Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
22-01-1956 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Modena FC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Travia Alfredo, Traverso (I) Luigi, Bodi Luigi, Manenti Michele, Marchetto Giuseppe, Perin Gastone, Tinazzi Giorgio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Modena: Franci; Pirola, Braglia; Robotti, Biancardi, Sentimenti (VI) Lino; Malavasi, Barbolini, Gaeta, Giammarinaro, Ponzoni. All.: Grandi Giuliano.

Arbitro: Mori Guido (Cremona)
Note
Spettatori: 10.000. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Sembra un paradosso, eppure dobbiamo affermare che l’Alessandria ha fatto oggi del suo meglio per non vincere interamente la posta. Questo suo intendimento l’aveva manifestato già da qualche giorno annunciando una formazione che – non occorreva essere tecnici per capirlo – non era affatto idonea per fronteggiare un Modena pugnace, coriaceo e in certo qual modo tecnico. L’Alessandria infatti, pur disponendo di quattro ali destre, se non di eccessivo valore, perlomeno discrete, ha avuto l’infelice idea di affidare il delicato ruolo al mediano Bodi. L’atleta, per la verità, si è impegnato generosamente, cercando in mille modi di nascondere la sua incapacità, ma ogni suo sforzo è riuscito vano e dopo un quarto d’ora di gioco la sua prestazione è apparsa nulla. Lo smarrimento di Bodi è stato nocivo per lo schieramento offensivo, paralizzando negli attaccanti grigi ogni riflesso. Le trame di gioco venivano imbastite e sviluppate senza criterio. Si corse molto per il campo, ma quasi sempre a vuoto. Solo di quando in quando l’estroso Marchetto riusciva a portare qualche insidia nell’area avversaria, che però veniva neutralizzata con una certa facilità dai bravi Pirola e Braglia. La cocciutaggine di Tinazzi nel voler insistere in un dribbling stretto e per giunta inutile faceva perdere alle azioni dei padroni di casa il mordente e l’insidiosità. Lento risultò Manenti, sempre lontano dalle azioni e impreciso nei passaggi. Il più attivo dell’Alessandria fu come al solito Perin, il quale avrebbe potuto fare molto di più se una volta tanto riuscisse a disciplinare il suo orgasmo. La mediana ha fornito agli avanti palloni preziosissimi. Della difesa grigia il miglior uomo è stato Stefani. L’estremo difensore dei locali salvò la sua porta da alcune situazioni assai difficili. Il Modena si è accontentato della spartizione dei punti, per cui possiamo dire che… chi si accontenta gode. Certamente se avesse abbandonato la tattica difensiva il risultato finale avrebbe cambiato fisionomia. Soltanto alla mezz’ora gli emiliani si sono accorti che l’Alessandria non era irresistibile e che molte possibilità avevano di passare. Perciò si sono gettati a capofitto nella lotta, cercando di trovare lo spiraglio giusto per battere l’attento Stefani. I loro ambiziosi propositi sono falliti soprattutto per mancanza di scatto di Giammarinaro e di Barbolini nella fase finale dell’azione. I cross di Malavasi e Ponzoni erano allettanti inviti alla realizzazione, ma nessun emiliano ha saputo approfittarne. Ottima la mediana dove Sentimenti IV ha fatto spicco. Un elogio particolare va soprattutto al giovane portiere Franci, autore di stupende parate su forti tiri di Bodi e Marchetto da distanza ravvicinata. L’arbitro non ha soddisfatto. Egli è incorso in taluni errori di valutazione, che hanno irritato pubblico e giocatori. L’annullamento della rete realizzata da Perin al 20’ del primo tempo, in posizione regolare, è stato indubbiamente una grave svista, la quale ha privato l’Alessandria della vittoria, anche se immeritata. Il direttore di gara inoltre ha sorvolato con grande facilità su un fallo di mano in area di Braglia e successivamente di Travia. Comunque, a prescindere da questi nei arbitrali, è onesto riconoscere che per il gioco svogliato delle due contendenti il risultato non poteva essere diverso. (Romolo Vite, «La Gazzetta dello Sport», 23 gennaio 1956) ANNULLATO ALL'ALESSANDRIA UN GOL CONTRO IL MODENA: 0-0 I grigi sono tornati sul loro campo dopo le due consecutive trasferte nel Sud ed hanno balordamente sprecato il vantaggio conseguito con il pareggio di Taranto, non riuscendo a battere il coraggioso Modena. Gli atleti alessandrini hanno lottato