Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1955/1956
Serie B
04-03-1956 - Giornata: 21 - Legnano - Via Pisacane


Legnano AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Stefani Ideo, Nardi Aldo, Russoni Bruno, Russi Franco, Travia Alfredo, Traverso (I) Luigi, Manenti Michele, Perin Gastone, Marchetto Giuseppe, Bodi Luigi, Tinazzi Giorgio All.: Sperone Mario

Formazione avversaria
Legnano: Soldaini; Tarabbia, Pian; Sassi (I) Luciano, Colombi, Lupi; Mustoni, Parodi, Bettolini, Palmér, Pastore (II) Alfredo. All.: Innocenti Ugo.

Arbitro: Fornari Angelo (Bologna)
Note
Espulso: 38’ Bodi [A]. Angoli: 9-4. Spettatori: 4.000. Inizio gara ore 15:00.

Commento
L'ALESSANDRIA PAREGGIA A LEGNANO NONOSTANTE L'ESPULSIONE DI BODI Il prezioso pareggio ottenuto dall'Alessandria sul campo del Legnano acquista il valore di una vittoria se si considera che i grigi sono stati costretti a giocare in dieci per più di metà gara. Al 39’ del primo tempo uno dei segnalinee ha fatto presente all’arbitro Fornari di Bologna di essere stato apostrofato con una parola offensiva dal giocatore Bodi: il direttore di gara era lontano al momento del misfatto e non poteva certamente aver sentito l’ingiuria né aver individuato con certezza il colpevole, tuttavia egli è intervenuto immediatamente in difesa del suo collaboratore rimandando negli spogliatoi l’interno sinistro alessandrino. Questo episodio avrebbe potuto essere decisivo per il risultato. L’Alessandria aveva cominciato a giocare piuttosto guardinga e preoccupata: l’esordio del giovane Russoni in sostituzione del terzino Bosio squalificato era una carta assai rischiosa, mentre la presenza in campo del signor Fornari – arbitro poco gradito ai grigi per il ricordo dei suoi errori, determinanti della sconfitta a Salerno – era un fattore psicologico indubbiamente negativo. In effetti mentre Fornari, pur non commettendo gravi inesattezze, confermava la sua fama di arbitro di casa, Bussoni emozionatissimo non riusciva a tenere la sua zona con sufficiente autorità e la difesa grigia traballava sotto le massicce offensive dei lilla. La sorgente del gioco legnanese era, come sempre, Palmér. Il numero 4 alessandrino Russi lo controllava ai limiti del possibile, tuttavia partendo dallo svedese le azioni si sgranavano limpide, i palloni da rete giungevano in serie sui piedi dei suoi compagni dì linea: non si contano i salvataggi in extremis di Nardi, Travia e Traverso, i tiri che hanno bombardato, senza violarla, la porta difesa da Stefani. Nonostante questo inesorabile assedio, nel quale il regista Palmér aveva avuto i più efficaci collaboratori nel laterale Sassi e in Pastore (estrema destra spostato a sinistra per sostituire Caprile), l’Alessandria non aveva ceduto. L’espulsione di Bodi poteva però dare il colpo di grazia alla resistenza dei grigi, convincerli che in tali condizioni la loro sorte era ormai segnata, lasciarli in preda allo scoraggiamento e alle sue conseguenze. La reazione degli atleti di Sperone fu invece del tutto opposta. Essi continuarono a difendersi con rabbiosa energia, annullando l’inferiorità numerica con una generosità di comportamento encomiabile e con una decisione negli interventi tale da tenere in rispetto gli avanti avversari, senza però esagerare per non rischiare altre disavventure con l’arbitro Fornari. Gli attaccanti poi, che fino a quel momento si erano limitati ad azioni di disturbo, partirono senza indugio alla controffensiva e sfiorarono il goal al 42’ con una legnata di Tinazzi deviata in angolo da Soldaini. Si attendeva comunque la ripresa per una resa che sembrava ormai inevitabile. Ma dopa il riposo, il Legnano apparve «seduto», la stanchezza che appannava la vena di Palmér fece mancare i «servizi» agli stoccatori Pastore e Bettolini. Si assistette allora