Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
11-12-1955 - Giornata: 11 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 55. Gritti M. [Co]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Traverso (I) Luigi, Bodi Luigi, Vitali Alessandro, Manenti Michele, Marchetto Giuseppe, Perin Gastone, Tinazzi Giorgio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Como: Panizzolo; Cuttica, Grassi; Gandini, Mezzadri, Marsili; Bellini, Bettini (II) Ezio, Santoni, Gritti, Baldini. All.: Lamanna Hugo.

Arbitro: Menchini Lorenzo (Udine)
Note
Infortunato: 60’ Bosio [A, passato all’ala sinistra]. Angoli: 8-7 (7-2). Spettatori: 2.500. Tempo splendido, terreno ottimo. Inizio gara ore 14:30.

Commento
COMO-ALESSANDRIA: 1-0 La tradizione favorevole non è bastata all’Alessandria per evitare una sconfitta per 0-1 sul campo del Como. Il settore della squadra grigia che aveva il compito di difendersi ha assolto il suo incarico con egregia bravura, limitando al minimo le conseguenze della superiorità di manovra degli azzurri lariani; l’altro settore invece, quello che avrebbe dovuto attaccare e minacciare la rete avversaria, non lo ha fatto o lo ha fatto con così scarsa autorità che l’estremo difensore comasco Panizzolo, salvo qualche intervento su calcio d’angolo, non è mai stato impegnato seriamente. La prima linea alessandrina ha risentito in modo più serio del previsto dell’assenza del centrattacco titolare Redegalli, costretto a riposo per un mese per un nuovo infortunio al piede sinistro. L’ex nerazzurro – un attaccante robusto e coraggioso, che non teme i contatti con certi difensori – aveva conferito potenza d’urto al quintetto grigio, permettendo inoltre di schierare Marchetto all’ala destra, ruolo in cui il rendimento dell’ex granata aumenta del cinquanta per cento. Mancando Redegalli, le doti dell’attacco piemontese sono sparite d’un tratto e sono venuti invece in piena luce i difetti: la fragilità dell’ex milanista Vitali, intimidito dalla maschia potenza del suo diretto avversario Grassi; l’esagerata freddezza di Manenti, ricco di classe ma non di temperamento, tanto da ricordare lo svogliato Bronée delle «giornate no»; le limitate possibilità di Marchetto centravanti contro difensori esperti come Mezzadri. Soltanto il modesto, infaticabile Perin ha reso secondo il normale, trovando discreta collaborazione nel compagno di sinistra Tinazzi. Entrambi però, costretti a sobbarcarsi anche il lavoro dei loro colleghi meno efficienti, si sono trovati raramente in condizione di puntare direttamente a rete e, in queste poche occasioni, avendo speso in una spola estenuante ogni spicciolo di energia, non hanno più avuto muscoli e cervello pronti per cogliere il bersaglio. La insufficienza dell’attacco grigio spiega lo «zero» all’attivo dell’Alessandria, mentre la rete al passivo trova la sua ragione nella presenza fra gli avversari di due «vecchie volpi» come Gritti e Baldini. I due ex sampdoriani, insieme ad un terzo «senatore», l’ex bolognese Mezzadri, hanno retto l’impalcatura del gioco comasco, cercando di portare su un piano pratico il brio e la vivacità dei loro giovani compagni. Non sempre i loro suggerimenti sono stati sfruttati, ma quando Bellini, Bettini e Santoni hanno avuto dagli «anziani» il pallone da rete, la difesa grigia se l’è cavata con molta abilità e, in qualche caso, anche con fortuna. Al 6’, ad esempio, Santoni si è impappinato e non è riuscito a sfruttare un’entrata sbagliata di Traverso, mentre all’8’ Bettini si è fatto «ipnotizzare» da Stefani ed ha sparato alto. Al 24’ poi il portiere della Nazionale «primavera» ha risposto con una parata da campione ad un fortissimo tiro di Baldini deviato in angolo con la punta delle dita, mentre al 31’ la traversa ha smorzato un pallone di Bettini, finito poi sul fondo. Nella ripresa, al 4’, l’ala destra lariana Bellini ha mandato di testa il pallone in rete ma l’arbitro Menchini di Udine (alquanto «casalingo», specie per ciò che riguarda l’indulgenza su certi interventi del Como) ha annullato il punto per fuorigioco. Al 10’ però Baldini e Gritti hanno costruito il goal della vittoria. L’estrema sinistra ha battuto magistralmente una punizione dal limite e Gritti, da due metri, ha girato acrobaticamente a pallone in rete. Azione fortunata senza dubbio (l’interno comasco, riprovasse ad effettuare il tiro altre cento volte, difficilmente riuscirebbe a