con accanimento, hanno segnato un goal che l’arbitro Mori di Cremona – un direttore di gara alquanto impreciso – ha prima concesso e poi annullato, hanno fallito altre facili occasioni per un meritato successo, ma il risultato è rimasto quello di partenza: 0-0. La partita si è disputata in un clima di nervosismo e di polemica che non ha certo giovato al morale dalla squadra. Il pubblico alessandrino non diserta mai lo stadio – anche ieri erano presenti quasi diecimila spettatori – ma appunto per questa sua fedeltà ai grigi, si sente in dovere di esercitare con i mezzi più clamorosi (fischi e urla) la più inesorabile critica al comportamento degli atleti in campo. Il tifoso è logicamente soggetto a simpatie, perciò anche la formazione che escluda l’atleta Tizio a favore dell’atleta Caio viene avversata. Al centro della polemica era ieri il laterale Bodi, schierato da Sperone come ala destra, ruolo per cui erano disponibili Bocchio, Vitali e Matteucci. Secondo precise dichiarazioni del trainer alessandrino, l’impiego in prima linea dell’ex granata rispondeva ad una precisa esigenza: liberare Manenti dai compiti di spola che l’interno destro non svolgerebbe con continuità per novanta minuti e consentirgli di appoggiare Marchetto come uomo di punta. Bodi, pur avendo accettato volentieri la decisione di Sperone, ha corso, ha tirato, ha passato e appunto perché ha lavorato come un negro ha sbagliato di più dei compagni. Scagliarsi contro di lui è stato un atto ingeneroso da parte di un determinato settore del pubblico, specialmente considerando che se la rete di Perin fosse stata convalidata, la prova di Bodi sarebbe stata giudicata favorevolmente dagli stessi suoi detrattori. Questa comunque non è un’attenuante per la scialba prova alessandrina, dalla quale si sono salvati soltanto lo spettacoloso Stefani, Traverso e Perin. La squadra ha un saldo apparato difensivo e fa perno su quello per garantirsi almeno lo «zero» al passivo, ma ciò non è sufficiente per superare avversari robusti e decisi come i gialloblù emiliani. Gli atleti di Sperone hanno provato senza soste a superare l’attento baluardo difensivo degli ospiti, i quali, pur mantenendo un atteggiamento prudente, non hanno affatto rinunciato alle possibilità di contrattacco. Il primo portiere seriamente impegnato è stato infatti Stefani che all’11’ ha sventato una minaccia di Gaeta (il migliore fra gli emiliani con Biancardi, Barbolini e Braglia), mentre al 16’ un gran tiro di Bodi è stato deviato in angolo dal numero 1 modenese Franci. Al 19’, su azione di Marchetto e Manenti, Perin ha proiettato la palla in rete da pochi metri e l’arbitro, dopo aver indicato il centro del campo, è ritornato sulla sua decisione in seguito all’intervento del guardialinee che ha segnalato il discutibile fuorigioco del marcatore. Anche nella ripresa, malgrado il rivoluzionamento dei ranghi del Modena per un infortunio al terzino Pirola scambiatosi di posto con l’ala destra Malavasi, l’Alessandria non è riuscita a far fruttare la sua evidente superiorità territoriale. Numerosi tiri di Bodi sono finiti di poco fuori bersaglio, al 19’ l’arbitro non ha visto un netto fallo di mani di Travia in piena area di rigore, al 23’ Marchetto solo davanti al portiere, dopo un errato intervento di Braglia, ha spedito incredibilmente il pallone a lato. È stata questa l’ultima favorevole occasione per i grigi, che nell’ultimo quarto d’ora, incoraggiati a… fischi dal poco generoso pubblico, hanno dovuto subire la pressione degli avversari, fortunatamente senza danni. (Gianni Pignata, «Stampa Sera», 23 gennaio 1956) L’incontro è stato uno dei meno attraenti di quanti finora disputati al Moccagatta per la povertà delle trame tecniche e stilistiche. Se il tenore del gioco a tratti si è elevato a metà campo, ove è stato possibile notare alcune azioni precise ed organiche, non altrettanto si può dire quando i contendenti sono pervenuti in fase conclusiva. Il nulla di fatto rispecchia sostanzialmente lo svolgimento dell’incontro poiché, in verità, nessuno avrebbe meritato di vincere e il successo dell’una o dell’altra squadra sarebbe apparso più che altro una beffa. («Corriere dello Sport», 23 gennaio 1956) Domani i grigi sul difficile campo del Parma NELLA PARTITA CON IL MODENA DEPLOREVOLE COMPORTAMENTO DELLA