Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
24-12-1955 - Giornata: 12 - Valdagno - dei Fiori


Marzotto AC - Alessandria US 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 24. Deprati M. [Ma] 8. Tinazzi G.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Battistella Adelmo, Traverso (I) Luigi, Bussetti Luigi, Marchetto Giuseppe, Manenti Michele, Bodi Luigi, Tinazzi Giorgio, Perin Gastone All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Marzotto: Servidati; Scarrone, Zanoni; Mirabelli, Odone, Occhetta; Deprati, Temellin, Biagioli, Mosca, Moro. All.: Marchetti Alberto.

Arbitro: Righi Raoul (Milano)
Note
Infortunato: 80’ Deprati [M]. Inizio gara ore 14:30 (14:45 effettive per ritardo dell’arbitro). Il Marzotto indossò il lutto per la morte di Carlo Scarrone, fratello del difensore del Marzotto.

Commento
Rispettivamente uno e due anni fa l’Alessandria allo stadio dei Fiori dopo pochi minuti di gioco conduceva per due reti a zero, poi il Marzotto improvvisamente si scuoteva sovvertendo in pochi minuti le fasi della contesa e riportando due vittorie una più clamorosa dell’altra. Anche oggi, quando dopo solo 8’ gli ospiti erano in vantaggio di una rete, gli sportivi amanti della statistica pensavano già ad un’altra affermazione dei locali ma non pensavano che ai grigi le lezioni dei due campionati scorsi avessero insegnato ad essere più accorti. È certo però che con una maggior dose di fortuna e decisione nelle fasi più cruciali dell’incontro il Marzotto avrebbe potuto ripetere le prodezze passate. Si comincia 15’ dopo il tempo previsto per ritardato arrivo dell’arbitro. Il Marzotto gioca con le maglie listate a lutto per la recente scomparsa del fratello del terzino Scarrone. L’Alessandria non nasconde le proprie intenzioni e Perin da ala fasulla si apposta in area per dar man forte ai compagni. Il Marzotto stenta a ingranare, a turno c’è sempre un attaccante che non segue l’offensiva facendo sfumare ogni azioni. Approfittando dello sbandamento iniziale i grigi all’8’, su passaggio di Marchetto a Tinazzi, vanno in vantaggio. Il Marzotto reagisce e al 24’ su calcio d’angolo ottiene il pareggio con Deprati; al 27’ una traversa di Moro e un atterramento di Deprati (non sarà l’unico) salvano la rete di Stefani. Mirabelli e Marchetto, che giocano contro i loro ex colori, si danno da fare per quattro. Al 36’ Manenti, a due passi da Servidati, mette a lato. 38’: Traverso, nell’intento di liberare, spedisce la sfera verso la propria rete e la traversa lo salva. 42’: Marchetto tira, Servidati spiazzato giudica ormai inutile il suo intervento ma il pallone lambisce il montante uscendo a lato. Nella seconda frazione la vittoria per il Marzotto sembra ormai un giochetto. Dopo pochi minuti però l’attacco valdagnese si inceppa, nessuno si smarca più, facilitando il lavoro alla difesa ospite. Al 20’ Deprati riceve un pallone calciatogli forte in visto. Dopo 15’ è preso da malore e deve essere trasportato a braccia negli spogliatoi per non più rientrare in campo; auguriamo al bravo atleta valdagnese che nessuna complicazione abbia ad esservi per questo fortuito colpo. Nell’ultimo quarto d’ora il Marzotto, che si vede ormai sfuggire la vittoria, gioca d’azzardo per passare, l’atmosfera si riscalda ma il signor Righi sorvola su alcuni falli alquanto pericolosi, sicché aumenta ancora di più la tensione che termina solo al fischio di chiusura. (Gaetano Gonzo, «La Gazzetta dello Sport», 25 dicembre 1955) I grigi festeggeranno in santa pace il loro Natale. Hanno fatto le cose per benino, impattando sul difficile campo di Valdagno; e sono in regola con la loro coscienza, anche perché la spartizione dei punti risponde esattamente alla logica conclusione della vicenda. Con questo non vogliamo assolutamente dire che il Marzotto abbia deluso su larga scala: i padroni di casa hanno fatto osservare una certa superiorità di pressione; hanno ben manovrato in prima linea, si sono mossi con disinvoltura. Ma superati i tre quarti di campo, in fase di realizzazione si sono trovati contro una barriera implacabile fatta di difensori in perfetta giornata che hanno controllato energicamente la zona limitando assai il lavoro del loro portiere. La prima linea, pur offrendo un valido contributo di presenze agli effetti della sistemazione del centro campo, ha