Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
23-04-1961 - Giornata: 31 - Verona - Marcantonio Bentegodi


Verona Hellas AC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 87. Fanello G.[A]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Sicurani Alfonso, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Oldani (II) Tullio, Vitali Alessandro, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
VERONA HELLAS AC: Ciceri, Basiliani, Fassetta, Zamperlini, Rampazzo, Grava, Cosma, Cera, Corso, Savoia, Zavaglio. All.: Olivieri Aldo – D.T.: Biagini Bruno

Arbitro: Cataldo Domenico (Reggio Calabria)
Note
Inizio gara ore 15.30

Commento
I GRIGI PASSANO A VERONA CON UN MAGNIFICO GOL DI FANELLO Domani l’Alessandria giocherà in trasferta a Brescia Eccoci dunque al terzo confronto positivo dopo l’infausta sconfitta casalinga col Catanzaro che pareva aver segnato il crollo di tutto un campionato vanamente speso. Una pronta e convincente vittoria casalinga sul Messina, un positivo pareggio in trasferta contro il Novara mancando la vittoria solo per non aver osato, una bella e splendente vittoria ancora fuori casa a Verona. Cinque punti in tre partite di cui due fuori casa: una media magnifica, che, ripetiamo ancora una volta, l'Alessandria senza sforzi maggiori di quelli compiuti fino ad oggi, avrebbe potuto tenere per tutto il Campionato. Già perchè (ed il lettore lo sa in quanto lo abbiamo ripetuto fino alla noia) noi siamo di quelli che hanno sempre sostenuto che la nostra è una bella squadra, una delle migliori sotto tutti gli aspetti della serie B, dotata di tutti i numeri per stare in testa alla classifica, relegata in una posizione non adatta al suo rango. Non si creda che l’Alessandria (e lo diciamo per chi non l'ha vista nè a Novara né a Verona) si sia improvvisamente ridestata ed abbia cambiato sistema di gioco, sfoderando improvvisamente numeri nuovi ed impensati. Nulla di tutto questo: l’Alessandria ha giocato come sempre con due notevoli accorgimenti, però. Il primo voluto, il secondo desiderato da sempre e finalmente verificatosi. I due accorgimenti Ci spieghiamo; il primo accorgimento consiste nel presentarsi fuori campo non più distesa all’attacco in tutta la sua ampiezza ma giocando guardinga con un uomo fino alle spalle di Bercellino, e con una mezzala in funzione di quarto mediano, con un’ala arretrata anch’essa a dare man forte lasciando al contropiede di manovrare all'attacco. Questo sistema fu già tentato a Mantova, e, se pure non aveva avuto fortuna, servì però a collaudare uomini e forze. Oggi riesce assai meglio perchè, a nostro avviso è stato trovato l’uomo più adatto per impostarlo e costui è Pizzolito. Giocatore onesto e senza grandi pretese, egli tiene l’area con intelligente scelta della posizione, svolge il suo gioco di rottura con autorità ed è validissima spalla di Bercellino anche nel gioco alto perché colpisce di testa ed in elevazione lasciando pochissime possibilità all'avversario. Visto alla prova a Novara e poi a Verona, ce ne siamo direttamente convinti e lo affermiamo con tranquillità di giudizio. II secondo accorgimento (o meglio fattore) desiderato da sempre, è che la difesa ed in particolare il portiere, non compissero quei fatali errori che ci sono costati tante reti. Troppe partite abbiamo perdute con uno scarto minimo di reti scervellandosi poi a calcolare se poteva o meno il portiere parare quella determinata palla, se doveva o meno uscire dai pali. In questi ultimi incontri questo problema non ci ha più assillato perchè errori fatali non ne sono più stati commessi. Notarnicola e vogliamo