Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
25-09-1955 - Giornata: 2 - Monza - Città di Monza


Simmenthal-Monza - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 51. Lojodice S. [Si]

Alessandria US Ravera Vincenzo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Traverso (I) Luigi, Battistella Adelmo, Matteucci Carlo, Albertelli Lanfranco, Vitali Alessandro, Tinazzi Giorgio, Bussetti Luigi All.: Scamuzzi Piero

Formazione avversaria
SIMMENTHAL-MONZA: Ghirardi; Copreni, De Poli; Colpo, Magni, Corti; Borri, Forlani, Milani, Lojodice, Mattavelli. All.: Rava Pietro.

Arbitro: De Marchi Bruno (Pordenone)
Note
Ammonito: Albertelli [A]. Angoli: 3-2 (2-2). Spettatori: 10.000. Giornata afosa e piena di sole. Inizio gara ore 15:30. Un minuto di silenzio, al 26’, in memoria del vicepresidente del Simmenthal Monza Brigatti, scomparso in settimana.

Commento
L'Alessandria superata per una rete a zero AI GRIGI NON BASTA UNA FORTE DIFESA PER EVITARE LA SCONFITTA A MONZA Tra i biancorossi monzesi e l’Alessandria c’è stato ieri un goal di troppo. Hanno vinto per 1-0 i ragazzi di Rava, sfruttando una magnifica occasione offerta loro da un errore di un mediano grigio, ma il successo dei lombardi è apparso legato unicamente o quasi all’episodio verificatosi al 6’ della ripresa, senza apparire quindi logica conseguenza di un’effettiva superiorità di gioco. Le due squadre invece si sono praticamente equivalse, anzi chi si attendeva di vedere in campo un’Alessandria dimessa e scoraggiata per la sfortuna che la perseguita si è trovato di fronte alla sorpresa di una squadra saldissima in difesa, dominatrice a metà campo, prima su tutti i palloni. Peccato che alla calma e alla sicurezza del sestetto arretrato alessandrino – in cui era difficile scegliere l’uomo migliore – non potesse corrispondere un’adeguata efficienza del settore d’attacco. L’assenza di Perin, Redegalli e dell’ala destra di riserva Bocchio e le cattive condizioni di forma di Serone avevano costretto l’allenatore Scamuzzi a mettere in campo una prima linea decisamente di fortuna: Matteucci – anch’egli non perfettamente a posto – all’ala destra, il mediano Albertelli con la maglia numero 8, Vitali centravanti, Tinazzi al suo posto di interno sinistro ed il terzino Bussetti all’ala sinistra. Non si poteva pretendere da uno schieramento attaccante tanto rabberciato un gioco offensivo efficace e difatti non lo si è avuto: salvo qualche spunto del troppo solo Vitali ed alcune intelligenti azioni impostate da Albertelli e da Bussetti, non si è visto altro. Pochissimi i tiri in porta e sprecati in modo madornale. L’Alessandria perciò non può far colpa che a sé stessa della nuova sconfitta. Se uno solo degli attaccanti avesse avuto il piede centrato in modo da mettere a segno una rete, probabilmente l’esito della partita si sarebbe capovolto, perché la difesa appariva in grado di difendere il vantaggio sino alla fine da un Monza rivelatosi assai meno «squadrone» di quanto si potesse pensare dopo la vittoria iniziale sul campo del Como. Piero Rava ha cercato di mettere a frutto le doti dei suoi uomini adottando una speciale tattica che prevedeva un trio di punta formato da centravanti, mezzala e ala sinistra, un quarto mediano nella mezzala destra Forlani, ed un uomo di spola nell’estrema destra Borri. Tale sistema di gioco, che aveva dato ai biancorossi il clamoroso successo di Como, non sarebbe riuscito efficace ieri contro la solida ed attenta difesa alessandrina se un eccesso di sicurezza del numero 4 grigio Russi non avesse scodellato proprio sul piede di Lojodice la palla da goal. Fino a quel momento il portiere alessandrino Ravera aveva dovuto compiere un solo difficile intervento cavandosela del resto assai bene, mentre anche l’estremo difensore monzese aveva dovuto sbrigare soltanto lavoro di ordinaria amministrazione. Al 6’ della ripresa però Russi, intercettando in area di rigore un traversone del mediano avversario Corti, volle permettersi un difficile dribbling, senza avvedersi di Lojodice che gli era alle spalle. Un errore di equilibrio, uno scivolone e il pallone finì sui piedi del numero 10 lombardo che lo spedi imparabilmente in rete. Da quel momento l’Alessandria si proiettò tutta in avanti alla ricerca del pareggio e toccò all’undici biancorosso difendersi affannosamente, richiamando indietro anche Lojodice e tirando a perder tempo in tutti i modi leciti. I grigi ebbero l’occasione per ristabilire l’equilibrio al 10’ in seguito ad un’uscita a vuoto di Ghirardi su Battistella (scambiatosi di posto con Albertelli) ma Matteucci, a porta vuota, «svirgolò» il pallone a lato. L’Alessandria, ancora sfortunata ma piena di difetti all’attacco, ha avuto i suoi uomini migliori in Nardi, Russi, Traverso e Albertelli, mentre nel Simmenthal Monza Lojodice, Mattavelli, Corti e Colpo hanno dato il maggiore contributo alla vittoria. La squadra lombarda ha giocato con il lutto al braccio per la morte del vicepresidente comm. Bigatti, notissimo nel mondo ippico come proprietario di una grande scuderia. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 26 settembre 1955) Il pubblico monzese non è mai stato un pubblico facile: la conquista dei punti in classifica non lo soddisfa, se non è frutto di un gioco avvincente. Questo spiega il perché dei visi imbronciati di quasi tutti gli spettatori brianzoli e i mugugni sul rendimento della propria squadra all’uscita dello stadio, nonostante la vittoria striminzita, ma indubbiamente meritata. La squadra di Rava è apparsa l’ombra della compagine armonica e scattante vista otto giorni or sono a Como; abbastanza incerto nell’estrema difesa per ripetuti «lisci» di De Poli e un paio di agghiaccianti distrazioni di Ghirardi, l’undici locale non è stato sempre all’altezza della situazione anche a metà campo. Il rafforzamento della linea dei laterali conseguito con l’arretramento di Forlani, se è valso a contenere agevolmente lo sforzo offensivo dei grigi, non è però bastato ad assicurare continuità nella propulsione del trio di punta, soltanto raramente lanciato a dovere. In primissima linea solo Lojodice ha retto con continuità e chiara visione del gioco sino al fischio di chiusura; Milani dopo aver sparato nel primo tempo diverse bordate alla sua maniera verso la rete grigia – con alzo per altro piuttosto scentrato – è calato alla distanza, imitato in questo da un Mattavelli letteralmente spompato negli ultimi venti minuti. Borri ha svolto il suo compito con l’abituale freddezza che, a volte, rasenta l’apatia e come logico non ha entusiasmato il pubblico, che riserva il suo plauso soltanto agli atleti «brillanti». Ma ha dimostrato tutta la sua intelligenza in alcune aperture in profondità di rara efficacia e ha siglato il suo capolavoro, facendo filtrare a Lojodice il pallone dell’unica rete della giornata. Nel palese disorientamento monzese ha avuto parte preponderante lo stranissimo dispositivo tattico adottato dall’Alessandria: i grigi hanno presentato un laterale con il numero di maglia di un interno e un terzino col numero 11. Non sono però ricorsi, come sarebbe sembrato logico, al catenaccio limitandosi a contrapporsi ai tre mediani monzesi, Colpo, Forlani, Corti, addirittura un quartetto formato da Russi, Battistella, Albertelli e Bussetti con un interno di raccordo, Tinazzi, e due uomini di punta, Vitali e Matteucci. Neanche ai grigi è però riuscito alcunché di trascendentale in fatto di gioco, nonostante la confusione di idee creata negli avversari, confusione che ha permesso ripetutamente a Battistella di inserirsi assolutamente smarcato nelle azioni offensive della propria squadra. Impeccabile il gioco dell’estremo quartetto difensivo. Per l’inconsueto schieramento delle due squadre in campo, la partita ha assunto la fisionomia di certe pitture d’avanguardia, che rinnegano ostentatamente ogni tradizione senza per altro far comprendere dove intendano arrivare (ammesso che lo sappiano). Azioni alterne all’inizio con una notevole tendenza da parte monzese a tentare il tiro da lontano; in questo si distinguono Milani e Forlani. I tiri però ben difficilmente centrano lo specchio della porta. La prima azione pregevole si registra al 33’. Servito da Colpo, Milani «apre» pregevolmente su Mattavelli. L’ala sinistra supera il terzino, ma sbaglia il tiro conclusivo che lambisce il montante. Risponde l’Alessandria sei minuti dopo con un duetto Bussetti-Tinazzi che impegna seriamente Ghirardi. Brivido per i monzesi al 2’ della ripresa: imbeccato da Vitali s’imbecca Matteucci, sul quale Ghirardi deve uscire a valanga. Al 6’ Borri da centro campo lancia astutamente Lojodice con un rasoterra in profondità; l’interno biancorosso si lancia sul pallone superando di scatto la difesa avversaria e batte di sinistro Ravera con un tiro da 6-7 metri. Bel momento del Monza interrotto al 10’ da un’azione pericolosa dell’Alessandria: Ghirardi esce «a farfalle» e Matteucci liberissimo manda alle stelle. Il Monza assume ora uno schieramento normale con ali e centrattacco avanzati e interni nelle loro posizioni naturali. Al 23’ e al 25’ Lojodice e Forlani mancano banalmente due ottime occasioni. Al 32’ Ghirardi inspiegabilmente perde il pallone su un non difficile tiro di Tinazzi: la palla ballonzola sulla linea, finché De Poli allontana. Al 34’ confusa mischia in area monzese conclusa dall’arbitro, che interviene per poco pericoloso, mentre