Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1960/1961
Serie B
21-05-1961 - Giornata: 36 - Venezia - Pierluigi Penzo


Venezia AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 83. De Paoli [Ve]

Alessandria US Notarnicola Sergio, Melideo Rocco, Giacomazzi Giovanni, Pizzolitto Radames, Bercellino (I) Giancarlo, Soncini Antonio, Vitali Alessandro, Sicurani Alfonso, Fanello Giovanni, Migliavacca Giancarlo, Bettini Sergio All.: Achilli Camillo

Formazione avversaria
VENEZIA AC: Baldisseri, Grossi, Ardizzon, Tesconi, Carantini, Frascoli, Danieli, Santon, De Paoli, Raffin, Pochissimo. All.: Quario Carlo Alberto

Arbitro: Sebastio Giovanni (Taranto)
Note
Inizio gara ore 16.00

Commento
DOMANI I GRIGI CONTRO LA REGGIANA SI ACCOMIATANO DAL LORO PUBBLICO L'Alessandria ha disputato un ottimo tinaie di campionato Domenica, ore 18: usciamo dal Campo di S. Elena mentre sul terreno di gioco una folla festante con enormi striscioni neroverdi inneggia alla sua squadra ed al suo Presidente per il felice ritorno in Serie A. E’ un momento commovente che noi comprendiamo benissimo perché queste gioie già le abbiamo provate e sappiamo quanto valgono. Siamo invece taciturni, dal canto nostro, ed usciamo alla chetichella apprestandoci ad un lungo e mortificato ritorno. Fuori dalla porta del campo vi sono due motoscafi che ci attendono per portarci alla stazione lungo uno stretto canale che andrà ad inserirsi sul Canal Grande: ma, di colpo, un lungo, frenetico applauso di « Viva l’Alessandria » ci ridesta dai nostri pensieri. Una grande folla di uomini, ragazzi e donne è schierata lungo le due sponde del Canale e continua ad applaudire mentre i nostri due battelli scivolano lentamente sull’acqua verde. Confessiamo di essere commossi. Questa vecchia gloriosa Alessandria che si lascia sulla laguna i suoi ricordi e le speranze ultime di un campionato senza gioie, ha avuta ancora una impennata di orgoglio, ha mostrato il valore della sua tradizione. Questi applausi non sono fittizi ne semplicemente cordiali, ma sono il frutto di un riconoscimento per il bel gioco visto, per la stupenda partita disputata dai nostri ragazzi. Quel primo tempo! Peccato, veramente: è la prima volta che usciamo da un campo esterno sconfitti, senza rimpianti e senza delusioni. Si può anche perdere, ma non si deve mai cadere in ginocchio. E così è stato oggi, anche se è troppo tardi, anche se il campionato è virtualmente finito per noi. Abbiamo assistito ad una magnifica partita, giocata con cuore e tecnica dai nostri ragazzi per novanta minuti, senza soste e senza tentennamenti. La fisionomia della gara ha avuto due distinti aspetti. Il primo tempo è stato di marca alessandrina, il secondo ha visto la prevalenza del Venezia. Raramente la nostra prima linea ha manovrato così piacevolmente ed autorevolmente come nel primo tempo di domenica. Era stato sostituito Oldani con Sicurani onde poter svolgere un più robusto gioco di copertura. Vitali era spostato all'ala destra, ma in realtà giocò quasi sempre sul centro campo alla sinistra di Fanello. Migliavacca fungeva da mezzala destra arretrata a cura del pericoloso Raffin. Le iniziative della prima linea trovavano spunto quindi sempre dalle manovre di Vitali, Fanello e Bettini. Ciò malgrado i nostri attaccanti si meritavano applausi scroscianti per le situazioni che seppero creare ed anche per il gioco elegante che misero in mostra. Solo col contropiede i veneziani reagivano con vivezza di idee e forza fisica notevole creando azioni pericolose, ma la loro manovra non era pregevole, ariosa, piena e funzionale come quella della nostra squadra. Dimostrarono però di essere una squadra potente e di occupare il posto in classifica che occupano, non certo per sola fortuna ma con innegabili meriti, all'inizio del secondo tempo. Alla ripresa del gioco parvero trasformati da una forza e da una volontà nuova. Si scatenarono in una serie di attacchi talmente poderosi e continui che tememmo veramente per la nostra difesa. I terzini nero verdi a centro campo rifornivano di palloni i loro attaccanti con una insistenza che non lasciava adito a dubbi: un cerchio si era chiuso intorno alla nostra metà campo e da essa usciva un martellamento senza soste che durò per oltre venti minuti. Ciò malgrado non passarono. E non fu solo fortuna per noi, ma fu per