Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
08-01-1956 - Giornata: 14 - Salerno - Donato Vestuti


Salernitana US - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 10. Foglia A. [Sa]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Travia Alfredo, Bodi Luigi, Matteucci Carlo, Manenti Michele, Marchetto Giuseppe, Tinazzi Giorgio, Perin Gastone All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Salernitana: Cattaneo; Vellani, Del Bene; Acconcia, Baucè, Castoldi; Gigante, Amicarelli, Foglia, Malighetti, Capraro. All.: Saracino Mario.

Arbitro: Fornari Angelo (Bologna)
Note
Espulso: 70’ Serone [all., A]. Angoli: 3-6 (3-0), 4-6 oppure 5-6. Spettatori: 5.000. Giornata ventosa, terreno buono. Inizio gara ore 14:30.

Commento
È finita nel tripudio della folla, che quasi non credeva di poter assistere alla prima vittoria della propria squadra dopo cinque mesi di campionato magro. Finalmente il nastro bianco è apparso allo stadio salernitano; il risultato così striminzito può anche lasciare dei dubbi, ma d’altra parte può non sollevare qualche attenuante per gli sconfitti. Diciamo senz’altro che è stata la sagra del calcio di bassa classifica, fra due squadre che tenevano essenzialmente al risultato. Si sa che quanto due squadre siffatte si trovano di fronte ne viene fuori la bagarre, con tutto un campionato di falli più o meno veniali. È questo il clima di ogni partita del genere. E da questo clima la gara odierna non è uscita, perché altro non ci ha fatto vedere se non lotta, battaglia dal primo al novantesimo minuto. Ha vinto la Salernitana, ma l’Alessandria ha dato tutto quanto la partita richiedeva. La squadra grigia nella ripresa ha attaccato, ha stretto i padroni di casa in una morsa e sembrava quasi che potesse passare da un momento all’altro. Ma la difesa salernitana ha retto, imperniata su un Baucè (che finalmente tornava al posto dell’incertissimo Pizzi) veramente magnifico e che ha tamponato anche le falle aperte ai lati dall’opaca prestazione dei terzini. Lo schieramento dei grigi ha messo spesso in difficoltà la retroguardia granata, che altro non ha fatto (almeno nella seconda parte della gara) se non difendersi coi denti per mettere al sicuro il risultato acquisito all’inizio del primo tempo con la rete di Foglia. Tentavano però troppi fraseggi, gli uomini di punta grigi, anche quando venivano a trovarsi in posizione di tiro, cozzando sempre contro la chiusa difesa dei granata. In definitiva quindi la tattica dei grigi è da bloccare in pieno. Diremo infine che la Salernitana ha avuto in Baucè e in Cattaneo (autore di una parata strepitosa salva-risultato) nonché in Castaldi gli uomini migliori, mentre fra i grigi Tinazzi e Perin sono stati i più redditizi. La cronaca è breve. Primo tempo. Due angoli in favore e i padroni di casa passano: rimessa laterale di Acconcia, testa di Amicarelli, palla a Foglia e gol sulla sinistra di Stefani, in ritardo nel tuffo. Al 14’ e al 16’ potrebbero passare ancora i locali, ma sbagliano nell’attimo conclusivo. Ripresa. Iniziano a gran carriera gli ospiti. Tre corners in loro favore in tre minuti. Al 5’ Tinazzi a Perin: tiro di poco alto del capitano. Al 18’ Manenti segna ma l’arbitro annulla su segnalazione del guardialinee, che aveva visto un fallo. Tiro di Bodi che Cattaneo para. Continuano gli ospiti ad attaccare. Due corners a favore dei grigi ma senza risultato. Al 40’ parata magistrale di Cattaneo su tiro di Matteucci. Negli ultimi due minuti serrate della Salernitana, che si vede dapprima negati un rigore per fallo di Nardi su Capraro, lanciato a rete e poi annullato (gioco pericoloso) un gol di Foglia. La partita finisce con l’Alessandria all’attacco: i grigi usufruiscono all’ultimo minuto di un corner, ma il tiro dalla bandierina spegne le loro ultime speranze