subito a questo proposito dire qualcosa di questo redivivo nostro portiere dalla strana sorte e dalla sconcertante personalità, perchè ci pare troppo importante doverlo citare subito. A chi ci ha chiesto perchè abbiamo vinto domenica a Verona, abbiamo subito risposto: se pure con l’aiuto di una certa dose di fortuna, abbiamo vinto per la gara disputata da Notarnicola. Ricorderanno certamente i tifosi l'esordio di Notarnicola in squadra in quella famosa partita contro il Bari, nella quale egli fu l’artefice del nostro successo. Ebbene: questo bravo e modesto ragazzo sempre sorridente, sta ripetendo le imprese di quella partita. Domenica a Verona ha salvato in almeno tre occasioni la rete da un possibilissimo gol, con parate pronte e sicure su tiri effettuati da distanza assai ravvicinata. Molte volte già avevamo affermato che era desiderabile un portiere che, senza compiere imprese eccezionali, parasse il parabile. Il buon Notarnicola entrato in squadra per sostituire gli infortunati Stefani ed Arbizzani, da tre partite sta onestamente esaudendo i nostri desideri: domenica a Verona ha addirittura superato se stesso, salvando il risultato. Possiamo dire che quanto è avvenuto è eccezionale per noi in quanto si è verificato per la prima volta in questo campionato. Il grande alfiere Il Verona giocava con disperazione, sospinto dal tifo di un pubblico veramente commovente: squadra modesta ed assai scarsa in prima linea, si è però battuta all’attacco con la furia del torrente che rovescia i margini. Non le è certo mancato il faito nè la carica nervosa per sostenere la partita d'attacco che si era imposta. Ed anche nel secondo tempo, facendo chiaramente intendere che la vittoria doveva significare per lei la strada della salvezza. Ma così non è stato: la difficoltà maggiore per i nostri ragazzi è proprio stata costituita dal dover contenere quel gioco disordinato e dilagante che si estendeva da ogni parte e che si rinnovava scandito nel ritmo da una folla instancabile e fragorosa. Le nostre reazioni non erano già assai succose Vitali era tornato in forma: mentre a Novara ci parve stanco ed opaco, a Verona fu felice in molti palleggi, e nella rapida distribuzione del gioco. Accanto a lui Oldani non sempre collaborò con la necessaria prontezza e decisione: spesso tenne troppo la palla facendosela poi soffiare banalmente o sciupandola in passaggi che non potevano più raggiungere il compagno. Come sempre, invece rispose ai richiami ed ai lanci di Vitali, il bravissimo Fanello che cresce di autorità e di classe ad ogni partita. Noto ormai su tutti i campi d’Italia, Fanello è atteso con la curiosità ed il timore con cui si attendono i campioni. Lo scorso anno in trasferta, l’Alessandria era attesa da un pubblico ansioso di ammirare Rìvera, quest'anno è attesa da un pubblico che « teme » Fanello. Bastava domenica che il nostro biondo centrattacco si impadronisse della palla perchè sugli spalti si accendesse un brusio di gente allarmata, perchè il dispositivo di difesa del Verona scattasse da ogni parte per chiudere questo prodigioso ragazzo instancabile e caparbio sempre, che si butta su ogni palla, che imposta l’azione con intelligenti passaggi, che si prepara sempre la palla per il tiro che non perdona. Basta che un avversario sbagli di un passo o tardi di un metro perchè la palla sia nel sacco. Si immagini il lettore, che martedì ha visto la nostra nazionale alla televisione con quella penosa ed insignificante esibizione di Nicolè, se in luogo di questo decantato centrattacco juventino avesse giocato Fanello accanto a Sivori! Quella rocciosa difesa