Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
09-04-1961 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Messina ACR 4 - 2 (3 - 0)
RETI: 7. Fanello G.[A], 27. Marmo R.[A], 43. Fanello G.[A], 55. Fanello G.[A] 54. Landoni [Me] , 75. Landoni [Me]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Sicurani Alfonso, Bercellino (I) Giancarlo, Pizzolitto Radames, Marmo Remo, Vitali Alessandro, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Breviglieri, Dotti, Stucchi, Redaelli, Cardillo, Spagni, Sacchella, Fraschini, Alessi, Landoni, Carminati II Italo. All.: Arcari Bruno

Arbitro: Leita Pietro (Udine)
Note
Inizio gara ore 15.30

Commento
RISCATTATO L’INSUCCESSO DI 8 GIORNI PRIMA Con una magnifica prestazione i “grigi,, battono il Messina (4-2) Domani due tradizionali avversarie di fronte: Novara e Alessandria Un sospiro di sollievo: ci voleva, come la linfa nuova che porta un soffio di vita, come una sana pioggia che allaga i campi aridi e secchi. Non è grande cosa, forse non sposta nulla e ci lascia nel mare tempestoso delle nostre illusioni perdute, ma è pur sempre una necessaria conferma di pensieri tenuti compressi nella mente e di tacite convinzioni malcelate. Soprattutto è premio per noi, per la nostra fede e per l’accorato convintissimo discorso che facemmo sabato scorso: premio, speriamo meritato a conferma della nostra opinione. Dicevamo che espressamente che gli uomini ci sono e che gli stessi potrebbero costituire vanto ed orgoglio per qualunque squadra della Serie B. Dicevamo che non c’e invece una squadra per la mancanza di carattere e di forza m orale, non tanto per le deficienze tecniche. Dicevamo che le sconfitte sono causate da immancabili errori. E’ bastata un'impennata, una forza di coesione fra tutti, uno sprazzo di volontà perchè si ottenesse la più bella ed insperata delle vittorie. Come si vede non occorreva altro: lo spettatore ha visto undici ragazzi lanciati a dare tutto di sé, a rendere il massimo delle loro possibilità. Null’altro. Ed è tutto. Orgoglio e pregiudizio Attendevamo questa partita con grande timore, diciamolo pure. Un poco per motivi morali, perché una nuova sconfitta avrebbe significato il tracollo di tanti sacrifici, e soprattutto per motivi di classifica : dopo tante speranze di riuscire a primeggiare, vederci addirittura costretti a lottare per non retrocedere, sarebbe troppo umiliante. Per di più si presentava una delle squadre più forti del girone. Il Messina in verità non ha deluso, ma ha anzi con fermato tutto l'orgoglio di una squadra che sa quello che vuole, tanto che ha tenuto il campo con dignità ed autorità anche quando la sconfitta si profilava per lei clamorosa. Sono purtroppo virtù che sono troppo spesso mancate alla nostra squadra. Ma nessun avversario avrebbe resistito domenica ai nostri ragazzi che « volevano » riscattare a tutti i costi le brucianti sconfitte subite. Eppure ben pochi avrebbero scommesso per l’Alessandria: il pregiudizio di una incapacità congenita si era ormai diffuso tenendo lontana troppa gente dal campo. E cosi domenica abbiamo visto lo spettacolo desolante di uno stadio semi deserto. E’ molto triste giungere a questi punti quando mancano ancora tante domeniche al termine. Eppure, come già dicemmo, il pubblico vuole la sua parte perchè paga e soffre, ma vuol soffrire con una speranza nel cuore. Se la speranza si spegne, si dilegua l'entusiasmo e con esso il desiderio di correre al campo. Uomini e padri Prima di esaminare le condizioni e le prestazioni dei nostri uomini, vogliamo rivolgere un augurio ai novelli padri che domenica si sono battuti con tanto cuore nella nostra squadra. Il primo è quel magro portiere sempre sorridente dal nome lungo e bonario: Notarnicola. Questo ragazzo ha continuato sempre a lavorare in silenzio, a prepararsi con disciplinata obbedienza pur sapendo che assai difficilmente avrebbe giocato quest’anno in prima squadra. Ma la grande occasione è venuta. Infortunatosi Stefani al ginocchio ed Arbizzani, Notarnicola venne chiamato sabato ed incitato a giocare alla domenica. Gli si illuminarono gli occhi e lo si vide subito tutto protesto ed in ansia per il grande momento. Ma nella notte della domenica dovette vegliare per la nascita improvvisa di una figlia. Mascherando la