Ghirardi è a terra col pallone, stordito da un colpo alla testa. Senza storia i restanti dieci minuti. Il Simmenthal porta al braccio il segno di lutto per la morte del vicepresidente dott. Brigatti, in memoria del quale viene osservato un minuto di silenzio. Lievi incidenti di gioco a Nardi e Ghirardi, ammonito Albertelli. (Enrico Camesasca, «La Gazzetta dello Sport», 26 settembre 1955) Domani campo Moccagatta ore 15.30 ALESSANDRIA-CAGLIARI Il pubblico attende una prova positiva dalla squadra grigia La sconfitta di Monza ha nuovamente disanimato gli sportivi alessandrini, anche per il modo in cui i grigi hanno perso la partita. Ad onore del vero, domenica il Monza è stato tecnicamente inferiore alla nostra squadra, ed è difficile precisare se sia stata l’Alessandria, almeno nella retroguardia, realmente più efficiente, o se sia il Monza una squadra da «bassa macellazione». Sta di fatto però che un errore della difesa alessandrina ha permesso ai biancorossi di Rava di arrivare a punteggio pieno, ed al primo posto della classifica. Gli sportivi alessandrini che hanno assistito alla partita di Monza e (per il fatto che la squadra lombarda aveva vinto la domenica precedente a Como) si attendevano da parte dei nostri una partita difensiva, sono rimasti, almeno all’inizio, piacevolmente sorpresi. I grigi infatti erano apparsi più a posto: ottimo accordo tra terzini e mediani, continuo rifornimento di palloni da parte della retroguardia ai cinque uomini dell’attacco, tra cui un terzino (Bussetti) e un mediano (Albertelli). Restavano Vitali, Tinazzi e Matteucci: il primo giocando al centro e senza la cooperazione di Tinazzi, esageratamente individualista, è stato facilmente ostacolato dalla difesa avversaria, e Matteucci, che si era buscato un calcio ad una caviglia – a complemento della contusione riportata nella partita col Sampdoria – non è stato capace di realizzare, pur essendosi trovato due volte nella possibilità di segnare con tiri a porta vuota. Se questi tiri da rete li avesse sbagliati Bussetti, il pubblico alessandrino avrebbe probabilmente sollevato un enorme scalpore, così come è accaduto per l’errore di Ravera nella partita contro il Verona: ma invece è stato proprio Bussetti, terzino-ala sinistra, a dare i due palloni a parabola a Matteucci; e costui, che avrebbe potuto essere il «goleador», li ha purtroppo sciupati mandandoli alle stelle. La formazione del reparto di punta grigio è parsa infelice e di questo si è reso conto anche Scamuzzi (e ciò aveva precisato prima della partita): ma nel magazzino di rifornimento della squadra grigia c’è poco da scegliere. Sarebbe però interessante oggi sapere ciò che hanno riferito ai dirigenti della squadra grigia, gli «osservatori» inviati alla partita Como-Monza: se cioè hanno detto che il Monza era uno squadrone da temere, oppure se era facilmente superabile: con informazioni esatte l’Alessandria avrebbe potuto impostare la squadra in tutt’altro modo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 1º ottobre 1955) RISULTATI: Bari-Taranto 2-4 Brescia-Messina 1-3 Cagliari-Modena rinviata per impraticabilità del campo Catania-Como 1-0 Palermo-Legnano 3-2 Parma-Marzotto 4-0 Salernitana-Udinese 1-2 Verona-Livorno 2-0 CLASSIFICA: Catania, Palermo, Simmenthal Monza, Udinese, Verona 4; Cagliari, Bari, Livorno, Marzotto, Messina, Parma, Taranto 2; Modena, Alessandria, Brescia, Como, Legnano, Salernitana 0 MARCATORI: 3 gol: Bicicli (Parma) 2 gol: Bassetti (Catania), Bretti (Bari), Ferrari A. (Taranto), Fioravanti (Palermo), Ghiandi (Catania), Lonardi (Verona), Milani (Monza) 1 gol: Baccalini (Bari), Bergamo (Palermo), Bredesen (Udinese), Buzzin (Verona), Caprile (Legnano), Castaldo E. (Udinese), Colomban (Messina), Erba (Parma), Ferrarese (Taranto), Fontanesi A. (Udinese), Galassini (Verona), Gariboldi (Bari), Gasparini (Brescia), Ghersetich (Cagliari), Loiodice (Monza), Mirabelli (Marzotto), Nicoletti (Messina), Pinardi (Udinese), Puccinelli (Livorno), Remonti (Messina), Repetti (Messina), Santoni (Como), Secchi (Udinese), Serradimigni (Cagliari), Temelin (Marzotto), Testa E. (Palermo), Testa L. (Salernitana), Veglianetti (Taranto), Villa M. (Cagliari), Vitali A. (Alessandria) Il punto sul campionato Dopo due gare disputate erano state cinque le squadre che si sono portate in vetta alla classifica, a punteggio pieno. Al gol era bastata la rete di Bassetti per poter superare il Como. Il Verona aveva battuto il Livorno per merito delle reti di Galassini e Lonardi. Importante affermazione dell’Udinese in casa della Salernitana: decisiva la rete di Fontanesi a cinque minuti dalla fine. Il Palermo, con molta fatica, aveva piegato la resistenza del Legnano.