irlandese, lenta e poco tecnica, sarebbe impazzita a tener Fanello 11 quale, ci giuriamo, sarebbe riuscito ad effettuare alcuni tiri sbalorditivi. Ma verrà anche per Fanello il momento propizio dal momento che sul piano dei centrattacchi (nel senso puro della parola) oggi in Italia, dopo Altafini, è considerato il più sicuro ed il più capace. Chiusura lampo E così il nostro grande alfiere, ha chiusa in un attimo la partita. Avuta la palla a tre quarti di campo da Migliavacca, tagliava un uomo, lottava con il secondo affiancato a fili, nello scartarlo verso destra giungeva all’altezza dell'area e per crearsi spazio allungava un po’ troppo il pallone tanto che pareva essere preceduto dal portiere in uscita. Ma non conoscono Fanello! Con un colpo di reni si buttò avanti; fu uno scatto prodigioso: toccò la palla di punta ed insaccò in alto, all’incrocio dei pali con un tiro imparabile. La folla rimase muta e poi applaudì: non poteva fare altro, dal momento che il calcio è anche spettacolo, oltre che tifo Poco prima avevamo temuto una invasione per i noti fatti: due tifosi con aria austera e camminando lentamente, erano entrati in campo minacciando l’arbitro e Giacomazzi reo... di essere stato sgambettato e di aver fatto cadere, cadendo, l’avversario alle sue spalle. Ma tutto era tornato alla calma ed il pubblico sfollò triste ed ammutolito. All’uscita ci attendeva però una gazzarra clamorosa nei riguardi del buon Giacomazzi che commise l’imprudenza di uscir per primo e di inoltrarsi in mezzo agli scalmanati per salire sulla macchina dell’amico Consigliere Della Valle di Milano. Non vedemmo più la macchina coperta da uno stuolo di facinorosi imprecanti. Quando la polizia intervenne, purtroppo un vetro era già andato in frantumi. Pazienza : archiviamo questo brutto ricordo. Il viaggio continua Ed ora, continuando questa interminabile trasferta, andiamo a Brescia. La formazione verrà probabilmente confermata. Le nostre speranze in un buon risultato sono naturalmente fondate. Domenica abbiamo visto fra la folla qualche alessandrino sorridente che tifava in silenzio. Domenica a Brescia saranno certamente di più. Ed i nostri giocatori ne saranno lieti; il nostro pubblico, come già abbiamo detto, è « sentito » dalla squadra, ma non solo in casa allorché incoraggia e recrimina, ma anche fuori, anche se non si sente il suo incitamento. Fa piacere giocare per qualcuno che soffre per chi in causa si prodiga. E poiché domenica vedemmo la squadra veramente prodigarsi e spremersi, siamo certi che domani qualcuno proverà la gioia di sentirsi vicino ai nostri uomini. Anche il Brescia é squadra con riserva di orgoglio da sfoderare e con scarsezza di punti in classifica, non disposta quindi a lasciare iniziative di gioco, ma pronta a gettarsi nella lotta decisa a conquistare la vittoria. Terremo duro? Segneremo? Da Notarnicola a Fanello, saranno ancora tutti protesi. La « pianta » del carattere è spuntata al sole della primavera: coltiviamola con il lievito della volontà. (Il Piccolo - Barbagrigia) L'ALESSANDRIA SI AFFERMA A VERONA CON UNA RETE DI FANELLO A TRE MINUTI DAL TERMINE Il capo-cannoniere della serie B è stato il migliore in gara - Vani attacchi dei veneti all'inizio e successiva reazione dei grigi - Due spettatori entrano in campo nella ripresa ma sono subito ricacciati sulle gradinate - Il Verona, con questa sconfitta, rischia la retrocessione in C Con un secondo tempo in crescendo, culminato nella rete della vittoria realizzata da Fanello a 3' dal termine, l'Alessandria ha colto una preziosa vittoria sul campo del Verona. La squadra piemontese