Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
05-02-1956 - Giornata: 18 - Verona - Marcantonio Bentegodi


Verona AC - Alessandria US 2 - 3 (0 - 2)
RETI: 44. aut. Begalli S. [Ve] , 46. Buzzin S. [Ve] , 89. Stefanini (II) F. [Ve] 22. Bodi L.[A], 85. Marchetto G.[A]

Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Bosio Bruno, Russi Franco, Travia Alfredo, Traverso (I) Luigi, Vitali Alessandro, Perin Gastone, Marchetto Giuseppe, Bodi Luigi, Tinazzi Giorgio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
VERONA AC: Ghizzardi; Donzelli, Begalli; Zamperlini, Franchini, Stefanini (I) Gianluigi; Stefanini (II) Franco, Pavanello, Buzzin, Larini, Bertucco. All.: Piccioli Angelo.

Arbitro: Griggi Nello (Brescia)
Note
Angoli: 5-3. Spettatori: 8.000. Giornata fredda, terreno molto ghiacciato. Inizio gara ore 14:30. «Corriere dello Sport» e «Stampa Sera» attribuiscono la seconda rete del Verona a Larini.

Commento
Sul campo gelato era difficile l’equilibrio per gli atleti e a volte anche capricciosi i salti della palla. Alle non facili condizioni hanno saputo tuttavia adattarsi meglio e più rapidamente gli ospiti che non i padroni di casa. Così, con un solo tiro, ma preciso, di Bodi prima e poi in seguito ad un infortunio della difesa locale, i grigi sono andati al riposo con il notevole vantaggio di due reti. Nella ripresa, poiché si sa che le acrobazie riescono di più a coloro che debbono «rompere» che a coloro che hanno il compito di costruire, l’Alessandria, che si difendeva con i suoi ottimi e scattanti giocatori di retroguardia, ha avuto sì qualche difficoltà a tenere a bada l’offensiva dei veronesi, ma costoro sono stati costretti a lavorare disordinatamente, tentando l’avventura più che l’azione ragionata. E dopo il gol di Buzzin in apertura, malgrado la quasi continua pressione, i gialloblù non sono più stati capaci di rendere concreta la loro superiorità, se non allo scadere del tempo, quando però, messo al sicuro il risultato con l’unico loro tiro della ripresa (Marchetto al 41’), gli ospiti avevano ormai tirato i remi in barca. Dell’Alessandria va elogiata in massa la difesa, con particolare riguardo a Travia e a Stefani, ma anche l’attacco ha mostrato ottime cose, quando nel primo tempo ha lanciato i suoi uomini con rapide manovre in profondità: Marchetto e Bodi hanno saputo essere più volte pericolosi. Il Verona non è riuscito ad organizzare il proprio gioco: Donzelli, Franchini e Begalli non hanno forse molte colpe, ma quelle poche sono state fatali. Il terzetto di punta ha manovrato quasi sempre in troppo poco spazio, con Bertucco e Stefanini II stringenti al centro anche quando non era necessario e in queste condizioni lo scatto dei difensori grigi ha facilmente avuto la meglio. La partenza è favorevole agli ospiti che con precisi allunghi in profondità si portano spesso in area veronese, ma il primo serio pericolo lo corre Stefani all’11’: Bertucco sulla sinistra avanza, dà a Larini che però, pressato, scivola e la palla viene a Pavanello, libero sul dischetto del rigore; Stefani si è già spostato a destra, ma il tiro della mezz’ala finisce abbondantemente fuori. Il Verona per lo più manovra in contropiede e su uno di questi, al 19’, Buzzi libera Stefanini II che in corsa tira alto. Al 22’ Traverso indirizza il pallone sulla destra a Bodi che arresta, si gira di scatto ed effettua un tiro diagonale che Ghizzardi, leggermente spiazzato, non riesce a fermare. Poco convinta reazione veronese: un fiacco tiro di Larini al 24’, un