tiro di Dorigo, mentre la palla sta per varcare la linea fatale. Quindi, al 43’, ultimo intervento offensivo di Gaeta, che sorprende ancora Stefani segnando l’ultimo gol. Profonda delusione in campo alessandrino e viva esultanza tra i romani, che lasciano l’area tra calci applausi. Giornata tiepida e ventilata, campo soffice ed erboso; gioco vivace e a volte irruente, con qualche scontro. Gaeta è stato fuori campo quattro minuti nella ripresa. Ammonito Garzelli, richiamati alcuni altri della Fedit. Spettatori poco più di duemila. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 15 settembre 1958) Niente da fare per l’Alessandria. Il secco tre a zero col quale essa è stata battuta dalla Fedit è un po’ pesantuccio, ma è chiaramente indicativo del divario esistente tra le due squadre; dice, soprattutto, che i grigi non sanno concludere le loro manovre d’attacco, non sanno tirare a rete e, quel che è peggio, non hanno saputo sfruttare le occasioni favorevoli che si sono loro presentate. In una parola, non sanno fare meglio. Potevano anche segnare tre reti e le hanno banalmente sciupate. Sono a corto di fiato e, salvo qualche breve periodo di supremazia, hanno subito il ritmo imposto dagli avversari e si sono trovati alla mercé della loro manovra ficcante e decisiva. La Fedit, che ha messo in evidenza una preparazione atletica molto superiore, ha dato a vedere di essere squadra dalle idee chiare e in possesso di ottimi mezzi per concretare queste idee in fatti. Dopo qualche sgroppata iniziale di Oldani, che creava un certo scompiglio nelle retrovie della Fedit, i verderossi centravano la loro manovra propulsiva su Schiavoni e già all’8’ si presentavano pericolosamente in area alessandrina: era Gaeta l’iniziatore dell’azione. Il centravanti si spostava sulla sinistra e metteva poi al centro, Santin raccoglieva e, da 5 metri fuori area, tirava a rete cogliendo in contropiede Stefani che stava uscendo dai pali. La palla batteva sulla traversa e rientrava in campo a portata di Valli, che colpiva al volo. Stefani si allungava in tuffo e riusciva a mettere in corner, mentre già si gridava al goal. La reazione dei padroni di casa era vivacissima e costringeva i romani a salvarsi ripetutamente in corner al 13’, al 20’, 21’ e 25’. Ma sia per merito dell’attentissimo Leonardi sia per difetto degli alessandrini, tutta questa pressione rimaneva sterile. Proprio durante questo periodo di predominio, emergevano con la massima evidenza i difetti della Alessandria, che al 32’ e al 34’ falliva due goal fatti. Nella ripresa, e precisamente al 3’, Pedroni ricacciava di pugno un pallone da dentro l’area ma Guarnaschelli non vedeva. Sette minuti più tardi, Valli allungava in avanti a Taddei spostato a mezza ala destra e questi batteva Stefani con un rasoterra dalla linea dell’area. L’Alessandria non faceva nemmeno in tempo a reagire che doveva subire la seconda rete al 12’. Per un fallo di Snidero su Gaeta a 25 metri dalla porta, era lo stesso Gaeta a tirare la punizione: Stefani non riteneva opportuno stare in guardia data la distanza e si lasciava cogliere impreparato dal tiro del centrattacco. Da qui in avanti, la partita proseguiva monotona per il ripetersi degli arruffati tentativi alessandrini di espugnare la porta avversaria, sempre e continuamente frustrata dalla precisa difesa degli avversari. Costoro erano sempre su tutte le palle e riuscivano senza affatto ad intercettare data la loro ottima sistemazione difensiva con la quel riuscivano a bloccare tutte le vie d’accesso al goal. Al 19’ Oldani riceveva da Lorenzi una palla-goal, ma se la lasciava passare sotto il naso senza impadronirsene. Al 40’, se non fosse stato per una prodezza di Leonardi, i grigi avrebbero raccorciato le distanze. Su tiro di Dorigo, Schiavoni deviava involontariamente, ma con un tuffo felino Leonardi riusciva a parare. Quando già il pubblico cominciava a sfollare (42’), veniva il terzo goal a siglare e a rendere massiccia la vittoria della Fedit. Santin dava a Valli e questi passava al centro a Gaeta, che batteva irresistibilmente Stefani. (Enzo Corti, «l’Unità», 15 settembre 1958) L’Alessandria, domenica scorsa, è stata sconfitta e per giunta dominata dal Fedit Roma e siamo grati a questa squadra perché è servita a fare bene inquadrare la situazione dei grigi. È stata una sconfitta che si può paragonare ad una lastra di esame radiologico. Vedendo i punti neri, le lesioni, gli incrinamenti, le fratture, si può curare l’ammalato, traendo queste considerazioni: inadeguata preparazione tecnica, ben lontana da quella raggiunta con i metodi dei professori De Sisti e Scamuzzi; evidente mancanza di fiato, corse faticose, scatti tardivi, tanto per i difensori come per gli attaccanti. Inoltre, constatata la perdita di tempo nel far giocare in partite di allenamento i terzini Strada e De Togni, che a priori si sapeva che non erano nella possibilità di sostituire Giacomazzi, tanto valeva assumere Scarrone o Guaschino, Pietrasanta o Bussetti, Vitto, eccetera…; acquisto di Dorigo, il quale come mediano di difesa non riusciva ad equivalere Traverso, mentre c’era il tempo d’inserirlo all’attacco come uomo di collegamento; pauroso calo di forma dei due portieri. Non per questo il Fedit ha spalancato ai grigi le porte della Serie B. Non v’è dovizia di giocatori ed i nuovi non sono ancora collegati col sistema di gioco della nostra squadra. È puerile trovare il punto debole sulla sinistra, se su tutto il settore destro si gioca ancora al disotto della mediocrità. Siamo d’avviso che gli elementi per impostare una squadra di notevole rendimento non mancano; vi sono uomini fuori forma che non mancheranno di ritrovare la fiducia e lo slancio che sempre li hanno distinti. Le maggiori preoccupazioni – secondo noi – vengono dalla difesa, ed in particolar modo dalla mediana che, schierata col centromediano a battitore libero, dovrebbe avere dinanzi a sé un uomo di centro campo, che è in forza all’Alessandria e che si chiama Passarin: il quale, purtroppo, milita ancora nelle riserve per mancato accordo finanziario. Sabato scorso, nella presentazione della partita col Fedit Roma, avevamo scritto: «I grigi dovranno sveltire le azioni di gioco per aver ragione dell’avversario. Si dovrà, a nostro avviso, cambiare marcia; domenica hanno esordito Oldani e Russoni; forse verrà il turno di Filini e Passarin». Intendevamo, con questo, dire che si doveva innestare la «quarta», e non la «marcia indietro»: si è trattato di una… manovra sbagliata. Il duo Pedroni-Robotti, o chi per essi, hanno inserito Vonlanthen, uomo di centro campo, al posto di Tagnin. Ma qui si scherza! Roger non è un uomo da difesa, non ha l’ardire della intercettazione; può smistare egregiamente la palla, ma poi fa da palo in mezzo al campo. In tale ruolo, si arriverà ad escluderlo dalla formazione. Era una cosa che si poteva evitare, non mettendo così in ridicolo il giocatore e non danneggiando la squadra, la cui giusta impostazione è stata ritardata. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 20 settembre 1958)