abnegazione e prontezza dei nostri e per imprecisione di quegli attaccanti troppo timorosi di non riuscire a segnare. Rete e brivido La rete'venne quando l’assedio era da tempo terminato, quando la nostra squadra si era ripresa e mostrava nuovamente il suo bel gioco aperto e tecnico. Mancavano sette minuti al termine. Da un contropiede avversario uscì un pallone innocuo e spinto in avanti per un errore di quel Raffin che, sbagliando un passaggio verso destra, offrì invece involontariamente la palla buona al centravanti De Paoli che fino a quel momento si era prodigato inutilmente sparando alle stelle i migliori palloni. Quel passaggio errato e quindi imprevedibile, sbilanciò i nostri difensori per un attimo e mise il De Paoli in condizione di sparare con la facilità con cui si tira un rigore. E fu infatti all'altezza del dischetto bianco che il centravanti tirò fortissimo ed alto mandando la sfera sotto il palo, mentre il disperato Notarnicola, ormai solo e senza aiuto, si lanciava avanti per contrastarlo. Esplose lo stadio: vedemmo i nostri ragazzi come sommersi dai clamori, smarriti in tanta frenetica gioia, disperati per l’immeritata sconfitta. Non vi fu che disperazione in quei pochi minuti che restavano a disposizione, disperazione che li spinse a spremersi in un ultimo tentativo vanamente effettuato. Mentre scoccava il novantesimo minuto, era Sicurani, che spintosi avanti fino ai limiti dell’area, saltava e colpiva di testa mancando di poco il bersaglio e provocando un brivido di paura nella folla. Poi la fine e l’invasione del campo da ogni lato mentre i nostri uscivano a testa bassa, scansando la marea di folla, confondendo il proprio disappunto con la frenetica gioia degli altri. I singoli Il giudizio sui singoli uomini è positivo. Notarnicola ha ancora una volta dimostrato di essere il miglior portiere di cui l’Alessandria disponga. Nel primo tempo ha salvato almeno tre situazioni pressoché impossibili che, per dare una idea delle stesse, potremmo agevolmente confrontare con quelle salvate da Buffon nel primo tempo della partita nazionale di mercoledì. Sul gol subito qualcuno ha avanzato il dubbio che il nostro portiere potesse far di più se fosse uscito prima. Può darsi: ma ci pare difficile il giudizio dal momento che si verificò, come dicemmo, una situazione imprevedibile che colse di sorpresa tutta la difesa. Fra i difensori, il più sicuro negli interventi e nel piazzamento, ancora una volta Pizzolito, galvanizzato dalla presenza sugli spalti di un gruppo di suoi compaesani giunti a Venezia con pullman speciale per applaudirlo. I terzini hanno giocato sulla media abituale e quindi assai elevata. Melideo ci è piaciuto ancora di più di domenica scorsa. Bercellino non ha disputato una delle migliori partite, in guanto è stato piuttosto discontinuo. alternando cose belle a momenti di incertezza. Purtroppo ha avuto tre interventi errati che hanno creato altrettante situazioni pericolose. In altri momenti pareva invece un gigante: pensiamo che questo generoso giocatore cominci a sentire, e giustamente, un poco la stanchezza di un pesante campionato interamente giocato con una serietà ed una abnegazione incredibili. Soncini è ormai, come già dicemmo in queste ultime settimane, il mediano di un tempo. Domenica ha giocato una partita tecnica e decisa. Se abbandonerà qualche momento di pausa di rallentamento che ancora affiorano nel suo gioco, sarà un rande mediano. La prima linea ha finalmente fatto spicco nel senso migliore della parola. Un forte Bettini che pare aver trovato finalmente la giusta carburazione nel gioco di ala tornante, oltre che nelle manovre di attacco: ha sferrato un paio di tiri brivido che potevano anche, con un po’ di fortuna, donarci una rete. Fanello, se pure leggermente in ombra (un poco di stanchezza?) si è meritato i suoi personali applausi, Vitali ha giocato da par suo e senza neanche risparmiarsi. C’è sempre una intelligenza ammirevole nel suo gioco che gli conferisce una innegabile personalità. Sicurani è preziosissimo nel gioco di mezz’ala arretrata (in realtà gioca da mediano destro) anche se non ha potuto sempre inserirsi validamente all’attacco (come era avvenuto a Como) per il fatto che Migliavacca giocava spostato a destra e quindi davanti a lui. Ma. anche se Migliavacca giocava così spostato. per