all’incredibile: la mutilata Alessandria, facendo appello alla sua perfetta efficienza atletica, veniva fuori alla distanza, toglieva al Legnano le redini del gioco, minacciava in più occasioni la rete di Soldaini. Sicura alle spalle per l’ottimo comportamento di Travia e di Nardi e per il rinfrancarsi di Russoni (venuto fuori con autorità, mostrando un senso di posizione ed una potenza di rimando veramente encomiabili), la squadra di Sperone poteva organizzare un’efficace controffensiva, diretta dal suo uomo migliore, il «capitano» Traverso. Il numero 6 grigio – seguito nella graduatoria dei migliori da Perin, Tinazzi, Travia e Russi – seppe sospingere i compagni all’attacco quando se ne presentò l’occasione ed i lombardi, che tendevano a scoprirsi per cercare la vittoria con attacchi a massa, furono costretti a precipitosi ripiegamenti per difendere il pareggio. I grigi sfiorarono il successo al 23’ (salvataggio di Pian su Marchetto), al 25’ con il portiere legnanese per margherite dopo un duello con Perin e colpo di testa di Manenti deviato in extremis dallo stesso Soldaini, al 28’ quando «Settepolmoni» Perin, macinatore di chilometri, colpi il palo a portiere battuto. (Gianni Pignata, «La Stampa Sera», 5 marzo 1956) LA BRUTTA PARTITA CON IL MONZA E L'INCONTRO DI DOMANI CON IL LIVORNO La partita di ricupero col Monza è stata una delusione, ed i numerosi zelatori accorsi nonostante la giornata feriale, hanno lasciato il campo amareggiati non tanto dal risultato della partita quanto dal comportamento della squadra locale. La partita di mercoledì doveva essere la «presa di contatto» tra la squadra e Sperone ed il pubblico alessandrino: ma l’allenatore dei grigi ha voluto insistere nell’errore commesso nell’incontro col Modena, schierando un attacco composto da elementi tutti fuori ruolo. La presa di posizione nei riguardi di Vitali, di Rocchio, di Matteucci e Papa è incomprensibile. L’ing. Sacco è stato largo negli acquisti, e non è giusto mettere i giocatori nei ferri vecchi, giungendo al punto di sacrificare l’unico elemento d’ordine, Manenti, mettendolo all’ala. Il Monza ha dimostrato di possedere una inquadratura efficiente ed una chiara visione di gioco. Le migliori azioni dell’Alessandria si sono avute all’inizio, allorché gli ospiti giocavano con Pistorello in posizione arretrata. Ma dopo 15 minuti di gioco, Rava aveva già capito quale poteva essere l’efficienza della nostra squadra, ed ha disposto i suoi uomini riunendoli al centro: la prima rete è scaturita su calcio di punizione. Travia, a contatto con Milan i, non ha potuto evitare che il centrattacco, di testa, deviasse la palla sulla destra, dove l’accorrente Farina col ginocchio ha potuto mettere in rete da due passi. Nella ripresa il Monza è scattato fulmineo all’attacco, costringendo l’Alessandria in angolo: la parabola di Mattavelli ha trovato Milani piazzato per il colpo di testa: la palla ha urtato nello spigolo inferiore della traversa, e cadendo ha battuto contro la schiena di Stefani, insaccandosi in rete. La controffensiva dei grigi è risultata inconsistente, anche se all’attacco si è inserito Traverso, in quanto il suo avversario diretto, l’interno sinistro Borri, si era spostato a terzo terzino. Ed il tracollo della squadra grigia è risultato evidente quando al 40’ l’arbitro Adami di Roma con molta generosità ha concesso un rigore a favore dell’Alessandria. Il debole tiro radente di Marchetto è stato parato in tuffo, e ciò ha tolto le ultime deboli speranze alla nostra squadra, già costretta a giocare in 10 per l’uscita dal campo di Perin, che aveva ricevuto una poco corretta ginocchiata nella schiena da parte del portiere monzese. Alessandria-Livorno Domani scenderà al Moccagatta il Livorno che avendo un punto in meno dell’Alessandria in classifica, è già in