di raggiungere il pareggio (Gigi Amaturo, «La Gazzetta dello Sport», 9 gennaio 1956) Appena l’ottimo Fornari di Bologna ha emesso il triplice trillo che annunziava la fine della bella ed emotiva contesa, i calciatori della Salernitana hanno fatto salti di gioia e si sono serrati tutti intorno a Mario Saracino, complimentandosi così vicendevolmente. Il pubblico raccolto sulle scalee rimaneva per un solo istante interdetto, poi prorompeva in applausi sinceri e pretendeva che la sua squadra rimanesse a lungo sul terreno per salutarla, scandendo i nomi dei giocatori. Tutto ciò avveniva non perché la Salernitana con questa vittoria ha conquistato una posizione importante e concreta nella graduatoria, ma perché la Salernitana ha fatto finalmente conoscenza con la vittoria. Ci voleva il 1956 per assaggiare novellamente il dolce nettare della vittoria. Così come aveva previsto uno dei tanti «maghi» interpellati durante il periodo piuttosto lungo di magra, e così è stato. Solamente, oggi, abbiamo visto dove può giungere l’ardimento e l’agonismo di undici uomini i quali sono scesi in campo con le linee alquanto rimaneggiate e con l’animo non ancora tranquillo e sereno per via della mancanza di vittorie. Oppositi ad una più che forte inquadratura quale è l’Alessandria attuale, inquadratura possente e tecnica nello stesso tempo che trae la sua organicità e la sua forza da un complesso di uomini superiore al normale, gli undici ragazzi in maglia granata hanno opposto il loro cuore, la loro indomita valentia ed il loro agonismo, in tal modo sopperendo brillantemente a talune precarietà di ordine tecnico e di ordine stilistico. Le squadre hanno avuto una partenza felice. I grigi giocavano un mezzo sistema di prudenza e di accartocciata difesa. Erano scesi con Perin ala sinistra nominale; ma in effetti questi giocava in una zona centrale del campo fungendo da guastatore, con rare apparizioni nel settore avanzato. Tuttavia il «mezzo sistema» – escogitato da Sperone – non aveva nulla di anormale e niente di catenaccio; era una misura prudenziale e nulla più. La Salernitana applicava il sistema integrale e si contentava di tenere a bada gli uomini più pericolosi dei grigi con un razionale e convincente mezzo anticipo e sulla palla e sugli uomini. I primi minuti di gioco si risolvevano a totale favore della squadra granata. Già al 3’ si ammirava una bella manovra dei locali. Era Amicarelli – che nel periodo iniziale si dimostrava il più bravo tra gli attaccanti in maglia granata – a dare il «la» alla azione che si snodava da Foglia a Capraro senza che nessun difensore alessandrino potesse intervenire a rompere la filtrante manovra. Capraro, agguantata la palla e resistendo alla doppia carica di Nardi, operava un tiro che si perdeva però sul fondo dopo aver lambito un palo. La Salernitana insisteva nel suo attacco, ma la vigile difesa grigia si difendeva come meglio poteva rifugiandosi per ben due volte in calcio d’angolo per arrestare il prorompente attacco dei padroni di casa. Al 9’ è ancora Amicarelli ad orchestrare una filtrante manovra la quale doveva concludersi con la segnatura dell’unica rete della Salernitana. Dopo un rapido caracollare con il pallone che pone lo scompiglio in area alessandrina, Amicarelli passa di giustezza a Foglia che si era in quel momento liberato dal controllo di Travia; il centravanti granata, fatti pochi passi per aggiustarsi il pallone, fila direttamente verso Stefani che evita con una abile finta ponendo con un aggiustato tiro a mezza altezza in rete il primo, unico e prezioso pallone. A questo punto l’Alessandria si distende all’attacco ed incomincia la gara capolavoro dell’intero sestetto arretrato salernitano, con Baucè in primissima linea. Marchetto, Manenti, Tinazzi, Matteucci, cioè gli uomini migliori