SQUADRA E DEL PUBBLICO La partita contro il Modena, che avrebbe dovuto segnare l’assestamento dell’Alessandria in classifica e sollevare l’entusiasmo del pubblico, si è risolta invece in una deplorevole esibizione di mestatori che, prima dell’inizio della partita, hanno incominciato a «beccare» Bodi, reo di… essere stato incluso in squadra nel ruolo di ala destra. L’attacco grigio, che per altri motivi si trova in difficoltà, non ha potuto certo trarre giovamento dallo stato d’animo di Bodi e dalle continue disapprovazioni del pubblico. È notorio che il risentimento era più verso l’allenatore che verso il giocatore, ma non era comunque durante la partita che si doveva dar sfogo al malcontento, specie quando il malcontento è generato da punti di vista che sono spesso soggettivi e quindi suscettibili qualche volta di essere errati. Avevamo accennato nelle nostre note di sabato scorso che troppi uomini sono fuori posto all’attacco: Tinazzi converge sempre al centro, Marchetto per tirare si sposta sulla destra, Perin gioca prevalentemente arretrato e renderebbe di più sul settore destro. Manenti – forse perché indisposto o forse perché non adeguatamente allenato – non è all’altezza della sua classe, e alle deficienze dei compagni di reparto aggiunge le sue, per imprecisione nel tiro a rete e per mancanza di scatto. Evidentemente le condizioni fisiche di Manenti non sono perfette e giustamente dovrà essere tenuto a riposo. Con il reparto d’attacco descritto, difficilmente le azioni si susseguono preordinate ed il gioco della retroguardia non può avere risultati positivi. Che il pubblico si sia comportato poco sportivamente tutti lo hanno rilevato, non bisogna però nascondersi o fingere di non vedere che con gli uomini a disposizione, la squadra grigia dovrebbe rendere di più. Nella partita col Palermo Matteucci era stato l’autore delle due azioni che avevano fruttato le reti: l’ex azzurro del Como ha giocato anche nel Bologna nel ruolo di ala destra e centrattacco e, se pur non in perfetta forma (questa la si ottiene solo giocando), è tacito che in una partita casalinga potrebbe rendere sempre più di un mediano spostato all’attacco. Si noti che a terzino sinistro il Modena aveva schierato Braglia, che non è il titolare: questo giocatore, notevolmente anziano, si sarebbe trovato certamente in difficoltà con un’ala destra veloce, quale Matteucci o Vitali, Bocchio o Papa. Per troppe domeniche si è continuato a tenere Manenti mezz’ala, pur non essendo in condizioni di svolgere il gioco di spola: tanto valeva spostare Perin al suo posto abituale di interno destro e Manenti al centro, dove avrebbe dovuto correre di meno. Tinazzi e Vitali avrebbero potuto comporre il settore sinistro. Il pubblico ha avuto i suoi torti: e del resto non è nuovo a tali atteggiamenti. Ricordiamoci quando dovevano scendere in campo Mirabelli e Bocchio: eppure il primo ha fatto la sua strada. Ci auguriamo che il pubblico alla prossima occasione sia in grado di dimostrare che il contegno di pochi spettatori non può infirmare la sportività degli zelatori del calcio alessandrino. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 28 gennaio 1956) RISULTATI: Bari-Parma 3-1 Brescia-Simmenthal Monza 0-2 Cagliari-Legnano 1-0 Catania-Palermo 1-1 Livorno-Taranto 2-0 Marzotto-Como 0-0 (giocata il 21 gennaio 1956) Salernitana-Messina 2-1 Verona-Udinese 2-2 CLASSIFICA: Udinese 26; Palermo 24; Catania 22; Cagliari, Simmenthal Monza 20; Bari, Brescia, Como, Legnano 16; Marzotto, Modena, Parma 15; Taranto 14; Verona 12; Alessandria, Livorno, Messina 11; Salernitana 8 MARCATORI: 13 gol: Secchi (Udinese) 10 gol: Milani (Monza) 9 gol: Bettolini (Legnano) 8 gol: Bretti (Bari), Erba (Parma) 7 gol: Caprile (Legnano), Loiodice (Monza) 6 gol: Baccalini (Bari), Bassetti (Catania), Bredesen (Udinese), Buzzin (Verona) Il punto sul campionato Pari e patta a Verona tra i locali e la capolista Udinese: gli ospiti erano andati in vantaggio con Pique’ e Secchi ma si erano fatti rimontare dalle marcature di Bertucco e Stefanini. Non ne aveva approfittato il Palermo fermato, sul pari, in casa, del Catania, terzo in graduatoria: a segno Luosi per gli ospiti e Spikofski per i locali. In coda importante vittoria della Salernitana contro il Messina: decisivo il rigore di Castoldi.