colpo di testa di Pavanello al 26’ sono agevole preda di Stefani. Riprende a premere la squadra ospite: al 28’ Marchetto ha la palla da Vitali ed è solo davanti a Ghizzardi che riesce a deviare il tiro, mentre Donzelli libera definitivamente sulla linea. Marchetto mette fuori al 29’ e Ghizzardi deve intervenire di pugno su sventola di Tinazzi al 31’. Calcio d’angolo contro i gialloblù al 44’, respinge un difensore, ma Marchetto appostato sul limite dell’area riprende e spara, leggera deviazione della testa di Begalli e niente da fare per Ghizzardi. La ripresa è tutta del Verona, ma dopo il gol di Buzzin (esatto colpo di testa su corner battuto da Stefanini II) e dopo varie occasioni in cui l’Alessandria si salva spesso con un certo ordine e a volte come può, ecco al 41’ un gol di Marchetto: Vitali scende sulla destra e vede libero il suo centravanti, il quale rovescia subito in rete; niente da fare per Ghizzardi. L’Alessandria, ormai sicura del fatto suo, è prudentissima in difesa, senonché un tiro di Buzzin al 43’ è respinto dalla traversa e al 44’, su un centro di Larini, Stefanini II batte Stefani. (Franco Rasi, «La Gazzetta dello Sport», 6 febbraio 1956) A conferma dei recenti risultati positivi, la Alessandria è passata anche sul terreno scaligero come aveva fatto otto giorni or sono in quel di Parma. Prestazione veramente ammirevole quella dei grigi alessandrini, che svolgendo un gioco abbastanza tecnico e con buone idee sono riusciti ad imporsi ad un Verona arruffone, stranamente impacciato sia in difesa come all’attacco e per di più mancante di un solido quadrilatero. Di fronte a ciò, facile è stato per gli ospiti cogliere l’intera posta, tanto che sin dalle prime azioni, senza adottare nessun catenaccio, essi si sono fatti notare con vivaci e pericolose azioni. Al 22’, a coronamento di un breve periodo di superiorità, l’Alessandria passava in vantaggio: rimessa laterale di Bosio con lancio a Tinazzi il quale, fatti alcuni passi, traversava sulla destra dove Vitali era pronto a toccare la palla verso Bodi. Il tiro di quest’ultimo non perdonava e Ghizzardi era battuto. Senza mordente il ritorno del Verona, i cui tiri degli attaccanti erano facile preda di Stefani, imbattibile nelle palle alte. Al 43’ la seconda doccia fredda per i padroni di casa: sul primo calcio d’angolo contro i gialloblù la palla era respinta da un difensore, Marchetto, però, appostato proprio sul limite dell’area raccoglieva la sfera e staffilava a rete. Nella sua traiettoria il cuoio incontrava la testa di Begalli ed andava ad insaccarsi nell’angolino alto sulla destra di Ghizzardi. Autentico infortunio per i padroni di casa che, con il passivo di due reti, iniziavano la ripresa. Questa doveva registrare un pronto ritorno offensivo dei gialloblù che accorciavano le distanze. Calcio d’angolo al 1’ battuto da Bertucco, palla raccolta da Buzzin e spedita nel sacco: due a uno. Insisteva il Verona alla ricerca del pareggio, ma l’Alessandria pur con i denti si difendeva assai bene annullando ogni velleità apportata dai gialloblù alquanto sfasati all’attacco. Al 41’ su azione di contropiede nasceva la terza rete per l’Alessandria: Vitali sfuggiva a Begalli e sulla palla si buttava Marchetto che con una mezza rovesciata segnava con un tiro da distanza ravvicinata. Più niente da fare per il Verona ormai rassegnato alla sua sorte, senonché, proprio al 44’, erano ridotte nuovamente le distanze con una rete segnata da Larini su centro di Stefanini II. Un minuto prima Stefanini I