evidenti compiti di marcatura, avremmo preferito vederlo nel suo consueto ruolo a sinistra. Il buon Migliavacca non si trovava infatti a suo agio e per tutta la partita si spremette in un gioco approssimativo senza fornire il meglio di se stesso. Questa in sintesi la storia del nostro viaggio e delle nostre impressioni. Tutto il resto, amico lettore, lo puoi immaginare, perchè tante volte ormai l’abbiamo detto: e così finisce la nostra corsa alla promozione. Delusi ma applauditi, sconfitti ma un poco sorridenti. Troppo poco si dirà, ma è meglio di nulla. L’incontro dell’addio Domani la squadra si presenterà al suo pubblico per il commiato di fine campionato. Il caso ci riserba una funzione determinante non più per le nostre sorti, ma per quelle degli altri. Domenica scende la Reggiana, terza a pari merito col Palermo e quindi in piena lotta per la promozione. E’ facile immaginare quale battaglia scatenerà domani la Reggiana sul nostro campo. E noi, per motivi di orgoglio e di lealtà verso il campionato, dovremo cercare di fermarla e di vincere. Chiuderemo così gli incontri casalinghi con una grande ed avvincente partita. Gli sportivi alessandrini vivranno così, ancora per una volta, una grande giornata di passione. E poiché il finale della nostra squadra è stato veramente stupendo, auguriamoci di poterla domani applaudire con calore per l’ultima volta. Ci sarà nel nostro fremito e nel nostro applauso, la sintesi di tutto un campionato, i sogni di gloria spenti lentamente come i fiori di serra senza profumo e senza sole, le speranze, i dubbi, i timori, le gioie che sa ranno solo più un ricordo, mentre già batte alle porte l'ansiosa attesa di un domani ormai prossimo. (Il Piccolo - Barbagrigia) I neroverdi in trionfo a fine partita L'ALESSANDRIA BATTUTA A VENEZIA: 0-1 Applausi ai piemontesi autori di una brillante prova Sembrava che l'incontro di ieri a S. Elena dovesse ormai concludersi sullo 0 a 0 quando, a T dal termine, De Paoli, l'attaccante neroverde che più aveva sbagliato mancando le miglior' occasioni per il Venezia, segnava la rete della vittoria. L'azione era partita da Tesconi, che aveva appoggiato su Raffin il quale, senza molta convinzione, aveva allungato in avanti. L'azione pareva ormai conclusa quando arrivava in velocità il centroavanti neroverde che con una perentoria zampata spediva il pallone alle spalle del sorpreso Notarnicola. Sino ad allora l'incontro era stato equilibrato, soprattutto come pericoli corsi. Il Venezia aveva tuttavia marcato una certa superiorità come volume di gioco, superiorità che però non aveva portato a nulla di concreto, soprattutto per l'imprecisione degli attaccanti neroverdi nella conclusione. Dal canto suo l'Alessandria aveva accettato battaglia aperta, senza tuttavia scoprirsi eccessivamente alle spalle, ma non mancando di farsi pericolosa all'attacco. Nella ripresa, dopo un tiro di Frascoli deviato da Raffin e parato da Notarnicola, al 12*, Vitali al 22' sfugge ad Ardizzoni, avanza e crossa al centro dove Fanello a due passi dalla rete si vede soffiare la sfera da Carantini. Al 38' infine la rete decisiva già descritta. Al fischio di chiusura una marea di tifosi si riversa sul campo acclamando il Venezia che ritorna in Serie A dopo undici anni. (La Stampa - Ed. Sport) RISULTATI: Foggia-Marzotto 4-1 Genoa-Palermo 0-0 Novara-Pro Patria 1-0 Ozo Mantova-Brescia 2-0 Parma-Verona 0-1 Prato-Messina 0-0 Reggiana-Catanzaro 2-0 Sambenedettese-Triestina 1-0 S. Monza-Como 2-1 Venezia-Alessandria 1-0 CLASSIFICA — Ozo Mantova, Venezia p. 48; Palermo, Reggiana 42; S. Monza 39; Messina 38; Pro Patria, Alessandria, Prato, Sambenedettese 37; Catanzaro 36; Como 34; Genoa 33; Brescia, Parma, Novara 32; Triestina, Verona 30; Foggia 29; Marzotto 19 Il punto sul campionato Con due turni di anticipo il Venezia e il Mantova, due reti di Uzzecchini nel match vinto contro il Brescia, sono state promosse in Serie A. Dopo novanta minuti combattuti e ricchi di scontri il gol messo a segno da Mentani, nel corso del secondo tempo, ha permesso al Novara di avere la meglio sulla Pro Patria: sono stati espulsi Miazza e Maltinti. Il Palermo è stato fermato sul pareggio a Genova, la squadra ligure è stata protagonista di un buon finale di campionato. Soltanto il Verona ha vinto in trasferta per via del successo sul campo del Parma.