zona di retrocessione. Gli amaranto erano caduti malamente nella prima partita del girone di ritorno a Modena, dove i «canarini» avevano madrigaleggiato con un sonoro 8-1; nelle restanti partite sul campo amico hanno pareggiato col Verona e battuto per 2-0 il Marzotto. Domenica scorsa Cagliari sono stati sconfitti per 1-0, dopo un incontro quanto m ai incerto. Il Livorno ha realizzato 14 punti, tutti sul proprio campo: sul terreno amico hanno ottenuto 5 vittorie e 4 risultati pari, mentre in trasferta sono sta ti sconfitti 10 volte. Le reti segnate dal Livorno sono 21, p ari a quelle realizzate dai grigi, ma l’Alessandria ne h a subite solo 23, ed il Livorno 38. (Andrea Canestri, “Il Piccolo”, 10 marzo 1956) Il niente di fatto torna ad onore dell’Alessandria, che ha lottato col cuore in gola nel generoso tentativo di migliorare la sua pericolante posizione in classifica. Il colpo gli è pienamente riuscito, traendo profitto dalla inspiegabile condotta di gioco dei lilla e dalla imprecisione degli attaccanti, che hanno fatto soffrire a lungo i loro sostenitori. E non si può dire che il punto prezioso strappato al Pisacane dai grigi non sia stato meritato, tanto più se si tien conto che essi hanno dovuto giocare negli ultimi sette minuti del primo tempo e per tutta la ripresa con soli dieci uomini per l’espulsione dell’interno sinistro Bodi, reo di aver rivolto una frase offensiva a un segnalinee. È stata la partita delle occasioni mancate, specie da parte del Legnano, che non ha saputo sfruttare innanzitutto la sua superiorità numerica in cui era venuto a trovarsi. Indubbiamente i lilla (oggi in maglia bianca per dovere di ospitalità) hanno esercitato sugli ospiti una maggior pressione nel complesso dell’incontro; disordinata fin che si vuole, ma pressione, tanto che i maggiori pericoli li ha corsi Stefani, un portierino in gamba, che ha sbrogliato pericolose situazioni e parato in grande stile dei difficili palloni. Il Legnano ha usufruito anche di un maggior numero di calci d’angolo (9 contro 4) ed ha avuto le migliori occasioni per segnare. Ma quante non hanno sistematicamente sbagliato Bettolini & C.? Mai vista tanta sterilità come oggi negli attaccanti legnanesi. A nulla è valso il generoso prodigarsi di Lupi, Sassi e Palmér, per quanto anche lo svedese non fosse oggi nella sua miglior giornata. I suoi passaggi al millimetro a questo o a quel compagno smarcato venivano tutti sciupati in malo modo nella fase conclusiva. Mancò poco poi che la sorte non giocasse un brutto tiro ai lilla, perché anche i grigi, sebbene con quattro soli uomini all’attacco, verso la mezz’ora del secondo tempo si fecero assai minacciosi, crearono delle pericolosissime situazioni e furono più volte sul punto di segnare. Nel complesso un incontro assai combattuto. Non sono mancate le belle azioni intessute a metà campo sia da una parte come dall’altra, ma tutti gli attacchi si sono sempre infranti davanti alle rispettive difese, apparse entrambe attente e sicure. La cronaca. Al 6’ Pastore già sbaglia una bellissima occasione, indugiando troppo sul pallone a tu per tu col portiere e la situazione viene salvata in angolo da un terzino. Al 22’ una splendida parata a terra di Stefani su tiro, da pochi passi, di Bettolini, lanciato da Palmér. Al 29’ un centro di Pastore con tiro parabolico, che batte sopra la traversa, schizza fuori. La pressione dei lilla è continua e serrata. Al 42’ infine un poderoso tiro di Tinazzi viene deviato miracolosamente in angolo da Soldaini. Nella ripresa l’Alessandria, malgrado sia ridotta a dieci uomini, si difende bene e senza orgasmi. Al 9’ Tinazzi calcia fuori un altro bel pallone. Anche i lilla vanno a gara nel calciare alle stelle. Al 23’ pericolosa discesa di Marchetto, salvata miracolosamente in angolo da Tarabbia, intervenuto