ha mostrato una perfetta preparazione atletica, salendo di tono proprio, quando il Verona — dopo un primo tempo efficace — iniziava ad accusare la fatica. Il primo tempo aveva fatto I intravedere la possibilità di un pareggio che probabilmente costituiva l'obiettivo con cui i piemontesi erano scesi sul terreno dello stadio Bentegodi. Era parso che il Verona fosse più sciolto, più veloce, più intraprendente: cinque calci d'angolo a zero per la squadra gialloblù indicavano una certa pressione che essa aveva esercitato nell'area grigia. Al 6', Savoia era sfuggito a Giacomazzi avanzando sotto rete fino a pochi metri. Notarnicola gli era uscito incontro, ma la mezz'ala veronese aveva piazzato una stoccata a mezza altezza sul palo. Una seconda volta, al 20', Savoia sbagliava di poco, con un forte tiro sopra la traversa. A guardar bene, però, il gioco apparentemente fluido dei veronesi si dissolveva davanti alla porta di Notarnicola, mentre il meno appariscente Alessandria era in realtà abbastanza quadrato e testardo per reggere alla sterile effervescenza degli avversari. La riprova della vitalità dei piemontesi si aveva nella ripresa. A mano a mano che il brio fittizio dei glalloblù si spegneva, i grigi si rivelavano più solidi, più sbrigativi, più costruttivi. E diverse volte Fanello, ora che i reparti arretrati tenevano saldamente e senza preoccupazioni la metà campo, aveva cominciato a scendere a rete, impegnando seriamente i difensori veronesi. In poche occasioni, purtroppo, il prestigioso centrattacco alessandrino, senza discussione 11 migliore In campo, trovava sulle ali la collaborazione necessaria: è da citare comunque al 13' una veloce azione concertata su un allungo di Soncini tra il centroattacco e l'ala sinistra Bottini, che scavalcava due difensori veronesi e porgeva a Fanello il cui tiro finiva una spanna troppo alto. Poco dopo la metà della ripresa il gioco si innervosiva, insieme con il pubblico sugli spalti. Due tifosi dal popolari, dopo uno scontro fra Zavaglio e Giaeomazzi, al 27', scavalcavano la rete e entravano in campo, subito espulsi dagli stessi giocatori. Il Verona riusciva a totalizzare altri quattro calci d'angolo contro uno dell'Alessandria, ma al 42' arrivava fulminea la mazzata di Fanello. Fallo di Zamperlini ai danni di Bettini quasi all'altezza della area. Batte Miglia vacca verso Fanello che scarta con una leggerezza da giocoliere Basiliani e Passetta e, mentre Ciceri accenna a uscire, insacca nell'angolo sinistro. Il pubblico sfolla deluso senza attendere la fine, mentre li Verona tenta alcuni attacchi senza costrutto dopo la scivolata, forse definitiva, verso la retrocessione. (La Stampa - Ed. Sport - G.M.) RISULTATI: Catanzaro-Sambenedettese 1-0 Como-Messina 0-0 Foggia-Novara 0-0 Marzotto-Ozo Mantova 1-1 Palermo-Triestina 2-0 Parma-Genoa 0-0 Prato-Reggiana 2-1 Pro Patria-Brescia 2-1 S. Monza-Venezia 2-1 Verona-Alessandria 0-1 CLASSIFICA: Ozo Mantova p. 39; Venezia 38; Palermo 37; Reggiana 36; S. Monza, Messina, Catanzaro 34; Pro Patria, Prato 32; Alessandria, Como 31; Parma, Sambenedettese, Novara 30; Brescia 28; Genoa, Triestina 26; Verona 24; Poggia 23; Marzotto 18 Il punto sul campionato L'Ozo Mantova è la nuova capolista solitaria del campionato di Serie B nonostante il pareggio ottenuto sul campo del Marzotto, fanalino di coda del torneo. Complice anche la sconfitta del Venezia sul terreno del Monza. Terzo posto per il Palermo vittorioso nel confronto contro la Triestina. Ha perso ma ha mantenuto il quarto posto la Reggiana stoppata dal Prato. Giornata in cui solo l'Alessandria ha trionfato in trasferta.