aveva colpito la traversa a portiere battuto. Un elogio in blocco merita l’Alessandria, mentre del Verona si sono salvati soltanto Franchini e Ghizzardi. Buono l’arbitraggio. (Guido Rizzetto, «Corriere dello Sport», 6 febbraio 1956) RIVINCITA DELL'ALESSANDRIA SUL CAMPO DEL VERONA: 2-3 L’Alessandria ha ripetuto ieri sul campo di Verona la prodezza compiuta a Parma una settimana fa, prendendosi una bella rivincita per 3-2 sulla squadra gialloblù, vittoriosa nell’incontro di andata. È bene dire subito che il successo dei grigi è stato meritatissimo ed ha premiato la compagine che in campo s’è battuta con più chiarezza di idee, con più volontà, con maggior decisione. L’undici di Sperone ha superato infatti la non facile prova, meritandosi l’applauso degli stessi spettatori veronesi che sovente, nel corso dell’incontro, hanno fischiato i loro atleti in giornata certo poco felice. Il compito dei grigi è stato però anche facilitato dai numerosi errori dei veronesi nonché dall’assoluta carenza di un pratico gioco a metà campo, ove hanno invece quasi sempre spadroneggiato gli uomini di Sperone. Nel complesso, la partita è stata vivace e combattuta; non sono mancati buoni momenti di gioco e precise manovre impostate soprattutto dall’Alessandria con chiarezza di intenzioni. La prima rete alessandrina giunge al 22’: Bosio passa la palla a Tinazzi che con un traversone manda a Vitali; quest’ultimo riesce a sfuggire a Begalli e quindi ad inviare la sfera a Bodi che tira fortissimo sulla destra di Ghizzardi. II portiere veronese è colto in contropiede e non tenta nemmeno di tuffarsi: è goal. Quindi al 24’ Larini ha impegnato Stefani in un’acrobatica parata e dopo sei minuti è toccato a Marchetto mettere nuovamente in imbarazzo Ghizzardi il quale è riuscito a salvare miracolosamente. Al 44’ i grigi raddoppiano il vantaggio: il pallone, calciato da Marchetto, è stato deviato da un disgraziato intervento del terzino gialloblù Begalli ed è finito in rete. All’inizio della ripresa l’Alessandria ha adottato una tattica più cauta, tenendo i mediani piuttosto arretrati. Il Verona invece s’è lanciato animosamente all’attacco e subito al 1’ è riuscito a segnare. Calcio d’angolo per gli scaligeri tirato da Larini, il pallone, raccolto da Bertucco, va a Buzzin il quale segna di testa. Nulla da fare per Stefani che resta immobile a guardare. Da questo momento i gialloblù si rianimano e restano costantemente all’attacco senza però concludere per la calma e accorta difesa dei grigi che hanno avuto in Stefani l’uomo migliore, sovente applaudito per i suoi audaci e scattanti interventi. La partita ad un certo momento sembrava comunque già avviata sul risultato del 2 a 1 per l’Alessandria, senonché al 40’ i grigi riuscivano ancora a realizzare. Vitali e Marchetto fuggivano da metà campo verso la porta veronese: l’ala destra a 10 metri da Ghizzardi passava la palla al centrattacco che batteva Ghizzardi con una mezza rovesciata. A trenta secondi dal termine Larini, dopo una mischia sotto la porta di Stefani, riusciva a spingere il pallone in rete mitigando così la sconfitta dei veronesi. Vittoria meritata, ripetiamo, quella dell’Alessandria, dovuta soprattutto alle prodezze di Stefani, di Bosio, Tinazzi e di Travia, gli uomini migliori in campo. L’unico dei gialloblù che merita una menzione è Franchini; gli altri hanno ancora una volta deluso. (G.F., «Stampa Sera», 6 febbraio 1956) I GRIGI VITTORIOSI ANCHE A VERONA Oggi la squadra allenerà la Nazionale Anche a Verona la squadra