Terzo Turno

Alessandria US - FEDIT Roma 0 - 3 (0 - 0)

RETI:

55. Taddei G. [FE] , 57. Gaeta G. [FE] , 88. Gaeta G. [FE]

Alessandria US

Stefani Ideo, Nardi Aldo, Boniardi Umberto [46. Russoni Bruno], Snidero Cirano, Pedroni Franco, Dorigo Aldo, Castaldo Ercole, Vonlanthen (II) Roger, Oldani (II) Tullio, Lorenzi Benito, Tacchi Juan Carlos

All.: Pedroni Franco

Formazione avversaria

FEDIT ROMA: Leonardi; Panizza (I) Rodolfo, Garzelli; Ceresi, Schiavoni, Basso; Valli, Barbolini, Gaeta, Santin, Taddei. All.: Crociani Walter.

Arbitro: Guarnaschelli Francesco (Pavia)

Note

Commento

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Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Terzo Turno

Alessandria US - FEDIT Roma 0 - 3 (0 - 0)

RETI:

55. Taddei G. [FE] , 57. Gaeta G. [FE] , 88. Gaeta G. [FE]

Alessandria US

Stefani Ideo, Nardi Aldo, Boniardi Umberto [46. Russoni Bruno], Snidero Cirano, Pedroni Franco, Dorigo Aldo, Castaldo Ercole, Vonlanthen (II) Roger, Oldani (II) Tullio, Lorenzi Benito, Tacchi Juan CarlosAll.: Pedroni Franco

Formazione avversaria

FEDIT ROMA: Leonardi; Panizza (I) Rodolfo, Garzelli; Ceresi, Schiavoni, Basso; Valli, Barbolini, Gaeta, Santin, Taddei. All.: Crociani Walter.

Arbitro: Guarnaschelli Francesco (Pavia)

Note

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Stefani Ideo, Nardi Aldo, Boniardi Umberto [46. Russoni Bruno], Snidero Cirano, Pedroni Franco, Dorigo Aldo, Castaldo Ercole, Vonlanthen (II) Roger, Oldani (II) Tullio, Lorenzi Benito, Tacchi Juan Carlos

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