ripetere l’impresa), ma anche abile. Essa ha dato all’undici di Lamanna quel vantaggio che esso indubbiamente meritava. Per rimontare il distacco la Alessandria avrebbe avuto bisogno, oltre che di una prima linea più efficiente, anche di non dover superare ulteriori contrattempi. Invece il terzino sinistro Bosio dal 20’ fu costretto a zoppicare all’ala sinistra per uno stiramento e Perin – l’atleta migliore fra i grigi insieme a Stefani e Nardi – dovette dar prova della sua abilità anche come difensore. Arretrato per necessità l’attaccante più efficace, le capacità offensive dei grigi si affievolirono ancora. Non solo gli alessandrini non riuscirono a sfiorare il pareggio, ma anzi fu merito particolare di Stefani, al 32’, se Bettini non poté segnare la seconda rete per il Como. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 12 dicembre 1955) Non conta parlare dei gol annullati: non fanno classifica. Soprattutto se più che sul risultato influiscono sulla valutazione dell’arbitro da parte del pubblico. Non conta parlarne anche perché sostanzialmente Menchini è quasi sempre stato nel giusto nel decretare i fuori gioco che hanno tolto fiato alla esultanza dei tifosi lariani. Eppure la prima rete annullata al Como avrebbe potuto influire sul risultato: i padroni di casa stavano attaccando e la giornata di grazia di Bellini faceva presagire buone cose, in una prima linea che non è mai stata irresistibile e nella quale lo stesso Bettini appariva più attivo del solito. Erano passati 11’ di gioco quando la mezz’ala destra comasca ha collocato il pallone nella rete alle spalle del bravo Stefani, ma sul lancio di Santoni, Bettini si era fatto pescare in fuori gioco. Di poco, ma indiscutibile. E il Como è stato costretto a penare poi per aver ragione della solida difesa alessandrina. Ci si è messo per la verità a complicare un poco le cose ancora Bettini, sbagliando un paio d’occasioni splendide (suggeritore sempre un Bellini tirato a nuovo) e negli spogliatoi per il riposo le due squadre si sono trovate affiancate su un nulla di fatto, che se faceva onore ai difensori alessandrini e se si vuole anche a Mezzadri e compagni delle retrovie comasche, sembrava fatto su misura per mettere in evidenza la insufficienza dell’impostazione a centro campo dello squinternato quadrilatero comasco. Con i due mediani titolari in infermeria, l’allenatore non può far miracoli. E i miracoli non possono essere richiesti agli improvvisati sostituti di Viciani e Palazzoli. Marsili per la verità ha neutralizzato Manenti, mentre Gandini, trascurando quasi del tutto Perin, il maratoneta dei grigi, ha tentato di appoggiare la prima linea non sempre riuscendovi a dovere e restando a volte sbilanciato sul contropiede. Buono per il Como che tolta la già menzionata mezzala il quadrilatero alessandrino non è certo apparso irresistibile, cosicché soprattutto nel primo tempo il gioco è vissuto quasi esclusivamente sui rilanci dei difensori e sulle azioni estemporanee degli attaccanti. Nella ripresa le cose sono lievemente cambiate all’inizio avendo assunto Gritti il controllo del centro campo. Ed è venuto il gol decisivo. L’Alessandria si è trasformata allora in attaccante e ha messo in risalto la pochezza in fase risolutiva dei suoi uomini di punta. Hanno fatto anche pressione i grigi costringendo il Como a richiamare a sostegno della difesa anche Baldini e Gritti, ma la massa del gioco svolto in area del Como si è tradotta in una sola uscita volante di Panizzolo e in qualche pericolo per Cuttica, ché Mezzadri e Grassi hanno tenuto bellamente con l’ausilio dei «ripiegati» Gandini e Marsili. E sui rovesciamenti di fronte i più grossi pericoli li ha corsi Stefani, cui Bettini e Bellini (anche alla fine ha accusato uno stiramento) hanno perdonato almeno un paio di gol. Il giudizio sulle squadre è implicito: forti entrambe in difesa, per il resto, sommate l’insufficienza del Como a centro campo e quella dell’Alessandria in prima linea, la modestia del quadrilatero alessandrino alla discreta prova della prima linea comasca e ne trarrete la considerazione logica che il risultato è sostanzialmente esatto. La cronaca potrebbe dire delle occasioni sbagliate da una parte e dall’altra (non molte per la verità; più evidente quella del Como), ma può benissimo essere limitata al gol. È il periodo in cui Gritti dà tono alle azioni del Como: al 10’ (siamo nella