grigia ha dato spettacolo: a Parma aveva atteso l’ultimo quarto d’ora per sciorinare azioni pregevoli, a Verona ha imposto la forza di propulsione della sua inquadratura nei primi 45 minuti di gioco. Al termine del primo tempo due reti dividevano già la squadra di Mondadori dalla nostra. Nella ripresa la rabbiosa offensiva dei padroni di casa non ha mutato l’andamento della gara: anzi, la terza rete dei grigi, realizzata da Marchetto con una acrobatica «forbiciata» laterale, su servizio di Vitali, è stata un capolavoro che ha fatto il punto sulla chiara superiorità della squadra di Sperone. Occorreva cancellare il 4-0 subito a Verona nell’ultima partita del campionato scorso e ricuperare i due punti che la squadra aveva colto al Moccagatta nella prima partita di campionato, nel settembre scorso: e ciò è stato fatto. L’attacco grigio finalmente si è svegliato, dopo di essere rimasto in letargo per ben otto partite: in due incontri fuori sede, e nei confronti di dirette avversarie che tentennano nella zona di pericolo, l’Alessandria ha segnato sei reti, superando le più rosee previsioni. Il reparto di punta grigio, nella formazione attuale, ha finalmente stabilito un «quadrilatero», mentre nel girone di andata – quando i vertici avanzati erano Manenti indisposto e Perin in ruolo insolito – il quadrilatero si accorciava e le due mezze ali diventavano mediani e, qualche volta, Perin addirittura da mezz’ala finiva terzino destro. Oggi Perin e Bodi, se pur non emergono come classe, hanno fiato da vendere e sono presenti all’attacco che si schiera a ventaglio, appoggiando sulle ali e costringendo le difese avversarie ad allargarsi, favorendo le incursioni di Marchetto che prima solitamente era bloccato da troppi avversari. Oggi, consolidata la retroguardia già forte nel trio difensivo con il regista Stefani e gli ottimi colpitori Nardi e Bosio, la mediana ha trovato nel trio Russi, Travia e Traverso un ottimo amalgama, sicuro in difesa e duttile nella mediana, rifornitrice di ottimi palloni al reparto d’attacco. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 11 febbraio 1956) RISULTATI: Brescia-Marzotto 1-0 Legnano-Catania 2-1 Messina-Cagliari 7-4 Modena-Livorno 8-1 Palermo-Taranto 1-0 Parma-Udinese 1-0 Salernitana-Bari 1-0 Simmenthal Monza-Como 1-3 CLASSIFICA: Palermo 28; Udinese 26; Catania 24; Simmenthal Monza 22; Cagliari, Como 20; Brescia, Legnano 19; Modena 18; Parma 17; Bari, Marzotto 16; Alessandria, Taranto 15; Messina, Verona 14; Livorno 11; Salernitana 10 MARCATORI: 14 gol: Secchi (Udinese) 12 gol: Milani (Monza) 9 gol: Bettolini (Legnano), Erba (Parma) 8 gol: Bretti (Bari), Buzzin (Verona), Caprile (Legnano) 7 gol: Baccalini (Bari), Barbolini (Modena), Bettini E. (Como), Loiodice (Monza) 6 gol: Bassetti (Catania), Bredesen (Udinese), Ghersetich (Cagliari), Nicoletti (Messina) Il punto sul campionato La prima giornata di ritorno del campionato aveva sorriso al Palermo, nuova capolista, che aveva sconfitto, di misura, il Taranto:decisiva l’autorete di Bordignon. Battuta d’arresto per l’Udinese a Parma: gli emiliani avevano trovato in Erba il match winner della sfida. Era stato sconfitto il Catania, terza in classifica, per merito di Caprile e Pastore. Il Monza aveva ottenuto una bruciante sconfitta per mano del Como che era passata con i gol di Marra, Santoni e Bettini. Tennistico punteggio con cui il Modena aveva avuto la meglio sul Livorno che ha visto avvicinarsi, a una sola lunghezza, la Salernitana, vittoriosa sul Bari, grazie a Foglia.