stanchezza, il bravo Notarnicola si presentò puntuale e felice e disputò una ottima partita. Sicuro nella presa e bene orientato nelle uscite, salvò un paio di situazioni veramente pericolose. Speriamo dunque che continui di questo passo. Il secondo novello padre è Sicurani, meno fortunato in verità per una dura botta presosi in gara, tanto da dover lasciare il campo. Ma quanta volontà ha profuso in questo incontro il buon Sicurani. Solo quando lasciò il terreno da gioco, potemmo constatare quanto era valsa la sua presenza. Mobile nella scelta della posizione, Sicurani arresta decine e decine di offensive ponendosi su passaggio obbligato dell’azione: dotato di una tecnica assai mediocre, egli ha accumulato con la forza di volontà, un tale bagaglio di esperienza da poter supplire assai bene alle doti naturali che gli difettano . Purtroppo dovrà ora assentarsi dalla squadra per qualche tempo: ci auguriamo comunque di rivederlo presto. Fanello Ma ancora una volta il nostro elogio deve essere rivolto innanzitutto a colui che è il vero grande artefice di questa vittoria. Nella storia del calcio alessandrino, un capitolo dovrà essere dedicato a questo stupendo giocatore, generoso sempre, freddo ed intelligente nelle sue determinazioni, realizzatore impareggiabile. Le tre reti di domenica, ed in particolare la prima, sono un esempio di rara abilità e di impareggiabile arte. Quando giunse a due metri dall’area, improvvisamente, e quando nessuno pensava che avrebbe tirato, faceva partire un bolide di rara precisione che lasciò tutti col fiato mozzo. Sono momenti che non si dimenticano perchè fanno palpitare di gioia ed esaltano. Fanello veste la maglia grigia con austera dignità e con la stessa convinzione con cui vestirà un giorno quella azzurra di nazionale. E tutto questo è bello e commovente perchè riconcilia con le amarezze del calcio e trascende i problem i finanziari che oggi paiono voler soppiantare i valori morali di questo gioco. Tutta la squadra Ma anche tutti gli altri meritano un plauso: da Pizzolito, combattente oscuro e tenace, garanzia per la difesa, a Bercellino, commovente sempre e più che mai autoritario, a Marmo artefice di un bellissimo gol che lo ha fatto impallidire per la gioia e l’emozione: questo ragazzo deve essere incoraggiato anche quando sbaglia, anche quando si perde nell’azione o manca nel fraseggio, perchè è sempre genuino e volenteroso. Per Vitali il discorso dovrebbe essere più complesso; la sua presenza in squadra è essenziale: egli è il cervello della squadra, ne crea il ritmo, ne suggerisce il gioco, ne determina la qualità. Pensavamo con troppo rimpianto alle partite nelle quali è mancato per disgrazia o per colpa: ed abbiamo concluso che alcuni punti ci mancano in classifica proprio per questo motivo. Migliavacca continua ad essere la pedina più costante della nostra squadra: il suo campionato è veramente notevole per continuità e rendimento. Bettini è tornato il bravo attaccante dei primi tempi. La sua saetta sparata nel secondo tempo che fece cadere il portiere Breviglieri dopo averla parata ha dimostrato ancora una volta come egli possa disporre di un’arma micidiale. Non altrettanto convincenti sono i suoi corner e non comprendiamo perchè egli si affanni a tirarli dai due lati del campo. I terzini hanno giocato come sempre: capitan Giacomazzi tiene duro e non ha difficoltà a trovare il piazzamento, Melideo è ormai un veterano delle partite da combattimento. Questa è la squadra da noi vista: forse, sull’onda dell’entusiasmo siamo stati troppo prodighi di elogi, ma il lettore deve comprendere che gli elogi non li rivolgiamo tanto ai singoli, quanto a tutto il complesso che ha funzionato da par suo. E poiché questa bella partita ha coinciso con un avvenimento veramente raro per noi, la trasmissione del primo tempo per televisione, ci siam o rifatto questo convincimento nel vedere lo spettacolo alla TV. Per informazioni raccolte in vari ambienti, abbiamo tratto la conclusione che l’Alessandria abbia bene figurato davanti agli occhi di tutti gli sportivi d’Italia, dimostrando di meritare una posizione in classifica ben più favorevole che non quella attuale. Le tre strade Ora gli entusiasmi sono finiti: ci attendono tre trasferte consecutive, a Novara, a Verona, a