Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
23-10-1955 - Giornata: 6 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Messina ACR 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 23. Serone R.[A], 74. Serone R.[A] 34. Grisa G. [Me]

Alessandria US Cuman Pacifico, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Battistella Adelmo, Traverso (I) Luigi, Russi Franco, Vitali Alessandro, Perin Gastone, Redegalli Luciano, Tinazzi Giorgio, Serone Roberto All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
MESSINA ACR: Salerno; Zonch, Franchi; Geminiani, Cardano, Viviani; Remonti, Repetti, Rossi, Colomban, Grisa. All.: Bacigalupo (II) Manlio.

Arbitro: De Gregorio Aroldo (Legnano)
Note
Espulsi: 77’ Russi, 79’ Repetti [M], 81’ Zonch [M]. Angoli: 4-2. Spettatori: 6.000 oppure 8.000. Giornata grigia, campo erboso e soffice. Inizio gara ore 15:00. «La Stampa» attribuisce la rete del Messina a Remonti.

Commento
Entrambe le squadre hanno esposto sotto gli occhi dei seimila spettatori del Moccagatta quanto di più brutto e disgustoso possa esistere nel gioco del calcio. Un campionario ricco di calci, spinte, sgambetti mai contemplati da molti anni a questa parte. È stato uno spettacolo pietoso ed irritante, con un finale da film giallo. A dare l’avvio a siffatte azioni da rugby furono proprio i siculi i quali, appena raggiunto il pareggio, adottarono una tattica difensiva a tinte un po’ troppo accentuate. Reagirono come era prevedibile gli alessandrini i quali, assetati di vittoria e di punti, non risparmiarono agli avversari le loro dure carezze. A rendere poi maggiormente arroventata l’atmosfera contribuirono gli errori di valutazione del direttore di gara e l’espulsione dal campo di tre giocatori, di cui uno dell’Alessandria e due del Messina. Gli episodi esasperarono il pubblico a tal punto che soltanto l’encomiabile ed impeccabile intervento dei militi della Celere evitò che accadessero peggiori guai. La gara era filata liscia per quasi tutto il primo tempo. Nessuna scorrettezza si è registrata, tanto vero che l’arbitro fu costretto ad intervenire pochissime volte. E ciò rispecchia fedelmente il cavalleresco andamento della contesa fino a questo momento. L’Alessandria aveva subito attaccato con foga impegnando la granitica difesa isolana con tiri pericolosi di Serone e Vitali. I biancorossi, per merito di Salerno e Zonch, neutralizzavano con assoluta padronanza le insidie piemontesi. Il Messina appariva sicuro del fatto suo e il gagliardo Rossi aveva modo di inserirsi sovente fra le maglie della difesa grigia, creando uno scompiglio pericoloso senza tuttavia riuscire a realizzare. Il focoso Nardi trovava sempre il modo di arrestarlo, giusto al momento in cui stava per scoccare la staffilata. Al gioco fluido e brioso dei siculi faceva riscontro quello veloce e ben ordinato dei padroni di casa. L’esordiente Redegalli appariva ancora assai impacciato, ciò nondimeno il centrattacco grigio non avrebbe potuto fare di più, guardato come era a vista dal valoroso Cardano. I grigi avevano perciò la tendenza ad appoggiare le loro azioni sulle ali, dove Vitali e Serone potevano manovrare con sufficiente tranquillità per lo sfasamento palesato da Viviani e Franchi. Queste lacune favorivano lo sviluppo dei temi di gioco dei padroni di casa ma, nonostante la deficienza della mediana messinese, i grigi riuscivano a realizzare soltanto al 23’ con Serone dopo aver sfiorato lo smacco al 22’ per eccessiva precipitazione di Remonti nel tiro a rete. Al 32’ Vitali mandava la palla sul palo. La immediata azione di contropiede dei siculi permetteva a Grisa di tagliare fuori con una bella finta tutta la difesa alessandrina e battere da pochi passi Cuman. Sull’1-1 finiva il primo tempo. Nella ripresa il tema di gioco cambiava radicalmente. Il nervosismo aveva invaso l’animo dei 22 uomini in campo. Al 3’ Serone, con una bella rovesciata, sfiorava i pali di Salerno, ma al 13’ erano i siculi vittime della sfortuna. Il guizzante Remonti colpiva il palo; la palla rimbalzava sul piede di Rossi che prontamente la calciava in direzione di Cuman; questi, per vero miracolo, riusciva a deviarla con le ginocchia. Disperazione degli ospiti e aumento di elettricità. L’arbitro a più riprese doveva intervenire per frenare l’irruenza dei contendenti. Al 29’, a seguito di una furibonda mischia in area del Messina, Serone realizzava la seconda rete. È stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha segnato un momento drammatico per De Gregorio: sul campo fu tutta una fioritura di falli e scorrettezze con la conseguente espulsione di Russi al 32’ e Repetti e Zonch rispettivamente al 34’ e 36’. E su tali punizioni praticamente cessavano le ostilità fra alessandrini e messinesi. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 24 ottobre 1955) Buon inizio ad Alessandria per l'allenatore Sperone I GRIGI CONTRO IL MESSINA OTTENGONO IL PRIMO SUCCESSO: 2-1 Si era ormai a pochissimi secondi dalla fine della partita fra l’Alessandria ed il Messina ed i grigi stavano conducendo faticosamente in porto la sudatissima prima vittoria del loro campionato. Il nuovo allenatore Sperone si alzò dalla panchina ai bordi del campo, si volse verso la tribuna d’onore dove sedeva il presidente ing. Sacco e la sua faccia onesta e cordiale si allargò in uno smisurato sorriso di soddisfazione. Il tecnico torinese, incaricato di guidare una squadra senza gioco e col morale a terra dopo la serie di risultati negativi, è riuscito in pochi giorni a rialzare il morale dei giocatori a lui affidati. I grigi hanno lottato con accanimento contro un Messina tenace e combattivo. Per necessità di inquadratura Sperone aveva deciso di far esordire al centro della prima linea il tanto atteso Redegalli. L’ex nerazzurro è sceso in campo praticamente senza aver mai giocato con i compagni; non poteva certo fare molto e difatti la sua prova, promettente all’inizio, si è poi progressivamente affievolita. Il giocatore merita però di vedersi riconfermata la fiducia e di essere rivisto alla prova in migliori condizioni. Redegalli inoltre ha permesso con la sua presenza a Serone di riprendere il costo abituale di ala sinistra e il numero 11 ha fatto onore ai gradi di capitano segnando entrambe le reti della vittoria e segnalandosi tra i migliori in campo dopo l’onnipresente Battistella e dopo Bosio. Il Messina ha adottato una tattica di copertura con l’evidente intento di battersi per il pareggio. Al fischio di inizio l’ala destra Repetti – un mediano di ruolo – si è portato nella zona di metà campo con compiti di centromediano metodista, lasciando il ruolo di punta al numero 8 Remonti. Sperone ha preso le sue contromisure affidando a Bosio la marcatura di Remonti e piazzando alle costole di Repetti il laterale Russi. La mancanza di autorità di questi ha concesso all’uomo di metà campo avversario molta libertà ed il numero 7 siciliano ne ha approfittato per orchestrare mirabilmente la resistenza della sua squadra alle offensive dell’Alessandria. Dopo ventitré minuti di gioco a fasi alterne la difesa del Messina è però crollata: Russi, atterrato da un avversario, ha battuto la punizione allungando il pallone a Serone, scattato in posizione di centravanti. Il tiro in corsa dell’ala sinistra ha battuto imparabilmente il portiere siciliano. Nove minuti dopo Vitali, magistralmente lanciato da Redegalli, colpisce il palo a portiere battuto ed il terzino Franchi allontana il pericolo. Il rovesciamento di fronte coglie scoperta la difesa alessandrina e Remonti, raccolto il rinvio di un compagno, può approfittare di un’entrata a vuoto di Traverso e di un’ingenuità di Nardi per filare verso la porta e segnare, battendo Cuman uscitogli incontro. Da un possibile 2-0 si è passati quindi ad un 1-1. Serone su punizione al 40’ e Redegalli su brillante azione personale al 42’ hanno cercato di ristabilire il vantaggio, ma senza esito. Nella ripresa, al 2’, ancora Serone ha fallito di poco il bersaglio con una rovesciata su calcio d’angolo battuto da Tinazzi, al 5’ il portiere messinese ha salvato la sua rete deviando in angolo un improvviso tiro di Tinazzi. Al 13’, però, in azione di contropiede, uno spiovente di Remonti – il migliore del Messina con Repetti, Cardano e Salerno – ha colpito la traversa della porta alessandrina e Nardi ha salvato sui piedi del centravanti avversario. Dieci minuti dopo un magnifico tiro al volo di Battistella su centro di Serone è finito alto di una spanna. Al 29’ però è venuta, sia pure in modo caotico e fortunoso, la rete della definitiva vittoria alessandrina. Il «via» all’azione viene dato da Russi, che batte una punizione dalla sinistra a tre quarti di campo. Il pallone spiove in area, la testa di Tinazzi lo devia fuori dalla portata del portiere ma il palo evita la rete, Vitali riprende e rimette al centro, Battistella tocca verso Serone e il capitano infila in porta in mezzo ad una selva di gambe. A questo punto la partita si fa improvvisamente burrascosa. L’arbitro De Gregorio di Legnano, intervenendo con eccessiva energia per un fallo di Russi non più grave di tanti altri, invia il giocatore grigio negli spogliatoi, questo al 32’. Due minuti dopo il direttore di gara ristabilisce il pareggio nel numero dei giocatori in campo espellendo, per identica opinabile colpa, il giallorosso Repetti. Al 37’ l’interno destro grigio Perin fugge verso la rete e il terzino destro e capitano dei siciliani Zonch lo falcia senza molta pietà. Gioco interrotto e, su segnalazione del guardialinee, anche il numero 2 messinese rinviato agli spogliatoi. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 24 ottobre 1955) I grigi hanno conquistato oggi la prima vittoria, che è coincisa con lo esordio di Redegalli al comando dell’attacco alessandrino; la sua prestazione però, a cagione forse del noto infortunio al piede occorsogli in allenamento nell’agosto scorso, non è stata molto positiva, benché il giocatore abbia a tratti dimostrato buone qualità nel guidare i compagni lanciati all’assalto della rete avversaria. Per contro il Messina si è battuto con maggiore coraggio e decisione: consci della vulnerabilità della difesa, ha attuato il piano di una costante offensiva, unico mezzo per pervenire al successo. Ma in questa dura lotta la sorte non gli è stata favorevole per cui ha dovuto subire la sconfitta. Si è visto sin dalle prime battute come gli antagonisti fossero alquanto decisi ad agguantare la vittoria per cui si è ricorso da ambo le parti ad interventi duri e sostenuti che hanno lasciato il segno sui giocatori, dei quali tre sono stati espulsi. («Corriere dello Sport», 24 ottobre 1955) DOMANI AL «MOCCAGATTA» Sarà ospite dei "grigi" il forte Catania Bassetti sostituirà lo squalificato Bussi La prima vittoria dei grigi è stata più difficile del previsto e non si può ancora dire che i ragazzi di Sperone abbiano convinto. Si può riconoscere che è stata una vittoria della volontà e, in Serie B, è questa una delle doti più importanti. La partita non poteva mantenersi sul campo della tecnica perché le contendenti sono ancora in fase di preparazione: inoltre lo schieramento difensivo dei biancoscudati è stato predisposto da Bacigalupo con notevole intelligenza, e da ciò si può dedurre che la permanenza del Messina a Novi aveva permesso al direttore tecnico della squadra siciliana di informarsi sul punto debole della nostra squadra, che guarda combinazione, si è trovato proprio (lato destro della difesa grigia) in confronto con l’elemento più insidioso degli ospiti, l’ala destra. Se si tiene conto che tutte le reti segnate dall’Alessandria sono scaturite in quel settore, è gioco forza riconoscere che occorre rimediare in tempo: domenica scorsa, per ostacolare il siciliano Repetto, riconosciuto come uno dei più temibili elementi della squadra avversaria, Sperone ha dovuto spostare Russi, che è stato quindi costretto a giocare a metà campo per fare la guardia appunto a Repetto (numero 7) che giocava centrosostegno e che scaltramente spostava sempre il gioco sulla sinistra, dove Grisa e Rossi sapevano mettere in serio pericolo Nardi e Traverso. Russi e Repetto sono poi scesi negli spogliatoi al 30’ della ripresa: quattro minuti dopo Zonch seguiva la stessa sorte per aver colpito Perin quando la palla già era spostata su un opposto settore. Complessivamente le squadre si sono equivalse: volenterosa l’Alessandria nel tentare di passare di forza tra la retroguardia avversaria, più sbrigativo il Messina nelle azioni di contropiede. Hanno lasciato ottima impressione Bosio, Battistella, Serone, Vitali e Redegalli: quest’ultimo, benché ancora a corto di fiato, ha offerto una prova positiva. Serone è stato l’autore delle due reti, la prima su lancio in profondità di Russi e la seconda a conclusione di una mischia durante la quale i difensori avversari avevano respinto tiri di Tinazzi, Redegalli, Vitali e Perin. Serone è stato combattivo in modo insolito ed è quindi degno di lode: si dice che, quando assume il ruolo di «capitano» della squadra, si trasformi e sia di esempio ai compagni; se realmente è così, proponiamo di nominare il cannoniere dei grigi «colonnello» della squadra. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 29 ottobre 1955) RISULTATI: Brescia-Udinese 1-1 Catania-Taranto 2-0 Legnano-Salernitana 3-2 Marzotto-Cagliari 3-1 Modena-Como 1-1 Simmenthal Monza-Bari 0-1 Palermo-Verona 2-0 Parma-Livorno 3-1 CLASSIFICA: Udinese 11; Catania, Marzotto, Palermo 9; Legnano 8; Cagliari* 7; Parma, Simmenthal Monza, Taranto, Verona 6; Bari, Brescia 5; Modena, Como, Livorno, Messina 4; Alessandria 3; Salernitana 0. : una gara da recuperare. MARCATORI: 7 gol: Secchi (Udinese) 6 gol: Bettolini (Legnano) 5 gol: Bettini E. (Como) 4 gol: Bretti (Bari), Erba (Parma), Serone (Alessandria) Il punto sul campionato Dopo cinque vittorie consecutive era arrivato il primo stop stagionale per la capolista Udinese che aveva pareggiato sul campo del Brescia che era riuscito ad acciuffare il risultato a un minuto dalla fine grazie al gol di Gasparini. Distanziate di due lunghezze il trio Catania, Marzotto e Palermo che avevano vinto le loro rispettive sfide contro Taranto, doppietta di Cattaneo Cagliari e Verona. Il Legnano aveva dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione della Salernitana, ultima in classifica: mattatore della sfida Cattaneo, autore di una tripletta. Unico successo esterno della giornata quello del Bari in casa del Monza: decisiva la rete di Bretti.