spesso operato minacciosamente nell’area locale puntando sulla velocità e sul disbrigo di manovre pratiche e redditizie. Il punto è che al primo quarto d’ora, come meglio vi dirà la cronaca, gli alessandrini, dopo essere stati due volte in procinto di capitolare, andavano in vantaggio. Ristabilita poi la situazione numerica del punteggio, la partita non offriva altre varianti. Il Marzotto cercava ancora di fare valere i diritti della propria pressione, ma contro il blocco arretrato dei grigi non c’era assolutamente nulla da fare. In definitiva si è trattato di una bella partita disputata a tutta velocità fra due squadre decise a superarsi. Il Marzotto ha attaccato di più, ma l’Alessandria ha saputo difendersi. Inoltre bisogna tenere presente che gli attaccanti veneti, dopo aver saputo conferire un’ottima impostazione alla manovra, hanno perso spesso la precisione di tiro in area e per il resto c’era un guardiano avversario disposto alle prodezze, se necessario. L’Alessandria di oggi va elogiata per il senso di compattezza e di affiatamento rivelati. Tutti pronti a cautelarsi e a fare del contropiede l’arma insidiosa del contrattacco. Questo atteggiamento prudente ma niente affatto rinunciatario ha spezzato il forcing dei padroni di casa, li ha obbligati a tenere maggiormente in considerazione la propria area e li ha stroncati alla distanza. E ora ecco la cronaca nelle sue battute essenziali. Il Marzotto parte velocissimo e aggredisce la difesa grigia. Dopo otto minuti Moro stampa un pallone sulla traversa della rete avversaria. Replica Mosca all’11’, ma al quarto d’ora l’Alessandria passa in vantaggio al termine di un’azione manovrata dal quintetto con una stoccata di Tinazzi. Per il Marzotto la situazione è quanto mai difficile e pericolante. Il forcing non è sufficiente per disarmare la compattezza avversaria. Ci vuole un’isolata prodezza di Deprati al 32’ per rimettere le cose sul loro verso. Riottenuto il pareggio, i lanieri insistono ma vengono paurosamente contrati. La difesa dei grigi resiste. Nel tempo di ripresa la fisionomia del gioco non muta. Al 37’ Deprati, infortunato, è costretto a uscire dal rettangolo. (Pino Forti, «l’Unità», 25 dicembre 1955) PAREGGIA A VALDAGNO L'ALESSANDRIA: 1-1 L’Alessandria è scesa in campo a Valdagno contro il Marzotto fermamente decisa a conquistare per i suoi dirigenti la strenna natalizia del primo punto esterno. Per la prima volta in questo campionato (e speriamo che sia l’ultima) i grigi hanno rinunciato a giocare apertamente la loro partita, rassegnandosi ad adottare l’impopolare catenaccio: il terzino sinistro Bosio ha preso posizione come difensore volante lasciando il controllo dell’ala destra avversaria al numero 6 Bussetti, mentre l’ala sinistra Perin ha assolto le funzioni di mediano. Tesi nello sforzo di sbarrare ad ogni costo ai biancocelesti la strada della rete, gli alessandrini non si sono accorti che il Marzotto di oggi non era poi irresistibile ed hanno trascurato l’occasione di puntare ad una clamorosa vittoria. Sarebbe forse bastato riprendere lo schieramento normale per travolgere una difesa che appariva già in difficoltà contro una prima linea ridotta a quattro uomini dei quali uno, il mediano Bodi, pur battendosi con ammirevole volontà denunciava chiaramente di non gradire l’insolito ruolo di centravanti. Invece la squadra di Sperone, dopo essere passata meritatamente in vantaggio all’8’ di gioco, non osò rinunciare al catenaccio, incassò il pareggio per una sfortunata autorete e permise agli avversari, lasciando loro l’iniziativa del gioco, di sfiorare a più riprese la vittoria. Malgrado il suo schieramento rinunciatario, l’Alessandria ebbe tuttavia in contropiede le occasioni favorevoli per segnare ancora, ma gli errori di mira di Marchetto, Manenti e Bodi salvarono la rete del Marzotto. Il risultato di uno a uno è comunque il più giusto. I grigi, ripetiamo, avrebbero potuto pretendere di più, ma per una squadra affamata di punti il primo pareggio in campo esterno ha ugualmente un valore incalcolabile. Tra i più efficaci protagonisti di questo lusinghiero successo, il primo posto spetta a Tinazzi. L’Alessandria, come s’è già detto, è passata in vantaggio dopo otto minuti di gioco. Un’entrata a vuoto di Bodi ha ingannato i difensori veneti, dando via libera a Tinazzi, che è