in sostituzione del portiere legnanese. Al 25’ pericolosa mischia sotto la porta legnanese; uscita intempestiva di Soldaini; a porta sguarnita per poco i grigi non segnano, ma un terzino salva a stento in angolo. Al 36’, 37’ e 42’ tre calci d’angolo consecutivi contro l’Alessandria, sul primo dei quali in furiosa mischia con portiere steso a terra, un terzino riesce a salvare la porta incustodita. (Edgardo Palmieri, «La Gazzetta dello Sport», 5 marzo 1956) La eccelsa classe di Palmér non è stata sufficiente. I legnanesi, in maglia bianca per dovere di ospitalità, hanno continuamente morso il freno, impastoiati dai loro avversari i quali hanno saputo controllarli sapientemente benché svantaggiati dall’espulsione di Bodi sin dal 38’ del primo tempo. Gli alessandrini, veloci, scattanti, pronti sull’anticipo, hanno avuto l’accortezza di neutralizzare Sassi a metà campo e Bussetti e Russi si sono cimentati lodevolmente in difesa. L’innesto di Pastore all’ala sinistra per l’assenza di Caprile è costato al Legnano un gol sicuro già al 5’ di gioco. Pastore, lanciato da Parodi, si è trovato infatti solo davanti al portiere avversario: ha dovuto però aggiustarsi la palla sul piede sinistro e tale titubanza ha permesso a Nardi di impedirgli il tiro. I piemontesi non hanno adottato alcuno schema a catenaccio, battendosi gagliardamente e con capacità. Nella ripresa, lungi dall’apparire sfiduciati per l’assenza di Bodi, hanno dettato legge e per oltre mezz’ora il bravo Soldaini ha dovuto intervenire su numerosi ed insidiosi tiri di Perin, Tinazzi e Manenti, i più pericolosi uomini dell’attacco grigio, cosicché si può concludere che gli alessandrini hanno pienamente meritato il punto conquistato anche per merito del bravo Stefani che ha salvato più di una volta la rete con spericolati interventi. Gli ospiti, anzi, hanno sfiorato il successo al 24’ della ripresa quanto Perin, imbeccato da Traverso, è entrato indisturbato in area lilla; Soldaini gli si faceva incontro ma veniva evitato e la palla andava al centro dove si erano portati Marchetto e Tinazzi; Perin calciava violentemente in rete e miracolosamente Tarabbia sventava il gol. Dopo questo episodio, fiaccata la resistenza di Palmér, il motore lilla si è fermato ed è stata la difesa che ha dovuto lavorare sodo per frenare le puntate dei quattro attaccanti piemontesi tra i quali Perin è emerso per potenza e resistenza. Alla fine applausi agli alessandrini per la bella condotta di gara. (Gianni Guerciotti, «Corriere dello Sport», 5 marzo 1956) RISULTATI: Brescia-Bari 1-1 Cagliari-Livorno 1-0 Catania-Modena 3-1 Marzotto-Salernitana 2-0 Palermo-Udinese 1-1 Parma-Messina 2-3 Taranto-Como 1-1 Verona-Simmenthal Monza 1-0 CLASSIFICA: Palermo 30; Udinese* 29; Catania 26; Como 25; Simmenthal Monza, Cagliari 24; Brescia 22; Legnano 21; Modena 20; Bari, Marzotto, Taranto, Verona 19; Messina, Parma 18; Alessandria 16; Livorno 14; Salernitana* 11. *: una gara da recuperare MARCATORI: 15 gol Secchi (Udinese) 13 gol Milani (Monza) 10 gol Bettolini (Legnano), Buzzin (Verona), Erba (Parma) 9 gol Baccalini (Bari), Barbolini (Modena), Bassetti (Catania), Bretti (Bari) 8 gol Bettini E. (Como), Bredesen (Udinese), Caprile (Legnano), Ghersetich (Cagliari) 7 gol Loiodice (Monza), Nicoletti (Messina) Il punto sul campionato Allo stadio La Favorita il match-clou di giornata tra Palermo-Udinese è terminato in parità: ospiti in vantaggio con Menegotti, pareggio dei siciliani grazie a Sandri. Ne ha approfittato il Catania che ha sconfitto il Modena, riducendo a quattro il distacco dalla vetta: di Bassetti, doppietta e rigore di Klein le marcature degli etnei. Pareggio per il Como, quarta della graduatoria, sul campo del Taranto. Colpo esterno del Messina sul terreno del Parma: decisivo Rossi a dieci minuti dal termine.