Brescia. La prima è contro una squadra che pareva spacciata in partenza e che invece tiene assai onorevolmente la sua posizione, le altre due sono contro due squadre che si preannunciavano come probabili dominatrici del torneo e che hanno invece deluso. Dobbiamo in queste tre gare raccogliere assolutamente qualche punto. Il momento è favorevole e lo si deve sfruttare. Domenica ci auguriamo che i tifo si più fedeli seguano la squadra e le portino un caldo incitamento. Sabato scorso ci auguravamo che i « grigi » entrando in campo non fossero fischiati e siam o stati esauditi. Ora confidiamo che anche questa nuova speranza divenga realtà. Dicevamo che il pubblico può molto: se i giocatori se lo sentono vicino non avvertono solo l’aria di casa e l’incoraggiamento, ma sanno più tranquillamente per chi giocare. Circa la form azione di domenica pensiamo che la squadra sia la stessa salvo la sostituzione dell’infortunato Sicurani con Sniderò ed il possibile rientro di Oldani. Ma noi non siamo molto curiosi di conoscere prima la form azione: ci b asta sapere che undici dei nostri ragazzi scenderanno in campo con la consapevolezza dei propri mezzi e l’abnegazione di chi vuol sacrificarsi perché è convinto che il suo orgoglio è più importante ed alto che quello dell’avversario. Tutto ciò si chiama carattere. E per noi è sempre questa la morale (Il Piccolo - Barbagrigia) Nel campionato di Serie B clamoroso risveglio dei «grigi» FANELLO TRASCINA L'ALESSANDRIA ALLA VITTORIA SUL MESSINA Tre goals del ventiduenne centravanti, «capo cannoniere» del torneo - La quarta rete dei piemontesi realizzata da Marmo - Per gli ospiti segna due volte la mezz'ala Landoni Sotto la improvvisa prima vampata d'estate il Messina si è sciolto ieri ad Alessandria come un pezzo di burro. Nella secca sconfitta subita dagli isolani per 2 a 4 sono pure presumibilmente svanite tutte (o quasi) le speranze di promozione dell'undici allenato da Arcari. Trascinati da un Fanello in grandi condizioni, smaniosi di rifarsi la faccia di fronte al proprio pubblico i grigi hanno giocato ieri per i primi 45' un football razionalissimo, veloce, incisivo. Per nulla curanti delle eleganti ma sterili trame intessute dai glallorossi, i piemontesi hanno badato al sodo, portandosi al riposo con un eloquente e solidissimo 3 a 0. Nella ripresa, con gli atleti quasi tutti provati dalla calura, la gara ha mutato volto, perdendo vivacità e freschezza. Il Messina ha provato — debolmente però — a recuperare lo svantaggio, ma vi è riuscito solo in parte e, nell'occasione della seconda rete, quando i grigi erano ridotti in dieci per un infortunio a Sicurani. Giovanni Fanello, Il ventiduenne capocannoniere della serie B, ha segnato tre delle quattro reti per la sua squadra, rafforzando in modo vistoso la sua posizione di prestigio tra i realizzatori del torneo. La sua prestazione è stata assolutamente positiva. Ha siglato il primo punto con la forza, ha ottenuto il secondo con stile, ha realizzato il terzo (nella ripresa) con azione tenace e piena di grinta. Diciamo subito e senza incertezze che se l'Alessandria condurrà onorevolmente in porto questo suo sfortunato torneo, gran parte del merito toccherà a lui, al piccolo rossino di Catanzaro, un fascio di muscoli potenti, una volontà di ferro, una prontezza di riflessi eccezionale. Il Messina ha ripetuto, pressapoco, la deludente prova fornita alla fine dei girone d'andata a Novara, quando venne sconfitto per 1 a 3. Anche stavolta i siciliani hanno giocato in modo poco convincente, disponendo dapprima la difesa con un dispositivo che era una via di mezzo tra il catenaccio ed il sistema puro (e perciò non aveva i pregi ne dell'una né dell'altra tattica), poi cercando senza troppa voglia un ricupero quasi impossibile. All'inizio le due compagini si fronteggiano con una serie di accorgimenti difensivi che frastornano il pubblico. L'Alessandria adotta però misure semplici. Pizzolito (con il numero sei sulle spalle) fa il battitore a sostegno di Bercellino, mentre Migliavacca arretra per controllare Fraschini, il cervello dell'attacco messinese. Tra i giallorossi la confusione invece è rimarchevole: Cardillo (numero 5) gioca come terzino destro, Dotti (numero 2) fa il terzino volante, Spagni fa lo stopper a ridosso di