ripresa) Traverso commette un fallo su Santoni poco fuori la linea laterale dell’area di rigore, sulla sinistra; la punizione viene battuta da Baldini con un tiro teso in avanti sul quale irrompe Gritti, scattato tempestivamente; tocco di piatto col piede destro e palla che si insacca alta sulla sinistra di Stefani. Nulla da fare per il portiere. E più nulla da fare per l’Alessandria con un attacco che non sa esprimere con tiri a rete la superiorità territoriale conquistata di reazione. I soliti 2.500 spettatori e il solito tempo splendido su un terreno in ottime condizioni. Nessun incidente, se si eccettua il riacutizzarsi di uno strappo alla coscia sinistra di Bosio: il terzino si trasformerà in ala sinistra verso il quarto d’ora della ripresa, sostituito dall’inesauribile Perin. Ammoniti Marchetto nel primo tempo e Vitali nella ripresa. (Sergio Gabaglio, «La Gazzetta dello Sport», 12 dicembre 1955) Dopo tre reti annullate (una per precedente fallo e due per fuorigioco) il Como è riuscito a piazzare la botta buona al 9’ della ripresa con una zampata di Gritti che correggeva la fulminea traiettoria della palla battuta da Baldini su calcio di punizione. Sino a quel momento il Como, pur apparendo meno squadra degli ospiti, si era battuto con uno slancio encomiabile, dando al gioco un ritmo travolgente. Fu anche sfortunato il Como in questa prima fase della partita, poiché oltre agli otto caldi d’angolo collezionati, si vide respingere dalla traversa al 31’ una magnifica palla calciata da Bettini da non più di tre metri, a conclusione di una delle poche azioni convincenti dei lariani. Anche l’inizio della ripresa vide il Como proteso nello sforzo di concludere ed al 4’ Bellini girò bene di testa in rete una punizione di Marsili, ma il fischio dell’arbitro l’aveva preceduto (e su questa decisione furono un po’ tutti sorpresi, non così al 7’ quando Gritti segnava in grossolana posizione di fuori gioco), cosicché fu necessario attendere sino al 9’ per registrare finalmente la rete valida. Raggiunto l’agognato traguardo, il Como si soffermò a riprendere fiato e l’Alessandria fu lesta a strappargli le redini dell’incontro, mettendolo in difficoltà con una possente manovra che vedeva all’attacco ben sette uomini. («Corriere dello Sport», 12 dicembre 1955) Domani al "Moccagatta,, ALESSANDRIA-F.B.C. CHIASSO Se la partita di Como, affrontata in formazione ridotta, poteva sollevare dubbi circa l’esito, certamente gli alessandrini recatisi in trasferta sul Lario non prevedevano una prestazione deludente come quella inspiegabilmente fornita dalla squadra grigia. Il reparto destro, formato da Vitali e Manenti, non è esistito e si è giunti al punto di vedere la squadra alessandrina giocare tutto il secondo tempo senza effettuare tiri a rete. Si è avuta così la solita sconfitta per 1-0. Mai come a Como l’Alessandria è apparsa abulica e senza slancio, ragione per cui si spera che tale mediocre prestazione sia presto dimenticata e sia ritenuta unicamente come un incidente dovuto all’assenza di Battistella e Redegalli, alle precarie condizioni fisiche di Manenti e alla poca combattività con la quale il pur tecnico Vitali affronta le partite fuori sede. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 17 dicembre 1955) RISULTATI: Bari-Verona 3-1 Brescia-Livorno 2-1 Messina-Marzotto 0-1 Palermo-Cagliari 0-0 Parma-Legnano 0-0 Salernitana-Simmenthal Monza 0-1 Taranto-Modena 1-1 Udinese-Catania 3-0 CLASSIFICA: Udinese 19; Palermo 18; Cagliari, Catania 15; Legnano 14; Marzotto 13; Simmenthal Monza 12; Brescia, Parma, Taranto 11; Como, Modena 10; Bari 9; Verona 8; Livorno, Messina 7; Alessandria 6; Salernitana 2 MARCATORI: 9 gol Secchi (Udinese) 7 gol Bettolini (Legnano) 6 gol Bretti (Bari), Erba (Parma) 5 gol Bettini E. (Como), Bredesen (Udinese), Caprile (Legnano), Milani (Monza) 4 gol Bassetti (Catania), Bicicli (Parma), Ferrarese (Taranto), Fontanesi A. (Udinese), Ghiandi (Catania), Loiodice (Monza), Scarascia (Modena), Serone (Alessandria), Taccola (Livorno) Il punto sul campionato Il big match di giornata aveva sorriso all'Udinese che aveva vinto contro il Catania grazie alle reti di Secchi, doppietta e Bredesen riportandosi in vetta alla classifica anche per il pareggio interno del Palermo opposto al Cagliari: nella gara delle due terze in classifica. Distanziate di una lunghezza il Legnano, fermato sul pari in casa del Parma.