scattato e ha centrato il pallone verso Manenti. Il numero 8 ha toccato verso Marchetto e questi ha dato ancora a Tinazzi spostatosi a destra: il tiro dell’ex nerazzurro si è infilato imparabilmente in rete fra palo e portiere. Due minuti dopo l’estremo difensore grigio Stefani si è salvato con un’uscita da un’incursione di Temellin, ma al 24’ non ha potuto evitare il goal del pareggio. Moro su calcio d’angolo ha indirizzato il pallone verso Biagioli, ma la sfera, mentre il centravanti veniva atterrato da Traverso, è giunta a Deprati spostato a sinistra. Stefani era sulla traiettoria del tiro del numero 7 biancoceleste, ma una deviazione impressa al pallone da una gamba di Bosio lo ha messo fuori causa. Ai 26’ Moro ha colpito la traversa, mentre al 28’ e al 30’ Bodi e Marchetto hanno sprecato buone occasioni con tiri in bocca al portiere. Al 36’ i grigi hanno fallito il goal in modo ancor più clamoroso: azione Tinazzi-Bodi con passaggio a Manenti che fugge solo verso la rete e fallisce il bersaglio con un tiro di destro, mentre calciando di sinistro avrebbe quasi certamente segnato. Due minuti dopo però il centromediano alessandrino ha rischiato l’autorete colpendo la traversa con un intervento preciso, mentre al 40’ Marchetto ha ancora sbagliato il goal con un tiro a lato. Nella ripresa la stanchezza ha ridotto di tono il gioco delle due squadre e le azioni emozionanti si sono fatte sempre più rare. Negli ultimi dieci minuti il Marzotto ha tentato un vano serrate, ma la difesa grigia ha resistito, tanto più che i biancocelesti dal 36’ hanno giocato in dieci, per l’uscita di Deprati colto da malessere in seguito a una precedente pallonata nello stomaco. Condotto a braccia negli spogliatoi, il giocatore al termine della partita non si era ancora ripreso, tanto che per motivi di prudenza veniva deciso il suo trasporto in osservazione all’ospedale. Vi è stato ricoverato con prognosi riservata per sintomi di commozione celebrale. (Gianni Pignata, «La Stampa», 25 dicembre 1955) Al “Moccagatta” ore 14,45 ALESSANDRIA-PALERMO Le speranze degli sportivi alessandrini sono state in parte appagate dal risultato pari conseguito dai grigi sul difficile campo del Marzotto: è stato un regalo natalizio che i giocatori hanno offerto al presidente, ing. Sacco, a tutto il Consiglio Direttivo ed ai tifosi. Con maggior fortuna l’Alessandria avrebbe potuto vincere; occorre tener presente però che la incompletezza dei quadri aveva indotto l’allenatore a vari rimaneggiamenti ed all’innesto di Bodi centrattacco, ordinando però a questo giocatore di tenersi prudentemente in zona di ripiegamento. Complessivamente, contro la forte avversaria (nelle cui file è emerso l’ex grigio Mirabelli), l’Alessandria ha dimostrato di essere in netta ripresa: Manenti è stato il regista delle controffensive, ma dato lo schieramento di prudenza della nostra squadra, le possibilità di successo sono state dimezzate. («Andrea Canestri, «Il Piccolo», 31 dicembre 1955) RISULTATI: [18 dicembre 1955] Messina-Como 0-0 [25 dicembre 1955] Cagliari-Catania 1-1 Livorno-Salernitana 1-1 Simmenthal Monza-Palermo 1-1 [26 dicembre 1955] Legnano-Bari 1-3 Modena-Parma 1-1 Verona-Brescia 1-3 Udinese-Taranto 2-1 CLASSIFICA: Udinese 21; Palermo 19; Cagliari, Catania 16; Legnano, Marzotto 14; Brescia, Simmenthal Monza 13; Parma 12; Bari, Como, Modena, Taranto 11; Verona 8; Livorno, Messina 8; Alessandria 7; Salernitana 3 MARCATORI: 9 gol: Secchi (Udinese) 7 gol: Bettolini (Legnano), Erba (Parma) 6 gol: Bredesen (Udinese), Bretti (Bari), Caprile (Legnano) 5 gol: Bettini E. (Como), Ferrarese (Taranto), Fontanesi A. (Udinese), Milani (Monza) 4 gol: Bassetti (Catania), Bicicli (Parma), Ghiandi (Catania), Loiodice (Monza), Puccinelli (Livorno), Scarascia (Modena), Serone (Alessandria), Taccola (Livorno), Testa L. (Salernitana) Il punto sul campionato Nella dodicesima giornata di campionato ben sei sfide erano terminate in parità. L’Udinese si era confermata in vetta alla classifica di Serie B grazie alla vittoria ai danni del Taranto: Fontanesi e Bredesen sono stati i marcatori della squadra friulana. Al secondo posto il Palermo, staccato di due lunghezze, stoppato sul pari in casa del Monza: i siciliani avevano agguantato il risultato Luosi. 1-1 nel match tra le due terze della graduatoria, ovvero Cagliari-Catania.