Fanello, Radaelli (nu mero 4) passa a sinistra. La prima manovra di rilievo è per l'Alessandria e si conclude con un tiro — parato — di Migliavacca. Un minuto dopo (al 7') i grigi sfondano. Rimessa laterale di Melideo, palla a Migllavacca che invita Fanello: il rosso palleggia di testa, evita con un tocco Spagni, fa sette-otto passi in corsa e due metri prima dell'area sferra un tiro spettacoloso che manda la sfera ad incastrarsi all'incrocio del pali. Il Messina tenta di riparare ed al 13' Fraschini, dopo uno sbaglio dì Sicurani, ha la palla buona a dieci metri da Notarnlcola, ma cincischia, s'impapera e dà modo a Bercellino di liberare. L'Alessandria riprende il comando del gioco ed al 21' passa ancora. Notarnicola (un rientro positivo il suo) rinvia da fondo campo, Cardino sbaglia l'intervento e Bettini fugge, palla al piede. Giunto quasi a fondo campo l'ala centra lungo, lo spiovente termina sul lato destro dell'area dove Marmo colpisce 11 pallone con un colpo di testa a tuffo: la traiettoria è precisa ma un po' lenta e Breviglleri potrebbe fermarla se non giudicasse (sbagliando) il pallone a lato. Cosi non è: la palla picchia contro la faccia interna del palo destro e carambola in fondo al sacco. Il Messina, sempre con temi aridi e poco disinvolti, ritenta l'offensiva: al 27' Sacchetta segna, ma l'arbitro annulla su sbandieramento del segnalinee. Al 32' un tiro di Fanello passa a lato della rete di Breviglieri, poi è Migllavacca a mancare il bersaglio. Notarnicola è di turno al 42' per fermare in due tempi un tiro ravvicinato di Fraschini. Il giro delle lancette dei secondi ed arriva il terzo goal alessandrino. Palleggio Migliavacca-Bettini, passaggio a Fanello — smarcato fra tre avversari — uno scatto bruciante, un tocco per evitare l'uscita di Brevlglieri ed il punto è fatto. Si ricomincia ad andatura tranquilla. Il Messina pare disinteressarsi del risultato, mentre i piemontesi si tengono in atteggiamento prudente. Nelle file siciliane i difensori sono ora nel ruoli indicati dalla formazione. Fraschini impegna Notarnicola (2') con un tiro da lontano, imitato da Alessi poco dopo, con egual esito. Grande occasione fallita da Vitali al 8' e splendida deviazione in corner (T) di Breviglieri su rasoterra bruciante di Fanello. Al 9' 11 Messina ottiene il primo goal. Punizione di Radaelli, scambio Fraschinl-Landoni e preciso tiro diagonale dell'interno. Il solito minuto di intervallo, poi l'Alessandria riporta le cose allo stato originarlo. Migllavacca suggerisce la manovra lanciando Bettini che, pronto, spiazza Fanello: il centroavanti stanga sul palo, corre verso destra dove la sfera è schizzata, sopporta tranquillamente la carica di Stucchi e batte Breviglierl con un diagonale inesorabile. Quattro a uno. Al 17' s'infortuna Sicurani (forse una distorsione al ginocchio destro) che esce dal campo, rientra per sette minuti e se ne va definitivamente. Ridotti in dieci 1 grigi subiscono ora la manovra (sempre impacciata) del Messina, che al 20' ottiene il secondo punto. Intesa Fraschini-Landoni e tocco conclusivo di quest'ultimo, sbucato con la palla sotto controllo a pochi passi da Notarnicola. Emozioni la partita non ne fornirà più. Il caldo e la fatica annebbiano le idee ed appannano il vigore. Si va lentamente verso la fine, che l'arbitro Letta fischia con un palo di minuti d'anticipo (La Stampa - Ed. Sport - Giuseppe Barletti) RISULTATI: Alessandria-Messina 4-2 Catanzaro-Brescia 2-1 Corno-Foggia 3-1 Genoa-Reggiana 0-1 Palermo-Sambenedettese 3-0 Parma-Novara 1-0 Prato-Messina 1-0 Pro Patria-Marzotto 3-0 S. Monza-Ozo Mantova 0-0 Verona-Venezia 0-0 CLASSIFICA: Ozo Mantova, Venezia p. 36; Palermo 35; Reggiana 34; Messina 33; S. Monza 32; Pro Patria, Catanzaro, Prato 30; Parma 29; Alessandria, Como, Sambenedettese, Novara 28; Brescia, Triestina 26; Genoa 25; Verona 23, Foggia 20; Marzotto 16 Il punto sul campionato La ventinovesima giornata del campionato di Serie B ha visto le due capoliste fermate sul pareggio, sia Mantova che Venezia sono state fermate sullo 0-0, rispettivamente da Monza e Verona. Ne ha approfittato il Palermo che ha ridotto a soltanto uno i punti di distacco dalla vetta grazie alla vittoria ottenuta contro la Sambenedettese. Successo, in trasferta per la Reggiana contro il Genoa.