dell’Alessandria, sono seguito come l’ombra nei loro movimenti dai rispettivi uomini di copertura granata. La Salernitana dal canto proprio potrebbe, sul contropiede, aumentare il vantaggio, ma tutte le volte è un attimo solo di ritardo dei suoi attaccanti a far risolvere nel nulla i tentativi operati dalla compagine granata. Si inizia il secondo tempo: questi secondi 45 minuti vedono l’Alessandria scatenata ed alla ricerca vana del gol dell’equilibrio. Ma i momenti più pericolosi li corre Stefani il quale vede filare di poco a lato della propria porta prima una rovesciata di Foglia, poi una staffilata di Carpraro che aveva ripreso un pallone rimbalzato fino a lui dal precedente tiro di Foglia ed infine un altro bel tiro di Foglia che lambisce il montante perdendosi poi sul fondo. Al 20’ l’arbitro fischia un attimo prima per evidente posizione di fuori gioco di Marchetto il cui gol viene giustamente annullato. Si battono contro la forte Salernitana due, tre, quattro calci d’angolo, ma sulle rispettive posizioni c’è la solita elastica difesa granata a fare buona guardia e ad annullare tutti i tentativi di raggiungere la parità per gli alessandrini. Al 43’ è Foglia a far entusiasmare i tifosi salernitani. Su passaggio di Amicarelli, Foglia fugge come un cerbiatto con la palla tra i piedi, evita l’intervento maschio di Travia e si porta in posizione di tiro favorevole. Ma viene elegantemente atterrato da Nardi a pochi passi dal portiere. L’arbitro accorda ai locali solamente un calcio d’angolo. Al 44’ scatta Capraro; arrivato in posizione idonea, l’ala sinistra granata si appresta a dare il calcio definitivo al pallone, ma il portiere Stefani in tuffo si incarica di respingere a mani aperte e Foglia, irrompendo, può mettere in porta il secondo pallone. Ma l’arbitro annulla perché ha ritenuto che Foglia, prima di impossessarsi della palla, abbia commesso un fallo sul portiere: visione errata. Su ennesimo calcio d’angolo a favore dell’Alessandria la partita termina fra l’entusiasmo fino ad ora represso degli sportivi locali i quali possono ancora avere delle concrete e serie speranze di salvezza nella propria squadra. Il cammino è difficilissimo, ma non impossibile. E questo è già qualcosa. Degli uomini in maglia granata ci hanno impressionato in particolar modo Baucè, Castoldi, Vellani, Acconcia, Del Bene e Cattaneo. Dei grigi, ottimi Bosio, Russi, Manenti e Travia. Però la squadra grigia ha lasciato una più che buona impressione per il suo gioco limpido, lineare e molto efficace. Splendido l’operato dell’arbitro. Terreno buono, tempo bello, clima freddissimo. (Vincenzo Barone, «Corriere dello Sport», 9 gennaio 1956) LA SALERNITANA CONTRO L'ALESSANDRIA CONQUISTA LA SUA PRIMA VITTORIA: 1-0 Prima vittoria della Salernitana di quest’anno, una vittoria stentata, combattuta fino all’ultimo. L’unico goal della giornata è stato segnato da Foglia dopo pochi minuti di gioco (9’); gli ospiti piemontesi, che avevano l’evidente intenzione di impostare l’incontro su una prudente tattica difensiva, hanno dovuto d’improvviso modificare i loro piani. Anziché una Alessandria tendenzialmente chiusa, abbiamo visto così una squadra proiettata all’attacco, decisa nel superare la corrente avversa, una squadra che aveva dato ai padroni di casa il vantaggio di una rete. Occorre dire chiaramente che i piemontesi avrebbero meritato almeno il pareggio. Non si tratta qui di voler giudicare le possibilità tecniche dell’undici di Sperone, ma la volontà, l’ardore, la decisione dimostrate avrebbero benissimo potuto dar frutti concreti. Invece i grigi sono riusciti soltanto a dettare una supremazia territoriale, ma il loro gioco si è dimostrato a volte eccessivamente elaborato; troppi passaggi, troppe manovre in spazio ristretto. Molti giocatori alessandrini tendenzialmente «portano» la palla anziché passarla. Ne deriva che tutto il gioco è rallentato, con la conseguenza di permettere ai difensori avversari di trovare sempre il piazzamento opportuno al momento giusto. La Salernitana, costretta ad una strenua difesa di quella unica rete segnata, ha retto al confronto con buona abilità e con molta fortuna. A Salerno si diceva ieri che i campani sono stati impegnati nella più difficile partita di questo campionato. Rarissimi sono stati i contrattacchi dei rossi e si trattava più che altro di semplici manovre di alleggerimento alla pressione avversaria. In breve la gara Salernitana-Alessandria ha avuto un solo volto: i piemontesi all’attacco, i campani in difesa. La cronaca, della partita può limitarsi al racconto della rete segnata da Foglia: uno spunto di buona classe dell’attaccante salernitano che, superato Travia con un dribbling velocissimo, ha potuto piazzare un tiro di rara precisione. La palla si è insaccata in rete senza che Stefani nulla potesse fare. Sono stati tirati cinque calci d’angolo a favore dei piemontesi e quattro a favore della Salernitana. I migliori in campo: nelle file dei grigi Stefani, Travia e Marchetto; tra i padroni di casa Cattaneo, Baucè e Amicarelli. Giornata fredda, senza vento e con un po’ di sole; terreno duro. L’Alessandria dopo cinque minuti ha spostato Marchetto all’ala destra; la Salernitana scambiava di posto Acconcia con Castoldi. Al 30’ del secondo tempo l’arbitro espelleva Sperone: il signor Fornari di Bologna ha punito il trainer alessandrino per una infrazione al regolamento che obbliga gli accompagnatori di star seduti sulla panchina. («Stampa Sera», 9 gennaio 1956) LA SCONFITTA DI SALERNO E LA TRASFERTA DI DOMANI A TARANTO La partita con la Salernitana, anche se ritenuta difficile dopo la brillante prova di questa squadra a Catania e dal nuovo assetto dei reparti, era stata preventivata dagli sportivi alessandrini come una vittoria dei grigi. L’amaro calice della sconfitta ha fatto sorgere discussioni animate e critiche a tutto spiano. Quando, all’indomani, le cronache dei giornali hanno in risalto l’ottimo comportamento dell’Alessandria, il «malumore» è andato gradatamente acquietandosi, anche se la serie delle partite perse per 1-0 dai grigi sui campi avversari sta effettivamente divenendo troppo lunga. Chi ha assistito alla partita ha dichiarato che l’Alessandria ha giocato meglio a Salerno che contro il Catania ed il Palermo e, guarda combinazione beffarda il reparto migliore è stato l’attacco. («Il Piccolo», 14 gennaio 1956) RISULTATI: Catania-Livorno 3-0 Como-Verona 2-0 Marzotto-Udinese 0-2 Messina-Bari 1-0 Modena-Legnano 3-1 (giocata il 6 gennaio 1956) Palermo-Brescia 1-0 Parma-Simmenthal Monza 2-2 Taranto-Cagliari 0-0 CLASSIFICA: Udinese 23; Palermo 21; Catania 19; Cagliari 17; Simmenthal Monza 16; Legnano, Parma 15; Brescia, Marzotto, Modena 14; Bari, Como, Taranto 13; Messina 11; Verona 10; Alessandria, Livorno 9; Salernitana 6 MARCATORI: 11 gol: Secchi (Udinese) 8 gol: Bettolini (Legnano) 7 gol: Erba (Parma), Milani (Monza) 6 gol: Bassetti (Catania), Bredesen (Udinese), Bretti (Bari), Caprile (Legnano) 5 gol: Bettini E. (Como), Buzzin (Verona), Ferrarese (Taranto), Fontanesi A. (Udinese), Loiodice (Monza), Puccinelli (Livorno) Il punto sul campionato Era tornata alla vittoria la capolista Udinese in casa del Marzotto confermando la propria leadership in classifica: decisive le reti di Secchi e Menegotti. Staccata di due lunghezze il Palermo che aveva avuto la meglio sul Brescia: gol della vittoria siglato da Fioravanti. Il Catania aveva avuto vita facile nello sconfiggere il Livorno, decisiva la doppietta di Bassetti. La vittoria della Salernitana, prima stagionale, nei confronti dell’Alessandria aveva riacceso la lotta per evitare la retrocessione.